marilyn regia di Simon Curtis Gran Bretagna 2011
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marilyn (2011)

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locandina del film MARILYN

Titolo Originale: MY WEEK WITH MARILYN

RegiaSimon Curtis

InterpretiMichelle Williams, Kenneth Branagh, Julia Ormond, Eddie Redmayne, Dougray Scott, Judi Dench, Pip Torrens, Emma Watson, Geraldine Somerville, Michael Kitchen, Miranda Raison, Toby Jones, Philip Jackson, Robert Portal, Jim Carter, Victor McGuire

Durata: h 1.35
NazionalitàGran Bretagna 2011
Generebiografico
Al cinema nel Giugno 2012

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Trama del film Marilyn

Nel 1956, fresco di studi compiuti in scuole come Eton e Oxford, Colin Clarke lavorava come assistente di Sir Lawrence Olivier sul set del film Il principe e la ballerina, nel quale Marilyn Monroe – appena sposatasi con Arthur Miller - recitava al fianco del grande attore inglese. Clark raccontò di quell'esperienza in un libro, tralasciando però di parlare di una specifica settimana che è invece al centro di My Week With Marilyn: una settimana in cui fu incaricato di prendersi cura dell'attrice che necessitava di un periodo di pausa per riprendersi dalle pressioni che sentiva sul set del film.

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Voto Visitatori:   6,77 / 10 (50 voti)6,77Grafico
Miglior attrice in un film commedia o musicale (Michelle Williams)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice in un film commedia o musicale (Michelle Williams)
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Voti e commenti su Marilyn, 50 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/06/2012 18:49:08
   7½ / 10
A Simon Curtis è riuscito tutto quello che aveva tentato di fare Scorsese nel suo Aviator, una riflessione su Mito, Realtà e Finzione.
Hughes non è Marilyn, a modo loro entrambi rappresentano le maggiori icone del XX Secolo.
"Il principe e la ballerina" non fu un film indimenticabile, ma a modo suo determinante. La storia di Else che entra nell'alta società è la stessa di un'icona hollywoodiana che si sposa per la terza volta con un'intellettuale newyorkese (Miller) e spera forse invano di entrare nell'accademia dei Nobili del cinema grazie a Laurence Olivier. E poi c'è la storia di Clark che, al contrario, si accontenta di un ruolo marginale pur di entrare "nella sua storia", opponendosi a un destino già scritto (dalla ricca famiglia).
I critici non hanno capito un benemerito c.a.z.z.o., questo non è solo il film sulla fragile donna prigioniera del suo Mito, ma su certe GERARCHIE. Quelle che si impongono fino a trovare nell'arma divistica la sua più grande opposizione. Dice bene chi afferma che "è il confronto tra una diva che vorrebbe diventare una grande attrice e un grande attore che vorrebbe diventare un divo" ma è una definizione piuttosto generica. Sbaragliato da un trailer pessimo che non gli rende giustizia - al di là di certi dialoghi piuttosto fasulli - "Marilyn" è un'esperienza esaltante. In fondo, lo sguardo amorevole di Colin Clark non è distante da quello della spettatrice Mia Farrow ingabbiata nel suo sogno virtuale in un capolavoro di Woody Allen ("La rosa purpurea del Cairo").
Michelle Williams trasmette nello spettatore dolcezza e dissuazione tali da percepire la brutalità della fiction, davanti a cui restano le parole di Olivier/Bragath alla fine del film, "E' riuscita a fare tutto come se fosse se stessa, senza diventare altro". Ed è a Bragath, erede di... indovinachi che si deve una perfetta aderenza melodrammatica dell'uomo prigioniero del suo rigido e immortale talento.
Facile che, con certi meccanismi di rivalsa attoriale, i personaggi più deboli siano proprio Henry Miller o Vivien Leigh, i rispettivi consorti, sottratti con un ampio margine alla loro invadenza privata. Facile che l'8 il film comunque lo sfiori, pur programmando di fatto certe scelte stilistiche appassionate ma compiaciute.
Ma resta un film delizioso. Dopo il risorto Melies di Scorsese - ancora lui - tutto è possibile. I fantasmi che vivono, come in un romanzo, nel nostro personale voyeurismo collettivo

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