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Un rape & revenge tutto italiano con i suoi piccoli difetti, ma tutto sommato più che dignitoso. Senza dubbio tiene conto di film come L'ultima casa a sinistra di Craven, tuttavia non finendo con l'essere troppo debitore di tale film. Situazione fin da subito claustrofobica, personaggi delineati bene, perlomeno quelli principali come Lovelock e soprattutto la Bolkan, sia pure nello schematismo del genere che divide fra carnefici e vittime.
Discreto "revenge movies" girato da Franco Prosperi nel 1978. La trama è sempre la solita e non regala grandi sorprese anzi è piuttosto scontata e abbastanza noiosa in alcune parti,carino il finale,odiose le scene girate a rallentatore. Buona la regia,mediocre la recitazione. Consigliato solo agli appassionati del cinema di "genere".
Un film che rasenta il ridicolo: tre balordi che, guarda caso, dopo una rapina (nella quale, oltretutto, vengono uccise varie persone senza motivo alcuno) si ritrovano, per un guasto alla macchina, proprio nelle vicinanze di questa casa, che ovviamente è isolata dal mondo. Passi la violenza (anch'essa ridicola), ma i rallenty infiniti, i dialoghi inutili, l'interpetazione pessima di tutti gli attori rendono assolutamente noiosa e stancante la visione. Io non lo consiglierei a nessuno, e non lo rivedrei un'altra volta: se siete in dubbio, non guardatelo, è meglio.
Mi nasce spontanea solo una domanda: cinque donne( o meglio ragazzine), che non solo stanno per diventare suore, ma sono prese in ostaggio da questi tre tizi che esplicitamente mostrano il desiderio di abusare di loro, per quale strano motivo vestono abiti succinti, costumi da bagno che non lasciano spazio all'immaginazione, e, soprattutto, dormono seminude?
Interessante questo lavoro di Prosperi, ascrivibile al famigerato genere cinematografico del "Rape and revenge". La trama è, come sempre, niente più che un pretesto per mostrare, solitamente per l'intera prima parte del film, una sequela di brutalità inaudite e violenze gratuite, siano esse fisiche o psicologiche (spesso vengono mostrati entrambi i tipi di violenza). Nella parte finale viene invece mostrata la rivalsa da parte delle vittime, la cosiddetta "revenge", che attua una vera e propria inversione di ruoli, trasformando le vittime in cinici giustizieri. Ciò che rende intrigante questa pellicola è la presenza, in posizione di rilievo rispetto alle altre figuranti, di una suora (una monotematica Bolkan), che sfinita dalle ripetute violenze abbandona i suoi voti, "votandosi" essa stessa alla vendetta spietata contro i suoi carnefici, avvelenando e sparando (mirabile la sua mira tralaltro). Oltre a ciò, è da notare l'accento sperimentale della regia attraverso riprese non usuali, utilizzo spropositato del ralenty ai fini di una resa grottesca della violenza, primi piani disturbanti dei carnefici; da aggiungere a ciò, la colonna sonora frenetica e martellante, soprattutto nei momenti di massima violenza e tensione. Lo stupro con un oggetto "improprio" sembra essere un must del genere.
Concludendo, c'è però da dire che le carenze sono molte e profonde, andando dai dialoghi patetici e insignificanti al ridicolo rasentato dagli slowmotions estenuanti. Resta comunque una piccola chicca del genere con tinte trash, molto trash, da godere in buona e goliardica compagnia.
Discreto rape and revenge all'italiana, con buoni attori e qualche idea ok.
Non ci si trova di fronte al massimo dell'originalità (L'ultima casa a sinistra e altri classici sono difatti tra gli ispiratori, e non a caso un titolo alternativo era The last house on the beach), però il film è ben fatto, crudele quanto basta per farsi un nome ed essere ricordato, nonchè trasmesso, a distanza di più di trent'anni.
Il Prosperi regista non è quello di Mondo cane, ma l'omonimo che diresse L'altra faccia del padrino.
Tarantino omaggierà il finale con quello di Death proof e molti dibattiti, tra gente del mestiere, susciterà l'ambiguo (ma indicato) titolo.
rivisto oggi a distanza di 20 anni;all'epoca mi aveva colpito per la violenza,ora un po meno(dopo a serbian film,i vari guinea pig e decine di visioni simili e' piu' che naturale). buono l'inizio e la fine,nel mezzo un po noioso. cmq l'atmosfera anni 70 per questo genere di film e' il massimo;sicuramente fonte d'ispirazione per opere piu' conosciute. per i nostalgici sicuramente da vedere.
Non male questo rape & revenge italiano,sicuramente molto meno disturbante rispetto ai più conosciuti "L'ultima casa a sinistra " o "I spit on your grave",comunque dotato di un discreto impatto sebbene le violenze più crude restino sempre fuori campo. La messa in scena ordita da Prosperi induce ugualmente una buona tensione:l'utilizzo del ralenty nelle sequenze più forti,il tappeto sonoro martellante,gli insistiti primi piani sui volti distorti di carnefici e vittime,la follia dei rapitori,sono tutti elementi incisivi nel determinare un'atmosfera di tangibile nervosismo. La scena più tosta richiama alla memoria il finale di "Avere vent'anni" e chi ha visto la pellicola di Fernando Di Leo sa già cosa aspettarsi. Il soggetto presenta qualche imperfezione,a tratti dà la sensazione di essere fin troppo calcolato al fine di giustificare la presenza di certe scene.Bisogna infatti ammettere che le forzature non mancano,ad esempio il primo omicidio è un po' troppo gratuito,come se Prosperi avesse fretta di shockare lo spettatore.Stesso dicasi per alcuni espedienti narrativi caratterizzati da una coerenza quanto meno fragile. Interessante il personaggio di Florinda Bolkan,spinta a disconoscere la propria fede per salvaguardare se stessa e le sue allieve,la sua risolutezza è descritta in modo approssimativo ma quanto meno è da premiarsi la ricerca dell'elemento contrastante che ridicolizza la disposizione all'indulgenza.Meno convincenti sono Aldo (Ray Lovelock) e Walter (Flavio Andreini) figure troppo instabili all'interno di un plot che pur rischiando spesso di sbracare riesce a tenere fino all'ultimo.
Credo che questo sia uno dei primi house invasion della storia almeno x come li conosciamo noi ora e devo dire che mi è piaciuto, buon ritmo per tutto il film, mai noioso e bravo il regista a portare chi lo guarda a sperare che prima o poi le ragazze cosi indifese reagissero, bel film, anche se visto oggi non perde nulla
valido nel filone, soprattutto grazie a scene coreografate molto bene e che rimangono impresse nella memoria, come lo stupro girato al ralenti in cui uno dei seviziatori è truccato da donna, il finale a la death proof e più in generale uno stile registico molto personale di prosperi. recitazione sufficiente, forse il migliore è sugar ray lovelock, autore anche del brano principale del film.
Dopo tanto tempo di attesa sono finalmente riuscito a vederlo, e non posso che essere d'accordo con quanto già detto da click. Un R&R teso e violento, con personaggi e scene che non si dimenticano facilmente. Insolita ma buona l'idea di coprire gli effetti sonori con la musica durante le scene più violente, al contrario di come succedeva in "Non violentate Jennifer". Oltre alle scene già menzionate vorrei ricordarne un altro paio: l'omicidio della cameriera all'inizio, una scena di rara brutalità, e quella nella piscina, in cui uno dei tre banditi chiede alla ragazza violentata la sera prima di portargli un fumetto, e al suo rifiuto lui le si avvicina e le tira una pedata in faccia, buttandola dentro la piscina. Insomma. un film che non deluderà sicuramente gli amanti del genere.
Citazioni:
"Meglio una ragazza violentata che una vergine morta"
"Io le conosco quelle come te: moquette, doppi servizi, marito con l'ulcera, figli programmati... Credo che quando tutto questo sarà finito mi rimpiangerai"
discreto rape & revenge in cui si racconta la storia di 6 donne (ok, 7 ma la cameriera si becca un ferro da stiro in faccia dopo 5 minuti di film) tenute in ostaggio da 3 ladri un pò psicotici e sessuomani. Ci sono alcune sequenze molto forti ( uno stupro con doppia penetrazione, un impalamento), e una varietà del montaggio veramente efficace. La colonna sonora è stupenda per un film dei settanta e Florinda bolkan se la cava bene. Da vedere per chi apprezza il genere. La sequenza della "vestizione" è molto suggestiva.