m, il mostro di dusseldorf regia di Fritz Lang Germania 1931
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m, il mostro di dusseldorf (1931)

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locandina del film M, IL MOSTRO DI DUSSELDORF

Titolo Originale: M

RegiaFritz Lang

InterpretiPeter Lorre, Ellen Widmann, Otto Wernicke, Inge Landgut, Theodor Loos

Durata: h 1.57
NazionalitàGermania 1931
Generethriller
Al cinema nel Settembre 1931

•  Altri film di Fritz Lang

Trama del film M, il mostro di dusseldorf

Uno psicopatico che uccide bambini terrorizza una città tedesca. La polizia brancola nel buio ed allo stesso tempo investigando, crea problemi alla criminalità organizzata che decide, pur di togliersi la polizia dai piedi, di dare la caccia all'assassino.

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Voto Visitatori:   8,99 / 10 (187 voti)8,99Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su M, il mostro di dusseldorf, 187 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  11/01/2015 15:09:32
   8 / 10
Ha quasi 90 anni, eppure risulta ancora attualissimo sia per la storia (caccia ad un serial killer) sia per gli innumerevoli spunti sociali/riflessivi che si porta dietro (è giusto condannare a morte qualcuno incapace di intendere e di volere? E' giusto che un maniaco si salvi grazie all'infermità mentale? E' giusto che il popolo si erga a giudice per decretare il destino di un uomo? Merita difesa un uomo malato che ha ucciso delle bambine? ecc…).
All'inizio il film fatica ad ingranare (almeno se visto con occhio odierno) ma poi si focalizza nella direzione giusta e procede in un crescendo di tensione sempre più insostenibile fino ad arrivare allo storico finale (con il drammatico sfogo dello straordinario Lorre) che, in qualche modo, mette lo spettatore in una posizione estremamente scomoda: punta il dito contro il maniaco per ciò che ha fatto, punta il dito contro la folla di criminali che lo vuole morto, punta il dito contro se stesso per aver osato compatire un assassino o, viceversa, per averne voluto la morte al punto da diventare lui stesso un assassino.
Proprio ora, mentre scrivo, mi rendo conto di quanto Lang, geniale, fosse troppo avanti con i tempi.

Merita la sua fama di capolavoro, è del 1931 e i film di oggi non sono neanche degni di lucidargli le scarpe; ad ogni modo con il voto non vado oltre perché i primi 40 minuti mi hanno davvero troppo annoiato.
Pietra miliare.

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Ultima risposta 14/06/2018 16.21.28
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steven23  @  23/07/2014 15:00:08
   9½ / 10
A un anno di distanza da quel capolavoro targato Von Sternberg che risponde al nome de "L'angelo azzurro", ecco che il cinema tedesco, stavolta con Lang, regala un altra perla (e in quegli anni accadeva molto di frequente) e fa capire quale fosse il suo livello a cavallo tra le due guerre mondiali.
Erano mesi che volevo vedermi questo film, forse anche più di un anno... dopo continui slittamenti ecco che ieri sera ho posto fine a questa mia lacuna.
Non sto a perder tempo nel riassumere la trama e passo direttamente al film in sé, il primo sonoro del regista. Che dire, è eccezionale!! Può piacere o meno, può risultare vecchio (in fondo siamo più vicino al secolo di vita che non al mezzo secolo), segnato dagli anni trascorsi e tutto quello che volete... ma questo è cinema... cinema con la "C" maiuscola... cinema nel senso più puro e cristallino del termine. E su questo non credo ci sia nulla da obiettare!
Lang fonde con incredibile maestria le tecniche espressive del muto con quel senso di modernità che solo il sonoro è in grado di dare. E malgrado il regista fosse appunto a uno dei suoi primi tentativi, il risultato è sbalorditivo... già, perché qui il sonoro risulta assolutamente raggelante, dal motivetto fischiato dal mostro (quasi un'ossessione vista la frequenza con cui lo fischia) agli effetti sonori per arrivare alle musiche, tutto dona alla pellicola un aspetto inquietante e, a tratti, soffocante.
Per non parlare della regia in sé, di certe inquadrature all'apparenza innocenti ma talmente cariche d'intensità da far venire i brividi, degli stacchi di macchina e degli effetti fotografici. Se non siamo vicini alla perfezione beh, ci manca veramente poco.
E poi arriviamo ai temi trattati. La vicenda si ispira a fatti realmente accaduti e offre a Lang la possibilità di mostrare cosa può accadere quando il marcio si trova intorno a noi... magari accanto a noi. Non si è più sicuri di nulla, un'intera città inizia a mostrare le prime crepe nei rapporti tra i cittadini e qualsiasi gesto, anche il più innocente (come riferire l'ora a una bambina) può essere visto come la più spregevole delle azioni e portare all'arresto di un perfetto innocente. E tutto questo a causa di una sola persona! Ebbene, tutto ciò viene mostrato alla perfezione nella prima parte del film.
La seconda, invece, fornisce a Lang terreno fertile per affrontare i "suoi" temi, vale a dire la contrapposizione tra giustizia privata e ufficiale. Non c'è alcun tipo di schieramento, i temi vengono mostrati con la massima lucidità e trasparenza e culminano in un finale da antologia, dove viene dato spazio anche al mostro per spiegare le sue ragioni.
Sul cast poco da dire, se non qualcosa circa Peter Lorre. Qualcosa, in realtà sarebbe ben più di qualcosa, ma vedrò di essere breve... per buona parte del film si vede poco, molto poco. Spesso inquadrato nell'ombra (il che non fa altro che intensificare la paura che aleggia nei suoi confronti), talvolta vedendo solo le mani, Lorre comincia a mostrare un antipasto di ciò che regalerà più tardi soltanto in quella splendida inquadratura allo specchio... inquadratura in cui sembra quasi far fatica a riconoscersi.
Poi arriva l'ultima mezz'ora e il livello della sua interpretazione schizza verso l'alto, ma è solo durante lo straordinario quarto d'ora finale che mostra tutto il suo sconfinato talento. A parole, certo, ma soprattutto sfruttando un'espressività pazzesca... i suoi occhi!! I suoi occhi sono un qualcosa di indescrivibile... per capire la portata della sua interpretazione occorre vederlo, c'è poco da fare!

In conclusione non do il massimo semplicemente perché, a differenza de "L'angelo azzurro" (la il 10 l'avevo dato) soffre di un minimo di staticità in più nella parte centrale. Una sciocchezza!
In fondo mi sono trovato dinanzi a un capolavoro, il resto sono solo chiacchiere.

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Ultima risposta 23/07/2014 17.28.10
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BlueBlaster  @  17/04/2014 17:49:11
   8 / 10
Senza dubbio un capolavoro per l'epoca...con una storia sempre attuale che serve su un piatto d'argento molteplici tematiche su cui riflettere.
Le indagini di una polizia che brancola nel buio, i malviventi (che facendo le veci del popolo) si assumono l'onere di scovare

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Davvero una storia agghiacciante con delle atmosfere morbose e "pesanti", l'espressionismo tedesco a favore di uno dei primi thriller-noir del Cinema...ogni singola inquadratura è frutto di uno stile ricco di metafore e simbolismi (il palloncino, le scale, i riflessi, le ombre, la tavola apparecchiata con i piatti e la sedia vuota ecc...) con moltissimi dettagli mai dati al caso.
Tuttavia è inevitabile, per quanto una pellicola di questa fattura e spessore tematico rimanga un film da vedere obbligatoriamente, che determinai aspetti tecnici risentano dell'epoca inficiando nel mio giudizio finale che vuole essere oggettivo e non dettato da fattori storici o compromessi da un comune giudizio che questo sia un capolavoro assoluto.
Purtroppo le sequenze sono spesso accelerate dandomi quella sensazione di comicità involontaria che in un film così serio non dovrebbe esistere, un'altro dettaglio tecnico imperfetto è che in alcuni momenti le inquadrature sono davvero mosse e tremolanti...ovvio che questi sono dettagli di poco conto dovuti appunto ad un Cinema di un'altra epoca ma ciò non toglie che ci siano.
Lati positivi invece sono il montaggio secco ma funzionale che finalmente può contare sul primordiale sonoro che è sfruttato con una maestria assurda se si pensa che siamo agli albori del "Cinema parlato", non si possono poi dimenticare le ottime scenografie urbane unite ad una fotografia ombrosa.

Peter Lorre eccezionale e perfetto per il ruolo sia come fisicità quasi grottesca che come espressività che incarna un mostro che teme se stesso...una buona analisi,sopratutto nel finale, della psicologia di un serial killer.
L'angoscia del film sta nella violenza contro i bambini che fa sempre male ma sopratutto nell'impossibilità di difendersi da un nemico invisibile ben integrato nella società ma che anzi ne è uno dei frutti (un frutto marcio ma pur sempre nato dall'albero della civiltà)...inutile per le forze dell'ordine concentrare le attenzioni e le energia all'interno della malavita!
Si possono riscontrare una miriade di critiche sociali su vari livelli, con un filo di ironia e satira che fanno da contraltare alla drammaticità dei fatti...non dimentichiamo poi che Lang prese ispirazione da vicende reali che scossero Dusseldorf negli anni 20, ed è per questo motivo che in alcuni tratti il film sembra avere una struttura narrativa di stampo documentaristico come il regista volesse far chiarezza, raccontare ed esprimere una propria posizione a riguardo ma senza alla fine farlo concretamente visto il finale volutamente tronco e visto sopratutto il modo di porsi quasi pietoso verso M!

Detto questo mi sento di consigliare questa opera storica a chiunque senza remore ma a conti fatti questo film non incarna la perfezione ma è più una pietra miliare.

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Ultima risposta 17/04/2014 18.15.39
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ferzbox  @  17/02/2014 16:48:41
   9½ / 10
SPOILER VELATI.
Esistono delle opere che sono da considerarsi immortali e che contribuiscono a rendere immortale anche il cinema.
"M,il mostro di Dusseldorf" di Fritz Lang è indiscutibilmente tra queste.

Un'opera del 1931 che sembra stata prodotta negli anni 50,talmente era all'avanguardia lo stile cinematografico di Lang;si rimane esterefatti di quanto il film sia ancora "attuale"....datato,ma scorrevole al punto di non attribuirgli i suoi 80 anni....Gesù,80 anni....questo film ha 80 anni è ancora da le schicchere sulle orecchie.

Il mostro di Dusseldorf è un'opera straordinaria che si concentra sulla figura di uno psicopatico ladro di bambini.
La gente comune lo cerca,la polizia lo cerca,la criminalità lo cerca(per togliersi di mezzo le indagini della polizia,fastidiose per i loro affari)....tutti cercano un'uomo dal basso profilo,che con le sue azioni deviate ha creato una spaccatura nella città....
La ricerca del mostro mette in rilievo le reazioni di tutti i cittadini...la loro rabbia,le loro paure...e poi la vera chicca: la natura del mostro,la sua identità,i suoi perchè e le sue debolezze....
Un finale da urlo che prova con il suo titanico impatto registico a confondere lo spettatore; a fargli nascere il dubbio con le esplosioni emotive del mostro,espresse in tutta la sua umanità repressa ed incompresa.
Si tratta di un capolavoro indiscusso che sa abbassare il sipario con classe...
Una cicatrice della settima arte,nonchè uno dei primi geniali esempi di pellicola con il sonoro... se non è un capolavoro questo...

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Ultima risposta 03/03/2014 13.38.44
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jannakis  @  15/12/2012 10:00:39
   8½ / 10
gli occhi del mostro, colmi di terrore per se stesso e per la folla che lo circonda, restano impressi nella memoria. molto avanti per l'epoca, ispirato alle reali vicende di peter kurten, il film si incentra sulla paranoia dei cittadini di una germania che stava per scoprirsi nazista e sull'angoscia dell'assassino, posseduto dai suoi impulsi irrefrenabili.
senza vedere neppure una goccia di sangue lo spettatore si imbatte subito in un clima dove regna la rabbia e la violenza per poi arrivare alla fine senza più la certezza su chi sia realmente il mostro.

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Ultima risposta 17/12/2012 13.57.37
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Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  27/10/2011 23:08:44
   10 / 10
Ah il nostro caro Thalberg!
Uno che spaccava molto ai registi ma che fortunatamente qualcosa di buono l'aveva: il senso di produrre film commerciali e allo stesso tempo capolavori del cinema per l'impatto sul pubblico. E fu uno dei primi a riconoscere il genio di Lang. Ma questo é un anneddoto piuttosto interessante da trattare in un altro momento magari..

Quindi passiamo al film!

Vedendo M, oltre al piacere che ci ha suscitato nel vederlo, il regista ci fa vedere con occhio critico, la contrapposizione dell'ispettore Fatty e il supercriminale Schranker come la classica coppia simbiotica di poliziotto/criminale, ponendo il killer, perno del film, come ultima voce che denuncia il fatto che se si prova a guardare dentro sé stessi si potranno vedere i microbi della pscosi di cui é affetto Beker. Un aspetto del killer che fa raggelare e allo stesso tempo serve a Lang come livello superiore per l'introduzione del sonoro, oltre all'introduzione della voce narrante esterna, é il suo fischiettio che sentendolo da fuori campo precede lo stupro e poi l'uccisione delle sue vittime. Sommando le inquadrature si può osservare come Lang riesca a delineare uno spaccato di una città tedesca in preda al terrore. Ma quello che rende M un capolavoro é tutto il profilo psicologico e drammatico, determinante e incisivo per l'impatto e i sentimenti provocati nello spettatore.

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Ultima risposta 31/10/2011 05.01.42
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clint 85  @  31/01/2011 00:05:29
   5 / 10
Una PALLA

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Ultima risposta 27/02/2011 20.41.46
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paride_86  @  27/08/2010 01:28:00
   8 / 10
Un classico del cinema che si interroga sulla giusto castigo con cui punire un delitto.
Un po' datato, ma resta sempre un grande film.

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Ultima risposta 02/10/2010 02.37.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  22/02/2010 09:07:07
   9½ / 10
Opera scritta e diretta da quel grande maestro di Fritz Lang e pietra miliare dell'espressionismo tedesco.
Ambienti fumosi, strade percorse dalla paura e dalle ombre, un assassino che si aggira indisturbato. Una caccia trasversale: delinquenti e polizia uniscono le forze al fine di scovarlo. Grande la rappresentazione della società tedesca sofferente e tesa.
Primo film di Lang con il sonoro e fu sfruttato incredibilmente con quel motivetto di Grieg che raggela il sangue.
Ottima la fase introduttiva, tesa la ricerca dell'assassino ed eccezionale il finale.
Ottima la prova di Lorre con quel monologo finale di rara bellezza.
Due cose inspiegabili: il titolo in italiano e il motivo per cui in Italia uscì nel 1960.

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Ultima risposta 15/09/2012 18.13.58
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Manu90  @  12/08/2009 12:50:15
   9 / 10
C'è poco da dire...un capolavoro rivoluzionario per l'epoca, con un montaggio e delle inquadrature ancora oggi imitatissimi! Tra l'altro il tema che viene trattato è attualissimo.

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Ultima risposta 12/08/2009 23.21.06
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RedPill  @  23/06/2009 21:12:59
   8 / 10
Immenso Lang.
Lavoro di altissimo livello, per un regista che ha scritto le basi del cinema mondiale.Film che non sopravvive solo grazie all'originalità della sua sceneggiatura, ma che offre tantissimi altri spunti a quello che è divenuto poi negli anni, un vero e proprio genere cinematografico.M è di fatti un'opera drammatica con sfumature thriller, ottimamente rappresentate da un regista che, mediante l'utilizzo di inquadrature che fungono da metafora dell'accaduto, non ha nemmeno bisogno dell'utilizzo diretto di certe immagini per rappresentare una situazione.Lang, raffigura il "suo mostro" come un vero e proprio problema per l'intera comunità, che parte dal più normale cittadino, passa per le istituzioni preposte alla vigilanza, per arrivare fino alla malavita organizzata.Ognuna di esse proverà quindi, a modo suo, a risolvere la questione; geniale a tal proposito, montare la riunione della polizia, alternata a quella dei criminali, nel paradossale tentativo di far sembrare, legge e fuorilegge dalla stessa parte.Molto bravo anche Peter Lorre, che riesce a rendere bene l'idea della personalità disturbata dell'assassino, soprattutto nel finale, quando da carnefice si ritroverà ad esser vittima, giudicato sommariamente in un tribunale di "colpevoli".In queste ultime scene, infatti, il mostro rivelerà tutta la fragilità di un uomo prigioniero della sua stessa natura, il quale tenterà di giustificarsi, invitando i propri accusatori ad un esame di coscienza. Emblematiche le inquadrature, all'arrivo della polizia.

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Ultima risposta 12/07/2009 13.09.19
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floyd80  @  20/05/2009 14:14:23
   10 / 10
Regia, fotografia, attori e il fischio terrificante del killer rendono questo film un caposaldo del cinema.
Una pellicola da vedere, da studiare e d'ammirare visto il periodo storico in cui è stata concepita e soprattutto osservando il luogo di provenienza (Germania).
C'è un analisi socialed'impatto che ti spoglia di tutte le certezze. Il processo finale sembra un prologo di quello che compieranno i nazisti qualche anno dopo.
Al di là della critica sociale, rimane una pellicola, un thriller, un film che t'inchioda fino alla scena finale, quella non censurata ovviamente.

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Ultima risposta 14/08/2009 21.42.30
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FurFante9  @  18/03/2009 18:56:52
   6½ / 10
Risulta davvero difficile non essere condizionati dall'epoca, ma la qualità rimane. Non si può, a mio parere, dare 10, non esageriamo. Se l'avessi visto negli anni '50 gli avrei dato forse anche 9, ma oggi cm oggi, nn riesco a liberarmi dai "vincoli temporali"...voto 6,5!

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Ultima risposta 07/05/2009 18.56.50
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  21/11/2008 20:45:18
   8½ / 10
Gran film. Oltre che ad essere uno dei primi thriller con un assassino in assoluto, oserei dire che si tratta anche di un film unico. Lang riesce a creare alla perfezione la confusione che si potrebbe creare in città quando si aggira un misterioso killer… paure, sospetti su tutti, l’ordine pubblico che incombe sempre, tensioni, preoccupazioni… talmente che nel film si creano delle sottotrame (gli imprenditori che formano una comunità per dare caccia all’assassino). Grandissime alcune intuizioni del regista che non avevo mai visto al cinema al giorno d’oggi, ad esempio il significato di quella “M”… la tensione inoltre non è per niente invecchiata, direi quasi straordinaria!
Poi c’è il finale… con quella conclusione del tutto imprevedibile il regista ci fa pure riflettere. Ci rendiamo conto che il mostro non è solo l’assassino, ma lo siamo anche noi, tutti noi siamo dei mostri, perché Lang ci mette nella condizione di voler vedere l’assassino morto, proprio come vuole il popolo, in modo che anche noi potessimo commettere un omicidio. Questo messaggio l’ho sentito sbattere in faccia, fenomenale.
Ho apprezzato anche il montaggio. Peccato per la regia un po’ fredda, difetto più o meno tipico dei film degli anni ’30, perché il cinema era ancora influenzato dalla “stabilità” del teatro.

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Ultima risposta 12/12/2008 15.11.56
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JOKER1926  @  12/10/2008 21:40:17
   8 / 10
1931… Fritz Lang propone al pubblico un film speciale, pellicola bellissima, coinvolgente e assai profonda…
Trama affascinante, innumerevoli pregi e pochissimi difetti compongono uno dei film più importanti di sempre…
La pellicola fa fatica a trovare una collocazione, infatti il lavoro cinematografico di Lang "sbalza" fra vari generi: "Drammatico", "Thriller" "Poliziesco"…
"M, Il mostro di Dusseldorf" è una pellicola a tratti "politica" che tratta problematiche esteriormente "astratti" e lontane ma complicate e vere.
Il criminale, il presunto "Mostro" è "cosciente" delle sue azioni?
Nel corso del film (e soprattutto nel finale) si apriranno inesorabilmente concetti interessanti, logici e razionali…

Il film dura moltissimo, (quasi due ore di proiezione), ma comunque (salvo qualche parte) lo spettatore non incapperà mai nella noia, bella la prima parte del film, da segnalare le bellissime ambientazioni e i dialoghi (curati, complimenti alla regia); il primo "confronto" fra il malato (Killer) e la bambina è altamente suggestivo, in questo caso si sprecano i complimenti per Lang grandioso nelle inquadrature, segue in questa sequenza un agghiacciante dialogo che colpisce senza alcun dubbio il pubblico (la voce del "Mostro" è sdoppiata, colpo della Regia, ma potrebbe essere un "errore" dell' audio dovuto al doppiaggio in italiano...!), bellissime le varie inquadrature: la palla che è metafora di morte, di non speranza: il palloncino che vola via…
Da una trama assai affascinante il regista "infarcisce" saggiamente il tutto, pellicola "scrupolosa" che offre al pubblico un asfissiante lavoro della polizia che pedina una miriade di persone…
Ma il regista delinea l'Immenso…

La società "spezzata" dalla Criminalità è "rinata" in essa, questa Associazione si "unisce" passivamente con la Polizia è l' apoteosi…
La Criminalità Organizzata studia a tavolino una "tattica" per incastrare il "Mostro", nel "giro" entrano persone come mendicanti…
Questi mendicanti dovranno sorvegliare le strade della città…
La "M" dietro la giacca del "Mostro" è un colpo di genio! (occhio alla locandina del film)…
Ritorna utile una delle scene del film, bisogna notare (attentamente) la faccia del "Mostro" quando viene offeso e quasi deriso dal mendicante, il "nostro" Killer quasi fa pena (una faccia innocente, questo discorso trova luce nel finale)…
L'ultima parte (a Mio Avviso) è un po' lenta, l' "Invasione" nell'edificio è molto poco entusiasmante, ma comunque l'elemento "emozione" abbonderà negli ultimi minuti.
Infatti il "tribunale" fatto da criminali e gentaglia della città è la metafora del film, i dialoghi a volte deliranti e retorici compongono il Sacrale fondamento del tutto…
Questa ultima sequenza è forse una delle scene più belle e profonde di tutti i tempi…
Concezioni, simbologie, teorie si intersecano vertiginosamente e delineano, o meglio offrono al pubblico una giusta, ragionevole, equilibrata "misura" della vita…
La rabbia, il rancore devono arrestarsi dinanzi alla logica (ma non è facile!), chi non è "Indipendente" bensì pazzo, malato mentale deve essere protetto ma non ucciso…

"Il Mostro di Dusseldorf" è quindi un lungo viaggio nella psiche umana che non sa delineare il male dal bene o il "danno" dal Male Assoluto.
Nella città invece si genera e si diffonde precocemente un altro tipo di Male che paradossalmente è un Bene, potrei spaziare e spadroneggiare fra teorie e concezioni abissali, il tutto comunque si genera dalla mente di un regista degli anni 30!!! I complimenti sono d' obbligo…

Il film si distingue dalle altre pellicole "primitive",pellicola avanzata, futuristica e Universale (dietro l'inerme icona del Killer si nasconde paradossalmente tutto il male del mondo; buona dunque l'immagine del "mostro"…) storia, e concezioni estraniano perentoriamente il film dal solito e prevedibile "mucchio" cinematografico , "Il Mostro di Dusseldorf" può essere definito Arte, Messaggio Universale di pietà…

La pellicola inoltre riesce a colpire in modo "fine" lo spettatore, non ci sarà molto sangue (anzi) ma i risultati saranno eccelsi.

Il temutissimo "Mostro" alla fine diventa "buono", esso è accettato (o quasi) dallo spettatore… Lode al regista…

E' inutile parlare di fotografia ed effetti speciali (poi inutili a prescindere in questo film) siamo alle origini della Cinematografia, ma comunque il "bianco e nero" è molto suggestivo quasi "macabro", quindi entrano in campo altri determinanti fattori che fanno "sbandare" sensibilmente verso l'alto la pellicola , quasi nel Tempio del Cinema più bello di tutti i tempi…

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Ultima risposta 01/11/2008 11.39.53
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greenday2  @  29/09/2008 03:16:24
   8 / 10
Ok son partito prevenuto. Lo ritenevo una sorta di dogma del cinema...che a conti fatti risulta obsoleto e superato.

Man mano l'ho rivalutato.

Credo questo film (come quasi tutti questi film da reperto), vadano visti senza sapere nulla a priori.

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Ultima risposta 04/10/2008 22.00.28
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Supergiaf  @  19/09/2008 19:02:44
   6½ / 10
capolavoro per l'epoca .oggi alquanto datato.per cinefili .

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Ultima risposta 24/09/2008 11.29.40
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Bomber&Bionda  @  28/02/2008 13:40:59
   6 / 10
Thriller ormai datato, se messo a confronto con altri capolavori dell'epoca perde di qualità e fascino. Poco coinvolgente dal punto di vista emotivo.

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Ultima risposta 29/02/2008 13.09.29
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sabatani  @  11/12/2007 20:13:42
   3 / 10
salve sono uno che aveva scritto qualche post qualche tempo fa e ora mi rifaccio avanti per criticare negativamente e positivamente alcuni film, allora inizio con questo, incuriosito come molti dalla posizione in classifica mi accingo a vederlo ma che palle, un film che oggi come oggi fa venire il latte ai ********, guardatevi bene da sto genere di ******ni di film che non danno uno straccio di emozione, saranno anche grandi classici ma non danno niente durante la programmazione, guardate non voglio rovinare la media ne di sto film e eviterò di votare altri film come questo, ad esempio il posto delle fragole, il settimo sigillo, o le commedie insipide italiane degli anni 60 e 70, ma cazzzzo i filmetti di oggi di horror adolescenziali, le *******tte delle commedie italiane, insomma tutto quello che esiste oggi nella filmografia mondiale, e guardate bene ci metto anche troppo belli di daniele e costantino, sono migliori dei film di allora, cazxzo e passato mezzo secolo, ci saranno una dozzina di film che salvo prima degli anni 80, poi tutto il bello e venuto dopo coi grandi capolavori colle palllle, ma parliamo di kubrick, orizzonti di gloria mi ha fatto stare male durante la programmazione volevo chiudere la finestra del film ma ho resistito come con altre pellicole del passato, e qui invece date tutti voti alti a sti classici del cazz, ma che c'avete in testa i neuroni morti tacc vostra, ma quando guardate un film volete o no provarle ste emozioni, mi viene il dubbio che chi vota siano solo dei professori universitari, ma ***** possibile che ha ragazzi di 25 anni come me possa piacere sta roba

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Ultima risposta 17/05/2009 10.56.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gardner  @  29/11/2007 10:35:12
   6½ / 10
Nella speranza di non essere coperto da un coro di contumelie, credo che per giudicare un film così bisogna chiarire se il voto deve essere decontestualizzato. Nel 1931 questo era un ufo (il film conserva bagliori di una modernità assoluta) ma oggi dargli 10 è feticismo assoluto. Si riuschia di valutare i film come gli appassionati di orologi che cadono in deliquio davanti ad un padellone degli anni '30 con carica a manovella. Il valore storico e archeologico è una cosa, ma il merito artistico va rivisto alla luce delle cose successe nel frattempo e tenendo conto della diversa sensibilità maturata nei confronti del cinema.

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Ultima risposta 23/09/2008 10.18.48
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the saint  @  19/11/2007 12:21:09
   6 / 10
poteva essere un capolavoro nel 1931... sicuramente l'avessi visto in quegli anni e c'era filmscoop gli avrei messo un 10.. ma oggi non me la sento proprio di mettere più di 6. Sono daccordo col dire che era un film avanti coi tempi, rivoluzionario; ha avuto delle grandi trovate (il fischio, lo stratagemma della mano). può essere stato anche un film che ha ispirato molti altri thriller, ma ciò non basta x definirlo un capolavoro. la parte centrale scorre poi alquanto lenta! solo il finale a mio avviso è da premiare.

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Ultima risposta 12/05/2008 20.57.36
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  12/11/2007 08:17:29
   10 / 10
Ho sempre considerato il terrore nascosto, quello che si intuisce, quello che non viene mostrato, di gran lunga superiore all'orrore trasmesso sotto forma di splatter, di fiumi di sangue, di sgozzamenti. Lang quando ha diretto questo magnifico film, veniva da una notevole esperienza con il cinema muto, prediligendo, anche con l'avvento del sonoro, la straordinaria forza delle immagini. Per questo nel "Il mostro di Dusseldorf" non assistiamo al delitto della povera bimba, ne intuiamo l'omicidio mediante immagini in tragica successione: la tromba delle scale deserta, l'inquadratura del posto a tavola con la sedia vuota, la palla che rotola incustodita nel prato, il tutto mentre la voce fuori campo della mamma invoca il nome della piccola, tutto questo crea uno straordinario coinvolgimento psicologico. Del mostro non ne conosciamo le fattezze, soltanto l'ombra del manifesto con su la propria taglia, ne fa intravedere i contorni.
Il contesto sociale è al centro della narrazione, il quadro è composto dal parallelo istituzione-criminalità e cittadini-mendicanti; in un continuo ribaltamento dei ruoli a fare giustizia è prima l'organizzazione criminale in collaborazione con i bassi fondi della città, mendicanti e barboni; a fronte di una polizia assente ed incapace e di una folla di cittadini ormai portata all'isterismo. Il finale ristabilisce l'ordine.
Ma se ad accompagnarci per tutto l'inizio e la parte centrale del film é l'aspetto socio-psicologico, è la confessione, al processo sommario, dello straordinario Peter Lorre a regalare i 10 minuti più intensi del film. Indimenticabile la prova del giovane attore Slovacco, incalzato dalla giuria criminale da sfogo all'accorata difesa che tutti conoscono, la "maledizione interiore" che si impossessa di lui va al di là del proprio controllo, il raptus di follia è tale che confessa di venire a conoscienza dei propri omicidi soltanto dai giornali, il delitto non è opera della sua volontà; si assiste cosi' all'umanizzazione del mostro. "Che diritto avete voi di giudicarmi?", il mostro non accetta di essere posto al giudizio di altri mostri,(il giudice è un pluriomicida), e pretende il rispetto dei diritti; siamo al paradosso, lo stesso diritto non è stato concesso alle piccole creature uccise. L'impulso omicida generato da un animo folle può essere giustificato?, si possono perdonare i pedofili stupratori quando gli viene riconosciuta la vera o presunta infermità mentale?. Ancora oggi queste domande non hanno risposta, questa straordinaria macchina che è l'uomo è troppo complessa per omologare i sentimenti, i stati d'animo e, purtroppo anche gli impulsi. Quando un film ti fa porre questi interrogativi e lo fa cosi' bene non può che essere un capolavoro, le splendide inquadrature, la fotografia e l'atmosfera cosi' coinvolgente completano il quadro. La pellicola avrebbe dovuto titolarsi "un assassino tra noi" ma è facile comprendere perchè il regime Hitleriano, quel periodo in germania in forte espansione, ne ordinò la modifica.

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Ultima risposta 12/11/2007 16.00.28
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ds1hm  @  16/10/2007 15:38:42
   10 / 10
credo che rimarrà per sempre un'opera fuori dal suo tempo...da ogni tempo...come altri pochi grandi film, o come tutte le innovative opere artistiche in genere, finisce per avere nella mente di chi osserva uno sviluppo psichico indipendente dall'opera stessa...chi osserva finisce per amalgamarsi al film tanto da perdere la dovuta distanza mentale che gli dovrebbe permettere di valutare la giusta o sbagliata conclusione alla quale viene condotto il mostro in questione....tanti sono i temi analizzati...temi tesi e sferzati da immagini che non si prestano a inutili vuoti....anzi ricordo momenti di ansia...di attesa...di preannuncio di morte che raramente ho riscontrato in altri film senza però che l'autore facesse ricorso a drammi ricolmi di sangue, violenza di immagini, isterismi moderni. ARTE senza tempo, film ricolmi di una perduta necessità di indagare l'uomo e la sua psiche.

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Ultima risposta 16/10/2007 18.09.29
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alesfaer  @  12/10/2007 18:42:52
   5½ / 10
nettamente meglio di nosferatu.
tuttavia il 5.5 è dovuto solo al rispetto x l'epoca degli anni 30.
il film in se nn supererebbe il 2.5/3
1 giusta media è il 5,5 anke se è un voto molto gonfiato.

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Ultima risposta 03/12/2008 22.30.01
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Invia una mail all'autore del commento DonD  @  09/10/2007 00:20:57
   7 / 10
La storia è bella, peccato manchi qualche parte cruda... per es. ritrovamenti di cadaveri delle fanciulle, un assassinio in "diretta"... cose così!
Certo bisogna tener conto dell'anno di uscita del film.

A conti fatti cmq mi è piaciuto, ma in ottica odierna non me la sento di dargli + di un 7.

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Ultima risposta 12/10/2007 13.08.58
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Tony Ciccione90  @  01/10/2007 12:16:57
   6½ / 10
Film normalissimo che non ha nulla di speciale. Vale la pena vederlo perchè ha fatto storia e perchè affronta una tematica delicata:la giustizia,specie quella (brutale) fai da te. Su questo forum ho letto commenti che esaltavano il monologo finale del mostro. A me è sembrato retorico e scontato,così come la fine,comunque significativa. Nonostante la mancanza di una colonna sonora non mi ha annoiato. Troppo sopravvalutato.

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Ultima risposta 11/10/2007 21.30.11
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FrankNFurter  @  11/09/2007 12:36:10
   8 / 10
Non è riuscito ad emozionarmi come avrei immaginato.
Rimane comunque un'opera che ha segnato una quantità infinita di successivi thriller

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Ultima risposta 25/09/2007 10.01.57
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vivolamiavita  @  09/09/2007 20:25:26
   7½ / 10
Io credo che questo film innanzi tutto vada colto non per quello che realmente appare ai nostri occhi quanto per la sua colllocazione nel tempo e per i paradossi e i messaggi che possono subito dopo la visione anche essere ignorati...
Per quanto riguarda l'anno di produzione sono più che d'accordo sul fatto che rivoluzioni un po' quelli che erano i canoni del tempo. Certo la pedofilia ( se così la vogliamo intendere dato che non è evidente nel film un atto di pedofilia), la genialità organizzata e soprattutto la "pazzia" del mostro sono elementi che lasciano pensare ad un capolavoro dell'epoca, il paradosso dell' "autoconsegna" nelle mani della polizia da parte della criminalità organizzata dovuto per altro a un interesse comune quale quello di localizzare l'assassino, seppur per interessi diversi, deve a mio occhio essere colto.
Tuttavia sono d'accordo con tutti gli utenti che affermano che un primo posto nella classifica di tutti i tempi sia un po' esagerato. Certo è scontato che al giorno d'oggi sia troppo facile girare dei film che risultino "migliori" di questo dati i mezzi a disposizione, ma non possiamo secondo me, in sede di valutazione, prescinderne al 100%, bisognerebbe mediare o meglio considerarlo per quello che rappresentava o poteva rappresentare allora ma anche valutarlo un attimino in rapporto con i nostri tempi. Se il cinema è in generale "cresciuto" e, ripeto, mi riferisco al supporto fornito dai mezzi a disposizione, bisognerebbe a mio parere considerare questi film tenendo anche conto di questo.
Il mio voto è sicuramente contestabile ma frutto di una ragionata analisi di media.

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Ultima risposta 09/10/2007 14.34.41
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polbot  @  04/09/2007 13:43:32
   6 / 10
assolutamente..... normale. Sopravvalutato. Mai un sussulto.

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Ultima risposta 11/10/2007 15.04.02
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eraserhead  @  22/08/2007 13:50:45
   10 / 10
Film grandioso, impressionante come, senza mai mostrare una goccia di sangue, riesca a tenere incollati allo schermo. Thriller così oggigiorno se ne vedono pochi. Grandiosa la scena finale con il relativo monologo del mostro. Temi che ancora oggi farebbero discutere, come la presenza, nell'uomo, di istinti terribili, difficili da reprimere.

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Ultima risposta 16/10/2007 17.49.08
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  21/08/2007 10:32:40
   10 / 10
Affascinante capolavoro senza tempo dalle tinte fosche, coraggioso nei temi trattati e magistrale nel ribaltamento operato nel processo al mostro, un Peter Lorre ottimo come al solito: nel suo sguardo da omuncolo abbattuto c'è tutto il senso di un'opera dal fascino inquietante.

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Ultima risposta 28/08/2007 12.53.16
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metafisico  @  16/08/2007 17:37:46
   8 / 10
film superbo che tratta molto bene il problema della pazzia, dellamalattia e della giustiza umana.
tematiche molto attuali sulle quali qualche politico di casa nostra che ha approvato l'indulto dovrebbe riflettere...
Il protagonista Lorre me lo ricordavo come aiutante imbranato in "20000 leghe sotto i mari"

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Ultima risposta 17/08/2007 09.32.02
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grabowsky  @  06/08/2007 10:32:25
   10 / 10
un film veramente incredibile...lang e' un maestro, un'innovatore, uno che t tiene incollato allo schermo e che t sorprende x quanto e' avanti e affascinante. la storia e congeniata alla perfezione con un finale da fantascenza! i triller devono tutto a questo capostipite e al suo alone di mistero morboso...grandissimo film nella storia

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Ultima risposta 10/08/2007 17.57.41
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  01/08/2007 15:15:11
   10 / 10
Il primo thriller della storia, uno dei miei dieci film preferiti di sempre, sfido qualunque cinefilo a non ricordarsi la celeberrima musichetta fischiata. Anche dal punto di vista della fotografia e del montaggio rappresenta qualcosa di rivoluzionario, solo Welles riuscì a fare altrettanto. Un film che tutti i veri appassionati di cinema (e di genere) dovrebbero assolutamente vedere.

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Ultima risposta 06/08/2007 13.13.25
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AKIRA KUROSAWA  @  31/07/2007 02:26:29
   10 / 10
penso sia uno dei primi film su un serial killer..fantastico , semplicemente fantastico..secondo film che ho visto di lang, devo dire che è veramente un bravissimo regista, anche metropolis mi ha affascinato cosi..fotografia splendida, il finale poi..fantastico

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Ultima risposta 04/10/2007 15.15.19
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Bukkake  @  17/04/2007 10:02:20
   10 / 10
l'ho guardato su consiglio di un amico che se ne intende e ne sono rimasto entusiasta.un grandissimo film.

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Ultima risposta 31/07/2007 01.27.56
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Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  16/03/2007 22:29:55
   10 / 10
Un film attualissimo eppure così datato.
Bellissimo, d'effetto, spietato, senza mai far vedere una macchia di sangue, eppure più tagliente di una lama che ti fa sentire il calore mentre sfila lentamente nella carne...
La prima scena, quella della scomparsa di elsie, lacera il cuore.
Il resto è antologico, la malavita che si organizza e si sostituisce alla giustizia - beninteso sempre per evidenziare la necessità di proseguire indisturbata i propri traffici - la gente che si fa giustizia da sè, temi attualissimi.
Il finale invece è un monito inaspettato e sorprendente di Lang, che lascia a riflessioni profonde...

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Ultima risposta 27/09/2007 23.26.56
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  10/02/2007 20:22:50
   7½ / 10
Conoscevo quel modo di fischiettare , ma non sapevo che era preso da questo film ( agghiacciante ) , che dire 1931, un Ottimo film per quei tempi , ma vederlo adesso ,dopo aver visto centinaia di film del genere ,non mi ha colpito più di tanto . Cmq rimane una pellicola di tutto rispetto ,visto i suoi 75 anni .

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Ultima risposta 31/07/2007 01.36.43
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Exodus  @  10/12/2006 18:31:26
   6½ / 10
Non so che dire... l'ho rivisto 2 volte per cercare di capacitarmi dei voti così alti, ma devo dire che non mi è piaciuto affatto.
Parte molto bene, con scene di grande pathos (i bambini che canticchiano, l'inquadratura della tromba delle scale, il palloncino che vola via), ma poi si disperde in uno sviluppo lento e noioso che solo occasionalmente ritrova spessore.
Non ho neppure trovato così speciale la scena finale, più che altro la definirei patetica e troncata all'improvviso (dall'arrivo della polizia).
Poco più che sufficiente (gli concedo l'estrema modernità del tema trattato,ma a livello di realizzazione mi sembra decisamente scarso).

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Ultima risposta 07/09/2007 12.55.32
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  01/12/2006 23:25:44
   9½ / 10
Un film che se fosse riproposto oggi scatenerebbe molte polemiche. Affronta temi ancora scottanti e di grande attualità come la pedofilia e la possibilità di curarla, la voglia di farsi giustizia da soli, la pena di morte.
Il tema principale è però il contrasto fra istituzioni e leggi ufficiali da una parte e organizzazioni sociali paramilitari e di mutuo soccorso che controllano il territorio e creano consenso (tipo mafia o hamas) dall’altra. Qui c’entra senz’altro la situazione della Germania agli inizi degli anni ’30, in preda al caos politico, spezzettata in mille partitini in costrasto fra di loro e con le istituzioni impotenti e screditate, pronta a buttarsi nelle braccia di Hitler.
Nella prima parte del film la minaccia dell’assassino pedofilo aleggia quasi come una piaga divina sulla società e serve a Lang per mostrare la schizofrenia e l’isteria generale. La società che viene dipinta è piuttosto degradata a livello morale: le elite tronfie e burocratiche, i bassifondi dediti al malaffare e al guadagno facile. E qui si innesca nel film un parallelo insistito (palleggiamento di inquadrature) fra le due organizzazioni rivali della legge e del malaffare. Paradossalmente la figura migliore la fa il malaffare: meglio organizzato, più efficiente, leader più decisi e autoritari. Sono loro che a un certo punto trascinano il film in un crescendo da film poliziesco fino al capolavoro della scena finale, la più bella del film. A questo punto entra in scena il “mostro”, interpretato magistralmente da Peter Lorre, una persona in preda allo sdoppiamento di personalità, una persona disperata che non si sa controllare. Si oscilla fra disgusto e comprensione, fra vendetta e pietà, fra passione e raziocinio. Davanti a lui sta la “gente”, una massa amorfa, in preda agli istinti un po’ come in tutti i film di Lang e un “tribunale” fatto di criminali (forti e imperiosi). La voce della “ragione” (l’avvocato difensore) è debole e pezzente in confronto.
Qui sta tutta l’ambiguità del film. Anche se la conclusione ristabilisce l’ordine, non si può fare a meno di sentirlo come debole e perdente, mentre il malaffare appare come l’unico ordine effettivo.
Di li a poco infatti la Germania avrebbe imboccato proprio la strada dell’imposizione, dell’autorità, degli istinti irrazionali. Lang invece sarebbe poi fuggito negli USA, dove avrebbe risolto questa ambiguità nel film Furia, dove c’è un’esplicita condanna della giustizia “fai-da-te”.

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Ultima risposta 05/12/2006 08.21.57
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The Monia 84  @  14/11/2006 21:15:35
   10 / 10
Un altro vampiro, un altro pazzo scatenato. Mentre in America Albert Fish è già ricercato dalla polizia e ha compiuto la maggior parte dei suoi omicidi, tra il febbraio e il novembre del 1929, in Germania, si scatena la follia del Vampiro di Düsseldorf.

Alla classica domanda sul proprio ultimo desiderio, Peter Kürten ha così risposto al boia: "Mi potrebbe dire se, dopo che la mia testa è stata tagliata, sarò ancora capace di sentire, almeno per un brevissimo attimo, il suono del mio sangue che sgorga dal ceppo del mio collo?" e dopo un attimo di pausa ha aggiunto: "ciò sarebbe per me il piacere di tutti i piaceri".

E Fritz Lang e sua moglie partirono da li per creare tre anni dopo il primo film sonoro su un criminale seriale: creature cosi aberranti tanto quanto affascinanti e attraenti.

E il film di Lang fu un classico destinato a fare scuola. Grottesco e drammatico Peter Lorre, capace di incarnare al meglio la doppiezza sconvolgente del suo personaggio (vittima o carnefice?).

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Ultima risposta 08/12/2006 14.34.47
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/09/2006 20:56:04
   10 / 10
Uno dei piu' grandi film del cinema di tutti i tempi, un capolavoro espressionista che lascia ancora oggi senza fiato.
Ispirato a una vicenda ancora piu' lugubre (sorvolo sui particolari agghiaccianti) è anche un'immenso e doloroso apologo contro la giustizia (il "mostro" per tanto tempo non viene trovato) e sulla necessità (o disperazione) dei cittadini onesti di dover fare giustizia da soli.
Giustamente da antologia la sequenza del "processo", dove il mostruoso Lorre ammette le sue colpe, ma licenzia un'amarissima considerazione sociale: non c'è uno stato degno di proteggere i vostri figli da uno come me.
(cfr piu' o meno questo il senso).
Coraggioso debutto del grandissimo attore tedesco, che avrebbe potuto rovinarsi la carriera per la capacità e il sangue freddo di recitare in un ruolo tanto scomodo e aberrante, ed effettivamente non si è mai confrontato con script che potessero risaltare la sua "simpatia" (a quanto ne sappiamo, era un uomo mite come pochi altri)

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Ultima risposta 31/07/2007 01.37.30
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ALBERTO89  @  18/08/2006 13:48:28
   8½ / 10
Il primo film sui serial killer, da cui poi è stato tratto un filone interminabile. oggi, a causa di questo, nonostante l'età, pare innovativo!

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Ultima risposta 18/09/2006 20.57.25
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jocon  @  02/02/2006 22:31:58
   10 / 10
Impeccabile! Un capolavoro inarrivabile

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Ultima risposta 01/03/2006 20.42.00
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  10/12/2005 17:15:01
   10 / 10
E' il film che preferisco di Lang. L'interpretazione degli attori è fenomenale e, per ovvi motivi, anche la regia di Fritz è ottima. Insomma uno dei film thriller migliori della Storia del Cinema.

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Ultima risposta 19/03/2007 10.18.15
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Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  08/12/2005 20:27:21
   10 / 10
Bello, potente e grottesco: un capolavoro!

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Ultima risposta 29/03/2006 14.09.44
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  09/10/2005 19:31:31
   10 / 10
Memorabile Fritz Lang, ancora in Germania prima del trasferimento negli USA.
Ci sono infinite sequenze da antologia e il tema della giustizia (Stato o giustizia sommaria e linciaggio?) è carissimo e particolarmente sentito dal regista tedesco che lo riprenderà più volte, anche in altre bellissime pellicole, tipo "Furia".
Inimilabile nelle atmosfere espressioniste, attuale nei temi.


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Ultima risposta 09/10/2005 21.25.09
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR barbara  @  22/10/2004 10:40:14
   10 / 10
E' un film bellissimo, nonostante sia così vecchio non ha perso la sua forza.
Ci sono delle scene davvero bellissime: sono rimasta colpita da quella in cui la mamma chiama la bambina e la sua voce si spande per tutti gli ambienti vuoti dei dintorni (come a voler dire che nessun bambino risponderà mai più a quella voce...), e anche dal processo finale in cui anche il mostro prende la parola e si rivela molto più umano del previsto e forse per questo ancor più terorizzante (sarebbe più facile pensarlo come un essere completamente alieno).

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Ultima risposta 30/09/2005 14.37.34
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