mayday (2021)

No, non ci siamo. Una lunga metafora surrealista che per tutta la sua durata rimbalza incessantemente tra banalità e confusione. Si, qualche spunto talentuoso non manca, ma nulla che possa giustificare una seconda visione di questo film sostanzialmente noioso ed impalpabile.

Un film senza capo nè coda, senza arte nè parte, fastidiosamente femminista nei toni, poco avvincente e decisamente fuorviante. Non appassiona, non si fa capire, non interessa e si rigira su se stesso senza giungere a nulla di importante o soddisfacente.
Bene il cast e la fotografia, il resto è noia.

Quand'il Sundance dà il peggio di sé con film arthouse diretti da un'esordiente che sui titoli di coda ringrazia i genitori del mumblecore, la coppia Baumbach-Gerwig. Ana subisce abusi sessuali dal suo superiore, s'infila dentr'un forno e poi muore suicida oppure sogna. Comunque sia, sbuca in una realtà parallela dove le ragazze come lei si vendicano uccidendo qualsiasi maschio. Infine decide di rifiutare la guerra tra i sessi, spera in una seconda chance e finisce riconciliata al punto di partenza. Resistibilissimo.