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Non è facile poter dare un commento obiettivo a questo MOH. Il film non è un horror, anche nell'accezione più ampia. A parte un'unica scena inquietante, non c'è alcun elemento di terrore, ansia o angoscia che sia. Joe Dante si cimenta in un'operazione molto originale, in cui trasforma una denuncia politica (più che legittima per chi sta scrivendo) che diventa ancor più condivisibile perché a portarla avanti sono dei soldati vittime della violenza cieca, che tornano alla realtà, resuscitando come zombi e con l'unica precisa volontà di andare a votare. Un film di fantapolitica, contaminato da qualche scena sentimentale e che viene catalogato "horror" solo per la presenza comunque benigna dei morti viventi. Perché non inserire " Homecoming" in un altro contesto? Perché premiare l'originalità di un regista che però trasforma completamente il messaggio che i Master of Horror vogliono dare allo spettatore? Perché modificare l'obiettivo della serie? A questi insoluti quesiti rispondo con un 4. Non giova certo al commento finale l'estrema caratterizzazione della protagonista, quasi fumettistica.
Il giudizio negativo è per la serie in sè, nello specifico questo episodio altro non è che una satira politica che di horror (ma anche di interessante aggiungerei) ha ben poco.
Un chiaro messaggio antimilitarista affidato alla voce tombale dei non-morti. Retorica a go-go per questa ennesima variante zombesca in cui si evidenzia ancora come non sia lo zombie il vero mostro ma l'uomo "normale" con la sua brama di potere. Non convince pienamente e non mi ha coinvolto abbastanza.
Un film di satira politica che attacca neanche tanto velatamente l'amministrazione Bush. Più che un film horror sembra un documentario girato da Michael Moore! Peraltro non raggiunge neanche lontanamente il suo scopo.
Scialbo horror satirico che si porta dietro una critica costruttiva sull'inutilità della guerra. In effetti, su questo piano il film funziona e fa riflettere eccome; ma in un horror, di sicuro lo scopo principale dello spettatore non è riflettere. Il ritmo è piuttosto piatto, il sangue è usato con il contagocce (elemento fondamentale in un film dove i protagonisti sono degli zombies), l'ironia non va quasi mai a segno (bella però la scena del morto vivente che va a votare), e di tensione neanche l'ombra. Del resto, non so cosa mi aspettassi da Dante, un regista che, non smetterò mai di ribadire, non riesce proprio a piacermi. Che altro dire... buono il make-up, basta. Film che ho già dimenticato.
Molti episodi di questa serie di "Masters Of Horror" scadono nel "pornhorror", con un'incomprensibile ed esagerata confusione di sesso ed orrore. Questo episodio invece va a mischiare horror e politica: gli zombie sono dei marines morti in Iraq, che tornati in patria cercano il loro "candidato maledetto" per contrastare quel potere che li ha mandati a morire. Il risultato è un po' ridicolo un po' patetico. Inguardabile.
Fiacco episodio di zombie tutto orientato sulla critica politica verso le mistificazioni del governo statunitense, finalizzate a fomentare i conflitti bellici. Al di là del messaggio sociale, la pellicola non c'azzecca nulla con l'horror, se non fosse per la tematica del "ritorno nel mondo" dei militari caduti per la patria. Nel complesso, considerata la totale assenza di tensione e di "brivido", pur apprezando l'intento "morale" del regista, non si riesce proprio a dare una sufficienza per un prodotto che sarebbe stato molto meglio relegare in altri contesti, ma non certo dentro Masters of Horror!
Mi sorprende un po' una media voto così alta..più che un film da MOH mi è sembrato un film di denuncia un po' retorico e per nulla coinvolgente..a me sinceramente non è piaciuto granchè..bocciato.
non ho trovato nulla di interessante in questo episodio,la solita retorica e la solita ironia trash da quattro soldi.e questo sarebbe un MASTERS of horror??