lili marlene regia di Rainer Werner Fassbinder Germania 1980
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lili marlene (1980)

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locandina del film LILI MARLENE

Titolo Originale: LILI MARLEEN

RegiaRainer Werner Fassbinder

InterpretiHanna Schygulla, Giancarlo Giannini, Mel Ferrer

Durata: h 2.00
NazionalitàGermania 1980
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 1980

•  Altri film di Rainer Werner Fassbinder

Trama del film Lili marlene

Willie è una cantante, Robert un pianista ebreo. Siamo a Zurigo, alla fine degli anni Trenta. Robert aiuta gli Ebrei a fuggire dalla Germania; la sua ricca famiglia costringe i due a separarsi. Willie diventa un simbolo del regime con la canzone "Lili Marlene". Per ritrovarla Robert finisce arrestato, ma la famiglia lo riscatta. Lei cade in disgrazia; riuscirà a raggiungere Robert, ma lui intanto si è sposato.

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Voto Visitatori:   6,93 / 10 (7 voti)6,93Grafico
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Voti e commenti su Lili marlene, 7 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Filman  @  02/04/2023 14:42:36
   7 / 10
Il taglio è quello di chi ricerca l'approvazione ma anche la soddisfazione del pubblico internazionale e bisogna ammettere che Rainer Werner Fasbbinder ne esce fuori come un'esteta interessante. Ovviamente LILI MARLEEN non è quel film sulla guerra che può far commuovere le generazioni o che è capace di indirizzare il genere.

Niko.g  @  16/06/2015 12:50:15
   5½ / 10
"Zurigo 1938. Sette anni prima della fine della seconda guerra mondiale, in questa tranquilla città svizzera, ebbe inizio la storia di una canzone che conquistò il mondo: Lili Marleen. La canzone forse più famosa di qualsiasi altra che sia mai stata suonata e cantata prima o dopo di allora".

E' l'incipit di questo controverso film di Fassbinder ispirato alle vicende di Lale Andersen, la cantante tedesca che lanciò il celebre brano.
I richiami a un certo tipo di cinema hollywoodiano, sono tutt'altro che un difetto. Si vedano le sequenze di battaglia durante l'esibizione canora di Willie inserite a mo' di stock-shots (impossibile non rivivere la scena del battesimo de "Il Padrino").
Difetti ce ne sono, ma altrove. Nel montaggio ad esempio, perché il film disorienta più volte con un susseguirsi caotico di scene, senza quel minimo orientamento spaziale (ma anche temporale) che possa far capire allo spettatore se i fatti stiano avvenendo in Svizzera, in Germania o in Polonia.
Discutibili anche alcune pennellate gaie, alle quali il regista sembra non saper rinunciare.
Insomma, un film che spiazza continuamente, passando da cose brutte a brillanti soluzioni estetico/narrative, come la visita al Fuhrer.
Hanna Schygulla è un'ottima interprete, affiancata da un meno convincente Giancarlo Giannini. Sullo sfondo della loro storia d'amore, le suggestive note di Lili Marleen, simbolo germanico della seconda guerra mondiale almeno quanto lo fu per la prima "Der treue husar", brano ben più struggente e che ricordiamo interpretato da una timidissima Christiane Harlan (futura signora Kubrick) nel finale lacrimoso di "Orizzonti di gloria". Incredibile come in questo caso ne siano state fatte poi versioni di tutti i tipi, dal jazz alle marcette, passando per improbabili polke finite a rallegrare le sagre di paese… Gli imprevedibili e insondabili risvolti della vita.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/05/2011 17:12:25
   7 / 10
Rispetto a Maria Braun il timbro melodrammatico è accentuato. Lo stesso personaggio di Willie è molto più fragile e subisce più gli eventi, proprio perchè pur essendo accomunate dall'amore verso un uomo in maniera totale, ha una "scorza" meno dura di Maria. Meno compatto soprattutto nella seconda parte dove la narrazione marginalizza personaggi a cui era necessario un approfondimento più serio (la moglie di Robert).

Mpo1  @  11/04/2011 13:04:59
   7½ / 10
Liberamente ispirato alla vita di Lale Anderson, interprete della famosa canzone che dà il titolo al film.
Solitamente maltrattato dalla critica, è invece migliore della sua fama, anche se forse è il meno riuscito dell'ultima fase del regista.
Se nella trilogia composta da "Il Matrimonio di Maria Braun", "Lola" e "Veronika Voss" Fassbinder tratta della Germania post-bellica attraverso 3 figure femminili, in "Lili Marleen" si parla del periodo nazista e in particolare degli anni della guerra.
Tra i film di Fassbinder è forse quello con più ambizioni "mainstream", il più costoso del regista, un grande spettacolo ben confezionato anche se dal plot un po' confuso. Mattatrice la Schygulla.

paride_86  @  05/10/2008 17:20:31
   8 / 10
Willie e Robert sono rispettivamente una cantante tedesca ed un pianista ebreo, vivono a Zurigo e sono molto innamorati. Lui, con l'avvento del regime nazista, aiuta gli ebrei tedeschi ad espatriare con i loro averi all'insaputa di lei. La guerra li separerà.
Nonostante faccia parte della tetralogia sulla Germania nazista e postnazista, si tratta, in realtà, di un amaro film sentimentale, ben interpretato dalla Schygulla e da Giannini. Fassbinder fa comunque un affresco molto bello - e parecchio kitsch, ma per me non è un difetto - del periodo e mostra un'ammirevole compassione per i soldati tedeschi, nonostante abbiano combattuto dalla parte sbagliata.

Crimson  @  01/10/2007 15:54:17
   7 / 10
Tra gli ultimissimi film di Fassbinder è il meno riuscito perchè la narrazione nella seconda parte diventa improvvisamente frettolosa e confusionaria. Un esempio lampante è dato dalla storia d'amore per nulla chiara tra Robert e sua moglie. Non è approfondito il tema centrale della fatalità amplificata dall'eco della guerra, ne sentiamo solo il sapore amaro ma non riusciamo a coglierlo in pieno. Esso rimane soffocato da una canzone che è sì il leitmotiv del film ma di cui il film stesso ne rimane a parer mio soffocato.
La Schygulla è comunque brava e bella nelle parti canore così come per tutto il film, in una delle interpretazioni più poliedriche di cui ha dato prova.
Bellissima l'alternanza di immagini tra il salone dell'alta Germania in festa e ridondante di fiori, e le cannonate devastanti che riempiono gli esterni sui campi di battaglia.
Ottimo Giancarlo Giannini in una parte che gli si addice.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  20/09/2007 01:30:33
   6½ / 10
Purtroppo non potrei dire che questo film, benchè assai popolare, sia tra i migliori film di Fassbinder. Anche se non sono un suo grande ammiratore, devo dire che alcune opere della sua sterminata filmografia mi hanno letteralmente messo in ginocchio: belle e amorali come poche.
Il film ha un suo fascino e la Schygulla è assolutamente perfetta per la parte, ma è il taglio del regista che stavolta non convince: troppo romanzato, troppo didascalico, piuttosto reverente ai gusti del grande pubblico.
La sufficienza piena vale solo per la canzone Madrigali e per la performance della protagonista

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