l'ultimo samurai (2003)

L'ultimo samurai? Piuttosto l'ultimo supereroe. o semidio.

Spiace dirlo, ma obiettivamente è romanzato, improbabile, stereotipato e pompato di americanismo all'inverosimile. Ben oltre le aspettative. Un capitano dell'esercito dall'ammerriga alcolizzato arriva sul campo di battaglia solo contro samurai addestrati da anni, accerchiato ma riesce a restare vivo per miracolo facendo pure fesso un samurai con l'armatura trafiggendolo con un bastone da parte a parte con una forza apparentemente sovrumana, tipo Hulk, ma NON SOLO fa restare attonito il capo dei ribelli samurai, il quale decide di tenerlo, per un non precisato motivo, come un povero cane bastonato e abbandonato per strada, NON SOLO arrivato al villaggio comincia a simpatizzare con tutti, NON SOLO si addestra tenendo testa ai samurai nativi dopo pochissimi mesi senza aver mai visto una katana in vita sua, NON SOLO, salva la vita al capo "ribelle" mentre nessuno si accorge dell'imboscata durante uno spettacolo al villaggio, NON SOLO impara un fluente giapponese, NON SOLO simpatizza con la moglie del suddetto samurai ucciso sul campo di battaglia in precedenza, quasi portandosela a letto, NON SOLO quasi come a sfregio indosserà l'armatura del suddetto quasi-ex c_rnuto samurai esperto, e come ULTIMA BUFFONATA, ovviamente guiderà alla vittoria i "rivoltosi" e sarà l'ultimo sopravvissuto ovviamente, senza un graffio nè mutilazione.

E da non dimenticare la figura dell'imperatore, che ha la verve e la tenacia di un MOLLUSCO. Però alla fine ha un vagito di orgoglio e si risveglia in parte dallo stato comatoso.....vabbò. La storia di un semidio yankee che irrompe in giappone e salva tutti. Forse avrebbero dovuto farlo in variante cartone animato, tipo cavalieri dello zodiaco, o similare. Si salva solo la parte estetica.

2019. Pellicola onestamente sopravvalutata, che esalta valori tra i più nobili, non priva di quell'alone di retorica che sembra quasi d'obbligo in produzioni così poderose per cercare i favori del pubblico.

Il film ha una sua epica, o quantomeno la cerca senza trovarla mai pienamente, e si basa su qualche stereotipo di troppo secondo uno schema ben preciso (ricordiamo Balla coi Lupi, ma di esempi ce ne sarebbero molti), primo fra tutti quello del ruolo salvifico dell'americano illuminato (e bianco) che interviene in soccorso dello straniero nella sua terra; non può mancare anche la storia d'amore (fortunatamente qui appena accennata) tra il nostro salvatore e l'indigena, né il ritorno nella civiltà e la repentina retromarcia una volta constatato che gli autoctoni vivono meglio, sono più puri, sinceri, simpatici, belli e via dicendo.

Sa tutto un po' di già visto, di prevedibile, per quanto sia senz'altro interessante soffermarsi su alcuni aspetti di una cultura nobile come quella della tradizione giapponese.


SPOILER

In questo senso, il personaggio più intrigante del film (non per niente gli dà il titolo) è Katsumoto, interpretato da un buon Watanabe, sicuramente più interessante di un Cruise che adora questi ruoli da pri*******, ma che non trasmette emozioni particolari. Una nota di merito per l'interpretazione di Kato, che con gesti, sguardi ed espressioni dice molto più di quanto non faccia a parole.

Anche a livello tecnico il film non fa faville: tutto molto buono, ma senza eccellenze (si pensi alla fotografia, un po' da cartolina, che crea un'atmosfera non sempre adeguata), con l'aggiunta di una durata eccessiva che rende pesante la visione, soprattutto nel terzo atto.

Sicuro valore aggiunto è la colonna sonora di Zimmer, molto drammatica e d'impatto, unico elemento che dà vera epicità alla narrazione, fermo restando che sembra tutto molto prevedibile e che anche nel finale si fatica a commuoversi,


SPOILER

Blockbuster che funge alla perfezione da macchina da incassi, ma troppo 'commerciale' per lasciare allo spettatore qualcosa di importante a visione finita.

"Non dobbiamo dimenticare ciò che eravamo per capire ciò che ora siamo diventati": prrrrrrrrrrrr!
Tutto il mio disprezzo per gli ultimi 15 minuti, sembrava "Rocky IV".
A disturbare non è tanto la morale vecchia come il cucco, che se ben proposta riesce a scuotere ancora gli animi (vedasi "Avatar"), ma la pretesa irremovibile di fare un kolossal senza averne i mezzi (regia, sceneggiatura, attore). Battaglie, piogge, onore, destino, Tom Cruise: mi sono annoiato moltissimo. Il dispiego di mezzi a disposizione non vale neppure un terzo del lirismo e della poeticità di un "Balla coi lupi".
Il grado di carisma di Cruise è pari a zero.
Un film di eclatante mediocrità.

Molto deludente... Noioso...

Solito film americano, con dialoghi disarmanti per quanto banali e ripetitivi e solite scene di battaglia che coinvolgono centinaia di uomini. Belli i costumi, ma della storia del popolo nipponico non dice praticamente niente. Mediocre la regia, non male l'interpretazione di Tom Cruise.

Una pellicola americana che parla di cultura giapponese. E, neanche a dirlo, si fa presto a scadere nella retorica e nella prevedibilità: un'elegante confezione vuota, però, all'interno.
Evvabbé, non che ci si aspettasse qualcosa in più; anche se, bisogna ammetterlo: i buoni propositi non mancano. Tom Cruise fa quello che può: monoespressivo ma decisamente meglio del solito. E, inaspettatamente, persino lo sceneggiatore è abile nel non sprofondare oltre misura nei freddi abissi della banalità (con particolare riferimento alla love story samuraioccidentale-giapponesinavedova).

In definitiva; se amate il cinema orientale, non vedete questo scialbo filmonzo.

Che dire? Il solito espediente cattura-pubblico che sa di tutto e di niente. C'è un po di avventura, quindi azione... guerra, quindi dramma... sentimento, quindi amore... valori umani, quindi moralità... tradizione, quindi folklore etnico... riferimenti storici, quindi storia. Insomma, tanto per cambiare, purtroppo, non manca nulla e tutto rigorosamente banale, retorico e scontato. Certo evocativo (come non pensare ai bianchi e neri di Kurosawa?), ben fotografato, ambientato in location da sogno, immerse in una lussureggiante natura incontaminata, arricchito da ottimi costumi e belle scenografie a ricreare la realtà rurale del Giappone del 1800. La spesa c'è e si vede e ne dò atto, ma per il resto non rimane che una pressochè inutile opera di ruffianeria cinematografica, conformista al più tradizionale dei clichè americani, senza apportare nulla di rimarchevole, se non un ridicolo Tom Cruise, in armatura da samurai, che va ben oltre il credibile. In generale direi che, fatta eccezione per le sequenze di combattimento e per un discreto piacere puramente visivo, il film può anche essere perdibile.

Il film si apprezza per diverse trovate visive molto interessanti. Io avrei approfondito maggiormente il rapporto tra Cruise e l'altro samurai invece che puntare tutto sulla solita trama.

Se analizziamo il film dal punto di vista della scenografia, della fotografia, dei costumi, beh! la sufficienza magari la raggiunge pure, ma, sarà che Tom Cruise non mi è mai piaciuto un granchè, sarà che un film basato sulla cultura orientale prodotto dagli americani mi ha predisposto al peggio, sarà che è pieno di luoghi comuni e di retorica, non mi ha conquistato.

A parte l'ambientazione il film è un'americanata assurda! I combattimenti assolutamente irrealistici! Se volete vedere un bel film che rende l'idea è molto meglio Zatoichi! Niente di speciale

Discreti i costumi, pessimo il doppiaggio in italiano che scredita moltissimo il film. Il film è un pò farraginoso ed iperbolico ed è banale e inquietante il finale che vede un americano come ultimo samurai: insomma la tipica "americanata" nel senso dispregiativo del termine.

Gran dispiegamento di mezzi per un film di una sufficienza unica, irritante per lunghi tratti, soprattutto dal punto di vista culturale, non mi stupisce in giappone l'abbiano preso male.

film che sarebbe dignitoso se non fosse per tutte quelle scene inverosimili, come il flirt del mangiaplacente con miss giappone o l'incontro con l'altro pezzo da 90 nipponico credibili direi quanto gli episodi di macGyver alla corte di re artù, inaccettabili per un film che voglia avere un minimo di valenza storica

Uno dei film piu'sopravvalutati degli ultimi anni....un Balla Coi Lupi in versione orientale(peccato che di orientale abbia solo i costumi dei protagonisti....)con un Tom Cruise pronto a strizzare l'occhio al Wallace di Breveheart,fallendo miseramente nonostante i duri mesi di allenamento....retorico e a tratti davvero irritante.

Il film piu'sopravvalutato degli ultimi anni...un mix tra "Balla Coi Lupi"(imbarazzante la prima parte dove la sceneggiatura e'copiata pari passo...)e Braveheart(spudorato tentativo riuscito solo in parte di rievocare l'epicita'della sudetta pellicola...).
Il cinema orientale e'ben altra cosa quindi consiglierei tranquillamente di rivolgersi altrove....salvabile cmq l'ottimo cast e la fotografia!

se vi piace il cinema orientale NON guardate questo film.
gira e rigira,è la solita americanata,zeppa di luoghi comuni e buoni sentimenti,quella che manda i produttori in brodo di giuggiole per gli assicurati super incassi inversamente proporzionali ai contenuti del film.
per carità,si lascia vedere ed è ben realizzato(in particolare la fotografia)ma non aspettatevi niente di originale o stimolante.

IMBARAZZANTE

giustissimo il commento precendente

Film reazionario che vuol far passare per "buoni" dei valori appartenenti a una società feudale e per "cattivi" quelli della nascente società capitalista

SPOILER

Scusate se vado contro corrente, ma ho trovato questo film terribilmente retorico. Non aggiunge praticamente nulla ad altri film che raccontano di un eroe senza macchia e senza paura che scopre un asceta dentro di lui. Bellissime le sceografie e i costumi, ma mi è sembrato un pò un copia e incolla de "Il patriota" o "Braveheart" sulle colline giapponesi. In sostanza mi ha lasciato decisamente freddo.

Giuro: non ci ho trovato niente di indimenticabile in questo film...
Guardatevi Kurosawa per capire chi è un samurai, non questo aborto di film.
Come diavolo fa ad avere come media 8?
Ci manca solo che superi la media del primo Kill Bill.....

Un po' lungo e abbastanza noioso. Una sorta di "Balla coi lupi" con la differenza che quest'ultimo era sicuramente una spanna superiore sia come contenuti che come interpretazione dei singoli. Se vi invitano a guardarlo fate pure per riscoprire lo scontro di ideali tra giappone moderno e antico. Ma se dovete spendere soldi....prendete un altro dvd/vhs

Un film irritante, un'americanata nel vero senso dispregiativo della parola. Ovviamente in mezzo a duecento samurai giapponesi l'unico americano è anche l'unico sopravissuto, un bamboccio che impara l'arte samurai e riesce persino a parlare con l'Imperatore del Giappone (maddai!), in un'apoca in cui solo ad alzare lo sguardo di fronte al Divin Imperatore si rischiava la decapitazione. I giapponesi spero si siano incazzati a morte davanti a questa pellicola ipocrita, sdolcinata, con un finale strappalacrime (capisco in Mission Impossible, tra l'altro film con molta più dignità, ma questo Cruise non muore mai, nemmeno se gli scaricano addosso 150 pallottole? manco fosse Terminator). Fatto unicamente per le nominations agli Oscar (ma questa volta Hollywood non ha abboccato).

Non è un film brutto, è apprezzabile, ma putroppo soffre molto di enormi lacune nella sceneggiatura. In poche parole, la l'idea generale è buona ma la storia in sè è praticamente assurda.

Ho trovato "L'ultimo samurai" un film dalla sceneggiatura piatta, e dalla storia banale e scontata, incapace di "osare" + in là di quello che lo spettatore si aspetta. Un film che fa credere a chi l'ha visto di avere imparato chissà cosa sui samurai ma che, in fin dei conti, sul loro modo di vivere e sul Bushido non insegna niente se non stereotipi e luoghi comuni.
Film poco convincente da tutti i punti di vista a partire dal protagonista, un ex Capitano dell'esercito americano (interpretato da un Tom Cruise inespressivo) alcolizzato e tormentato dai sensi di colpa per aver contribuito, suo malgrado, a sterminare una tribù d'indiani e che, alla fine, riuscirà a redimersi e ad uccidere il superiore che gli stava sulle scatole, come gli aveva promesso all'inizio del film. Non solo! Il nostro eroe, che inizialmente era stato assoldato per combattere contro un samurai ribelle, sarà l'unico sopravvissuto della battaglia, verrà catturato, imparerà a conoscere il nemico, riuscirà a farsi voler bene da loro (nonchè della donna cui aveva ucciso il marito), imparerà una tecnica che lo rende invincibile con le spade (Karatè Kid ha fatto male agli americani!), combatterà al loro fianco e, dopo una spettacolare quanto inutile cavalcata contro mitra e cannoni, sarà ancora una volta unico sopravvissuto!
E ora: il gran finale! Il nostro eroe torna al cospetto dell'imperatore (!?), con tanto di divisa del 7° Cavalleggeri (!!??), e lo convince che "stava sbagliando" quando neppure il samurai interpretato da Watanabe ce l'aveva fatta (!!!???). Un finale così inverosimile è stato reso ancora + falso dal discorso dell'imperatore, fatto di retorica pura.
Non bastano delle belle coreografie e la fedeltà dei costumi a rendere bello un film. A mio avviso, "L'ultimo samurai" è solo un pacchetto ben confezionato, ma privo di contenuto.

Dopo averlo visto sono dovuto andare a prendere un caffè per davvero! Pessima storia (due p***e!) pessimi attori (TOM DATTI ALL'iPPICA! ..col cavallo a dondolo però..)

Preferisco Barbie e lo schiaccianoci..... e il che fa capire tutto..

FILM NON INTERESSANTE UN PO TROPPO MONOTONO,,,,,,CMQ BISOGNA RICONOSCERE LA BRAVURA DEL PROTAGONISTA-TOM CROISE-

uno dei più brutti film degli ultimi tempi...la sagra dei controsensi, un tom cruise mai all'altezza, una storia campata per aria e un finale degno delle peggior americanate mai viste...unico motivo per cui non do un voto più basso è per la buona interpretazione di Watanabe.INDEGNO!

Cruise inadatto al ruolo. Regia scacente, storia banale.

quel cruise, che polpettone!

Non mi sembra carino sostenere che coloro che hanno espersso un parere negativo sul film in questo forum non abbiano capito nulla, anche perch

film carino niente male ma veramente prevedibile patetico con un finale senza senso.......e veramente ma veramente lentissimo.........non finisce più!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Beh, fotografia e scenari sono molto belli e anche la narrazione tutto sommato coinvolge...
Però ci sono un pò troppi clichè.
Tom è bravo ma secondo me caratterizza troppo i suoi personaggi. Quando lo guardi vedi sempre Tom Cruise più che il personaggio che interpreta: è lui stesso troppo personaggio, non solo magari per colpa sua (lo stesso effetto incomincia a fare Brad Pitt).

Potrebbe starci anche il 6...diciamo che è tra il 5 e il 6...

Non mi è piaciuto neanche un po'

troppi sgozzamenti, troppo sangue quando ne bastaa la metà per rendere l'idea....e poi troppe traduzioni a mo' di sottotitolo da leggere!

non so cosa ci sia di bello in questo film.
4

un'americanata colossale. mi dispiace dovere bocciare un film così ricco di azione e di frenesia: si salvano combattimenti e guerre, riprese con incredibile travolgimento, impossibile non vivere l'azione! Per il resto ho visto un offesa generale alle tradizioni del popolo giapponese (la retromarcia dell'imperatore dalla voce inquietante in chiusura non basta a salvare il concetto) i due momenti più bassi vengono toccati con il baseball e con cruise che volteggia con il kimono. per il resto non si sente questa voglia di esaltare i concetti di onore o vergogna (si gioca tutto su questo), si tende invece a sottolineare la prevaricazione della tecnologia sulla spada, insomma un bel modo per creare un abisso tra mondo occidentale e orientale. Nolente, almeno il regista è riuscito a mostrare un'America invasiva e detestabile, odiosa e prevaricante. Mi ha dato poi molto fastidio il fatto che tutto ruoti attorno all'americano che di samurai ha ben poco... Qualcuno l'ha paragonato a Balla coi Lupi, quello in confronto è un capolavoro (e forse lo è veramente). Irritante, falso e fazioso.

Fa paura da tanto è scontato.
a momenti mi addormentavo
-manca la tensione
-non rende la psicologia dei personaggi
-non c'è l'approfondimento della figura del samurai, al di là del mero aspetto cavalleresco
-riesci a capire come va a finire già all'inizio del film... anzichè andare al cinema guardate il trailer... il film è tutto li.
-ribadisco che è una TREMENDA e MALFATTA scopiazzatura di balla coi lupi in chiave nippo
-evitatelo, è una schifezza.

Guardando L’ultimo samurai di E. Zwick si ha come l’impressione di trovarsi in quell’enorme baraccone che è Disneyland (la quale poi è, metaforicamente, e per estensione di senso, l’America tout court, cioè la patria del falso). Tutto sa di rilettura storica ad uso e consumo di una civiltà occidentale – ma soprattutto americana – abituata agli spettacoli disneyiani dei grandi parchi divertimenti o delle mascherate dei villaggi turistici esotici. Si va a Disneyland e si può assistere alle reinterpretazioni delle scene più famose dei film western; si va in vacanza in un paese dell’estremo oriente - appunto “esotico” – e si può assistere agli spettacoli di danze locali, ovviamente organizzati per frotte di turistici occidentali che credono, così, di aver visto e vissuto direttamente gli usi e costumi delle popolazioni indigene e di esserne entrati in simbiosi con loro. Va anche aggiunto, a mio parere, il fatto che la cultura statunitense, non avendo un’identità propria forte e radicata nella storia (dovrebbe essere quella dei nativi americani, ma ormai l’hanno cancellata dalla faccia della terra), è portata ad assorbire – tramite l’appropriazione talvolta violenta e indebita – quelle altrui. Ora tocca a quella giapponese dei samurai. Nel film di Zwick non c’è confronto tra culture diverse – se non in modo “falso” e pretestuoso -, ma un approccio “turistico” – e di consumo -, il cui assunto ideologico è, pericolosamente, l’assorbimento/sostituzione del ruolo e della prerogativa autoctona del samurai (quindi tutta una cultura storicamente forte) nella figura vincente dell’americano (l’allogeno, guardacaso il migliore che sopravvive…): chi è l’ultimo samurai? A rigor di logica dovrebbe essere il nipponico Kasumoto, ma, ambiguamente e subdolamente, passa (in modo involontario?) il “messaggio” che l’ultimo erede della cultura samurai sia lui, il Cap. Algren/Tom Cruise, cioè la superstar hollywoodiana protagonista del film, la cui figura si fa rappresentante di tutta l’America in generale. O almeno di quella presunta “buona”, ma che in ogni caso risulta fagocitante di tradizioni, storie e culture. (Est)eticamente insignificante e povero, emotivamente piatto, L’ultimo samurai è anche, secondo me, un film ideologicamente “pericoloso”, in quanto portatore di questo messaggio invasivo. Dopo un secolo di epopea western, di corsa all’Ovest, si arriva oggi all’epopea “eastern” (epica da pop-corn, “disneylandiana”), che, credo, ricalchi (in modo involontario?) anche la visione prospettica della politica USA contemporanea: la corsa imperialistica all’Est. Ma questa è una mia malizia…

L'ultimo Samurai è un kolossal di proporzioni rilevanti. Dollari, competenze e marketing a profusione.
Il cast è scientificamente studiato: nessuno stona e l'orchestra suona armoniosamente.
Ahi! - che succede? - il solista Cruise non svetta... Il ruolo lo impone e la camera lo segue implorando il guizzo memorabile ma... lui non lo produce. Sarà la disciplina del Samurai che suggerisce l'armonia?
O forse Tom Cruise ha dianeticamente raggiunto l'equilibrio?
Magari è vagamente monocorde?
No...no...
Si tranquillizzino gli estimatori: è la sceneggiatura che non gli ha permesso di emergere...
Mi è sembrata... come dire... blindata?
Continuamo a non preoccuparci.
E' una delle tante: non è la prima e non sarà l'ultima.
Il prossimo anno cosa si imbastirà su questo schema?
Toto-kolossal:
Vikinghi - maya e/o atzechi - gengis khan - atlantide - o qualche evergreen (es: indiani).

Buona camicia a tutti...

molto sopravvalutato, non fatevi delle idee

Cruise piu' che l'ultimo samurai ricorda l'ultimo marito della Kidman.
Non capisco cosa trovino i registi in questo attore .Neppure il compianto Kubrick riusci' a suo tempo a renderlo credibile.
Un film incommentabile.

Classico Kolossal americano, che ci fa rimpiangere il vecchio "Ultimo Samurai". Poco profondo, fatto visibilmente per soddisfare un pubblico che guarda il cinema come andare al luna park. Immagini di massa belle ma in fondo altri anno fatto di meglio (Gladiator). Cruise monoespressivo (si sapeva) fa l'ultimo samurai: detto tutto.

non è mai bello iniziare la propria permanenza su un forum facendo la voce fuori dal coro ma... Al sottoscritto questo film non è proprio piaciuto... Non lo trovo originale e secondo me è Reo di cavalcare l'onda del "ritorno alle culture orientali" a cui stiamo assistendo da un annetto a questa parte o poco meno. La trama non sta in piedi ed è prevedibile... Niente di personale ovviamente ma... proprio non mi è piaciuto

Ma dai ragazzi la media che ha questo film è imbarazzante. Lo state sopravalutando un casino.
Io l'ho trovato il solito polpettone americano, in salsa nipponica, retorico, troppo epico e troppo spettacolare.
Durante la visione mi stavo veramente chiedendo dove è originale questo film, se la storia raccontata, non è solo simile, ma è la stessa di "balla coi lupi...al posto degli indiani ci sono i samurai...
Insomma per tutta la prima parte sembra di assistere ad una nuova versione (brutta) di "balla coi lupi".
Nell'ultima parte il regista cambia film a cui ispirarsi. Penso che ai samurai gli mancava solo il kilt, poi la battaglia poteva essere ripresa direttamente dalla stessa scena di "Braveheart" senza perdere tempo a rifarla...

Devo dire la verità: sono andato a vedere questo film perchè mi piace il cinema giapponese tradizionale, sui samurai, Kurosawa in primis. Ma quello che mi sono trovato davanti è una sorta di miscela tra "balla coi lupi" e "braveheart". Solo che il regista Zwich non è ne Kostner nè gibson.
Se Vi piacciono i film giapponesi guardatevi i film di Kurosawa, se vi piace il cinema epico avventuroso americano, guardatevi "l'ultimo dei Mohicani" di Michael Mann.
Voto 5, perchè l'unico che si salva in questo film è Tom Cruise, che è bravo, ha creduto molto in questo personaggio (ci ha lavorato per mesi) e si vede molto...
Il resto è scadente e riciclato.