Un giovane siciliano che sbarca il lunario cantando nelle osterie si fa coinvolgere in una rapina e riesce a evitare la galera grazie a una cameriera, mentre una ricca viziata cerca di sedurlo.
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Un musicarello atipico, tende infatti al melodramma e ci presenta una schiera di personaggi quasi pasoliniani che tendono ad arrangiarsi per sopravvivere. Trama esile e non del tutto convincente,discreti gli interpreti,Modugno canta. Tecnicamente non è fatto male, meno irritante di tanti altri prodotti del solito genere, certamente visto oggi risulta parecchio superata.
Commedia drammatica sentimentale con annesse canzoni di Modugno che si destreggia bene tra canto e recitazione, assistito da un buon cast di tutto rispetto che vede l'inossidabile Vittorio De Sica, l'esuberante Giovanna Ralli, la timida e debuttante Ida Galli e un manipolo di caratteristi di indubbio valore. Una pellicola non propriamente originale nei temi affrontati ma capace di coinvolgere e intrattenere discretamente.
Nonostante il titolo alluda ai "musicarelli" allora già in voga, il film non è propriamente divertente: la mano di Zavattina nella sceneggiatura si sente e la vicenda ondeggia tra il realismo francese e il cosiddetto filone del neorealismo rosa nostrano. Non disprezzabile la vena sociale del film, anche se - ammettiamolo - le velleità attoriali di Modugno sono fallimentari, visti i risultati. Amabilissima invece la presenza di De Sica, "azzeccagarbugli" del caso, e la sua consueta classe