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Al terzo film il regista(che sceneggia e co-produce)tenta un'ambiziosa quanto fallimentare commissione di horror-fantascienza e reminiscenze western.Qui il discorso sulla cultura afroamericana cerca metafore sulla purezza dell'immagine cinematografica(con riferimento agli esperimenti di Eadweard Muybridge)e l'occhio dell'uomo(cui rimandano le fattezze della creatura)che la "divora" inesorabilmente mescolate a citazioni e rimandi biblici (la citazione iniziale)e classici("Moby Dick","Lo squalo").A differenza dell'alieno non si vola mai alto:i personaggi non appassionano(Emerald a dirla tutta è parecchio insopportabile,mentre Wincott è sprecato nel ruolo di Holst)) e dopo una partenza promettente la svolta fantascientifica non è gestita a dovere a cominciare proprio dalle fattezze della creatura,mediocre e affatto inquietante(abbastanza ridicole le sequenze delle vittime ingurgitate).E tutta la parte relativa all'infanzia di "Jupe" (efficace e che lasciava intendere sviluppi interessanti)è del tutto superficiale,appiccicata maldestramente al resto.Sottotono anche il finale.Secondo il regista il titolo è la risposta che la gente da abitualmente quando gli si chiede se ama gli horror.Se anche questo ha qualche ragione metaforica poco importa,il bersaglio stavolta è stato mancato clamorosamente.Parte della critica però è stata entusiasta e il successo di pubblico non è mancato.Oz Perkins è il regista dello spot a inizio film.
Già il titolo, nello slang delle baby gang di quei b@stardi dei minori non accompagnati che delinquono nelle nostre città con vestiti firmati e telefonini e stuprano ragazze tutelati dai sindaci che li ospitano in strutture vicine ai centri abitati dove la gente per bene non può più vivere tranquilla, fa capire che merd@ sia questo film. Che inizia con uno che cade da cavallo che sembra che gli sia venuto un ictus o una tromboembolia cerebrale e invece è coperto di sangue perché una moneta gli è caduta nell'occhio dal cielo, ma pensa te. Poi sarebbe un horror? Ma di0 cane, anche la scena dello scimpanzé che ammazza la donna non viene neanche fatta vedere. Lascia tutto all'immaginazione, e poi non puoi convalidare un gol del genere che l ha toccata chiaramente di mano, brutto rotto nel cul0. In più il mostro famelico ha le sembianze di un letto a baldacchino con le tende di raso, ma che c@zzata é? Ma andatevene a f@n****,l'unico contento è quel b@stardo razzista di Spike Lee perché in questo film ci sono attori di colore come protagonisti, ma è una bella merd@ta
Alieno a forma di Klockren, il coperchio di silicone dell'Ikea, soffre di bulimia nervosa. Gli piace la carne di cavallo ma fagocita stile aspirapolvere tutto quel che c'è nelle vicinanze. Per poi vomitare violentemente, anche sputando sangue, quello che non può digerire. Morale: anche gli extraterrestri soffrono di disturbi dell'alimentazione, è inutile fissarli e additarli.
Personaggi irritanti e dialoghi che fanno ribrezzo persino a Gordy, la simpatica scimmietta del film. Una sceneggiatura "farlocca" che cerca di veicolare "presunti" messaggi allegorici, del tutto inutile se poi il prodotto finale è un'accozzaglia di idee strampalate portate avanti da interpreti e scambi di battute che sembrano usciti da un Scary Movie qualsiasi. Niente suspense né pathos, ma solo una bella navicella alieno lenzuolo aquilone con lampade abrozzanti al suo interno.
Dopo l ottimo get out ,mediocre US ora questa pellicola ancora peggiore dove per quanto mi annoiava riuscivo a vederlo con occhi semichiusi,per me orrendo in tutto e per tutto,mi aspettavo molto visto il trailer
Ho apprezzato Get Out, così così Us ma questo non sono proprio riuscito a farmelo piacere; Peele rischia di fare la fine di Shyamalan e campare di rendita sull'unico film che gli ha dato successo. Aldilà delle metafore, allegorie e dei messaggi tra le righe che il regista vuole lanciare resta un film strano a tratti disturbante e assurdo, specie per i dialoghi ; LUI : Ca220! me.r.da! LEI : oh me.r.da! Ca220!!! e in cielo un buco di cu.l0 volante!!!!!......bravo Daniel Kaluuya che ritorna dopo Get Out e fa quel che può, poco altro da ricordare
Se un'opera d'arte non amalgama i propri livelli di lettura, impedisce una fruizione organica e scorrevole: se si limita ad affastellarli disordinatamente, l'accozzaglia disorganizzata determina una comprensione di specifiche scene a scapito delle altre. La "volontà sistemica e onnicomprensiva che guarda ai grandi maestri del cinema, quali Spielberg e Kubrick" (Emanuele Sacchi), Peele se la sogna. Conseguenza: il risultato complessivo è inferiore alla somma delle singole parti. La riflessione teorica s'una "ecologia morale dello sguardo", dal prassinoscopio in poi, è quella biblica del libro di Naum 3:6 e di "Peeping Tom" (Powell 1960), la denuncia d'Hollywood come sfruttatrice "società dello spettacolo", moderna, tecnologica, digitale industria del cinema capitalisticamente ideata per produrre consumatori perenni, è quella del situazionismo di Debord, il rigetto dell'oscillante confusione tra realtà e simulacri è quello di Baudrillard, la critica alla rimozione del contributo afroamericano alla storia dell'Occidente è quella di Spike Lee. Evocando anche Shyamalan, Carpenter, Ōtomo, Anno, ci sono pure sci-fy, western, horror, monster movie, e di nuovo il banale accumulo di generi non ne trascende i confini, mentre le metafore non si contaminano, non si miscelano, ognuna d'esse invoca l'intero focus attentivo creando un arcipelago di simbolismi inconguenti. Bulimicamente indigesto.
Molto sopravvalutato e pompatissimo. Non basta la fotografia, i panorami mozzafiato, lo sforzo di voler esser a tutti i costi originali. Si cerca di trovare il mix tra fantascienza/thriller/critica sociale, ma si alterna tra un buon metà film di noia e l'altra metà tra il grottesco ed il surreale. Le idee sono pasticciate e confuse, si arriva alla fine delusi e col vago sospetto di esser stati presi in giro
Film concepito male; il soggetto di per sé è anche originale, ma a parte l'ottima regia di salva ben poco. Sembra che il film sia basato più su alcune buone intuizioni e scene clou attorno alle quali è stato costruito intorno il film, inserendo elementi cult e particolari per dare un tono ricercato e "nerd" per compiacere alcune categorie di spettatore. La cosa peggiore è che tutti i difetti, in mancanza di una storia forte e coinvolgente (non aiutata dall'interpretazione degli attori che sovracaratterizzano i personaggi - cosa fatta apposta forse per colmare il vuoto che si percepisce nella storia in molti momenti, ma infine controproducente)) sono lì, alla luce del sole.
ogni volta che nei trailer si legge che il film ha sconvolto...terrorizzato il pubblico americano...allora è una ****** . Nope non è proprio una ******,al netto dei messaggi nascosti sarebbe pure buona l'idea iniziale, ma attori così così' ...sviluppo e finale poi ridicoli....e terrore e paura manco per niente...i suoi precedenti film li avevo trovati interessanti ma nope è una grande delusione.
Penso di aver parzialmente colto il messaggio di Jordan Peele, la critica severa al capitalismo moderno e agli ideali di Hollywood che hanno reso una società ormai disposto a tutto per motivi di fama e denaro come:
1. Sfruttamento degli animali 2. Strumentalizzazione tragedie 3. Spettacolarizzazione del dolore
Sistema capitalistico Hollywoodiano ottimamente rappresentato da un preciso personaggio nel film:
Ovvero Yupe, colui che ha assistito in prima persona al massacro dei suoi compagni di cast da parte dello scimpanzè Gordy. Ma nonostante ciò, la società gli ha insegnato che la tragedia era qualcosa da sfruttare per il commercio per cui dapprima crea il suo piccolo museo a pagamento con reperti unici relativi alla strage e poi tenta di trasformare l'UFO nel nuovo Gordy spettacolarizzando ciò che accade al ranch
Nonostante tutto ciò alla fin fine però non è un film che mi ha colpito più di tanto, i messaggi che lancia non mi son sembrati così incisivi e la sensazione che ho provato all'uscita dal cinema è stata quella di aver visto un banale e scontato popcorn movie estivo, un thriller/horror come tanti in cui un gruppo di ragazzi tentano semplicemente di aver la meglio su un "mostro" spaventoso. Un film avente inoltre molti difetti come l'eccessiva lunghezza, il ritmo piuttosto blando, la mancanza di reale empatia verso i protagonisti e la componente horror quasi inesistente.
Ho, tuttavia, comunque trovato ben riuscite due scene: ciò che improvvisamente accade durante le riprese della sitcom con lo scimpanzè e quel minutino scarso in cui la camera stacca e mostra l'interno dell'antagonista al termino dello "spettacolo" al Jupiter's Claim (gli unici due momenti terrorizzanti del film)
Davvero noioso e di un piatto senza fine, tutto urla, strepitii e gemiti in un miscuglio di scenette senza senso forse adatto a chi ama l'astrattismo, il subliminale, lo scavare nel profondo di non si sa bene cosa poi... sprofondati nelle sedie di un cinema... quale cinema poi?!!
Sono il primo e voglio proprio leggere i commenti di quelli che adesso scrivono capolavoro, genio assoluto, magnifico ecc. Personalmente credo che peeele si conferma regista sopravvalutato, tutti ad ossannarlo dopo il primo film, adesso dove è finito tutto il genio?? Pessimo questo nope!! Film di puro e mero intrattenimento senza alcun senso o significato ( adesso tutti a cogliere significati subliminali quando non c'è ne stanno) Il resto è confuso, noioso e poco coinvolegente. Tutto Visto e rivisto in mille altri film. A saperlo mi sarei rivisto indipendence day!!