l'ultimo tentativo (1966)

Un amaro dramma umano nella profonda provincia americana che trova in Mulligan un cantore perfetto di spietata disillusione. C'è da dire che il film risulta statico e piuttosto mal sceneggiato, non si riesce quasi mai a provare reale interesse verso personaggi e situazioni tanto minimali. Fortunatamente, oltre al consumato mestiere del poetico regista, a dar linfa vitale all'opera ci pensano il problematico McQueen e la tenera Remick, senza contare la splendida fotografia in bianco e nero di Ernest Laszlo e la colonna sonora ricca di suggestioni contemporanee di Leonard Bernstein. Comunque un Mulligan minore.

Un dramma intimista, misurato nei toni ma intenso per l’umanità con cui vengono descritti un pezzo di provincia americana e in particolare la lotta con la vita di due “vinti”, suggestivo per quell’alone di tenera tristezza che avvolge il tutto. La caratterizzazione dei personaggi principali è senza dubbio riuscita, ottime le prove di McQueen e della Remick, quest’ultima perfettamente a suo agio anche negli insoliti (per lei) panni di madre sola ma tenace; non mi ha entusiasmato invece lo sviluppo della trama, che presenta qualche buco e lascia un po’ di amaro in bocca, soprattutto nella seconda parte.

Baby, the rain must fall, come canta il grande Steve durante il film!
C'è poco da fare, la pioggia è inevitabile, ci si deve rassegnare, non può splendere il sole per sempre e proprio questo succede in questo film!
Un film in cui tutti i sogni e tutte le speranze vanno in fumo!
Mulligan dirige un grande McQueen e una bellissima Remick in un dramma spietato ed intenso!

Ennesimo bellissimo film di Mulligan, un regista che in maniera del tutto impertinente e (in?)volontaria sapeva come colpire allo stomaco. La "ferocia" nel film è nella rabbia che sprigiona il personaggio, quasi un reietto sociale messo nelle condizioni di ribellarsi. Sarà che McQueen è strepitoso come al solito, ma io ho parteggiato per lui. Amarissimo, lucido e disperato