la vita di adele regia di Abdellatif Kechiche Francia 2013
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la vita di adele (2013)

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locandina del film LA VITA DI ADELE

Titolo Originale: LA VIE D'ADELE

RegiaAbdellatif Kechiche

InterpretiLéa Seydoux, Adèle Exarchopoulos, Salim Kechiouche, Mona Walravens, Jérémie Laheurte, Alma Jodorowsky, Aurélien Recoing, Catherine Salle, Fanny Maurin, Benjamin Siksou, Sandor Funtek, Aurelie Lemanceau, Karim Saidi, Baya Rehaz

Durata: h 2.59
NazionalitàFrancia 2013
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2013

•  Altri film di Abdellatif Kechiche

Trama del film La vita di adele

Adele, una liceale di quindici anni, aspetta il grande amore e un giorno lo intravede in Thomas, giovane tenebroso ma cordiale. La loro però è una storia destinata a non essere vissuta a pieno: lo stesso giorno Adele ha incontrato anche una misteriosa ragazza dai capelli blu che ogni notte diventa protagonista dei suoi sogni e desideri più intimi.

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Voto Visitatori:   7,69 / 10 (80 voti)7,69Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Miglior promessa femminile (Adèle Exarchopoulos)
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior promessa femminile (Adèle Exarchopoulos)
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su La vita di adele, 80 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

faluggi  @  14/11/2017 01:14:30
   6 / 10
Il film in sè non è malissimo, le due ragazze sono incredibilmente sorche e ingrifanti. È la regia invece ad essere lentiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissima, purtroppo i francesi non sono mai andati forti col cinema, ma tant'è.

Sufficienza stiracchiata!

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/03/2018 04.39.37
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Rollo Tommasi  @  03/05/2015 21:32:00
   8 / 10
Giudico il film a freddo dopo due anni dalla sua visione al cinema.
Comprendo il senso di sgomento di alcuni lettori: io ero stata preparata da alcuni amici ad un film dai contenuti espliciti e con erotismo ricercato in modo quasi ossessivo, ma soprattutto fatto di lunghe ed estenuanti scene di sesso. Nonostante la preparazione, ho vissuto anche io attimi di panico dentro quella sala, imbarazzi furenti, e ho notato molti spettatori, per lo più anziani, abbandonare il film dopo la prima bordata di sesso....
Non capisco, però, certe reazioni politicizzate (la Sinistra, i diritti dei gender...) ed il ritrito scandalizzato appello alla protezione dei poveri fanciulli da certa pornografia a cielo aperto.

La Vita di Adele è un ottimo film assolutamente incentrato sull'amore e sulla passione, ma anche sul processo di distacco ed alienazione cui sono sottoposte le due protagoniste: il loro amore assolutamente genuino e spontaneo è sotto attacco dalla stessa vita e dalle barriere sociali che impediscono al sentimento di radicarsi.
La forza del film sta proprio in questo, che racconta la stessa dinamica di una ordinaria coppia eterosessuale.
Il razzismo e l'intollerranza sono temi secondari nell'opera: sono latenti ed inevitabili, ma ma per lo più affidati alla raggelante sottotrama della compagna di classe di Adele che si autoreprime per paura dell'emarginazione (una preoccupazione, per vero, che trova conferma in certe reazioni scomposte di altre amiche un pò omofobiche...).

I riferimenti al cibo, molto criticati da alcuni utenti, sono la metafora dell'avidità della giovane Adele per la conoscenza umana ed un indice della sua elevata sensibilità, forse anche un ponte di collegamento freudiano che il regista vuole gettare tra l'infanzia e l'età adulta per non demonizzare il sesso.
La scena del dito succhiato è incastonata in un momento dolentissimo del film, in cui davvero l'impennata erotica è ineffabile: era, invece, la testimonianza audiovisiva delle contraddizioni della Seydoux, la più formidabile confessione del suo "vorrei ma non posso". Scena potente e significativa.

Le attrici sono calate perfettamente nella parte, mutilate di ogni velo o pudore, e sono state giustamente premiate ex aequo a Cannes per la migliore interpretazione.

Unica nota dolente: il batage pubblicitario sollevato. Non credo fossero vere le voci secondo le quali il regista avrebbe schiavizzato le due attrici, costringendole a numerosi ciak fino a provocare dolori lancinanti alle parti intime...
Questo forse è stato montato ad arte (un montaggio nel montaggio nel montaggio, mi verrebbe da dire con una punta di malizia),

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Ultima risposta 01/09/2015 15.16.00
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Giovans91  @  17/04/2015 15:52:58
   9 / 10
Questo film è un Capolavoro. Palma d'oro al Festival di Cannes 2013 ma scartato clamorosamente agli Oscar.
"La vita di Adele" è un cinema totale, ti fa vedere le cose da dentro, ti prende il cuore e la testa, costringe lo spettatore a guardare la normalità di un amore eccezionale. Dove l'eccezione non è nel fatto che siano due donne, giovani e belle, ad amarsi. L'eccezione è quel sentimento totale, quella capacità di coinvolgersi fisicamente e umanamente senza paura.
In ogni minuto de La vita di Adele, si sente la necessità, il bisogno di mostrare e di vedere, anche per le incredibile performance delle due attrici protagoniste, (Adèle Exarchopoulos è immensa, la sua recitazione rimarrà nella storia del cinema. Bravissima e bellissima. Meritava l'oscar).
Le scene erotiche di cui tanto si parla, saranno anche lunghe ed eccessive, ma guardare La vita di Adele si capisce che quell'amore solo così può essere raccontato, su quel letto.
Il regista Abdellatif Kechiche ci racconta un amore assoluto, disperato, eccitante e triste. Non ci nasconde nulla, il fatto che la coppia sia lesbica non importa, è solo un dettaglio. Tutti siamo precipitati in sensazioni di questo tipo, tutti siamo Adele. Adele è vita, gli amori li vive a pieno, sa reinventarsi, vivere, morire e risorgere. La vita di Adele è anche la nostra.
Una sceneggiatura che non si concede mai una compiaciuta ripetizione, muovendo la macchina da presa senza sbagliare un colpo.
Dopo la visione si esce scossi, entusiasti, disorientati e innamorati della vita. Questo è uno dei film più intensi e profondi che io abbia mai visto.

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Ultima risposta 18/04/2015 16.38.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  03/04/2015 12:48:21
   8 / 10
"Perché parlare di amore, quando Adele si succhia le dita di Emma e si fa toccare il sesso al tavolo di un bar, mentre una lacrima scende sul loro viso?" (cit. Niko.g)

Triste colui che non sa rispondere.

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Ultima risposta 17/04/2015 17.00.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  25/11/2014 12:49:04
   6 / 10
Anche se il film narra della turbolenta e passionale storia d'amore tra due ragazze non è un film che parla di omosessualita'. Ma semplicemente di amore, adolescenza, diventare Donna.
La protagonista (superba) è una ragazzina con tanti dubbi che viene aiutata da un'amica a conoscersi e a condividere con lei le sue paure e le sue passioni.
Le quasi tre ore di durata non sono pesanti, il film si segue con piacere malgrado non utilizzi effetti particolari, anzi, le inquadrature sono spesso scarne e i primi piani sono molto frequenti.
Malgrado tutte queste qualita' non riesco a premiare il film oltre la sufficienza, non è riuscito a coinvolgermi al punto giusto... L'ho trovato povero di contenuti, in tre ore abbiamo una ragazza che scopre l'amore e poi l'amore che svanisce... poco...
E anche le scene di sesso, molto frequenti, sono messe li forse piu' per scandalizzare che per la narrazione in se'...

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Ultima risposta 25/11/2014 13.18.42
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Niko.g  @  28/07/2014 10:51:46
   3 / 10
Ma perché, dico io, parlare di storia d'amore quando è solo una vuota storia morbosa, a base di sesso, nevrosi e gelosia? Perché parlare di amore, quando Adele si succhia le dita di Emma e si fa toccare il sesso al tavolo di un bar, mentre una lacrima scende sul loro viso? Poi dicono che uno si fa idee strane sui gay. Certo che se fanno film così è davvero dura. Un film che solo la macchina diseducativa dell'intellighenzia gay poteva sfornare (tra l'altro la protagonista del film è una minorenne).
Alla fine è il solito grimaldello socio-politico usato dai cineasti di cultura filo-sessantottina, devoti al verbo di Sartre e di quel pazzo di Wilhelm Reich.
Come non aspettarsi allora la martellante equiparazione tra sesso e cibo e come stupirsi se il dubbio che pervade la protagonista sia quello di domandare ad Emma quando è stata la prima volta che ha assaggiato una ragazza!
Una lunga e disgustosa sequenza, conferma la definitiva entrata della pornografia nel cinema "per tutti". Una cosa veramente ignobile. Personalmente mi vergogno per le due… attrici.
Evitate il film (vuoto e inutilmente lungo) e in ogni caso non fatevi intimidire dalle accuse di omofobia nei vostri giudizi. Se per omofobia si intende violenza fisica e psicologica motivata da odio pregiudiziale, è giusto punirla severamente e annoverata tra i delitti contro la persona (non contro l'essere omosessuale). E' da infami, invece, dilatare il concetto di omofobia in chiave ideologica e reiterare ogni volta questa parola per chiudere la bocca a coloro che si oppongono alla teoria del gender, che vuole eliminare le differenze tra maschi e femmine e imporre modelli personalizzabili di famiglia. Tra poco ad essere discriminate saranno le coppie eterosessuali. Anni fa sembrava una barzelletta, ora sta diventando la realtà.

P.S. il film è stato recentemente proiettato (a pagamento) in un'arena cinematografica di Roma all'aperto, dove i gestori, incuranti del fatto che lo schermo fosse ben visibile anche dall'esterno e che lungo il viale transitassero in continuazione coppie di genitori con figlioletti a fianco, hanno fatto sì che bambini e adolescenti fossero esposti alle scene porno, con tanto di gemiti e orgasmi udibili a decine di metri.
Sempre tanti complimenti alla sinistra e alla sua macchina organizzativa, ai suoi grandissimi valori culturali che non mancano occasione di manifestare con grande puntualità. D'altronde, loro scelgono accuratamente i film da proiettare in estate, sempre protesi alla cultura, al rispetto di tutti e come non dirlo… all'ARTE! Braviiiii!!!

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Ultima risposta 19/08/2014 16.15.14
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CavaliereOscuro  @  22/02/2014 10:23:02
   4 / 10
Spinto ed incuriosito dalla media così alta mi sono convinto a vedere questo film francese, nazione che sforna pellicole che normalmente odio. Purtroppo anche questa volta la regola è stata confermata. 3 ore di fiction, perchè di questo si tratta, per raccontarci che anche l'amore gay ha sentimenti. Bella scoperta. Drammatico? No, categoricamente EROTICO con tendenze hard. Se volete vedere qualcosa di buono in questo senso godetevi un film porno di Salieri, regista maestro della categoria. Almeno ci sono delle belle gnocche e non delle cesse... ps. la protagonista cicciottella dalle gambe ad x, è inguardabile quando mangia: sempre con la bocca aperta e le dita dentro! Bleah!

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Ultima risposta 09/09/2015 06.05.37
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barone_rosso  @  07/01/2014 22:33:28
   5 / 10
Lato positivo: molto realistico, ben realizzato.

Lati negativi:
- L'attrice che impersona Adele, pur essendo molto bella, recita come un pesce lesso, un pochino meglio invece l'altra. Certamente di questo film non si possono notare in generale prove attoriali degne di nota. Molto piu' brava la protagonista di "Giovane e Bella" ad esempio.
- Dura un'eternità senza motivo: il film è pieno di tempi morti assolutamente inutili.
- Le scene porno lunghissime, per quanto ben fatte e realistiche, e anche piacevoli da vedere, non aggiungono nulla ad un film che dovrebbe essere drammatico. Se voglio vedere un porno, so dove trovarne di migliori e senza inutili dialoghi fra una scena e l'altra :D
- La trama è vuota come una zucca vuota, ed anche inconcludente (e questo purtroppo fa scendere il voto sotto la sufficienza). Due ragazzine lesbiche, una piu' matura e una che scopre la sua sessualità.... Poi litigano... Poi basta... Wow.... Che sonno... Ora capisco le scene porno, servono per tenere sveglio lo spettatore.

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Ultima risposta 11/01/2014 16.03.38
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Mic Hey  @  17/12/2013 01:05:54
   7½ / 10
..finalmente un film di lesbiche :)
scusate la volgarità ma non bisogna per forza cercare chiavi di lettura intellettualoidi e troppo cerebrali laddove non occorre.

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Ultima risposta 17/12/2013 20.13.25
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Lore.84  @  14/11/2013 14:06:17
   9 / 10
Uno dei film più intensi e profondi che io abbia mai visto… un Capolavoro!

La vita di Adele è un pezzo di vita, è un documentario sull'amore, un amore così trasparente e puro che quasi mette a disagio lo spettatore.
Abdellatif Kechiche, con un naturalismo e un realismo sublime, penetra nell'animo più intimo e profondo della protagonista scrutandone anche il più velato sentimento. Fin dalla prima immagine del film, il regista incolla la macchina da presa su Adele e non la lascia più. Mette a nudo tutte le sue emozioni, le accarezza il viso servendosi di continui primi e primissimi piani, cogliendo ogni suo sguardo, smorfia e sorriso.
La m.d.p. e Adele sembrano chiusi dentro una bolla lasciando tutto il resto fuori. Alla manifestazione di strada la m.d.p la segue per tutto il tempo lasciando il resto, dialoghi, rumori e presenti fuori campo. Non ha importanza cosa stia succedendo in quel momento, noi stiamo seguendo la vita di Adele e la protagonista è solo lei, la m.d.p deve seguire esclusivamente e solo lei, le sue emozioni, le sue paure, i suoi dubbi sull'amore, il suo conflitto interiore.
C'è qualcosa di impenetrabile e sensuale in Adele che la rendono unica in ogni suo gesto: nel mangiare, nel dormire, nel toccarsi i capelli. Quei capelli sempre in disordine, legati solamente da un elastico con il quale sembra avere un rapporto quasi ossessivo. Con la sua gestualità Adele rappresenta la vita, la sua interpretazione è straordinaria, è qualcosa di un'intensità così vera e pura da far venire i brividi.
Le 3 ore di film non si sentono, come non si sente il tempo che passa per Adele. Le scene sono portate all'estremo, prolungate sempre più del dovuto, come se il regista volesse dare, se ce ne fosse bisogno, quel pizzico di realismo in più. Ci rendiamo conto solo in ritardo, infatti, che si stanno consumando giorni, mesi, anni ma come nella vita non ne sentiamo subito il peso vero e proprio. Adele, invece, sta crescendo: dalle prime gelosie al primo amore, dalla scuola al lavoro.
Nell'ultima scena Adele si incammina sola per la sua strada, afflitta ancora dai suoi dubbi, timori e incertezze ma Adele sta diventando donna e ha ancora tutta la vita avanti!

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Ultima risposta 09/12/2013 02.46.55
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gano  @  14/11/2013 12:24:36
   4 / 10
Delusione assoluta. Il regista è un maniaco sessuale. Alcune scene (la maggioranza) non si capisce a che pro siano state introdotte visto che non dicono nulla, non aggiungono nulla e non trasmettono nulla (ad esempio tutte le scene alla scuola d'infanzia, al mare, o coi genitori). Dialoghi imbarazzanti al limite del banale, passaggi da anno ad anno in modo irrazionale, nessuna cura dei personaggi secondari che vengono introdotti solo per aggiungere una scena inutile in più. Il tempo il regista lo aveva, ma ha preferito riempirlo per lo più con queste scene inutili o porno.
Il rapporto tra le due molto forzato e freddo, saranno le attrici sbagliate boh.
Mi chiedo ma se in tutti i film decenti del mondo le scene di sesso sono ben diverse, ovvero più raffinate e meno grezze, un motivo ci sarà. mah.

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Ultima risposta 26/11/2013 18.19.59
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sharins  @  09/11/2013 14:47:25
   4 / 10
Un film che ha deluso le mie aspettative. Dialoghi eccessivamente lunghi e banali, 3 ore soporifere accompagnate da scene di sesso anche'esse troppo lunghe (facevan quasi ridere). Non ho percepito le emozioni che il film vuole trasmettere, di chi scopre per la prima volta, nell'ingenuità dell'adolescenza, il sesso e l'amore.
Bocciato.

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Ultima risposta 11/11/2013 09.25.30
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  07/11/2013 13:26:39
   9 / 10
Uno sguardo innamorato.
Una ragazza innamorata.
L'elitarismo messo a nudo.

Vedi recensione

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Ultima risposta 26/11/2013 13.04.09
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Fabbro75  @  06/11/2013 10:15:51
   8 / 10
Stupendo ritratto femminile, con un'interpretazione incredibile da parte della Seydoux. Avrei insistito un po' di più su alcuni aspetti della storia narrata


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ma si tratta comunque di un grande film.

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Ultima risposta 13/11/2013 12.40.52
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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  03/11/2013 21:48:33
   8½ / 10
La Vita Di Adele e' un invito ad assorbire 3 ore e passa di relazione omosessuale senza disprezzarlo.
Kechiche fa largo uso di primi e primissimi piani per immergerci completamente in un escalation di disperazione che la protagonista e' dovuta ad affrontare per ricercare la sua sessualita' incerta.

Arriva la co-protagonista Emma(Lea Seydoux) che fara' da contraltare ad un carattere fragile e altamente sfaccettato come quello di Adele, e sara' una linea guida per indirizzarla verso il mondo lesbo.

A volte il regista cerca di farci immedesimare in queste due ragazze che si godono la vita uscendo fuori dagli schemi di una societa' ripiena di preconcetti e codici etici da seguire alla lettera...
A volte calca la mano sull'interazione sessuale complicata da gestire con una longeva sequenza che gia' ha fatto discutere.
Non spiazzano le dosi di violenza iniettate in action movies o negli horror sadici...ma si deve gridare allo scandalo con La Vita Di Adele e con la sua scena piu' bella e significativa.

6 minuti di sesso...di intenso sesso che sfiora si la pornografia,ma solo cosi' facendo puoi metterti nella loro stessa condizione e aprire gli occhi,togliere i salami dagli occhi per comprendere un'analisi tra le piu' intelligenti fatte per questo tema.

L'omosessualita' non e'un concetto che deve suonare come un qualcosa di dispregiativo,ma deve essere sussurrato trattato con rispetto.Non c'e spazio per il disprezzo e per l'indignazione.
Kechiche ci invoglia a rompere le barriere della normalita' per ambientarci nella anormalita'e renderla sana,viva pulsante.

Un'esperienza da vivere in prima persona.Un'opera importante e giustamente premiato a Cannes con la Palma D'Oro.

Non mi dilungo piu' di tanto sul film.

Per la video-recensione vi metto il link:

http://www.youtube.com/watch?v=uI9Obx_JSR4&feature=c4-overview&list=UUfEYemP0J-uphdRbK_p4zeQ

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Ultima risposta 09/12/2013 01.59.35
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Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  02/11/2013 18:53:53
   8 / 10
8. Due punti in meno rispetto al 10 che avrebbe meritato se il regista non fosse scivolato nella scena di sesso pornografica fra le due protagoniste. Un momento che ha distratto l'attenzione dai personaggi alle attrici, dalla storia di adele e emma all'esperienza sul set di adele e lea.
Il film è una risposta all'invasione di blockbusters che sta(va) riducendo il cinema ad un'accozzaglia di scene divertenti. Con la vita di adele si respira umanità, erotismo, vita. grazie grazie grazie.
tanto rispetto per il cinema francese che capitalizza una risorsa di origine turca da cui sono arrivati i migliori film degli ultimi anni.
In Italia un film del genere non sarebbe mai stato prodotto e comunque il sistema attuale ci avrebbe offerto come protagoniste la mastronardi, la chiatti o la rohrwacher. mi viene la pelle d'oca al solo pensiero.

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Ultima risposta 04/11/2013 23.30.50
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wuwazz  @  02/11/2013 11:03:25
   6 / 10
A mio parere, un film sopravvalutatissimo, che tra mille difetti ha il pregio di una sceneggiatura veramente notevole. Per il resto: molto stereotipato nel voler scansare gli stereotipi; eccessivamente lungo: per quanto la meravigliosa sceneggiatura possa alleggerire la visione, dopo due ore ho cominciato ad avveritire una certa pesantezza (tuttavia i propositi narrativi di questo film richiedono molto tempo per essere sviluppati adeguatamente, quindi forse c'è qualcosa che non funziona a livello di plot...); la scena di sesso è eccessivamente lunga, e manifesta la volontà del regista di voler (forse solo in parte) ottenere il successo attraverso lo scalpore di una scena che con l'intero. Di fatti, secondo me questo film verrà ricordato più per la presenza di quella singola scena, che non per il film in sé, che racconta (in maniera molto rarefatta, ma non certo perfetta) la vita e le vicende amorose di una ragazza che poi diventerà donna.

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/01/2014 13.31.00
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Larry Filmaiolo  @  28/10/2013 17:19:20
   7 / 10
mi piacerebbe per un attimo andare al di là degli aspetti tecnici del film (impeccabile il realismo e la cura ai particolari: cenere di sigaretta, macchie di pomodoro comprese) e dell'indiscutibile bravura delle interpreti. A livello contenutistico ho ricevuto l'impressione del racconto di una storia d'amore -potente, sì; con incredibile prolissità per quanto riguarda la messa in scena dell'atto, sì- prima ancora che di un romanzo di formazione in immagini. Quello che mi chiedo è: chi avrebbe mai fatto un film del genere se la relazione in questione fosse stata di natura eterosessuale? Lungi da me omofobia e palle varie. Ma quello che mi chiedo è: usare così il fattore omosessualità e per giunta in una francia dilaniata dalle polemiche, affrontare il tutto con piglio da regista illuminato, ridondanti artifici tra cui gli alla lunga insopportabili primi piani e citazioni pseudo filosofiche...siamo così sicuri di voler gridare al capolavoro? mi sembra un po' facile.

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Ultima risposta 03/11/2013 14.24.38
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Badu D. Lynch  @  25/10/2013 15:56:43
   9 / 10
"Il capolavoro tanto atteso : ora sappiamo che la vita non è un film, ma questo film è la vita!"
- Federico Pontiggia, il Fatto Quotidiano -

La Vie d'Adele è la storia di ogni spettatore. L'ultima fatica di Kechiche è una pellicola di una sincerità sconcertante : è un meraviglioso specchio filmico che riflette le gioie, le delusioni e le passioni sentimentali del pubblico ; è l'irruzione totale dei ricordi, la festa delle reminiscenze e, soprattutto, la manifestazione cinematografica della realtà passata, presente e futura ; è l'eternità di uno sguardo che sconvolge, che spoglia, che disinibisce, che libera. Il regista tunisino realizza una potentissima odissea amorosa, l'invasione definitiva delle emozioni nei confronti dello spettatore ; eccitazione e agitazione, il pubblico non ha scampo, è messo di fronte alle proprie debolezze, nudo, soggetto pulsante del dipinto in movimento di Kechiche. Ecco i sentimenti messi n esposizione, in mostra ; ecco il turbamento di chi osserva, di chi sente, di chi vive ; ipnotizzati dal proprio riflesso, è tutto davanti agli occhi di chi guarda, davanti al cuore di tutti. Confrontarsi, riscoprirsi. La Vie d'Adèle è un film ineluttabile, indispensabile nella sua naturalezza esistenziale ; è la scarnificazione del romantico, la purezza del sentimento ; è un'esperienza già vissuta nella vita quotidiana, immagini estrapolate dalla memoria di ogni uomo o donna, e impresse su pellicola : l'opera di Abdel Kechiche è prima di tutto un film nato nell'universo interiore di ogni spettatore, già presente nella mente e nel cuore di (quasi) tutti ; è la realtà collettiva che diventa film : un unico flusso emotivo che collega visceralmente immagini mentali e filmiche - un tornado passionale pronto ad abbattersi sulla fragilità del ricordo sepolto, che dorme, quello dietro l'angolo, che pulsa, fresco, che vibra.


Il vizio intrinseco dell'acqua, del Blu.

Il Blu dell'essere umano. Libero, senza inibizioni. La naturalezza della passione, inevitabile e perforante. Non si può respingere il cuore, l'attrazione, l'Amore. Liberi di amare, a prescindere dai vincoli sociali e religiosi, liberi da ogni tipo di oppressione vitale. La pesantezza irrefrenabile del Blu, il sentimento, la natura umana. Il Blu è l'infinito, profondo ed eterno nella sua delicatezza. Fatiscente ed immortale espressione dell'anima, il Blu. Il Blu del suo sguardo, che stravolge l'esistenza, dona la vita, speranza e perpetui dubbi con cui confrontarsi. Gli occhi magnetici, che capovolgano le castranti certezze, la falsità di ogni ordine prestabilito. Il Blu del magnifico e nobile disordine, dell'ipercinetico movimento coscienziale. Trepidazione. Il Blu dei suoi capelli, danzanti, in espansione nell'immaginazione fervida di Adele. Il Blu dei fumogeni, nei cortei, nel dichiarare ad alta voce la propria sessualità. Il Blu del cielo, in autunno, osservarlo come due fragili sognatrici, immerse l'una nell'altra - il bacio. Il Blu dell'arte, del dipinti che raffigurano la nudità dello spirito, del corpo, della presa di posizione ; il Blu che Emma dedica ad Adele. Il Blu pesante, inesorabile, fatale, degli occhi dell'altra, della gelosia viscerale ; il Blu delle porte, delle finestre della solitudine - spalancate. Il Blu violento, che rilascia lacrime dagli occhi, quegli occhi - l'ira. Il Blu del mare, così immenso e così vuoto, che tiene a galla la disperazione, la mancanza, il dolore che non affonda. Il Blu definitivo, della consapevolezza, dell'abito : il Blu è in lei, quello iniziatico, della svolta ; quello che le cambiò la vita, quello che non le si scrollerà mai più di dosso. Il Blu della presa di coscienza, il Blu che ora è pronto a rinascere, che in futuro sconvolgerà la vita di un'altra. Il Blu è il colore del proprio Io che prende forma, della propria sessualità che sta in piedi da sola. Il vestito Blu di Adele è emblematico. Il Blu è solo l'inizio, il Blu continua, il Blu è dentro e fuori. Il Blu è l'amore, è tutto - l'inizio e la fine, in eterno.

La Vie d'Adèle racconta una storia d'amore tra due ragazze, un amore totalizzante, senza aggettivi : tutto comincia dalla presunta certezza dell'eterosessualità della protagonista ; si passa poi allo sconvolgimento iniziale della propria dimensione sessuale - l'incrocio di sguardi con Emma, fatale ed iniziatico -, al manifestarsi dei desideri più reconditi di Adele che trovano il proprio sfogo attraverso la notte, di conseguenza mediante il sogno, in cui scoppia la propria sessualità latente, passando poi per l'incontro reale, carnale, in cui tutto sarà confermato, in cui tutto avrà inizio. Adele è pedinata straordinariamente, dall'inizio alla fine, dalla m.d.p. : una continua mobilità filmica, che si fonde con gli sguardi, con le movenze, con i sentimenti delle protagoniste di questa sensazionale vicenda. I primissimi piani sono sublimi, bellissimi : la trasparenza delle emozioni di Adele diventa tangibile ed è rappresentata in maniera divina. Il sentimento diventa palpabile : Adele si sacrifica completamente alla m.d.p., si concede al pubblico rendendo completamente palpitante questa incredibile avventura amorosa. In Cous Cous era la rotondeggiante pancia che si esibiva, danzando in maniera seducente ; simbolo di ciclicità, di vitalità, di speranza verso il futuro. In Venus Noire c'è un'impietosa danza deforme, massa carnale che si esibisce per dovere e non per piacere, simbolo di disumanità, solo per scopi economici, scientifici. In La Vie d'Adèle è la danza della vita che ha il sopravvento, si esibisce l'amore in tutte le sue sfaccettature, il sentimento è messo in primo piano e viene palesato in tutta la sua importanza e magnificenza, simbolo di totalità emotiva, passioni eterne ed effimere allo stesso tempo ; danzano gli occhi, i corpi, le labbra. L'immensità, l'apice di Kechiche. La Vie d'Adèle è la storia di tutti ; l'amore semplice, sincero, quello vero.

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Ultima risposta 25/10/2013 16.10.09
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