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Un documentario che ha come protagonisti gli ultimi della scala sociale. Tre piccoli criminali nell'arco di tempo di trent'anni con una vita che sia pure nelle sue piccole varianti è un loop della stessa quotidianeità, fra piccoli colpi ai supermercati e la dipendenza dalla droga. Un aspetto quest'ultimo che condiziona le loro vite, svelando degli aspetti paradossali perchè la loro vita è una prigione continua: quella vera dove però si possono disintossicare e quella fuori dalla prigione in cui sono sempre prigionieri, ma dell'eroina. Provano ad uscirne fuori e come nel caso di Deliris, ci riescono anche, ma il sisgtema giudiziario e quello sociale mostrano il loro totale fallimento nel recupero. Lavoro non c'è, gli aiuti non ci sono e quando ci sono sono a condizioni talmente restrittive che la vita criminale offre migliori scorciatoie. Un documentario durissimo che risparmia colpi allo stomaco e che sicuramente è una delle cose migliori, se non la mogliore che ho visionato a Venezia 78.