medea (1987) regia di Lars Von Trier Danimarca 1987
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medea (1987)

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locandina del film MEDEA (1987)

Titolo Originale: MEDEA

RegiaLars Von Trier

InterpretiKirsten Olesen, Udo Kier, Henning Jensen, Solbjørg Højfeldt

Durata: h 1.15
NazionalitàDanimarca 1987
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1987

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Trama del film Medea (1987)

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Voto Visitatori:   7,38 / 10 (21 voti)7,38Grafico
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Voti e commenti su Medea (1987), 21 opinioni inserite

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Vax87  @  14/12/2015 22:39:40
   9 / 10
Formidabile, Glaciale, distaccato, supremo.
Di sicuro la Medea che preferisco tra tutte le trasposizioni.

DarkRareMirko  @  16/02/2015 01:03:00
   9 / 10
Fenomenale film televisivo di Von Trier, che va oltre le limitazioni di budget e di formato grazie alla sua maestria ed al suo talento, aggirandone le eventuali conclusioni malriuscite (notevole l'uso di campi lunghi, per esempio).

Kier magistrale nel ruolo di Jason/Giasone, ed ottima pure la Olesen (che interpretò già Medea, in teatro); le scenografie e l'aspetto visivo, con nebbia che si muove (più di una le scene d'antologia, in tal senso), l'oniricità creata ed il particolare contesto cromatico (fatto da vari riversamenti del girato) donano al prodotto un'unicità geniale.

Più riuscito del film di Pasolini, lo devo dire, e molto fa anche lo script di Dreyer, in parte rimaneggiato e domaggiato dal regista.

Forte e coraggiosa la scena dell'impiccagione dei bambini, sopratuttto in un contesto televisivo.

Regia, musiche, ambientazioni (pare di vedere un mondo a parte, atemporale), attori, tutto al top.

Come anche altri, in generale, hanno detto, a mio avviso uno dei migliori film televisivi di sempre, nonchè uno dei migliori lavori di Von Trier.

Filman  @  20/12/2014 13:05:50
   7 / 10
La presentazione e lo studio di una figura femminile principale, presentata e studiata vittima di continue oppressioni, rappresenta un gradino professionistico superato da Lars Von Trier prima del tempo nel suo lavoro televisivo MEDEA, tragico racconto epico che, nonostante sia indirizzato al piccolo schermo, non si risparmia tecnicamente e visivamente, sfruttando al meglio l'intelligenza di più scene grottesche e poetiche, garantite dal linguaggio filmico dell'autore danese.
Proseguendo la sua pessimistica visione di un mondo assolutamente negativo, ricco di violenza e ingiustizie, il regista si affida ad una trama fantasiosa, legata ad un mito d'altri tempi poco collegabile alla nostra realtà, che si affida alla fragilità del lato più umano e sentimentale della tragedia, senza però creare momenti di riflessione e adagiandosi su una buona narrazione visiva, rilegata nel suo compito ma capace di destreggiarsi nel modo migliore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  17/07/2014 00:36:33
   8 / 10
La chiave di lettura nascosta sta nella didascalia finale. "La vita umana è un cammino nel buio dove solo un dio può trovare la via. Ché quello che nessuno osa credere, Dio può farlo accadere".
Un miracolo, dunque. E quale miracolo mai è accaduto a Medea? Son forse risorti i suoi figli? E' sceso un dio a fermarle la mano, come ad Abramo su Isacco?
Non sembra. Eppure Von Trier con questa didascalia ambisce proprio a lanciare un ponte fra Euripide e Kierkegaard, tra l'antirazionalismo euripideo (a suo modo, espressione di una crisi del positivismo) e l'irrazionalismo fideistico (mi si perdoni la terribile approssimazione) della filosofia kierkegaardiana.
Si pensi ora che nel segno di Kierkegaard si iscrive l'opera di Dreyer (autore della sceneggiatura qui diretta da Von Trier), il più grande regista danese e pietra di paragone (ingombrante e amata) di tutto il cinema di Kierkegaard.
In particolare nel capolavoro Ordet Dreyer mette in scena una sua personale versione dell'irrazionalismo della fede assoluta, che spinge a credere e agire secondo ciò che per l'uomo comune è scandalo, assumendo su di sé il fardello o la croce della riprovazione e della emarginazione.
Stesso avviene alle eroine di Von Trier, in primis la protagonista di Breaking the waves (la quale sceglie, per fede irrazionale e scandalosa, un martirio salvifico).
La Medea di Von Trier (messa in scena con suggestioni tarkowskiane) è senz'altro la prima fra le eroine tragiche con le quali il regista danese rappresenta (in ottica sicuramente maschile) la sua visione dell'emarginazione della donna ("Su questa terra che diritti hanno le donne?" dice Medea): ma intenderebbe spingersi oltre. Nel gesto terribile dell'infanticidio - che rappresenta poi la (riuscita) scena madre del film, e la sua maggiore originalità rispetto al mito e alle sue rappresentazioni - Von Trier indaga l'insondabile abisso dello scandalo: per quanto la Donna abbia ragione, come si può parteggiare per una vendetta così terribile sull'Uomo?
Ma torniamo ad Abramo.
Come può un padre, in nome di un dio, sacrificare un figlio?
Di fronte a questo scandalo, che è lo scandalo della fede, la ragione non può che ritrarsi.
Così fa Von Trier alla fine di Medea.
Nessun dio, in realtà, viene a salvare i suoi figli.
E la Donna, colta nel desolante (bergmaniano) "silenzio del cielo", si avvia a portare il peso della sua croce senza, apparentemente, nessun conforto, nessuna redenzione.
In ciò è una Medea novecentesca.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  13/06/2014 16:50:58
   7½ / 10
Meno estetico del solito, anzi proprio per dare quel senso di antico, di immagine sgranata lo ha trasposto da video a pellicola e riportato in video. Il testo è di Dreyer, nell'opera del decennio successivo la tragedia femminile sarà il suo comune denominatore, è probabilmente il film più riuscito della prima parte di carriera,più controllato, resta sui binari, meno sperimentatore, il fatto che sia un prodotto televisivo potrebbe averlo portato a concentrarsi più sul testo che sul formalismo, curioso che anziché addolcirle, la televisione gli consenta di inasprirgli l'epilogo...

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Si notano i toni lunghi riflessivi che hanno caratterizzato la regia di Dreyer, elegiaco, evitando comunque di plagiarne il profondo bagaglio tecnico del compatriota neanche citandolo ad esempio su un piano sequenza di quelli che lo han reso celebre.

lupin 3  @  07/09/2012 18:46:09
   6½ / 10
Sinceramente mi aspettavo di meglio, nel complesso più che sufficiente.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  23/12/2011 01:32:43
   8 / 10
Non ho visto la Medea di Pasolini, ma trovo che sia difficile eguagliare la magnificenza raggiunta da Von Trier in questo film. Medea, oltre a essere un'opera letteraria molto affascinante, è anche un film molto affascinante. Trovo, da mediocre conoscitore della cultura letteraria greca, che in Medea sia stata condensata la sostanziale anti-umanità che caratterizza la mentalità antica. Questi non avevano bisogno della violenza per descrivere il Male. Poche altre volte ho riscontrato un sadismo paragonabile a quello che ho letto nei miti e nelle opere della letteratura greca. Poteva Lars Von Trier rinunciare a un'occasione del genere? Il regista del male, del male mediocre e senza senso, un regista che è visibilmente affascinato da queste figure femminili (Antichrist, Justine, Dogville, Nocturne per citarne alcuni) che possiedono tanta umanità quanta auto distruttività. Un film recitato benissimo, diretto benissimo, e fotografato in modo particolare, ma che ho trovato incredibilmente credibile e condivisibile. Da urlo le scene iniziali e quella dell'omicidio dei figli, che non è semplicemente una scena, ma è tra le cose più belle che abbia mai visto. Pensare che questo film sia stato concepito per la televisione fa davvero star male (se si confronta con i prodotti della Rai).

Oskarsson88  @  19/10/2011 11:29:28
   6½ / 10
Trasposizione del dramma di Medea molto lento e dai pochi dialoghi. Belle le atmosfere danesi, e interessante la fotografia. Non di facile realizzazione questo prodotto per la tv, merita un plauso per le intenzioni, anche se in certi punti stanca un po'...

paride_86  @  22/08/2011 23:42:50
   6 / 10
Scarna ed essenziale trasposizione della celebre tragedia greca.
Buone la scelta di rendere Medea come una donna per niente attraente e la scena dell'omicidio; per il resto, la noia è in agguato.

guidox  @  23/10/2010 15:31:22
   7½ / 10
buon film, vale la pena vederlo se....siete appassionati del cinema di Von Trier, perchè non è una passeggiata.
stilisticamente ottimo e visivamente bellissimo, in diversi punti ricorda molto Tarkovskij.
suggestive le riprese con le ombre e il riflesso delle acque.
finale disperatamente triste.
questo primo periodo di Von Trier lo trovo l'anticamera della genialità che poi verrà fuori in tutto il suo splendore successivamente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  08/06/2010 23:01:12
   8 / 10
Il Von Trier migliore del primo periodo,quello più ispirato e sperimentale al tempo stesso (d'altronde lo è sempre stato).
La rilettura della tragedia greca si può dire che è a 4 mani: difatti la sceneggiatura da cui Von Trier prende spunto è quella del suo "maestro spirituale" Dreyer,uno dei cineasti più importanti della storia. Ma lo stile e alcune scelte nella trama non posso che essere del buon Lars: la cattiveria che lo contraddistingue si vede e si avverte,non ci vengono risparmiate scene di una certa crudezza


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e Von Trier è evidentemente portato a dirigere storie di tragedie,quale tragedia migliore di una greca allora?
La storia di una vendetta assoluta e pura,cattiva e annunciata. L'ambiguità e l'approfondimento di Medea è encomiabile,così come il grande Udo Kier nella parte di Giasone.

Stilisticamente è ammaliante e assolutamente fuori da ogni canone,la cosa più impressionante è che sia un progetto per la tv danese. Del 1987.
Qua in Italia siamo ancora fermi a Don Matteo e alle stramaledette fiction che ormai non se ne può più.

sweetyy  @  27/03/2010 17:02:54
   8 / 10
Lars Von Trier ripropone a modo suo la tragedia greca di Euripide "Medea".
Il risultato è eccellente, dall'inizio fino alla fine regna un'atmosfera angosciante e cupa. Il finale lascia l'amaro in bocca.. Lo consiglio!

Ciaby  @  17/07/2009 10:50:15
   8 / 10
Bello. A mio parere il più riuscito artisticamente e di più facile approccio (sebbene difficile) dell'era del primo Von Trier (pre-Kingdom). Un'analisi psicologica e sentita di un personaggio mitologico, riportato in un immagnifico medioevo scandinavo.

Magnifica la fotografia, volutamente datata e sgranata. Geniale il continuo uso delle retroproiezioni, che danno un tono lungamente surreale ad un'opera con parecchie sfaccettature.

Scarno di dialoghi (pochissime battute) e dalla durata arguta, "Medea" si rivela come il primo, vero gioiello della filmografia di Von Trier. Un film da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  19/02/2009 12:58:07
   7 / 10
Medea di Euripide secondo von Trier. Già da questa pellicola il regista danese mostrava il proprio interesse verso quelle figure femminili dal carattere forte e determinato, capaci di soffrire ma allo stesso tempo di reagire ad ogni male che le affliggesse. A me questa versione, seppur leggermente diversa dall'opera originale, è molto piaciuta. Ovviamente von Trier si è espresso meglio in altri suoi lavori successivi, ma non si può non riconoscerne il buon lavoro svolto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  27/08/2008 13:22:01
   7 / 10
Non so quanto Lars Von Trier sia stato attinente al testo originale, però so che ha voluto rappresentarlo a modo suo.
Questo Medea è un film permeato da lunghi silenzi, pochi dialoghi ma concisi e sembra che tutto sia “vuoto”, dai paesaggi agli animi dei protagonisti. Quello che si prova perciò è un senso di straniamento. Anche se la fotografia è un po’ grezza, certe riprese sono bellissime (e la telecamera è ferma!!) peccato che il paesaggio non è altrettanto bello. Gli attori sono in parte, ma hanno tutti la stessa identica espressione in tutto il film. Probabilmente anche questo è voluto dal regista, per sottolineare il “vuoto”, la “depressione”.
Si vede benissimo che è un prodotto per la televisione, ma questo non è un punto a sfavore, perché non so quanti prodotti televisivi siano all’altezza di questo che è ben fatto.
Se dovessi analizzare la trama in sé, però, direi che è una storia di vendetta molto fasulla, in ogni caso si tratta di un poema classico greco.

quaker  @  12/12/2007 21:12:29
   8½ / 10
Scabro, essenziale, fino ad un certo compiacimento estetizzante (e in verità io ho proprio per questo qualche riserva su questa Medea, che non considero un assoluto capolavoro), ma nello stesso tempo film di assoluta, dogmatica (eh...) originalità. Incredibile pensare che sia stato girato per la Tv anche se danese! Von Trier rammenta, nei titoli di testa, di avere tratto il film da un sceneggiatura di C. T. Dreyer, che non riuscì mai a realizzare l'opera, ma di non avere voluto girare alla sua maniera. In realtà la figura del grande regista del muto (e di Dies Irae) incombe, anche se V. Trier, pagato un debito di riconoscenza al Maestro, ci mette poi molto di suo. Certo è un'ora spesa bene...
Infine un confronto con la Medea di P. P. Pasolini. Pier Paolo accentua il problema del contrasto fra culture, mentre Von Trier legge l'opera come contrapposizione fra i due elementi naturali della terra (Giasone) e dell'acqua (Medea). Tutti gli altri personaggi (compreso Creonte) e lo stesso tema euripideo della "questione femminile" rimangono in secondo piano.
La stessa possibilità di interpretare la tragedia in due modi tanto diversi (ma ciascuno è autentico) dice della vitalità dopo 2500 anni del testo di Euripide.

suzuki71  @  10/12/2007 13:42:30
   10 / 10
Da un originale sceneggiatura del padre del cinema danese Dreyer, Lars Von Trier gira per la televisione un capolavoro, dove la tragedia greca, adattata ad un cupo e lucente medioevo nordico, viene quasi fedelmente proposta con una serie di sequenze perfette, dove alla esenzialità del testo si aggiunge una notevole ricerca manieristica della forma estetica. Così, la contrapposizione Giasone\terra - Medea\acqua è rivelata da scene in sotterranei ancestrali alternati a mari e fiuni pieni di evocazione. Da manuale le scene del mare in tempesta, o delle riprese dei protagonisti dal fondo dell'acqua, o del magnifico primo piano di Giasone in visita a una riluttante Medea, fino all'epilogo (vedi spoiler).
Un medioevo magnifico, un'icona immortale del sacrificio di ogni cosa pur di essere. Ripeto, un capolavoro.
p.s. ...per la televisione danese...!! e noi, teniamoci pure i vari padre sempronio, don tizio e santa caia!!!

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benzo24  @  06/07/2005 12:17:39
   8 / 10
il miglior Medea che sia mai stato realizzato al cinema secondo me è proprio questo.

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