mio fratello e' figlio unico regia di Daniele Luchetti Italia 2007
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mio fratello e' figlio unico (2007)

 Trailer Trailer MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO

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locandina del film MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO

Titolo Originale: MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO

RegiaDaniele Luchetti

InterpretiRiccardo Scamarcio, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Massimo Popolizio, Luca Zingaretti

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 2007
Generedrammatico
Tratto dal libro "Il fasciocomunista" di Antonio Pennacchi
Al cinema nell'Aprile 2007

•  Altri film di Daniele Luchetti

Trama del film Mio fratello e' figlio unico

Due fratelli, Accio e Manrico, completamente diversi l'uno dall'altro, crescono e fanno le loro esperienze, figlie dalla provincia italiana degli anni '60 e '70, sempre in confronto/scontro tra di loro e seguendo percorsi opposti. Il loro rapporto é sempre appeso ad un filo, ma l'affetto che continua a legarli é molto forte.

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Voto Visitatori:   7,01 / 10 (170 voti)7,01Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
Migliore attore protagonista (Elio Germano)Migliore attrice non protagonista (Angela Finocchiaro)Migliore sceneggiaturaMiglior montaggioMiglior sonoro
VINCITORE DI 5 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Migliore attore protagonista (Elio Germano), Migliore attrice non protagonista (Angela Finocchiaro), Migliore sceneggiatura, Miglior montaggio, Miglior sonoro
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Voti e commenti su Mio fratello e' figlio unico, 170 opinioni inserite

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gei§t  @  28/09/2009 06:33:08
   8½ / 10
A mio perare un ottimo film che racconta la situazione politica in Italia negli anni '60 e di come due persone tanto vicine possano prendere strade tanto diverse.
Ma non e' la parte che uno sceglie ma la capacita' di cambiare e accorgersi che la via che si segue non e' quella giusta. Questo fa' la differenza fra i due fratelli.
Buoni attori e buon messaggio.

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Ultima risposta 21/01/2010 14.39.53
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JOKER1926  @  30/08/2008 13:26:49
   5 / 10
"Mio fratello è figlio unico" è una"tavolata" di confusione, di baldoria e allegria...
Il film è una pura commedia, Daniele Luchetti confeziona un film poco decente, il cast è buono, anche la fotografia ma Io comunque denoto vari difetti soprattutto sul piano della storia (troppo rocambolesca e banale...)...
I protagonisti del film sono Accio e Manrico, i due sono completamente diversi, il primo è un Fascista il secondo è un comunista...
Litigi e incomprensioni "compongono" momenti di vita dei due fratelli...
Il regista introduce sulla scena pochi personaggi (infatti la famiglia quasi sempre è assente), riflettori puntati su Francesca ragazza del comunista...
Accio e Manrico avanzano nei loro rispettivi mondi politici...
Da una parte un Movimento Sano e Compatto come il Fascismo, dall'altra parte uno stravagante "movimento" quale il comunismo...
Dopo l'ingresso di Accio nel partito Fascista ci sarà una paradossale conversione alla corrente opposta!!! (troppo banale...)
Il film si "alimenta" di buone scene ma nel complesso non noto grandissimi pregi, la mentalità (la pura, vera, solenne Mentalità non si dissolve), film leggero e "bonaccione", finale molto "romanzesco" e sbrigativo spegne definitivamente le insulse concezioni di Manrico...
Il comunismo porta vittime; mentalità strampalata e idiozie, è l'essenza di questo "movimento"...
Il regista quindi si avvale di questa tematica (ovvero Fascismo e comunismo) e "cuce" una storia terribilmente ridicola e inoltre c'è anche molta ironia (assolutamente inopportuna) sul Movimento Fascista... (ma nel cuore e nella mente dei fascisti resta impresso il lungo e cinico cammino del Duce... M.S.I.)

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Ultima risposta 05/09/2008 12.57.19
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donfabios  @  28/02/2008 23:56:34
   8 / 10
toccante riflessione sulla vita e sul fanatismo politico; recitazioni di altissimo livello...

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Ultima risposta 30/09/2008 02.15.05
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pinnazza  @  07/10/2007 23:44:42
   7 / 10
Bello il film e fenomenale Accio, sia da bambino che da ragazzo. Molto molto brava la Finocchiaro mentre Scamarcio nei panni di leader delle folle è poco credibile.
Da vedere!

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Ultima risposta 07/02/2008 19.39.21
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  13/05/2007 20:07:37
   6½ / 10
Schematico all'eccesso probabilmente, ma in fondo carino. Promette parecchio per poi planare dalla conversione in una seconda parte più arruffata. Buona colonna sonora, ottimo Germano, Scamarcio 6 per gli occhi. Disatteso o comunque poco sviscerato lo spirito della canzone (10), sarebbe da 7, mezzo punto in meno per il finale posticcio.

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Ultima risposta 21/05/2007 10.53.12
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alesfaer  @  11/05/2007 01:25:41
   4 / 10
IL FILM parte male cn un inquadratura storica degli anni 60, a mio avviso di scarso interesse. la parte centrale invece è piu che sufficiente , lo sviluppo dei personaggi anche. il finale fa crollare il film. lo definirei quasi insensato. scamarcio è 1 pessimo attore, bravissimo accio e la mezza francese, ma nn basta neanche x la mediocrità

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Ultima risposta 20/05/2007 08.02.42
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patt  @  10/05/2007 00:25:05
   7 / 10
film carino e leggero, "tecnicamente" curato nelle riprese e nelle scelte musicali, ma concordo con chi lo definisce compassato e poco coinvolgente,
forse per il contorno politico macchiettistico e frettoloso , solo nelle ultimissime scene si ritrova quello che doveva essere il filo più introspettivo e intenso della storia.

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Ultima risposta 10/05/2007 18.14.23
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  08/05/2007 17:38:40
   6½ / 10
Difficilmente scindo il giudizio di un film nelle sue diverse parti, perchè un lavoro dovrebbe essere valutato nel suo complesso, ma in questo "Mio fratello è figlio unico" trovo una netta discrepanza tra la prima e la seconda parte. Tra la formazione di Accio giovanissimo che è superba e la parte successiva al suo cambiamento di fronte che si sfilaccia c'è, a mio avviso, quasi un abisso.
L'adolescenza di Accio (interpretato da un piccolo, fantastico Vittorio Emanuele Propizio e poi da uno strepitoso Elio Germano) è raccontata in maniera incantevole: la sua ricerca di un'identità, la sua rabbia, la rivalità con un ingombrante fratello e il suo essere sempre e comunque "ultimo"

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER sono rese con entusiastico realismo e con un climax che lascia molte aspettative.
Purtroppo, il voler lasciare sullo sfondo la lotta politica di quegli anni trattandola in maniera quasi comica e lo sforzo di far entrare troppi elementi nella trama confondono le idee: il prefinale torinese lascia di stucco per quanto è "tirato via", ad esempio.
Peccato, perchè camminando sui binari del primo tempo si sarebbe potuto vedere un film da applausi a scena aperta.
Una nota sugli attori: già detto dei due formidabili Accio, un plauso alla bella e intensa Diane Fleri, mentre assolutamente deludenti il monoespressivo Scamarcio e la troppo sopra le righe Angela Finocchiaro. Sempre in forma Luca Zingaretti, che però secondo me a far la parte del fascistone non s'è divertito. ;)
In definitiva, una promessa non del tutto mantenuta.. peccato.

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Ultima risposta 17/05/2007 09.39.46
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kinghomer  @  08/05/2007 00:50:28
   4½ / 10
Mah..... !! Non mi ha lasciato nulla di che !!!! Semplice remake di come una famiglia vive l'escursus politico nella propria vita!
Nulla di nuovo! Se poi vogliamo basarci sulle emozioni che lascia..... mah..... diciamo che vederlo a cinema è davvero esagerato !!!
Guardatelo a casa solo se vi costringono e se vi vale una notte di sesso come riconoscenza...

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Ultima risposta 08/05/2007 13.58.35
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kaufmanism  @  04/05/2007 11:55:57
   9 / 10
Accio è uno dei più bei personaggi che abbia mai visto al cinema. Se siete dalla parte delle persone pure di cuore, Accio è lì al cinema che vi aspetta. Se siete dalla parte di quelli che credono che il cambiamento è sempre una possibilità per ogni uomo, Accio ve lo dimostrerà.
Lasciate quello che state facendo e commuoveti con Accio.

ps su 3 attori
La Finocchiaro: eccellente
Scamarcio: buono, espressivo
Germano: vedi alla voce Accio, il N1

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Ultima risposta 11/05/2007 20.16.52
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  03/05/2007 15:05:18
   7½ / 10
Ammetto di essere andato al cinema piuttosto prevenuto verso quella che mi appariva (chissà poi perchè) come una pellicola furbetta; felice di essere stato smaccatamente smentito: Luchetti ha infatti diretto un film gradevolissimo in cui la politica è quasi ridicolizzata nelle proprie estremizzazioni di provincia/provinciali, enfatizzando l'ingenuo candore idealista del protagonista Accio rispetto alla becera ottusità del venditore di tovaglie Zingaretti o del professore manipolatore di inni alla gioia...
Eccellenti le prove di Germano e della sua controparte giovanile, assolutamente coinvolgenti; non malaccio nemmeno il tanto bistrattato Scamarcio, anche se il suo accento laziale suonava fintissimo...
Carina e simpatica la ragazza, mentre ho trovato francamente irritante e di un macchiettismo fuori luogo la Finocchiaro.
In definitiva, bravo Luchetti, capace di sfornare un film semplice, senza pretese, ma in grado di strappare sorrisi e di far riflettere allo stesso tempo.
Bersaglio centrato.

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Ultima risposta 08/05/2007 17.31.24
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento Gabriela  @  02/05/2007 11:36:01
   7 / 10
Idealisti, pieni d'energia, uniti dalla voglia di essere al centro dell'azione, di affrontare la vita di petto e a testa alta, dalla ricerca di un ideale per cui battersi.
Si amano e si detestano i due fratelli cresciuti a Latina negli anni '60, da famiglia operaia alla quale il boom economico darà la dimensione piccolo borghese sotto forma di una cinquecento (ma non di una casa).
Accio, personaggio tutto sommato positivo che vuole a tutti i costi stare dalla parte degli indifesi e cioè dalla parte degli ultimi. Ricerca costantemente la sua rivoluzione passando per tutte le fedi e le convinzioni: il seminario, il fascismo e il comunismo. In realtà la credibilità di destra o sinistra non è importante perché lui stesso sottolinea i difetti di entrambe le posizioni…. l’importante per lui è esserci.
Vive la crescita in bilico tra origine operaia ("La mia famiglia mi ha dato dei sani principi. Come portare la canottiera sotto la camicia, per non prendersi il raffreddore"), tradizione fascista ("Vedi in quanto tempo il duce ha costruito Sabaudia? Otto mesi e mezzo. Ci vuole di più a fare un essere umano. Umano, poi, è da vedere. E se ti esce fuori dell'altra parrocchia?"), qualunquismo nazionalpopolare ("Gli italiani sono fatti così. Sempre pronti a dare una mano a chi vince") e lontane spinte rivoluzionarie ("Intanto scoppiava la rivoluzione a Praga, a Pechino, a Parigi. Ma a Latina non succedeva niente").
Un film che rientra nella migliore tradizione della commedia all'italiana, quella in cui si ride, ma si ride amaro.
Bravissimi gli interpreti, Angela Finocchiaro nel ruolo della madre e Luca Zingaretti in quello del fascista nostalgico.
Per fortuna c’è tanto Elio Germano (bravissimo) e poco Scamarcio che, passando dai lucchetti di ponte Milvio al Lucchetti regista, può dare qualcosa in più che non solleticare i pruriti di adolescenti aspiranti veline.
Film consigliato a chi è cresciuto nella dorata gabbia degli anni '80 e pensa che il mondo sia sempre andato così come lo conosce.

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Ultima risposta 04/05/2007 08.12.26
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bischero  @  02/05/2007 09:09:43
   2 / 10
Imperniato sul conflitto/amore dei due fratelli, oltretutto distaccati dal credo politico/religioso, questo film mostra troppe pretese, mi sembra senza senso poichè le divergenze tra i due sono molto forti e il finale è eccessivamente forzato

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Ultima risposta 04/05/2007 19.49.28
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Drugo McQueen  @  01/05/2007 02:22:02
   8 / 10
Film che sinceramente ha superato anche le mie più rosee aspettative, divertendomi e appassionandomi dall'inizio alla fine.
Luchetti costruisce benissimo uno spaccato del decennio più difficile della nostra storia recente, fatto sia di divergenze ideologiche ma ancor prima divergenze generazionali ed esistenziali.
I fantastici anni '60 son stati riprodotti a regola d'arte, i vestiti, le macchine, l'attitudine di vivere quegli anni come se si potesse realmente cambiare qualcosa, la facilità di amare, il sesso sregolato, l'identificarsi in un ideale.
La trama è sviluppata benissimo e non si perde in un banale conflitto di ideologie politiche contrastanti come si poteva pensare, ma anzi tocca tasti ben più profondi ed importanti, come la difficile coesione familiare degli anni, l'amore e l'affetto fraterno e il peso che alcune scelte hanno nell'economia della nostra vita.
Io non penso che questo film sia stato fatto con intenti propagandistici, ne tantomeno per sensibilizzare la gente riguardo determinate tematiche, che si sono importanti ma a mio avviso secondarie nello sviluppo della pellicola.

Elio Germano, come al solito, si attesta su livelli davvero eccellenti; il suo personaggio è davvero fenomenale, schietto, sanguigno, impulsivo ma allo stesso tempo generoso e riflessivo. A mio avviso una perfetta ricostruzione della disordinata e confusa mentalità di un adolescente in quel periodo.
Con mia grande sopresa, invece, Scamarcio non ha il ruolo da protagonista come invece si poteva pensare. Nonostante ciò il suo personaggio ha molto spessore e carisma ed è molto importante per riuscire a comprendere meglio alcuni passaggi e alcuni cambiamenti della vita del fratellino.
Bravissima anche Angela Finocchiaro, che per l'ennesima volta dimostra di essere un'attrice cinematografica molto sottovalutata, che interpreta benissimo il ruolo difficile che aveva una madre in quel tempo.
Bravo anche Zingaretti nel ruolo dell'iniziatore politico di Accio.

Sicuramente il miglior lavoro di Luchini, sia dal punto della pellicola in se, sia dal punto di vista tecnico e della regia.
Ho apprezzato molto alcune scelte di location, che alternavano dai quartieri popolari alle zone bene per rendere meglio il dislivello sociale che caratterizzava gli anni.
Fotografia giustamente un tocco retrò, con un bel gioco di luci e di chiaroscuro.
Ho apprezzato particolarmente poi la colonna sonora, visto che son state scelte canzoni un pò dimenticate di quegli anni e mi ha fatto davvero piacere risentirle.

Beh penso anche di aver detto troppo, quindi adesso tocca a voi munirvi di biglietto ed andare a vedere questo bel film

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Ultima risposta 02/05/2007 02.54.02
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  30/04/2007 22:41:02
   7 / 10
Se dovessi giudicare il film da "purista", allora in giudizio sarebbe sostanzialmente negativo: posso accettare un'ispirazione da fiction televisiva, posso capire che per spiegare alle nuove generazioni cosa è stata la lotta armata si debba ricorrere a qualche compromesso stilistico e culturale, ma onestamente no, se viviamo in un'epoca fortunatamente in via di conciliazione nei confronti delle tensioni ideologiche di un tempo, vale comunque la pena di sottolineare che la lotta armata non è stata proprio e soltanto quel groppone di fanatici (di diverse ideologie) pronte a s*****ttarsi e a sacrificare anche con la vita i loro deliri rivoluzionari, e (soprattutto) che l'istinto ideologico individuale prevale comunque e su qualunque rappresaglia sociale.

A me, lo confesso, ha dato particolarmente fastidio, e parlo da uomo di sinistra (?), vedere Accio liberarsi dei pesanti fardelli della sua ideologia fascista e passare quasi dall'altra parte. Nella confusione generale, Luchetti stravolge una realtà ben più seria e tragica, facendo dei fasci una banda di teppisti folkloristici, e dei marxisti un gruppo di fanatici proletari che scandiscono slogan e retorica filo-sovietica. Non discuto che possa esserci del vero, anzi ho pensato che in fondo questo film celebra proprio la fine secolare di ogni tipo di appartenenza, però credo di poter dire - democraticamente - che esisteva anche una certa serietà ideologica in entrambi le fazioni, e comunque la si pensi.

Ma ecco che, sorprendentemente, Luchetti a un certo punto offre allo spettatore intransigente proprio quello che vorrebbe sollecitare: se provo diffidenza davanti alla banalizzazione di un passato a modo suo storico ingombrante e doloroso come la nostra storia recente, a poco a poco il film esaurisce i toni scanzonati diventando soprattutto un buon esempio di commedia che ambisce a seguire radicalmente lo schema dei film socialmente impegnati, pur mantenendo una certa (sincera, però) affettazione stilistica.
La "sobrietà" di Luchetti, che nel primo tempo stempera qua e là frammenti della "Cinese" di Godard, mi sembra tutto a un tratto la sua arma migliore.

Diciamolo, se gli spettatori vanno a vedere il film per il bel faccino di Scamarcio e trovano "dentro" cose da imparare sulla nostra storia, non solo non è un male, ma è l'unico modo tangibile ed efficace per parlare ai giovani di oggi della nostra storia, magari sollecitandoli ad informarsi di più.

Un film, pertanto, indubbiamente riuscito (forse tra i migliori del regista), soprattutto per come affronta il divario tra i due fratelli, e la loro affettività resa spesso faticosa dalle scelte individuali e dalla lotta politica in corso.

Qualche dubbio sulla rappresentazione di una "fede politica" che vede Martiri e Ravveduti, ma mentre sto dicendo tutto questo mi rendo conto che in questo momento l'unico politico che mi sembra seriamente proiettato nel futuro appartiene forse alla seconda ipotesi, ed è distante da me anni luce.

Pertanto, funziona anche la gerarchia di condividere in modo tanto naivete la divisione sociale e politica.

Ottime prove di Germano (col suo sguardo tutt'altro che rassicurante), della Finocchiaro e di Zingaretti.

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Ultima risposta 02/05/2007 01.25.47
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Giorgione  @  29/04/2007 11:36:11
   8 / 10
Non mi aspettavo, dopo "Manuale d'amore 2", che Scamarcio fosse così bravo. Invece non è male. Ancora meglio è il suo fratellino, sia nella versione da bambino che in quella adulta.
Il film è impegnato e rende bene (o almeno credo, visto che non l'ho vissuta personalmente) l'atomsfera di quegli anni. Anni in cui le passioni politiche erano veramente forti, non come oggi che sono parodie di se stesse. E in cui, di conseguenza, qualcuno sparava veramente...

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Ultima risposta 29/04/2007 17.41.51
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Invia una mail all'autore del commento Pascal74  @  29/04/2007 10:12:44
   9 / 10
A me è piaicuto molto.
Gl iinterpeti sono stati bravissimi da Scamarcio a Germano che a tratti è stato più bravo del Riccardo.
Una finocchiaro senza eguali.
La storia è bella, ma in alcuni punti si salta da uan parte ad un'altra...e il finale è stato un po troppo veloce, come se bisognava finirlo subito, peccato.
Applausi alla fine del film. Uscirete dalla sala un po scossi.
Bravo lucchetti.

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Ultima risposta 29/04/2007 14.54.44
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  27/04/2007 19:02:19
   7½ / 10
il nuovo film di Luchetti, Rulli e Petraglia colpisce decisamente nel segno, riuscendo a coinvolgere pienamente. La storia scorre via piacevolmente e senza retorica, anche se alcuni passaggi potevano essere sistemati meglio.
Un bel film italiano con un protagonista, Elio Germano, capace di sovrastare tutti gli altri, brava anche Diane Fleri. Decisamente al di sopra di molte produzioni nostrane degli ultimi anni.


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Ultima risposta 28/04/2007 13.05.42
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  27/04/2007 10:31:59
   6 / 10
Per me è il solito film italiano senza infamia e senza lode, che non potrebbe essere distribuito oltre la Svizzera, senza inevitabilmente perdere qualcosa (tanto per cominciare la recitazione dialettale). Tecnicamente è il solito film italiano, senza infamia e senza lode, tutto cinepresa a spalla e primi piani. Dal punto di vista della sceneggiatura è il solito film italiano, senza infamia e senza lode, dove si mischia un po' di politica elementare con qualche storiella familiare e sociale e si frulla tutto quanto: il risultato è il bel volto di Scamarcio che tenta di recitare ma si rende conto di impallidire di fianco al suo co-protagonista, Elio Germano, che rimane un attore di grande livello.

In definitiva, questo è il solito film italiano: senza infamia e senza lode. Evviva il cinema italiano.

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Ultima risposta 03/05/2007 00.43.34
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  27/04/2007 01:12:41
   6½ / 10
UN FILM SALVATO DAGLI ATTORI.....BRAVISSIMI e il pur bravo Scamarcio sfigura! Ottima veramente ottima la scelta del cast.....per il resto il film resta abbastanza mediocre o meglio MALRIUSCITO
Poteva essere un piccolo gioiellino ma una regia mediocre e un budget troppo ridotto per le ambizioni del film lo hanno reso un pò evanescente.
In fondo non si capisce dove voglia andare ad apparare.
Non è un film sulla rivalità di due fratella
Non è un film sull'ideologia politica, che resta a sfondo di una storia che si concentra eccessivamente su Accio.
Alla fine Lucchetti.....

Veramente un'occasione mancata per una pellicola che resta comunque una delle migliori italiane degli utlimi mesi

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Ultima risposta 08/05/2007 01.05.50
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norah  @  26/04/2007 12:36:32
   7 / 10
Le lotte politiche, gli scontri degli anni '60-'70 fanno solo da cornice alla piccola storia di questi due fratelli, figli del popolo.
Il film é bello e scorre velocemente (quasi senza intoppi) soprattutto la prima parte, grazie all'interpretazione del ragazzino e di Elio Germano, che già brillava di luce propria in "Napoleone" di Virzì, ma qui debbo dire, riesce a dare tutto il meglio di sè. Insieme ad una grande prova di Zingaretti, con un ruolo che gli calza a pennello.
Rulli e Petraglia rimangono una garanzia.
Un film che ti fa uscire dal cinema con una sensazione di leggerezza.

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Ultima risposta 27/04/2007 20.38.35
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JackSpammatore  @  25/04/2007 17:29:52
   6½ / 10
Difficile dare un voto: da una parte la buona interpretazione degli attori (in particolare Germano e la Finocchiaro), ma dall'altra rimane un film che si trascina quasi senza capo nè coda. Non si capisce bene quale sia l'intento del regista (se mai ce ne fosse uno). Si parla di politica, ma in modo dozzinale e stereotipato (comunisti casinari e acculturati / fascisti organizzati e ignoranti), si parla della vita del protagonista in modo confusionario e senza logica a volte.

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Ultima risposta 08/06/2007 11.42.46
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joshua_tri  @  24/04/2007 11:25:27
   1 / 10
Il film più noioso e brutto che ricordi a memoria da quando vado al cinema!! il più brutto degli ultimi 40 anni! capace di superare anche il regista di matrimonio o ancor più recente la Cena di Abatantuono nonchè la commedia di Jennifer Aniston con accanto "Balla coi lupi".. per la prima volta nella mia vita sarei voluto scappare dal cinema a fine primo tempo... già il fatto che c'era Scamarcio fra gli attori mi dissuadeva, ma poi sentivo qualche critica positiva e andavo con curiosità a vedere questa opera! che a modo suo voleva contestualizzare questo rapporto difficile tra fratelli in un epoca di grosse contraddizioni e lotte di classe che sono solo accennate! tutto troppo edulcorato e soprattutto senza ritmo! il primo tempo è solo una noiosa sequenza di immagini e situazioni! da cinema "screensaver" e forse è pure tanto come complimento! senza pathos! un consiglio spassionato non buttate via questi soldi vedete magari il 7 e l'8 che ci si fa tante risate e si esce dal cinema almeno con un buon umore!!

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Ultima risposta 03/06/2007 20.10.02
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Gruppo COLLABORATORI L.P.  @  23/04/2007 20:48:51
   6 / 10
Sì, Elio Germano è bravo. Il film è anche gradevole, in alcuni momenti. Il problema è che non riesce a descrivere lo scontro politico di quegli anni, dato che la politica è sullo sfondo, ed è ridotta a una macchietta di pugni chiusi e saluti romani, che sembrano essere messi lì, senza motivo, solo perchè siamo negli anni '60-'70. Non è un film che commuove o emoziona, dato che anche i momenti più tragici

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER si mantiene sempre freddo e compassato (come nella tradizione tipica dell' ultimo cinema italiano). Non può neanche servire come rievocazione nostalgica dei tempi che furono, perchè, se davvero gli anni descritti sono come Luchetti vuol farci credere, allora, c'è poco da rimpiangere. Pare che ultimamente, tra l' inteligencija pseudo di sinistra italiana vada molto di moda rinnegare. Insomma, il classico filmettino edulcorato italianissimo in tutto e per tutto. Dispiace solo che sia tratto da un grande libro, che aveva tutti altri intenti. Ma vabbè, cinema e leteratura sono due cose diverse. Ma pure senza fare paragoni con il romanzo (Il fascicomunista), questo film si dimentica immediatamente.

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/04/2007 15.12.11
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  23/04/2007 19:41:43
   7 / 10
Vale la pena senz’altro passare una serata al cinema con questo film, un omaggio ironico, a volte un po’ nostalgico a tempi che furono. Tutto è visto tramite l’occhio di un ragazzo di provincia, un po’ a modo suo, fondamentalmente buono e ingenuo, anche se il suo carattere individualista spesso lo porta a scontrarsi con le istituzioni e le figure istituzionali (ad esempio la famiglia). Grazie allo spirito polemico ed entusiasta di Accio vediamo in maniera distaccata e ironica un pezzo di società italiana, o almeno quello che può percepire un provinciale. Per certi versi ho pensato a Ovosodo di Virzì.
Il limite sta tutto qui però. Al di là di questa rappresentazione controluce e a volte sommaria degli anni a cavallo fra 60 e 70, non aiuta ad approfondire o a penetrare in qualcosa di più generale o universale. Mancano molti passaggi e molte spiegazioni, ma forse il film non voleva dare questo. Gli basta far sorridere di un epoca e farci apprezzare la genuità e la semplicità della gente comune.
Forse l’unico messaggio universale che può dare questo film è che la famiglia è l’unica istituzione che funziona e lega le persone, al di là di tutti i problemi e le incomprensioni che possono sorgere al suo interno. Ma si sa che l’Italia è forse più una repubblica fondata sulla “famiglia” che sul “lavoro”.

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Ultima risposta 24/04/2007 15.13.09
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  23/04/2007 01:19:19
   7½ / 10
'La meglio gioventù' in salsa Lucchetti.
Del resto gli sceneggiatori (Rulli e Petraglia) sono gli stessi e non vi è ombra di dubbio che sono gli unici grandi narratori rimasti al cinema italiano.
Chi ha amato, come me, il film 'La scuola' vi ritroverà gli stessi echi, inseriti nel contesto delle lotte studentesche e i fermenti politici degli anni '60 e '70.
Per tre quarti il film è splendido, è come un soffio leggero di vita che ti appassiona. Poi vuole raccontare troppo e perde un po' di ritmo.
Resta comunque un film ottimamente interpretato e diretto.

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Ultima risposta 23/04/2007 23.26.17
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modibic  @  23/04/2007 00:50:38
   3 / 10
Sembra quasi che scamarcio abbia firmato un contratto a dicembre che portava a fargli girare 3 film entro 4 mesi e dopo manuale d amore 2 e ho voglia di te ... questo è l ultimo della serie fatto quasi solo per raggiungere la cifra....! Film insensato, scontato, noioso e .... credo può bastare per giustificare il voto. E poi parlano di commedia .... sembra più drammatico altrochè!!!!E' vero tratta argomenti vissuti negli anni '60 '70 ma in maniera molto superficiale ... parla del rapporto tra fratelli ma, per come finisce, lo stesso viene sminuito .... infine il finale è scontato e per come si evolve la storia,il film poteva tranquillamente finire dopo neanche un ora.

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Ultima risposta 24/04/2007 01.18.05
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Deco  @  22/04/2007 15:46:06
   5½ / 10
mha...non è male come storia...però io ho letto qualcosa su quegli anni e mi aspettavo altro...i sessantottini dovrebbero sapere bene cosa è successo...

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Ultima risposta 22/04/2007 23.52.24
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frangipani79  @  22/04/2007 12:24:33
   9½ / 10
Questo film mi ha folgorato.
Man mano che si proseguiva con la storia non riuscivo a staccare lo sguardo e a non immedesimarmi nella storia.

La prima parte del film è puro cinema vecchio stile. Mettetegli il bianco e nero e avrete un Visconti o un Risi. La sceneggiatura, firmata ancora una volta a due mani da Sandro Petraglia e Stefano Rulli, gli stessi de La Meglio Gioventù, è di una qualità sconcertante, resa ancora migliore dagli attori, tutti al loro meglio, dal ragazzino che interpreta Accio da giovane a Scamarcio stesso (che mi è piaciuto anche in Texas, Romanzo Criminale e L'Uomo perfetto). Ma la vera rivelazione è stato Elio Germano, già visto in tanti altri film, ma mai come protagonista. E ' bravissimo, cavolo !

Le analogie con La Meglio gioventù sono tante, ma non per questo è plagio. Qui si focalizzano gli anni '60 e '70 attraverso i camerata e i "compagni che sbagliano", ossia i militanti neo-fascisti e comunisti, attraverso gli errori madornali che hanno compiuto in due decadi di totale vuoto di rappresentanza politica, periodo dominato da insipidi capi DC senza alcuna qualità, carisma nè voglia di sfruttare al meglio il boom economico. Vent'anni persi tra risse e rivendicazioni trasversali. Che tristezza !

L'amore, per fortuna, avrà la meglio. Non è un concetto banale, anzi, l'evolversi della storia è tutt'altro che prevedibile e i due fratelli dovranno compiere scelte difficilissime. Però, in mezzo, c'è posto anche per sorridere e per un sano amore fraterno, che sotto sotto cova fra i due "figli unici".

Inspiegabilmente, la colonna sonora non comprende il titolo del film, tratto da una canzone di Rino Gaetano, però ci sono pezzi bellissimi della musica italiana, fino alla scena finale, affidata alle note di Nada.

Bellissimo, spero che faccia strage di premi a Cannes 2007 nella sezione Un Certain Regard, non minore rispetto alla gara ufficiale. Speriamo che ripercorra le orme de La Meglio Gioventù che ha vinto appunto quella sezione.

Luchetti bravissimo, ma come per Giordana, artefice di una sceneggiatura a dir poco superba.

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Ultima risposta 28/05/2007 21.47.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  22/04/2007 03:31:36
   7 / 10
Il film di Lucchetti parte subito in maniera convincente immergendo lo spettatore nella Latina degli anni 60,periodo di dibattiti politici e s*****ttate in piazza:la storia narra le vicende della classica famiglia operaia,formata da due genitori,due fratelli in continuo conflitto tra loro a causa delle diverse ideologie politiche,e una sorella in ombra come accadeva nelle famiglie di un tempo.

Tra toni leggeri e ironici,Lucchetti non cerca di ricostruire un'epoca ma piuttosto lavora su sentimenti e affetti,usando la politica come pretesto narrativo senza mai banalizzarla.Sia la destra che la sinistra vengono presi di mira nei propi ritratti piu'assurdi e grossolani,evitando pero' il rischio di costruire classiche macchiette.

Ottima la sceneggiatura(con due veterani come Petraglia e Rulli)e praticamente perfetto il cast:si passa da un commovente e spontaneo Elio Germano,ad un'autoironico e perfetto Luca Zingaretti,con i ruoli secondari di Angela Finocchiaro(splendida nei panni della madre)e l'esordiente Diane Fleri(ragazza molto interessante...).Monocorde e prevedibile invece la prova di Scamarcio,messo praticamente in ombra dal giovane coetaneo(fratello).

Musiche che spaziano da Nada a Little Tony,con l'assurda assenza della canzone di Rino Gaetano(che per altro da anche il titolo al film).

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Ultima risposta 22/04/2007 21.51.34
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stelligia  @  21/04/2007 13:26:38
   8 / 10
Veramente un bel film che mescola sapientemente politica, affetto e drammaticità. Anche se in alcuni punti è risultato un po' prevedibile

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER è riuscito comunque ad emozionarmi e a farmi venire la voglia di rivivere quegli anni particolari.
Fantastica la colonna sonora.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

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Ultima risposta 24/04/2007 11.15.26
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