lo straniero senza nome regia di Clint Eastwood USA 1972
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lo straniero senza nome (1972)

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locandina del film LO STRANIERO SENZA NOME

Titolo Originale: HIGH PLAINS DRIFTER

RegiaClint Eastwood

InterpretiClint Eastwood, Verna Bloom, Marianna Hill, Mitch Ryan, Jack Ging, Stefan Gierasch

Durata: h 1.45
NazionalitàUSA 1972
Generewestern
Al cinema nel Settembre 1972

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Trama del film Lo straniero senza nome

Nella piccola cittadina di Lago, arriva un misterioso straniero senza nome. Abile pistolero, viene ingaggiato per difendere il paese da tre banditi che stanno per uscire di galera, ma quando sarà il momento penserà solo a consumare la sua vendetta...

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Voti e commenti su Lo straniero senza nome, 46 opinioni inserite

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DogDayAfternoon  @  28/11/2021 21:03:58
   6 / 10
Le sequenze iniziali sono talmente simili allo stile di Sergio Leone che non possono che essere un omaggio al regista. Poi per fortuna Eastwood si discosta ed intraprende la sua strada, una regia ed in generale un film senza troppi fronzoli, quasi anonimo o comunque dove non c'è nulla di diverso rispetto ad altri western, genere che tra l'altro era ormai nel pieno del suo declino.

Di "Leoniano" rimane sicuramente il protagonista, sembra un Clint Eastwood che potrebbe essere uscito da un qualsiasi film del maestro: il problema è che è l'unico personaggio di un certo spessore, tutti gli altri sono deboli e insignificanti, manca un nemico all'altezza o qualche altro protagonista affascinante.

CyberDave  @  06/08/2020 12:25:06
   8 / 10
Grandissimo western che dimostra come Clint Eastwood abbia imparato egregiamente dai suoi maestri.
Si cuce addosso il personaggio che gli diede Leone e lo rende ancora più cupo e misterioso, crea una storia molto avvincente e piena di colpi di scena, fino al duello finale gestito ottimamente.

Mi è davvero piaciuto tutto di questo film, le inquadrature, la lentezza di certe scene chiave, la scena finale quando esce a cavallo, tutto fatto con i tempi giusti.

Manca l'epicità dei film di Leone per quanto riguarda le musiche, per il resto è un ottimo western.

Italo Disco  @  06/05/2020 22:20:42
   10 / 10
"Impara l'arte e mettila da parte". Eastwood dirige il suo primo western e metabolizza la lezione delle sue esperienze in un affascinante e cupo pellegrinaggio nella brutalità del vecchio west, con personaggi contradditori e bastardi. Grandi manovre nella gestione dei tempi cinematografici come nella lenta entrata in paese dello straniero e la tesissima sparatoria dal barbiere che sono da manuale del Cinema ed imbastiscono il tono della vicenda fin dalle prime battute. La storia è ammantata da un aura mistery che fa aumentare la tensione minuto dopo minuto fino al tetro finale, in special modo nella versione originale. Stupende le musiche. E' il western che mi fece amare il genere e mi accompagna dalla mia infanzia.

Filman  @  15/01/2019 22:44:03
   6½ / 10
Il western negli anni 70 stava già stilando il rendiconto della sua ultima grande era, contraddistinta dall'addio all'epica circense dei grandi eroi e segnata dal dramma storico degli uomini pre-moderni. Uno dei grandi nomi di quest'era è Clint Eastwood, professionista del grande schermo che ha continuato a voler essere protagonista di storie su selvaggi cowboy accompagnando, di fatto, il genere americano per eccellenza sul viale del tramonto. HIGH PLAINS DRIFTER lo dirige lui stesso, mettendo in scena un film hollywoodiano negli estremi della spettacolarità ma rivolto al far west dei maestri di Eastwood negli umori e negli atteggiamenti, elevando la figura dell'antieroe vendicativo e menefreghista ai massimi limiti della sfrontatezza. Nell'esasperazione che contraddistingue questo semi-ibrido, il risultato diverte.

dagon  @  30/08/2018 22:39:07
   8 / 10
Ecco un caso in cui un adattamento/doppiaggio preso alla leggera snatura totalmente un film. Rivisto recentemente in versione orginale, posso dire che il film cambia completamente. Se la trama sembrava tutto sommato lineare e semplice, il dialogo finale in versione orginale, rende, invece, totalmente ambigua la conclusione, suggerendo una chiave lettura che cambia completamente il senso del film.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.
In questo senso, il film da "normale" diventa insolito e originale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  02/06/2016 15:02:13
   6 / 10
Il debutto registico western di Eastwood; si porta dietro delle vaghissime caratteristiche del "grande maestro" Leone, ma comunque per la maggiore se ne discosta a favore di uno stile molto più secco, diretto, ed essenziale (per intenderci, non perde tre ore a cercare poesia in una sequenza che vede due semplici persone che si guardano).
Nel caso specifico però "Lo Straniero Senza Nome" pur avendo i suoi buoni momenti avvincenti (come l'inizio) ed un buon gruppo di attori a disposizione risulta abbastanza lineare, con una storia molto semplice un pò tirata per i capelli e senza particolarità degne di nota (l'unica, il vero colpo di scena del film, è riscontrabile solo negli ultimi secondi di visione e viene puntualmente spoilerata dalla scheda del sito).

Anche se sembra quasi anticipare "Il Cavaliere Pallido" e lo si guarda comunque in tranquillità, diciamo che non è proprio il western più memorabile di Eastwood regista.

Goldust  @  30/09/2015 16:32:26
   6½ / 10
Memore della lezione Leoniana e influenzato almeno un pò dal Kurosawa de "I 7 Samurai" il regista Eastwood affronta per la prima volta il genere western con un lavoro destinato a non passare inosservato. Crea un pizzico di disagio il suo stile non proprio classico di approcciare la materia - tra esplosioni di violenza e passaggi onirici - che mette in fila una certa serie di sgradevolezze, compresa la caratterizzazione del protagonista. Di contro, anche se non si può dire la sceneggiatura brilli per coerenza ( ma alla fine dei giochi le risposte arriveranno ), c'è uno splendido inizio semi-muto in cui il cavaliere entra in città ed un'ambientazione lacustre di una suggestione unica.
A conti fatti quindi il saldo della pellicola è positivo.

hghgg  @  29/03/2015 11:25:28
   7½ / 10
Dopo un esordio alla regia non certo tra i più memorabili Clint Eastwood cerca di imprimere una svolta alla sua carriera dietro la macchina da presa tuffandosi nuovamente nel genere che lo aveva lanciato nella storia del cinema in qualità di attore. Decide insomma di rinnovare l'epopea cinematografica ormai al tramonto del Western del suo maestro Leone e di Peckinpah e lo fa con uno stile molto più originale di quanto forse molti non credano.

Con "High Plains Drifter" Clint Eastwood unisce ai prevedibili richiami all'ormai classico western leoniano uno stile e delle idee tutte sue e assolutamente originali; sfruttare l'insegnamento del maestro e aggiungerci un tocco personale e bisogna dirlo piuttosto affascinante, in un film che capolavoro non è ma che lascia presagire una indubbia capacità dell'uomo con o senza sigaro nel dirigere film, un'abilità confermata, seppure con qualche basso di troppo e meno alti di quanto si creda (parere personale), nel corso dei decenni.

Tra l'altro, e non è difficile notarlo, "High Plains Drifter" col cinema di Sergio Leone non c'entra una mazza. Anzi vista la cruda e quasi cinica violenza che permea il film (la resa dei conti finale, lo stupro nel fienile dopo 10 minuti, i flashback dell'omicidio dello sceriffo, sequenze lunghe, secche, violente) ed esplode nel finale sembra quasi più vicino al western di Peckinpah (c'entra poco anche con lui ovviamente, intendo rispetto a Leone).

Tutte le citazioni al maestro Leone che Eastwood riprende come un'iniziale "Coperta di Linus" per lanciarsi a capofitto e a modo suo nel western si citano in un attimo: la ripresa del personaggio dello "Straniero senza nome" che viene dal nulla e nel nulla sembra ritornare, pistolero infallibile e identità cinica, misteriosa e silenziosa; e la primissima parte del film, i campi larghissimi che aprono la pellicola, l'arrivo dello straniero al villaggio, lui che stende in un attimo i tre pistoleri che gli rompono le pàlle. Ecco, la ripresa vera e propria di ciò che erano stati gli insegnamenti di Leone finisce qui di fatto.

Ed è proprio all'inizio, quando Eastwood cerca di omaggiare colui che l'aveva lanciato nell'empireo, che il film zoppica di più: la regia di per se avrebbe anche creato sequenze interessanti ma davvero qui i dialoghi, la narrazione, la sceneggiatura sono troppo forzati e troppo assurdi anche per il Western e basta vedere come attaccano briga i tre pistoleri, ma dai... Molto meglio quando Eastwood imprime al film uno stile diverso e delle idee più personali; bravo a rendersi conto di non essere Sergio Leone, non ha certo la sua tecnica e i suoi virtuosismi dietro la mdp e nemmeno la capacità di creare determinate atmosfere, Eastwood dirige il film con uno stile crudo, secco ed estremamente efficace che, in un modo o nell'altro, diverrà un suo marchio di fabbrica. "High Plains Drifter" è un film semplice nella sua cruda e spietata violenza e nella sua sete di vendetta.

Aiutato dalla fotografia davvero ottima (esaltante nell'infernale scontro finale) e dalle stranianti musiche che rappresentano uno dei maggiori certificati di originalità di questo film Eastwood con questo stile registico riesce a realizzare sequenze di grandissimo impatto che restano impresse nella memoria: i due flashback del brutale omicidio dello sceriffo, la città tutta dipinta di rosso, il colore della follia, e lo scontro finale di notte, tra le fiamme, in cui di nuovo uscito dal nulla "Lo straniero senza nome" uccide brutalmente e spietatamente i suoi tre nemici, senza mai rivelare il fine delle sue azioni.

Davvero eccezionali le scene in notturna a cui la regia di Eastwood e l'ottima fotografia donano un'atmosfera straordinaria, ultraterrena in una sorta di inafferrabile ibrido tra cinema Western e il Thriller più inquietante. Un Western straniante e apocalittico, così potremmo definire "High Plains Drifter" e la chicca è che Eastwood si prende anche il lusso di spezzare il velo di mistero del suo personaggio nel colpo di scena che chiude il film. Insomma i giusti omaggi al maestro li ha anche fatti poi però ha preso una strada tutta sua.

Originale, ripeto, ma comunque non geniale. Qui non c'è il Genio, qui non c'è la Rivoluzione del genere, Eastwood non è Altman (nello specifico l'Altman di uno-due anni prima) Eastwood non vuole certo distruggere il genere dall'interno, è semplicemente uno che ha voluto dare qualcosa al genere che lo aveva reso grande come attore anche in qualità di regista, è riuscito a farlo senza dimenticare il passato ma donando al Western un'impronta tutta sua, personale, originale, memorabile.

Il film nel complesso è tutt'altro che un capolavoro ma ha il suo interno elementi molto validi. Un bel film, un saggio di cinema western molto particolare e decisamente poco imitato nel futuro. Il primo film di valore del Clint Eastwood regista che nel Western si confermerà grande altre due volte raggiungendo col maturo e crepuscolare "Unforgiven" la vetta della sua carriera.

The BluBus  @  23/12/2014 11:30:52
   7 / 10
clint: qualità!

gemellino86  @  22/12/2013 22:51:41
   9½ / 10
Uno dei migliori western di Eastwood. Se la gioca con la trilogia del dollaro. Personaggi memorabili e ottimi dialoghi. Da non perdere soprattutto per gli amanti del genere.

daniele64  @  23/05/2013 23:32:36
   6½ / 10
Discreto esordio alla regia del grande Clint,che dimostra di aver imparato bene la lezione registica di Leone e Siegel. Cast poco noto ma adatto e belle scenografie. E' la storia della cinica e sadica vendetta di un uomo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER verso un intero paese. Non è ancora un capolavoro ma si lascia vedere.

Generation Lost  @  20/09/2012 00:05:56
   8½ / 10
È impossibile guardare oggi i primi film diretti da Clint Eastwod senza tener conto della straordinaria carriera che ne è seguita, ed è doveroso, prima di pronunciare un qualsiasi giudizio di valore, mettersi alla ricerca di tematiche, stilemi e personaggi che permettano di tracciare una linea di continuità che possa giungere fino alle opere più recenti. Quando nel 1973 Eastwood si mette dietro la macchina da presa per la seconda volta e realizza il suo primo western, Lo straniero senza nome, ha ereditato la lezione di Sergio Leone, ma si guarda bene dall'imitare superficialmente lo stile del maestro e propone una personale rilettura del genere western.
Lo straniero si abbatte sul villaggio di Lago come un angelo vendicatore. Apparentemente si fa assoldare per proteggere i suoi abitanti dall'imminente vendetta di tre malviventi, ma in realtà medita la sua di vendetta: più spietata, sanguinaria e, in fin dei conti, anche giustificata. Non sappiamo nulla del suo passato, non conosciamo il suo nome, né i motivi che lo hanno spinto verso Lago, ma emergono di lui il cinismo, la pienezza di sé e la freddezza che lo rendono un personaggio impenetrabile, impossibile da conoscere fino in fondo. Scopriamo, attraverso alcuni flash-back, che un omicidio pesa sulla coscienza degli abitanti di Lago, quello dell'ex sceriffo Marshall Jim Duncan che è stato massacrato a colpi di frusta.E lo straniero, l'angelo vendicatore, precipiterà letteralmente la città in un inferno perché tutti sono dannati, tanto gli esecutori materiali quanto i complici che hanno assistito inermi ad un simile atto di inaudita violenza. Le case verranno tinte di rosso prima, e divorate dalle fiamme poi, la scritta "Lago" sarà mutata in "Hell" e il villaggio si trasformerà in uno scenario apocalittico che farà da sfondo alla carneficina finale, la quale risparmierà soltanto chi sarà ritenuto degno di poter fondare un ordine nuovo e giusto a partire dalle ceneri di una società irrimediabilmente corrotta.L'inaffidabilità delle istituzioni (il sindaco e lo sceriffo), che appare elemento significativo di questo film, esattamente come l'altra tematica centrale di questa pellicola, quella della vendetta, attraverserà l'intera opera del regista estendendosi fino all'ultimo capolavoro Gran Torino, nel quale, non più trattata nei termini di "resa dei conti finale", essa diverrà un atto sacrificale, disarmato e disarmante.Lo stile del regista, sconcertante nella sua classicità capace di attraversare quarant'anni di cinema e reggere il confronto con le tendenze più innovatrici, appare già definito in questo film nelle sue linee essenziali. Eastwood si mantiene fedele all'ambientazione western derivante dal cinema classico, ma tenta di dare alla storia dei contorni fantastici che minano la sicurezza dello spettatore e lo inducono a sospettare la presenza dell'elemento soprannaturale. Per quanto un'eccessiva volontà di razionalizzazione abbia fatto in modo che il doppiaggio italiano cambiasse di senso l'ultima battuta pronunciata dallo straniero, trasformando così un finale ambiguo e misterioso in un epilogo degno dei più banali revenge-movies.

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Ultima risposta 20/09/2012 00.10.29
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Redlife88  @  22/07/2011 00:48:52
   6½ / 10
Senza infamia e senza lode; come già citato da post precedenti, Clint interpreta il personaggio che Leone gli ha creato. Bella la sceneggiatura, la trama non spicca in originalità.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  13/06/2010 21:30:12
   8 / 10
Tutti debitori del misconosciuto Shane di Stevens questi film, il primo western diretto da Eastwood è Leone applicato alla lettera, se non proprio la regia più che altro la sceneggiatura, i personaggi e i canoni tradizionali della trilogia del dollaro.
Un onesto passatempo, magari senza la profondità dei western che hanno scritto la storia, ma piacevole.
Ottimo per chi si diverte col genere.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  19/05/2010 21:48:09
   7 / 10
Debutto del grande Clint dietro la mdp.
Dentro i canoni conosciuti del maestro Leone eastwood ripropone la maschera dello Straniero senza nome senza sfigurare.

76eric  @  19/05/2010 20:16:08
   9 / 10
Dopo le lezioni di Leone e i primi insegnamenti di Siegel, Clint si mette dietro la macchina da presa e debutta con questo straordinario film nel genere western dirigendo se stesso ne "Lo straniero senza nome".
In pratica, il pistolero solitario vendicherà la morte dello sceriffo precedente, che alla fine si saprà essere suo fratello ( il quale in realtà si era prodigato per far rispettare la legge), uccidendo gli esecutori materiali ed umiliando gli abitanti di Lago, coloro che non hanno "mosso un dito" per fermare l' esecuzione. La tranquilla ed anonima cittadina diverrà infatti un vero e proprio inferno.
Oltre a ciò si scoprirà che fra queste "pecore", quelli più ricchi ed influenti risulteranno essere i mandanti della congiura.
Come dicevo Clint è straordinario e magnifico è il paesaggio che fa da sfondo alla vicenda.
Le musiche che accompagnano la fredda vendetta sono inquietanti e contribuiscono a fare del Cavaliere solitario una specie di persona venuta da un altro mondo per "regolare i conti", come si vede nell' ultima scena della cavalcata con conseguente sparizione nell' orizzonte.
Il primo di una serie di fantastiche pellicole di genere che il buon vecchio Clint saprà sfornare. Meraviglioso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  10/05/2010 15:34:40
   8 / 10
Grandissimo western, il primo di una serie di western firmati Eastwood.
La media onestamente la trovo un pò bassa, sono d'accordo anchio nel dire che è nettamente inferiore agli altri western tipo il texano dagli occhi di ghiaccio ecc, ma le grandi doti di regista attore in questo genere da parte di Clint sono visibili.
Il film mi ha ricordato un pò la trilogia del dollaro di Leone, soprattutto il personaggio interpretato da Eastwood, molto simile a quello conosciuto nei film di Leone, lo straniero che va e che viene da chissà dove.
Ottimi i paesaggi western, con una fotografia e una scenografia stupenda.
Per il resto l'impronta del vecchio western spietato e cattivo si sente moltissimo: con un finale vendicativo come pochi, e incute un'angoscia che definire fortissima sarebbe eufemistico, per non parlare poi della scena di Eastwood che se ne va in groppa al cavallo: e sembra dare un tocco surreale all'atmosfera che circonda il film.
Insomma, io ne sono rimasto piacevolmente soddisfatto, e vi consiglio di vedere questo grande western firmato Eastwood.

Efylove  @  19/08/2009 20:56:41
   8½ / 10
Il film che, visto una sera per caso, mi ha aperto la via dei western e, in particolare, di Clint Eastwood "cowboy senza nome". Ottima prova di recitazione, storia fuori dagli schemi, finale surreale.

topsecret  @  10/08/2009 18:16:12
   7 / 10
Buona ma non perfetta la prova alla regia di Eastwood, ovviamente ottima quella come protagonista principale.
Western di stampo classico: sparatorie, vendette, personaggi duri e dialoghi taglienti. Il tutto riesce ad essere convincente e godibile, tanto da meritarsi un buon voto.

Maniac Cop  @  08/08/2009 00:00:59
   9 / 10
Un grande film che è una miscela di western e suggestioni horror.
Il finale somiglia a quello del futuro IL CAVALIERE PALLIDO, ma mentre lì provoca malinconia, nostalgia, tristezza, ne LO STRANIERO SENZA NOME questo finale mette assolutamente paura.
Più fantastico dei film di Leone, equesta svolta fantastica funziona, rendendolo una spanna al di sopra di PER QUALCHE DOLLARO IN PIU' e IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO

Cardablasco  @  13/04/2009 10:19:45
   6½ / 10
Buon film che ci mostra un Clint duro,violento e senza cuore,la trama non mi ha del tutto convinto ma mi è piaciuto tutto sommato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  11/04/2009 17:27:27
   7 / 10
Il film di Eastwood dove si notano di piu' gli insegnamenti di Sergio Leone!
Qui sembra riprendere il personaggio della "trilogia del dollaro" ma ne cambia il carattere...diventa burbero e scorbutico!
Un buon western con qualche parentesi fantasy nel finale...ma non mi ha fatto impazzire...

LoSpaccone  @  03/04/2009 09:55:07
   7 / 10
Eastwood si rifà palesemente al Western post-Leone estremizzandone il pessimismo e i suoi aspetti principali: cinismo, viltà, misoginia, arroganza.
E' un western insolito, soprattutto per l'atmosfera angosciante, per lo stile visionario e per l'ambiguità del protagonista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  26/03/2009 14:51:20
   6 / 10
Eastwood ha appreso bene gli insegnamenti di Leone e si vede. Magari lo si notano di più in altri suoi western come "Il texano dagli occhi di ghiaccio". Qui diciamo che apparentemente il personaggio assomiglia di più a quello della trilogia del dollaro, ma nel profondo sono dsiversi. Il film mi ha annoiato anche se riconosco che appassiona la colonna sonora e la splendida fotografia, però non mi è andato troppo giù. La trama non convince credo, lo trovo in complesso un pò semplicione, però arrivo al 6.

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Ultima risposta 29/03/2009 20.56.59
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sandrone65  @  26/03/2009 14:25:58
   6 / 10
Eastwood propone il classico tema western del personaggio che riesce ad dominare il proprio ambiente. Lo straniero senza nome è l'elemento purificatore che piomba in una comunità corrotta e colpevole e ne mette a nudo le miserie, fino al compimento dell'immancabile atto di giustizia finale. Il film è piuttosto piatto, dopo un avvio coinvolgente si trascina abbastanza stancamente ed il modo con cui lo straniero impone la propria autorità a uomini e donne non è molto convincente. Sicuramente uno dei film meno riusciti del bravo Clint.

johnny86  @  30/07/2008 18:41:19
   7 / 10
Come spesso accade, per non dire sempre, il grande clint non delude ne come attore ne come regista..... grande prova in cui sembra volersi avvantaggiare della situazione ma in realtà no: il suo scopo era ben preciso.

Arnold  @  17/05/2008 17:52:34
   7½ / 10
Un film che merita di essere visto non solo per la riproposizione del personaggio che ha reso celebre Eastwood come attore, la trama con il colpo di scena finale, è ben delineata e il film in generale mantiene gli aspetti più frequenti e riusciti dei western italiani.


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bil85  @  11/04/2008 19:25:33
   7 / 10
Tutta un'altra storia rispetto alla trilogia del dollaro.
Comunque questo film diretto e interpretato dal mitico Clint Eastwood pur non essendo un capolavoro, si lascia guardare senza problemi.
Voto 7: buono

The Monia 84  @  18/02/2008 20:35:23
   7½ / 10
Il primo western diretto e interpretato dal mitico Clint Eastwood. Ed è un' ottima pellicola, in cui si vedono tutti gli insegnamenti dei suoi grandi maestri: Don Siegel e Sergio Leone. Alla sua seconda regia e al suo primo western. Eastwood già si dimostra per quello che diventerà: un grande narratore di storie, di storie reali, di storie che solo lui è capace di raccontare. Qui ci aggiunge anche una vena esoterica e sovrannaturale che rende epico il personaggio dello Straniero.
Imperdibile per i fans di questo straordinario cantastorie.

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Ultima risposta 18/02/2008 21.48.25
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vitocortesi  @  30/11/2007 23:10:05
   8 / 10
Ottimo western con un Clint sempre mitico.

Constantine  @  11/10/2007 17:02:27
   8½ / 10
Grandissimo Clint Eastwood, che stia davanti o dietro la macchina da presa non fa differenza, qui alle prese con uno dei personaggi suoi più celeberrimi. Il grande pregio da regista è quello di non girare un doppione malriuscito del grande Sergio Leone, ma distinguersi sin da subito, aggiungendo il proprio stile e la propria mano ( ma forse sarebbe meglio dire occhio) alla pellicola, si intravvedono le caratteristiche che esploderanno più tardi con il magnifico Gli Spietati. La colonna sonora è gradevole ma non può competere con l'indimenticabile opera di Ennio Morricone, la sceneggiatura è molto buona e si distingue anche un ottimo Goffrey Lewis qui nei panni del cattivone Stacey. Colpo di scena finale telefonato ma molto d'impatto, grande, grandissimo western.

" Tu sei un uomo che mette paura alla gente devi stare attento..."
" Portarsi dentro il peso dei rimorsi, questo mette paura alla gente."

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  30/09/2007 12:57:30
   6 / 10
Mi sembra che sia il primo film di Clint Eastwood. Forse il peggiore.

Esagerato, monocorde, povero di situazioni tese.

Intreccio per sadici in cerca di soddisfazioni urgenti.

Un western da dimenticare, anche se qua e là il talento di Clint si intravede eccome.

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Ultima risposta 09/12/2007 12.23.12
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Dick  @  29/09/2007 14:32:01
   8 / 10
Eastwood ripredendo due aspetti del western all' italiana come l' umorismo cinico e la violenza come è stato scritto, dirige questo curioso western che ha come protagonista questo ambiguo personaggio che alla fine

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Capeggiani i temi della vendetta e dell' ipocrisia.

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Su un sito un utente ha scritto che l' ultima frase è stata storipiata nell' adattamenteo italiano. Sapreste dirmi allora cosa dice veramente?

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Ultima risposta 07/08/2013 01.58.16
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  14/09/2007 14:35:08
   8 / 10
Eastwood ripropone, in questa seconda regia, il personaggio leoniano che l'ha reso noto al mondo: il pistolero che viene dal nulla e nel nulla ritorna. Qui però aggiunge al personaggio una valenza ultraterrena tale da rendere l'atmosfera del film irreale, grazie anche alla indovinata colonna sonora e la magnifica fotografia di Bruce Surtees, efficace soprattutto nelle scene notturne. Se lo guardate in lingua originale, la battuta finale di Eastwood, prima di lasciare definitivamente la città di Lago, è molto diversa dal doppiaggio italiano.

16 risposte al commento
Ultima risposta 29/09/2007 17.25.57
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El Indio  @  10/04/2007 13:33:34
   8 / 10
gran bel film con un ottimo clint eastwood

WildBill  @  30/08/2006 23:55:40
   10 / 10
benzo24  @  18/07/2006 12:51:45
   7½ / 10
tra i western di eastwood è sicuramente il meno riuscito, comunque è sempre un ottimo prodotto.

JackSpammatore  @  14/12/2005 14:33:12
   8½ / 10
Davvero bello questo film. Eastwood si dimostra sempre ottimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  06/02/2005 16:03:42
   8 / 10
Un ottimo Eastwood, sia regista che attore.

Alla sua seconda prova come regista, Clint riprende a piene mani il personaggio leoniano del cavaliere solitario senza nome e senza passato, ma aggiunge un tocco di ironia e sopratutto una dimensione quasi onirica che lo fanno assomigliare quasi a un western - horror. A questo contribuisce anche la bella colonna sonora.

Eastwood all'inizio della sua carriera come regista mostra già alcune doti che lo porteranno a dirigere dei veri capolavori.

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A cura di The Gaunt

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