le onde del destino regia di Lars Von Trier Danimarca, Francia 1996
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le onde del destino (1996)

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locandina del film LE ONDE DEL DESTINO

Titolo Originale: BREAKING THE WAVES

RegiaLars Von Trier

InterpretiStellan Skarsgard, Katrin Cartlidge, Emily Watson, Udo Kier, Adrian Rawlins, Jean-Marc Barr

Durata: h 2.38
NazionalitàDanimarca, Francia 1996
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1996

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Trama del film Le onde del destino

E' la storia di una giovane scozzese e della sua breve felicità coniugale con un operaio che, in seguito a un incidente sul lavoro, rimane paralizzato e impotente. Su richiesta del marito, Bess si cimenta in svariate esperienze erotiche, sempre più degradanti, per raccontargliele. Lei ne muore, lui guarisce.

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Voto Visitatori:   8,30 / 10 (102 voti)8,30Grafico
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Le onde del destino, 102 opinioni inserite

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sareo  @  16/02/2015 19:49:40
   8 / 10
Solo io trovo questa storia un pò inverosimile, LVT è un registra stupefacente ma le storie che racconta spesso sono "non storie", questo film DEVE essere visto da chiunque si definisca cinefilo è una milestone del cinema contemporaneo però a mio modo di vedere la trama è in moltissimi punti molto fragile.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  24/10/2012 12:54:47
   8½ / 10
Spoiler presenti.

E' vero che la protagonista è dreyeriana, sono perfettamente d'accordo. Ma Von Trier si spinge oltre, non smentisce l'indole da impostore. Mi fa sentire presuntuosa quasi quanto lui, mi impedisce di avvicinare il suo personaggio femminile così dichiaratamente stupido. Di una stupidità erotica e tenera, che non arranca per smentirsi e rivelare d'essere altro, magari ingenuità.
Non vedo nulla di straziante nella figura di Bess. Una dedizione come la sua, più canina che umana, non riesce a far leva sulla mia compassione, in alcun modo. Credo che "Crossing the waves" sia un film intellettuale piuttosto che sentimentale. Così inteso l'ho adorato.
La vicenda di Bess costringe ad esaminare i pregiudizi della gente "mentalmente aperta". Un uomo che dedica la vita all'arte o alla scienza è un genio, un uomo che dedica la vita all'amore è un romantico, spesso nell'accezione di cretino. E' quel che pensiamo anche dei credenti genuflessi, se solo siamo atei o incuranti. Quasi che l' amore abbia la stessa turbante evanescenza di dio, ossessione vergognosa per chi crede come per chi non crede.
Il finale ha una straordinaria sensibilità, ambigua oltre che provocatoria. Lei muore, Lui guarisce. Le campane suonano in cielo, difficile stabilire di chi celebrino la gloria. Forse il rintocco è opera di Bess, forse dello spettatore nichilista.

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Ultima risposta 29/10/2012 13.24.51
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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  30/10/2011 21:27:14
   9 / 10
Un film sugli orrori di chi vive credendo in un dogma. Con pezzi di musica pop anni '70, telecamera a mano e senza ricorrere a giochi monocromatici, Lars Von Trier crea un capolavoro cinematografico di grande valore. A fargli da spalla, l'attrice Emily Watson, che con la sua interpretazione straordinariamente toccante, bizzarra e realistica, dà al film un tratto assolutamente drammatico, dove il personaggio in sè ci mostra come rinuncia alla meschina religione per avere l'amore estremo.

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Ultima risposta 16/11/2011 23.36.57
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guidox  @  14/11/2010 21:34:14
   10 / 10
capolavoro assoluto, partorito dalla mente di un genio.
ci sono talmente tante tematiche profonde in questo film che sarebbe quasi impossibile metterle in scena in un'unica pellicola; Von Trier non solo ci riesce, ma come al solito spiazza tutti, lascia indietro tutti quelli che ancora stanno dietro agli stereotipi e, con coraggio, osa e racconta dell'Amore, della Fede, di Dio.
lo fa tramite la splendida protagonista, Bess, trattata da tutta la congrega del piccolo paese scozzese in cui è ambientata la storia come una squilibrata, mentre in realtà è l'unica veramente a un passo da Dio.
nessuno se ne accorge proprio perchè il fanatismo religioso non appartiene a lei, ma a tutti gli altri, che formano una vera e propria setta, dove le donne sono addirittura considerate esseri inferiori.
l'unico che la capisce è Jan, il forestiero, che non crede nella religione e che le dà modo, sposandola, di distaccarsi dal bigottismo del luogo.
da qui in avanti Bess sarà continuamente messa alla prova e ogni sua preghiera verrà accontentata, nel bene e nel male, facendole capire i limiti del proprio dono, ma anche della sua potenza, a patto di discendere agli inferi per tenere vivo quell'amore che si è quasi spezzato per puro egoismo, facendole perdere la strada della bontà.
in un delirio morale, drammatico, senza filtri, si giunge ad un finale maestoso, che emoziona e dà brividi veri.
i vari concetti vengono espressi inoltre in un contesto tecnico eccelso, con la divisione in capitoli che ad ogni loro inizio regalano quasi degli "intervalli" di rara bellezza e con le solite inquadrature "traballanti" che anche in questo caso avvicinano lo spettatore ai personaggi; le scene del matrimonio sono più amatoriali di quelle che un amatore girerebbe ad un vero matrimonio.
splendidi gli attori, tutti su un livello altissimo.
assolutamente un film da non perdere, ricordandosi che stiamo parlando comunque di Von Trier; quindi se non vi piace questo film, non è colpa sua, ma solo colpa vostra (sto scherzando...ma non troppo).

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Ultima risposta 28/07/2011 21.33.53
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  27/05/2010 17:25:07
   8 / 10
Chi ama è inferiore e deve soffrire.
Ecco una frase che mi è costantemente corsa lungo la testa durante la visione di questo film di Lars.
Un film devastante, ti rapisce e ti fa scorrere nel sangue una linfa di rabbia e di domande che ti lasciano di ghiaccio, facendo spofondare lo spettatore dentro un'incubo che sembra non avere fine, nemmeno quando arrivano i titoli di coda.
La prima ora del film colpisce grazie all'utilizzo della videocamera a spalle, una tecnica di ripresa usata spesso da Von Trier nei suoi film, e ovviamente per la scenografia e l'ambiente dove viene girato il film; una Scozia con il suo tempo classico(pioggia, nuvole) e con una visuale della vita estremamente cattolica.
La seconda ora tocca maggiormente i sentimenti e ovviamente l'amore su di tutti, con la visuale della povera Bess che entra piano piano dentro un lento processo degenerativo che la porterà, per amore verso il marito, alla morte, facendo passare minuti di angoscia a chi assiste al film.
Insomma, il secondo capolavoro di Von Trier insieme a Dancer in the dark, un viaggio all'interno dell'autodistrazione causata dall'amore.

Da vedere, piccolo capolavoro.

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Ultima risposta 27/05/2010 19.11.16
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  05/12/2009 15:48:27
   8½ / 10
"L'amore è una grave malattia mentale" diceva Platone, frase che ben sintetizza il film di Lars Von Trier.
Breaking the Waves è un film che parla d'amore e della follia annessa ad esso, non si limita a questo, è anche un amaro sguardo su una società chiusa e retrograda degli anni '70 che si nasconde dietro la sua fede calvinista.
1 prologo, 7 capitoli e 1 epilogo tutti ben evidenziati da un titolo durante la visione, ogni nuovo capitolo è introdotto dalla musica di Bowie, Cohen, Deep Purple,ecc.
Davvero meritevole di nota la prova di Emily Watson.
Ottima anche la regia di Lars Von Trier fatta di numerose riprese con camera a spalla.
Ottimo film, quasi 3 ore che scorrono senza problemi.

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Ultima risposta 26/05/2019 00.43.10
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Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  21/07/2009 23:46:37
   8 / 10
Un prodotto troppo furbesco, non lo si può negare. Ah, caro Lars...sembra che uno se lo debba far piacere per forza. È migliore questo o "Dancer in the Dark"?? Bell'interrogativo, non saprei porvi risposta.

Per essermi piaciuto mi è piaciuto e pure abbastanza, la storia di per sè non pesa e ha da che insegnare, ma il film non è un capolavoro. In primis per la trama stessa; che dire per essere il più possibile precisi, è da riconoscere che "Le Onde del Destino" non è un film adatto a tutti, tuttavia non occorre essere filosofi per analizzarlo e filtrarlo in modo corretto, basta solo possedere la minima giusta cultura di base e forse un pizzico di fantasia per farsi coinvolgere; in secundis, per quella solita telecamera a mano stile filmino da matrimonio (tanto e proprio per rimanere in tema del film... ^_^) che usata per 2 ore e mezza di fila risulta non snervante ma sicuramente poco convincente..tocca farci l'abitudine. In ogni caso, Lars Von Trier conosce i suoi polli, eccome se li conosce.

Merita menzione una cosa della pellicola che mi ha dato particolarmente fastidio: quelli che sono appena due ma non impercettibili minuti...di vera e propria pornografia. Non trovo altro termine appropriato, c'è poco da fare. E ancora, si poteva anche fare a meno della suddivisione del film in capitoli, proprio come un libro. Da vedere ATTENTAMENTE, non distraetevi, taluni ne resteranno commossi.

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Ultima risposta 17/08/2009 14.08.42
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inferiore  @  04/06/2009 19:19:14
   4 / 10
Il mio primo Von Trier mi ha lasciato indifferente. Direi un bel modo di iniziare a conoscere questo regista che diciamolo, coglie ogni occasione per fare lo splendido.
''Le onde del destino'' è un film noioso e abbatanza irritante. Gli attori alla lunga tendono a diventare fastidiosi con le loro interpretazioni accentuate.
Tantissime pause e molti silenzi certamente non aiutano lo svolgimento della trama già di per sè non brillantissima, ma servono solo per l'autocompiacimento infinito di von Trier.
Un polpettone che mi è rimasto indigesto, il regista danese vuole colpire lo spettatore ad ogni costo, errore imperdonabile.
Presuntuoso.

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Ultima risposta 05/06/2009 10.49.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  25/02/2009 14:32:49
   8½ / 10
Lars Von Trier è,dopo Dreyer,il piu' famoso regista Danese!E scusate se puo' sembrare una bestemmia ma ho visto un po' di Dreyer in questo film!
In particolare il modo di affrontare l'argomento religioso con un bigottismo che mi ha ricordato il Jhoannes di "Ordet"!
In questo film le emozioni prendono il sopravvento,ogni scena e' ricca di passione,Emily Watson alla sua prova migliore e piu' difficile della sua carriera,una regia asciutta che non ti risparmia nulla,quasi tre ore di film che non annoiano mai!
Insomma a me Lars piace parecchio!

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Ultima risposta 28/10/2009 07.10.35
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lucelucia  @  17/06/2008 13:13:52
   4 / 10
cosa ci si trova di così incantevole in questa pellicola nn lo so..
una donna con visibili problemi mentali che si comporta di conseguenza e un marito ke forse x la botta in testa dell'incidente,forse perchè pervertito,la spinge a concedersi ad altri x pura curiosità sessuale.
il mio giudizio negativo nasce da questo: nn vedo una gran prova d'amore,vista la condizione di lei, ke ritardata se la fa (senza senso) con cani e porci e un marito ke si dice innamorato, gode del fatto ke la moglie ritardata vada con altri x il puro insano,sadico piacere di sentire dei racconti erotici.
mah..vista la media alta devo dire ke c'è una stranissima concezione del romantico!

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Ultima risposta 02/05/2009 14.30.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  08/08/2007 14:27:27
   8½ / 10
Mi ero dimenticato di commentare "Le onde del destino" di von Trier. Argomento principale della vicenda è il rapporto tra la protagonista e la sua fede che la spinge a fare tutto ciò che il marito le chiede. Grande interpretazione di Emily Watson ed ottima la regia (von Trier è uno dei miei registi preferiti). Non ritengo questo titolo il migliore del regista danese, secondo me infatti, "Dancer in the Dark" è superiore, nonostante questo è un film che consiglio vivamente.

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Ultima risposta 23/12/2009 18.48.04
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suzuki71  @  11/01/2007 13:13:09
   8½ / 10
E' un film magnifico, con prove di recitazione e regia assolutamente positive... sceneggiatura molto ben sviluppata a fotografare diversi temi quali la (sterile e di facciata) religione, la (crudele) provincia, l'amore (assoluto), la dedizione (come una missione), la fede (o la follia?)..... Molto consigliato, abbastanza particolare, poco scontato...

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Ultima risposta 14/01/2007 09.46.42
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Invia una mail all'autore del commento Funeralopolis  @  12/11/2005 13:10:48
   9 / 10
È il capolavoro di Von Trier, più ancora del pur ottimo Dogville, che tuttavia patisce un eccessiva "vis polemica", e una critica dell'americanismo che soffre un po' di qualunquismo. "Le onde del destino" è un film eccelso perché, pur rientrando nel genere melodrammatico, riesce a "santificare" e rendere "soterico" un atto che, non solo nel gretto bigottismo della comunità in cui i protagonisti vivono, ma anche , e soprattutto, secondo il buon senso comune è considerato riprovevole.
Questo film non ha niente a che vedere con maschilismo e fenomeni simili quando parla della storia d'amore tra Bess e Jan. Non è, in questo senso, una critica sociale (lo è, invece, quando stigmatizza l'ipocrisia della comunità teocratica in cui gli amanti vivono). Quel che fa Bess, che si concede per amore ad altri uomini, è, paradossalmente, quanto di più puro e candido ci possa essere, e questo perché si pone in un orizzonte al di là del bene e del male. Questo credo voglia dire Von Trier: la morale è morta, l'Amore non morirà mai.

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Ultima risposta 14/11/2005 23.06.28
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nest  @  28/02/2005 10:41:23
   1 / 10
non ho parole, una cacata mostruosa, un pretesto senza senso per un sacrificio senza senso se non il sadismo del regista

vai donna e fai la *****
solo così l'ego del tuo uomo impotente si potrà arrapare e tornare a vivere
se muori ***** tuoi

e la mia adorata cartlidge (chediolabbiaingloria) trascinata nel fango...

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Ultima risposta 26/02/2007 10.12.47
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