ninotchka regia di Ernst Lubitsch USA 1939
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ninotchka (1939)

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locandina del film NINOTCHKA

Titolo Originale: NINOTCHKA

RegiaErnst Lubitsch

InterpretiSig Rumann, Felix Bressart, Melvyn Douglas, Greta Garbo

Durata: h 1.50
NazionalitàUSA 1939
Generecommedia
Al cinema nel Maggio 1939

•  Altri film di Ernst Lubitsch

Trama del film Ninotchka

Tre agenti russi, a Parigi per vendere dei gioielli per conto del governo, si fanno sedurre dalla vita parigina e dalle manovre di Léo (Douglas), l'avvocato che patrocina la causa dell'ex proprietaria dei gioielli, requisiti durante la rivoluzione. Per rimettere a posto le cose Mosca invia l'incorruttibile Ninotchka (Garbo) che dopo un po' si lascerà corrompere dall'amore per Léon. Film memorabile. ""Il vostro piano quinquennale mi interessa da almeno dieci anni"" dice Douglas alla Garbo appena s'incontrano. Da antologia la scena del ristorante. Douglas racconta barzellette e la Garbo seria. Douglas cade dalla sedia e la Garbo ride.

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Voto Visitatori:   8,59 / 10 (27 voti)8,59Grafico
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Voti e commenti su Ninotchka, 27 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/10/2019 12:15:08
   8 / 10
Commedia memorabile firmata da un maestro del genere a scritta dal grandissimo Billy Wilder. La sua penna si vede tantissimo, dialoghi veloci e brillanti, in particolare quando in scena compaiono i tre Russi.
Importante collocare il film nel suo periodo d'ucita, il 1939, con gli sgarbi alla Russia e ai suoi metodi antiquati o all'ironia sulla scena del saluto fascista alla stazione.
La vicenda sentimentale mi ha appassionato sicuramente di meno ma pazienza.
Vedere la Garbo "finalmente" ridere quasi a fine carriera, concilia tutto.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  02/07/2016 16:30:46
   8 / 10
Ottima commedia, divertente e intelligente. Sbeffeggia l'URSS ma non strizza l'occhio (non troppo almeno) all'Occidente capitalista. Ride la Garbo, ma ride soprattutto il pubblico, e si ride anche su argomenti tragici. Da vedere.

matt_995  @  24/02/2016 15:44:16
   8 / 10
Garbo laughs!! Attenzione signore e signori, anche la diva Greta Garbo ride!!

Grandissima commedia del mentore di Wylder (qui alla sceneggiatura).
In un articolo Truffaut definisce Lubitsch come "un pezzo di Emmenthal". Che considerazione buffa... Come l'Emmenthal che è squisito pur avendo la caratteristica distintiva di avere buchi, anche Lubitsch riesce a brillare pur avendo qualcosa in meno; pur essendo costretto a togliere, a nascondere, a celare; pur essendo contenuto dalla censura della Hollywood puritana anni '30.

E Ninotchka riesce sicuramente a brillare, con un'interpretazione magistrale della diva scandinava e un personaggio protagonista che in seguito sarà ripreso in tantissime altre storie. L'agente sovietica gelida, austera e del tutto priva di senso dell'umorismo si potrebbe considerare come la prozia del fenomeno contemporaneo Shaldon Cooper.

Occhio però. Il film non critica nè si scaglia contro il mondo comunista sovietico nè tantomeno si schiera a favore del consumismo occidentale. Lubitsch si schiera dalla parte dell'amore, della gioia, dell'affetto umano. Nessun colore, solo l'amore. Nessun saluto, nè quello romano, nè il pugno comunista... solo un bacio è l'importante.

topsecret  @  20/04/2015 16:23:56
   7½ / 10
Ci sarebbero da scrivere tante cose su questa ottima commedia romantica diretta da Lubitsch, ma chi mi ha preceduto lo ha già fatto in maniera esaustiva che a me non resta altro da fare che ribadire tutta la considerazione che questo grande classico del cinema internazionale gode a pieno merito.
Una commedia romantica che si presta ad una considerazione critica anticomunista (ma anche anticapitalista) con il preciso scopo di sottolineare come l'amore ha la meglio sugli ideali politici e culturali. Tutto questo grazie alla perfetta interpretazione di un cast illustre che esalta la sceneggiatura scritta da premi oscar del calibro di Charles Brackett, Billy Wilder e Walter Reisch sotto l'egida di Lubitsch che dirige ottimamente e senza sbavature.
Unica pecca, se proprio non si può fare a meno di cercare il pelo nell'uovo, è il finale che mi è sembrato un po' affrettato e forse non tanto incisivo quanto mi sarei augurato. Ma è davvero una sciocchezza, perchè questo NINOTCHKA è talmente gradevole che si gusta tutto d'un fiato e lascia soddisfatti di una visione che si farà ricordare nel tempo.

steven23  @  11/11/2014 16:25:54
   9 / 10
Mancano ancora tre anni all'uscita di quel clamoroso capolavoro che porta il titolo di "Vogliamo vivere", la seconda guerra mondiale oramai è alle porte ma di trattare Hitler e il Nazismo per Lubitsch ancora non se ne parla.
Che fare allora?
Ma sì, una cosa da niente... nell'attesa perché non mettere sotto scacco la Russia comunista di Lenin e Stalin? Idea piuttosto rischiosa, certo, ma non per questo priva di efficacia. Serve comunque un aiuto per farlo a dovere, qualcuno che riesca ad accentuare i toni, magari nella prima parte, per poi permettere allo stesso regista di alleggerirli man mano che la vicenda si sviluppa.
Detto fatto! Ecco alla sceneggiatura spuntare, tra gli altri, il nome di un certo Billy Wilder... insomma, non uno qualunque.
E la sua mano si vede sin dall'inizio... i tre agenti russi ne sono l'emblema, così come emblematica è la facilità con cui riescono a rinnegare i propri valori; basti pensare alle tre ragazze con le quali si divertono durante la cena. Per non parlare di certe battute letteralmente fulminanti in cui è impossibile non riconoscere il tocco di colui che, negli anni a venire, diverrà uno dei più grandi registi della storia del cinema.
Lubitsch, però, punta ad altro. Non è sua intenzione ridicolizzare il sistema comunista dall'inizio alla fine anzi, spesso alleggerisce certe situazioni con la sua solita, sconfinata maestria. Fino a quando non entra in scena "l'incorruttibile" Ninotchka. Da qui in avanti, pur senza abbandonare parecchie frecciatine (e non solo ai danni del comunismo), sarà il sentimentalismo a farla da padrona. Ed è proprio in mezzo alla storia d'amore tra i due protagonisti che Lubitsch sembra inserire quello che parrebbe essere il vero messaggio della pellicola... nessun sistema dovrebbe impedirci di vivere la vita con la giusta serenità; "Guardate quant'è breve!" sembra dire, specie sul finale. "Vale davvero la pena spenderla in nome di un sistema (capitalistico o comunista che sia) per il quale non si è altro che uno dei tanti?

Circa i dettagli tecnici del film beh, c'è qualcosa da dire? Sì, qualcosa c'è!
Scena al ristorante, Lubitsch inquadra per quasi una decina di minuti la Garbo e Douglas senza alcuno stacco di macchina. Lei carica di una bellezza eterea e gelida in volto come potrebbe esserlo un pezzo di ghiaccio, lui convinto di poterla far ridere con barzellette semiserie. I tentativi si fanno sempre più insistenti e, di contro, l'espressione dell'attrice svedese rimane la stessa. Sconfitto l'uomo si allontana e cade dalla sedia. E qui accade il miracolo! Non solo lei ride... no, sghignazza letteralmente.
Ecco, cos'avrebbe questa scena di così tanto speciale? In pratica verrebbe da dire che sono dieci minuti persi. Già, verrebbe... ma quando la sceneggiatura funziona a meraviglia e dietro la macchina da presa sta un regista degno di essere chiamato tale anche quella che parrebbe una scena sciocca diventa qualcosa di sublime.
E la scena in questione lo è, potete fidarvi. Se potessi votare solo questi dieci minuti probabilmente darei 11...

Ma, come in ogni capolavoro che si rispetti, non c'è solo regia e sceneggiatura. Ovviamente manca il cast!!
Ed ecco forse il rischio più grande corso da Lubitsch: Greta Garbo. Solita cimentarsi in ben altre interpretazione, la "Divina" accetta comunque la parte... e la sua metamorfosi da agente incorruttibile a donna innamorata è favoloso. Fantastica nella prima parte e altrettanto favolosa nella seconda. La sua risata, poi, entra di diritto nella storia del cinema per i motivi già detti da chi mi ha preceduto... peccato solo che il pubblico dell'epoca non gradì.
Una spanna più indietro di piazza il comunque bravo Douglas, senza dimenticare i tre spassosissimi agenti russi, caratteristi dai quali Lubitsch faticava a separarsi... e per ovvie ragioni.

In conclusione direi uno dei più chiari e fulgidi esempi di cinema immortale. Grazie Lubitsch per averci regalato perle di tale splendore!!

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Ultima risposta 11/11/2014 20.10.37
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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  19/01/2014 10:02:39
   9 / 10
Un film eccezionale, dove si ride della rigidità sovietica, così come della frivolezza parigina (memorabile il cappello della Garbo), in un inno alla leggerezza della vita, un'attimo prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Inserito nel contesto storico, infatti, il film risulta ancora più grandioso (c'è pure una frecciatina ai nazisti). La Garbo è perfetta nella sua gelida intepretazione, ma sono i 3 comprimari russi a rubare sempre la scena. C'era Wilder alla sceneggiatura, e si sente, soprattutto nei dialoghi, veramente perfetti.

Goldust  @  12/04/2012 20:50:07
   7½ / 10
Elegante commedia romantica con una protagonista a dir poco ammaliante. Simpatica la cerchia dei caratteristi "russi" e stupenda la scena del ristorante, dove finalmente la Garbo ride!

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  24/01/2012 19:40:10
   9 / 10
Intramontabile ed illustre esempio di commedia perfetta, ingranaggio inconcepibile ai giorni nostri di ironia squisita, favolosamente e sofisticatamente "scorretta", messo a punto da tre geni (Lubitsch-Reisch-Wilder) esuli dall'Europa del nazismo e fortunosamente sbarcati nella terra dei sogni.
Film irresistibile, ha un ritmo ed una fluidità narrativa che non denunciano affatto gli anni (tanti, tantissimi...) ed uno stuolo di interpreti impagabili. Su tutto e tutti si erge la divina, una Greta Garbo incantevole sia in vesti seriose che in atteggiamenti scatenati e ilari. Una risata da antologia che investì come mai il pubblico di allora, che non capì.

dave89  @  21/04/2011 17:23:29
   9½ / 10
stupendo film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  13/07/2010 18:01:25
   8 / 10
Commedia indimenticabile, soffice e ben recitata da una Greta Grabo in veste di grazia. Con i suoi discorsi limpidi, diretti e una sceneggiatura scritta anche da quel marpione di Billy Wilder questo lavoro di Lubitsch non può che farsi ammirare come perla di rara bellezza. Considerando l'anno di uscita ancora oggi riesce a toccare come una carezza. Da vedere.

pinhead88  @  23/02/2010 06:11:04
   7 / 10
Una commedia d'altri tempi che sa essere frivola e divertente in alcuni frangenti,ma lo stile "leggero" di Lubitsch neanche lontanamente si avvicina alle inarrivabili Commedie con la C maiuscola che realizzava quel geniaccio di Wilder.si ok,è una commedia carina,ma francamente dimenticabile.brava la Garbo.

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Ultima risposta 23/02/2010 23.40.11
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  11/08/2009 20:12:56
   9 / 10
Grande commedia dei tempi che furono, interpretata dalla divina Garbo e diretta da un genio.
Cult

Invia una mail all'autore del commento wega  @  11/08/2009 19:26:34
   9 / 10
Mitica commedia di Ernst Lubitsch con lei, Greta Garbo, che è qualcosa che trascende l' umano e che ha che fare più con l' onirico, il sogno. E in "Ninotchka" la Garbo ride, e chi poteva mai sovvertire questo mito hollywoodiano se non quel geniaccio di Billy Wilder alla sceneggiatura? "Ninotchka" inoltre con "L' Ottava Moglie di Barbablù" può formare benissimo un trattato di economia, e sempre non è un caso che ci sia lo zampino dello stesso Wilder. Il film ha di per sè il grande difetto, a volte ricorrente, dei film del regista della Fiamma del Peccato, e cioè di perdersi nella seconda parte, perché la prima ora, signore e signori, è un vero e proprio assoluto capolavoro, forte dell' irresistibile presenza di quei tre caratteristi massimi (gli agenti russi) che Lubitsch era solito impiegare. Un film che è uno dei vertici lubitschiani.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  31/05/2009 21:12:39
   9 / 10
Gradevolissima commedia ricordata soprattutto per l’importanza che ha avuto nella carriera di una delle dive più idolatrate della storia del cinema: Greta Garbo, la bellezza fatta persona, il volto più sensuale ed affascinante di Hollywood.
Cresciuta artisticamente tra le atmosfere crepuscolari del cinema muto, la Garbo ha interpretato prevalentemente melodrammi che sempre hanno esaltato il suo fascino enigmatico, distaccato, tendente alla solitudine, poco incline al sorriso; è proprio in una fase discendente della sua carriera che l’attrice svedese accettò coraggiosamente di interpretare un ruolo molto distante dai suoi canoni ma che rivelò una inaspettata bravura per la commedia. Lubitsch la convinse a smitizzare se stessa interpretando il ruolo di un’ispettrice comunista affascinata, in terra Parigina, dalle bellezze e dalle comodità del capitalismo.
Colonna portante del film è l’attesa, per metà film, della celebre risata dell’attrice, che avviene in un contesto tanto banale, da esaltare l’effetto liberatorio che ha sull’impassibile Ninotchka (personaggio) e su Greta Garbo (attrice), è infatti dopo questo episodio che la donna abbandona le convenzioni dell’ideologia Marxista per lasciarsi andare al più naturale dei sentimenti: l’innamoramento.
Accusato di antisovietismo in realtà il film vede la luce in un periodo in cui l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti versavano in buoni rapporti sulle basi di una comune avversione alla Germania di Hitler.
Da sempre abituato a vederla prigioniera di ruoli drammatici, il pubblico non gradì questa dissacrazione della diva bocciando il film nonostante sia uno tra i più belli girati dall’attrice. Delusa, la Garbo, iniziò ad intravedere il tramonto della sua carriera, l’insuccesso del seguente “Non tradirmi con me” di Cukor la convincerà ad abbandonare definitivamente gli schermi a soli 36 anni e a ritirarsi a vita privata.

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Lunamagica  @  18/03/2009 19:23:56
   10 / 10
Quant'è bello questo film di un regista che adoro! Greta Garbo è bellissima e bravissima e secondo me meritava l'oscar!

Gruppo COLLABORATORI julian  @  23/09/2008 16:23:01
   8 / 10
Una commedia sentimentale limpida ed eterna, come il volto sorridente della Garbo, storica attrice del muto, nonchè una satira pungente, soprattutto verso la Russia comunista.
Magnifiche le parti con i tre agenti russi che presto si appassionano alla dolce vita parigina; questi mi hanno ricordato, non so perchè, i fratelli Marx.
Un gran bel film che ha avuto la sfortuna di uscire nell'anno d'oro 1939, quando Via col vento fece razzia di oscar e parecchi altri film impressionarono maggiormente.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  15/09/2008 16:30:37
   8 / 10
"La Garbo ride!"

Eh sì, si può dire che questo è il primo film in cui la grande attrice svedese, esibendosi “inaspettatamente” come attrice da commedia, ride, e lo fa proprio di gusto (in occasione della caduta di Mervin Douglas dalla sedia di un ristorante).
“Ninotchka” è una pellicola briosa, divertente e intelligente, nella quale si prendono di mira, da un lato, il classismo imperante nella società occidentale, dall’altro l’estrema e stupida rigidità delle regole del regime comunista post-rivoluzionario. Questi due mondi -incarnati rispettivamente dall’elegante conte Leon e dall’altera e algida Ninotchka- dapprima colliderano ma poi si dissolveranno nella dimensione elegiaca dei due amanti, dove non contano più razze, settarismi, ideologie e fatui principi, ma solo il sentimento più puro che tutto unisce: l’amore.
La Garbo e Douglas formano un duo da commedia riuscitissimo, ma i personaggi più spassosi rimangono i tre agenti sovietici Iranoff, Bulianoff e Kopalski: esilaranti tutte le scene in cui sono protagonisti questi bizzarri soggetti che, nella loro ingenuità e nella loro goffaggine, ricordano tanto i fratelli Marx.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  13/09/2008 23:33:52
   8½ / 10
Con Ninotchka siamo di fronte a uno dei capolavori della comicità anni '30 (in questo caso siamo un attimo prima della guerra), film che ha il suo punto di forza soprattutto nell'acuto e arguto script di Billy Wilder che pur essendo nettamente antisovietico riesce con dialoghi sottili e ben studiati e personaggi divertentissimi riesce a pizzicare tutte e tre le "fazioni" in gioco (la vecchia Russia tutta lustrini e gioielli, l'aristocrazia francese romantica e sognatrice e la nuova Russia rivoluzionaria votata al rigore dei costumi), riuscendo a giocare sul loro contrasto in modo incredibile. A questo proposito è geniale la scena che vede contrapporsi la duchessa Swana a Ninotchka (la brava Greta Garbo). Insomma grandissima commedia romantica di altri tempi

ds1hm  @  03/10/2007 17:34:56
   8 / 10
forse il film più apprezzabile della Garbo....sostanzialmente la prima donna che ho desiderato nella mia vita....sin da quando ero adolescente....il film lo ricordo molto piacevole, ma appartiene come sottolineato da altri utenti ad un altro mondo...altro modo di concepire, realizzare e distribuire il cinema.
da vedere....da conservare sopratutto.

Dick  @  21/07/2007 14:40:05
   8 / 10
Godibile e simpatica commedia con la Garbo brava in un ruolo brillante. Ch? C' é anche Bela Lugosi!

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Ultima risposta 21/07/2007 14.43.21
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The Monia 84  @  29/12/2006 11:10:21
   8½ / 10
Mandata in missione nella capitale francese per controllare l'operato di tre agenti sovietici (uno più spettacoloso dell'altro), una rigida commissaria comunista russa si scioglie come neve al sole davanti ai bellissimi occhi di un aristocratico.
L'ultimo sospiro di sollievo prima del periodo più nero della storia del Novecento. Lanciato in America con lo slogan Garbo Laughs, sceneggiato tra gli altri da Billy Wilder (mito!), ebbe quattro nominations nell'anno sbagliato (quello di Via Col Vento).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  08/10/2006 15:35:16
   9 / 10
Non per niente, persino nella locandina, si vede il viso sorridente della Garbo.
Il film, infatti, è quanto di più ironico ed esilarante si possa immaginare.
Credo che sia la prima volta che ho visto Greta ridere, anzi, sghignazzare in una sua interpretazione. Sono altresì convinta che la risata sia stata sincera e spontanea, alla vista del buon Douglas che si ribalta rovinosamente dalla sedia.
Commedia frizzante, ricca di battute indimenticabili, dove Ninotchka rimane involontariamente affascinata dalle mollezze del capitalismo.

"Nel mio Paese non ci sono uomini come te".
"Ma grazie!"
e lei, gelida: "...E' per questo che credo nel futuro del mio paese".

Che dire poi dell'incredibile cappellino che, più che essere civettuolo, è simbolo di uno sfizio che mai, nella sua terra d'origine, avrebbe osato soltanto immaginare.
Infarcita dall'idealismo comunista, Ninotchka rimane abbagliata e stordita di fronte al consumismo.
Al facchino: "Fare il facchino non è un lavoro. E' un'ingiustizia della società". Di rimando: "Dipende dalla mancia".

Potenza dell'amore, che fa crollare anche le convinzioni più assolute...

quaker  @  08/10/2006 14:06:02
   10 / 10
Capolavoro comico di Lubutsch, autentico maestro della commedia (non solo sofisticata). Greta Garbo buca lo schermo. Da vedere anche se certamente descrive un mondo che non esiste più: e non solo quello comunista... .

Ch.Chaplin  @  19/09/2006 11:54:14
   8½ / 10
commedia molto divertente..lubitsch coraggioso..garbo divina (invece a me nn dispiace affatto la sua recitazione)..rovinano un po' il film gli stereotipi sui bolscevichi, ma ha una morale ben + alta, le idee sn sì quasi tuto nella vita, ma se nn si prova l'amore è inutile anke il solo fatto di concepirle

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/08/2006 22:37:44
   9 / 10
Coniato lo slogan "Garbo laughs!", questo Signore, con il sigaro costantemente in bocca e la faccia da corvo brutale ha letteralmente rinnovato e rivoluzionato la commedia americana (pensiamo solo alla modernità licenziosa e audace - per i tempi - di un film come "Partita a quattro"!).
Non sono certo un gran patito della Divina, anzi confesso che la sua recitazione accademica e rigorosa mi dà letteralmente ai nervi.
Tuttavia lei è davvero indimenticabile nei panni dell'eroina russa che cerca disperatamente di difendere la propria freddezza emotiva.
I dialoghi insuperabili concorrono a farne ancora oggi un capolavoro assoluto del cinema.
Un punto in favore anche di Melvyn Douglas, ottimo attore dall'indubbio fascino e dai proverbiali baffetti, purtroppo soppiantato nella popolarità dal Re di Hollywood, Clark Gable

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  31/05/2005 17:31:07
   10 / 10
Commedia mitica, irresistibile, e diretta da un maestro del genere, il grande ernst Lubitch.
Ci sono delle scene che fanno veramente morire, come quella citata nella trama , al ristorante.
Una commedia memorabile, tra le migliori del regista.

moebius  @  26/05/2005 17:38:20
   9 / 10
grandissima commedia... come al solito lubitsch fa vere e proprie OPERE d'ARTE

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