le quattro volte regia di Michelangelo Frammartino Italia, Germania, Svizzera, 2010
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le quattro volte (2010)

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locandina del film LE QUATTRO VOLTE

Titolo Originale: LE QUATTRO VOLTE

RegiaMichelangelo Frammartino

Interpreti: -

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia, Germania, Svizzera, 2010
Generedocumentario
Al cinema nel Maggio 2010

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Trama del film Le quattro volte

Le Quattro Volte è un documentario etnografico su alcune zone dell’Appennino calabrese. Il primo episodio narra gli ultimi giorni di vita di un vecchio pastore, fra pascolo, mungitura e baratti in paese. Superstizioni e riti popolari ancora molto vivi in quella zona, lo inducono a usare la polvere delle chiese diluita in acqua al posto delle medicine. Il secondo documenta la vita del bestiame nelle campagne, seguendo i primi giorni di vita di un capretto, dalla nascita alla segregazione nell’ovile al primo pascolo; il terzo osserva da vicino un castagno nel corso delle stagioni. Infine il quarto racconta il mestiere dei carbonai, l’antica arte di trasformare il legno in carbone tra i fumi e le polveri di un cantiere immerso nei boschi del vibbese.

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Voto Visitatori:   5,94 / 10 (8 voti)5,94Grafico
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Voti e commenti su Le quattro volte, 8 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  01/01/2019 18:32:10
   6 / 10
Un po' pesantuccio, zero dialoghi, zero musiche, tante riprese lente in questo docu-film (in cui però c'è anche una mano di finzione, come l'incidente causato dal cane e altre cose) anche se le inquadrature sono belle e il posto è spettacolare. La ciclicità degli elementi umano-animale-vegetale-minerale come tema cardine, e la rappresentazione della vita di un paesino sperduto che è ancorato alle tradizioni. Non ho comunque colto appieno il messaggio, e comunque bravi tutti ma un film così è per una fetta ristretta di gente, perchè non succede davvero niente. Va bene rallentare, ma qua si va veramente troppo sul minimal. Si può giocare a fare i filosofi quanto si vuole, ma un po' di più di movimento, dialoghi, trama ci stava

Matteoxr6  @  01/02/2015 00:36:05
   1½ / 10
Fotografia pessima e inquadrature molto brutte (il che è un vero peccato, dato il paesaggio e i posti), quindi di che stiamo parlando? Non diamo la colpa alla carenza di mezzi, perché si poteva fare molto meglio anche con un paio di telecamere da mille euro. È proprio mancanza di grazia registica. Un conto è una pellicola come "Gerry", un altro è un docufilm come questo. L'aggiunta di dialoghi in alcune, brevi parti avrebbe giovato, invece si è preferito giocare ai Malick e ai Van Sant per rendersi cineasti profondi.

addicted  @  21/12/2012 20:52:55
   10 / 10
Una meraviglia. Nel senso che sono rimasto per tutto il tempo della visione in uno stato di estasi contemplativa.
Mi ha riallineato i sensi e i pensieri... una sorta di "opera d'arte totale", che tira dritto all'anima, non solo attraverso gli occhi e le orecchie, ma coinvolgendo anche il tatto e, cosa rara al cinema, perfino l'olfatto.
L'effetto non finisce con i titoli di coda, ma persiste nel tempo, nella serena consapevolezza di aver assistito a qualcosa di veramente importante.
Insieme al magnifico "Corpo celeste" della Rohrwacher mi ha messo un frizzante ottimismo sulle sorti del cinema italiano, considerata anche la giovane età di questi nuovi splendidi autori.
Bravissimi. Andate avanti così.

fiesta  @  08/04/2011 00:58:25
   9 / 10
manca poco per il capolavoro,probabilmente la ricerca interiore che scava ancora poco in profondità. Certo è che dal punto di vista tecnico il film è fatto benissimo,le riprese sono da brividi (penso che si tratti di ore ed ore di ripresa),finalmente tornano i suoni al cinema (non le urla,le parole,la finzione) e soprattutto è un film che propone (avete mai visto come si fa il carbone?). come dicevo è la ricerca,il simbolo che non supera il limite,per il resto ci siamo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  05/11/2010 23:01:55
   3 / 10
Mi chiedo che diavolo avesse in mente questo Frammartino! Ci sono due spiegazioni: o è un fan di "Last Days" e ha voluto fare un lungometraggio simile ma se possibile ancora più nullo; oppure aveva in mente di fracassare i cogli.oni ai poveri spettatori.
Non mi può filmare un vecchio che tossisce e delle capre per 90 minuti e pretendere di essere un filosofo o che ne so… ho trovato quest'opera una cosa troppo pretestuosa, un esercizio di stile che poteva tenerselo per sé. Qualcuno comunque l'ha apprezzato (ha vinto anche dei premi!) e addirittura è stato confrontato a Tarkovskij e a me, francamente, mi sembra una blasfemia bella e buona.
"le quattro volte"… con questo titolo Frammartino voleva intendere la quadrilogia pitagorica dell'uomo, il quale è minerale, vegetale, animale e razionale… ma io lo intendo in un altro modo… questo film rompe le palle quattro volte, altroché!!!

diego2  @  19/10/2010 15:57:22
   5½ / 10
interessante il focus su realtà quasi sconosciute. il fatto che non si sentano mai i dialoghi mi sembra però una forzatura eccessiva

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forzalube  @  21/07/2010 04:51:01
   6 / 10
Il film ha i suoi pregi (ad esempio fare luce su antiche e sconosciute tradizioni calabresi), una sua originalità e gode di ottime recensioni, però non è il mio genere.
Niente dialoghi, niente colonna sonora, trama appena accennata, lunghe sequenze di capre al pascolo. Secondo me dopo un po' l'attenzione cala e comincia la noia.

suzuki71  @  03/06/2010 09:53:30
   6½ / 10
Questo film\documentario, senza dialogo alcuno, è una sorta di Babel di provincia: elementi trasmigrano da un episodio all'altro, in una continuità spazio\tempo lineare ed immobile. Il secondo episodio è interpretato esclusivamente dalle capre (peraltro bravissime). Fotografia sovente affascinante per un'opera carica di simboli e povera di mordente, bellezza fredda e distante.

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/06/2010 09.22.06
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