midsommar - il villaggio dei dannati regia di Ari Aster Usa 2019
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midsommar - il villaggio dei dannati (2019)

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locandina del film MIDSOMMAR - IL VILLAGGIO DEI DANNATI

Titolo Originale: MIDSOMMAR

RegiaAri Aster

InterpretiFlorence Pugh, Jack Reynor, William Jackson Harper, Will Poulter, Vilhelm Blomgran, Archie Madekwe, Ellora Torchia

Durata: h 2.20
NazionalitàUsa 2019
Generehorror
Al cinema nel Luglio 2019

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Trama del film Midsommar - il villaggio dei dannati

il film racconta di una coppia che arriva in Svezia per far visita a un amico che abita in un villaggio di campagna per festeggiare con lui la tradizionale festa di mezza estate. La festa dove capitano i due è speciale: dura nove giorni e si svolge una volta ogni novant'anni. Ed è speciale anche perché assumerà presto dei contorni disturbanti e inquietanti, legati al culto pagano praticato in quelle zone.

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Voto Visitatori:   6,35 / 10 (55 voti)6,35Grafico
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Voti e commenti su Midsommar - il villaggio dei dannati, 55 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

DankoCardi  @  18/03/2020 00:09:09
   4 / 10
Non conoscevo questo film, ne ho letto solo qui su Filmscoop ed incuriosito ho deciso di vederlo. La prima domanda che nasce spontanea è: perchè? Perchè fare una storia così inutilmente e snervantemente lunga? Soprattutto riguardo un soggetto così prevedibile e stra-abusato: la solita idea di un gruppo di ragazzi che vengono accolti in un villaggio dove gli abitanti sono tutti gentili e vivono in condizioni retrograde ancora a contatto con la natura ma....
Già la pellicola è prevedibilissima di suo e non offre dialoghi particolari o situazioni particolarmente incisive ma solo scene dilatate allo stremo; forse possono risultare leggermente interessanti i simbolismi ed i rituali ancestrali ma alla fine non si assiste assolutamente a nulla di nuovo. Ari Aster poi all'inizio sembra voler fare il Quentin Tarantino dell'orrore (ma questo non è nemmeno un film dell'orrore) con lunghi piani sequenza, in seguito si cimenta in diversi giochi di regia (mi riferisco all'arrivo dei ragazzi al villaggio) ed infine la sua direzione diventa del tutto statica. C'è anche un pò di sangue e qualche nudo ma sono solo gocce che si perdono nell'oceano di noia che è questo film. E non mi si venga a dire che l'intento del regista non era quello di girare un horror perchè vedendo questo film come un dramma che vorrebbe scavare nei rapporti parentali il giudizio è identico. A non vederlo si risparmiano quasi 2 ore e mezzo di vita!

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/03/2020 15.34.20
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Jokerizzo  @  27/01/2020 12:03:02
   10 / 10
Seppur non originalissimo, dopo mesi e mesi io sono ancora qui a ripensarci..significa che ha centrato il suo obiettivo. Promosso a pieno voti,seppur ammetto che non è una pellicola per tutti.

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/01/2020 12.03.39
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Mauro@Lanari  @  16/11/2019 05:52:55
   3 / 10
Patologia paleoantropologica e anche biologica (flora e fauna incluse) della vit'amorosa, guidata da droghe (stimoli-chiave chimici) endogen'ed esogene: Aster ha qualcosa di nuovo da dire? Figuriamoci. Possied'una propria peculiarità espressiva? Ma per carità: saccheggia l'immaginario cinematografico della community settaria o bucolica de "Il villaggio dei dannati" (1960), "The Wicker Man" (1973) col remake "Il precelto" (2006), "The Village" (2004), "The Sacrament" (2013) rivalutand'il video per "Burn the Witch" dei Radiohead ch'almeno sintetizza l'agonia da 147 minuti a 4 scarsi. E fa pure di peggio: com'afferma il sottotitolo italiano del suo film precedente "Hereditary", indaga "le radici del male". Guai a cercare s'esista anche solo l'eventualità del ben'e delle sue radici. "E il naufragar m'è dolce in questo mare del nichilismo".

Mauro Lanari

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/04/2020 15.00.14
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Macs  @  30/09/2019 12:11:31
   7 / 10
Sono prevenuto perché questo è il genere di film che mi piace: claustrofobico e angosciante, trama poco complessa e tempi lunghi, eccellente fotografia e ambientazioni, belle intepretazioni e scavo psicologico. E quel senso di ineluttabile tragedia incombente, di un destino segnato a cui è impossible sfuggire. Intrigante l'atmosfera determinista che pervade il tutto, i richiami e simboli artistico-visivi, l'effetto specchio tra realtà e finzione artistica (gli arazzi e i quadri che presagiscono gli sviluppi dlela storia). Quello che vediamo pois i presta a molteplici interpretazioni, dalla più letterale a quella metaforica a quella del trip allucinogeno in cui ogni cosa che vediamo non sarebbe reale. Uno spettacolo gli effetti visivi nel finale, con piante e cibo che si animano perché parte dell'effetto trip, che fa anche dubitare della effettiva realtà di tutto quanto visto fino a quel momento. Ben resa anche l'evoluzione dei personaggi principali (i due protagonisti, perché gli altri sono abbastanza piatti); certi movimenti della macchinada presa sono poi superlativi, su tutti quello che ribalta di 180 gradi la visuale mentre i ragazzi sono in auto e stanno arrivando al villaggio: francamente geniale, anche a stare ad indicare il mondo sotto-sopra a cui stanno andando incontro. Insomma un ottimo lavoro, senz'altro apprezzabile e per me (ma è gusto personale) una spanna sopra "Hereditary". Non mi sento di dare un voto più alto per via di un paio di difetti di trama piuttosto grossini, o cose che non ho capito pur avendolo visto due volte - vedi Spoiler.

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Ultima risposta 30/09/2019 12.12.13
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VincVega  @  27/09/2019 21:52:53
   6½ / 10
Dopo il buon "Hereditary", Ari Aster omaggia il cult horror "The Wicher Man" e anche qui dimostra la sua grande abilità registica, in particolare cambia registro e passa da un ambiente più claustrofobico e cupo del film precedente ad un campo più largo con questo "Midsommer", fatto di luoghi aperti e di una fotografia vivida e luminosa. Ed è proprio quest'ultimo aspetto a saltare agli occhi, ambientare un horror con la luce onnipresente. In realtà di horror si vede poco e nonostante qualche momento disturbante e angosciante, mi aspettavo molto di più, leggendo e vedendo le recensioni in rete. E' proprio la sceneggiatura è il punto meno forte del piatto, in quanto l'inventiva è moderatamente accattivante, ma quando si arriva al momento clou non riesce a convincere pienamente. Sembra che Aster sia partito da buoni spunti, ma poi sul più bello non abbia reso quanto avrebbe dovuto. Rimane un discreto film, che vale la visione, ma forse un po' troppo lungo.

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Ultima risposta 27/09/2019 22.26.47
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The bitter end  @  23/08/2019 14:01:09
   5 / 10
Film visivamente sbalorditivo e confezionato molto bene: regia di alto livello, bene recitazione, colonna sonora, scenografia, costumi etc. Tutti gli "artigiani" hanno svolto ottimamente il loro lavoro.


Questo film ha però troppi difetti:
Innanzitutto è eccessivamente lungo, lento (specie nella seconda parte), prevedibile, noioso e anacronistico

Inoltre c'è un problema ben più grosso: la produzione l'ha classificato come horror ma tutta questa parte è troppo debole per permettere al film di essere degno di appartenere a questo genere. Non solo non fa paura, qui manca anche tensione, suspense, mystery e atmosfera.
Ari Aster ha voluto realizzare un horror alla luce del sole ma per me ha fallito, per me non è riuscito a sollecitare tutte quelle emozioni che un film horror di qualità dovrebbe (e che spesso riesce anche, ma non solo, grazie a spazi chiusi e angusti, oscurità, isolamento, zone d'ombra, alienazione ecc.).

Mi spiace dover assegnare un'insufficienza ma se io pago per una carbonara e poi mi porti spaghetti con uova, grana, bacon, panna e cipolla, per me può anche essere il piatto più buono del mondo ma non è ciò che mi dovevi fare.

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/08/2019 16.02.18
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LucaT  @  15/08/2019 18:26:49
   2 / 10
un film che a me non è proprio piaciuto
ma che come un instancabile masochista ho visionato
dalla premessa iniziale parecchio sottotono
al the end con sorrisetto
-sorrisetto da psicopatici fatti con le droghette casareccie e senza nulla da perdere
se non gioire per chi soffre peggio di loro proprio facendoglielo
previa scusa di antichi riti ancestrali protetti da una comunita chiusa e isolata-
in breve la storia di una setta a suo modo particolare e consolidata
e dei suoi riti e raggiri sacrificali sulla pelle degli altri
un gruppo di amici raggirati del solito infiltrato che fanno da agnelli
al fine di far accettare dalla setta
una di loro che dopo sofferenze varie va fuori di testa
proprio nel verso che la setta si propone
un assaggino alla trama dell anime Bersek magari
-Griffit e soci qua ci manca veramente poco-

ogniuno è libero di trovarci quello che gli pare
ma a me questo film non è per nulla piaciuto
c'e chi adora mangiare il fegato con contorno di cipolle e pistacchi
per me possono cucinarlo in mille modi che ha sempre il sapore del fegato
quindi a mio personale gusto è un film fine a se stesso
nessun capolavoro horror ne artistico ne del genere
e attenzione all albero del tasso

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/08/2019 03.24.01
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