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Simpatico e intrigante nella prima parte , si perde un po' nel ''gia' visto'' quando vuole diventare + drammatico e i colpi di scena sono abbastanza intuibili. Curiosa la scelta delle colonne sonore, in ogni caso un film piacevole ma non di certo un capolavoro
Simpatico film d'azione molto ben realizzato, è incentrato sulla figura di un killer muto, il quale uccide per poter guadagnare i soldi necessari all'intervento chirurgico che lo farebbe guarire dal suo handicap. Se egli non può comunicare con chi gli sta intorno, è molto loquace invece con lo spettatore, a cui confessa costantemente i suoi pensieri tramite un ampio uso del voice over. Un buon ritmo, situazioni divertenti e una discreta dose di violenza e poesia vanno a formare un film d'intrattenimento senza particolari pretese, ma di buona qualità.
Il vincitore dell'ultimo Far East (il più importante festival di cinema asiatico in Italia) presenta al pubblico il regista coreano Cheol-hie Park che, con la sua ironia, è in grado di trasformare tematiche e situazioni spesso drammatiche in momenti di ilarità e spensieratezza. Bravissimi i tre interpreti prinicipali che vanno a costituire un bizzarro nucleo famigliare, forse superiore come empatia a quello creato in rainy dog da miike.
La scena finale con il mantello rosso è veramente struggente e di un'intensità emotiva rara.
Strepitoso. Che eccezionale sorpresa questo film. veramente bello, e ammaliante. Ben diretto da Cheol-hie Park con un'ottima fotografia, caratteristica comune nel cinema asiatico e in particolare in quello coreano. Ma soprattutto No Mercy for the Rude poggia saldamente su una cosa che latita spesso nel cinema odierno: una buona ed originale idea. Quest'ultima è ben sviluppata con colpi di scena semplici ma efficaci al fine della comprensione completa della pellicola. Un Incipit, rapido, veloce che subito ti attacca allo schermo per vedere l'evolversi delle vicende del protagonista e dei suoi comprimari, il tutto coadiuvato dalla speranza, che non sarà disattesa, di aver di fronte un qualcosa di finalemte nuovo. La figura del killer è sicuramente azzeccata, un individuo umano, caritatevole, in grado di accettarsi, assolutamente antitetica a quella comunemente conosciuta e desiderata dai clichè occidentali. Un film che è in grado di catturarti anche grazie all'analisi ,seppur semplice e leggera, dell'interiorità del suo protagonista. L'importanza delle parole è il tema centrale, il messaggio che Cheol-hie Park ci vuole trasmettere. Il peso che queste hanno e di come poche lettere in un contesto esatto possano essere una fonte d'emozione. Un film semplice, che è in grado di divertire, commuovere e far riflettere con alla base un'ottima idea. Bravo Cheol-hie Park. Ps: nota di merito per gli attori e sentirmi "Bella Ciao" in un film coreano mi ha fatto un certo effetto
Ma...questo film è straodinario! Non mi sarei mai aspettato una cosa simile! Naturalmente non poteva che essere made in Korea! Uno pseudo film d'azione semplicemente geniale, comico e drammatico nello stesso tempo, di una profonidtà notevole e con una regia superlativa! Questi registi coreani hanno davvero classe da vendere... Delizioso, amo questo genere di film. Frasi da antologia da vendere. Sarei tentatissimo da un 9 ma forse è meglio così, purtroppo non raggiunge il livello capolavoro.
tra triller e commedia no mercy for the rude racconta la vita di un giovanissimo killer muto che cerca di mettere da parte dei soldi per potersi operare, una sera incontra una ragazza che al di la del suo handicap lo ama e....
il film è bello scorrevole e le scene "comiche" riescono a non appesantirlo