Il film racconta la dolorosa vicenda della strage di Sant'Anna di Stazzema, paesello della Toscana dove i soldati americani combatterono contro i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
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Il film non è affatto male (per lo meno la parte principale ambientata in Toscana). Concordo con chi giudica "imbarazzanti" alcune cose (il finale - processo e bahamas..., la femmina vogliosa che tenta in tutti i modi di farsi il nero - irrealistico se si pensa che siamo nel '44) ma nel complesso il film emoziona e, soprattutto, ha il pregio di parlare di un massacro troppo spesso dimenticato, quello di sant'anna di stazzema. Inoltre tocca tantissimi temi, e in primo luogo le differenze: di colore, di lingua, di pensiero; credo sia un film per gli americani, come la maggior parte dei film di Lee, più che per il pensiero europeo, ma alla fine risulta godibile e lascia belle immagini.
Albert Kesserling, comandante supremo delle forze tedesche del fronte italiano dal 1943 al 1945, è citato nel film come colui che emanò il seguente ordine: "per ogni soldato tedesco ucciso da un partigiano verranno uccisi 10 civili italiani a discrezione del comandante presente". Occorre fare un po di chiarezza su questo punto. Kesserling, come scrive nel suo libro "soldato fino all'ultimo giorno", dice di aver fatto il possibile per contrastare il pericolo partigiano senza che la popolazione ci rimettesse, ma che le responsabilità per i massacri andrebbero attribuite perlopiù ai partigiani e non all'esuberanza delle truppe germaniche. La verità sta nel mezzo...Le azioni partigiane erano molto odiate dai tedeschi tantochè si creo un corpo di SS specifico a contrastare questo fenomeno. Il comandante di questo corpo era sotto il comando di Kesserling ma aveva una responsabilità propria (cioè Kesserling non aveva potere su di loro). Praticamente avevano carta bianca, e come si vede nel film durante il massacro aspettano l'ordine dal comando per accollarsi la responsabilità delle loro azioni. Le SS "erano uno stato nello stato" e dipendevano direttamente da Hitler passando per Himmler. In parole povere la Germania si prodogò molto per estirpare i partigiani dall 'Italia e questo lasciò senza ombra di dubbio spazio ad azioni (non giustificabili) esasperate contro la popolazione figlie della rabbia provata per questi "terroristi". Dalla parte loro i partigiani con la loro sola presenza in un paese o città mettevano a repentaglio la vita della popolazione senza contare che molte testimonianze desrivono gruppi di essi come "peggio dei crucchi". In guerra non ci son santi.... Chiarito ciò resta il film. Colonna sonora fuori luogo ed errori "grossolani" (es. una raffica di MG42 a distanza di pochi metri avrebbe letteralmente dovuto tagliare a metà le persone) non compromettono il film eccessivamente. La storia tra il bambino e il soldato la trovo piacevole come la vicenda dell'omicidio secondo me è ben pensata. Costumi, sceneggiatura e ambientazioni molto buone. Buoni anche i dialoghi ma resta l'interrogativi di come facessero a capirsi tra di loro. Fuori luogo trovo "soltanto" la polemica razziale tipica dei film di Lee. In guerra non ci son santi...neppure santi neri.
Parliamo di un film di due ore, che ha certamente delle pecche nel montaggio e nella sceneggiatura, la colonna sonora è passabile, ma funge da semplice accompagnamento, gli interpreti sono abbastanza bravi, chi più chi meno, e mi riferisco per il "meno" agli italiani, questo comunque non è un film sulla guerra o sul Massacro di Sant Anna di Stazzema, ma sull'integrazione razziale e il razzismo, tipico tema caro a Spike Lee, la sua regia qui non è superlativa ma si salva, specie per l'esiguità di mezzi, l'inizio bellico è passabilissimo, quello che non mi ha convinto è stato il seguito, forse sorretto da un libro non proprio superlativo Spike Lee ha mostrato molto in due ore, perfino siparietti comici notevoli, la ricostruzione storica sembra accurata, anche i costumi, buone le location, è certamente un film personale di Spike Lee, e non è il suo miglior film, per le polemiche, mi sembra che non ce ne siano da fare, anche se i partigiani sono un pò esagerati, raccontati da un americano daltronde, mostrano più colore dei nostri "classici partigiani". E qui mi fermo, dato che sono il fratello buono di Rand. Vedi spoliler per gli appunti alla sceneggiatura
La sparatoria finale nel villaggio sembra eccessiva e romanzata, per una storia che doveva parlare di fatti accaduti veramente, invece i marines uccidono un numero impressionante di tedeschi. Poi c'è la scena del confronto con i partigiani per avere il tedesco, sembra di vedere John Woo in Face Off, stiamo parlando di armi spianate a tutto spiano e incorciate tra loro, poi come inizia, il confronto finisce...dai! Infine che dire dell'uccisione del soldato tedesco da parte del partigiano delatore? Con un coltello alle spalle del marconista, eppure il soldato nero non si fidava di lui! Quindi difficile che avrebbe voltato le spalle al traditore, invece di sparargli mentre si aarrampica sulla scrapata, lo lascia fuggire...il pezzo più debole della sceneggiatura del film, forse per lasciarlo vivo apposta, ma poteva essere ucciso invece facilmente, bastava una raffica e isoldati neri della Buffalo avevao anche dimostrato di avere una buona mira in precedenza...
Fuori da ogni polemica - gratuita - che ha accompagnato l'uscita di questo orrendo pasticcio cinematografico, nessuno che si sia fatto domande sul perchè insultare la memoria delle vittime di Sant'Anna di Stazzema con un film così brutto. Per il resto sottoscrivo il commento di Stefano76 e sottolineo: imbarazzante.
E' un film recitato da cani. E' un film che ha come sottofondo una colonna sonora brutta e fastidiosissima. E' un film che parte lento..ma che poi incomincia a prendere sempre di più quota man mano che passano i minuti e alla fine passi dallo sbadiglio a qualche emozione. Finito il film ti senti come se la tua squadra ha pareggiato al 90esimo e quindi non sei così tanto incazzato per la partita in generale.. Sicuramente è la tremenda differenza tra la prima mezz'ora e il resto del film ad aumentare quel leggero apprezzamento finale. Cmq bella l'idea, difficile, di far convivere varie tematiche nel film :
il razzismo sui nerid'america il dramma del nazifascismo la religione
Spike Lee dev'essere impazzito. Un giorno dovrà spiegare al mondo perchè ha realizzato questa boiata, venedola a girare proprio qui in Italia.
Uno dei film più brutti che abbia visto negli ultimi anni, una favoletta improponibile e imbarazzante, ambientata in un contesto storico che ha causato critiche (tutto sommato ingiustificate) perchè modifica inserendo elementi di fantasia un fatto storico realmente accaduto, la strage di Sant'Anna.
Spike Lee dirige (ma è davvero lui?) una sceneggiatura intricata, contorta e ridicola, dove soldati americani e civili e partigiani toscani comprendono perfettamente e allegramente le rispettive lingue (ma nessuno, misteriosamente, è poi in grado di tradurre cosa dice un soldato tedesco...) e dove antiche leggende locali, siparietti dialettali tipicamente italiani, una vicenda corale e temporalmente dilatata stile "Le ali della libertà", scene di guerra assolutamente americane e una spruzzatina di paranormale mistico-religioso si fondono tra loro in un pasticcio di due ore e mezza che termina con la telefonatissima scena conclusiva, girata di fronte al mare delle Bahamas (ma che c'azzecca??).
Musiche da torcibudella e recitazione fuori dalle righe di tutti gli attori italiani, di cui Lee è incapace di contenerne la strabordante italianità, completano il quadretto.