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Strepitoso. Che eccezionale sorpresa questo film. veramente bello, e ammaliante. Ben diretto da Cheol-hie Park con un'ottima fotografia, caratteristica comune nel cinema asiatico e in particolare in quello coreano. Ma soprattutto No Mercy for the Rude poggia saldamente su una cosa che latita spesso nel cinema odierno: una buona ed originale idea. Quest'ultima è ben sviluppata con colpi di scena semplici ma efficaci al fine della comprensione completa della pellicola. Un Incipit, rapido, veloce che subito ti attacca allo schermo per vedere l'evolversi delle vicende del protagonista e dei suoi comprimari, il tutto coadiuvato dalla speranza, che non sarà disattesa, di aver di fronte un qualcosa di finalemte nuovo. La figura del killer è sicuramente azzeccata, un individuo umano, caritatevole, in grado di accettarsi, assolutamente antitetica a quella comunemente conosciuta e desiderata dai clichè occidentali. Un film che è in grado di catturarti anche grazie all'analisi ,seppur semplice e leggera, dell'interiorità del suo protagonista. L'importanza delle parole è il tema centrale, il messaggio che Cheol-hie Park ci vuole trasmettere. Il peso che queste hanno e di come poche lettere in un contesto esatto possano essere una fonte d'emozione. Un film semplice, che è in grado di divertire, commuovere e far riflettere con alla base un'ottima idea. Bravo Cheol-hie Park. Ps: nota di merito per gli attori e sentirmi "Bella Ciao" in un film coreano mi ha fatto un certo effetto