maternity blues regia di Fabrizio Cattani Italia 2011
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maternity blues (2011)

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locandina del film MATERNITY BLUES

Titolo Originale: MATERNITY BLUES

RegiaFabrizio Cattani

InterpretiAndrea Osvart, Monica Birladeanu, Chiara Martegiani, Marina Pennafina, Daniele Pecci, Elodie Treccani, Pascal Zullino, Giulia Weber, Lia Tanzi, Pierluigi Corallo, Franca Abategiovanni, Amina Syed

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia 2011
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2012

•  Altri film di Fabrizio Cattani

Trama del film Maternity blues

Quattro donne, accomunate dall'aver ucciso i loro piccoli figli a causa della depressione post partum, espiano la loro colpa all'interno di un ospedale psichiatrico, devastate dal senso di colpa. Clara è combattuta dall'accettare che il marito si sia ricreato un'altra vita lontano da lei, Eloisa riversa il suo dolore nel cinismo che mostra alle altre, Rina - una ragazza madre - si è convinta che l'aver assassinato la sua bambina sia stato un atto d'amore mentre Vincenza, nonostante il forte credo religioso le dia conforto, non riesce a staccarsi dall'amore per gli altri due figli rimasti in vita, a cui continua a scrivere lettere mai spedite. 

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Voto Visitatori:   5,30 / 10 (5 voti)5,30Grafico
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Voti e commenti su Maternity blues, 5 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento RubensB  @  20/01/2014 13:26:03
   6 / 10
Film coraggioso, una tematica difficile, non si può spiegare ciò che non si comprende e quello che spinge una madre ad un gesto tanto ignobile viene colorato con la normalità della pazzia.

steven23  @  22/09/2013 21:23:51
   7 / 10
Mmh, credo che qui ci sarebbe da parlare per parecchio tempo, e non tanto sul film in sé quanto sul tema trattato: infanticidio, probabilmente uno dei crimini più devastanti e distruttivi non solo per chi deve subire le conseguenze della perdita da vittima (padre o madre che sia), ma anche per chi lo commette.
Ebbene, Maternity Blues affronta il tutto dal punto di vista di quattro donne responsabili di tale crimine. Quattro donne rinchiuse in una Clinica psichiatrica e costrette a convinvere, oltre che tra loro, con i propri sensi di colpa.
Partendo dal presupposto che mi trovo del tutto in disaccordo con chi mi ha preceduto dico che il film mi è piaciuto, questo nonostante certi aspetti nettamente migliorabili. Parliamoci chiaro, la tematica poteva far schizzare il voto molto in alto, solo che è stata sfruttata in parte. C'è anche da dire, però, che approfondendola ancor più di quanto non sia stato fatto c'era il rischio di infilarsi in un tunnel privo di uscite. Già, perchè si fa in fretta a parlare, ma se l'infanticidio rimane ancora oggi uno dei crimini meno spiegabili da qualsiasi psichiatra ci sarà un motivo. E non pretendo che riesca a farlo un regista, seppur con un buon supporto. Quindi ho apprezzato la scelta di Cattani di mantenere un taglio distaccato e privo di schieramenti. Il film risulta così girato come una lunga seduta di terapia alla quale ho assistito con un certo interesse. Un pò meno azzeccato, invece, il tentativo di spezzare la vita nella clinica con l'inserimento di parti riguardanti il marito di una delle quattro donne, Clara. L'ho trovato troppo lontano dal resto della vicenda, quasi una forzatura della quale non c'era bisogno.
Riuscitissima invece la sensazione di disagio e conflitto interiore che riesce a trasparire da almeno due delle quattro protagoniste, questo grazie alla loro bravura. E sto parlando delle due straniere, Monica Birladeanu, colei che vuole mascherare il tutto sotto un atteggiamento disinibito e aggressivo, e Andrea Osvart. Indipendentemente dai commenti precedenti, quest'ultima regala davvero un'ottima interpretazione. E' l'unica che riesce a rendere partecipi del proprio dolore senza il bisogno di parole. Gran prova, così come appropriata la scelta di non doppiare né lei né la Birladeanu. A questo proposito un'altra scena discutibile del film è

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Comunque, al di là di tutto, un film duro e coraggioso che, seppur mancando alcuni obiettivi, supera ampiamente la sufficienza e ci mostra come anche chi viene considerato da tutti un "mostro" (persino da sè stesso) possa ancora combattere per ritrovare perlomeno un barlume di umanità e di contatto con la realtà.

"... e mi sorprendo... Ancora... Di quanto può essere ostinato e resistente il cuore di una donna!"

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  07/11/2012 16:01:26
   4½ / 10
Tema incredibilmente delicato trattato in modo fin troppo superficiale. Le storie delle protagoniste sono troppo poco approfondite e anche i dialoghi non li ho trovati molto interessanti.
Atmosfere da fiction televisiva e attrici poco credibili.

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/11/2012 16.23.14
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sandrone65  @  20/10/2012 00:42:44
   4½ / 10
Lento e pesante, sia per la tematica trattata, sia per il poco spessore con cui sono presentate le storie e le protagoniste femminili. Si intuiscono le situazioni di disagio e solitudine in cui sono maturate le tragedie, ma non ci si avvicina minimamente ai meccanismi più profondi che hanno portato le donne ai gesti estremi dell'uccisione dei figli. I rapporti tra le pazienti, gli analisti e i pochi esterni che compaiono annegano tutti, per quel che è dato vedere allo septtatore, nella banalità e nella prevedibilità. Non è un film pessimo, gli attori se la cavano in maniera decente, ma, a posteriori, non saprei trovare una sola ragione per cui consigliarne la visione...

patt  @  11/05/2012 09:45:34
   4½ / 10
Trailer ingannevole, tema delicato trattato con una banalità veramente sconcertante, atmosfere da fiction, dialoghi e riflessioni a volte imbarazzanti, personaggi di bella presenza ma senza spessore, come direbbe stanis di boris: prodotto molto italiano (nel senso peggiore del termine).
Poi le alpi Apuane mi hanno fatto molto ridere.

12 risposte al commento
Ultima risposta 14/05/2012 21.22.53
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