l'ultimo re di scozia regia di Kevin Macdonald Gran Bretagna 2006
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l'ultimo re di scozia (2006)

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locandina del film L'ULTIMO RE DI SCOZIA

Titolo Originale: THE LAST KING OF SCOTLAND

RegiaKevin Macdonald

InterpretiForest Whitaker, Gillian Anderson, James McAvoy, David Oyelowo, Kerry Washington

Durata: h 2.01
NazionalitàGran Bretagna 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di Kevin Macdonald

Trama del film L'ultimo re di scozia

Un medico scozzese, inviato in Uganda, si scontrerà presto con le regole dettate da una delle più feroci dittature del ventesimo secolo e con il suo artefice, Idi Amin Dada.

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Voto Visitatori:   7,61 / 10 (123 voti)7,61Grafico
Miglior attore protagonista (Forest Whitaker)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior attore protagonista (Forest Whitaker)
Miglior attore in un film drammatico (Forest Whitaker)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attore in un film drammatico (Forest Whitaker)
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Voti e commenti su L'ultimo re di scozia, 123 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

gemellino86  @  24/03/2012 09:27:27
   8½ / 10
Ottimo film incentrato sulla figura di un dittatore scozzese. Personaggi approfonditi in un contesto storico ben adattato. I dialoghi valgono più della vicenda. Da vedere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/03/2012 13.18.31
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  16/07/2011 01:17:58
   8 / 10
A prima vista Amin Dada fa spontaneamente ridere; sarà per la simpatia che suscita il suo faccione tondo ed espressivo unito alla stazza enorme che lo fanno sembrare un gigante buono. E spulciando quà e là tra le leggende che circondano il suo nome se ne trovano tante che confermano la spiccata verve clownesca di questo personaggio: autoproclamazioni gigantesche come Ultimo re di Scozia,appunto,o meglio ancora Signore di tutte le bestie sulla terra e dei pesci del mare. Un presidente che balla insieme al suo popolo e che lo ama,che si presenta in serate mondane e conferenze stampa pieno di annedoti fantasiosi ed irriverenti per far ridere il suo pubblico,sempre vestito di tutto punto con uniforme e medagliette a non finire,eccentrico ed imprevedibile.
Il medico protagonista di questa pellicola compie esattamente lo stesso percorso dello spettatore ignaro magari anche solo dell'esistenza di Amin Dada; si lascia affascinare dalle stravaganze di questo grosso gorilla e dai suoi colpi di testa. Poi comincia a vedere che qualcosa non va; torture neanche celate,gente che scompare. Ma non può essere vero,e se lo è questi sono atti mirati a costruire un Uganda migliore,in parole povere sono azioni terribili ma compiute in nome del popolo e per il suo bene. Nicholas,il medico,vuole assolutamente trovare una giustificazione per la sua fascinazione con questo capo di stato apparentemente tanto diverso dagli altri. Il Potere affascina e corrompe appunto.

Sappiamo oggi chi fu Amin Dada: simpatizzante di teorie hitleriane,feroce dittatore amico di altri feroci dittatori,un capo di stato che durante il suo dominio barbaro ha fatto scomparire,uccidere e torturare gli oppositori al suo regime (300,000 ugandesi),ha fatto mutilare cadaveri,chiuso in un delirio di onnipotenza che ha dell'abominevole e del folle.
Per questo trovo che questo film sia davvero ben fatto ed emozionante,per quanto non manchino difetti come l'approssimativa fascinazione del medico per il dittatore,che viene spiegata solo superficialmente e non in tutti i suoi meccanismi complessi e che sarebbero stati infinitamente più suggestivi. Basta comunque il viaggio a ritroso compiuto da lui e da noi spettatori,che come questo protagonista scopriamo lentamente che dietro il clown simpatico e folle si nasconde davvero un pazzo mostro in un delirio di onnipotenza fuori dal comune che come un vortice distrugge tutto ciò che tocca.

Lo stile documentaristico è perfetto per rimarcare le intenzioni di biopic della pellicola che lentamente,da calma e tesa a scoprire il nuovo mondo dell'Uganda,diventa sempre più esplicita,claustrofobica,disturbante e lascia ferite non rimarginabili per noi spettatori e per Nicholas.
A proposito,Whitaker sfodera una delle più belle interpretazioni degli ultimi anni se non di sempre.
Senza voler fare la morale,va il grande merito a film come questi di far conoscere storie non sempre così scontate e che invece meritano di essere divulgate e conosciute ancora di più: Amin Dada è morto solo qualche anno fa,cose del genere in Africa continuano ad accadere purtroppo. E questo dittatore è stato il figlio perfetto del colonialismo marcio europeo che sul trono ce lo ha messo e si è sporcato ugualmente le mani di sangue.
Aveva ragione quel giornalista che ha scritto: Amin Dada è stato il più bianco dei dittatori neri.

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Ultima risposta 02/03/2014 00.11.18
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Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  28/02/2010 10:58:46
   9 / 10
vabbè......io non konoscevo la storia....del resto non sono grankè esperto di dittature afrikane degli anni 70'.....e anke x questo ero kurioso di vedere 'sto film, anke se vabbè.....temevo potesse essere un po' "pesantuccio".....e invece...
sopresa delle sorprese
l'ho trovato davvero molto molto bello....un pezzo della nostra storia kontemporanea rakkontato kon ritmo e kredo in maniera abbastanza fedele.....ah, e kon un grandissimo Forest Whitaker, abilissimo a raffigurare 'sto dittatore komplemtamente "fuori di melone"..... non a kaso ha vinto l'Oscar.......

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Ultima risposta 30/05/2010 23.43.13
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  31/07/2009 17:42:32
   8½ / 10
Un film teso e vibrante, giocato su uno stile registico “spettacolare” ed efficace: montaggio e movimenti accelerati della mdp (in spalla) funzionali ad una estetica dell’immagine, improntata ad un impianto visivo fatto di “flash” folgoranti e pregnantissimi.
La scimmia bianca e la scimmia nera. Due rappresentanti di culture così distanti e diverse tra loro, che tuttavia s’incontrano e collimano laddove l’evoluzione non ha radici. L’Uganda, la culla della civiltà, assurge così a luogo metafisico che abbraccia trasversalmente tutti i popoli, inchiodandoli al perpetuarsi incessante di violenza e sesso ferini. Dalla spoliazione iniziale all’arrivo nel luogo di destinazione, suggellato dall’atto copulativo, fino al progressivo crescere dell’intesa tra i due protagonisti si assiste ad un susseguirsi frenetico di immagini simboliche, volte a consacrare una ideale unione, che trova il suo fondamento nell’istintualità più pura e, per questo, esente da etica. Etica che emerge, soltanto verso il finale, come presa di coscienza di qualcosa di orribile, cui si è partecipato a dispetto del proprio progresso culturale, dismesso come quella toga che, nell’”incipit” del film, viene gettata prima del tuffo in acqua.
Di fronte a cotanta imperversante violenza, rimangono impressi i “flash”, secchi e taglienti, dei primi piani che ritraggono i volti e gli sguardi sgomenti di chi assiste, impotente, all’assurda mattanza. Un massacro che si svolge quasi sempre fuori-campo, e che è per questo ancora più incisivo nella valenza di qualcosa di incontrollabile che avviene, sempre e comunque, sia davanti ai nostri occhi sia –e soprattutto- lontano da essi.
Non si tratta di una delle tante opere che denunciano misfatti e abusi di carattere politico: qui si va oltre il dato storico per approdare a massimi sistemi: a qualcosa a cui è indissolubilmente vincolata la specie umana, dall’ominazione ad oggi.

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Ultima risposta 02/03/2014 00.13.23
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JOKER1926  @  04/10/2008 01:33:17
   6 / 10
"L'ultimo re di Scozia" è un film importante, la pellicola denuncia, rende noto al pubblico la dittatura africana capeggiata in questo caso da Idi Amin Dada.

L'uomo è la "luce", un nuovo "uomo" del continente africano, ma tale personaggio si dimostrerà poco onesto e tanto cinico, cattivo.
Il regista dunque riesce in buona parte a "formulare" un qualcosa di utile per la massa spettatrice, infatti è palesemente esposta la dittatura di un uomo che portò vittime e sangue...
Ma Io comunque non attacco spudoratamente Idi Amin Dada, i dittatori hanno un proprio disegno, a volte tale progetto si trasforma in rovina, ma questa politica porta anche risultati; nella vita generalmente un leader è essenziale, nelle zone povere del mondo un uomo con le palle non guasta sicuramente, un esempio è la Camorra in Campania, faccio dei collegamenti apparentemente "insoliti" ma assai logici e concreti...

La Camorra in Campania "potrebbe" rappresentare una Dittatura, potere "non legale" che porta (secondo le interpretazioni ingenue della massa) morte e distruzione…
Tale Sistema invece (Secondo Me) ha anche diversi pregi, un esponente del movimento Camorristico Campano della C.O. (Camorra Organizzata) quale Raffaele Cutolo segnò in parte un riscatto per il Meridione (in questo caso di Napoli), il Sistema "produttivo - disttruttivo" della Camorra tenne lontano dalla regione le famigerate Brigate Rosse (una "famiglia" di cinici e ibridi comunisti) che si inchinarono umilmente dinanzi all'altra Organizzazione Italiana: La Camorra…
Con il contrabbando di sigarette (come diceva il film "Il Camorrista"campavano 80.000 Napoletani, la Camorra in fin dei conti non è ricchezza?), Io comunque "sradico" dal movimento Camorristico le note positive e ovviamente non Mi schiero apertamente a favore del Sistema ma certamente non attacco niente e nessuno…
Tutto ciò è collegabile divinamente al concetto africano, la dittatura bene o male fa "rumore" e "indurisce" alcuni paesi che sicuramente possono crescere e trovare sbocco nel mondo… Mia Personale Teoria…
Potrei penetrare nel ventre della questione ma evito e non Mi sbilancio ulteriormente…

Non voglia accaparrarmi le antipatie della massa ma a Me piace l'estremo maschilismo delle popolazioni africane/asiatiche che mettono in primo piano l'Uomo Unico e Vero "produttore"...
Quindi il tutto è saggiamente in mano a un solo Sesso, le responsabilità maschili quindi liberano la donna da qualsiasi preoccupazioni, il Maschilismo è saggia divisione, le donne avranno comunque sempre ruoli importanti come quello di curare le famiglie (ovvero figli)…
Ma comunque non approfondisco questi argomenti, dunque la dittatura (almeno Per Me) ha molti pregi, soprattutto i movimenti europei dittatoriali mi affascinano moltissimo...
Ritorno al film...
Buoni attori, buona fotografia e buon ritmo...
Segnalo anche le discrete ed etniche colonne sonore che "spingono" inesorabilmente lo spettatore in atmosfere calde come quelle dell' Africa; buone diverse sequenze e inoltre buono lo "scontro", il "confronto" fra due culture opposte come quella Europea e quella Africana; a volte lo spettatore assisterà a scene abbastanza crude…

"l'ultimo Re di Scozia" presenta diverse positività e alcune pecche, il finale è molto sbrigativo e non entusiasma pienamente.
Mi aspettavo un film molto più drammatico, duro, stile "Il colore della libertà" ma purtroppo non è stato cosi!

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Ultima risposta 14/12/2009 22.59.30
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addicted  @  28/08/2008 14:09:22
   8 / 10
Splendido per ambiguità e misantropia.
L'unica legge sono il desiderio e la violenza. Tutto il resto è una ipocrita menzogna.
Indimenticabile il protagonista: odioso, coraggioso, incosciente, ingenuo... grande interpretazione.
Da vedere e anche da rivedere.

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Ultima risposta 07/10/2008 00.58.37
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Max78  @  12/12/2007 17:58:12
   9½ / 10
Un Film eccelso, catapultati in Uganda si vive una storia fatta di amicizia, tradimento e follia...

A metà strada tra docudramma e romanzo + propenso verso quest'ultimo ne trovo a differenza di gran parte degli utenti il maggior punto di forza,
avvincente e mai soporifero grazie anche al magnetico Forest Whitaker, pochi attori dominano la scena come lui sa fare..
ottimo anche il dottore interpretato da James McAvoy.


Una pellicola esemplare piena zeppa di spunti di riflessione e un ottimo modo per raccontare al mondo il dramma della dittatura Ugandese di Amin Dada senza annoiare lo spettatore.



Onestamente trovo un po' irritante vedere come capolavori moderni come questo vengano sottovalutati e falciati
mentre film del passato dominano le classifiche protetti da un'aura di inattaccabilità e reverenza...

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Ultima risposta 07/10/2008 11.50.02
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Mauro Lanari  @  23/08/2007 19:04:26
   10 / 10
Il più grosso quanto misconosciuto capolavoro nella storia del cinema, un’opera che affossa, finalmente, tutte le tesi del Kubrick sessantottino di “2001-Odissea nello spazio”. Olduvai/Olduway, la Rift Valley fra Kenia, Tanzania e appunto Uganda: “La culla di tutte le civiltà”, come afferma lo stesso Whitaker. Ma in 2 o 6 milioni di anni la Storia come processo paleoantropologico di ominazione non ha compiuto alcun vero passo avanti: sesso primordiale, ancestrale, SCIMMIESCO tanto quanto l’efferatezza della violenza (due scene a testa per ognuno di questi due concetti, quattro “ecce sub-homo” strepitosi). Ogni altra cosa, a cominciare dall’Eros e Thanatos empedoclei, è soltanto, nient’altro che l’abissale miraggio della nostra razionalizzazione (e ciò spiega la straordinaria scena simbolica con cui il film inizia).

83 risposte al commento
Ultima risposta 10/01/2008 10.47.13
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  12/04/2007 10:45:04
   7 / 10
Ben diretto e recitato magistralmente, L'ultimo re di Scozia è uno di quei film che sarebbe meglio non perdere, perchè per quanto privilegi la narrazione della storia personale, dell'intimo rapporto che nasce fra i due protagonisti, riesce a delineare con lucidità la contorta psicologia di Amin Dada, sanguinario dittatore africano quasi dimenticato, nonostante sia stato il carnefice di 300.000 Ugandesi. Le ultime scene di repertorio, in cui compare il vero Amin, conferiscono spessore al film, ci riportano brutalmente alla realtà storica, caso mai ci fossimo lasciati coinvolgere troppo dalla storia romanzata. Forse questo è il grande neo del film, troppo romzato. Strano per un regista, documentarista apprezzato, che forse avrebbe potuto meglio sviluppare, sempre seguendo la linea del trhiller, le molteplici implicazioni di politica internazionale affatto marginali.

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Ultima risposta 20/04/2007 11.28.21
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  09/04/2007 20:49:12
   7 / 10
Forest Whitaker regna incontrastato su un film mai noioso, probabilmente reso più interessante dal fatto di essere una biografia, anche se credo sarebbe stato ancor più interessante (e piuttosto rischioso) approfondire il reale ruolo del mondo civile nelle vicissitudini africane, in quelle di Dada come quelle di Bokassa (altro celeberrimo sanguinario dittatore), che sembrano avere svariate similitudini con le odierne.

6 risposte al commento
Ultima risposta 28/09/2007 16.57.19
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  27/03/2007 00:18:31
   7½ / 10
Interessantissima pellicola diretta dal nipote dell'ideatore dei noti panini (giuro) che fornisce un ritratto forse romanzato ma di sicura suggestione di uno dei dittatori più sanguinari di sempre, colpevolmente dimenticato solo perchè a presidio di una nazione con poco o nulla da offrire al mondo "civile". Stupefacente interpretazione di Whitaker, in grado di dominare la scena col proprio istrionismo e coinvolgere lo spettatore con lo stesso trascinante carisma che colpisce prima ed atterrisce poi il giovane protagonista.
Da vedere, per non dimenticare.

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Ultima risposta 28/05/2007 00.59.41
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alfrar  @  04/03/2007 13:03:57
   4½ / 10
Film mediocre in tutto e per tutto.
Oscar regalato a Forest Whitaker(sarebbe una recitazione da oscar?)
Storia insulsa. Lasciate perdere

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Ultima risposta 25/09/2007 09.48.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  22/02/2007 01:55:13
   6½ / 10
Kevin Mcdonald,eccellente documentarista qui al suo primo film drammatico,racconta la figura di Idi Amin prendendo spunto dall'omonimo romanzo di Giles Foden...
Comincio subito con lo sgombrare il campo da equivoci:se la figura del dittatore ugandese rappresenta una delle pagine piu'nere di tutta l'Africa,il ruolo del medico scozzese e'in realta'un misto di diversi personaggi reali,tra cui un soldato inglese consigliere del tiranno e appunto il suo medico.
Naturalmente la forza principale del film e'il grandissimo Whitaker:l'attore afro-americano incarna la figura di un tiranno che in 8 anni di dominio ha ucciso 300 mila persone,cacciato via 50 mila asiatici e distrutto ogni minima forma di opposizione...un tiranno burbero,infantile e allo stesso tempo affascinante e capace di conquistare (e massacrare)tutti con un semplice sorriso.L'anomalia nello sguardo dell'attore poi,(ha un'occhio piu'aperto dell'altro)produce un'ulteriore effetto inquietante per una prestazione decisamente straordinaria.Ottima anke la prova di James McAvoy:nonostante una terribile somiglianza con Muccino,l'attore se la cava egregiamente con un giusto mix di ingenuita',furore e voglia di vivere...
MacDonald e'abile nel lavorare sulla tensione,ma non riesce a dare il giusto spessore ai suoi personaggi,con una sceneggiatura a tratti banale e piena di cadute di stile....naturalmente stiamo parlando di un "fumettone",ma la figura di Amin ad un tratto diventa fin troppo ambigua:si ha l'impressione che non abbia responsabilita'nei massacri,come se fossero opera dei suoi sottoposti.Il passato del dittatore e'solo accennato e della sua figura viene esaltato solo il carisma e la brutalita'.Il finale poi,mette assieme un fatto storico con le vicende private dei personaggi e il risultato rasenta il ridicolo.Infine ci sono personaggi che scompaiono troppo bruscamente e l'esempio piu'lampante e'quello di Gillian Anderson,relegata ad una sorta di cameo nei primi 15 minuti....
In conclusione forse mi aspettavo qualcosa di piu'approfondito e meno romanzato,cmq tra alti e bassi il film scorre e il talento di Whitaker vale almeno una visione.

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Ultima risposta 27/05/2007 19.59.58
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Invia una mail all'autore del commento logical  @  21/02/2007 12:01:17
   3 / 10
Il film è un'irritante farsa patetica su una ben conosciuta e tragica faccenda africana e non solo. Il generale Idi Amin Dada ha fortunatamente avuto l'onore di essere tramandato da uno splendido 'documentario' di Barbet Schroeder nel 1974 e, se si ha la sfortuna di averlo visto, la visione di questo film risulta ancora più insopportabile.
il grande Forest Whitaker e la sua malinconia montagna di carne nera sono veramente sprecati per una trama insulsa e infelice. Dopo pochi minuti James McAvoy risulta fastidioso come il peggiore vj di Mtv e si cerca invano qualcosa che non sia l'animazione da Club Mediterranee. L'insulto peggiore è la notissima tragedia di Entebbe ridotta a finale di soap opera con ganci al soffitto.
Pessimo e penoso, astenersi se dotati di propria attività cerebrale.

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Ultima risposta 25/09/2007 09.51.35
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Delfina  @  19/02/2007 16:55:23
   6½ / 10
Un film da cui mi aspettavo di più. La sceneggiatura è banale e scorre via senza colpire, la regia fintamente "sporca" sembra produrre l'imitazione "rough" di un patinato film anni '70...
Paradossalmente, restando nel tema Africa, chiarisce e spiega molte più cose il film con Di Caprio, Blood Diamonds.
Il bravissimo Forest Whitaker sembra sprecato e un po' manierato, in questa grossa produzione che non riesce a colpire duro quanto vorrebbe...

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Ultima risposta 21/02/2007 13.31.50
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