nick mano fredda (1967)

Gran classicone, diretto dal solido Roenberg e con ottimi attori. L'edizione integrale in BR ha reso giustizia a un film massacrato dalla distribuzione del tempo che tagliò alcune scene, in particolare una centrale 15ina di minuti (!!). Come se non fosse bastato il cambiare il nome del protagonista da Luke a Nick, perdendo uno dei tanti legami/simboli/parallelismi Cristiani di cui il film è pieno

SPOILER. Splendida fotografia del grandissimo Conrad L. Hall.

Non è invecchiato benissimo, Nick Mano Fredda: troppo lungo, poco ritmo, momenti di alleggerimento spesso infantili; eppure mantiene un fascino enorme, ed in certi momenti sfiora il capolavoro: il famoso monologo del "failure to communicate", lo splendido finale. Forse se in cabina di regia ci fosse stato un regista con più personalità me sarebbe uscito un film diverso: erano gli anni di transizione tra vecchia e nuova Hollywood, e Nick Mano fredda si colloca esattamente nel mezzo, troppo sporco per essere un film classico e troppo poco per essere un film immortale. Innegabile comunque l'impatto che ebbe sui film a venire e quindi, in ultima analisi, proprio sulla nuova Hollywood.
Strepitoso il cast, comunque, bellissime fotografie e colonna sonora.

Sopravvalutato, Paul Newman è tosto ma la sceneggiatura è un po' carente.

Un carcerario storico ma sopravvalutato; segue le caratteristiche del genere ma lo fa con spirito più comico che drammatico, perdendo di efficacia tra personaggi banali e dialoghi per gran parte bambineschi che bruciano così ogni spunto interessante che poteva offrire la storia, già di suo trattata con superficialità.
C'è qualche momento degno di nota, ma dura troppo poco (le fughe, ad esempio) e non riesce mai ad avere la meglio sulla noia che si avverte già dai primi minuti.
Buona la prova di Kennedy che, in ogni caso, non è nè superiore nè inferiore a quella di Newman, appunto buona e niente di più.

Invecchiato e palloso, ma se contestualizzato alla sufficienza ci arriva; personalmente darei meno non fosse per l' influenza che ha avuto su film riusciti decisamente meglio ("Life" su tutti).
Considerato da molti come il capolavoro di Rosenberg, ma per quanto mi riguarda siamo ben lontani dai suoi lavori migliori.

Gran delusione.

Pellicola che inzialmente non mi stava entusiasmando, ma è apprezzabile come dopo la scena delle uova (fantasitica) la storia sia un crescendo continuo come le fughe di un Paul Newman e le sue menzogne che tanto avevano fatto vibrare gli altri carcerati. Forse la scena più bella è proprio quella finale, quando lui parla con Dio.

E' un bel film non c'è dubbio, dramma carcerario che ruota intorno alla figura di Nick (Luke nella versione originale), ex soldato sull'orlo della disperazione e votato all' autodistruzione, mandato ai lavori forzati per una stupidaggine dove diventerà simbolo del ribellismo con i suoi modi provocatori e le continue fughe dal carcere. Il protagonista perciò è coinvolgente, ben inscenato da Paul Newman, il contorno se si parla della recitazione è ottimo con George Kennedy bravissimo e che vinse l'oscar meritatamente come attore non protagonista, per quanto riguarda il resto non mi sembra del tutto riuscito, secondo me il film doveva avere più forza libertaria cosa s'intravede a scatti e penso che questo era un film che aveva bisogno di una scena "madre" per essere un capolavoro invece quello che ricorderò di più sarà sicuramente la folle decisione di Nick di mangiarsi 50 uova in un'ora (sequenza che nel dvd è in originale con i sottotitoli), divertente ma mi aspettavo qualcosa di più impatto, sia visivo che narrativo. Non è un film noioso ma secondo me Rosenberg non riesce del tutto a tenere il ritmo sostenuto e un po' si sente, ma nel complesso la sua regia è buona. Musiche di Lalo Schifrin. Nella stagione cinematografica italiana 1966/67 arrivò 66°.

In lotta con se stesso e contro gli altri, il personaggio di Nick agisce in nome del diritto all'autogestione, in un'epoca che usciva da decenni di inibizioni. Rosenberg dirige fermamente un bel dramma carcerario, con un Newman memorabile "senza Dio".

Il film è assolutamente valido, seppur non eccezionale nella trama non sviluppatissima, ma le prestazioni magiche dei due bomber di razza Paul Newman e George Kennedy valgono tutta la visione. Bellissima anche la patinatura vintage.

SPOILER

veramente magnifico, con uno splendido Paul Newman.
diverso da altri film sul genere prigione ed evasione, perchè abbiamo un protagonista che viene mandato alla colonia penale per aver "decapitato" dei parchimetri durante una sbornia e che dunque prende "soli" due anni di reclusione, ma si complica la vita a causa del suo carattere, totalmente agli antipodi con i codici comportamentali imposti dalla società.
memorabili le sue fughe, bellissimo il finale dentro la chiesa quando "comunica" con Dio.

Il bisogno di libertà raccontato dalla parte di un impulsivo carcerato, che nella vita non ha mai combinato nulla di buono. E' un film che fatica a decollare, con una prima parte descrittiva piuttosto piatta ( la prima fuga arriva dopo un'ora ) ma che vanta qualche ottima sequenza ( su tutte, quella del lavaggio dell'auto effettuato da una procace donzella) ed un solido comparto attoriale. Tra le pellicole carcerarie, comunque, c'è di meglio.

"Nick mano fredda" raffigura visivamente la vita nelle carceri di un uomo spregiudicato, Nick, interpretato nel film di Stuart Rosenberg, dal famoso e bravissimo Paul Newman.

La critica del tempo offrì un netto consenso alla produzione del 1967, tale consenso ancora oggi accerchia amabilmente il film. Per carità, quello di Rosenberg è un prodotto valente, ma come un carcerato, scusate la metafora, non riesce a passare quella fatidica "linea" immaginaria che separa una pellicola dall'essere buona e dall'esser sublime.
"Nick mano fredda" è "solo" una buona pellicola, non un capolavoro.
Stiamo infatti parlando di un film che ha fatto, sostanzialmente, il suo tempo. Escludendo il grande Newman si denota un approssimazione, divenuta incredibilmente magnificenza, nell'apparato che concerne la sceneggiatura, la storia.
La prima si salva (in corner) per alcune cose, come la caratterizzazione del personaggio di Newman, comunque nulla di assolutamente strabiliante. Buonissimi e metaforici invece alcuni richiami religiosi (anche nel finale).
La seconda, ovvero la storia, non presenta falle clamorose però nel suo grembo nasconde dei piccoli problemi, che messi insieme, portano il tutto verso una critica negativa.
Praticamente sono troppi quei passaggi "ripetitivi", la narrazione si costruisce su episodi abbastanza semplici e metodici; anche se il contesto carcerario in effetti è abbastanza metodico in una produzione cinematografica non dovrebbe mancare qualche varietà. Mancano persino i colpi di scena ed alcune situazioni si scannerizzano col seguente termine: ingenue.
Ingenue alcune dinamiche, o meglio i personaggi impegnati in essi. (Nick scappa e si rifà riprendere, le guardie catturano e riperdono il fuggiasco in continuazione!)
La regia sembra non essere in grado di offrire poliedricità; alla fine rimangono di positivo le interpretazioni degli attori (in forma) e qualche sequenza (quelle delle fughe ad esempio), per il resto "Nick mano fredda" rimane un film che ha ottenuto più di quello che in conclusione ha offerto.

Ormai un classico nel suo genere il film di Rosenberg sembra cucito alla perfezione sul protagonista interpretato da Paul Newman. L'attore è a dir poco perfetto, così come i comprimari.
Davvero bello nonostante i numerosi eccessi.
Bello il ritratto della colonia penale, stupenda la fotografia.

Duro spietato ironico e cinico. Questo è Nick mano fredda!
Violation!

Grandissimo Paul Newman...chissà perchè se si chiama Luke nella versione italiana l'hanno chiamato Nick...mah

Un film discreto, reso tale dalle intense e carismatiche performance di Paul Newman e George Kennedy, che per questo ruolo si porta a casa l'oscar come migliore attore non protagonista.
La storia è un inno alla voglia di libertà, alla ribellione e all'amicizia, il ritmo si mantiene fluido per tutta la durata e la trama risulta abbastanza coinvolgente, ma la regia decide di omettere alcuni dettagli, lasciando all'immaginazione dello spettetore il compito di completare tutti i tasselli del mosaico.
In definitiva, mi è sembrato un film discreto ma, per quanto mi riguarda, un po' meno interessante di altre pellicole che trattano le stesse tematiche. Resta il fatto che, comunque sia, merita la visione ed un voto più che positivo.

Un bel film con la presenza carismatica di Paul Newman protagonista, uno di quei attori che ha (almeno su me) il potere di affascinare terribilmente. Film d'evasione carceraria in cui s'intravede un certo spirito libertario in odore di '68.

Un eccezionale Newman nei panni di un "pluri-fuggiasco" in un inno appassionato alla libertà e alla ribellione

Un gran film carcerario costruito apposta per Newman.Buona regia e ritmi concitati.

Prison movie volutamente eccessivo. Tutto sembra essere uno scherzo: le fughe del protagonista, il motivo della sua incarcerazione, la scemenza dei guardiani.

L'unica cosa vera è il sorriso sul volto di quell'eterno ragazzo e la sua voglia di libertà, che non svanisce nemmeno sotto i colpi di un fucile.

Sporco e cattivo, Newman perfetto.

grandissimo film, niente esasperazioni dei sentimenti e niente banalità
Newman spettacolare

Film perfetto per quel "ribelle" di Paul Newman,che qui ci diventa a causa della societa'!
Con una punizione fin troppo severa si prende 2 anni di lavori forzati e conosce cosa vuol dire stare in gabbia...Ma il suo bisogno di liberta',di fuga,è troppo forte!Ma forse i suoi ideali non possono essere altro che un fotomontaggio su di un giornale di gossip...niente di possibile quindi...
Fino al momento della prima fuga non troviamo guardie che abusano del loro potere come spesso vediamo in questo genere di film!Il problema del nostro "ribelle" non sono i sorpusi ma l'intero ambiente che lo circonda,torno a ripetere la societa'!
E chi era prima?un combattente,uno che stava dalla parte dei "buoni" ,anche se di lui sappiamo pochissimo!
E' anche un uomo alla ricerca di Dio,di un senso della vita...Dio che non trova nemmeno all'interno di una chiesa,dove manca addirittura quel simbolo religioso che troveremo sollo all'ultima scena...perche quella croce che cercava era sotto i suoi piedi,era il campo di lavoro dove lasciava cadere il suo sudore,la croce del suo martirio!
Film strepitosamente toccante!

Uno dei film più riusciti e che più si addice a Paul newman. Infatti il ruolo interpretato è da manuale, profondo, eterno ribelle e carismatico alla luce degli altri. Un cult nel genere carcerario che non tramonterà facilmente anche perchè dalla sua ha la stupenda fotografia che esalta le scene rendendole molto atmosferiche. Meritato l'oscar a Kennedy.

Un film non privo di ingenuità e forzature (è mai possibile beccarsi due anni di lavoro forzato per aver danneggiato dei parchimetri?) ma che consacra definitivamente Paul Newman, in una delle sue migliori prove e alle prese con un personaggio diventato simbolo di ribellione e insofferenza alle regole precostituite. Meravigliosa la fotografia e trascinante l’atmosfera di fraterna complicità tra i detenuti che si sublima nel legame tra Nick e Dragline.

fotografia da oscar,ottima regia,grande paul newman...sceneggiatura ridicola e banale,2 anni di lavori forzati per una fila di parchimetri rotti non funziona...e fuggire per 1 anno e mezzo di prigione funziona ancora meno..è un bel film ma manca il movente..si poteva far meglio,immaggini cmnq suggestive,consiglio la visione lo stesso.

Un film che oggi è diventato un cult, ma anche con pregi artistitici ed interpretativi da non dimenticare...
Ciao Paul ;)

Condanna ai lavori forzati ingiusta, vita dura da carcere, evasioni, fughe, cacce all'uomo ecco cos'è Nick mano fredda.
In fin dei conti solo un molto buono film, non mi azzarderei ad avvicinarlo a un capolavoro.
Sfiziosa pellicola dai, è valsa una bella serata.

Grande Paul Newman, un' interpretazione da manuale. In ogni caso la storia in sé è molto bella e credo che ci siano delle scene epiche, come per esempio quando usa il trucco delle spezie per far "sbandare" i cani, oppure quando lo cstringono a scavare la buca e lui implora "pietà". Grande film, non ci sono dubbi.

Vedi recensione

Uno dei più classici jail-movie di sempre, e una delle interpretazioni più riuscite di Newman: nel ruolo che gli è più congeniale, quello del personaggio "negativo" la cui malasorte trova sempre modo di far empatizzare lo spettatore con lui. Memorabile il feroce scontro con Kennedy, e ottima la rappresentazione della colonia penale.
Qualche dubbio sulla figura del direttore del carcere, eccessivamente caricaturale anche nella fisiognomica (la smorfia della bocca, la sua andatura).
Al contrario, fotografia davvero esaltante, che sembra essere notevolmente influenzata dalla Factory e (specialmente nel duro finale) da certi film di Roger Corman

Nick, dal carattere ribelle, indomabile è l'idolo dei suoi compagni di sventura.
Le forze dell'ordine ce la mettono tutta per fiaccarlo, sia nel corpo che nell'anima. Ma quel suo sorriso da schiaffi ricompare sempre.
Sembra che i suoi compagni siano non solo affascinati e ammirati, ma che lo seguano sempre, tifando per lui, come se da ciò ne potesse derivare speranza anche per loro: se lui ce la fa... forse anche noi...
Bellissimi i dialoghi col "vecchio", che sembra non ascoltarlo mai anzi, che peggiori le cose.

Riusciranno a piegare nick?

SPOILER

Bel film drammatico con un grande Paul Newman che rappresenta la durezza e le ingiustizie in un carcere degli Stati Uniti intono agli anni '50. Questo film fa capire cosa vuol dire essere privati della libertà, vale davvero la pena vederlo.

C'è qualcosa che non funziona in questo film. Ad equilibrare un cast di tutto rispetto e qualche scena che è entrata nella storia del Cinema, non è giusto dimenticare che sceneggiatura e regia sono un po' scadenti. Il film si regge su Newman disperatamente, eccezionale qui come sempre, ma è ripetitivo (lavoro/dormitorio/lavoro) e le fughe sono così inaspettate che colgono sì di sorpresa, ma andavano architettate di più (concedendo allo spettatore il privilegio di saperle in anticipo) entrando un po' nella mente fredda di Nick. E a volerla dire tutta, mi sembra piuttosto assurdo che un uomo trovato ubriaco, che ha divelto qualche parchimetro, si becchi due anni di prigione ai lavori forzati. Potevano inventarsi un reato più credibile.

Mi è sempre piaciuto questo film e me lo rivedo sempre volentieri. Attuale e per nulla lento.
Assolutamente non prevedibile nello sviluppo della storia.

Colgo l'occasione di questo commento per elogiare George Kennedy, a mio avviso uno dei più grandi caratteristi di Hollywood.
PAUL NEWMAN è veramente di un altro pianeta, è perfettamente nella parte, è uno sbruffone simpatico e ribelle.
Grande film, grandi interpretazioni.

Grande sorriso e faccia da schiaffi! Newman è sensazionale, il film davvero entusiasmante. Un ribelle che ha fatto scuola...

assolutamente un film eccezionale!!!soprattutto è stata fantastica l'interpretazone di paul newman(che è tra l'altro il mio attore preferito) e mi è piaciuta molto la figura del ribella ostinato a raggiungere il proprio obiettivo a tutti costi.

Probabilmente questo è il Cult dei Cult. Tutto in questo film è mitico, dagli attori alla regia, dalla fotografia alla musica, dalla storia ai dialoghi. Un film denso di significati, profondo e scintillante. La scena più cult secondo me è quella in cui Paul prende il banjio è canta la sublime Palstic Jesus. Anni dopo i psichedelici Flaming Lips renderanno omaggio al film e alla musica di questo capolavoro riprendendo questa country ballad nel loro Trasmisson From The Satellite Heart.