le biciclette di pechino (2001)

Visto un po' di tempo fa.
Oltre la sufficienza per il coraggio di raccontare una storia un po' diversa dal solito.
A propositio di fattorini in bici: quelli della Foodora di Torino s ela la passan peggio di questi cinesi. E magari si tratta pure di laureati e non di "campagnoli" come nel caso del protagonista di questo film.
Morale: la Cina e' piu' vicina di quanto si pensi....

Disavventure su due ruote in Pechino. Coinvolgente e scorrevole ed un finale che

SPOILER

Una disavventura con venature drammatiche capitata ad un ragazzo che dalla campagna si trasferisce in città in cerca di fortuna. Una storia interessante, molto sentita, vera e che richiama un pò i vecchi lavori usciti nel dopoguerra per quanto riguarda l'aspetto tecnico. E' anche un racconto giovanile e con molti temi caldi e ben sviluppati. Una bella sorpresa tutta da scoprire.

Gran bel film di un Wang Xiaoshuai fresco e ancora poco commerciale.

mi è piaciuto...una sorpresa dal panorama cinese

Piccola gemma del cinema cinese che ci regala una pellicola delicata e molto sottile.

Un film affascinante ottimo esponente del neorealismo cinematografico.

Da vedere almeno una volta per apprezzare un tipo di film "diverso" dal solito.

Un piccolo film su chi vive ai margini del boom economico cinese (ossia sulla maggioranza della popolazione): un ragazzo che, per vivere, deve far conto sull'unico mezzo di trasporto che possiede e che diventa per lui ragione di vita e fonte di disperazione quando la bicicletta gli viene rubata.
Girato con pochi mezzi e con un ritmo a volte zoppicante, ma intenso e emozionante. Da vedere anche come documentario sulla difficoltà di sopravvivere nella Pechino di oggi.

Film violento, crudele, ma nello stesso tempo anche suadente e ammiccante, con il continuo lavoro sull'immagine e la fotografia fatto dal regista. Un film sulla società cinese attuale, sulla lotta tra povertà di campagna e povertà di città. Ma è anche un meraviglioso road-movie per le strade di Pechino.