Durata: h 2.10 Nazionalità:
USA1946 Genere: drammatico
Tratto dal libro "La vita è meravigliosa" di Philip Van Doren Stern
Al cinema nel Settembre 1946
George Bailey ha vissuto una vita di sacrificio per il bene della sua famiglia e della sua città: un Natale, però, i suoi affari improvvisamente precipitano, i problemi lo sommergono, e sta per gettarsi nel fiume. Ma un angelo interviene...
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Citizen Kane riveduto e corretto per essere amato dalla massa, obiettivo decisamente riuscito sulla lunga distanza.
Come nel capolavoro di Welles, si parte dalla vita di un uomo dall'infanzia fino al giorno dell'eventuale morte, e il primo flashback cita proprio la Rosebud di Kane sulla neve. La differenza è che se Welles componeva la vita del suo personaggio per mostrarcene la sua ambiguità e l'impossibilità di conoscerlo a fondo, Capra la ricompone per farcelo conoscere in tutto e per tutto, per dirci quanto è generoso, per rendere noto ogni tassello della sua identità. Trovo questo film illuminante: illuminante non solo perchè è un film che fa pensare a cose banali(l'importanza di ogni uomo nel mondo) in maniera complessa, ma anche perchè è un film che ricorda quanto questo tipo di emozione, che qualcuno potrebbe definire sdolcinata e stucchevole, sia invece quanto di più difficoltoso da generare: quanti film ci hanno provato, e quanti hanno lasciato il segno come questo? Ai posteri l'ardua sentenza. E' inoltre un film illuminante perchè, insieme a molti film classici successivi al 1941, dimostra come dispositivi autoriali inizialmente traumatici per il pubblico possano essere riutilizzati in maniera istituzionale e molto efficace. Il che porta ad un'ulteriore riflessione: se sei Orson Welles puoi anche infischiartene e fare film wellesiani per tutta la carriera, se sei chiunque altro, incluso Frank Capra, ti conviene riutilizzare le innovazioni a tuo favore, canonizzandole in maniera temperata..
Buon film, discretamente interpretato, eccetto nel finale con la colletta, dove la regia scatena il buonismo natalizio della peggior specie.
Invecchiato benino, ma poco fantasioso ai giorni nostri e poco notabile rispetto ad altri lavori del tempo se non fosse divenuto esageratamente un cult.
Il punto secondo me è : questa commedia necessita di un atto di fede da parte dello spettatore? Per apprezzarla a fondo, temo di sì. Non si tratta tanto di prendere la vita con ottimismo, quanto di celebrare la felicità nell'illusione, "gran mercantessa di vetri colorati". Non che sia sbagliato... Ma il bicchiere, questo film, a me lo fa vedere mezzo vuoto.
Giuro che è l’ultima volta che commento (e soprattutto che guardo) una commedia di Capra, ma lasciate che io esprima il mio disappunto; e cercherò di essere il più chiaro possibile.
Non amo in genere le commedie hollywoodiane, anzi le detesto. Detesto il mondo falsificato che proiettano, superficialmente interpretato, il loro mondo semplificato, tutto ricami e buoni ideali, illusorio, perfettino, finto, sempre ben pettinato e in ordine, come se la nostra realtà fosse totalmente rappresentabile coi soli balli e le canzoncine e le atmosfere sognanti e i costumi e i baci romantici. D’accordo, è finzione, ma che devia a mio parere nella falsificazione. Ovvero, non v’è alcun tipo d’impegno da parte di queste pellicole di penetrare un poco più a fondo: non nelle questioni e mai nei personaggi. Leggerezza è sinonimo di superficialità, quando ci sono esempi, come l’intera opera di Renoir, che smentiscono tale assioma.
Nella fattispecie, in “La vita è meravigliosa”, si aggiunge a tutto ciò - e alla retorica e alla frivolezza - una storia di una puerilità davvero risibile (un angelo scende dal cielo ad aiutarne uno, perché?) che l’impianto favolistico non credo possa giustificare del tutto.
La vita è dunque meravigliosa? Be’, se si è i protagonisti borghesi di una commedia hollywoodiana, se si vive in una cittadina dove sono tutti bravi e buoni tranne uno, se si ha per moglie Donna Reed (fedele), se da bambini si è prestato attenzione alle lezioni di catechismo, se si è alti e belli e intelligenti e bene educati, se si dispone dell’aiuto esclusivo di un angelo inviato dal cielo (?), se si è insomma dei miracolati, e se alla fine della fiera ci si ritrova ricchi sfondati; ebbene sì, la vita è meravigliosa.
un film bellissimo, uno dei migliori Capra di sempre. molto bello e originale l'impianto favolistico, ma anche, e soprattutto, tutta la vita di Baley e la parte finale dove vede come sarebbe stata la vita senza di lui; sono a centinaia i film di oggi che devono la loro esistenza a quella intuizione. anche io forse preferisco il neorealismo al fiabesco, ma chissene frega; non ha senso eliminare dalle proprie vedute tutti i film fiabeschi per questo motivo. "La Vita è Meravigliosa" è un bellissimo film e basta.
Uno dei difetti principali presenti in "The Butterfly Effect" è che il finale scelto fra i molti girati (e rintracciabili online) non è poi così aperto come potrebbe sembrare: lui e lei si reincontrano, hanno la sensazione del "volto già noto", ma poi proseguono andando ognuno per la propria strada. S'è persa un'opportunità forse più unica che rara, nella storia del cinema, per spingere all'estremo l'impostazione leibniziana del frankcapriano "La vita è meravigliosa". L’analisi comparativa dei possibili mondi alternativi, la differenziale fra gli scenari storicamente e cosmicamente controfattuali è doverosa, ma termina ancora con una scelta precisa, proprio come nel b/n del '46. Invece oggi sappiamo che ciò ci è umanamente indecidibile, esorbita le nostre capacità di giudizio e discernimento, ci obbliga a una "epoché" inedita nella sua postmoderna voraginosità. Oggi, se due registi esordienti avessero avuto il coraggio d'osare fino in fondo, avrebbero proposto TUTTI i finali girati, dal più smaccato happy ending al nichilistico esito della tragedia sofoclea come nell'"Edipo a Colono" ("Non nascere: questa è la parola migliore. Oppure quando si è nati tornare al più presto là donde si è venuti": terzo stasimo, vv. 1224-7).
Si veda: http://www.ibs.it/dvd/8027253001129/its-a-wonderful-life/vita-meravigliosa.html
Inoltre il forum interno: http://www.filmscoop.it/forum/forum_posts.asp?TID=10747&get=last#1918049
Un classico di Natale (che in realtà con il Natale non è che c’entri poi tantissimo), tra i film più famosi di Frank Capra… La Vita è Meravigliosa mostra il meglio di sé nell’ultima mezz’ora quando l’angelo Clarence mostra a Stewart quella che sarebbe la realtà se lui non fosse mai nato… E’ proprio così che George Bailey capisce l’importanza della vita e quale dono essa rappresenti… Quasi commoventi gli ultimi minuti in cui il pedale del buonismo viene spinto a tavoletta e dove tutto immancabilmente finisce per il meglio… La prima ora e mezza però, dove vengono raccontati i momenti essenziali della vita di George Bailey, poteva essere gestita meglio…
Un film con buoni spunti ma letteralmente rovinato dall’eccessivo idealismo, che fa apparire tutta la storia e i personaggi come falsi e irrealistici. C’è da dire che come scusante ha il fatto che viene presentato come una fiaba natalizia, anche se si possono fare opere dello stesso stile con conflitti più profondi, personaggi veritieri e esito meno scontato. I temi che si incrociano fra di loro sono tre: uno sociale, in difesa dei valori politici e etici dell’America populista e di provincia. E’ il filone che non vuole nascondere i problemi e le degenerazioni del sistema politico americano, ma che ripone grande fiducia in alcune persone “eroiche” che riescono a risvegliare e a far trionfare i valori originari positivi della democrazia. In questo caso è una denuncia verso i grandi capitalisti (i trust) e un’affermazione ottimista del principio del piccolo risparmio e della vita modesta, virtuosa e felice (visione piuttosto utopica e irrealistica). Il secondo è quello esistenzialista, sullo scopo e sul significato della vita, ed è l’aspetto più attuale e significativo del film. Grazie al trucco filmico di mostrare una realtà alternativa e negativa (conseguenza della mancanza degli atti altruistici del protagonista), si rende concreto l’effetto positivo della solidarietà nella vita individuale e sociale. Certamente la cosa non è così schematica e automatica come nel film, ma senzaltro ogni piccolo atto, anche insignificante, ha la sua grande conseguenza, come tanti altri film futuri mostreranno in maniera più sottile e approfondita. Il terzo tema è quello del suggello religioso alla storia raccontata. Bisogna dire che l’argomento è trattato in maniera piuttosto ambigua, oscillante fra il comico e il serio. Certamente c’è molta ironia e scherzo nella vicenda dell’angelo di seconda classe e dei suoi referenti, ma il tutto è presentato in maniera così amabile e “ruffiana” da far quasi desiderare che un tale universo parallelo possa esistere davvero. Tanto più che i personaggi ci credono, pregano e vengono esauditi. E’ un modo per conciliare fede e valori materialistici (i soldi sono i grandi protagonisti del film) alla base della cultura americana. La tecnica registica di Capra non mi ha colpito per niente. Troppo ristretta nei canoni prevedibili dello stile di Hollywood: scene convenzionali che si susseguono a ritmo costante, primi piani flou sulla protagonista femminile sempre bella e ottimista anche nella miseria o con quattro figli. Stride moltissimo far passare attori anziani per dei giovani ventenni. Insomma un film stilisticamente molto datato e artificioso. Ora capisco come mai il Neorealismo ebbe l’effetto di una bomba negli USA dell’epoca.
Stupendo. Il film dei buoni sentimenti per eccellenza. Visto e rivisto più volte riesce sempre a commuovermi e mettermi di buon umore. Un grandissimo James Stewart per un vero classico da collezionare.
il ritmo è sempre buono, così anche la sceneggiatura e l'interpretazione di stewart. tutto ciò fa perdonare lo stucchevole siparietto finale. d'altro canto era inevitabile l'happy end.
film straordinario!! e molto sottovalutato....un'attore magnifico come stewart (il mio preferito) in un film intenso, pieno di valori, talmente avanti x l'epoca da influenzare con le sue trovate film apprezzati dell'ultimo periodo (vedi the family man). la dolcezza e l'originalita' della trama sono fuori dal comune donando allo spettatore una spettacolosa voglia di vivere e un'idea dell'amicizia molto forte e pura. dopo averlo visto, anke l'homeless piu' solitario si sentira' pieno di speranze e di amici veri. un film che dovrebbe stare molto in alto nella top 25....guardatelo!! vi rimarra' nel cuore ;-) e preparate i fazzoletti....
Film apparentemente innocuo e buonista. La semplice storia della vita di un uomo e della sua piccola cittadina, con i suoi problemi e i suoi pregi. In realtà la tensione è altissima, la rinuncia e il sacrificio imbrigliano lo spirito avventuriero, giovanile e gioviale di George, offuscandone spesso la felicità che già ha senza accorgersene.
Anche se come direbbe nietzche : l'uomo felice: l'ideale del gregge. E così sembra pensarla anche George, sempre insoddisfatto e bramoso di potenza, di dimostrare e accrescere il proprio valore, di non sedimentarsi in un ufficio ma di girare il mondo plasmandolo, costruendo palazzi, ponti. E rinunciare alla volontà di potenza per un sentimento di giustizia sociale lo porta sull'orlo del suicidio. Questo perchè sino ad allora aveva aiutato gli altri principalmente per un senso di dovere, verso la memoria del padre soprattutto, e non per una spontanea empatia, necessaria per intraprendere la strada che ha scelto il piccolo eroe che combatte la fagocitazione capitalistica.
Il film è piuttosto normale fino all'ottimo finale. E' un film dolce, ma credo un pò troppo forzatamente buonista e, purtroppo, piuttosto utopistico. Credo sia leggermente sopravvalutato, forse inizia a sentire il peso degli anni...
bellissimo...da guardare assolutamente...non amo i film in bianco e nero ma questo è davvero bello..ironico e drammatico allo stesso tempo...pieno di significato..........
E' uno dei film più belli che abbia mai visto. L'America è appena uscita dalla guerra. Frank Capra, grazie al suo sodalizio con James Stewart, ci dona un'opera piena di speranza, di ingenuità, di sogni, di angeli, di famiglie che si amano, di comunità forti e determinate nel difendere sé stesse ed i propri valori, ma anche di uomini cattivi, egoisti, capaci di distruggere e rovinare: ci mostra i pericoli che corre ogni società in cui l'avidità di pochi non sia efficacemente contrastata dalla compattezza della comunità e dalla adesione dei singoli ai valori della solidarietà. Certo i tempi sono profondamente cambiati da allora, ma credo che opere del genere rimangano, più che nella storia del cinema, nella coscienza di una nazione, e, per l'influenza che lo spirito americano (ed il cinema americano) ha avuto sul nostro modo di pensare, facciano parte del comune sentire, più di quanto noi stessi ci rendiamo conto.
Dolcissima favola raccontata da Frank Capra. Un bellissimo racconto che poggia su una solida ed attenta sceneggiatura, andando a tratteggiare la vita di un uomo che, nel suo maggiore momento di sconforto e per fatalità del destino, si trova ad incontrare il proprio angelo custode ..cosa accadrebbe agli altri individui se non si fosse mai nati..? ..così la storia ci mostra come la vita di ciascun individuo è legata a quella degli altri, e le scelte che ognuno fa ricadono inevitabilmente anche sulle persona che ci sono vicine ..per cui niente potrebbe essere più come prima. L’ottima costruzione dei personaggi, il buon ritmo nella narrazione, la delicatezza dei dialoghi, le bellissime scene iniziali e l’altrettanta ottima chiusura, rendono davvero immortale questo capolavoro del cinema americano degli anni ’40 ..molte originali idee presenti in questa pellicola saranno riprese, negli anni successivi, da tantissimi altri ottimi registi (se pur con alterne fortune, basti pensare a “Ritorno al futuro”,” S.o.s. Fantasmi” ecc.). Racconto certamente intriso di buoni sentimenti che, però, fa trasparire anche quel senso amaro di fondo, che induce ad una attenta riflessione sul vero senso dell’esistenza umana ..il film è fatto di momenti dolci ma anche amari, tragici e sereni, scansonati e riflessivi, esattamente come la vita di ognuno ..una vita che, se pur in certi periodi potrebbe apparire difficile, può tornare ad essere meravigliosa, ma questo solo quando non venga più perso di vista il proprio cammino e ciò che si è costruito (in termini di affetti, sentimenti, ideali), e si tengano ben saldi quei valori di fondo che rappresentano poi la vera base per costruire una esistenza felice. Magnifica l’interpretazione del protagonista James Stewart, certamente in una delle sue migliori performance recitative.. grande la regia del maestro italo-americano Frank Capra, sempre attento ad attribuire, oltre che una pregevolezza nella forma, anche un valore umano, sociale e morale alle proprie opere. Il film di Natale per eccellenza, uno dei capolavori del cinema sentimentale di tutti i tempi ..tutti dovrebbero vederla almeno una volta nella vita!
The Christmas Movie per eccellenza, grazie ad un regista miracoloso come solo Rivera sapeva essere in campo e ad un James Stewart che da il meglio di se in uno dei personaggi più sentimentali e classici di tutti i tempi. Forse è un tantino anacronistico; allora funzionava di più: c'erano il miracolo economico, il sogno americano, la fiducia nel prossimo e la speranza nel futuro.. Personalmente, credo che la vita sia più amara che meravigliosa ma ogni tanto un film che illuda va più che bene. Una curiosità: il malvagio Signor Potter, di nome si chiama Harry.
Il capolavoro di Capra (che adoro). Un film delicato, divertente, tenero, indimenticabile... chi non l'ha visto almeno una volta? La disperazione si tramuta in speranza e il cammino di una vita, che sembrava vanamente piena di sacrifici, riprende significato se vista da un'alta prospettiva... e la vita torna ad essere meravigliosa.
eccellente prova di capra; film in apparenza ottimistico ma con velata melanconia finale. purtoppo associato al natale, e infatti suona strano che questo film sia assurto ai vertici proprio intorno a tale festività.
Un film un po' banale, forse non adatto ai nostri tempi. Però è comunque pieno di spunti di riflessione tra cui il rapporto con la nostra vita e l'importanza di avere amici
Mah addirittura 9,9 di media mi sembra eccessivo Penso ke un 8 se lo merita tutto ma nn di + Forse gli rovinerò la media, ma sinceramente 9,9 mi sembra alquanto esagerato Insomma veri capolavori come 2001 Odissea nello spazio o Il padrino o Pulp Fiction hanno un massimo di 9,5 e ora vado a vedere la media di questo è 9,9 No. Penso ke un 8 (a mio parere) vada + ke bene
Film apparentemente solo "natalizio" e di buoni sentimenti, nasconde in realtà una riflessione amara mostrandoci la parabola di una persona tanto onesta quanto insoddisfatta, tanto coscienziosa qanto in crisi, lo sgretolamento dei valori dell'america anni '50 vede qui i suoi sintomi.
Capolavoro assoluto del grande Frank Capra,aiutato da una sceneggiatura perfetta e allo stesso tempo complessa nella sua apparente semplicità e da un grandissimo (come sempre) Stewart.
Gli ultimi 20-30 minuti forse sono i più memorabili,ma il film coinvolge fin dall'inizio.E quando nelle scene più belle del film vediamo correre per il paese il protagonista gridando:" Buon natale",è impossibile non commuoversi almeno un pò:magnifico!