love again (2023)

Cos'altro può desiderare dall'esistenza una cantante che, secondo "Forbes", nel 2019 era la terza artista musicale femminile più ricc'al mondo con un patrimonio stimato di 450 milioni di dollari? Una che, secondo Keith Harris di "Rolling Stone", "si trova alla fine della catena di drastica devoluzione che va da Aretha-Whitney-Mariah con un sentimentalismo pomposo e provocatorio piuttosto che modesto e riservato"? A 55 anni può raccontare della morte del marito manager René, dei loro 3 figli, del nuovo tour statunitense ed esportare il proprio ruolo di "love coach" dai testi delle sue ballate pop al cinema esordendo com'attrice che dispensa inestimabili, infallibili, prodigiosi consigli romantici. Il suo palco è planetario, perciò la coppia di piccioncini dev'estendersi dall'Oriente bollywoodiano con Priyanka Chopra all'Occidente hollywoodiano con Sam Heughan (ch'indossa una maglietta dei "Pixies"), la storia ha da essere basica (innamoramento, crisi per omissione di verità, riconciliazione ed "happy ending" trionfale), e non può mancare l'amico gay (in altri tempi interpretato da Rupert Everett o Stanley Tucci). Chi ha davvero patito lutti o delusioni affettive non vi troverà nulla di sinceramente consolatorio ma una gigantesca presa per il cùlo.

L'idea di Celine Dion nel ruolo di Celine Dion è forse la miglior cosa del film, per il resto sufficiente per rilassarsi ma estremamente piatto.