marnie regia di Alfred Hitchcock USA 1964
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marnie (1964)

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locandina del film MARNIE

Titolo Originale: MARNIE

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiTippi Hedren, Sean Connery, Diane Baker, Martin Gabel, Louise Latham

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 1964
Generethriller
Tratto dal libro "Marnie" di Winston Graham
Al cinema nell'Agosto 1964

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film Marnie

Marnie Edgar è una cleptomane. Conquista la fiducia dei suoi datori di lavoro, poi li deruba degli incassi e fugge via cambiando identità, ogni volta. Viene assunta nella compagnia di Mark Rutland e lui la riconosce, perchè lavorava da un suo cliente, ma invece di denunciarla, osserva le sue mosse...

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Voto Visitatori:   7,96 / 10 (72 voti)7,96Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Marnie, 72 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  24/07/2023 14:00:32
   8½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

1964, il maestro del brivido dopo un decennio che possiamo definire miracoloso e abbagliante per la quantità di opere di qualità che ci ha regalato realizza "Marnie" una delle sue ultime pellicole a questi vertiginosi - termine non casuale - livelli.

Marnie è una delle storie d'amore più malate che mi sia capitato di vedere trasposte su pellicola, un viaggio nella mente femminile - ma più in generale in una mente umana - traumatizzata e incapace di reagire ad un evento scatenante avvenuto anni prima ma talmente shockante da compromettere gravemente la vita della protagonista.

Marnie è una ladruncola che cambia continuamente identità per farsi ingaggiare da nuove società a cui rubare il malloppo, fin dalle prime scene vediamo quanto la sfera psichica di Marnie sia instabile, non tanto per una cleptomania compulsiva nemmeno troppo esplicitata quanto per un burrascoso rapporto con la madre da cui si sente poco amata. Già nella prima sequenza con la madre, Hitchcock ci regala delle perle registiche da manuale, indimenticabile la rappresentazione della sagoma della madre in penombra mentre parla con Marnie, un perfetto presagio di quello che avverrà successivamente.

Nella nuova società in cui si fa ingaggiare vi lavora Mark Ruthland, che l'aveva già notata precedentemente e incuriosito decide di lasciarla fare ed osservarla tutto il tempo.
Il rapporto tra i due prenderà una piega sentimentale, ma diciamo che non è la classica storia d'amore.

Entrambi i personaggi sono parecchio instabili. Marnie oltre alla sua cleptomania manifesta diversi sintomi allarmanti tra cui una forte instabilità quando vede il colore rosso, una grossa tendenza a mentire praticamente su tutto e una totale repulsione nei confronti del sesso maschile, al quale non concede neanche il minimo contatto fisico.
Mark, interpretato da un Connery in formissima sebbene sarebbe nel ruolo del guaritore è comunque psicologicamente ambiguo, caratterizzato da una forte ossessione nei confronti di Marnie, arriva a ricattarla pur di tenerla accanto a se e riesce a sposarla con metodi ricattatori, si mostra sempre più interessato a Marnie man mano che il rapporto va ad infittirsi, più Marnie lo rifiuterà sessualmente, più lui ne sarà ossessionato, arrivando a rischiare anche legalmente ed economicamente per proteggerla, l'ossessione del personaggio di Connery è più velata, non ha attacchi acuti come può averli marie ma è mostrata da un'escalation di azioni atte a proteggere Marnie e allo stesso tempo tenerla vicina.
La parte centrale in cui vi è un approfondimento di questo rapporto è il cuore del film, tra le sequenze sulla nave, l'iconica sequenza di un goffo tentativo di psicoanalisi di Mark su Marnie e i successivi incontri che metteranno a rischio galera entrambi, il rapporto tra i due viene splendidamente approfondito. Fino ad arrivare ad uno strepitoso finale dove viene a galla tutta la verità del trauma che fino a quel momento si era mostrato solo tramite una forte sintomatologia. E qui non c'è bisogno di spiegare nulla perché è tutto esplicitato, mi limiterò a dire che nel sentitissimo finale, in cui riemerge prepotentemente il rapporto conflittuale con la madre - che per fortuna riesce a concludersi in modo lieto - il trio di personaggi da tutto il meglio di se, probabilmente non vedremo più la Hedren offrire una performance simile - con Hitchcock aveva un rapporto terribile, eppure solo lui è riuscito a farle tirare fuori delle interpretazioni del genere - un vulcano emotivo che esplode e spiattella tutti i traumi somatizzati gravemente fino a quel momento, una madre distrutta dal senso di colpa e diventata poco comunicativa con la figlia tanto da creare una indissolubile barriera emotiva, che finalmente riesce a passarci sopra, quello di Marnie potrebbe essere uno dei migliori lieti fine della filmografia del maestro.

In tutto questo Hitchcock ci regala la sua solita lezione di regia, sebbene questo non sia - per esigenze narrative - uno dei suoi film più pieni di tensione - c'è più un pathos drammatico considerate le condizioni dei personaggi - c'è qualche bella sequenza da cuore in gola, ad esempio la prima volta che Marnie svaligia la cassaforte alla Ruthland, con l'inquadratura larga in cui si crea una sorta di finto split screen che mostra la signora delle pulizie che lentamente si avvicina alla stanza della cassaforte mentre passa il mocio a terra, e poi il dettaglio della scarpa che sta per cadere, fantastico.
Per il resto è una regia più incentrata sui dettagli e sui primi piani, per catturare gli stati emotivi dei personaggi - alcuni particolarmente sentiti, basti pensare al tentato rapporto sessuale sulla nave in cui vige una tensione erotica altissima ma che culmina in uno sguardo asettico e disincentivante di Marnie - e anche qualche bella sequenza onirica, tra il flashback finale e le inquietanti immagini del sogno in cui vi è la bussata.

Ancora una volta una bella colonna sonora di Herrmann, fedelissimo di Hitch, che segue uno stile vicino al cinema classico - che in realtà in quel periodo stava andando a perdersi - fa da accompagnamento alla vicenda.

Gran bell'opera.

topsecret  @  28/07/2022 14:41:09
   7½ / 10
Incredibilmente bollato dalla critica, MARNIE è invece uno dei lavori più intriganti diretti da Hitchcock, che esplora la psiche di una donna fragile ma allo stesso tempo scaltra e dedita al furto, colpita da un trauma infantile che le impedisce di avere una vita normale. Il film possiede anche una certa tendenza all'erotismo, velata ma non troppo, che rende il tutto ancora più interessante instillando nello spettatore quella curiosità, e speranza, di vedere come si evolverà la situazione tra i due protagonisti, l'affascinante e convincente Tippi Hedren e il tenace Sean Connery.
Un buonissimo film, tendente più al sentimentale rispetto ai canoni thrillerecci del regista, fortunatamente rivalutato nel corso degli anni.

Alpagueur  @  04/11/2020 18:40:10
   7½ / 10
Film di Hitchcock avvincente e affascinante in cui ci sono intrighi, scenari lussuosi, suspense, colpi di scena. Marnie (Tippie Hedren) è una bella bionda con un passato misterioso; è una cleptomane e ha gravi problemi psicologici. Marnie non è affatto quello che sembra, ha l'amnesia e il panico per il colore rosso; poi il suo datore di lavoro si innamora di lei e, determinato a capire la sua malattia, scopre la sua vita precedente. Più tardi, Mark (Sean Connery) sposa Marnie e cerca di scoprire cosa la fa andare avanti, così cerca di aiutarla ad affrontare e risolvere i suoi problemi, ma non sarà facile e solo alla fine scopriremo il suo trauma scatenante infantile.
Questo film, non celebrato e molto criticato al momento della sua uscita, contiene brividi, tensione, suspense, psicoanalisi, romanticismo, eccitazione illimitata e molti colpi di scena, come al solito nei film di Hitchcock. Un film di Hitchcock eccezionale che tratta di un intrigo eccitante mescolato a teorie sessuali e freudiane. Inoltre, ha un dialogo letteralmente spiritoso con tocchi distintivi del grande regista britannico e crediti di scrittura di Jay Presson Allen. Bella recitazione del grande Sean Connery nei panni dell'attuale capo che coglie Marnie nell'atto di furto e la costringe a sposarlo, anche se presto apprende gli aspetti sconcertanti del passato di Marnie. Alfred Hitchcock e lo sceneggiatore Jay Presson Allen hanno potuto vedere le scene dell'agente 007 e del "Dr. No" (1962) di Terence Young quando si stava considerando Sean Connery per la parte di Mark. La sua interpretazione carismatica è piaciuta così tanto che hanno deciso di offrirgli il ruolo anche se l'attore ovviamente scozzese non si adattava perfettamente alla loro concezione di Mark come "aristocratico americano". Tippi Hedren è una ladra confusa e amnesica che rapina i suoi datori di lavoro e poi cambia la sua identità. Alfred Hitchcock e Tippi Hedren hanno avuto un grosso litigio durante le riprese e si è sparsa la voce che alla fine l'abbia diretta tramite intermediari. Anche se Hedren ammette che l'amicizia tra lei e Hitchcock è finita durante le riprese, nega la voce secondo cui lui non ha finito di dirigere il film. Nonostante i problemi che avrebbero avuto luogo sul set, Tippi Hedren ha dichiarato che questo è il suo film preferito in cui è apparsa. Alfred Hitchcock voleva che Grace Kelly tornasse sullo schermo nel ruolo della protagonista, ma i monegaschi non erano contenti dell'idea che la loro principessa interpretasse il ruolo di una ladra compulsiva. Un buon cast secondario, che include Diane Baker nei panni della sua intrigante cognata, Martin Gabel, l'alto Alan Napier e Louise Latham, che interpretava la madre di Tippi Hedren, in realtà ha solo 8 anni in più. Altri piccoli personaggi, quasi camei, Kimberly Beck, Meredith Scott Thomas, Bruce Dern, Linden Chiles e Mariette Hartley. E, naturalmente, il solito cameo di Alfred Hitchcock: a cinque minuti dall'inizio del film, nel corridoio dell'hotel, mentre passa Marnie. Cinematografia colorata e affascinante di Robert Burks, un habituè di Hitchcock. Musica originale travolgente e intrigante del grande Bernard Herrmann (ricordate "Taxi driver"?), anche se è stata l'ultima colonna sonora di Bernard Herrmann per un film di Hitchcock.
Nonostante le critiche negative, "Marnie" si è rivelato un discreto successo al botteghino per la Universal, ha incassato 7 milioni di dollari nelle sale con un budget di 3 milioni di dollari. Da allora il film è stato accettato come un classico di Alfred Hitchcock, anche se risulta essere troppo lungo e confuso. Un must essenziale e indispensabile per gli appassionati di Hitchcock.

The BluBus  @  04/09/2018 00:37:42
   7½ / 10
Non tra i migliori di Alfred ma comunque degno di nota.

Mildhouse  @  11/09/2017 01:33:06
   7 / 10
Film di Hitchcock dalla forte impronta freudiana che dalla seconda parte in poi vira verso una conclusione "catartica". Non tra i suoi migliori ma comunque consigliato

Filman  @  29/07/2017 18:40:40
   7 / 10
Ogni film di Alfred Hitchcock è a tutti gli effetti una costola dei suoi precedenti lavori e molti di questi derivati sono stati capaci di decostruire uno o più generi cinematografici nell'ideazione di nuove storie e nuove espressioni concettuali, altri meno, ma con la promessa e l'impegno di essere dei thriller calibrati e divertenti. MARNIE si presenta quasi alla fine della carriera del regista con un motivo psicoanalitico che investiga sul passato tramite la mente umana, mettendo a disposizione una storia d'amore insolita e spinosa per predisposizione, ma nessuna di queste componenti sembra poter essere in grado di illuminare ulteriormente quello che è un cammino quasi concluso, dove l'intrigo e l'inganno hanno trovato mutevole forma in molteplici occasioni e l'immortalità di Hitchcock risulta già monumentalizzata.

DitaAppiccicose  @  28/05/2017 23:22:08
   8 / 10
Ottimo thriller psicologico dove la tensione cresce col passare dei minuti. Nonostante si possa intuire come la vicenda andrà a finire, Hitchcock riesce a tenere alta l'attenzione, grazie ad un'ottima regia ed aiutato da un'altrettanto riuscita sceneggiatura. Mi sono piaciuti anche gli attori: Connery ovviamente, ma pure Tippi Hedren, che ne "Gli uccelli" al contrario non mi aveva convinto, ed una bellissima Diane Baker. Visto il tema trattato ( la frigidità ) si può ben capire il perché "Marnie" non abbia avuto, nel corso dei decenni, la stessa eco non dico de "La finestra sul cortile" o di "Vertigo" ma almeno de "Gli uccelli"; eppure non è un lavoro inferiore alla maggior parte dei film del suo autore.

mrmassori  @  01/12/2016 19:50:27
   9 / 10
uno dei film più psicologici della storia del cinema

Nic90  @  09/05/2016 13:33:31
   7 / 10
Buon film con una buona tensione,esemplare regia e con altrettante ottime interpretazioni come sempre nei suoi film,tuttavia l'ho trovato inferiore ai suoi capolavori(pur essendo una storia che merita).

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Federico  @  08/10/2015 12:03:09
   8 / 10
molto bello e ingiustamente considerato un lavoro minore del Hitchcock, un film che mette al centro la psicologia della protagonista.

alex94  @  09/09/2014 09:33:01
   7½ / 10
Altro buon film diretto da Hitchcock,lontano anni luce da Psycho ma pur sempre piuttosto interessante.
La trama anche se non particolarmente originale,è sviluppata veramente bene riuscendo ad incuriosire lo spettatore dall'inizio fino alla fine,ottima la caratterizzazione dei due protagonisti,interpretati per di più in maniera perfetta da Tippi Hedren e da Sean Connery, piuttosto inquietanti i momenti in cui lo schermo si colora di rosso.
Bellissima la regia e la fotografia.
Insomma alla fine è un thriller molto particolare,merita sicuramente almeno una visione.

Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  29/03/2014 07:54:50
   8½ / 10
Hitchcock mi colpisce ancora con un'opera intimista,una creatura questa che volontariamente si è messa da parte senza ricercare il successo a tutti i costi.Marnie è un film che va compreso e coccolato,dall'impatto iniziale lo sappiamo già che non siamo di fronte al solito capolavoro del maestro.
Perché si procedere con un incedere lento,col mettere in scena solo due personaggi e continuare con l'analisi di queste sole due personalità(Tippi Hidren e Sean Connery),col procreare un'effetto disturbante non più con picchi in fase di composizione musicale ma con deliri visivi accennati in La Donna Che Visse Due Volte ma qui inseriti prepotentemente su schermo.

Componenti questi che fanno la differenza e non rientrano nei gusti del grande pubblico,non si naviga più in una corrente dagli affluenti commerciali.
Marnie però ha il merito di farti tenere gli occhi sbarrati per tutto il tempo,senza crolli di ritmo e senza un dialogo fuori posto.
La sceneggiatura per forza di cose doveva essere gestita da una tenace e caparbia donna che comprendesse le sfaccettature di un'essere femminile in pieno stato confusionale,insoddisfatta della propria vita e dispersa in un mondo che si è creata con la sua mente.Infatti qui il lavoro di Jay Presson Allen è inappuntabile.

Hitchcock in se prepara una sequela di riprese ravvicinate,è deciso a non togliere gli occhi di dosso dai due interpreti principali,e a fondersi nel rapporto tra Marnie e lo schietto,intelligente e abile ad entrare nelle vesti psicologiche altrui Mark Rutland che prende una piega dannatamente interessante.

Marnie è ancora una volta il frutto del genio di Hitchcock.Si rimane sempre affascinati dalle sue prove registiche in un modo o nell'altro,solo che spetta a te scovarne il perché.

marcogiannelli  @  01/02/2014 23:49:49
   8 / 10
Mio primo film del maestro
Molte cose in comune don Psycho (di cui conosco a memoria la sceneggiatura) come il complesso di Edipo, il cambio di voce, la fuga con dei soldi ecc...
Ottimi i due protagonisti, soprattutto Connery che è ironico come solo Hitch può essere
Peccato per le scenografie
Non lo definirei un thriller: la tensione non esiste, più che altro si è solo curiosi

ferzbox  @  17/01/2014 14:24:56
   9 / 10
Film del grande Hitchcock a parer mio meraviglioso;saranno gusti personali,ma sono dell'idea che Marnie sia uno dei personaggi femminili più affascinanti della storia del cinema.
La metodologia utilizzata da Hitchcock per caratterizzare la potenza scenica del gentil sesso,si percepisce in qualsiasi suo film...adorava terribilmente utilizzare la psicologia femminile per alimentare l'analisi introspettiva delle sue opere.
Questa è una componente che si nota su "Psycho","La finestra sul cortile","La donna che visse due volte" e moltissimi altri,ma"Marnie",da questo punto di vista,è il non plus ultra.
L'incredibile potenza scenica del personaggio interpretato da Tippi Hedren è sbalorditiva;con il passare dei minuti si impara a conoscere i lati "occulti" di Marnie;questa donna,che inizialmente appare soltanto come una ladra scaltra,nasconde un passato burrascoso e tragico.
Sarà proprio il passato di Marnie ad affascinare lo spettatore,fino ad arrivare ad un finale da brivido....non si sa quante volte rimanevo intimorito nel vederne gli "insoliti" atteggiamenti.
Un viaggio nella mente umana come solo Hitchcock poteva concepire...davvero fantastico.
Inoltre mi sento di aggiungere una nota di merito a Sean Connery,che con la sua magnifica interpretazione diede vita ad un personaggio necessario e complementare a quello della Hedren(tra l'altro in funzione dell'agghiacciante e commovente finale)...

Uno dei miei preferiti di Alfred.

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/01/2014 14.25.53
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  08/07/2013 09:07:21
   9 / 10
E' sempre difficile individuare una gerarchia qualitativa all'interno del lavoro di un grandissimo regista come Hitchcock e Marnie, ingiustamente, è sempre stato un film defilato.
A differenza dei film precedenti verso la fine della sua carriera Hitchcock ricerca strade differenti e forse Marnie ha la sfortuna di essere venuto dopo i capolavori più conosciuti del regista inglese.

Hitchcock confeziona un thriller psicologico di validissima fattura con analisi ardite per il tempo. La sceneggiatura è solidissima, cosa che non sempre si può dire dei suoi film anche più famosi, così come le interpretazioni che ad eccezione della protagonista, sono riscattate da tutto il resto del cast.
Il film si concentra sull'indagine psicologica di Marnie, su i suoi rapporti morbosi con il passato e le sue paure ataviche che vengono fuori, tutto ciò che accade diventa un contorno mentre Hitchcock riesce a rapire lo spettatore trattenendolo fino a un finale rivelatore.
La storia d'amore diventa un contorno anche poco sentito così come gli elementi della truffa e delle malefatte della protagonista, non si cerca una facile immedesimazione ma piuttosto si fa di lei l'enigma da risolvere, una fascinosa ambiguità talmente ben resa da non rendere implausibile il singolare innamoramento di Connery.

Per tutti gli amanti del regista inglese Marnie è una perla da amare e venerale molto più di certi suoi capolavori sopravvalutati.

ZanoDenis  @  21/04/2013 14:27:48
   9 / 10
Un altro film che sfiora il capolavoro, richiama molto Psyco, ha risvolti psicologici che non si vedono spesso nei film di hitchcock, ma anche elementi molto comuni

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steven23  @  26/02/2013 20:13:44
   9 / 10
Non raggiunge i livelli di perfezione di "Vertigo", ma resta comunque uno dei film che più ho apprezzato del maestro del brivido. Incredibilmente psicologico e introspettivo, richiama chiaramente due precedenti capolavori dello stesso regista: per l'appunto Vertigo e Psyco, uno per la storia d'amore a dir poco burrascosa e feticista, l'altro per la presenza di una donna che compie una rapina.
In Marnie non c'è la stessa perfezione vista in quelle due pellicole, sia per quanto riguarda alcuni dialoghi che le ambientazioni, queste ultime fin troppo finte anche per l'epoca. Sembra quasi il regista abbia voluto impegnarsi meno che in passato. Ciò che perde in questi particolari, lo recupera però nella storia (nessun altro regista avrebbe avuto il coraggio e la capacità di proporre una vicenda così delicata a quell'epoca) e nelle interpretazioni superlative dei due protagonisti: un ottimo Sean Connery e una divina Tippi Hedren, la seconda perfettamente in grado (nonostante le angherie subite sul set dallo stesso Hitchcock) di dare profondità e spessoro a uno dei personaggi femminili più difficili e complicati che io abbia mai visto.

Oskarsson88  @  18/01/2013 14:03:07
   7 / 10
Un buon drammatico, anche se abbastanza statico. Alcune scene sono piuttosto ridicole (quella del cavallo che si trita sul muretto su tutte) ma si perdonano data l'età della pellicola, mentre altre (quelle rosse diciamo) sono abbastanza inquietanti. Buona prova, ma sicuramente non eccelsa...

7219415  @  18/01/2013 12:46:28
   7 / 10
Sicuramente non tra i capolavori del maestro...

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  08/10/2012 22:24:52
   9½ / 10
Truffaut, nell'indimenticabile "Il cinema secondo Hitchcock", inserisce "Marnie" nella categoria dei "grandi film malati", ossia quei film diretti da registi che sovente hanno dimostrato di poter raggiungere la perfezione e che, per eccesso di sincerità, incappano in qualche caso in risultati dove la vera ragion d'essere risiede nei difetti, e proprio per questo si fanno apprezzare più dagli ammiratori e meno dal grande pubblico. Un certo grado di cinefilia porta talvolta a preferire nell'opera di un regista il suo "grande film malato" al capolavoro incontestato. Esattamente quel che penso io per "Marnie".
Hitchcock e il feticismo, Hitchcock e la sessualità repressa, Hitchcock e la psicanalisi, Hitchcock e il melodramma a tinte forti: questo e molto altro è "Marnie", uno dei film più criticati e commercialmente fallimentari del grande maestro, per la prima volta alle prese con una storia realmente scabrosa e per certi versi estremamente morbosa e disturbante, animata da personaggi borderline travolti da un passionale vortice di intime ossessioni.
Non era (e non è) da tutti i giorni assistere a un racconto che contempla al suo interno una fissazione feticista di un uomo socialmente in vista per una ladra affetta da turbe psichiche e con più di un complesso rimasto in sospeso, men che meno ci si sarebbe potuti attendere nel 1964 la rappresentazione di un viaggio di nozze con annessa violenza sessuale del marito sulla moglie frigida e spaventata dal maschio. Tutto ciò portò sullo schermo Hitchcock, con l'eleganza e l'estro senza rivali che gli competevano, per dar vita a un travolgente melò dell'anima che culmina in un finale sconvolgente.
Le debolezze sono ben visibili (come nel vecchio "Io ti salverò", si arriva alle conclusioni psicanalitiche nei modi più spiccioli, alcuni dialoghi non nascondono una forzata didascalicità) ma quelle che un tempo vennero additate come le cause principali del fallimento del film (i fondali "troppo" finti e la recitazione compassata) oggi sono elementi perturbanti insostituibili.
Nonostante il ruolo di Marnie sia tra le cose più complesse all'interno della filmografia hitchcockiana, l'interpretazione di Tippi Hedren merita profonda ammirazione e rispetto: pur non riuscendo a intercettare ogni sfumatura del personaggio, l'attrice incarnò un'ideale di donna elegante e misteriosa, magnifica e sofferente tale da non far affatto rimpiangere la prima scelta del regista (Grace Kelly, già di Monaco), indimenticabile nella sua prima inquadratura in volto, dopo essersi lavata i capelli dalla tinta nera, e assolutamente straordinaria nella sequenza della rivelazione finale (d'obbligo la visione in lingua originale); da non dimenticare, inoltre, le continue angherie che la Hedren dovette patire sul set proprio da parte del suo regista/pigmalione, innamoratosi di lei e giunto al punto di controllarne ogni più intimo anfratto di vita privata, fino al definitivo deragliamento professionale.
Sean Connery, fresco James Bond, scandalizzò i fan con la sgradevolezza di un personaggio dagli istinti bestiali (complice anche l'esplosiva virilità dell'attore) che trova una possibilità di catarsi nella ricerca della salvezza della sua amata; Hitchcock avrebbe gradito un'attore dai modi più charmant (Cary Grant o Laurence Olivier) per rendere l'ossessione feticista ancor più ambigua e spaventosa.
Ovvie lodi, come di consueto, a una delle colonne sonore più ammalianti della storia del cinema, firmata Bernard Herrmann in totale stato di grazia.
Per me, un capolavoro estasiante, da vedere e rivedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  05/10/2012 10:05:36
   7 / 10
Molto più dramma che thriller questo film di Hitchcock che, per quello che ho visto, considero tra i meno riusciti del regista. Punta molto sulle sfaccettature psicologiche della protagonista Marnie ma finisce con il diventare fin troppo prolisso. La regia riesce comunque a regalarci sequenze memorabili (oltre al finale mi ha colpito molto quella del furto) con l'aiuto di una superba colonna sonora. Invece le scenografie sono fin troppo finte a cominciare da quella nave sullo sfondo.
Bravissima la Hedren e ho trovato, al contrario di altri, molto in parte anche Sean Connery.
Pur essendo un'opera "minore" di Hitchcock è comunque un film degno di nota se non altro per la cura psicologica dedicata alla protagonista.

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/09/2014 00.02.22
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Goldust  @  27/08/2012 18:59:18
   10 / 10
Non posso che essere d'accordo con la definizione del grande Francois Truffaut, il quale riteneva Marnie il "capolavoro malato" di Hitchcock, ovvero quel genere di film per molti versi imperfetto che nella sua imperfezione diventava qualcosa di unico ed inarrivabile, un cult insomma.
Niente di più vero: Marnie non ha nulla da invidiare alle più blasonate opere hitchcockiane, anzi potenzia alcune tematiche a lui tanto care; e se il rapporto che lega i protagonisti ricorda per morbosità ed inquietudine quello di Scottie e Madeleine ne "La donna che visse due volte", la definizione del personaggio di Marnie è ricco di sfaccettature e quasi inarrivabile per profondità analitica e psicologica.
Un film maturo, sottovalutato, in alcuni passaggi probabilmente sgradevole ma che è da considerarsi l'ultima vera perla di un regista incredibile ( pur non dimenticando l'ottimo Frenzy, di qualche anno più tradi ) che ci regala una storia d'amore tormentato come se ne vedono poche, oltre ad una tra le migliori composizioni musicali del fidato Bernard Herrman.
Inimitabili le scene dei furti per eleganza registica, intuito narrativo, geniale contrapposizione tra silenzi e musica; attori in stato di grazia e di una bellezza sfolgorante. Da vedere, assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  19/11/2011 21:54:56
   7½ / 10
Buon thriller-dramma dalle tinte psicanalitiche del buon Hitchcock. Nonostante sia considerato un lavoro minore, è sicuramente degno di nota.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/03/2011 19:13:56
   7½ / 10
Un dramma psicologico costruito su misura intorno alla sua protagonista, Tippi Hedren, capace di dare un'interpretazione convincente al suo personaggio, retaggio di traumi passati sepolti nella sua psiche. Dramma "A tinte forti" verrebbe scherzosamente da pensare, quando il colore rosso fa il suo ingresso sulla scena, creando un'atmosfera straniante in cui il ricordo doloroso cerca di emergere. Come nel precedente film, Gli Uccelli, la figura materna pur se in secondo piano, riveste un ruolo fondamentale per capire la vicenda.
Marnie non è tra i miei preferiti di Hitchcock, però è un film che sa emozionare e coinvolgere.

guidox  @  03/01/2011 15:51:33
   7½ / 10
un film che cita implicitamente altri capolavori di Hitchcock, soprattutto per quanto riguarda la psicologia del personaggio femminile.
appassionante nella prima parte, si rilassa un po' nella parte centrale, ma nel finale c'è uno scatto che fa riprendere quota a tutta la situazione.
un Connery che per è piuttosto convincente, in un ruolo che comunque trovo abbstanza su misura per lui.
i dialoghi di quando Marnie viene presentata al padre di Mark e quelli alla fine del matrimonio, sono eccezionali.
lungo ma da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/08/2010 00:38:59
   7½ / 10
Costellato di problemi fuori e dentro il set,Marnie è il ritorno ad un film "normale" di Hitchcock dopo una serie eccellente di capolavori.
Rielaborando la psicanalisi di Notorius e l'amore feticista di Vertigo,però,il risultato è inferiore se confrontato a questi altri due lavori del regista inglese. Ciononostante Marnie si può considerare a cavallo tra i minori e i più riusciti di Hitch per vari fattori: una trama elegante,regia che riesce ad intrigare fino (e specialmente) alla fine,attori in parte. Manca però la tensione e la voglia di sperimentare nuove strade che avevano reso così particolari le opere precedenti del regista.
Inoltre sembra che lo stesso Hitchcock a un certo punto delle riprese si sia letteralmente stufato di questo suo progetto e lo abbia portato avanti quasi controvoglia. Si nota in effetti una certa approssimazione negli effetti speciali,bruttini e poco riusciti anche per l'epoca,e in un perfezionista tale come il maestro inglese è una cosa che raramente in precedenza si era potuta riscontrare.
Sean Connery sembra fare troppo il Bond,personaggio per cui era già conosciuto al grande pubblico,ma se la cava. Trippi Hedren è bravissima, invece,pur con tutti i problemi che un Hitchcock possessivo gli diede sul set.
A risollevarlo dall'anonimato (ovvero a non farlo finire tra i minori del regista) ci pensa il finale cattivo ed esplicativo.

Marnie riesce ad essere un buonissimo prodotto ma anche un appannamento se confrontato con la produzione precedente. Non è riuscito questa volta ad Hitch di rappresentare un amore feticista come quello che la Novak e Stewart impressero ai loro personaggi,ma il ritratto femminile principale è davvero ben delineato e a grandi linee la trama riesce a colpire.

SKULLL  @  05/08/2010 03:56:19
   9 / 10
Uno dei miei Hitchcock preferiti. Nella parte finale Tippi Hedren è splendida, e anche Connery. Unico demerito ai miei occhi è la nave ancorata al porto, troppo finta!

BlackNight90  @  07/07/2010 03:15:28
   8 / 10
L'ultimo vero grande film di Hitchcock è un film atipico, non un thriller ma un dramma incentrato sulla psiche di una donna: non è certo la prima volta che un film del maestro inglese ruota tutto attorno ad una figura femminile né che ci sono elementi prettamente psicanalitici (La donna che visse due volte, Io ti salverò), ma questa volta il ritratto di donna che ne esce è più che mai vivido, passionale ed intimo, dunque imperfetto, anche perché c'è un po' dello stesso Hitchcock in Marnie.
A questo proposito mi piace la definizione che ne diede Truffaut come di un "grande film malato" (ovviamente non nel senso dispregiativo o infantilmente morboso del termine).
Marnie la bionda (quante bionde nel cinema di Sir Alfred! una vera ossessione, come si nota nell’indugiare della mdp sui suoi capelli o quelli della bambina), frigida, cleptomane e bugiarda: una bravissima Tippi Hedren, che con Hitchcock ebbe una relazione non solo professionale, che non fa rimpiangere l'assenza di Grace Kelly.
Meno convincente Sean Connery nel panni del marito premuroso e improvvisamente esperto di psicanalisi: il suo personaggio appare forzato forse perché è proprio lo stesso Hitchcock a non voler puntare tutto sull'aspetto psicanalitico ("Chi ti credi di essere? Freud?") quanto sui sentimenti, su quell'amore, venato da un non celato erotismo che pervade tutto il loro rapporto, che è l'unica cura che si prospetta alla fine per la giovane donna.
E se nel finale la soluzione del suo mistero può non sembrare una "gran cosa", è lo stesso un grande esempio di quegli intensi climax emotivi che Hitchcock sa creare.
Tra parentesi, Hitch avrebbe voluto fare un film più "esplicito" (un po' come farà col successivo Frenzy), una vera e propria rappresentazione di un amore feticista, ma era troppo avanti rispetto al suo pubblico: peccato, sarebbe stato interessante vederlo.
Rimane un intenso dramma psicologico, non sempre dal ritmo brillante e artificioso in alcune sequenze da sembrare antiquato, che segna anche la fine del rapporto col sempiterno Herrmann: anche per questo forse Hith non tornerà più ai vecchi splendori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  30/04/2010 19:06:26
   7½ / 10
"Marnie" non è considerato uno dei capolavori del buon vecchio Hitch immeritatamente direi. E' vero che rispetto ad altri lavori si notano alcune cosette rivedibili come le ambientazioni ( sempre pazzesche ) e la tensione che va e viene senza apparente criterio, ma è pur vero che la splendida interpretazione di tutto il cast e le memorabili musiche fanno dimenticare quello che può sembrare scarno e incerto. Forse è troppo lungo ma ne consiglio comunque la visione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  30/04/2010 17:57:09
   8 / 10
Si trovano in 'Marnie' diversi cenni ai precedenti lavori di Hitchcock:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Manu90  @  30/12/2009 10:31:50
   7½ / 10
Bravissima la Hedren, un pò meno Connery. Un bel film, non il migliore di Hitch, ma pur sempre da vedere.

FurFante9  @  26/08/2009 16:02:34
   8 / 10
Come sotto:

Film inquietante e intenso del maestro. Memorabile la bellissima e intelligente Marnie nella vasta gallery di personaggi femminily hitchcockiani nella sua falsità e insicurezza. Mentre Connery soffre dell'irrisolta doppiezza del suo personaggio. magnifico

Lunatico  @  11/08/2009 18:10:16
   9 / 10
strepitoso.....niente da dire.

Paolo70  @  30/04/2009 19:23:13
   9 / 10
Bel thriller psicologico con grande interpretazione di Sean Connery e Tippi Hedren. Grande film di Hitchcock ben ideato tenendo in considerazione gli effetti scenografici dei tempi in cui è stato girato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  15/04/2009 21:27:16
   7½ / 10
Niente male neppure questo thriller/romantico del maledetto ciccione (cit. da Jellybelly).
Suspense, amore, ottimi dialoghi, ottimi colori, biondone. Assomiglia molto a “Io ti salverò” con un pizzico di “Notorious”. Hitchcock docet.
Il finale è grandioso, vale il mezzo punto in più.

paride_86  @  29/03/2009 23:51:04
   8 / 10
Tra i film di Hitchcock è uno di quelli a cui sono più affezionato: il fascino della psicanalisi, la bravura dei protagonisti e il finale rivelatore...che dire di più?

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/03/2009 23.52.56
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Neu!  @  09/03/2009 19:01:32
   8 / 10
uno dei film più sottovalutati, maltrattati, incompresi del maestro inglese. Alfred riesce dove non era riuscito vent'anni prima con io ti salverò: crea un triller psicologico e psicanalitico senza cadere nel banale e nella meccanica pura della psicanalisi (il più grande difetto di Io Ti Salverò). Io Ti Salverò ha forse la conclusione (per conclusione intendo la spiegazione psicanalitica) più fredda della storia del cinema. Marnie, per fortuna, è l'esatto opposto.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  09/03/2009 18:11:01
   7½ / 10
Il problema di questo film è quello di portare la firma di cotanto regista e di venire dopo due film superlativi come Psycho e Gli Uccelli. Bisogna perciò evitare di giudicarlo solo in base a paragoni con altre opere di Hitchcock.
Detto questo bisogna dire che se c'è un difetto in questo film, non è tanto nel tipo di tema trattato, ma nel modo forse troppo prolisso e "annacquato" con cui è svolto. Scenografia e fotografia sono come al solito molto curate anche se si fa sentire in maniera negativa l'abitudine di Hitchcock di girare quasi sempre in interni.
Ancora una volta lo spettatore viene incuriosito da una delle tante "anormalità" che caratterizzano la variegata mente umana. In questo caso Marnie, una giovane ragazza molto bella, assolutamente perbene e irreprensibile, impiega la sua vita a entrare nelle grazie di datori di lavoro per poi derubarli.
Perché faccia questo non viene mai direttamente spiegato. Impellente bisogno di denaro? Probabile, visto che oltre se stessa deve mantenere un'anziana madre. C'è da dire però che le somme che ruba sono abbastanza irrisorie e che ripete di continuo le imprese, come se provasse piacere nell'atto di rubare, come pure tutte le volte a cambiare identità.
Cleptomania? Quasi sicuramente, visto che ha un rapporto molto conflittuale con la madre e in generale con gli uomini e con il sesso. Naturale quindi nascondersi davanti alla realtà con identità fittizie e vendicarsi del mondo esterno "derubandolo". Odia l'umanità e ama invece i cavalli.
Un carattere molto complesso e drammatico (ha incubi e fobie) che però Tippi Hendren non riesce a interpretare con la dovuta profondità, risultando spesso monoespressiva.
A rendere la storia un po' generica e convenzionale concorre anche il personaggio di Mark, un ricco, bello e affascinante capitano d'azienda, impersonato da un suadente Sean Connery. La vicenda a questo punto prende decisamente i toni della commedia rosa molto di moda allora (mi ha fatto pensare alla Contessa di Hong Kong di Chaplin). Altro modello è "Io ti salverò". Mark si prende a cuore la vicenda di Marnie e fa di tutto per "curarla" un po' come la dottoressa Ingrid Bergman. Veramente si fa fatica a capire come Mark possa essersi innamorato di Marnie e perché continui a insistere a stare insieme a lei, visto il suo strano comportamento. In "Io ti salverò" la cosa era meglio ingegnata e comprensibile. Qui il carattere esteriore (la bellezza, la ricchezza) della vicenda offusca un po' il nucleo emotivo e psicologico.
A fronte di molte scene interlocutorie, il film accellera e brucia letteralmente tutto negli ultimi 10 minuti, dove diventa estremamente drammatico. I nodi alla fine vengono al pettine e in qualche maniera vengono finalmente affrontati, anche se non si sa se verranno risolti o no. Il film lascia (giustamente) la vicenda un po' in sospeso.
E' insomma grazie allo splendido finale che il film riesce alla fine a lasciare il segno in chi lo guarda.

Lory_noir  @  23/02/2009 14:27:26
   7½ / 10
Diciamo che la fine è quella che si aggiudica gran parte del voto perchè devo dire che è veramente bella! Il resto del film è un pò sotto la media rispetto agli altri di Hitchcock ma comunque riesce adaccattivare tenendo l'attenzione dello spettatore alta fino alla fine.

laconico  @  26/01/2009 01:50:02
   7 / 10
Non uno dei migliori films di Hitchcock, merita comunque di essere visto per lo spessore psicologico che si cela dietro alle vicende della protagonista. Il regista riduce al minimo i virtuosismi del suo cinema per una pellicola che a volte può apparire scabra, quasi come una pièce teatrale. La Hedren a tratti un po' forzata, mi è piaciuta di più ne "Gli uccelli", Connery troppo piacione. Regge l'intero impianto del film la psicopatologia di Marnie, davvero molto ben trattata. Bella storia.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  22/11/2008 22:24:18
   8 / 10
Un film che ha fatica si può catalogare come thriller...
Un hitchckok inedito ...introspettivo, mai aveva scavato cosi tanto nella psiche di un suo personaggio...

Gruppo COLLABORATORI julian  @  06/11/2008 21:14:29
   7 / 10
Se metto 7 al Maestro vuol dire che è uno dei suoi film peggiori.
Ma se uno dei suoi film peggiori vale 7 vuol dire che merita di esser visto comunque dopo aver visionato tutti i suoi capolavori.
Marnie si discosta dalla maggior parte delle pellicole di Hitchcock: nel regista inglese c'è aria di cambiamento che lo porta a sperimentare e ad affrontare temi insoliti per l'epoca.
Forse anche per questo il film non fu molto apprezzato.
Troppo psicanalitico, intricato, addirittura disordinato cronologicamente con ampio ricorso ai flashback (cosa che di solito con Hitch non succede, i suoi film sono sempre perfettamente lineari).
Gli preferisco i classiconi ordinati e chiari o, tra quelli "meno hitchcockiani", il mitico Frenzy.

xxxgabryxxx0840  @  06/08/2008 14:49:29
   8½ / 10
L'Hitchcock di Marnie è magnifico, riesce a districarsi alla perfezione tra la psicologia dei personaggi, i colori (il rosso in questo caso) e il thriller, senza far cadere la suspence e senza essere banale. Assolutamente non un Hitchock minore. Grazie Maestro!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  14/05/2008 10:19:57
   8½ / 10
Marnie è un a ladra, una raggiratrice, una donna fredda e calcolatrice. All'apparenza è così, ma appena si scatena un temporale, appena vede il colore rosso, appena un uomo in modo sensuale le si avvicina lei piange e si dispera come avesse ancora 10 anni.
Questo film di Hitchcock non è un thriller, nel senso stretto del termine, ma è un film dal forte approfondimento psicologico. Ottimamente interpretato da Tippi Hedren.
Il genio del maestro colpisce ancora una volta e guai a chi dice che si tratta di un suo lavoro minore!

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Ultima risposta 15/05/2008 11.15.31
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  04/04/2008 13:05:56
   8½ / 10
Ennesimo bellissimo film di Hitchcock, dove non si tratta più di scovare il colpevole o smascherare dei terroristi ma di entrare nella psiche di una donna malata a seguito di un trauma infantile! Nessuno ci riuscirà, nessuno la salverà seppur il grande Sean Connery sia un erudito della psicologia freudiana e si trovi davanti all'amore della sua vita! Marnie è chiusa in sè stessa, non chiede aiuto ma vuole solamente vivere come ha sempre fatto, sino al travagliato e bellissimo finale colore rosso sangue! Il regista non smentisce nemmeno qua la sua grande capacità di rendere tutte le scene di grande impatto, dalla cavalcata a tutta velocità della bellissima Tippi Hedren (che alla figlia ha lasciato ben poco della sua sensualità) all'incubo che spesso rimbomba nei suoi sogni più disperati e inconsci!
Grande prova di tutti gli attori, con un Connery più vicino alla sbruffonaggine di Cary Grant che all'ingenuità di James Stewart!

NandoMericoni  @  23/02/2008 21:03:47
   9 / 10
daccordo al 100% con il commento di Terry Malloy!

antocucs  @  04/02/2008 21:54:00
   9½ / 10
Tra i miei preferiti lo includerei nella trilogia del colore con Psyco (nero)
Io ti salvero' (bianco). e il rosso di Marnie.
Lo considero un capolavoro, l'analisi della personalita' di Marnie (cleptomane e androfobica)e' approfondita e easuriente. Non mancano i colpi di scena, e il finale da brividi e' degno del grande maestro.
STUPENDO.

vitocortesi  @  30/12/2007 10:19:36
   9 / 10
Un altro capolavoro del maestro del brivido.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  01/12/2007 14:32:04
   9 / 10
Il mio preferito di Hitchcock, anche se non il migliore.
Marnie è un film speciale, personalissimo, sublime, sfuggente. non si può dire di aver capito Marnie, Marnie è troppo introverso.
C'è chi l'ha analizzato psicanaliticamente e io ero partito da questo punto di vista, ma credo che i riferimenti siano troppo espliciti (ricordarsi della scena in cui fanno il gioco delle associazioni) e soprattutto il finale smentisca tali tesi.
Il finale è un'esplosione di emotività e sentimento, la madre non più entità traviante dell'anima infantile inconscia di Marnie, ma una povera donna frustrata che ha tentato di difendere la sua bambina da un evento distruttivo come l'omicidio. non ci vuole freud per capire come Marnie rifiuti la compagnia di uomini, rifiuti la visione di un colore attinente allo spiacevole fatto successo e quant'altro Hitch inserisce nella psicologia anomala di Marnie. Già il fatto che Mark quando comincia con la psicanalisi fallisca miseramente la dice lunga sull'erroneità di tesi freudiane sul film, per non parlare del comportamento estremamente umano dello stesso nella tesa scena finale, qui non si parla di inconscio o ******* varie, ma di vita e sensibilità. Hithcock non infarcisce le sue sceneggiature di dottrine per stupire i suoi spettatori o perlomeno non ne ha bisogno, le sue sono lezioni di vita (e di cinema) e Marnie è la migliore.

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Ultima risposta 17/04/2009 14.18.54
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wega  @  04/10/2007 21:34:41
   7½ / 10
da Marnie credo inizi la discesa del genio hitchcock...bel film ma i capolavori sono finiti.un'altro grandioso contributo di bernard hermann alla colonna sonora,una delle mie preferite,un gran sean connery,scelto subito dopo il primo 007.non ho poi molto da dire su questo film

Dick  @  27/09/2007 18:49:56
   8 / 10
Film sulla ricerca di ciò che spinge a comportarsi in un certo modo scavando nell' inconscio della persona.

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  20/08/2007 17:19:00
   8 / 10
bellissimo film..ma c'è di meglio nel repertorio dello zio alfred...

AKIRA KUROSAWA  @  28/07/2007 00:20:25
   8½ / 10
secondo me un film del maestro molto sottovalutato..tema molto simile a io ti salvero, nn so se sia meglio o peggio, anzi per me è piu o meno alla pari.
mi ha tenuto in tensione dall inizio alla fine a parte certi momenti nella parte centrale..la colonna sonora è tra le piu belle che abbia mai sentito ( e se nn sbaglio è stata utilizzata di recente in una pubblicita per diamanti), i due interpreti sono favolosi, sopratutto connery che riesce sempre a trasmettere sicurezza , mentre la hedren è veramente bellissima sopratutto quando è con i capelli sciolti.
bellissimo il finale che è girato veramente in maniera divina.
bel film, ma per me nn a livello dei suoi grandi capolavori

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Ultima risposta 27/09/2007 18.51.14
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/03/2007 12:54:21
   8 / 10
questo film raggiunge momenti di tensione che poche volte ho visto in un film del maestro!la scena della ragazza che uccide cambiando voce è splendida!mai come in questo film esce dal regista il suo famoso "complesso edipico"!
da vedere assolutamente

Crimson  @  27/02/2007 15:23:08
   7 / 10
Di base non sono mai stato persuaso dalle teorie freudiane.
Faccio sicuramente parte di coloro che reputano 'gli uccelli' l'ultimo grande film del regista. 'Marnie' pur avendo notevoli spunti psicanalitici, e per questo di mistero, non mi entusiasma. Preferisco di gran lunga film del regista più frenetici (sarà anche per questo che del film apprezzo molto la parte finale). Qui il nodo da sciogliere è tutto mentale. Tra gli interpreti, bravissima la Hedren.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  18/02/2007 18:26:40
   9 / 10
Il miglior film psicanalitico di Hitchcock, sottovalutato dal pubblico e da buona parte della critica.
Thriller psicanalitico sceneggiato con cura geniale.
Il patologico segreto racchiuso nell' inconscio di Marnie, è responsabile dello strano comportamento della donna, esso tiene bene in tensione il film. Finale drammatico di grande intensità e assolutamente non prevedibile.
Mark (Connery) è il personaggio più difficile del film, poco credibile per gli spettatori ignari di psicanalisi, ma estremamente coerente sul piano della teoria psicanalitica freudiana: l'innamoramento con Marnie consente un transfert e un controtransfert veri che aprono importanti vie inconscie in Marnie, vie preparatorie alla soluzione finale dell'enigma.
Mark assume la funzione di psicanalista proprio quando è costretto a rinunciare a rapporti sessuali con sua moglie (Marnie) perché l'insoddisfazione porta a cercare dell'altro su piani psichici diversi.
Interessante il gioco visivo con il rosso, responsabile degli attacchi di panico e delle fobie di Marnie, un colore che preannuncia (telefonicamente in termini gergali cinematografici) qualcosa del finale senza renderlo prevedibile, diciamo che ha la funzione di stuzzicare meglio la curiosità per il finale.

Vedi recensione

The Monia 84  @  17/02/2007 09:54:39
   8 / 10
Film inquietante e intenso del maestro Hitch, anche se non è uno dei suoi massimi capolavori.
Memorabile la bellissima e intelligente Marnie nella vasta gallery di personaggi femminily hitchcockiani nella sua falsità e insicurezza. Mentre Connery soffre dell'irrisolta doppiezza del suo personaggio.
Ultima partitura musicale firmata per un thriller di Alfred Hitchcock da parte di Hermann.

gennaro  @  21/11/2006 14:26:02
   6½ / 10
E' tra i film del grande Hitchcock che preferisco meno.
Comunque c'è la sua firma e questo basta per guadagnarsi una sufficienza piena

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Ultima risposta 27/09/2007 18.52.45
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clare  @  18/08/2006 19:43:18
   7 / 10
Film interessante come tutti quelli del regista, ma non è un capolavoro.

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Ultima risposta 27/09/2007 18.53.00
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  10/08/2006 16:23:48
   6½ / 10
Hitchcock si salva grazie all'indubbio mestiere ed il film si lascia vedere, pur se farraginoso e non propriamente indimenticabile, salvo che per la magnifica colonna sonora. Abbastanza grave poi per un regista del calibro del vecchio Alfred utilizzare scenografie così brutte e smaccatamente finte.

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Ultima risposta 27/09/2007 18.53.23
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  13/06/2006 15:02:56
   9½ / 10
Nonostante non sia ritenuto uno dei massimi capolavori di Hitchcock, io ritengo "Marnie" uno dei film thriller più riusciti nella prestigiosa carriera del maestro del brivido e nell'intera storia del cinema. Infatti il grandissimo regista britannico si cimenta in un film thriller con una fortissima componente di psicologia, ma anche con dei richiami al cinema giallo che fa paura. Il risultato è una via di mezzo tra "La donna che visse due volte" e "Gli uccelli" che ispirerà, su tutti, film come "Il silenzio degli innocenti" (che è suo parente molto stretto). Anche le musiche sono tra le più belle mai composte per un film giallo e il finale è assolutamente epico. Possiamo anche sentenziare che l'incontro tra l'avvenente Sean Connery e Alfred Hitchcock è riuscito perfettemente. Una curiosità: per questo film il maestro cercò di chiamare in tutti modi Grace Kelly (che era già diventata principessa di Monaco) e visti i continui rifiuti della stessa chiamò Tippi Hedren per il ruolo della protagonista. Credo proprio che i risultati siano stati lo stesso ottimi.

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Ultima risposta 27/09/2007 18.54.43
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  05/04/2006 13:57:14
   8 / 10
Secondo me non è una pellicola minore, tutt'altro. Ottimi ancora una volta attori e regia.

Ch.Chaplin  @  23/01/2006 11:16:55
   9 / 10
verissimo..considerato una pellicola minore è invece secondo me una delle migliori..nn ho trovato tippi hedren molto meglio ke negli uccelli..xò boh..pareri..incredibile km hitch fosse fissato coi colori (il biondo dei capelli, il rosso ke vede sempre marnie...)nota d merito a sean connery, come sempre uno dei migliori!

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  13/01/2006 17:44:48
   9 / 10
Un film sui traumi infantili che si trascinano per anni. Molto ben studiato, "psicotico" quanto basta, con l'eleganza che deriva da Tippi Hedren che dà un tocco di classe come lo dava anche Kim Novak (con il colore le protagoniste d Hitch sono tutte bionde...).

Un'altra pellicola imitata e straimitata, spesso messa in secondo piano, ingiustamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  02/01/2006 23:07:08
   6½ / 10
Io detto sinceramente lo giudico un minore: più psicologico ed è più una descrizione della protagonista che un thriller, peccato Hitch

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Ultima risposta 27/09/2007 18.58.38
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volubilis  @  05/10/2005 13:50:55
   8 / 10
Sempre da vedere, i film di Hitch.... questo anche, perchè parte da una storia davvero intrigante.... ed è recitato benissimo

Invia una mail all'autore del commento doncorleone  @  29/09/2005 18:12:19
   9 / 10
In completo disaccordo con coloro che giudicano questo un film minore di Hitchcock, invece a mio avviso assolutamente ispirato come sempre del resto. La regia è superba infatti, la trama avvincente, la colonna sonora incalzante solo Connery delude un pò mentre la Hedren è ammirevole. Alcune sequenze sarebbero da mostrare ai giovani cineasti che si approcciano al cinema ( tipo quella del furto nell' ufficio, il prologo e l'incubo che riaffiora). Un Hitchcok più psicanalitico del solito e che a me ha fatto tornare in mente la donna che visse 2 volte come modello filmico e struttura narativa. Vedetelo a tutti i costi!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  01/05/2005 19:34:03
   8 / 10
"Tu devi lasciar stare la mia mamma"

Per nulla d'accordo con i commenti precedenti. "Marnie" è a suo modo un film atipico, che tenta con coraggio di superare l'impasse temporale dei detrattori di Hitch - quelli per cui l'intrigo giallo è giocato in superficie (dicono mah). Ci sono diversi elementi di novità: non più misogino il ritratto di una cleptomane suggerisce più analismo che realismo, ma mette in relazione l'universo femminile con quello famigliare, la rimozione edipica e il confronto con la madre. E' un pathos che non ha molto della suspense ma del controllo mentale dei personaggi e dello spettatore Sono convinto che oggi verrebbe visto come un forte elemento di novità Lo script di Marnie sta più dalle parti di Spider di Cronenberg che da quelle di Omicidio a luci rosse di De Palma, c'è più Haneke che Chabrol. Superbo poi l'Incubo narrativo (filmato) dove la giostra dei ricordi rimossi e della "verità" filtra nell'immagine un po' Genetiana di un'esordiente Bruce Dern, la cui ferocia suscita ancor oggi in me sentimenti di avversione e paura. L'algida Tippi Hedren recita per la prima e unica volta nella sua vita in maniera davvero convincente: evidentemente Hitch è riuscito a scrollare dal suo volto l'iperscrutabilità gelida e fisiognomica del suo volto

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Ultima risposta 27/09/2007 18.57.27
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Mpo1  @  14/03/2005 00:03:57
   7 / 10
Uno dei film più controversi di Hitchcock: c'è chi non lo sopporta e chi lo ritiene l'ultimo dei suoi grandi film.
Gli spunti del film sono sicuramente interessanti (cleptomania, traumi infantili) e ci sono alcune belle scene ( la scarpa che cade dalla tasca...) ma Connery non è adatto per la parte, alcuni momenti sono eccessivamente melodrammatici e c'è troppo moralismo. Cmq è superiore a tutti i film successivi di Hitchcock.

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Ultima risposta 27/09/2007 18.59.32
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  02/01/2005 17:16:58
   6 / 10
Mi associo ai commenti di Requiem e Mare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  31/12/2004 10:43:51
   6 / 10
Uno dei pochi film di Hitch che non mi sono andati a genio più di tanto.
Molto datato e un po' prolisso.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  26/08/2004 16:24:28
   7 / 10
Unico incontro tra Hitch s l'allora 007: non riuscitissimo

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