l'isola di corallo regia di John Huston USA 1948
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l'isola di corallo (1948)

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locandina del film L'ISOLA DI CORALLO

Titolo Originale: KEY LARGO

RegiaJohn Huston

InterpretiHumphrey Bogart, Edward G. Robinson, Lauren Bacall, Claire Trevor

Durata: h 1.41
NazionalitàUSA 1948
Generethriller
Al cinema nell'Aprile 1948

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Trama del film L'isola di corallo

Humphrey Bogart di ritorno dalla guerra trova l'alberghetto di famiglia in mano ad alcuni gangster di passaggio e si scontra con loro. Dramma denso e sapientemente amministrato da John Huston, con ottimi interpreti

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Voto Visitatori:   7,36 / 10 (11 voti)7,36Grafico
Miglior attrice non protagonista (Claire Trevor)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior attrice non protagonista (Claire Trevor)
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Voti e commenti su L'isola di corallo, 11 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  oggi alle 13:52:44
   7 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Allora considerate le premesse era lecito aspettarsi di più, Huston aveva a disposizione praticamente un manipolo di leggende del genere ma più in generale della Hollywood classica, con Bogart e la Bacall a quei tempi sulla cresta dell'onda dopo due monoliti del noir come "The big sleep" e "Dark passage", poi Robinson, la Trevor, Barrymore, insomma un cast stellare, che sulla carta avrebbe potuto dar vita ad un capolavoro, e invece, non tutte le ciambelle escono col buco e ne esce soltanto un buon film.

Per carità io comunque l'ho apprezzato, dall'impianto quasi del tutto teatrale, ambientato in quattro mura con il nostro caro Bogart appena tornato dalla guerra a far visita ai parenti di un suo compagno di battaglie venuto a mancare in guerra in questa isola a largo della Florida, qui si ritroveranno in ostaggio di questi gangster che hanno preso possesso del posto per i loro loschi affari e l'esilio del boss dagli Stati Uniti, da qui, complice anche un uragano che costringerà tutti i personaggi a stare all'interno della casa, nasceranno forti tensioni.

Il meccanismo della suspense è basato soprattutto sulla potenziale minaccia del gangster e la sua squadra, tutti armati che tengono costantemente sotto tiro gli ostaggi, con i quali lo spettatore empatizza subito anche per via della storia di sottofondo riguardante l'ex commilitone di Bogart, marito della Bacall e figlio di Barrymore, percependo una minaccia che crea un crescendo di tensione col deteriorarsi dei rapporti all'interno della casa, con un'atmosfera che si fa sempre più insostenibile, Huston gioca anche le carte degli elementi esterni per creare picchi di tensione, come la visita dello sceriffo o l'arrivo dei nativi, con la minaccia sempre incombente di essere scoperti e causare l'ira del gangster, e qui Robinson è bravissimo nel tratteggiare il suo personaggio, regalando l'ennesima grande interpretazione della sua carriera, prendendo un fare totalmente istrionico e parecchio sopra le righe, mostrandosi un po' svitato e tratteggiando il classico gangster egocentrico e ubriaco di potere e successo, arrogante e dai modi villani, al contrario, Bogart incarna il suo personaggio più contenuto, non gigioneggia praticamente mai, sembra un giocatore di scacchi che aspetta il momento giusto per colpire abilmente un mostro che non ti concede di sbagliare.

L'apice della tensione si concretizza nel bel finale sulla barca in quella che è probabilmente la scena più riuscita del film in cui il protagonista si ritroverà da solo a fronteggiare i gangster.

Sicuramente un bel film, con un cast eccezionale, forse difetta della mancanza di un po' di verve nella parte centrale, e potrebbe sfigurare nel confronto con altre opere ben più significative a cui ha partecipato quasi tutto il cast.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  02/02/2020 22:11:27
   7 / 10
Splendida atmosfera, grandi interpreti per un noir un po' troppo verboso e statico fino al bel finale. Robinson gigioneggia alla grande, esagerato l'oscar alla Trevor.

Goldust  @  09/07/2018 11:04:29
   6 / 10
E' un thriller d'interni di discreta atmosfera e di grandi attori, che lascia purtroppo irrisolti alcuni temi solo accennati come la condizione degli indiani nativi americani e soprattutto il difficile reinserimento in società dei reduci di guerra. La Trevor vince un Oscar nei panni di una isterica alcolizzata, tuttavia le ho preferito la Bacall, più misurata e in parte. Anche Robinson gigioneggia a briglia sciolta come mai prima d'ora, oscurando spesso il buon vecchio Bogart.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/05/2017 22:39:31
   7 / 10
Anche se risente di una certa statiticità teatrale questo thriller psicologico di Huston ha dalla sua parte un bel cast dove dominano i personaggi di Robinson, boss della mala ricalcato a grandi linee sulla figura di Lucky Luciano e quello di un Bogart volutamente sotto le righe teso a dare un'immagine tutto sommato inoffensiva nei confronti degli altri, nascondendo le sue carte vista la situazione di evidente inferiorità. Da questo confronto molto sottile si sviluppa la narrazione mantenendo un discreto livello di tensione e caratterizzando bene i personaggi coinvolti. Uno Huston non ai livelli delle sue pellicole migliori, ma pur sempre meritevole di una visione.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  13/01/2014 19:02:28
   8 / 10
Altro grande Huston che dirige un ottimo thriller. Fantastici tutti gli interpreti, anche se Bogie è un po' troppo sacrificato in favore di Robinson.

vieste84  @  20/10/2013 19:41:25
   6 / 10
Un po sopravvalutato a mio parere dai commenti precedenti...so che è un film minore di Huston ma ho deciso di vederlo sia perchè ho apprezzato la sua triade di capolavori (il tesoro della sierra madre, giungla d asfalto il mistero del falco) sia perchè nel cast c'è Bogart e soprattutto uno dei miei attori preferiti ovvero Andrew Robinson.
Dopo le interpretazioni perfette di la donna del ritratto e il capolavoro la strada scarlatta devo dire che qui a volte recita male e in modo troppo caricaturale e ingenuo. Visto oggi raggiunge la sufficienza

steven23  @  11/10/2013 20:43:08
   7½ / 10
Tralasciando l'orripilante traduzione del titolo (ma dico, si tratta di un nome, lasciatelo semplicemente così) questo "Key Largo" rimanda chiaramente a dodici anni prima, quando Archie Mayo diresse "La foresta pietrificata". Lo schema narrativo è il medesimo, così come ritroviamo uno dei protagonisti, quel Humprey Bogart che qui, però, riveste un ruolo decisamente diverso, direi proprio l'opposto. Cambia, invece, l'ambientazione che passa da stazione di servizio nel deserto a piccolo albergo di un'isola della Florida.
Diciamo subito una cosa, il film è notevole, un dramma costruito quasi interamente nello stesso edificio non è mai facile da realizzare. I rischi sono parecchi, su tutti quello di non avere interpreti adeguati (non è questo il caso) o far precipitare la vicenda in una bolla di staticità. Huston riesce ad evitare (seppur non completamente) anche questo pericolo, regalando alcuni momenti davvero intensi e carichi di tensione.
Però, ecco... mi aspettavo qualcosa di più. Mi ero convinto che fosse superiore al precedente lavoro di Mayo, invece per me non lo è. La regia sì, e si vede (si vedono pure i 12 anni di differenza), ma qui non ho percepito l'incredibile atmosfera che regnava nella famosa stazione di servizio, quella sensazione forte di isolamento dal resto del mondo. La provavo empatia verso i protagonisti, qui non ci sono riuscito del tutto. Per farla breve, diciamo che qualitativamente questo film resta superiore, ma a livello di coinvolgimento premio appunto "La foresta pietrificata".
Sugli interpreti nulla da dire. Bogart, malgrado lo preferisca nel ruolo di villain, ottimo, così come è splendida la prova della Bacall; per non parlare dell'intesa tra i due. Ma gli elogi maggiori spettano, a mio modo di vedere, a Claire Trevor. Interpretazione superlativa, peccato il suo personaggio non avesse un ruolo centrale nella vicenda.

bm_91  @  06/09/2013 16:37:54
   7½ / 10
Dei 4 film firmati Bogart-Bacall questo è quello che mi ha coinvolta un pò meno...l'ho trovato un pò statico in alcune situazioni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  22/05/2009 13:55:47
   8 / 10
Una sorta di rifacimento de "La foresta pietrificata", solo che li l'ambientazione era nel deserto e qui in un hotel ai tropici. Inutile dire che la regia di John Huston è nettamente superiore a quella di Archie Mayo. Momenti carichi di tensione quasi da rendere il film molto claustrofobico e ad alte frequenze. Grandi trovate e momenti memorabili. La Bacall ( moglie di Bogart all'epoca ) è davvero bella e si destreggia molto accuratamente ( anche se ricordo che aveva un paio di scarpe orribili!! ) ma meglio di lei da sottolineare la breve ma intensa interpretazione di Claire Trevor. Un thriller anni '40 che non deluderà le vostre aspettative.

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Crimson  @  18/11/2007 21:34:29
   8 / 10
Disgustosamente tradotto in italiano con "l'isola di corallo", "key largo" è un gran bel film di Huston, con la fantastica coppia Bogart-Bacall.
E' ambientato per gran parte in un albergo-rifugio mentre fuori imperversa una bufera che non ci viene mostrata ma la cui presenza minacciosa amplifica l'incertezza e la tensione della vicenda circoscritta ad una sola sala, in cui si alternano personaggi di vario ordine morale.
Ottimo cast (c'è anche il grande Edward G. Robinson) in cui spicca davvero la Trevor in una parte molto intensa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  14/04/2005 13:01:58
   9 / 10
Un classico di John Huston, pieno di colpi di scena, affascinante dramma, quasi teatrale, ambientato tutto in un albergo a Key Largo (Florida), con un gruppo di malviventi asserragliati con delle persone durante una tempesta tropicale.
Diverse le scene da antologia, la coppia Bogart - Baccall funziona sempre al meglio e solo loro rendono indimenticabile la pellicola.

Non bisogna però dimenticare il sempre superbo Edward G. Robinson, anche lui un attore in stato di grazia, e la Trevor da Oscar.

Un imperdibile classico, uno di quelli che non invecchiano mai, sempre piacevole da rivedere, come molto spesso accade con i film di Huston (sopratutto quelli con Bogart).

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