l'assedio dei morti viventi (1973)

Per più di un'ora succede poco in termini di azione zombesca ma, comunque, il racconto che si dipana crea una degna atmosfera e un'attesa crescente che avrebbe poi trovato sfogo, negli ultimi 25 minuti, con scene da assedio e un certo pathos. Purtroppo è con l'avvento dei morti viventi che cominciano le stupidaggini: comportamenti illogici e irritanti da parte dei personaggi, dialoghi meno incisivi e un finale un po' buttato a caso.
Per essere un b-movie però non è malaccio.

Film girato con un budget risicatissimo, ma, nonostante questo (o per questo?), il regista Bob Clark riesce comunque a creare un'atmosfera sinistra che pervade tutto il film, aiutato anche dalla colonna sonora dissonante di Zittrer (il duo si ripeterà poi con il superiore "Black Christmas"). Le azioni dei protagonisti sono imprntate al più classico dei nonsense, comunque una visione per completare la filmografia Zombi è d'uopo e qualche carta dalla sua la ha.

E' un lavoro interessante di Bob Clark, regista misconosciuto quando si aggirava nei territori dell'horror con titoli interessanti come questo fino a Black Christmas, il più famoso. Risente certamente dell'opera di Romero, ma se ne distacca nettamente, non tanto per la sua componente gotica ma per l'umorismo macabro di tutta la prima parte. Un gioco perverso, sempre più al rialzo e forse un po' lungo, ma più iconoclasta di quanto non sembri. Oltre a questo la bravura di clark era di riuscire a far pellicole con budget molto bassi come questo, con buoni risultati. L'ultima parte è quella più chiaramente debitrice a La notte dei morti viventi, ma la regia, la buona colonna sonora rendono straniante e claustrofobica tutta l'atmosfera, come in un vero incubo.

Uno dei primi film di Bob Clark e anche uno dei primi film (probabilmente il secondo) sui morti viventi nella forma creata da Romero...questo regista non si può definire un vero e proprio innovatore ma comunque si è cimentato con sottogeneri al tempo ancora poco sviluppati (cosa avvenuta con lo slasher in "Natale rosso sangue" ad esempio).
Chiaramente essendo un film a bassissimo budget paga tutti i difetti del caso...dalla recitazione non proprio impeccabile di questi pseudo-attori, un bel pò di errori di varia natura (a un certo punto sono scoppiato a ridere nel vedere una giovane assalita da un paio di zombie che invece di sbranarla se la sono portata nell'oscurità correndo, quando poco prima arrancavano), una colonna sonora pressoché inesistente, sceneggiatura molto ripetitiva nella prima parte e molto derivativa nella seconda e una quasi totale assenza di scene splatter e di sangue!
Però poi il risultato finale, nonostante tutto, è intrigante e più che piacevole...i film di assedio con gli zombie mi hanno sempre ispirato perché esprimono un comportamento umano plausibile a differenza di quelli in cui i protagonisti si trasformano in una specie di supereroi!
Le atmosfere sono molto malsane, complice una fotografia scura e sporca alla Hooper, il film è permeato da un forte senso di macabro con cadaveri un pò ovunque, il sonoro è molto di effetto e sopratutto il trucco dei redivivi è di eccellente fattura (alcuni fanno davvero paura, specie la donna zombie nella scena finale)...altro che gli effetti computerizzati a basso costo di adesso!
La recitazione teatrale e sopra le righe del regista-protagonista è irritante quanto noiosa alla lunga, per fortuna poi avviene il "risveglio" e per di più in un cimitero di malviventi!
Mi è piaciuta la storia della troupe cinematografica, del libro di magia nera (ripreso da Raimi in "Evil Dead"), il gruppo di ragazzi tipici dello slasher (qui più anonimi che stereotipati) e poi ovviamente l'assedio.
Un film imperfetto ma che, sempre se si riesce a reperirlo, può fare la felicità dei molti veri appassionati degli z-movies...da apprezzare lo sforzo e da notare l'anno di realizzazione e per questo lo pongo di diritto tra i cult del sottogenere!

L'arrivo notturno su un'isola disabitata di un gruppo di giovani attori pronti ad inscenare una pièce teatrale avente attinenza al voodoo risveglia i morti di un piccolo cimitero locale. Tra le più palesi imitazioni del classico Romeriano La notte dei morti viventi, L’assedio die morti viventi è comunque discreto, godibile e riuscito; innova con una prima parte, in verità forse un po’ troppo prolissa, relativa alla commedia, per poi virare di netto verso location singole, isolate, che per l’appunto fungeranno da assedio per gli zombies cannibali di turno. E' interessante notare come il regista Bob Clark, dopo questo film e altre due perle horror, sui morti viventi e non, (Black Christmas e La Morte Dietro la Porta) si sia dedicato poi negli anni 80 ai primi due episodi dei goliardici Porky’s. Il protagonista Alan Ormsby, assieme all'attore Jeffrey Gillen, dirigerà inoltre nel 1974 Deranged, riuscito film su Ed Gein, interpretato dall'attore Roberts Blossom, quello che faceva il vecchio di cui aveva paura Macaulay Culkin nel primo Mamma ho perso l'aereo!

Piccolo gioiellino degli anni '70 forte debitore al caposaldo "La Notte dei Morti Viventi" e che quasi, quasi lo preferisco... A differenza però dal film di Romero, qui il gore è ridotto all'osso (un paio di sequenze verso la fine) per lasciare spazio e puntare tutto sulla suggestiva atmosfera, ne è dimostrazione che per circa un'ora non succede nulla. Nonostante ciò il regista riesce lo stesso a creare un intenso stato di tensione che aumenta progressivamente con lo scorrere dei minuti fino alla culminante e favolosa scena in cui i morti risorgono dalle tombe (con panoramica del cimitero e stupendo uso del grandangolare) per avventarsi contro i protagonisti assediati in casa. Veramente lugubri anche gli effetti sonori utilizzati nelle sequenze in esterni pre-resurrezione, che aiutano a creare un climax abbastanza pauroso. Puro e onesto film del terrore, da vedersi possibilmente a notte fonda e da soli.
E' interessante notare come il regista Bob Clark, dopo questo film e altre due piccole perle dell'horror seventies (Black Christmas e La Morte Dietro la Porta) si sia dedicato poi negli anni '80 alla saga dei porcelloni (Porky's). Curiosita: il protagonista Alan Ormsby, assieme all'attore Jeffrey Gillen (quello più grasso) dirigerà l'anno seguente uno dei film a tema necrofilo più malsani della storia del cinema: "Deranged".

L'opera è a metà strada fra il genere horror e quello della commedia, spesso non si riesce a percepire quale delle due strade voglia prendere, con l'effetto che la visione non sempre scorre lineare.
Buona l'atmosfera, e c'è anche qualche momento di tensione ben realizzato, però è nell'insieme che la pellicola si dimostra un po' carente.