mommy regia di Xavier Dolan Canada 2014
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mommy (2014)

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locandina del film MOMMY

Titolo Originale: MOMMY

RegiaXavier Dolan

InterpretiAnne Dorval, Antoine-Olivier Pilon, Suzanne Clément, Patrick Huard

Durata: h 2.20
NazionalitàCanada 2014
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2014

•  Altri film di Xavier Dolan

Trama del film Mommy

Diane è una madre single, una donna dal look aggressivo, ancora piacente ma poco capace di gestire la propria vita. Sboccata e fumantina, ha scarse capacità di autocontrollo e ne subisce le conseguenze. Suo figlio è come lei ma ad un livello patologico, ha una seria malattia mentale che lo rende spesso ingestibile (specie se sotto stress), vittima di impennate di violenza incontrollabili che lo fanno entrare ed uscire da istituti. Nella loro vita, tra un lavoro perso e un improvviso slancio sentimentale, si inserisce Kyle, la nuova vicina balbuziente e remissiva che in loro sembra trovare un inaspettato complemento.

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Voto Visitatori:   8,02 / 10 (66 voti)8,02Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
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Voti e commenti su Mommy, 66 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  26/01/2024 16:25:15
   8½ / 10
Questo film è incredibile.

Due ore di altalena emotiva che ruota attorno a tre personaggi: Diane, madre single, precaria, che cerca di andare avanti nella propria vita un giorno dopo l'altro, senza prospettive, quasi le fossero precluse; Steve, suo figlio, afflitto da serissimi problemi mentali che nei momenti più gravi possono sfociare in crisi di rabbia e violenza incontrollate; Kyla, insegnante balbuziente rinchiusa in una vita familiare insoddisfacente, che trova in Diane e Steve un'occasione di evasione e almeno parziale (o illusoria) realizzazione.

La storia in effetti è tutta nelle difficoltà che Diane deve fronteggiare con suo figlio, con lo sguardo che si sposta di continuo tra il punto di vista di Diane e quello del figlio e spesso anche quello di Kyla, in un caleidoscopio emotivo che a volte diventa quasi insostenibile: merito senza ombra di dubbio dei bravissimi protagonisti, ma soprattutto di una sceneggiatura e di una regia MERAVIGLIOSE. Dolan dimostra una maestria rarissima in entrambe, con caratterizzazioni incredibili ed una regia ambiziosa, ricercatissima ma funzionale a veicolare le emozioni di una storia senza speranza.

In particolare, due momenti sono a mio vedere da storia del cinema, a mani basse: la scena

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E tutto questo a soli 25 anni. Che enorme perdita per il cinema che Dolan abbia deciso di mollare tutto a 30 anni.

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/01/2024 13.35.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Enzo001  @  12/10/2022 12:53:48
   8 / 10
Mommy è un dramma familiare intensissimo; un film che, con la sua forza dirompente, ti si appicca addosso come l'umidità a Bangkok: non senza anche un certo grado di fastidio.
Adoro la cifra stilistica di Dolan, nei suoi aspetti più tecnici, sebbene non scevra da un certo grado di autocompiacimento.

BigHatLogan91  @  04/09/2022 15:56:12
   8½ / 10
Pellicola eccezionale. Dramma familiare molto ben strutturato.

mauro84  @  13/01/2021 18:09:25
   7 / 10
Recuperato questo egregio film, un gran lavoro, curato in trama, narrazione, emozioni visto che si vive sto rapporto travagliato tra mamma e figlio ed altro... problemi che bisogna affrontare, entra ed esce nei vari problemi della vita... tutto lecito...
Il finale ci insegna ad esser liberi come vogliamo essere..

Anna Dorval: egregia attrice, recita alla grande la parte della mamma. gran personalità
Susazze Clement: scoperta positiva, entra nella famiglia, prende il suo spazio, recita molto bene... piace molto lo scontro con il ragazzo !!
Antoine Olivier Pilon: una garanzia, al centro sempre e comunque, ottima recitazione.

Il regista, affermato, si conferma in questo gran lavoro, curato in piccoli dettagli, sia dal lato fotografico che sopratutto trasmette quelle emozioni di spessore.
Una chicca drammatica che trasmette l'amore dal figlio alla madre...
Un lavoro di notevole spessore.

Dolan è una garanzia in regia, film consigliato.

benzo24  @  15/06/2019 13:02:17
   4 / 10
Telenovela con pretese d'autore. Stucchevole ma Anne Dorval è brava

blaze  @  29/03/2019 19:48:41
   9 / 10
Bello a dir poco , il giovane Dolan talentuosissimo regista riesce a mettere in pellicola emozioni ed una trama impegnativa rendendola semplice facendola arrivare (anche se non è un film per tutti) aiutato da tre interpreti eccezionali dove spicca il giovane Olivier-Pilon che esordisce con questo film magistralmente. Interessante la scelta del formato 1:1 per avere sempre costantemente lo sguardo sui corpi e volti eliminando il fuoricampo , e poi verso la fine capiamo il perchè di questa scelta originale e molto intelligente. La colonna sonora è fantastica come tutto il resto che gira a meraviglia , ci si coinvolge e commuove e si riesce ad amare questo cinema senza dimenticarlo. Consigliatissimo

SANDROO  @  11/02/2019 23:11:23
   5 / 10
Pensavo meglio visto la media voti.

smellysocks  @  12/11/2018 02:14:03
   7 / 10
Sì, storia oggettivamente significativa, buona regia... buoni attori... ma gnènte, nun me compènetro.

Evidentemente non s'aggancia ad alcun mio vissuto esperienziale o interiore... non empatizzo. E allora i miei sentimenti, le mie emozioni, non s'attivano.

Resta solo una comprensione razionale. E non basta, perché 'sto tipo di contenuto diventa veramente efficace soltanto se "sentito".

Chissà se a schermo pieno...

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/11/2018 01:21:59
   8 / 10
Pellicola potente. Il talentuoso Dolan rinchiude i tre protagonisti in atipiche inquadrature strettissime per mostrare un microcosmo familiare tutt'altro che armonioso. Film dal linguaggio delicato, lento; concepito lontano dalle logiche hollywoodiane. Molto bello.

BenRichard  @  18/03/2018 04:35:07
   9 / 10
Mamma mia che bel film!!! Era veramente da tanto tempo che non provavo più certe emozioni guardando una semplice storia drammatica.
Un cast ridottissimo, il film è completamente concentrato sui 3 protagonisti che reggono benissimo la prova a loro affidata per tutti i 140 minuti.
140 minuti che scivolano via, vi giuro che arrivati alla conclusione non volevo che finisse...
Innanzitutto l'applauso più grande in assoluto và al giovane regista canadese, Xavier Dolan, che ha girato, scritto, prodotto e montato questo film! Veramente tanto di cappello!
A far funzionare ancora meglio questa pellicola sono proprio i 3 attori principali, il figlio disturbato Steve, Antoine Olivier Pilon, la madre Diane, Anne Dorval, e la vicina di casa balbuziente Kyla, Suzanne Clèment. Tutti e tre bravissimi e credibilissimi nei loro ruoli e scritti anche molto bene. Ho apprezzato moltissimo come viene gestito il personaggio di Kyla, si cela un velo di mistero sulla sua storia che è lasciato intelligentemente all'interpretazione dello spettatore.
Il rapporto che si crea in questo trio è semplice ma profondo, emozionante, drammatico e toccante, con una sfumatura morbosa che non viene mai tanto approfondita.
Ho apprezzato tantissimo un particolare, non ci sono le classiche scene gratuite di nudo, di sesso..niente di tutto ciò e che spesso e volentieri inseriscono in un film di questo tipo. Perchè è chiaro che "Mommy" è un film rivolto in particolar modo ad un pubblico adulto. Non ci vuole la nudità perchè un film del genere possa funzionare ed essere apprezzato. Quindi complimenti davvero anche per questa scelta!
Altro aspetto positivo, la colonna sonora, bellissima...e poi mi hanno messo persino "Wonderwall" degli Oasis, la mia band preferita di sempre, e in un momento anche molto simbolico del film, quindi mezzo punto in più solo per questo!
Che altro dire...è mancato quel qualcosina in più per poterlo considerare un capolavoro..ma che non saprei bene neanche io che cosa...non so magari certe questioni, alcune cose un filino più approfondite...ma è bello anche così...forse un pò più di drammaticità, o un coinvolgimento ulteriore...ma funziona anche così...forse forse dal finale ci si aspetta qualcosa di più travolgente...non saprei insomma...rimane il fatto che non lo considero un capolavoro, ma veramente un bellissimo film, mi ha sorpreso molto, non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Gli concedo ben volentieri un voto decisamente alto. Se cercate una storia che vi tocchi nell'animo, se vi manca vi consiglio assolutamente di recuperarlo!

the saint  @  07/10/2017 17:48:06
   7 / 10
quando si dice il film lo fanno gli attori...


poi quando indovini anche le musiche con questi film , quasi sempre è un successo assicurato

C_0_  @  20/09/2017 20:00:04
   5½ / 10
un bel mattone pieno di boiate però ho visto di peggio

Interista90  @  13/06/2017 10:25:48
   9 / 10
bellissimo e commovente drammatico, uno dei migliori di sempre. Ottima la prova dei tre attori principali, che insieme hanno dato vita ad una storia molto interessante, che colpisce facilmente l'attenzione e la passione dello spettatore. Non mi sento di dare il massimo dei voti (vedi spoiler), ma nonostante ciò, lo considero uno dei migliori capolavori del genere.

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ValeGo  @  05/03/2017 21:52:27
   7½ / 10
Film insolito e disturbante caratterizzato da tre personaggi che riescono nella loro totale diversità a trovare una sorta di equilibrio precario e a ritagliarsi un angolo di paradiso nell'inferno che è la loro vita. Sincero e realistico all'inverosimile.

lampard8  @  21/02/2017 13:34:16
   10 / 10
Miglior film degli ultimi 5 anni.
EPOCALE

marcogiannelli  @  11/02/2017 10:57:52
   8½ / 10
Uno dei racconti più sinceri tra madre e figlio della storia del cinema raccontato da un 25enne canadese con un talento da vendere.
Ogni personaggio ha delle problematiche per cui finiamo sia per condannarlo, sia per provare un autentico affetto per lui (e cosa rappresenta). Bravissimi gli attori, superbi.
Magnifica anche la regia di Dolan con quel 1:1 significativo.
Sicuramente non il rapporto madre-figlio che piace vedere alle casalinghe in dei filmetti scontati, ma una storia di amori in un senso animale, viscerale.

Paolo70  @  10/02/2017 11:54:56
   7½ / 10
Film drammatico, trama particolare e realistica che tratta di un giovane che mostra degli attacchi di ira violenta. Ottime interpretazioni delle due protagoniste, discreta quella del giovane Pilon. Da vedere, chiaramente non adatto per i bambini.

Brisicche  @  24/01/2017 16:42:53
   7½ / 10
Ottimo. In tutto il film è evidente il desiderio di raccontare una storia senza fronzoli e di portarci in una realtà dura dove i sentimenti sono potenti e conturbanti. Una regia ispirata, determinata e indipendente nell'accezione migliore. Perchè il cinema non è solo botteghino e piacevole passatempo...
Da guardare obbligatoriamente se di fronte a un film si cerca "qualcosa".

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  26/12/2016 00:35:47
   8½ / 10
Speriamo che questo govane Xavier Dolan sforni altri film di tale livello. Nella prima metà forse l'utilizzo della musica è un po' invadente. Ma è un difetto da nulla. Solo elogi per regista e attori.

Biasx  @  14/12/2016 01:09:07
   9½ / 10
Grandissima prova di questo giovane Xavier Dolan. Mommy è davvero molto intenso che si basa sull'interpretazione di tre singoli attori. E per tutti e tre è stata assolutamente formidabile. Un triangolo davvero perfetto per un film profondo e denso di significati. Alcune scene vi resteranno impresse per giorni e giorni. Guardatelo, veramente...
Ps. Sorprendente la colonna sonora!

xymox  @  12/12/2016 11:19:14
   10 / 10
Nel giro di tre gioni mi sono visto questo e l'ultimo film di Dolan "è solo la fine del mondo". Reputo questo regista un vero talento. Reputo questo film un capolavoro assoluto, uno dei migliori film che abbia mai visto, bella anche la colonno sonora.
Peccato non essere riuscito a vedere i suoi film precedenti

Alex22g  @  05/11/2016 17:46:07
   9½ / 10
Un capolavoro . E' il terzo film di questo giovane regista che vedo e li ho adorati tutti, ma qui probabilmente siamo di fronte alla sua opera migliore. Cast di altissimo livello, bellissima trama e musiche , ed una regia intima e coraggiosa.
Emoziona e di rado si vedono film cosi'profondi .

Nic90  @  17/10/2016 21:20:09
   7 / 10
SPOILER
Incredibile come prima di cominciare a vedere questo film sono stato 2 ore a girare per trovare uno streaming adatto,pensavo che il formato di 1:1 fosse un errore:)
Tornando al film,molto significativo e con dialoghi buoni anche se molto coloriti, non ho tollerato molto l'ossessione del figlio verso la madre (in particolare quella sessuale) e la parte finale quando sta pensando in auto mi ricorda molto la 24 esima ora.
Consigliata una visione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  26/08/2016 15:09:05
   9 / 10
Dolan con Mommy arriva dritto all'anima dello spettatore. Il film spiazza, sin dalla scelta del formato.
Il film ci regala delle prove attoriali perfette da parte dei tre protagonisti.
La storia e' disturbante e commovente.
Alcune scene davvero da brividi.
Buona colonna sonora.

sweetyy  @  15/05/2016 08:22:26
   6 / 10
Purtroppo avevo delle aspettative piuttosto alte riguardo questo film. Pensavo a qualcosa di più emozionante dopo 2 ore. Scorre un po' lento e il regista sembra non abbia molto da dire anche se il talento non manca.. nonostante la giovane età.

Marco247  @  02/05/2016 19:40:58
   6½ / 10
sicuramente un buon film, intenso e struggente a tratti.

tuttavia è un po' troppo lungo per quanto in realtà accade, ed effettivamente (a ben pensarci) accade ben poco.

bravi gli attori (tutti e 3 i protagonisti).

da sottolineare la parte in cui la madre "sogna" il futuro del figlio, decisamente la parte più bella ed emozionante del film.



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matt_995  @  05/04/2016 13:11:21
   9 / 10
Ti odio, Xavier Dolan. Ti odio dal più profondo del cuore! Tu, così giovane eppure già così maturo e talentuoso! Bastardo! Tu che con una semplice quanto geniale metafora visiva sei riuscito, senza nemmeno una parola a riguardo o una battuta che chiarisse questa scelta, a rendere l'incostante ed altalenante incedere della vita: i brevi ed intensi momenti di "respiro", di serenità, di libertà per poi ritornare subito dopo, improvvisamente e senza accorgersene, di nuovo soffocati e oppressi da quelle pesanti bande nere che ci impediscono di vedere lontano.
Ti odio Xavier Dolan! Tu, che mi sembri Bergman con il suo (e il tuo) interesse per il volto umano, la focalizzazione sulle espressioni dei personaggi, sui loro sguardi, sulle loro smorfie che gli contorcono le labbra.
Ti odio, perchè sei riuscito a creare per un film fortemente indipendente e contro ogni schema, ma scrivendo comunque una sceneggiatura di stampo classico, attento alle più insidiose regole di scrittura cinematografica... segno questo che non sei solo un enfant prodige ma hai anche studiato e conosci ogni più nascosto segreto dell'arte cinematografica (e a proposito di sceneggiatura: si dice che in una buona sceneggiatura ci debba essere un chiaro mid-point, un punto a metà film che ne riassuma a pieno il senso globale... beh in Mommy c'è ed è la scena in cui Steve, Die e Kyla finalmente "respirano").
Ti odo perchè riesci a creare immagini potentissime con pochi mezzi ed attori. (Steve che consola la madre disperata, le pone la mano sulla bocca e la bacia teneramente... beh, che dire di più?).
Ed infine ti odio per la tua straordinaria capacità (del tutto sconosciuta a certi registi italiani) di dirigere i tuoi attori... Pochi ma tutti straordinari e perfettamente caratterizzati (su tutti, a parer mio, le due donne Dorval e Clement). Tre semplici personaggi, carismatici, complessi, problematici ma che riescono a darsi un po' di serenità l'un l'altro e a crearsi questo nido felice a riparo dal mondo.


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Dovrei odiarti Dolan... ma come si fa ad odiare qualcuno che è stato in grado di fare qualcosa del genere? Ti voglio bene Dolan e ti ringrazio per averci regalato quello che è stato senza dubbio il miglior film dello scorso anno!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  27/01/2016 11:41:28
   8½ / 10
Certo sorprende che il regista di questo splendido film sia un ragazzino poco piu' maturo del protagonista e che anche i suoi precedenti lavori, ahime' sconosciuti, siano tanto apprezzati.
Il rapporto Madre/figlio sta al centro anche di questa storia. Una Madre singole e un figlio con un disturbo della personalita'. C'è anche un terzo personaggio che chiude questo trio di anime spinte dalla corrente degli eventi. Per lo piu' sono eventi tragici che "chiudono" letteralmente lo schermo che rappresenta la chiusura ottimistica della visione, forse, di un futuro normale.
Sono solo due i momenti felici dove questo schermo di apre per dare sfoggio di paesaggi, colori e sogni. Sono senz'altro i momenti piu' magici e sorprendenti della pellicola.
Un plauso al cast, tre performance perfette.
Splendido.

Danny85  @  11/12/2015 16:49:00
   8 / 10
Notevole, considerando che il regista all'epoca aveva 25 anni ed era il suo quarto film!
Tipico film d'autore, molto parlato, forse troppo parlato ma con una caratterizzazione dei personaggi davvero potente tanto che mi sembrava di curiosare nella vita reale dei protagonisti.
Nonostante questo però ho faticato a farmi coinvolgere.
Bellissimi i momenti poetici e bellissime immagini (ogni tanto).
In generale è un gran bel film, forse troppo lungo, ma dai commenti mi aspettavo di più.
Comunque notevole, considerando l'età del regista.
Da non perdere

Oskarsson88  @  24/11/2015 00:39:58
   8 / 10
Molto bello, emotivo, commovente, personaggi a pennello e letteralmente reali, inquadratura claustrofobica per quasi tutto il film. Una piacevole sorpresa da un regista giovanissimo e di grande talento.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  19/11/2015 10:30:01
   9 / 10
Se a 25 anni il regista canadese Xavier Dolan riesce a realizzare film di tale spessore non oso immaginare cosa riuscirà a donarci questo ragazzo con la maturità.
Mommy è il classico film d'autore, straordinario nella scrittura dove si racconta del rapporto madre - figlio senza eccessi ma semplicemente raccontando la follia e il male di vivere.
Quello che colpisce di questa pellicola è il suo essere costruita intorno a personaggi talmente reali nella loro messa in scena da denotare una sensibilità fuori dal comune della regia. Diane e Steve sono costruiti su piccoli eventi che hanno una potenza narrativa fortissima e spesso straziante. Il rapporto edipico si costruisce su canzoni da karaoke dedicate, baci negati e sensuali abbracci compiaciuti.
Eppure non si cade mai nel morboso, i rapporti umani sono sempre caratterizzati da sfumature e DOlan riesce a realizzarli tutti lavorando, come un navigato cineasta sul non detto.
Come spiegare allora il personaggio della vicina che pur non avendo un ruolo particolare nell'evoluzione del film, riesce a colpire profondamente lo spettatore? E' il mistero dei suoi comportamenti, il sapere e non sapere, il dubbio sul quale si costruiscono le vite degli altri.
Inoltre gli attori sono bravissimi ed in modo particolare proprio Suzanne Clément, Mommy consacra Dolan come una realtà nel nostro cinema speriamo che Hollywood non se ne accorga lo rapisca distruggendone il talento come sta facendo con Guglielmo del Toro, Tim Burton o Aronofsky.

topsecret  @  16/11/2015 21:03:28
   7 / 10
Buon film sul tema rapporto madre-figlio e sui disturbi caratteriali che li accomuna, anche se in modo differente.
La storia diretta da Dolan presenta una forte caratterizzazione dei personaggi, impegnati in un rapporto viscerale, in bilico tra amore e odio ma inspessiti da un drappo di speranza che mantiene vivo l'interesse nei fatti che racconta e nelle azioni dei protagonisti, rendendo la visione fluida e coinvolgente.
Non male anche la colonna sonora.

maitton  @  05/11/2015 16:15:21
   7½ / 10
grandissimo film, uno dei migliori degli ultimi tempi ma con ancora qualcosa in piu'. secondo me dolan e'andato vicino al capolavoro, magari lo fara' nel suo prossimo film.

TheLegend  @  30/10/2015 00:56:42
   7 / 10
Un buon film che però non è stato capace di emozionarmi fino in fondo.
Buone le musiche e bravi gli attori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  16/10/2015 14:20:44
   9 / 10
Il rapporto tra Diane e Steve non è certo di quelli classici tra madre e figlio. Lei vedova over 40, arrogante e piuttosto grezza, tacco alto e capelli mechati si ritrova nuovamente a carico il problematico adolescente, cacciato da un istituto correttivo all'ennesimo guaio cagionato.
A casa l'aria non è delle migliori, Diane ha perduto il lavoro, inoltre non sa come gestire le sfuriate di Steve per il quale prova, contraccambiata, un amore infinito. I conflitti però sono all'ordine del giorno, in quanto insoddisfazione e bizzarrie comportamentali si fondono in un letale mix. La solitudine di questi due personaggi, inizialmente confinati in un mondo esclusivo punteggiato da folle alternanza tra litigi e gesti amorevoli, trova un insperato punto d'appoggio nell'altrettanto disagiata Kyla, vicina di casa balbuziente, in grado con la sola presenza di ammorbidire alcune pericolose asperità.
Il solidale trittico con circospezione inizia a guardare ad un futuro in teoria spaventoso e arduo, per il quale tuttavia vale la pena tenere accesa la fiammella della speranza. Ne esce una storia asciutta, dalle linee narrative semplici, quasi elementari, eppure caricate di un'emotività rara, esplosiva e a tratti ingestibile come il giovane protagonista che col suo atteggiamento provocatorio sconquassa la vita già travagliata della madre, cercando a gran voce comprensione e amore nell'unico -eccessivo- modo conosciuto.
Annullato ogni patetismo o clamore gratuito, ad ergersi forte è soprattutto il forte senso di appartenenza reciproco in cui non passano inosservate veementi sfumature edipiche.
Xavier Dolan giunge al suo quinto lungometraggio e mostra una maturità pazzesca per un ragazzo (all'epoca) appena 25enne. L'enfant prodige canadese permette ad estetica e contenuti di convivere guidati da un estro davvero fuori dal comune. Le soluzioni visive, a partire dal formato scelto di 1:1 (a ingabbiare i personaggi nel loro microcosmo strampalato) è solo uno dei tanti spunti degni di lode in preciso equilibrio tra vezzi da videoclip a passaggi degni del miglior cinema classico.
Il cast strepitoso (Anne Dorval è semplicemente straordinaria) si aggrappa alla vita attraverso le note di una colonna sonora pop (Oasis, Simple Plan, Dido, Counting Crows, Andrea Bocelli) perfettamente in linea con la genuina semplicità dei personaggi. "Mommy" però non è solo un film di sentimenti, Dolan infatti punta l'obiettivo su una legge che permette di sbarazzarsi con facilità di quei figli eccessivamente problematici facendoli internare in strutture apposite. L'amore/odio con tutte le sfaccettature del caso è la base, ma il cinema di questo giovanissimo autore riesce, senza risultare pedante, ad affrontare spinosi temi sociali con originale piglio e lucidità formidabile.

kanon1981  @  25/09/2015 12:16:24
   8 / 10
Complimenti al regista e agli attori.
Bello forte coinvolgente. Un film che rimane.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  21/09/2015 22:51:00
   8½ / 10
Stupendo drammatico in arrivo dal Canada. Sensazioni forti, inquadrature intense e particolari come il formato di riproduzione. Una visione che non lascia indifferenti, da rivedere. Complimenti al giovane regista.

marimito  @  17/07/2015 18:32:43
   7 / 10
Ci sono i contenuti anche di spessore, gli attori sono ben calati nei ruoli, ci sono emozioni forti.. c'è tutto.. Ma... troppo lungo... esageratamente...la visione ne risulta appesantita... Comunque non posso negare che si tratta di un film fatto molto bene.

davmus  @  02/07/2015 09:32:14
   5½ / 10
Noioso, eccessivo.....non particolarmente emozionante

Danae77  @  01/07/2015 21:14:56
   7½ / 10
Il tradimento non fa sconti a nessuna forma di amore...uno schiaffo che condanna, ma nessuno ha il diritto di giudicare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  07/06/2015 19:31:34
   8 / 10
Ottima prova di Dolan che avrà un sicuro grande avvenire.
A tratti spiazzante e disturbante a tratti magico e sognante..
Grandi interpretazioni,grade colonna sonora.


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sottopressione  @  30/05/2015 11:09:47
   8 / 10
Bello. Uscito dalla sala convinto di aver visto un gran film. Disperato e folle come può essere l'amore tra madre e figlio, e come lo sono solo i grandi film. Libero.
Rispetto assoluto per Xavier Dolan, 25 anni e già 5 film all'attivo. Stilisticamente perfetto e anche l'idea di girarlo in formato 1:1 quasi a voler ingabbiare i personaggi (bellissima la scena della dilatazione dello schermo sulle note di Wonderwall) azzeccatissima. Colonna sonora bella e attori strepitosi. Insomma, guardatelo.
"Ma noi ci amiamo ancora vero?
Certo, è la cosa che ci riesce meglio."

barone_rosso  @  28/05/2015 09:06:33
   5 / 10
Un mattonazzo notevole e anche bello lungo, che oltre a mettere in campo qualche buona prova attoriale non dice molto di piu'... Il rapporto difficile fra una madre incapace di fare la madre e un figlio sbandato (anche a causa dell'incapacità della madre), fine. Avvincente...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/05/2015 21:44:46
   7½ / 10
Mommy è una continua lotta che corre sul filo del rasoio, lotta di corpi e menti che respingono e si attraggono, ma si amano profondamente. E' un film molto border line perchè gli stessi personaggi lo sono: tre outsiders in cerca di una normalità, di avere una vita normale, invece di vivere continuamente quel confine opprimente prima dell'ultimo passo. E' una lotta contro quei confini ristretti dello schermo che si apre meravigiosamente di fronte ad un immaginario desiderato nel profondo delle loro anime. Se non fosse per quei momenti di ruffianeria che mi ha provocato un certo fastidio (che bisogno c'era di sottolineare sequenze con canzoni accattivanti quando hai come base una storia così forte e coinvolgente), sarebbe stato un film straordinario. Però Dolan ha veramente stoffa, una maturità di regista veramente invidiabile considerata la sua giovane età. Idee chiare e padronanza dei mezzi che fanno sperare per il meglio nel futuro.

lupin 3  @  19/05/2015 13:48:47
   7½ / 10
Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  08/05/2015 17:14:48
   8 / 10
Un pò meno strizzatine d'occhio al pop e ruffianate varie, Dolan, e potrai confezionare un capolavoro.
Mommy è trascinante, sperimentale, concede una storia e una intensità allo stesso tempo originale e semplice, cosa che di solito riesce negli ultimi anni a molto cinema orientale (e sudcoreano). Belli i personaggi, scontato il finale e quindi poco "forte". Ma il resto raggiunge picchi encomiabili.
Decisamente, con la giovane età, Dolan è destinato a fare grandi cose se non perde la brocca: e se riuscirà a distaccarsi anche lui da "Mommy".

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/11/2015 11.40.31
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  05/05/2015 11:32:19
   8 / 10
Non ho molto da aggiungere rispetto ai commenti precedenti: Sono rimasto stupito dall'età giovanissima del regista, già ora con la capacità di creare una pellicola del genere. Una direzione artistica bellissima, trapelano emozioni da ogni situazione o immagine, e c'è pure la scena geniale del Wonderwall.
Due ore e venti che volano.

Jambalaya  @  08/02/2015 12:11:10
   9½ / 10
Questo ragazzo è un fenomeno, massima stima per dolan che tira fuori un film del genere a 25 anni. Emozionante e intenso come pochi altri film. Da applausi la trovata del formato video, funzionale al film e spettacolare da vedere.

Rockmauro  @  26/01/2015 22:49:04
   9 / 10
Incredibile sia a livello visivo che a livello di sceneggiatura. Dolan ha davvero un gusto e una sensibilità particolare che gli permette di fare attenzione ai minimi dettagli. Gli attori, per quanto bravissimi, vengono assolutamente valorizzati ed elevati dalla maestria del regista.
Due ore e venti minuti che sono volati, nonostante la difficoltà nel trattenere il respiro e le emozioni per non rischiare di esplodere in un pianto liberatorio durante la visione

NutriaDanzante  @  26/01/2015 19:11:26
   9 / 10
Ingiustamente snobbato agli Oscar, Mommy segna ancora una volta la prelibatezza dei film diretti da Xavier Dolan che si sta costruendo una carriera degna di essere ricordata e premiata negli anni a venire.
Dire che Mommy è semplicemente pazzesco, sia per le scelte stilistiche dal punto di vista puramente tecnico, sia dal punto di vista della creazione dei personaggi, è davvero riduttivo. Più di due ore in un mondo bipolare, di una vita frammentata dalla mente pazza di un giovane ragazzo e una madre forse troppo apprensiva da un lato, e troppo "menefreghista" dall'altro. Un amore e odio tra madre e figlio che risulta semplicemente sublime.

outcast  @  25/01/2015 00:09:07
   6 / 10
Non c'è spazio per l'amore qui, solo una donna fallita che odia se stessa e finge per un periodo di accettare suo figlio per quello che non è

pak7  @  20/01/2015 15:08:01
   10 / 10
Il cinema sa colpirti, sa emozionarti, ti fa venire voglia di urlare "ancora.. ancora". In alcuni casi quell'urlo è più forte, in altri si sente solo un sibilo. Per Mommy quell'urlo è fortissimo.
Una pellicola che riesce a smuovere l'anima di uno spettatore, stupito da tanta bellezza (questa si che è una "grande bellezza"), da una storia talmente pura da essere vera da essere sconvolgente per l'animo.
La scelta dell'inquadratura stretta in 4:3, in modo da inquadrare solamente una persona per volta, inizialmente non l'avevo capita, ma il decorrere della storia la ha resa geniale, così come alcune scelte registiche, alcuni momenti di grande cinema, ma veramente GRANDE. La fotografia soffusa, la colonna sonora splendida e assolutamente perfetta per il tipo di cinema (tra gli altri troviamo Oasis, Einaudi, Eiffel 65, Bocelli una splendida Celine Dion, Lana del Rey) e un lento ingranare verso un finale sospeso nel vuoto come le vite di Steve e Diane, impreziosite dalla presenza di Kyle, un'ex insegnante balbuziente che entra nella vita dei due ed è un personaggio assolutamente fondamentale per entrambi. Se penso che il regista ha 25 anni mi vengono i brividi, ha creato un qualcosa di spaventosamente bello che tanti registi non ottengono nemmeno in 20 anni di carriera. Ci sarebbe tantissimo da scrivere, ma io fermo qui. Una pellicola forte e dolcissima allo stesso tempo, un capolavoro dei nostri tempi.

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Ultima risposta 05/03/2015 09.56.48
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suzuki71  @  19/01/2015 14:02:57
   9 / 10
In effetti è vero: c'è poco da discutere. Questo film d'amore è bellissimo.
Una madre insoddisfatta e trabordante alle prese con il figlio ancor più estremo nella sua imprevedibilità. Ma in fondo si tratta di amore. Poco borghese, versato e difeso con le unghie. E Kyle, il terzo vertice del triangolo, col suo amore indicibile (e probabilmente corrisposto).
La regia è perfetta, gli attori perfetti, colonna sonora perfetta, la sceneggiatura perfetta

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER . E neanche un minuto di atmosfera blockbuster. Don't miss it!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  12/01/2015 08:31:33
   9½ / 10
Esiste qualcosa di peggiore della morte? La risposta è sì.
Esiste una legge quantistica che compensa l'eccesso di densità della vita, delle sue emozioni, con l'altra faccia della sua medaglia, la morte? La risposta sembra essere decisamente sì. E' un gioco a somma zero.
Esiste un limite oltre il quale anche l'amore più grande e più forte, quello di una madre verso il proprio figlio, non può andare e deve giocoforza arrendersi? La risposta è anch'essa sì. Forse.
Nelle prime due dolorosissime prese d'atto e nella sospensione della terza sta tutta la consistenza esistenziale di questo straordinario exploit firmato Xavier Dolan, autentico enfant prodige del Cinema (con la maiuscola) dal talento assoluto e debordante che partorisce a 25 anni un film che se non è un capolavoro, senz'altro ci va vicinissimo.
E' la prima volta che un talento così acerbo riesce a fare esattamente quel che il protagonista del suo film non è capace di fare: sintetizzare e distribuire al meglio la sua parossistica energia creando un equilibrio magico proprio attraverso l'eccesso e non contenendosi mai. Un autentico miracolo.
Dotato di una padronanza tecnica mozzafiato (virtuosistica la fotografia di André Turpin, tutta giocata su prospettive inconsuete e su incredibili giochi di sfocatura/messa a fuoco; geniale l'uso dei formati di inquadratura, i famosi "aspect ratio"; impressionante il montaggio -curato dallo stesso Dolan- che non rallenta mai il ritmo solenne e forsennato di tutti i 140 minuti di narrazione, curatissimi gli effetti sonori), il regista québécois fa una sorta di "summa matura" dei suoi precedenti lungometraggi e dello straordinario videoclip "College Boy" del popolarissimo gruppo rock francese Indochine che tanto ha fatto discutere oltralpe per l'estrema violenza delle immagini che commentano le considerazioni di una vittima di ordinario bullismo omofobico e dal quale è saltato fuori Antoine-Olivier Pilon , il protagonista di "Mommy".
E chissà che proprio quest'ultima esperienza artistica, girata in 1:1 con uno straordinariamente asettico bianco-e-nero (recuperatelo su internet insieme a una buona traduzione del testo di Indochine, vale davvero la pena), non sia stato il déclic che abbia fatto scattare "Mommy", a cominciare dall'idillio con il giovane attore protagonista che si scatena in una interpretazione senza freni, assoluta, esattamente come quando si fa crocifiggere nel cortile della sua scuola nel citato videoclip.
E giustamente gli attori, posseduti e invasati dai loro personaggi (cosa poter dire di fronte a tanta bravura?) ma comunque diretti con mano di ferro fin nelle ultime pieghe dell'ultimo dei muscoli corporei, tutti inquadrati in primissimo piano, senza concessioni, trasmettono a questo film quell'eccesso di vitalità che esige il suo contrario per (tentare di) trovare un equilibrio. Se di Anne Dorval, attrice-feticcio di Dolan, e di Pilon è stato detto tutto, cosa poter esprimere su Suzanne Clément, che tratteggia con infinita delicatezza e realismo assoluti la parte più forte e insieme più debole del triangolo inscenato dal regista canadese?
Sì, perché infine di questo si tratta: di un triangolo amoroso che esclude chiunque ne sia all'esterno, talmente assoluto da non poter che implodere.
Un'ultima considerazione sulla musica, che in questo film assume un valore totale elevando forse per la prima volta la tecnica dei videoclip a forma d'Arte a tutto tondo: raramente un commento non originale è mai stato tanto efficace quanto struggente ed emozionante. Dai titoli di testa a quelli di coda, passando per il terribile karaoke bocelliano, siamo letteralmente invasati dalle note che accompagnano e commentano le furiose sequenze che riempiono i nostri occhi turbando profondamente le nostre anime.
Sì, perché uscendo dalla sala ci si accorge di essere stati sottoposti a un autentico elettroshock dell'anima attraverso potenti scariche elettriche emotive. Magia del Cinema. Con la maiuscola.

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Ultima risposta 13/01/2015 19.15.17
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Fabbro75  @  08/01/2015 10:18:03
   8½ / 10
Un turbine di emozioni, attori eccezionali e un regista 24enne con la maturità di un 70enne.
Sorprendente e commovente.
Per me il miglior film del 2014 insieme al Regno di Inverno di Nuri Bilge Ceylan

-Uskebasi-  @  04/01/2015 02:10:24
   9 / 10
COMMENTO SPOILEROSO

Poco da discutere.
Un vecchio esperto regista nel corpo di un 25enne.
Un trio di attori superbo, con un'alchimia che si vede al massimo 3/4 volte l'anno.
Una storia semplicissima e potentissima allo stesso tempo.
Un rapporto tra madre e figlio senza barriere o freni, dove un attacco può trasformarsi in una difesa, un abbraccio in uno strangolamento, un insulto in un bacio, un sogno in un crollo.
Io ho amato Diane, perché le sue reazioni a ogni notizia negativa erano con il sorriso, come se fosse solo questione di tempo e se lo aspettasse, una maschera pronta da indossare per dimostrare a se stessa e agli altri la sua incredibile forza. Ho amato il suo Impressionante, Indimenticabile, Meraviglioso sfogo di spalle.
Ho amato Kyla perché nasconde una sofferenza enorme, perché fatica a parlare ma non a entrare nel cuore, interpretata da un'attrice che non fa pensare alla finzione in un solo secondo. Per me la migliore in assoluto.
Ho amato e odiato Steve, trasportato dall'uragano che è.
Ho amato Dolan, perché ha palesato che il talento non ha età. Ha dimostrato che il prendere spunti quà e là (ad esempio da "La 25a Ora") non è dannoso per il cinema, anzi, ci regala una scena sublime che ha come unico e insignificante ostacolo la sua prevedibilità. Intuiamo che sia un sogno, che quella vita normale non può essere vera, le frasi iniziali che fanno riferimento alla legge S-14 devono pur servire a qualcosa e il destino di Steve ci si deve per forza scontrare.
Ma ovviamente la chicca di Mommy è nello schermo legato ai personaggi come rappresentazione della felicità. La prima modifica è da antologia.
Vite tormentate, oppresse e schiacciate da un formato 1:1, in un mondo senza speranza che può andare avanti solo grazie a chi spera. Diane lo fa, contro ogni logica.

Un attimo.
C'è un pazzo biondo che prova a scappare. Ma dove crede di andare!?

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Ultima risposta 12/01/2015 17.27.02
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suspirio  @  27/12/2014 12:34:05
   7½ / 10
Veramente un film confezionato egregiamente con una regia eccellente e degli attori bravissimi.

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  22/12/2014 17:02:21
   9 / 10
La maturità artistica di Dolan che si concretizza nel suo film più riuscito. Una sensibilità unica nella scrittura dei personaggi, così pieni di umana dignità che speri di incontrarli un giorno per strada. Miglior film del 2014.

lukef  @  19/12/2014 20:43:45
   8½ / 10
Davvero molto bello. Onesto, sincero ed emozionante per tutta la sua durata.
Penso che sentiremo ancora parlare di questo ragazzo (Dolan) per un bel pezzo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  16/12/2014 00:38:36
   8 / 10
In un'unica bolla esistenziale si raggiungono alte quote e si esplorano profondità sotterranee. I disinganni della crescita ci costringono a ridefinire il concetto di affettività, a registrare il cielo e l'inferno. Steve, anche per via del disturbo che lo trascina sempre ai poli di ogni emozione, è icona della convivenza di moti contrastanti. Del resto sono proprio gli estremi, le pareti opposte delle inquadrature, i primi elementi che saltano all' occhio. Passioni asfissianti che spingono da ogni lato, che obbligano a barcollare in un centro instabile. A volte riusciamo ad allargare il perimetro del nostro agire, a srotolarci liberi su una superficie di irriflessione, per rilassare i nervi e sgranchire i pensieri. Dura poco, è meraviglioso.
Dolan circoscrive queste dinamiche nella storia d'amore fra una madre e un figlio. Soddisfa un' urgenza autobiografica, ma impedisce anche allo spettatore di lambiccarsi sull' autenticità dei sentimenti, anziché sulla loro vulnerabilità.

Steve e Diane, come tutte le perone che si amano, combattono sole contro la volgarità; sembrerebbe appartenere al loro linguaggio e abbigliamento "osceni", s'insinua invece nella grammatica perfetta delle ingiunzioni, nella prassi del licenziamento, nella tattica dell' abbandono.
Il loro è un assetto chiuso che teme e attende un' intrusione. Kyla si inserisce nella lunga tradizione del personaggio-ospite, dello sguardo estraneo che ha una funzione soprattutto narrante (la narrazione è il modo in cui decifriamo le cose che ci accadono). Si inserisce nella tradizione dicevo, ma con una peculiarità fondamentale: lei vuole essere guardata e decrittata a sua volta (non è un caso che Dolan abbia voluto assegnare proprio alla figura rivelatrice il limite della balbuzie). Questa rimbalzante vicendevole necessità d'essere intercettati dall'altro trova una sua delicatissima espressione nel momento dell' addio tra Kyla e Diane. Una delle scene che ho preferito in assoluto.

La musica raramente ha avuto un ruolo tanto fondamentale. Viene introdotta spesso come componente diegetica, è la musica che i personaggi ascoltano. Può non corrispondere ai nostri gusti, anzi credo abbia il preciso scopo di sfidarli. L'ultima canzone, "Born to die", ovviamente trova senso anche attraverso il titolo. "Die" è il nomignolo di Diane, si firma così in una delle prime scene, disegnando un cuoricino al posto del punto sulla i.
Quel qualcuno da cui ci si vuol separare, da cui si ritorna sempre.

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Ultima risposta 22/12/2014 03.35.22
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cla800  @  15/12/2014 21:53:20
   9 / 10
Ottimo film, lungo ma ne vale la pena vederlo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  15/12/2014 13:46:34
   10 / 10
"Quando pensi ai più grandi momenti di un film, credo che quasi sempre sceglierai quelli che hanno a che fare con le immagini piuttosto che con le scene, e di certo mai quelli incentrati sulle parole. Ciò che un film fa meglio è utilizzare le immagini con la musica, e credo che questi siano i momenti che si ricorderanno." Stanley Kubrick

Mommy è puro Cinema in preda all'estasi della visione, che incendia la carta da parati per autocombustione, statisticità per organi caldi in meno di un irriverente 4:3, il venticinquenne Xavier Dolan mostra una padronanza del montaggio e della musica da brividi scansando il contesto e mostrando soltanto i volti e il racconto di quello che portano con sé. Le crepe della violenza, l'amore come una genetica maledetta dalla sindrome di combattimento, volti di tenerezza e isteria, che portano con sé passato e luoghi al di là della strada e al di fuori degli istituti, geolocalizzate anime rabbiose Born To Die che tentano di mettersi in pari o scardinare quel poco che non è ancora maceria. E qui lucido divagare, coltello e martello di montaggio di Dolan che dipinge e penetra, la cui camera fissa inchioda il dramma come allo stesso modo lo fa saltare in un circo manomesso geniale che fa urlare muti dalla commozione, perché questo concorso in favoreggiamento dello schermo viene squarciato da sequenze indimenticabili che divaricano l'immagine Wonderwall (e il cuore) venendo di scheggio, ridefinendo il racconto, innestando il futuro in fast-forward, piovendo lacrime sul finestrino della istantanea consapevolezza di un furto immediato di libertà pronto a sfondare le pareti. Quella libertà, con la sua precisa veemenza, che possiamo coltivare soltanto nell'atto artistico, l'ultimo in cui ci sia concessa davvero, SEMPRE.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  10/12/2014 17:46:07
   8 / 10
Dolan torna sul tema che lo ossessiona sin dal film d'esordio ("J'ai tué ma mère"), il rapporto con la madre.
Il formato 1:1 schiaccia e costringe i personaggi come in una gabbia, ma da lì dentro la vitalità irredenta del giovane prodigio canadese pulsa più indomita che mai.

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Ultima risposta 15/12/2014 00.48.33
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the_walrus  @  08/12/2014 19:50:27
   7½ / 10
Film da non perdere, bravissimi gli interpreti della madre e del figlio e film che va a scavare in un rapporto madre-figlio in cui il figlio presenta seri problemi mentali.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/12/2014 01:47:58
   8½ / 10
Semplicemente, un film splendido. Un tema rischioso trattato con una bravura incomparabile, che fa di Dolan il più capace enfant prodige del cinema indipendente mondiale. Credo che mi abbia trasmesso quel certo tipo di emozioni su certi argomenti che non provavo dai tempi di Mask di Peter Bogdanovich. Un trittico umano che può ricordare l'Altman di Three Women spogliato dai simbolismi e aggiornato con uno stile che riesce a pochissimi, su tutti Francois Ozon. L'indiscussa bravura del giovanissimo regista è tale da non sembrare mai presuntuosa, come nell'intensa sequenza del dialogo in black out di Diane col vicino di casa, dove lo spettatore sembra riflettere non tanto la nitida fotografia dell'immagine quanto prestare attenzione al potere delle parole. Si ama Diane con le stesse fragilità imputabili alla rischiosa, recidiva vitalità del figlio, connettendosi con la loro inconsueta empatia, come se appartenesse alla nostra. Al di là della forza delle immagini e dello script, un po' da Sundance festival, quel che resta è la mostruosa bravura
Degli interpreti, che anche davanti all'unica nota stonata del Karaoke (l'orribile canzone italiana degli Oro) filtra un disegno di tragica normalità divorata dalla stupidità di massa. Imperdibile

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Ultima risposta 25/12/2014 23.46.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR baloum  @  04/12/2014 18:26:35
   10 / 10
Ci tengo ad annunciarlo qui e ora: Mommy è il miglior film del 2014.

Così, con un mese d'anticipo e senza troppi fronzoli. Perché? Perché raramente un lungometraggio è riuscito a emozionarmi ininterrottamente per tutta la sua durata e a colpirmi così nel profondo da spingermi a desiderarne una seconda visione(forse l'ultimo in ordine di tempo era stato nel 2004 Million Dollar Baby).

Premiato ex aequo a Cannes con Audieu au langage di Godard, l'ultima opera di Dolan (25 anni e gia cinque film all'attivo!) ha il grande pregio di raccontare una storia archetipica (il complicato rapporto madre-figlio) in modo del tutto originale. Basti pensare semplicemente alla scelta dell'aspect ratio e alla sua declinazione nel corso della pellicola:se infatti il formato 1:1 ribattezzato polaroid o selfie è estremamente funzionale per accentuare il lavoro d'introspezione (sia da parte del regista che da parte del pubblico) sui protagonisti con lo stesso intento che un tempo spettava al Kammerspiel tedesco, la sua successiva mutazione è più emozionale e facilmente riconoscibile rispetto ad esempio a quella che componeva il Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, che da buon cinefilo aveva scelto coraggiosamente di utilizzare il passaggio dal 16:9 al 4:3 per omaggiare un certo tipo di cinema del passato (Lubitsch in primis).

Eppure, dopo la scettica visione di Tom à la ferme, mai avrei pensato di potermi innamorare dei personaggi di questo più che promettente regista canadese. E così piuttosto inaspettatamente mi sono perdutamente innamorato di Diane, una madre forte, una donna debole così come debole e contemporaneamente forte è suo figlio Steve che vorrebbe spaccare il mondo ma che invece si limita all'autodistruzione. E inevitabilmente mi sono invaghito anche di Kyla e della sua timidezza forzata che cela enorme sofferenza. Queste tre meravigliose anime tormentate, abbandonate a se stesse da una società che promulga leggi eticamente discutibili, finiscono con il formare una delle famiglie più affascinanti e atipiche mai viste sullo schermo. Dolan accudisce teneramente i membri di questo trio, ce li fa odiare e amare in un vorticoso parossismo sentimentale e con la sua regia ci stupisce e ci tiene in ansia per il loro futuro incerto che oramai è anche un po' nostro. Impossibile tralasciare le interpretazioni degli attori: da una maestosa Anne Dorval (attrice feticcio del regista) al fragoroso Antoine Olivier Pilon fino ovviamente al tocco delicato di Suzanne Clément. Ma una menzione speciale la merita senz'altro la toccante colonna sonora che spazia tranquillamente da Einaudi agli Eiffel 65 passando per Celine Dion e gli Oasis (la loro Wonderwall accompagna quella che secondo me è la sequenza migliore del film) e che probabilmente rasenta la perfezione delle ballate folk di Inside Llewyn Davis.

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Ultima risposta 04/12/2014 19.11.27
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