Rèmy, cinquant'anni, divorziato, si trova all'ospedale. L'ex moglie Louise, chiama il figlio Sébastien a Londra per convincerlo a tornare a casa in questo momento. Sébastien prima esita, poi parte per Montreal per aiutare la madre e sostenere il padre.
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film paradio*. film liberal-radical, pieno di tronfio intelletualismo, vuoto e fine a se stesso. non capisco come hanno fatto a premiarlo...ah è vero perchè il film si rivolge proprio a quell'elite. un film che è l'esaltazione dello snobbismo.
Sarà anche un film da Oscar, ma per me non raggiunge neppure la sufficienza. Non ho molto da dire. Noiosetto. Un po' scontato. Recitato in qualche maniera. Nessuna scenografia. Colonna sonora che non si ricorda...
"Conosci il proverbio? A Natale positrone, a Natale la tumulazione".
Pessimo film , nella volgarità vuole apparire divertente , filosofia spiccia e superficiale su temi della vita quotidiana , non meritano neanche di essere tirati in ballo filosofi come è stato fatto con Sartre . Ho riso nelle scene che volevano essere drammatiche e rattristito in quelle che volevano essere divertenti. Un film che dimostra la natura sempre protestante e sfottente dei francesi doc contro chi non la pensa come loro. Vade retro :-)
Prima di tutto concordo con l'amico che lo definiva " film diessino " ... cmq , definirlo commedia mi sembra uno scherzo , è un film pesante e lento , questo non signifca che nn sia un buon film , di certo lo stampo politico è evidentissimo anche in maniera troppa marcata spesso , il tema della morte , e soprattutto di quel genere è un discorso delicato e nn politicizzabile , cmq ... , dialoghi , citazioni interessanti , temi tosti , tutto questo non è una commedia ... Film strano per uno di 27 anni , film strano per chi non vuole attribuire al significato della vita e della morte nessun colore solo per principio , film che cmq vale la pena di vedere ...
Davvero deludente: un argomento troppo serio per renderlo una commedia, ma non abbastanza approfondito per renderlo drammatico. La morte e la vita, il conflitto tra generazioni, la malasanità, il potere dei soldi, la falsità dei rapporti umani, la droga: troppa carne al fuoco, niente trattato in modo significativo. No, scusate, ma non mi è piaciuto!
questo film è un caso di suggestione collettiva...davvero mal realizzato mal recitato,autoreferenziale e inverosimile..gelido e superficiale con dialoghi da recita delle scuole medie.sono rinasto davvero deluso..e poi basta con i continui riferimenti al cinema d'azione pieno di effetti speciali che è tanto brutto...non vado a vedere natale in india ma la fama che avete costruito intorno a questo film è disgustosamente complice;doveva piacervi per forza?
Si potrebbe concedere qualcosa in più sulla strada per la mediocrità ,ma il 2 ci sta tutto considerando il contenuto semantico e soprattutto la necessità di riportare alla realtà i fautori delle 10 stelle, col che si arriverebbe comunque ad una media del 6 che è già troppo per un film del genere.
Trascinato un po'a forza alla proiezione ero comunque incuriosito dalle interviste televisive dal tono commosso quasi epocale rilasciate dagli spettatori, del genere "E' un film che tutti dovrebbero vedere". Ero preparato perciò a sorbirmi la solita commedia in agrodolce, (dimenticando ingenuamente il leit-motiv de "Il declino dell'impero americano").Invece niente allusioni velate,la prospettiva sul senso della vita è frontale, pertanto richiede lo sforzo di confronto in tutta la sua pesantezza. Ed' è una pesantezza senza speranza dalla quale non si salva nessuno, o almeno nessuno di coloro sui quali la società pretenderebbe di mantenere ancora un minimo di aspettativa,dal prete al poliziotto,dal medico al sindacalista. Nemmeno per il vecchio padre gaudente attorno al quale ruota la sceneggiatura, simpatica e chiassosa figura di socialista convinto ,al di là del momento ricreativo dell'incontro con ex amanti ed ex studenti reclutati dal figlio rigorosamente a suon di bigliettoni,può esserci qualcosa capace di lenire l'angoscia per il mistero della morte. Paradossalmente quelli che ne escono bene ,i veri eroi sono altri,quelli ai quali non sono richieste particolari doti morali, il figlio ricco broker e la tossicodipendente,così diversi esteriormente eppure troppo simili per non concedersi almeno un bacio fugace. Sarà lei,autentica vestale del paradiso in terra, a compiere nelle intenzioni del regista il vero gesto di solidarietà verso il vecchio,l'unico ormai possibile. Il tutto condito con citazioni che ripercorrono in chiave attualistica un po' tutti i periodi storici ,ivi comprese le immancabili torri gemelle. Quando si arriva al patetico tentativo di rinverdire il mito di Pio XII antisemita la tentazione di alzarsi è grande. Ma siamo ormai al crescendo rossiniano ed Arcand dopo un rapido excursus sul fallimento delle varie ideologie,ci delizia con una dotta disquisizione sulle "pompe".Sì, avete capito bene..pompa magna..pompe funebri, ecc. al che potreste pensare di essere stati teletrasportati improvvisamente di fronte all'ultima fatica dei bistrattati Boldi e De Sica ,ma si sa che con un premio d'oltralpe certi argomenti offrono tutta un'altra resa. Segue ancora un passaggio in bianco e nero sulla sottana di Ines Corsini (l'interprete del film su S.Maria Goretti) che vorrebbe forse ribadire per chi non l'avesse ancora capito l'intento provocatorio (sic) in salsa anticlericale che dà anche il preludio al film,prima dell'unica vera autentica liberazione:i titoli di coda. Meglio rischiare la derisione che uniformarsi al conformismo celebrativo verso un polpettone nichilista di queste dimensioni.
a cominciare dalla grafica della locandina: veramente penoso. al regista suggerisco di girare un film chiamato "kill mosk" sulle vicissitudini di una povera mosca di periferia (suggerisco adeguata mosca spiaccicata sulla locandina)... io penso che capolavori come KILL BILL non li sanno fare tutti, e quindi...
Ma che cavolo ti passa per la testa Denys?! Siamo matti o cosa? Mi aspettavo una storia e mi hai fatto l'elogio di quattro intellettuali da strapazzo! Si, da strapazzo senza che storci la bocca! Due Meringhe mi hai fatto venire sotto il campanile di Giotto! Sei PESANTE! PESANTE! PESANTE! Non si fa così il CINEMA! Esaltati ed egoisti ci hai presentato e io che dovevo fare alla morte di quel lardone? Commuovermi? Ma neanche se me lo avesse chiesto la Kidman! No! Aborro! Non si fa... Questo non si fa! W la Guzzanti! Un bacio al pupo.
e' di una pesantezza allucinante,eppure mi voglio sempre fidare di questi film francesi e della critica che spesso non va d'accordo con quella del pubblico.non vedetelo