m, il mostro di dusseldorf regia di Fritz Lang Germania 1931
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m, il mostro di dusseldorf (1931)

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locandina del film M, IL MOSTRO DI DUSSELDORF

Titolo Originale: M

RegiaFritz Lang

InterpretiPeter Lorre, Ellen Widmann, Otto Wernicke, Inge Landgut, Theodor Loos

Durata: h 1.57
NazionalitàGermania 1931
Generethriller
Al cinema nel Settembre 1931

•  Altri film di Fritz Lang

Trama del film M, il mostro di dusseldorf

Uno psicopatico che uccide bambini terrorizza una città tedesca. La polizia brancola nel buio ed allo stesso tempo investigando, crea problemi alla criminalità organizzata che decide, pur di togliersi la polizia dai piedi, di dare la caccia all'assassino.

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Voto Visitatori:   8,99 / 10 (187 voti)8,99Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su M, il mostro di dusseldorf, 187 opinioni inserite

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paolino77  @  07/02/2009 14:31:02
   9½ / 10
Film unico veramente e che non risente affatto il passare degli anni. Da far vedere come esempio di grande cinema

Touch of Evil  @  25/01/2009 18:38:24
   10 / 10
Il primo film sonoro di Fritz Lang è forse il suo più grande capolavoro. Da non perdere

ide84  @  03/01/2009 22:54:28
   7 / 10
Sicuramente un ottimo film..ma non un capolavoro. Sarà che son nato troppi anni dopo e quindi non riesco ad apprezzarlo pienamente. Il monologo finale del mostro, che son le uniche frasi che dice praticamente, vale comunque la visione. Profetico dei tempi che verranno direi. Non un capolavoro a parer mio, ma comunque da vedere.

popoviasproni  @  27/12/2008 17:24:53
   9 / 10
Suggestivo, avvincente e commuovente.
Zeppo di sequenze da antologia.

Drugo.91  @  12/12/2008 20:29:41
   7½ / 10
bello anche se in alcuni pezzi stanca..

Tommy Vercetti  @  28/11/2008 15:52:41
   9 / 10
Seminale come pochi altri film al mondo. Lang era un genio, Lorre è bravissimo.
Potente, tecnico e fa riflettere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  21/11/2008 20:45:18
   8½ / 10
Gran film. Oltre che ad essere uno dei primi thriller con un assassino in assoluto, oserei dire che si tratta anche di un film unico. Lang riesce a creare alla perfezione la confusione che si potrebbe creare in città quando si aggira un misterioso killer… paure, sospetti su tutti, l’ordine pubblico che incombe sempre, tensioni, preoccupazioni… talmente che nel film si creano delle sottotrame (gli imprenditori che formano una comunità per dare caccia all’assassino). Grandissime alcune intuizioni del regista che non avevo mai visto al cinema al giorno d’oggi, ad esempio il significato di quella “M”… la tensione inoltre non è per niente invecchiata, direi quasi straordinaria!
Poi c’è il finale… con quella conclusione del tutto imprevedibile il regista ci fa pure riflettere. Ci rendiamo conto che il mostro non è solo l’assassino, ma lo siamo anche noi, tutti noi siamo dei mostri, perché Lang ci mette nella condizione di voler vedere l’assassino morto, proprio come vuole il popolo, in modo che anche noi potessimo commettere un omicidio. Questo messaggio l’ho sentito sbattere in faccia, fenomenale.
Ho apprezzato anche il montaggio. Peccato per la regia un po’ fredda, difetto più o meno tipico dei film degli anni ’30, perché il cinema era ancora influenzato dalla “stabilità” del teatro.

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Ultima risposta 12/12/2008 15.11.56
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Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  21/11/2008 18:18:06
   10 / 10
Agli albori del sonoro, Lang riesce a fondere con maestria la potenza espressiva del cinema muto con il sapiente utilizzo di un sonoro capace di raggelare... su tutte il macabro motivetto tratto dal Peter Gynt che l'assassino fischietta prima di ogni omicidi...
Antesignano dei film sui serial-killer non risente assolutamente del tempo che passa.

JOKER1926  @  12/10/2008 21:40:17
   8 / 10
1931… Fritz Lang propone al pubblico un film speciale, pellicola bellissima, coinvolgente e assai profonda…
Trama affascinante, innumerevoli pregi e pochissimi difetti compongono uno dei film più importanti di sempre…
La pellicola fa fatica a trovare una collocazione, infatti il lavoro cinematografico di Lang "sbalza" fra vari generi: "Drammatico", "Thriller" "Poliziesco"…
"M, Il mostro di Dusseldorf" è una pellicola a tratti "politica" che tratta problematiche esteriormente "astratti" e lontane ma complicate e vere.
Il criminale, il presunto "Mostro" è "cosciente" delle sue azioni?
Nel corso del film (e soprattutto nel finale) si apriranno inesorabilmente concetti interessanti, logici e razionali…

Il film dura moltissimo, (quasi due ore di proiezione), ma comunque (salvo qualche parte) lo spettatore non incapperà mai nella noia, bella la prima parte del film, da segnalare le bellissime ambientazioni e i dialoghi (curati, complimenti alla regia); il primo "confronto" fra il malato (Killer) e la bambina è altamente suggestivo, in questo caso si sprecano i complimenti per Lang grandioso nelle inquadrature, segue in questa sequenza un agghiacciante dialogo che colpisce senza alcun dubbio il pubblico (la voce del "Mostro" è sdoppiata, colpo della Regia, ma potrebbe essere un "errore" dell' audio dovuto al doppiaggio in italiano...!), bellissime le varie inquadrature: la palla che è metafora di morte, di non speranza: il palloncino che vola via…
Da una trama assai affascinante il regista "infarcisce" saggiamente il tutto, pellicola "scrupolosa" che offre al pubblico un asfissiante lavoro della polizia che pedina una miriade di persone…
Ma il regista delinea l'Immenso…

La società "spezzata" dalla Criminalità è "rinata" in essa, questa Associazione si "unisce" passivamente con la Polizia è l' apoteosi…
La Criminalità Organizzata studia a tavolino una "tattica" per incastrare il "Mostro", nel "giro" entrano persone come mendicanti…
Questi mendicanti dovranno sorvegliare le strade della città…
La "M" dietro la giacca del "Mostro" è un colpo di genio! (occhio alla locandina del film)…
Ritorna utile una delle scene del film, bisogna notare (attentamente) la faccia del "Mostro" quando viene offeso e quasi deriso dal mendicante, il "nostro" Killer quasi fa pena (una faccia innocente, questo discorso trova luce nel finale)…
L'ultima parte (a Mio Avviso) è un po' lenta, l' "Invasione" nell'edificio è molto poco entusiasmante, ma comunque l'elemento "emozione" abbonderà negli ultimi minuti.
Infatti il "tribunale" fatto da criminali e gentaglia della città è la metafora del film, i dialoghi a volte deliranti e retorici compongono il Sacrale fondamento del tutto…
Questa ultima sequenza è forse una delle scene più belle e profonde di tutti i tempi…
Concezioni, simbologie, teorie si intersecano vertiginosamente e delineano, o meglio offrono al pubblico una giusta, ragionevole, equilibrata "misura" della vita…
La rabbia, il rancore devono arrestarsi dinanzi alla logica (ma non è facile!), chi non è "Indipendente" bensì pazzo, malato mentale deve essere protetto ma non ucciso…

"Il Mostro di Dusseldorf" è quindi un lungo viaggio nella psiche umana che non sa delineare il male dal bene o il "danno" dal Male Assoluto.
Nella città invece si genera e si diffonde precocemente un altro tipo di Male che paradossalmente è un Bene, potrei spaziare e spadroneggiare fra teorie e concezioni abissali, il tutto comunque si genera dalla mente di un regista degli anni 30!!! I complimenti sono d' obbligo…

Il film si distingue dalle altre pellicole "primitive",pellicola avanzata, futuristica e Universale (dietro l'inerme icona del Killer si nasconde paradossalmente tutto il male del mondo; buona dunque l'immagine del "mostro"…) storia, e concezioni estraniano perentoriamente il film dal solito e prevedibile "mucchio" cinematografico , "Il Mostro di Dusseldorf" può essere definito Arte, Messaggio Universale di pietà…

La pellicola inoltre riesce a colpire in modo "fine" lo spettatore, non ci sarà molto sangue (anzi) ma i risultati saranno eccelsi.

Il temutissimo "Mostro" alla fine diventa "buono", esso è accettato (o quasi) dallo spettatore… Lode al regista…

E' inutile parlare di fotografia ed effetti speciali (poi inutili a prescindere in questo film) siamo alle origini della Cinematografia, ma comunque il "bianco e nero" è molto suggestivo quasi "macabro", quindi entrano in campo altri determinanti fattori che fanno "sbandare" sensibilmente verso l'alto la pellicola , quasi nel Tempio del Cinema più bello di tutti i tempi…

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Ultima risposta 01/11/2008 11.39.53
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somberlain  @  05/10/2008 14:53:55
   9½ / 10
Uno dei più importanti thriller di sempre.
Ovviamente si parla di un cinema molto diverso da quello attuale, privo di effetti speciali, ritmi serrati e violenza esplicita, ma che riesce ad affascinare ugualmente, anche a distanza di quasi 80 anni.
Stupendo lo svolgimento delle indagini in parallelo tra polizia e criminali e bravissimo l'attore protagonista, da standing ovation negli ultimi 10 minuti.

greenday2  @  29/09/2008 03:16:24
   8 / 10
Ok son partito prevenuto. Lo ritenevo una sorta di dogma del cinema...che a conti fatti risulta obsoleto e superato.

Man mano l'ho rivalutato.

Credo questo film (come quasi tutti questi film da reperto), vadano visti senza sapere nulla a priori.

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Ultima risposta 04/10/2008 22.00.28
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Supergiaf  @  19/09/2008 19:02:44
   6½ / 10
capolavoro per l'epoca .oggi alquanto datato.per cinefili .

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Ultima risposta 24/09/2008 11.29.40
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pinhead88  @  09/09/2008 20:17:01
   9 / 10
pellicola anni '30 girata magnificamente.La sceneggiatura è molto ben costruita e si fa apprezzare..Un thriller ben riuscito

eizenstein  @  27/07/2008 14:58:06
   10 / 10
Veramente un film eccezionale. Quello che stupisce di questi vecchi film è che niente è detto esplicitamente, niente è solo buono o cattivo. Lo spettatore di una volta era forse ritenuto più intelligente di quello attuale, e doveva interpretare e ricostruire il film. Non sangue e sesso, basta una sedia vuota del bambino per descrivere l'orrore, anzi dà molto più il concetto.
L'assassino sembra un Doctor Jeckill e Mister Hyde, non ha una sola semplicistica natura, ma un doppio lato della personalità e dice "che ne sapete di che vuol dire essere me". Non è lo stupido Matt Damon 100% cattivo dello stupido film "Departed" di Scorsese, il massimo che il decadente cinema odierno possa produrre.
Il capo della polizia e il capo dei criminali sono poi delle carismatiche personalità simili, lati della stessa natura umana. E simile è la loro organizzazione, come dimostrano le riunioni mostrate in parallelo tra polizia e criminali. Basta buoni e cattivi è questo il messaggio.
Il finale poi potrebbe lasciare interdetti, ma è meglio credere quello che si vuole, che importa poi, il film è diventato nostro, la risposta è nostra.

Magiko  @  28/04/2008 23:24:42
   9 / 10
Una pellicola eccelente, che trasmette emozioni per tutta la sua durata. Una grossa nota di merito al protagonista che sa trasmettere al pubblico il suo conflitto interiore. Insomma è un capolavoro da vedere assolutamente.

inferiore  @  13/04/2008 00:27:44
   9 / 10
Ma come cavolo finisce??????????? La versione che ho visto,quando il giudice sta per enunciare il vedetto dicendo ''In nome del popolo'' se ne spunta una signora dicendo ''bisogna vigilare meglio sui nostri figli'' Qualcuno me lo spieghi perchè non ho capito il finale. A parte questo un film eccezionale pensando che è del 1931, superba la interpretazione dell'assassino nel finale! Per favore spiegatemi il finale!!!

private_joker  @  09/04/2008 12:42:58
   9 / 10
Veramente bello, cupo e lugubre. L'influenza espressionista dei film di qualche anno prima si nota parecchio, soprattutto nella figura dell'assassino. Bellissimo il finale.

xxxgabryxxx0840  @  18/03/2008 20:10:35
   9 / 10
Uno dei più grandi thriller di sempre. I 10 minuti finali sono da applausi a scena aperta. Capolavoro e pietra miliare del cinema

Max78  @  17/03/2008 16:00:00
   10 / 10
" Ma chi sei tu? cosa vuoi tu? Chi sei tu, che vuoi giudicarmi!"

Peppo81  @  03/03/2008 13:51:02
   8 / 10
22simo posto.....

coinvolgente...
belle scenografie e la fotografia!

Bomber&Bionda  @  28/02/2008 13:40:59
   6 / 10
Thriller ormai datato, se messo a confronto con altri capolavori dell'epoca perde di qualità e fascino. Poco coinvolgente dal punto di vista emotivo.

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Ultima risposta 29/02/2008 13.09.29
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giax-tommy  @  06/02/2008 17:08:44
   10 / 10
Ciò che più mi colpisce e mi trasporta è il bianco e nero.Cioè questo film rifatto a colori non avrebbe lo stesso effetto.Gli da ancor più un aspetto lugubre.
In più gli ambienti,nonostante siano quasi sempre esterni, hanno un che di claustrofobico,anche grazie alla mancanza di riprese da lontano(non so tecnicamente come si chiamano).Questa caratteristica la vedo come una sorta di allegoria con lo stato d'animo del protagonista(circondato sia dalla sua volontà di assassino,sia da coloro che lo stanno cercando).
Mi è piaciuto molto la personalizzazione del fischio(quando l'assassino c'è ma non è inquadrato si sente subito il fischio,che determina il riconoscimento della sua presenza)
Il film è ricco di spunti argomentativi,quali ad esempio l'impossibilità della polizia di fronte a casi leggermente più difficili (vabbè ma oggi c'è il ris..ihih),la giustizia sommaria di masse inferocite(senza uno straccio di prova erano disposti ad uccidere chiunque,se solo fosse stato accusato...cosa che avviene tutt'oggi e non solo per gli assassini,direi che è l'effetto paura che rende così violenta la gente),la capacità di additare da parte di chi non lo potrebbe fare (perchè colpevole per primo),infine la voglia di non voler più far male (da parte di chi il male ce l'ha dentro ma vorrebbe non esplicarlo,e che continua a farlo con profonda sofferenza) che sbatte contro l'incapacità dello stato nel rendere possibile questo tentativo di "redenzione".

sabatani  @  11/12/2007 20:13:42
   3 / 10
salve sono uno che aveva scritto qualche post qualche tempo fa e ora mi rifaccio avanti per criticare negativamente e positivamente alcuni film, allora inizio con questo, incuriosito come molti dalla posizione in classifica mi accingo a vederlo ma che palle, un film che oggi come oggi fa venire il latte ai ********, guardatevi bene da sto genere di ******ni di film che non danno uno straccio di emozione, saranno anche grandi classici ma non danno niente durante la programmazione, guardate non voglio rovinare la media ne di sto film e eviterò di votare altri film come questo, ad esempio il posto delle fragole, il settimo sigillo, o le commedie insipide italiane degli anni 60 e 70, ma cazzzzo i filmetti di oggi di horror adolescenziali, le *******tte delle commedie italiane, insomma tutto quello che esiste oggi nella filmografia mondiale, e guardate bene ci metto anche troppo belli di daniele e costantino, sono migliori dei film di allora, cazxzo e passato mezzo secolo, ci saranno una dozzina di film che salvo prima degli anni 80, poi tutto il bello e venuto dopo coi grandi capolavori colle palllle, ma parliamo di kubrick, orizzonti di gloria mi ha fatto stare male durante la programmazione volevo chiudere la finestra del film ma ho resistito come con altre pellicole del passato, e qui invece date tutti voti alti a sti classici del cazz, ma che c'avete in testa i neuroni morti tacc vostra, ma quando guardate un film volete o no provarle ste emozioni, mi viene il dubbio che chi vota siano solo dei professori universitari, ma ***** possibile che ha ragazzi di 25 anni come me possa piacere sta roba

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Ultima risposta 17/05/2009 10.56.56
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TheJolker  @  09/12/2007 12:32:29
   10 / 10
Il genio divino d Lang nel suo stratosferico lavoro...una categoria apparte per questo film che è superiore per definizione

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  29/11/2007 10:35:12
   6½ / 10
Nella speranza di non essere coperto da un coro di contumelie, credo che per giudicare un film così bisogna chiarire se il voto deve essere decontestualizzato. Nel 1931 questo era un ufo (il film conserva bagliori di una modernità assoluta) ma oggi dargli 10 è feticismo assoluto. Si riuschia di valutare i film come gli appassionati di orologi che cadono in deliquio davanti ad un padellone degli anni '30 con carica a manovella. Il valore storico e archeologico è una cosa, ma il merito artistico va rivisto alla luce delle cose successe nel frattempo e tenendo conto della diversa sensibilità maturata nei confronti del cinema.

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Ultima risposta 23/09/2008 10.18.48
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Invia una mail all'autore del commento click  @  27/11/2007 22:35:12
   10 / 10
Quel fischiettio, quelle ombre, quelle atmosfere.. che orgasmo.

phemt  @  26/11/2007 12:25:29
   9 / 10
Geniale capolavoro firmato Lang che in netto anticipo sui tempi sforna uno dei primi esempi di serial killer movie della storia del cinema… Basato (almeno parzialmente) sulla vera storia di Peter Kurten in realtà M è molto di più di un serial killer movie, Lang infatti firma un opera molto profonda e intelligente, ed è molto attento alle caratterizzazioni psicologiche… Lorre è si un pedofilo ma non soltanto un mostro da additare a nemico pubblico e da uccidere all’istante ma è anche un uomo con dei gravi problemi che non riesce a vivere una vita normale, è sofferente, è paradossalmente vittima e carnefice allo stesso tempo, proprio lui che fa del male a chi non si può difendere è alla fine senza difese, ma anche lui è un figlio della società, forse il figlio malato di una società malata…
Aldilà della profondità del plot, il film brilla molto anche come comparto tecnico: regia, fotografia e montaggio sono ad altissimi livelli e anche il cast è autore di una prova indubbiamente valida…
Lang di suo infarcisce il film di trovate geniali (il fischiettio, l’omicidio della bambina con la palla che rotola da sola e il pupazzo incastrato tra i fili, il montaggio in parallelo tra la riunione della polizia e quella dei malavitosi, lo stratagemma della mano solo per citarne alcuni), avvince con una storia ben portata avanti e riesce a far riflettere lo spettatore…
Citazione obbligatoria per gli ultimi eccezionali 15 minuti…

the saint  @  19/11/2007 12:21:09
   6 / 10
poteva essere un capolavoro nel 1931... sicuramente l'avessi visto in quegli anni e c'era filmscoop gli avrei messo un 10.. ma oggi non me la sento proprio di mettere più di 6. Sono daccordo col dire che era un film avanti coi tempi, rivoluzionario; ha avuto delle grandi trovate (il fischio, lo stratagemma della mano). può essere stato anche un film che ha ispirato molti altri thriller, ma ciò non basta x definirlo un capolavoro. la parte centrale scorre poi alquanto lenta! solo il finale a mio avviso è da premiare.

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Ultima risposta 12/05/2008 20.57.36
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  12/11/2007 08:17:29
   10 / 10
Ho sempre considerato il terrore nascosto, quello che si intuisce, quello che non viene mostrato, di gran lunga superiore all'orrore trasmesso sotto forma di splatter, di fiumi di sangue, di sgozzamenti. Lang quando ha diretto questo magnifico film, veniva da una notevole esperienza con il cinema muto, prediligendo, anche con l'avvento del sonoro, la straordinaria forza delle immagini. Per questo nel "Il mostro di Dusseldorf" non assistiamo al delitto della povera bimba, ne intuiamo l'omicidio mediante immagini in tragica successione: la tromba delle scale deserta, l'inquadratura del posto a tavola con la sedia vuota, la palla che rotola incustodita nel prato, il tutto mentre la voce fuori campo della mamma invoca il nome della piccola, tutto questo crea uno straordinario coinvolgimento psicologico. Del mostro non ne conosciamo le fattezze, soltanto l'ombra del manifesto con su la propria taglia, ne fa intravedere i contorni.
Il contesto sociale è al centro della narrazione, il quadro è composto dal parallelo istituzione-criminalità e cittadini-mendicanti; in un continuo ribaltamento dei ruoli a fare giustizia è prima l'organizzazione criminale in collaborazione con i bassi fondi della città, mendicanti e barboni; a fronte di una polizia assente ed incapace e di una folla di cittadini ormai portata all'isterismo. Il finale ristabilisce l'ordine.
Ma se ad accompagnarci per tutto l'inizio e la parte centrale del film é l'aspetto socio-psicologico, è la confessione, al processo sommario, dello straordinario Peter Lorre a regalare i 10 minuti più intensi del film. Indimenticabile la prova del giovane attore Slovacco, incalzato dalla giuria criminale da sfogo all'accorata difesa che tutti conoscono, la "maledizione interiore" che si impossessa di lui va al di là del proprio controllo, il raptus di follia è tale che confessa di venire a conoscienza dei propri omicidi soltanto dai giornali, il delitto non è opera della sua volontà; si assiste cosi' all'umanizzazione del mostro. "Che diritto avete voi di giudicarmi?", il mostro non accetta di essere posto al giudizio di altri mostri,(il giudice è un pluriomicida), e pretende il rispetto dei diritti; siamo al paradosso, lo stesso diritto non è stato concesso alle piccole creature uccise. L'impulso omicida generato da un animo folle può essere giustificato?, si possono perdonare i pedofili stupratori quando gli viene riconosciuta la vera o presunta infermità mentale?. Ancora oggi queste domande non hanno risposta, questa straordinaria macchina che è l'uomo è troppo complessa per omologare i sentimenti, i stati d'animo e, purtroppo anche gli impulsi. Quando un film ti fa porre questi interrogativi e lo fa cosi' bene non può che essere un capolavoro, le splendide inquadrature, la fotografia e l'atmosfera cosi' coinvolgente completano il quadro. La pellicola avrebbe dovuto titolarsi "un assassino tra noi" ma è facile comprendere perchè il regime Hitleriano, quel periodo in germania in forte espansione, ne ordinò la modifica.

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Ultima risposta 12/11/2007 16.00.28
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conway  @  04/11/2007 13:42:43
   10 / 10
Film che tratta argomenti importanti e delicati senza retorica (soprattutto per l'epoca) e senza risultare noioso, ma anzi avvincente dall'inizio alla fine in un gioco dove non ci sono ne buoni ne cattivi.

Bbip  @  25/10/2007 14:34:42
   9½ / 10
VERAMENTE BELLO...ricchissimo di spunti di riflessione e molteplici letture, da quella più "superficiale" del puro e semplice noir a quella molto più profonda del concetto di Giustizia e Pazzia. Da vedere.

ds1hm  @  16/10/2007 15:38:42
   10 / 10
credo che rimarrà per sempre un'opera fuori dal suo tempo...da ogni tempo...come altri pochi grandi film, o come tutte le innovative opere artistiche in genere, finisce per avere nella mente di chi osserva uno sviluppo psichico indipendente dall'opera stessa...chi osserva finisce per amalgamarsi al film tanto da perdere la dovuta distanza mentale che gli dovrebbe permettere di valutare la giusta o sbagliata conclusione alla quale viene condotto il mostro in questione....tanti sono i temi analizzati...temi tesi e sferzati da immagini che non si prestano a inutili vuoti....anzi ricordo momenti di ansia...di attesa...di preannuncio di morte che raramente ho riscontrato in altri film senza però che l'autore facesse ricorso a drammi ricolmi di sangue, violenza di immagini, isterismi moderni. ARTE senza tempo, film ricolmi di una perduta necessità di indagare l'uomo e la sua psiche.

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Ultima risposta 16/10/2007 18.09.29
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  15/10/2007 10:38:32
   10 / 10
Fritz Lang descrive il profilo del killer psicopatico prima di tanti altri; nonostante sia un film del 1931 possiede riflessioni molto attuali sulle leggi, sulla giustizia e sulla vendetta.
Il regista non cerca il terrore fine a se stesso, al contrario, ci mostra una personale visione della relazione dell’assasino con il sistema e con la società; un film che inizia come sinfonia dell’orrore e si trasforma in una lezione di psicopatologia.

All’inizio: il Mostro
L’assassino, il motivo fischiettato, i giochi infantili, il palloncino, l’attesa e l’atmosfera asfissiante.

Poi: la Caccia
Le due facce della società: la polizia ed i sindacalisti del crimine.
Isteria e paranoia collettiva alla ricerca dell’assasino.

Infine: il Processo
La giuria popolare.
Un assassino con 2 occhi grandi e perlati da gocce di sudore.
La schizofrenia nel suo splendore: uno dei monologhi più intensi nella storia del cinema.
Le due facce della verità:…”chi siete voi per giudicare me?”

alesfaer  @  12/10/2007 18:42:52
   5½ / 10
nettamente meglio di nosferatu.
tuttavia il 5.5 è dovuto solo al rispetto x l'epoca degli anni 30.
il film in se nn supererebbe il 2.5/3
1 giusta media è il 5,5 anke se è un voto molto gonfiato.

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Ultima risposta 03/12/2008 22.30.01
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bon_  @  10/10/2007 00:23:20
   9½ / 10
Un film geniale... pensare ad un film così negli anni 30... impressionante... lo psicopatico è interpretato magistralmente! un capolavoro!

Invia una mail all'autore del commento DonD  @  09/10/2007 00:20:57
   7 / 10
La storia è bella, peccato manchi qualche parte cruda... per es. ritrovamenti di cadaveri delle fanciulle, un assassinio in "diretta"... cose così!
Certo bisogna tener conto dell'anno di uscita del film.

A conti fatti cmq mi è piaciuto, ma in ottica odierna non me la sento di dargli + di un 7.

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Ultima risposta 12/10/2007 13.08.58
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Mizoguchi  @  08/10/2007 20:13:24
   10 / 10
Fritz Lang inventa il thriller metropolitano, un'operazione che risperimenterà negli Usa con "Quando la città dorme".
I pregi del film sono tantissimi.
Prima cosa è incredibile come Fritz Lang passi al sonoro con una precisa idea artistica di come utilizzarlo, facendoci conoscere l'assassino prima con l'udito (il motivettto del peer gynt) e poi solo successivamente con l'indimeticabile faccia (e occhi) di peter lorre.
Fantastico l'uso della metonimia con cui viene descritta la prima barbarie, la palla che scivola via nell'erba senza più le manine che la fanno rimbalzare, il palloncino imbrigliato nei cavi elettrici, le scale vuote da cui la bambina non salirà e il posto a tavola apparecchiato per l'ultima volta, scelte registiche che hanno fatto davvero scuola nei tempi a venire.
Bè per non parlare del montaggio alternato tra la polizia e la mafia, durante le loro riunioni su come acciuffare il killer, altamente sociologico e davvero irriverente...
Geniale come Lang abbia sfruttato la figura di un serial killer per raccontare il dramma di un singolo uomo ma soprattutto di una città intera, con le sue contraddizioni e le sue problematiche, un modello da noir metropolitano che Lang esporterà negli stati uniti con il suo trasferimento e a cui si sono rifatti anche per esempio lo Spike Lee di Summer of Sam (per citarne uno) o anche l'ancora più recente Zodiac...
Grazie infinite maestro...

Gruppo COLLABORATORI julian  @  05/10/2007 21:22:21
   6½ / 10
Ancora una volta non trovo nulla di speciale in questo famigerato espressionismo tedesco, di cui M, dicono, sia il massimo esponente.
Il primo trhiller forse, con toni noir, ma oggi rimane semplicemente una pellicola che si porta dietro anni di vita e importanza storica, niente di più per me.
A differenza di altri, non ho trovato nel discorso finale quel non so che di speciale tale da far catalogare la scene tra le più importanti e significative della storia del cinema: in fondo è solo un discorso, un buon monologo, realizzato da un buon attore e che tratta argomenti spinosi.
Tuttavia la scena più bella per me risulta quella della M scritta col gesso sulla mano e impressa sul mostro per identificarlo.
Sequenza che credo nn a caso sia diventata poi la locandina del film.
Si potrebbe avvertire anche una punta d'ansia quando il mostro si rifugia negli uffici e i ladri lo cercano.
Ma tutti questi elementi nn ne fanno necessariamente un capolavoro.
Ribadisco: 50 anni fa questi film erano oro, oggi secondo me sono sbiaditi.

Tony Ciccione90  @  01/10/2007 12:16:57
   6½ / 10
Film normalissimo che non ha nulla di speciale. Vale la pena vederlo perchè ha fatto storia e perchè affronta una tematica delicata:la giustizia,specie quella (brutale) fai da te. Su questo forum ho letto commenti che esaltavano il monologo finale del mostro. A me è sembrato retorico e scontato,così come la fine,comunque significativa. Nonostante la mancanza di una colonna sonora non mi ha annoiato. Troppo sopravvalutato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/10/2007 21.30.11
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2007 14:35:46
   9 / 10
ESPRESSIONISMO TEDESCO AI MASSIMI LIVELLI.

FrankNFurter  @  11/09/2007 12:36:10
   8 / 10
Non è riuscito ad emozionarmi come avrei immaginato.
Rimane comunque un'opera che ha segnato una quantità infinita di successivi thriller

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/09/2007 10.01.57
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vivolamiavita  @  09/09/2007 20:25:26
   7½ / 10
Io credo che questo film innanzi tutto vada colto non per quello che realmente appare ai nostri occhi quanto per la sua colllocazione nel tempo e per i paradossi e i messaggi che possono subito dopo la visione anche essere ignorati...
Per quanto riguarda l'anno di produzione sono più che d'accordo sul fatto che rivoluzioni un po' quelli che erano i canoni del tempo. Certo la pedofilia ( se così la vogliamo intendere dato che non è evidente nel film un atto di pedofilia), la genialità organizzata e soprattutto la "pazzia" del mostro sono elementi che lasciano pensare ad un capolavoro dell'epoca, il paradosso dell' "autoconsegna" nelle mani della polizia da parte della criminalità organizzata dovuto per altro a un interesse comune quale quello di localizzare l'assassino, seppur per interessi diversi, deve a mio occhio essere colto.
Tuttavia sono d'accordo con tutti gli utenti che affermano che un primo posto nella classifica di tutti i tempi sia un po' esagerato. Certo è scontato che al giorno d'oggi sia troppo facile girare dei film che risultino "migliori" di questo dati i mezzi a disposizione, ma non possiamo secondo me, in sede di valutazione, prescinderne al 100%, bisognerebbe mediare o meglio considerarlo per quello che rappresentava o poteva rappresentare allora ma anche valutarlo un attimino in rapporto con i nostri tempi. Se il cinema è in generale "cresciuto" e, ripeto, mi riferisco al supporto fornito dai mezzi a disposizione, bisognerebbe a mio parere considerare questi film tenendo anche conto di questo.
Il mio voto è sicuramente contestabile ma frutto di una ragionata analisi di media.

7 risposte al commento
Ultima risposta 09/10/2007 14.34.41
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norfolkiano  @  09/09/2007 02:45:05
   8 / 10
film fondamentale, classico esempio di opera che va' relazionata al tempo per capirne la grandezza. sequenze memorabili e riprese da molto cinema noir/thriller successivo; la gestione delle immagini e dei suoni ne fanno uno dei primi capolavori della storia del cinema "parlato".
e, su tutto, i quaranta minuti finali con la strepitosa scena del processo "alternativo".

rapture  @  08/09/2007 16:39:23
   9½ / 10
Che regia, che storia! Bel giallo teutonico diretto con maestria, ispirazione e una gustosa teatralità. Grande il discorso finale del mostro.

wega  @  06/09/2007 20:58:48
   10 / 10
capolavoro!
espressionismo tedesco al massimo livello

quaker  @  05/09/2007 00:57:59
   9½ / 10
Film modernissimo di un regista geniale come F. Lang. Senza precedenti cui ispirarsi, anche perché il sonoro esisteva da pochissimi anni, M è per il thriller ciò che la lettera rubata di E. A. Poe è per la letteratura poliziesca. Vi compaiono una serie di motivi che saranno poi ripresi in centinaia di altri film.

polbot  @  04/09/2007 13:43:32
   6 / 10
assolutamente..... normale. Sopravvalutato. Mai un sussulto.

29 risposte al commento
Ultima risposta 11/10/2007 15.04.02
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Aztek  @  31/08/2007 12:05:36
   8 / 10
Apprezzabile il lavoro di Lang...sopratutto tenendo conto che il film è stato prodotto nel 1930; concordo con chi ha scritto che la fine è molto bella...per il resto il film è fatto bene ma sinceramente non so se merita il 1° posto nella classifica di Filmscoop.

Slevinx  @  28/08/2007 12:34:17
   8 / 10
tatum  @  23/08/2007 17:54:49
   10 / 10
che bello vedere questo film addirittura primo nella top25. Innovativo ancora oggi
riesce a dare una tensione e una sensazione di smarrimento anche più forte
del gabinetto del dottor caligari... il mostro è fra noi e dentro di noi che lo vogliamo o no. Uno dei messaggi più moderni della storia del cinema.

eraserhead  @  22/08/2007 13:50:45
   10 / 10
Film grandioso, impressionante come, senza mai mostrare una goccia di sangue, riesca a tenere incollati allo schermo. Thriller così oggigiorno se ne vedono pochi. Grandiosa la scena finale con il relativo monologo del mostro. Temi che ancora oggi farebbero discutere, come la presenza, nell'uomo, di istinti terribili, difficili da reprimere.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 16/10/2007 17.49.08
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  21/08/2007 10:32:40
   10 / 10
Affascinante capolavoro senza tempo dalle tinte fosche, coraggioso nei temi trattati e magistrale nel ribaltamento operato nel processo al mostro, un Peter Lorre ottimo come al solito: nel suo sguardo da omuncolo abbattuto c'è tutto il senso di un'opera dal fascino inquietante.

5 risposte al commento
Ultima risposta 28/08/2007 12.53.16
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metafisico  @  16/08/2007 17:37:46
   8 / 10
film superbo che tratta molto bene il problema della pazzia, dellamalattia e della giustiza umana.
tematiche molto attuali sulle quali qualche politico di casa nostra che ha approvato l'indulto dovrebbe riflettere...
Il protagonista Lorre me lo ricordavo come aiutante imbranato in "20000 leghe sotto i mari"

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/08/2007 09.32.02
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momo  @  15/08/2007 23:44:19
   7 / 10
Il finale indubbiamente merita un 10, ma per il resto non mi è sembrato gran che. Sono daccordo col dire che era un film avanti coi tempi, rivoluzionario; ha avuto delle grandi trovate (il fischio, lo stratagemma della mano) certo bisogna dargliene merito ma non per questo stimarlo un capolavoro oggi giorno ci sono film decisamente più belli. In fondo, fino a dieci minuti prima della fine rimaneva un semplice triller.

larcio  @  15/08/2007 14:49:26
   7 / 10
mi aspettavo di più da questo film...sicuramente è un film discreto con un montaggio rivoluzionario e degli attori ottimi (tra tutti l' attore che interpreta il "mostro") ma il fatto che nn si veda neanche un omicidio ne una goccia di sangue nn fa che togliere punti a favore al film....do sette in particolar modo per la scena finale ma per il resto nn è un granchè.....

grabowsky  @  06/08/2007 10:32:25
   10 / 10
un film veramente incredibile...lang e' un maestro, un'innovatore, uno che t tiene incollato allo schermo e che t sorprende x quanto e' avanti e affascinante. la storia e congeniata alla perfezione con un finale da fantascenza! i triller devono tutto a questo capostipite e al suo alone di mistero morboso...grandissimo film nella storia

10 risposte al commento
Ultima risposta 10/08/2007 17.57.41
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Amira  @  03/08/2007 19:30:03
   10 / 10
Davvero una pellicola straordinaria. Nonostante la sua età affronta temi più che mai attualissimi. Straordinarie le interpretazioni, e realizzata davvero bene la parte finale.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER I temi affrontati sono davvero interessanti.
Eccellente film.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  01/08/2007 15:15:11
   10 / 10
Il primo thriller della storia, uno dei miei dieci film preferiti di sempre, sfido qualunque cinefilo a non ricordarsi la celeberrima musichetta fischiata. Anche dal punto di vista della fotografia e del montaggio rappresenta qualcosa di rivoluzionario, solo Welles riuscì a fare altrettanto. Un film che tutti i veri appassionati di cinema (e di genere) dovrebbero assolutamente vedere.

5 risposte al commento
Ultima risposta 06/08/2007 13.13.25
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AKIRA KUROSAWA  @  31/07/2007 02:26:29
   10 / 10
penso sia uno dei primi film su un serial killer..fantastico , semplicemente fantastico..secondo film che ho visto di lang, devo dire che è veramente un bravissimo regista, anche metropolis mi ha affascinato cosi..fotografia splendida, il finale poi..fantastico

14 risposte al commento
Ultima risposta 04/10/2007 15.15.19
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Dick  @  31/07/2007 01:22:58
   9 / 10
Gran bel film, che ha per tema uno dei più crudeli crimini che si possano commettere e che proprio per questo è più che mai attuale, ben orchestrato e coinvolgente dove c' è uno dei temi cari al regista e cioè quello del dilemma e confronto tra la giustizia ufficiale e quella fai da te e più sbrigativa.

marfsime  @  16/07/2007 20:53:52
   9½ / 10
Grande film..nonostante sia del '31..per la serie "quando la recitazione conta più degli effetti speciali". I punti cardine sono due..l'inizio inquietante e il finale drammatico con un monologo di Lorre superbo che riesce a trasmettere tutta l'inquietudine e la disperazione del mostro attraverso ogni singola smorfia del viso.

Un plauso anche a Lang che affronta temi spinosi in un periodo "delicato"..giustizia popolare o dello stato? Alla fine il regista propende per quest'ultima.

Una domanda che inserisco nello spoiler..chi mi può dare delucidazioni in merito?

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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  10/07/2007 22:19:10
   10 / 10
Capolavoro dell'Espressionismo tedesco, dove Fritz Lang sfoggia tutta la sua maestria sia nella direzione della macchina da presa, con carrellate e movimenti di macchina di grande virtuosismo, sia degli attori, che regalano momenti indimenticabili (il monologo finale di Peter Lorre fa venire la pelle d'oca).

Oltre a queste caratteristiche puramente tecniche, che nel film spiccano in maniera evidente anche considerando la data di realizzazione, la pellicola offre lo spunto per riflettere su temi (pedofilia e giustizia morale) per i tempi coraggiosi e tuttavia di grandissima attualità anche ai nostri giorni. In definitiva, un film che non è invecchiato minimamente e si inserisce a tutti gli effetti tra i primi, grandi capolavori del Cinema.

Vegetable man  @  07/07/2007 20:14:47
   9½ / 10
La sequenza iniziale è da antologia, come molti hanno già evidenziato. Così come la parte finale, con il processo privato al mostro che diventa un'indagine sul concetto di giustizia, di colpa, dei diritti di accusa e difesa. Un film che sarebbe piaciuto a Sofocle. Qualche indugio di troppo nella parte centrale non gli fa raggiungere l'eccellenza, ma preso nel suo complesso questo film è un piccolo miracolo cinematografico, molto avanti al suo tempo.

Divino Stanley  @  30/06/2007 16:49:53
   10 / 10
Quando un film a distanza di 76 anni mantiene ancora intatto tutto il suo carisma, non può essere altro che considerato un capolavoro. Tematiche forti quelle affrontate da Lang: pazzia, morte, giustizia, perdono, rassegnazione... Tematiche purtroppo ancora attuali che ci logorano internamente e ci riempiono di domande irrimediabilmente insolute... Chi ha il diritto di giudicare gli altri? Come si fa a stabilire chi sia veramente colpevole? Come bisogna punire i colpevoli?
Ma tutte queste domande sono annulate dalla battuta finale che getta un telo di rassegnazione e sottomissione al destino e alla morte.
Autentico capolavoro.
Grazie Lang...

Dies Irae  @  25/05/2007 14:38:33
   9½ / 10
imbarazzante commentare il Cinema, quasi un'onda di ritrosia mi dovrebbe invadere prima di commentare certi film. cosa vogliamo dire in cinque o sei concetti di una pellicola girata 80 anni fa, nella quale trovano spazio temi quali la pedofilia, lo stato parallelo.
disabituato, a trattare certi temi, perchè così si vuole.
rabbia, ognuno ha vissuto il proprio M. e molti ne conoscono degli altri o forse finiscono per guardarsi in uno specchio.
impotenza. è forse quella sensazione che manca solo sul finire di questo miracolo artistico, forse perchè ci si è voluti soffermare sul processo pubblico (privato) del mostro.
gli ipocriti autori di oggi perchè non si soffermano su certe tematiche, perchè loro che sono "artisti" non fanno capire alle persone disabituate alla comprensione di certe cose. chi ha paura di guardarsi in uno specchio.

Bukkake  @  17/04/2007 10:02:20
   10 / 10
l'ho guardato su consiglio di un amico che se ne intende e ne sono rimasto entusiasta.un grandissimo film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/07/2007 01.27.56
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iosper  @  29/03/2007 23:25:14
   9 / 10
Alcune scene da sono da antologia e sono rimaste nella storia del cinema (l'orologio a cucù, la palla che rotola, l'eco della voce della mamma in ambienti vuoti) così come il fischiettìo del "mostro".
Maestoso Lorre nel monologo finale.
E' un thriller abbastanza agghiacciante, ma non si vede una goccia di sangue e par fare ciò bisogna essere dei geni.
Qualche piccolo passaggio a vuoto (non dimentichiamoci però che è del '31) non gli fa raggiungere l'eccellenza.

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Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  22/03/2007 18:56:19
   9 / 10
A parte pochi episodi il film scorre velocissimo nonostante la terza età, molto bello, un thriller non fine a sè stesso ma con ampi risvolti etici-sociali.
Regia stupenda, trama molto originale e varia, insomma, da vedere e imitare

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  16/03/2007 22:29:55
   10 / 10
Un film attualissimo eppure così datato.
Bellissimo, d'effetto, spietato, senza mai far vedere una macchia di sangue, eppure più tagliente di una lama che ti fa sentire il calore mentre sfila lentamente nella carne...
La prima scena, quella della scomparsa di elsie, lacera il cuore.
Il resto è antologico, la malavita che si organizza e si sostituisce alla giustizia - beninteso sempre per evidenziare la necessità di proseguire indisturbata i propri traffici - la gente che si fa giustizia da sè, temi attualissimi.
Il finale invece è un monito inaspettato e sorprendente di Lang, che lascia a riflessioni profonde...

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Ultima risposta 27/09/2007 23.26.56
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davil  @  09/03/2007 10:18:59
   9 / 10
bellissimo, è nella storia del cinema. Un affresco sociale e psicologico affrontato con una capacità registica di altissimo livello.

Davy.Jones  @  16/02/2007 21:24:59
   9 / 10
Ottimo Ottimo e Ottimo
Dopo averlo visto ne sono stato affascinato...
Veramente bello.
unica cosa bella del mostro era il modo di fischiettare.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  10/02/2007 20:22:50
   7½ / 10
Conoscevo quel modo di fischiettare , ma non sapevo che era preso da questo film ( agghiacciante ) , che dire 1931, un Ottimo film per quei tempi , ma vederlo adesso ,dopo aver visto centinaia di film del genere ,non mi ha colpito più di tanto . Cmq rimane una pellicola di tutto rispetto ,visto i suoi 75 anni .

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2 risposte al commento
Ultima risposta 31/07/2007 01.36.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  08/02/2007 18:22:46
   9½ / 10
Da quotare in pieno il commento di amterme. Cosa aggiungere di più? Che alla fine, quando il mostro viene processato dalla malavita mi è venuto un sentimento di pietà verso questa persona, e ho pensato d'istinto che nessuno è veramente un mostro, nemmeno chi commette atti disumani, e che nessuno ha diritto di mettersi sul pulpito e di giudicare gli altri, ma solo di capire come lo chiamava Kant il mondo morale dentro di noi, ossia l'animo umano capace di grandissime cose ma anche di abiezione incontrollabile.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  08/02/2007 00:25:13
   10 / 10
Un capolavoro espressionista senza tempo.
Memorabile il processo finale.

devis  @  19/12/2006 23:13:35
   9 / 10
Bellissimo film dove l'ansia la fa da padrone per tutto la durata.
Primo film sonoro di Fritz Lang, ha avuto un remake Rifatto nel 1951 da Joseph Losey

Exodus  @  10/12/2006 18:31:26
   6½ / 10
Non so che dire... l'ho rivisto 2 volte per cercare di capacitarmi dei voti così alti, ma devo dire che non mi è piaciuto affatto.
Parte molto bene, con scene di grande pathos (i bambini che canticchiano, l'inquadratura della tromba delle scale, il palloncino che vola via), ma poi si disperde in uno sviluppo lento e noioso che solo occasionalmente ritrova spessore.
Non ho neppure trovato così speciale la scena finale, più che altro la definirei patetica e troncata all'improvviso (dall'arrivo della polizia).
Poco più che sufficiente (gli concedo l'estrema modernità del tema trattato,ma a livello di realizzazione mi sembra decisamente scarso).

4 risposte al commento
Ultima risposta 07/09/2007 12.55.32
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  01/12/2006 23:25:44
   9½ / 10
Un film che se fosse riproposto oggi scatenerebbe molte polemiche. Affronta temi ancora scottanti e di grande attualità come la pedofilia e la possibilità di curarla, la voglia di farsi giustizia da soli, la pena di morte.
Il tema principale è però il contrasto fra istituzioni e leggi ufficiali da una parte e organizzazioni sociali paramilitari e di mutuo soccorso che controllano il territorio e creano consenso (tipo mafia o hamas) dall’altra. Qui c’entra senz’altro la situazione della Germania agli inizi degli anni ’30, in preda al caos politico, spezzettata in mille partitini in costrasto fra di loro e con le istituzioni impotenti e screditate, pronta a buttarsi nelle braccia di Hitler.
Nella prima parte del film la minaccia dell’assassino pedofilo aleggia quasi come una piaga divina sulla società e serve a Lang per mostrare la schizofrenia e l’isteria generale. La società che viene dipinta è piuttosto degradata a livello morale: le elite tronfie e burocratiche, i bassifondi dediti al malaffare e al guadagno facile. E qui si innesca nel film un parallelo insistito (palleggiamento di inquadrature) fra le due organizzazioni rivali della legge e del malaffare. Paradossalmente la figura migliore la fa il malaffare: meglio organizzato, più efficiente, leader più decisi e autoritari. Sono loro che a un certo punto trascinano il film in un crescendo da film poliziesco fino al capolavoro della scena finale, la più bella del film. A questo punto entra in scena il “mostro”, interpretato magistralmente da Peter Lorre, una persona in preda allo sdoppiamento di personalità, una persona disperata che non si sa controllare. Si oscilla fra disgusto e comprensione, fra vendetta e pietà, fra passione e raziocinio. Davanti a lui sta la “gente”, una massa amorfa, in preda agli istinti un po’ come in tutti i film di Lang e un “tribunale” fatto di criminali (forti e imperiosi). La voce della “ragione” (l’avvocato difensore) è debole e pezzente in confronto.
Qui sta tutta l’ambiguità del film. Anche se la conclusione ristabilisce l’ordine, non si può fare a meno di sentirlo come debole e perdente, mentre il malaffare appare come l’unico ordine effettivo.
Di li a poco infatti la Germania avrebbe imboccato proprio la strada dell’imposizione, dell’autorità, degli istinti irrazionali. Lang invece sarebbe poi fuggito negli USA, dove avrebbe risolto questa ambiguità nel film Furia, dove c’è un’esplicita condanna della giustizia “fai-da-te”.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2006 08.21.57
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The Monia 84  @  14/11/2006 21:15:35
   10 / 10
Un altro vampiro, un altro pazzo scatenato. Mentre in America Albert Fish è già ricercato dalla polizia e ha compiuto la maggior parte dei suoi omicidi, tra il febbraio e il novembre del 1929, in Germania, si scatena la follia del Vampiro di Düsseldorf.

Alla classica domanda sul proprio ultimo desiderio, Peter Kürten ha così risposto al boia: "Mi potrebbe dire se, dopo che la mia testa è stata tagliata, sarò ancora capace di sentire, almeno per un brevissimo attimo, il suono del mio sangue che sgorga dal ceppo del mio collo?" e dopo un attimo di pausa ha aggiunto: "ciò sarebbe per me il piacere di tutti i piaceri".

E Fritz Lang e sua moglie partirono da li per creare tre anni dopo il primo film sonoro su un criminale seriale: creature cosi aberranti tanto quanto affascinanti e attraenti.

E il film di Lang fu un classico destinato a fare scuola. Grottesco e drammatico Peter Lorre, capace di incarnare al meglio la doppiezza sconvolgente del suo personaggio (vittima o carnefice?).

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Ultima risposta 08/12/2006 14.34.47
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  12/11/2006 12:42:59
   8½ / 10
Un film ad alta tensione etica. Ci fa vivere in un'atmosfera sociale e istituzionale di grande spessore morale e coinvolgimento solidaristico.
E' qualcosa che da tempo nelle nostre società è scomparso lasciando in eredità un vuoto tecnicismo giudiziario...
Tratti espressionisti di grande suggestione...

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  27/10/2006 21:17:42
   9 / 10
Uno dei primi grandi capolavoro del cinema sonoro nel genere thriller.
Il racconto ci accompagna nell’abisso oscuro degli omicidi seriali, commessi da un uomo apparentemente mite (nei comportamenti e nell’aspetto, che sono quelli di un “piccolo borghese”), ma che cela dentro di se una insanabile follia ..la ottima combinazione di una attenta espressività, che si palesa soprattutto nel volto del protagonista, ed una agghiacciante colonna sonora, rendono questa pellicola ricca di tensione e per certi versi illuminante (da non dimenticare il luogo ed il momento storico in qui il film venne girato).
Una prima parte più attenta a costruire il personaggio, l’inquietudine nel definirne il profilo, ma anche una società che deve affrontare il dramma della paura, dell’insicurezza (anche se più lenta nel ritmo della narrazione) ..una seconda parte, con la cattura del mostro, certamente più introspettiva e profonda, facendoci interrogare (nel finale) sul senso della giustizia, contrapponendo quella popolare (paradossalmente organizzata in un processo) a quella dello Stato.
Molte sono le scene che denotano una assoluta genialità, dalla mano che con il gesso (la M scritta sul palmo) sembra marchiare indelebilmente il mostro nei confronti dell’intera società, ma anche quel fischiettio che rappresenterà la chiave di volta per identificare l’assassino ..ogni cosa risulta studiata in maniera ineccepibile, rappresentando poi la fonte di ispirazione, grazie alla sua originalità, per molte altre pellicole che seguiranno.
Magistrale l’interpretazione del protagonista, il bravissimo Peter Lorre, capace di mostrare con la sua espressività la saviezza e la follia di un uomo ..altrettanto perfetta la direzione del regista tedesco Fritz Lang, che conia un capolavoro d’avanguardia e di assoluto realismo.
Pellicola intramontabile ..capace ancora oggi di affascinare e di incutere inquietudine.

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