le conseguenze dell'amore regia di Paolo Sorrentino Italia 2004
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le conseguenze dell'amore (2004)

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locandina del film LE CONSEGUENZE DELL'AMORE

Titolo Originale: LE CONSEGUENZE DELL'AMORE

RegiaPaolo Sorrentino

InterpretiToni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, Raffaele Pisu, Angela Goodwin

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 2004
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2004

•  Altri film di Paolo Sorrentino

Trama del film Le conseguenze dell'amore

Ogni uomo ha il suo segreto inconfessabile. Ma Titta Di Girolamo ne ha più di uno. È evidente. Altrimenti perché un uomo di cinquant'anni, del sud, dovrebbe vivere da otto anni in una anonima camera d'albergo di un'anonima cittadina della Svizzera italiana? Otto anni trascorsi a non lavorare. Apparentemente. Anni di silenzio e di sigarette, anni appollaiato tra la hall e il bar dell' hotel, indossando abiti elegantissimi senza concedersi, però, alcuna mondanità. Un'atroce routine, nell'eterna attesa che accada qualcosa di rocambolesco. Cosa mai accadrà? Titta osserva, scruta impassibile la vita che gli scorre davanti e nessun sentimento, nessuna emozione trapela. Apparentemente. Senza più nessuno. Solo. Un uomo perduto. Perso da anni a contemplare di nascosto qualcosa. Ma cosa? E perché? Insomma, quali sonoi segreti inconfessabili di Titta Di Girolamo?

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Voto Visitatori:   8,15 / 10 (244 voti)8,15Grafico
Miglior FilmMiglior regiaMigliore attore protagonista (Toni ServilloMigliore sceneggiaturaMiglior fotografia
VINCITORE DI 5 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior Film, Miglior regia, Migliore attore protagonista (Toni Servillo, Migliore sceneggiatura, Miglior fotografia
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Voti e commenti su Le conseguenze dell'amore, 244 opinioni inserite

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Jolly Roger  @  29/05/2016 14:54:20
   6 / 10
L'amore è un sentimento che ti sconquassa la vita. Anche a cinquant'anni, l'amore può entrare nella vita di un uomo e stravolgerla completamente. L'amore, in questo racconto, è quello che l'enigmatico cinquantenne Titta comincia a provare nei confronti della giovane cameriera del bar dell'albergo svizzero, dove lui alloggia ormai da anni.
Fra i due sboccerà una passione, a dir la verità soltanto platonica, ma non per questo meno intensa, non per questo meno in grado di farlo sentire finalmente vivo, di fargli compiere un'azione avventata, rischiare per lei, non accettare più costrizioni, ma soprattutto portandolo ad aprire sé stesso, a tirare fuori tutto, anche le cose di cui andare meno fiero.

Sarà, forse, proprio l'amore a renderlo scattante e spietato come un felino, quando servirà.
Sarà, forse, sempre l'amore a fargli sentire quanto pesanti sono le catene che lo imprigionano, fino a portarlo a compiere un gesto di estrema ribellione.

------------------spoileroso da qui in poi------------

Tutto ok, ma ci sono dei difetti. Innanzitutto, l'amore platonico tra la giovane cameriera e il vecchio Titta non è per niente approfondito, ma solo lasciato intuire. Tant'è che l'apice di questo amore è un'oretta di shopping insieme.
Ah, no: l'apice è un auto da centomila dollari, che lui le regala dopo due giorni che si conoscono, peraltro comprata con i soldi della mafia!

Questa è solo una delle enormi forzature di questo film. Già il fatto che una giovanissima ed avvenente cameriera si interessi a Titta è una cosa difficile da mandar giù. Lui ha trent'anni in più, è un brutto uomo, introverso come un riccio, simpatico come la carta vetrata.
Eppure, è lei che fa il filo a lui. Fantascienza.
E' altrettanto una forzatura il fatto che lei prima rifiuti l'auto in regalo, ma poi l'accetti. Soprattutto considerando che lei ha saputo che lui è un contabile della mafia, che quindi l'auto non è piovuta dal cielo (non proprio una morale di ferro!).

E' una forzatura che un affiliato alla mafia spiattelli tutta la verità alla prima ragazzotta che manco conosce. E' una forzatura che, dopo ciò, lei si mostri ancora più interessata a lui.
Tuttavia, non possiamo pensare che il suo amore per Titta fosse "interessato". Altrimenti mi cade tutto il senso del film…che quando mi parla di conseguenze dell'amore, m'aspetterei che parlasse dell'amore vero, come ho detto nella premessa pre-spoiler.

Insomma, io credo che questa storia non sia stata scritta bene, a causa di queste forzature e di questi mancati approfondimenti. Non hanno aiutato le interpretazioni. Servillo se la cava, lei no. Troppo avvenente, troppo sveglia e disinibita per recitare la tipologia di ragazza problematica che può innamorarsi di quel tipo di uomo, così più anziano di lei. Dall'altra parte, troppo intelligente e seria, anzi seriosa, per rappresentare quella tipologia di zoc.cola a caccia soltanto di un pappone coi soldi. Insomma, un personaggio totalmente sbagliato.

Credo, comunque, che tutto quanto detto sopra si possa riassumere in un concetto: è un film acerbo. Sorrentino verrà fuori dopo (a mio parere, This Must Be The Place è un film stupendo, a cui ho dato 9).

Tuttavia, il messaggio del film è bellissimo. L'amore anche in tarda età, le conseguenze che porta nella vita di una persona, il riappropriarsi della dignità, ma soprattutto la ribellione alla mafia, a costo di andare incontro alla morte, perché la morte è comunque meglio della prigionia di quel mondo schifoso.

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Ultima risposta 09/07/2016 00.45.14
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Woodman  @  10/08/2013 18:48:49
   9 / 10
I detrattori di Sorrentino (club del quale anche io ho fatto parte, dovendomi però poi ricredere) farebbero meglio a spostare le loro critiche odiose cariche d'invidia da qualche altra parte.
Arriva l'artista capace di riportare allo splendore il cinema italiano e anzichè incoraggiarlo, provando a fottercene del suo presunto narcisismo - io non l'ho proprio percepito, e sono particolarmente attento nel cogliere segnali- ci si lancia contro di lui dicendo che è un megalomane che crede di far chissà che cosa (vero bravi giornalisti di Nocturno?)
Semplicemente Sorrentino è consapevole di essere assai dotato e creativo. Lo dico poi nonostante anche io tempo addietro pensavo che fosse un gran ciarlatano presuntuoso. E' in realtà un regista che va tenuto d'occhio, seguito e incoraggiato. Un regista che va riconosciuto per quel suo talento sempre più crescente, nell'imbastire immagini e vicende dai toni puliti e simmetrici, figurativi e stoici.
Il suo secondo film (ed il primo che vidi) rappresenta l'inizio del rinnovamento. Davvero si assiste ad una pellicola italiana (e soltanto secondo opus di un regista giovane) capace di confronti con il cinema di Antonioni e Bertolucci. Si parla di stile, di visione, di ideologia, di intellettualismo (ahimè, e qui posso capire chi vi si accanisce) ma anche di tematiche GROSSE quali la solitudine e l'incomunicabilità.
Nel finale mi ha tanto ricordato il cinema della Campion, sempre in bilico sul filo sottile che separa il sublime dal ridicolo involontario (involontario?).
Assistiamo ad un connubio ottimo fra recitazione, sceneggiatura, musiche, il creare tensione, il creare spavento, sgomento, l'innescare malinconia e empatia. Perchè il povero Titta Di Girolamo è uno, nessuno e centomila. Proprio come tutti noi. Un personaggio scritto da d.io, affidato ad un ammaliante e glaciale performance di un Servillo premiato con un bel David.
Efficacissime le riprese in soggettiva, buona alternanza di montaggio frammentato, lento, o frenetico.
Film gelido e anomalo nel panorama del contemporaneo italiano.
Da vedere per comprendere come forse ritorneremo a brillare, noi, che al cinema per primi abbiamo dato energia e che di quel cinema abbiamo fatto forma d'arte, portandolo a vette sempre più alte di immaginazione, con una passione unica. Noi che eravamo fra i massimi esponenti della settima arte, noi che dagli anni '80 siamo precipitati fra i più inutili riciclatori di mode e cultura popolare nel più basso senso dei termini.
Un rilancio. Ce la possiamo fare. Sosteniamo Sorrentino.
Notevole la Goodwin, vecchia leggenda fra i cosiddetti attori di fianco.

"E' il mio migliore amico"
"Ma perchè lo vedi ancora?"
"No. Non lo vedo, non lo sento da vent'anni.."
"Ah beh, allora mi sembra arduo definirlo il proprio migliore amico, no?"
"E invece lo è."
"Vabbè ho capito, è il tuo amico immaginario, come ce l'hanno i bambini, quello a cui dici tutte le cose che non dici a me?"
"Dino Giuffrè è il mio migliore amico e basta. Quando si è stati amici una volta lo si è per tutta la vita"

Nessuno può immaginare la pelle d'oca che mi ha assalito in questo punto (e nella scena delle "spiegazioni" a Nitto). E vogliamo parlare dell'ultimissima scena sulle montagne?

Grandioso.

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Ultima risposta 12/08/2013 10.16.23
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JOKER1926  @  10/06/2013 03:08:46
   7½ / 10
Dalla sua parte ha lo stile e l'eleganza. Dall'altra una fumosità tutt'altro che inespressa.

Paolo Sorrentino è un regista sfarzoso ed ammaliante, a livello tecnico. Gli estetismi quando peccano di efficacia (alias sostanza) si infrangono su binari anomali.

Con "Le conseguenze dell'amore", però, nasce immediatamente un connubio fra l'arte visiva e il messaggio, profondo e umano. Questo prodotto del 2004 comporta, da parte di chi giudica e critica l'apparato del film, ad affermare che "Le conseguenze dell'amore" è veramente una rivelazione di fattura notevole.
Ogni cosa architettata dal regista gira alla perfezione nel nome di un disegno così articolato e vibrante (nella sua staticità) da far impazzire lo spettatore a più riprese.
A salire in cattedra, insomma, una storia raggiante e un personaggio, Titta di Girolamo, più unico che raro.
La sceneggiatura e la narrazione (non capita sempre con la regia in questione) dirottano fin da subito il personaggio in un circuito quanto mai ammaliante, ma al contempo, assai ermetico. I dettagli, svelati pian piano, iniziano a formare e a far quadrare le cose. Il film allora perde categoria e vaga, in modo sublime, fra più generi; o meglio, oltre gli stessi.
Ci pensa poi Toni Servillo ad esaltare la situazione, l'attore casertano è uno dei maggiori pilastri del cinema attuale. Servillo veste i panni di un uomo circoscritto in un silenzio agghiacciante, sbilanciandosi cambierà le prospettive della storia, la storia della sua vita…
Il gol decisivo lo segna, nella circostanza, una confezione tecnica fatta di inquadrature, fotografia e musica di altri tempi. Sorrentino con uno stile aulico, ma non retorico , questa volta , regala immagini e fotogrammi di pura classe; la musica non può far altro che collimare nella festa dell'estetica, i risultati sovrastano qualsiasi congettura teoretica e critica.
Il film ha un'anima che si ricerca proprio nella costruzione cinica della scena e dei personaggi; i dialoghi fra le tante immagini e i tanti richiami di Sorrentino sono la vera metafora, il vero "succo". Tramite i dialoghi vien fuori tutta la logica e la proiettività umana del personaggio, perché ne "Le conseguenze dell'amore", esiste un solo faro, Titta di Girolamo, il resto son satelliti che con umile luce riflettono un uomo schiavo e padrone della propria vita.

Dopo lo spasimo degli elogi resta ben poco da fare e da dire, Sorrentino regala tanto con questa pellicola, il fattore estetico stravince fino all'ultimo, per fortuna la logica (narrativa) tiene botta. La drammaticità in tutte le sue più variegate congiunzioni lacrima sagacia ed amore.

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Ultima risposta 13/06/2013 15.02.39
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Niko.g  @  09/01/2013 12:45:25
   6½ / 10
Se questo è il cinema di qualità che rappresenta l'Italia all'estero, siamo messi maluccio.
Tanto per cominciare il titolo: le conseguenze dell'amore?! Quale amore? Dove? Chi? Quando? Mai titolo fu più ingannevole e fuori luogo, visto che tutte le azioni compiute dai personaggi della storia hanno il movente dell'egoismo, non ultima quella del protagonista che si riscatta "solo" per un atto di ribellione e riscatto personale, non certo per un atto d'amore.
Benissimo regia e fotografia, talmente perfette da ricadere nel formalismo estremo (ma Sorrentino non è Kubrick), anche quando il film comincia a decollare con rapidi mutamenti di situazione e colpi di scena, ma col disastro dietro l'angolo. E il disastro, infatti, arriva puntuale nell'ultima sequenza con voce narrante in sottofondo, quando dal traliccio dell'alta tensione l'amico Dino Giuffré punta lo sguardo dritto nella cinepresa: cos'è, la pubblicità dell'amaro Montenegro?

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Ultima risposta 11/07/2013 14.29.50
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barone_rosso  @  17/06/2012 21:36:55
   4½ / 10
Film sopravvalutatissmo. Esercizio di stile di Sorrentino, per dimostrare che di stile non ha neanche un po'. La trama sarebbe anche decente, se non fosse per l'eterna infinita noia che pervade tutto il film. I film con pochissimi dialoghi, con personaggi silenziosi e misteriosi, bisogna saperli fare... Sorrentino non li sa fare.

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Ultima risposta 07/12/2012 17.25.43
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Lillipuzziana  @  08/04/2012 22:55:27
   9 / 10
Che dire....Orgogliosa di questo regista italiano!
Classica 'lentezza' (che poi lentezza non è) dell'azione un po'tipica dei suoi film, storia enigmatica ma gestita egregiamente, per nulla banale, cruda e realistica al punto giusto, senza mai scadere nell'eccesso.
La scelta della svizzera per me non è casuale, si parla italiano ma non si riesce a immedesimarsi, crea un certo straniamento.
Ottima interpretazione di Servillo.
ECCEZIONALI alcuni montaggi e SPLENDIDA la fotografia e le scelte registiche, al pari, se non superiore, di This must be the place.
bravo sorrentino!!!

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Ultima risposta 09/04/2012 13.07.00
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the Good  @  03/02/2012 14:26:39
   10 / 10
Il mio commento è tutto uno Spoiler!!

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Ultima risposta 09/07/2016 00.29.32
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Gabo Viola  @  24/10/2011 13:48:21
   5 / 10
Mi allontano dal coro delle ovazioni per Sorrentino. Le conseguenze dell' amore è un film decente, manca però quel lampo di genio e la capacità di smarginare come i maestri del nostro cinema ci hanno insegnato. Non si tratta ovviamente nè del cinema letterario di Bergman o Lean nè del furore di Fellini o Ferreri. Sorrentino rimane, per me, un regista troppo scolastico, accademico, incapace di essere pericoloso o ammaliare lo spettatore. Toni Servillo è il miglior attore italiano da tanti anni a questa parte, ok: bisogna però anche munirlo di un grande direttore d' orchestra.

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Ultima risposta 07/12/2012 16.54.11
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  25/09/2010 18:42:58
   9 / 10
Preavviso che il commento contiene anticipazioni sul finale e su tutta la trama del film,altrimenti avrei dovuto metterlo interamente sotto spoiler.


"Forse sedermi a questo bancone è la cosa più pericolosa che ho fatto in tutta la mia vita"

Perché Le conseguenze dell'amore? Cos'è questo titolo strano che sembra preannunciare il solito filmetto da 4 soldi melodrammatico e strappalacrime da cui il nostro cinema è ancorato da anni?
Perché alla fine si tratta di un film strepitoso che i generi li mischia a suo piacimento e ha uno stile,quello di Sorrentino,che si dimostra unico nel suo genere. Né giallo,né gangster,né thriller fino in fondo eppure è anche tutte e tre queste cose.
Le conseguenze dell'amore è il titolo perfetto,ambiguo perché lo stesso film lo è fino alla fine. Lo è Titta Di Girolamo,residente da anni e anni in Svizzera con la sua fisionomia affascinante ad un primo sguardo ma anche indifferente e ombrosa ad una seconda occhiata. Protagonista assoluto su cui la pellicola gira (straordinario Servillo),uomo misterioso che in questo albergo consuma un'esistenza monotona e piena di segreti inconfessabili. E per buona parte della durata del film noi spettatori ci facciamo congetture e cerchiamo di penetrare all'interno di quest'animo per capirlo,poiché rimaniamo confusi dal suo essere una persona a metà come si definisce egli stesso: né un tossicodipendente ma neanche un uomo estraneo alla droga. Così tiriamo congetture,crediamo di aver capito che è un uomo mediocre certamente indifferente ai figli e alla ex moglie,che parla con supponenza e con l'aria di avere la puzza sotto il naso. Indoviniamo in lui anche scampoli di umanità quando viene tirato in ballo un suo amico d'infanzia e per la prima volta sembriamo accorgerci che anche lui ha dei sentimenti. Ma poi torna il Titta estraneo e inconoscibile,ci accorgiamo che è infastidito dalla visita del fratello minore.
Ogni tanto passa le sue serate giocando ad Asso piglia tutto con dei vecchi e squallidi nobili la cui unica aspirazione,oltre a barare, sarebbe quella di "morire in maniera spettacolare".
Ogni tanto c'è anche l'imprevisto che irrompe,come due scagnozzi siciliani che gli fanno una visita. Qui Sorrentino si sbizzarisce: nelle sequenze dell'omicidio compiuto dall'uomo in tuta notiamo tutta l'influenza che hanno avuto i film americani rielaborati però anche questi sotto il suo personale stile grottesco e visionario.
E l'esistenza del protagonista va avanti lenta e sempre uguale,tra il rumore ipnotizzante dei soldi con cui ha a che fare,le sigarette e l'apatia apparente verso tutto e tutti. Fino a quando finalmente la sua vita subisce uno scossone e subirà le famigerate conseguenze dell'amore,a cui si raccomanda di stare attento. Dopo questo i tasselli cominciano all'improvviso a mettersi al loro posto e ci si svela un Titta più umano,una persona tutt'altro che apatica ma a cui è stata rubata una vita,ricattato dalla mafia a rimanere in questo limbo di monotonia e di vuoto svizzero. Il ritmo che stava diventando insostenibile, per quanto delizioso e tecnicamente superbo, prende un accelerata improvvisa, si ribella alla routine e si ribella alla vita che è costretto a vivere,ci si ritrova a maledire i casi della vita che sembrano voler umiliare Di Girolamo (l'ambulanza che incrocia la macchina dove si trova,la moglie del nobile con cui gioca a carte che lo accusa di essere una persona cattiva perché ha smascherato il marito baro).
Poi capiamo in un crescendo di emozioni dataci dall'utilizzo perfetto del flashback che Titta sa bene a cosa va incontro,alla fine del film e alla sua fine. Finalmente decide di tornare veramente a vivere e di compiere un inutile sberleffo ai suoi forzati datori di lavoro; dopo che gli hanno rubato la vita lui ruba la loro valigietta. Una cosa in realtà da nulla per loro,dopo aver deciso della sua sorte per l'ennesima volta se ne vanno a pranzo,ma è tutto per Titta che trova il riscatto e la liberazione. Non deve dimostrare niente a nessuno ma solo a sé stesso quasi catarticamente ma rimane ambiguo fino alla fine.
Ci siamo resi conto che,pur sentendo i suoi pensieri,questa persona non la conosciamo affatto e rimane ambiguo fino alla fine: i soldi che da ai suoi vecchi compagni di gioco possono essere una compensazione dell'averli fatti soffrire per aver smascherato i loro imbrogli,o magari perché invece è Titta stesso che morirà in maniera spettacolare e inconsapevolmente a loro li ripaga in manier ironica (di cose di cui non hanno bisogno). I suoi pensieri verso Sofia sono di amore o magari di odio perché all'appuntamento finale lei non si è presentata? Possiamo solo immaginarlo.
Ma ci colpisce il suo ultimo pensiero,l'unica cosa certa di cui ci viene data conferma: la speranza che da qualche parte il suo miglior amico che non vede da anni e anni stia pensando a lui.
In un film freddo e apparentemente poco emotivo,il finale paradossalmente tenero in mezzo ai ghiacci è un colpo dolce al cuore,commovente. E ci viene voglia di rivedere e di capire più a fondo quali conseguenze abbia portato al protagonista l'amore.

"Una cosa sola è certa,io lo so.Ogni tanto,in cima a un palo della luce,in mezzo a una distesa di neve contro un vento gelido e tagliente,Dino Giuffrè si ferma,la malinconia lo aggredisce,e allora si mette a pensare;e pensa che io,Titta Di Girolamo,sono il suo migliore amico."

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Ultima risposta 28/09/2010 22.51.15
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DuccioPatanè  @  23/05/2010 03:51:38
   10 / 10
grande storia,grande recitazione,meravigliosa fotografia...fottutamente toccante.
Sorrentino è davvero la speranza del cinema italiano.

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Ultima risposta 27/05/2010 12.54.58
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kaiser souse  @  08/04/2010 23:18:49
   5½ / 10
non mi e' proprio piaciuto e faccio fatica a capire la media voti cosi' alta.
inizia con la prima parte noiosa senza coinvolgere in funzione di quello che dovrebbe succedere dopo.
ma quello che succede dopo non mi coinvolge, non sembra seguire un filo logico, non decolla...

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Ultima risposta 30/04/2010 23.31.44
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bulldog  @  06/02/2010 11:39:34
   5½ / 10
Secondo film che vedo di Sorrentino.

Aspetti positivi:lo stile del regista è originale e ampiamente riconoscibile(cosa non da poco).
La narrazione è elegante e precisa,le scelte musicali sono sempre azzeccate ed il montaggio è fluido e mai banale.

Aspetti negativi:ahimè questa volta mi trovo completamente in accordo col Morandini.

'un film così 'recitato' da suonare falso. Con i pensieri e le battute costruiti a tavolino che, a volte, nenanche un grande attore come Servillo riesce a sostenere. La raffinatezza stilistica sul piano visivo viene così a contatto con personaggi come (ad esempio) i due ex proprietari dell'albergo ridotti a vivere in una stanza dello stesso. Sembrano leggere, non 'dire' le battute. A questo si aggiunga una descrizione stereotipa dei mafiosi come non la si vedeva da tempo al cinema.'

Che dire,sono d'accordo con questa breve analisi,inoltre aggiungo che mi ha ricordato il cinema di Manoel De Oliveira ma ovviamente è come paragonare una fiat 500 ad una testa rossa.
Il personaggio interpretato da Servillo l'ho trovato troppo 'letterario' e sullo schermo arranca notevolmente.
Abbastanza d'accordo anche con la recensione di Filmscoop anche se avrei evitato l'accostamento con Ionesco.

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Ultima risposta 23/02/2010 20.17.11
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BlackNight90  @  31/07/2009 02:34:17
   9½ / 10
E' un film semplicemente meraviglioso, che mostra in modo limpido il genio di Sorrentino e fa ben sperare che il cinema italiano non è del tutto spacciato.
La coinvolgente storia di un uomo che da diversi anni si è recluso in un letargo dell'anima fatto di staticità e di solitudine, di silenzi di fattura quasi orientale e di sguardi assorti che esprimono benissimo i vari stati d'animo del protagonista, Titta Di Girolamo, che ha dimenticato la vita rifiutando i rapporti umani e imprigionando il tempo in una rigida routine, diventa sprezzante di tutto e di tutti: sarà spezzando queste catene e affrontando la più grande delle paure che Titta dirà di nuovo sì alla vita e al se stesso che aveva rinchiuso in una triste e monotona turris eburnea.
Come la maggior parte dei capolavori, partendo da un caso singolo quanto anomalo riesce a parlare di una condizione universale come la solitudine e lo smarrimento esistenziale, perché nessuno sa prevedere le conseguenze dell'amore.
Bellissima e piena d'nventiva la regia, indimenticabile Toni Servillo.

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Ultima risposta 10/08/2009 19.53.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  09/06/2009 19:17:09
   8½ / 10
Il miglior complimento che si possa fare a questo film è dire che non sembra assolutamente un film italiano degli ultimi anni. Non parla di una coppia nevrotica in crisi, di storie poco conosciute del periodo fascista, di ragazzini in calore prima di un esame, di bimbeminkia assortite, di Natali in giro per il mondo con seguito di troioni e compagnia decerebrata. Questa è la storia di un uomo solitario e taciturno, con un nome insulso, che da anni vive in un albergo in Svizzera, in un luogo quasi sospeso nel tempo, nascondendo un segreto e che un giorno farà "la cosa più pericolosa di tutta la sua vita" sedendosi allo sgabello di un bar e affrontandone le conseguenze. La coppia Sorrentino-Servillo ci regala un opera stilisticamente perfetta che limita al minimo i dialoghi pesando ogni parola e così facendo offre almeno una decina di frasi memorabili. L'inizio è lento e la storia procede facendo crescere l'interesse verso questo strano protagonista e i suoi segreti per poi sfociare in un bellissimo finale. Gli spunti che si possono trovare sono per tutti i gusti, si parla della condizione umana, della solitudine, della sfortuna, dell'amicizia e soprattutto dell'amore perché, in fondo, non bisogna mai sottovalutare le conseguenze dell'amore.

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Ultima risposta 10/01/2010 18.51.29
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TheLegend  @  15/05/2009 03:54:49
   9½ / 10
Uno dei film che mi è rimasto nel cuore e che è stato capace di farmi provare forti emozioni.
Toni Servillo magistrale e regia perfetta.
Superiore di gran lunga a "Il Divo" a mio avviso.

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Ultima risposta 16/05/2009 04.59.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  05/05/2009 23:00:26
   8 / 10
Chi ama il cinema di Sorrentino non può sottrarsi dal vederlo.

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Ultima risposta 06/05/2009 13.50.08
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USELESS  @  26/02/2009 03:34:59
   8½ / 10
Servillo - Sorrentino in tempi di grazia.
Film ispirato (si legge nei titoli di coda)
a «Viaggio al termine della notte» di Louis-Ferdinand Céline.
Chi ha letto il libro sa cosa vuol dire, in più in una scena viene letto un estratto del libro (le due ragazze all' albergo)
Sciapetta la Magnani-Nipote ma perfettamente adatta alla parte, insulso Giannini Jr. anche lui giusto nel ruolo.
Servillo anche qui fa il film tutto da solo!

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Ultima risposta 30/10/2009 18.48.40
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Tommy Vercetti  @  05/12/2008 12:41:39
   7½ / 10
Altro colpo per Sorrentino.
Noir lento e d'atmosfera con un finale assolutamente superbo.
Sorrentino comunque ha fatto di meglio.

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Ultima risposta 09/03/2011 17.29.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  26/10/2008 11:39:12
   10 / 10
Degno del Kieślowski più isprirato.

26 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2008 21.23.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  01/07/2008 18:45:20
   7 / 10
Ho aspettato a votarlo perchè non ero convinto.
Il film di Sorrentino che ha avuto tanto successo e ha vinto tantissimi premi è in effetti un bel noir dalle atmosfere rarefatte, tutto incentrato sul personaggio di Titta e quasi tutto ambientato in Svizzera.
Lo stile di Sorrentino è raffinato e di alto livello, mentre l'interpretazione di Servillo è geniale e vale la visione del film.

Eppure non vorrei gridare al capolavoro: a me è parso che tutta quella bella atmosfera che si era creata nella prima parte viene a perdersi in un secondo tempo in cui affiora il segreto del protagonista. E l'atmosfera rarefatta e quasi onirica che ci trasmetteva lo sguardo allucinato di Servillo viene un po' a perdersi in una storia di mafia con forse qualche indecisione di troppo del regista e a diverse frasi fatte nello script.

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Ultima risposta 28/07/2008 22.02.27
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everyray  @  19/06/2008 14:37:29
   8½ / 10
Film molto lento e girato in maniera didascalica,ma molto elegante,con picchi di ritmo altissimi...
La storia è molto raffinata,ma un punto per me non è chiaro..

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Ultima risposta 31/07/2008 00.29.49
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diego81  @  29/05/2008 23:49:13
   10 / 10
Capolavoro di Sorrentino.
Grande film da vedere subito se non lo avete ancora fatto.
Se volete vedere qualcosa di buono nel cinema italiano guardate Sorrentino!
Altrimenti accontentatevi pure del resto...

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Ultima risposta 31/05/2008 10.05.26
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Invia una mail all'autore del commento Drugo Darko  @  21/05/2008 03:47:26
   8½ / 10
"i timidi osservano tutto, ma sono bravissimi nel non farsi notare"

"sedermi a questo tavolo è la cosa piu difficile che ho fatto in tutta la mia vita"

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Ultima risposta 05/06/2008 00.45.43
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vehuel  @  05/05/2008 11:24:07
   1½ / 10
La visione di questo film equivale a 50 gocce di valium.
Di una noia mortale, non sono riuscito a vederlo tutto, mi sono addormentato prima del finale.
Film a tratti fastidioso, non ti lascia niente.

Pessimo davvero, è come mangiare una peperonata alle 10.00 di sera....

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Ultima risposta 24/05/2008 23.27.03
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vivi79  @  17/11/2007 08:03:49
   4½ / 10
miglio film, miglio regia......5 david nn meritati, una noia mortale! Nemmeno la curiosità di conoscere quali segreti nascondeva sto tipo anonimo, ti fa risvegliare dal torpore!


Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  23/09/2007 15:10:29
   9 / 10
Concordo pienamente con chi evidenzia la capacità del regista di dare un'impronta internazionale alla pellicola. Oltre a tutto il resto, infatti, "Le Conseguenze dell'Amore" ha una delle caratteristiche che ritengo fondamentale per film di questo tipo e che è ormai raro riscontrare, ovvero la capacità di rendersi avvincente e di coinvolgere. Avvince attraverso ciò che il protagonista nasconde e coinvolge grazie al carisma dello stesso. E' così che Sorrentino riesce a far convivere nella stessa pellicola intrattenimento e impegno, dove per impegno si intende l'approfondire in modo estremamente efficace la psicologia del personaggio. La stessa regia sembra un riflesso del suo stato d'animo : piani sequenza tanto lunghi quanto statici, inframezzati solo ogni tanto da brevi inquadrature che il montaggio si occupa di trasformare in sequenze in cui le stesse si succedono velocemente; allo stesso modo la calma piatta di Titta, nol corso del film, viene travolta da impeti di coscienza che lo spingono non solo a riprendersi la sua vita, ma a riscattarla **

Toni Servillo praticamente perfetto.


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Ultima risposta 24/09/2007 17.55.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  10/09/2007 18:17:20
   8½ / 10
ogni tanto il dubbio che sulla bilancia pesi più la forma dei contenuti ammetto mi abbia sfiorato, ma di fronte a una tale eleganza rappresentativa l'inchino è d'obbligo.

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Ultima risposta 12/09/2007 22.00.49
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  21/08/2007 16:57:49
   9½ / 10
Devo a malincuore ammettere che questo film sia un vero capolavoro.
Sorrentino riesce nella più difficile delle imprese per un italiano; non rinunciare alla sua patria confezionando comunque un prodotto internazionale. Un po'come salvadores, ma con profonde tematiche che lo avvicinano alle malinconiche riflessioni di un kieslowski. Il personaggio di titti, che per 10 anni rinuncia alla sua vita recludendosi in una stanza d'albergo e fa di tutto per abbandonare le emozioni, esattamente come la binoche in film blue, si scontra comunque con il suo ego che tenta, in extermis, di riappropiarsi di se stesso. pagherà le conseguenze del suo gesto (come dal titolo, l'amore indicato non è per una ragazza, bensì per la vita stessa) ma si riappropierà di se stesso e assaporerà il tempo perduto.
Si può fingere di essere stati vivi anche fingendo di essere morti, ma per morire davvero bisogna essere vivi con altrettanta consapevolezza.

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Ultima risposta 21/09/2007 16.43.13
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Silly  @  19/08/2007 20:18:26
   10 / 10
Esagero? Non penso......... Le conseguenze dell'amore è un film straordinario. Toni Srvillo, attore di teatro e si vede, interpreta un uomo solo, amaro nell'animo, cinico, privo di emozioni. Difficilissimo......... Eppure si percepisce che quest'uomo ha un passato, ha dei pensieri, ha un cuore che batte. E l'amore arriva, di nuovo o x la prima volta, ad un'età matura. Ad un uomo che dalla vita non poteva aspettarsi null'altro. L'amore arriva e....... "........Sedermi a questo bancone è la cosa più pericolosa che io abbia mai fatto nella mia vita.". E' da credere? Assolutamente si...... E quest'azione, questa decisione improvvisa di demolire il suo muro interiore, porta, inesorabilmente, a delle conseguenze.........
Un film di una delicatezza rara. Avvincente, curioso, triste..........
Con un finale veramente emozionante. Ringraziamo il cielo che nel nostro Paese esistano ancora registi di enorme talento, ed attori che sanno fare il loro mestiere. Non sono pochi, x fortuna.
Immenso Sorrentino! Consigliatissimo.

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Ultima risposta 21/08/2007 20.45.07
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kiteneomare  @  17/08/2007 18:16:23
   9 / 10
Di sicuro quando Tarantino ha parlato male (a ragione) del nostro cinema attuale non si riferiv a questo film ed a questo autore.
Opera semplicemente strepitosa con attori (su tutti Servillo) in strordinari vena.
Da studiare nella scuole di cinema

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Ultima risposta 18/08/2007 14.30.49
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InSaNITy  @  25/07/2007 15:33:06
   10 / 10
Film sontuoso. Ne avevo sentito parlare benissimo e non mi ha deluso.
Riflessivo, magnetico, mai banale. Ottima colonna sonora, dialoghi mai lasciati al caso.
Poi, l'interpretazione di Servillo non ha bisogno di commenti.
E' un film a suo modo perfetto.

"La cosa peggiore che può accadere ad un uomo che trascorre molto tempo da solo è non avere immaginazione".

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Ultima risposta 04/08/2007 19.33.44
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Tuco ElPuerco  @  21/05/2007 04:16:42
   9 / 10
Per me uno dei 5 film italiani piu' belli degli ultimi 10 anni.
La cosa che mi fa gongolare di piu' e' che non sembra girato da un italiano.
Storia,montaggio,colonna sonora,tutto assolutamente allo stato di grazia.
MInimalista,ristretto e intenso.
Servillo memorabile.

Lento forse,ma se non si va piano non si puo' ammirare il panorama.
Lachirurgica illustrazione di un uomo tanto intima da far arrossire.
E il finale.......di una dolcezza.......

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Ultima risposta 23/05/2007 16.54.05
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  06/05/2007 13:56:27
   7½ / 10
"La cosa peggiore che può capitare ad un uomo che trascorre molto tempo da solo, è quella di non avere immaginazione. La vita, già di per sé noiosa e ripetitiva, diventa uno spettacolo mortale".

Titta vive solo, da anni, in un albergo. Non ha conoscenze, se non un'anziana coppia di coniugi con i quali, di tanto in tanto, gioca una partita a carte. Parla il meno possibile. A volte rasenta, anzi E' maleducato nel non rispondere ad un semplice saluto.
Apparentemente è indifferente, per nulla comunicativo, senza alcun senso dell'umorismo, non sorride mai, non ha mai espressioni di nessun tipo.
L'unica 'distrazione' è una siringata di eroina ogni mercoledì mattina alle 10 in punto. Mai un cambiamento.
L'unica risposta che dà ad una persona che tenta un contatto con lui è: "La verità, amico mio, è noiosa".
Non permette intromissioni nella sua solitudine.
Ha un segreto. Tutti abbiamo, nascosto nell'animo, un segreto. Quello di Titta è pesante.
Lo spiraglio che si apre in lui verso il prossimo, sarà determinante per la sua vita.
"Ci vuole coraggio per morire in un modo rocambolesco", dirà al vecchio con cui gioca a carte e che non si rassegna ad una vita monotona.

Indubbiamente non è un film 'facile'. Ma quanto è affascinante. Quanto ti fanno sentire e capire i silenzi, le lunghe sequenze, le inquadrature in primo piano del viso di Titta, gli sguardi apparentemente annoiati.
Stranamente è l'amore il vero protagonista di tutto il film. La sua mancanza o il trovarlo. Alla fine sarà Titta a comandare la propria vita, a fare le sue scelte per sentirsi libero.
Bellissima l'ultima inquadratura dell'uomo sul traliccio: un amico da 20 anni.
Da vedere sicuramente.

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Ultima risposta 21/05/2008 20.14.17
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BaStEr  @  22/01/2007 22:21:45
   8½ / 10
Paolo Sorrentino esodisce con questo film soffiando una nuova aria sul cinema italiano. Sicuramente è un film non per tutti gli italiani ma per chi riesce a farsi catturare dalla precsione nei particolari, dalla meticolosità di parole ben incastonate nelle storia e mai banali. I personaggi reggono tutti le proprie pena, quant'esse diversa tra loro siano e sono costruiti gettando all'occhio dell'osservatore attento una caratterizzazione sorprendente. Eccellente la recitazione di Servillo che a mio avviso ha pochi pari. La storia potrebbe annoiare ma nel mistero in cui si muove prende forma in un finale per nulla scontato. VIVA SORRENTINO

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Ultima risposta 20/03/2007 15.52.55
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tavullia86  @  27/11/2006 23:19:23
   9 / 10
il film parte malissimo(un'inutile scena di 2 minuti di un uomo che si sposta da una parte all'altra di un corridoio lunghissimo su un tapis roulant) ma poi diventa interessante ed enigmatico. Film molto buono perchè si poteva concludere con un finale banale e scontato, e invece il regista da valore al proprio film con un finale ben pensato e studiato in ogni fotogramma. Ottimi anche tutti i personaggi "comparsa" (soprattutto il fratello, uno spasso)che ruotano intorno al diabolico protagonista e lo mettono ancor più in risalto. Film davvero profondo e valido. Da vedere

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Ultima risposta 05/05/2007 15.01.02
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bacco2  @  24/11/2006 13:58:31
   9½ / 10
Vedi spoiler

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Ultima risposta 29/11/2006 18.16.55
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Titto  @  17/11/2006 18:43:08
   7½ / 10
Film molto bello anche se, non so perchè, mi aspettavo molto di più.
E' evidente uno stile unico, personale e maturo del regista Sorrentino sia nelle inquadrature, nelle musiche, nella recitazione, e sia nell'ambientaizone generale che porta lo spettatore a "sciogliersi" nell'apatia del protagonista.

Con un magnifico primo tempo oscuro e riflessivo ci si ritrova poi in una storiella di mafia che stona un po, per non parlare poi dell'inutile e furbetto incidente d'auto della ragazza, totalmente inutile. Personalmente avrei preferito che il film continuasse con quello stile riflessivo e assolutamente privo di storia, quindi geniale ed ammaliante, anzichè crollare nel secondo tempo.
Cmq fare del bene e amare comporta sempre una sofferenza.....

Bel film, da vedere, pronti e svegli, ma non aspettatevi un tripudio di emozioni...

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Ultima risposta 17/11/2006 18.44.20
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sweetyy  @  10/11/2006 14:28:53
   3½ / 10
Ero entusiasta di vedere questo film...Mi aspettavo chissà cosa....e invece una delusione totale!

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Ultima risposta 02/09/2007 16.37.02
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lupin 3  @  10/11/2006 13:21:12
   1 / 10
Un mattone...
Scene inutili e insensate es. (l'incidente della macchina)
Attori che sembrano manichini...
Sconsigliato!

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Ultima risposta 28/02/2009 16.19.09
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  27/02/2006 15:33:25
   9 / 10
Finalmente un film italiano che si rifà al cinema di genere ed esce dal solito trito clichè de "la storia SERIA".

Una macchina da presa che segue il proprio respiro, senza fretta indugia su corrimano, volti, quadri elettrici, sguardi e tappezzeria... tutto è oggetto di osservazione asettica da parte di titta di girolamo, un uomo dal nome frivolo che è la quintessenza del rigore che asconde segreti inconfessabili.

un film meditativo e assorto, con una prima parte quasi contemplativa, con pochi dialoghi (ma in cui ogni frase ha il peso di una sentenza), un lungo preludio, come l'attimo prima della rincorsa che precede il salto: un uomo che trova il coraggio di una fine rocambolesca.

uno dei migliori film italiani (e non solo) che abbia visto negli ultimi tempi.

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Ultima risposta 27/02/2006 17.43.17
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viagem  @  06/11/2005 16:22:23
   9 / 10
Capperi che bel film, davvero poco italiano, davvero originale e sorprendente. La storia ben orchestrata, la lentezza intervallata da momenti al contrario concitati, scanditi da una colonna sonora di musica elettronica formidabile, la fotografia strepitosa di primi piani in attesa di risposte e primi piani pronti a NON darle. Tutto davvero di qualità e Toni Servillo mi ha davvero impressionato: inattaccabile, imperturbabile in mezzo al fumo delle sue sigarette, mi ha ricordato in alcuni tratti Epifanio, il personaggio di Albanese, con le sue giacche tutte grigie.

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Ultima risposta 10/11/2005 13.44.09
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  25/10/2005 13:23:40
   9 / 10
Questo non è solo un film.
E' cinema.
E' quell'insieme di cose che speri di poter ammirare ogni volta che le luci si spengono e comincia lo spettacolo.

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Ultima risposta 27/10/2005 09.16.45
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JoJo  @  24/10/2005 23:50:54
   10 / 10


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Ultima risposta 26/10/2005 10.03.56
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  24/10/2005 19:42:11
   9 / 10
Un film che per linguaggio, fotografia, recitazione e colonna sonora non ha pari, non tra gli ultimi anni. Un autentico gioiello, uno di quei film che ti fanno apprezzare la rarità del genio.

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Ultima risposta 25/10/2005 13.15.49
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Wolf  @  14/10/2005 00:14:28
   5 / 10
Troppo, troppo pesante! Certo, la lentezza si adatta alla storia, ma alla lunga stanca. Lo spunto iniziale era interessante, ma lo svolgimento è troppo freddo per coinvolgere, e troppi punti rimangono oscuri o risolti in modo deludente.
Bravissimo l'attore protagonista, questo è innegabile: tutti gli altri, insignificanti.
Fastidioso l'accenno, nel titolo, all' "amore", che poi non ha nessun ruolo nella storia, a parte una relazione marginale e del tutto improbabile: fa sospettare che sia stato pensato come "acchiappapolli" per chi sperava di andare a vedere un film sentimentale.
Insomma, merita solo per l'interpretazione di Servillo: guardatelo per questo senza pagare, se potete!

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Ultima risposta 02/09/2007 16.40.26
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  26/08/2005 16:47:48
   8 / 10
Lo stile di Sorrentino è senza alcun dubbio fuori dagli usuali schemi narrativi, ciò nonostante il racconto si snoda, si lentamente, svelando con drammatica chiarezza il male di vivere del protagonista. Conosco Toni Servillo con questo film, ed è bravissimo: con poche parole, ma con un' espressività tangibile, riesce ad esprimere la solitudine e il dolore di un uomo di mezza età, sentimenti forti, mistificati da una falsa apatia, da un'indifferenza verso gli altri tutta esteriore.
Le luci e le musiche appropriate vengono utilizzate con cura tanto da accrescere l'intensità del film, bello.

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Ultima risposta 06/09/2005 18.23.26
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Invia una mail all'autore del commento cintoni  @  05/07/2005 22:07:57
   9 / 10
uno di quei film in cui la "storia", la trama, passa quasi in secondo piano. la scena è conquistata dallo studio di ogni personaggio. personaggi interpretati in maniera davvero magistrale.
un film da vedere, ma soprattutto da "sentire". nel titolo la chiave di lettura.

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Ultima risposta 08/09/2005 10.48.25
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albyhfintegrale  @  10/05/2005 23:38:12
   4 / 10
ma cosa avete visto da giudicarlo così positivamente?

un film che non ha nulla a che vedere col titolo: cosa c'entra? mah?!

film lento...e qualche film della lentezza può farne un'arma in più, facendotelo apprezzare e gustare.a me piacciono i film lenti che ti sanno rapire con le loro riflessioni ed i loro contenuti: questo invece ti fa andare avanti non vedendo l'ora che finisca.
trama con contenuti a volte assurdi e mal creati, tipo l'icidente alla cameriera, (la Magnani) davvero mal costruita come scena: inoltre fa l'incidente proprio quando si deve incontrare con Titta (Servillo): banale

ottimo attore Servillo, pessima ivece, seppur molto bella, la Magnani

film insulso e privo di contenuti

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Ultima risposta 18/08/2014 21.59.52
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/11/2004 23:24:46
   9 / 10
sicuramente il film italiano più interessante dell'anno, per quanto il suo limite sia forse nelle innumerevoli fonti di ispirazioni Provo a spiegarmi: un noir che fa il verso a Simenon, esteticamente vicino alla metafisica, con certi interni che ricordano polansky d'annata e kubrick, filtrato da un'apparente e amaro fatalismo à la kaurismaki, dal minimalismo di kieslowsky e da un personaggio che sembra uscito dal bellissimo film di joel coen, "l'uomo che non c'era" La cosa sorprendente è comunque il rapporto quasi teorico con il pubblico, dove Titta di Girolamo dialoga (apparentemente) senza fare nulla per risultare meno sgradevole di quanto sia Qui rivendica il diritto - chiamiamolo anarchia psicosociale - a non esistere Belllissimo

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Ultima risposta 11/03/2008 11.36.27
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Landi  @  02/11/2004 23:34:05
   8 / 10
Un bel film , da vedere ...

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Ultima risposta 06/11/2004 19.13.24
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Invia una mail all'autore del commento The Jack  @  22/10/2004 19:36:34
   6 / 10
Idea bellissima usata molto male.
Va premiato il coraggio e per l'appunto quel tocco di originalità, stile, fotografia.

Però, visto che si cita, cito il pianista Pippo ... :-)

- Perchè a volte dobbiamo sorbirci carrellate virtuosistiche, primi piani inutili di lampadine, intermezzi comici stupidi (il tizio che sbatte sul palo) e vari effetti superficiali?

Aggiungo:
Ci sono minuti di vuoto. Sequenze che potrebbero essere tagliate 20 secondi prima e iniziate 30 secondi dopo.
E non dico che il film è lento .. mi va bene il lento ... ma vuoto no.

- Perchè tutto il mistero sulla figura di Titta, accumulato magistralmente in quaranta minuti di proiezione, viene poi risolto in un banale e poco interessante intreccio mafioso.

E poi la mafia per 4 milioni di dollari non uccide nessuno ... è assolutamente inverosimile. La mafia per 4 milioni di dollari tortura, uccide un parente, minaccia .. ma scherziamo .. amazzare uno perchè non parla ... e poi come recuperi i soldi?
____________________

- Perchè mettere la scena cretina del killer che ammazza l'handicappato senza alcun motivo narrativo nè di alcun altro genere? Perchè in mezzo a tanta maestria ficcare un tocco di così cattivo superfluo gusto?

Beh, qui forse un senso c'è. Inanzitutto è resa bene, a mio parere la difficoltà di uccidere, anche per un killer. Esita. Guarda e poi il proiettile entra e fa un suono e il corpo cade, il tutto con ottimo realismo.
Certo, narrativamente parlando non ha molto senso, se non far vedere che sono senza pietà.

_____

Ci sono un sacco di falle in questo film. Una su tutte gli interrutori degli ascensori e delle luci sono a portato di cliente o bambino.

_______


Una cosa che mi è piaciuta tanto è il diverso suono interno esterno, all'inzio del film.

CIAO!!


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Ultima risposta 03/11/2004 09.45.59
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norah  @  17/10/2004 12:14:22
   6 / 10
Sinceramente non sono ingrado di giudicare questo film...quindi un sei politico...

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Ultima risposta 11/01/2008 15.13.39
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Invia una mail all'autore del commento abacab  @  13/10/2004 19:15:11
   9 / 10
Cito Gabriele Romagnoli perchè il suo commento sul film è praticamente perfetto.E non ne taglio una virgola...

La storia, conosciuta, è quella di un commercialista che ha fatto un
errore ai danni di Cosa Nostra e viene confinato in un albergo in
Svizzera a ricevere e depositare valigie di denaro sporco. Dopo dieci
anni, scontata la pena di vivere, l'insonnia, la timidezza e la noia,
fa un gesto che è la chiave del film. Lascia la consueta poltrona e
va al bancone, piazzandosi davanti alla barista dagli occhi grandi.
Dice: "Sedermi qui è la cosa più pericolosa che abbia fatto in vita
mia". Non è un presentimento, è una constatazione. Dopo, niente sarà
più come prima. Tutto diventa, come dire: irreparabile. Ed è il suo
tentativo di porre rimedio ai torti, alle infelicità, al rito
dell'esistenza e al proprio, isolato, istante spietato, a perderlo. O
a ritrovarlo. Perché quando si siede al bancone Toni Servillo,
carnefice di sé, ha un baleno di pura gioia dietro le lenti degli
occhiali.
C'era una donna malinconica dal collo affilato e le unghie dei piedi
dipinte con una riga blu come fosse ombretto seduta nella fila
davanti. Uscendo ci siamo guardati. Credo stessimo esortandoci a
commentare il film come se ci fossimo andati insieme e non da soli.
Poi ognuno è andato per la sua strada, come avrebbe fatto Servillo.
Quel che c'era da dire è che tutta la storia del film è la storia di
ogni uomo: il momento in cui si comincia a vivere è quello in cui si
comincia a morire, resta il tempo di provare a rendere felice
qualcuno, farsi un amico, pagare i conti, uscire di scena con
dignità. Sembra poco è, guardare per credere, qualcosa
di "spettacolare".
Gabriele Romagnoli


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Ultima risposta 27/10/2004 11.07.10
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pippo  @  10/10/2004 16:42:50
   7 / 10
Non sono completamente convinto di questo film. Sicuramente il film è qualitativamente superiore alla media dei film italiani, e poi naturalmente bisogna calcolare la giovane età del regista. Tanto di cappello quindi per il talento generale. E tanti complimenti ovviamente anche a Servillo. Ciò che non mi ha acchiappato completamente è la definizione di alcuni elementi che potevano dare più profondità ad una storia che personalmente io trovo un po' affossata dalla troppa quantità di idee (registiche, di scrittura, di struttura narrativa) che Sorrentino ha voluto buttarci dentro.
- Per intenderci, perchè a volte le musiche (belle) sono utilizzate esclusivamente per intermezzi visivi un po' troppo videoclippistici?
Perchè alcune scene (come quella dell'incidente stradale) sono incomprensibili e completamente irreali?
- Perchè tutto il mistero sulla figura di Titta, accumulato magistralmente in quaranta minuti di proiezione, viene poi risolto in un banale e poco interessante intreccio mafioso (tra l'altro pieno di clichè)? Era davvero così difficile trovare un'idea più "corposa" una volta che si ha per le mani un pesonaggio come questo?
- Perchè a volte dobbiamo sorbirci carrellate virtuosistiche, primi piani inutili di lampadine, intermezzi comici stupidi (il tizio che sbatte sul palo) e vari effetti superficiali?
- Perchè mettere la scena cretina del killer che ammazza l'handicappato senza alcun motivo narrativo nè di alcun altro genere? Perchè in mezzo a tanta maestria ficcare un tocco di così cattivo superfluo gusto?


Ripeto, senza nulla togliere alle cose positive di questo film, una serie di "barocchismi" e disattenzioni mi hanno irritato parecchio e quindi più di sette, per me, il film non vale .

Lasciatemi dire, già che ci sono, alcuni elementi eccellenti della pellicola:
-Il giocatore con la moglie sono superbi, tutte le scene con loro sono incantevoli
-L'atmosfera e la tensione sono sempre di ottimo livello, il film, pur lento, di certo non annoia mai
- Il carattere di Titta è senza dubbio affascinante, così come l'austera e surreale Svizzera in cui si svolge la vicenda
- Alcuni dialoghi sono da antologia, basti pensare alla conversazione tra Titta e il direttore dell'albergo, quando si confessano i loro "segreti"

ok, ho scritto troppo, scusatemi. Ma un film complesso come questo merita qualche parolina no?



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Ultima risposta 15/10/2004 14.19.18
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driver  @  01/10/2004 20:40:35
   8 / 10
Bellissimo! Finalmente l'Italia riesce a sfornare qualche titolo made in italy completamente (a parte quasi tutta l'ambientazione)! Fortuna che esiste la Fandango che sbaglia veramente poche operazioni.
Dopo i vari tormentoni di Boldi&DeSica&NeriParenti, Aldo Giovanni e Giacomo, Muccino, Ozpetek (che filmacci! Tutti uguali!), questo è un film serio. Il problema è che gli italiani se vanno al cinema a vedere produzioni italiane, vanno a vedere (spesso in piena consapevolazza) benemerite schifezze, che ovviamente incassano fior di miliardi (di lire).
Parlando del film (ottimo, veramente: in queste settimane non esce veramente nulla di BELLO, quindi è assolutamente consigliabile), il protagonista è bravissimo e tiene su completamente il film. Il regista (già scoperto nell'interessante, ma ovviamente passato inosservato, L'uomo in più) è bravo. La sua sceneggiatura c'è ma non si vede. E' molto complessa ma al contempo equilibrata. La regia è buona (tutto in un albergo, peraltro brutto e squallido! Un gran stile!). Eccellente la scena in cui Servillo porta la valigia in banca. L'unica cosa che stona è l'incidente in auto verso la fine (fatto veramente coi piedi). State attenti: non è un film noioso (per chi non lo capisse), ma non è da sabato sera con amici.
"Le conseguenze dell'amore" ricorda un po' "Luomo del treno" di Patrice Leconte: più bello di questo, ma è andato male e a Venezia quell'anno (2002) ne parlarono malissimo. Anzi, non ne parlarono proprio. Anch'io non voglio parlare dei critici di Venezia. Anzi, ne parlo: non capiscono nulla.

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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  28/09/2004 11:47:21
   8 / 10
Un film "asettico" come la Svizzera e le banche in cui è ambientato. Ottima la fotografia, finalmente, che rende bene la freddezza degli ambienti, dei personaggi e delle situazioni (la lunga sequenza iniziale con i titoli di testa, nel cavot della banca, è magnifica), a dispetto di certe atmosfere, stanze e luci "calde", fintamente calde.
Toni Servillo è interprete straordinario, ma il merito va soprattutto a Sorrentino che ha scritto - e diretto - un personaggio così ben definito (si vede che non c'è nulla lasciato al caso).
Per tutto il film c'è sempre un senso di sospensione (più che suspence), che ben si coordina con la freddezza e l'asetticità delle atmosfere. Un po' come nei film di Garrone (o almeno come ne L'imbalsamatore). Sospensione spezzata a volte da violenti e repentini cambi ritmici, che imprimono delle accelerazioni alla struttura narrativa. Nella seconda parte l'evoluzione della storia acquista più dinamicità e la struttura perde la linearità narrativa e va ad incastri, fino allo scioglimento finale.
Bellissime le musiche.

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Ciccio  @  28/09/2004 10:41:59
   8 / 10
Quando in televisione vedevo il trailer ho pensato: "Questo film è sterco! Procacci si sta liquefacendo... Prima Garrone (che ringraziando Dio ora è a spasso) ora questo filmaccio e questo protagonista con la faccia da "nerchia". Ieri per sbaglio sono entrato in un cinema e non so come ho fatto il biglietto per vedere "le conseguenze dell'amore". Parlare di capolavoro è troppo! Ma devo dire che sono un po' di anni che un regista non mi catturi come ha fatto Paolo Sorrentino... Sceneggiatura scritta da mani baciate dal cielo. Il protagonista è semplicemente GRANDE. Le uniche due pecche sono: Il Figlio Di Giannini e la nipote della Magnani... Inutili e inudibili! Grazie a tutti e fottetevi!

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