nymphomaniac - volume 1 regia di Lars von Trier Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Belgio 2013
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nymphomaniac - volume 1 (2013)

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locandina del film NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

Titolo Originale: NYMPHOMANIAC: VOL. I

RegiaLars von Trier

InterpretiCharlotte Gainsbourg, Stacy Martin, Stellan Skarsgård, Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Udo Kier

Durata: h 1.58
NazionalitàDanimarca, Germania, Gran Bretagna, Belgio 2013
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2014

•  Altri film di Lars von Trier

•  Link al sito di NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

Trama del film Nymphomaniac - volume 1

Joe, una donna che viene trovata da Selingman in un vicolo, racconta le proprie vicende sessuali, dall'infanzia fino all'età di 50 anni. La storia è in due parti: la prima a sua volta divisa in cinque capitoli, mentre la seconda in tre.

Film collegati a NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

 •  NYMPHOMANIAC - VOLUME 2, 2014

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Voto Visitatori:   6,71 / 10 (97 voti)6,71Grafico
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Voti e commenti su Nymphomaniac - volume 1, 97 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  08/01/2024 19:23:41
   7 / 10
PICCOLI SPOILER PRESENTI

Commento valido per entrambi i capitoli che considero come un unico film. A voler bilanciare i due, va detto che la prima parte è migliore, più energica e meno persa in fronzoli, ma i due segmenti sono le due fasi, ascendente e discendente, di una parabola e devono perciò essere considerati indissolubili uno dall'altro.

Visti entrambi i capitoli nella loro versioni integrali (devo dire che guardarli uno dietro l'altro è stata una mattonata non indifferente) e prive di censure si fa strada l'idea che, con tutte queste sequenze di sesso esplicito, Trier abbia cercato soprattutto lo scandalo a tutti i costi, anche andando ben oltre a quanto strettamente necessario, facendo emergere la parte esibizionista del regista danese. Una voglia di scioccare messa in mostra non solo con il sesso ma anche con sequenze dure come pugni nello stomaco (vedere ad esempio la parte dell'aborto). Altrettanto evidente è che il film in questione non è solamente una messa in scena delle più disparate perversioni sessuali, anzi; "Nymphomaniac" è un cinema che ci racconta tutto l'arco di vita di un/una sesso-dipendente (una dipendenza spesso sottovalutata dalla pubblica opinione), un percorso attraverso tutti i tipi di esperienze dai rapporti occasionali a quelli con il vero amore, passando poi per il ménage à trois, l'omosessualità o esperienze più "estreme" come il sadomasochismo. Quella raccontata è la vita di una persona a tutti gli effetti normalissima, con un problema che in questo caso non è la droga o il gioco d'azzardo ma la dipendenza dal sesso, e che per questo motivo è vittima, oltre che della dipendenza stessa, dei pregiudizi cui solo il personaggio interpretato da Skarsgard ne rimane fuori (almeno fino al finale).
Quindi una storia che vale la pena essere raccontata ed ascoltata comprensivamente di tutte le sequenze esplicite che in questo caso sono lo zampino di un regista fuori dagli schemi come Trier. I pregi sono tanti e non vanno nascosti dietro un argomento, il sesso, che da sempre viene "malvisto" in molti ambiti; detto ciò siamo estremamente lontani dallo scomodare la parola "capolavoro" per un film che a mio parere non è neanche tra i migliori di Trier.

Jokerizzo  @  20/02/2020 15:32:01
   8½ / 10
Von Trier si mette a nudo!

leonecinema  @  22/12/2018 14:48:35
   8 / 10
Nymphomaniac director's cut è la combinazione perfetta tra il drammatico, l'erotismo e il pornografico. Il film è il racconto della vita di una ninfomane che parla della sua esperienza con un letterato. E' interessante inoltre il fatto che venga proposto un tema su cui parlare e la donna lo rielabora in chiave sessuale. La regia di Lars von Trier e il montaggio sono tecnicamente lodevoli. Se aggiungiamo poi una convicente recitazione di tutto il cast il film sembra rasentare la perfezione. Vi è però una scena in particolare che mi è rimasta in mente: quella con Uma Thurman, che qui sfodera un'interpretazione che oscura tutti gli altri attori. Nonostante la grande tecnica registica e il contenuto spinto del tema, il film risulta molto pesante per i svariati argomenti che vengono inseriti nella trama. Perciò non posso consigliarlo a tutti però merita, almeno la prima parte.

mmagliahia1954  @  24/10/2018 11:37:07
   7 / 10
Preso da mio nipote che voleva per forza vederlo per i contenuti e l'introspezione che questo regista propone. Devo dire che, sebbene a me diano fastidio i contenuti sessuali, qui questi sono alla base di una vicenda umana ovviamente portata all'eccesso e drammatica. Il film è tutt'altro che incentrato sul sesso, tratta temi come la morte e il dramma interiore in un modo impegnativo. Sicuramente valido

BenRichard  @  02/05/2018 15:26:04
   7 / 10
A mio parere un film di Lars von Trier un pò meno convincente rispetto ad altri del rinomato regista danese. Il mio non è un commento a caldo, l'ho guardato un paio di settimane fa e onestamente la voglia di ripropormi in una seconda visione non c'è, anche perchè me lo ricordo abbastanza bene e non è che mi abbia colpito così tanto. Una delle cose che non ho propriamente ben gradito è che il film sfocia un pò troppo nella pornografia, e per quanto come sempre la pellicola di von Trier sia colma di metafore e simbolismi ciò che più rimane impresso sono per l'appunto le varie scene di sesso e questo non lo vedo in realtà come nota positiva, è normale che come impatto visivo scene che si spingono fino a risultare pornografiche restino più facilmente nella memoria. Per fare un esempio, di "Antichrist", che personalmente considero un capolavoro sul tema della depressione, mi è rimasto molto di più che solo le singole scene sessuali.
Altra questione che non è risultata ottimale è il cambio delle due attrici che interpretano il personaggio protagonista di Joe, da Stacy Martin alla Gainsbourg. Passa troppo poco tempo per un cambio estetico così forte che è inutile dire che purtroppo stona non poco durante la visione. Mi è sembrato poi un errore facilmente evitabile, bastava far trascorrere più anni.
Tuttavia la qualità della pellicola è indiscutibile. Tecnicamente ottimo su tutti i fronti come quasi sempre capita con i film di von Trier.

mauro84  @  24/08/2017 20:41:39
   8 / 10
Visto in edizione Italiana, integrale!

"L'ingrediente segreto del sesso è l'amore..."

Ecco il gran giorno, decido di vedermi sto film per togliermi lo sfizio di vedermi il maestro in azione, parlo di Lars naturalmente. Trama pesantissima, sembra un film cult, ma ti trascina, ti invasa della sua storia, della trama, ai confini, della realtà, di tante realtà, drammatiche. Ha saputo vivere senza alcun sentimento. L'edizione integrale apre gli occhi, le scene di sesso esplicite, servono, coinvolgono, vero che danno quelle pause, sono dovute... Magistrali fotografie, Impressionato decisamente in ogni sua parte, dalla piccola ambientazione al colpo di scena..
Una prima parte già malata di suo, molto difficile da digerire, ma magistralmente curata di ogni sorta di dettaglio. Oggi come oggi difficile veder ciò.

Charlotte Gainsbourg, Uma Thurman, Shia LaBeouf: 3 donne 3 donne a cui bisogna dire grazie per aver interpretato al top, nel suo fine, nella loro totale realtà, magistrali corpi, scelto di far il gran passo ed è difficile ora tornare indietro!! top!

Stacy Martin, Stellan Skarsgård, Christian Slater, Willem Dafoe, Connie Nielsen, Udo Kier e Jamie Bell: gli uomini che si alternano sono tanti in questa prima parte, famosi e meno, tutti capaci di esser al posto giusto al momento giusto... Promossi!

Lars Von Trier, ecco il magistrale regista, capace di scrivere, narrare, trasmettere a noi tutto ciò, sto film assurdo, ai confini della realtà, malato come scene spinte, lui le ha volute e le ha messe... Ha curato ogni dettaglio fotografico, ogni dettaglio di scena... difficile non rimanerne impressi di questa sua ultima fatica.

Rimango sempre dell'idea... O si ama Lars o lo si odia.... a voi la scelta...

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DarkRareMirko  @  27/12/2016 04:17:05
   7 / 10
Visto cut, credo (ma anche qui, almeno una scena porno l'ho beccata, con LaBeouf); non mi ha fatto impazzire ma ne lodo originalità e stile, per certi versi (poi gli attori, in quel modo, non li avevo mai visti; molto bene LaBeouf, sgradevole ed ambiguo, funzionale la Gainsbourg).

Al solito Von Trier è provocante, compiaciuto, irrisolto, ma è un totale padrone, anche qui, del mezzo filmico.

E' a suo totale agio sotto tutti gli aspetti e c'è dello sperimentale nel suo modo di far cinema (numeri impressi on screen, montaggio per contrasti, ironia stramba, ecc.).

Coraggioso e di discreta fattura.

Sessuomane ma non necessariamente erotico, sgradevole, eccessivo, lancia più di uno spunto riflessivo.

Filman  @  26/12/2016 15:35:27
   6½ / 10
Lars von Trier ci fa presente, ancora una volta, di ciò che attira la sua attenzione, e nella propria narrativa, post-moderna e fondata sull'esasperazione compiaciuta, NYMPHOMANIAC: VOL. I è incapace di andare oltre all'endemico dramma insediato nell'isolato tema erotico, facendo apparire, nel primo atto dell'opera integra, il rapporto paterno e la scoperta del vero amore, ingredienti canonici e noiosi estranei alla prospettiva di una disamina vogliosa d'essere anticonvenzionale e profonda. La forma offerta dalla pellicola, oltre ad una binario illustrativo a tratti didascalico, traduce in soluzione occasionale l'alternanza dei formati cinematografici, intervallando un distanziamento dal barocco digitale scoperto nei precedenti lavori dal regista danese con un ritorno alla purezza emotiva del racconto.

sirvioz  @  29/03/2016 22:00:06
   4 / 10
Fibonacci sta facendo ancora carpiati nella tomba.

raniran  @  25/03/2016 17:54:02
   5½ / 10
Von Trier va giù
Da amante filmico del regista considero quest'opera un flop, doveva non farla..
Sono lontani i fasti di The Kingdom, Medea, Europa,
la sento forzata, fine a se stessa ed esibizionista.
Il voto alto per l'introspezione psicologica alla protagonista.
Mi è scaduto Lars

marcogiannelli  @  20/03/2016 18:48:45
   8½ / 10
voterò entrambi i film con lo stesso voto e commento, in quanto è un unico mastodontico film diviso in 2, vedi Kill Bill
non mi permetterò di spiegare nulla, questo sta ad ogni spettatore
ma è un'opera immensa, pretenziosa sì, ma dà tantissimo al cinema
è un trattato non solo sul sesso, ma sull'uomo e le sue perversioni, sui diversi punti di vista anche su questioni su cui ci si aspetta che ce ne sia solo uno
grandissimo Von Trier, meglio la parte con la Martin, che rende meglio l'idea e istiga maggiormente lo spettatore rispetto alla Gainsbourg...bravissimo anche LaBeouf
insomma, un gioiello

Crabbe  @  07/03/2016 11:10:29
   6½ / 10
Un Von trier manieristico e che si autocompiace in questa prima parte di Nymphomaniac.

Metafore su metafore si susseguono, ma l'autoreferenzialità la fa sempre da padrona.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  23/11/2015 11:25:54
   8 / 10
Un film malato, che non fa nulla per nasconderlo. Von Trier esagera sempre più, ma l'esperienza per girare bei film non gli manca. Di grande livello la sceneggiatura.
Giudizio riferito alla versione "director's cut"; quella cinematografica falcidiata dai tagli non l'ho nemmeno considerata.

Strix  @  26/09/2015 00:28:55
   5½ / 10
Esprimo voto e commento giudicando come un film unico:
non mi ha convinto affatto, anche se il vol.1 è stato migliore del 2, a mio avviso.

L' introspezione psicologica della protagonista dovrebbe essere il fulcro su cui si regge un film di 4 ore in cui praticamente non succede nulla, ma ogni accenno ad essa viene subito smorzato dai inutili quanto noiosi parallelismi e metafore (a sfondo scientifico, matematico, teologico, storico e filosofico) da parte dell'altro protagonista.
Ora: tali spunti sarebbero anche interessanti, se non fosse che sono del tutto casuali, buttati dentro forzatamente senza una logica e fini a sè stessi.

Inoltre la lentezza la fa da padrone: scene che potevano durare 2 minuti, ne durano 4.

Peccato perchè pur essendo un film inconsistente, con un'accelerata al ritmo sarebbe sicuramente risultata una visione perlomeno gradevole (per i miei standard).

Salvo solo il finale, con la morale sull'


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER,

e la performance degli attori, ma su tutti spicca Stacy Martin (la protagonista da giovane).

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  01/08/2015 21:00:46
   6½ / 10
Lars von Trier è stato davvero bravo a pubblicizzare questo film spacciandolo per un porno d'autore, mentre è soltanto un film con molte scene di sesso (la censura era ovvia). E non è un porno perché c'è una storia, e anche abbastanza articolata. Nel complesso però, non è un gran film, dati gli standard di von Trier.

sweetyy  @  30/07/2015 14:35:36
   7 / 10
Non tra i migliori di von Trier ma scorre abbastanza bene e Charlotte è perfetta per la parte.

alex94  @  11/07/2015 14:43:17
   8 / 10
Visto in versione integrale di cinque ore e mezzo e non posso fare altro che ribadire che Lars von Trier è uno dei migliori registi europei degli ultimi anni.
Questa prima parte della sua ultima opera riesce a colpire sia grazie ad una trama intrigante ed interessante, piena di dialoghi ed immagini che sicuramente cattureranno l'attenzione dello spettatore sia grazie ad un aspetto tecnico praticamente perfetto,curatissimo sotto ogni punto di vista.
Eccezionale naturalmente la recitazione,bravissima come al solito Charlotte Gainsbourg nei panni della protagonista.
Azzeccata l'idea di inserire nella colonna sonora "Führe Mich" dei Rammstein.
Consigliato a coloro che apprezzano lo stile del regista danese,evitabile per tutti gli altri.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/05/2015 14:46:29
   7½ / 10
Se è vero che la versione "soft" dell'opera tolga solamente scene di sesso esplicite dalla versione originale penso che la valutazione sia piuttosto obbiettiva e completa, pur non guardando circa due ore di tagliato.
Lars von Trier tenta sempre di sorpredere il suo pubblico affezionato (penso sempre di meno) con storie estreme e immagini disturbanti. Cosi come aveva fatto con "Antichrist" per poi prendersi una pausa con il magnifico "Melancholia".
Il film racconta la vita di una ragazza ninfomane e delle sue "prede", di come aggirare ostacoli grazie al piacere sessuale e come convivere con questo bisogno sfrenato.
Ma, con l'inconfondibile stile del regista, non c'è sicuramente spazio per l'erotismo, qui siamo di fronte ad'una malattia vera e propria che la protagonista cerca di esorcizzare parlandone con il suo salvatore.
Trovo piu' completa questa prima parte (Anche se l'opera andrebbe commentata come unico film) dove assistiamo al procedimento evolutivo e alle prime manifestazioni della ninfomania.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  10/04/2015 19:11:52
   9 / 10
Premesso che ho visto la versione da 5 ore in ligua originale sottotitolata.
Con Von Trier siamo sempre lì . è in grado di spiazzarmi tutte le volte .
Gran film con così tanti argomenti che non saprei neanche da dove cominciare..
Provocatoria questa prima parte .. dove ci presenta la giovane Joe nella scoperta della sua ninfomania.
ottimo tutto dai colori alla scenografia della casa vuota di Skarsgård,alla prova di tutti gli attori, al montaggio che non annoia, ai riferimenti alla pesca ..
è così tutto ben calibrato da avere un senso che mi posso pensare solo che è un genio ..
Poi .. vabbè .. non lo scopriamo questa volta .. Von Trier ... o lo adori .. o lo odi!

Guy Picciotto  @  16/03/2015 18:32:26
   8½ / 10
Considero Antichrist e Melancholia più riusciti...ma ciò non toglie che bisogna tenere in gran conto quest'altra coraggiosa fuoriuscita di seme Vontrieriano.
Credo che questo regista meriti molto rispetto per ciò che fino a qua ha girato, certo io avrei spinto agli eccessi e avrei davvero girato un film porno spostando gli accenti su dei barocchismo spinti al parossismo del sacro vs profano, magari un omaggio a Bazin, del resto il Trier di ANTICRISTO non poteva avvicinarsi a Dreyer ed ha scelto di traslare l'immoto del regista di ORDET in pura nefandezza post sessuale, la natura morta del finale di Anticristo è cinema sovietico all'ennesima potenza ed eventualmente la sregolazione temporale del miglior Robbe-Grillet aggiornata all'evo di internet. La coprofagia è stata sdoganata da un poeta friulano, il sadismo estremo, l'analisi della pedofilia pure e da un mitologico Murgia autore a suo malgrado dell'arcobaleno sovversivo di MALADOLESCENZA, il snuff cannibalico anche, soprattutto da un JACOPETTI drogato di Castaneda e dalla Spirale anfetaminica delle morti da gustare nella loro avvilente oggettività de sacralizzata. Io avrei preso la Thurman per renderla pornoattrice stupefatta, rigorosamente filmata da una cinepresa neutralizzata da ogni ipotesi di mimesi, di soggettiva libera indiretta, ma anche così va già bene perchè la strada da percorrere è quella giusta, la stessa strada che imboccarono nella musica i Coil per intenderci, ovvero l'esistenzialismo spinto all'eccesso dell'escapismo, come Pasolini che gioca a fare De Sade, così come i Coil manipolarono la materia industrial trasformandola in post tramite quartetti d'archi che fanno all'amore con il sequencer, per delineare i confini di un perimetro musicale estasiante, oltre quindi il sesso, oltre la parola oltre l'arte, oltre l'organico per rivitalizzare proprio quest'organico che oggi tanto ci manca: sangue, sudori, spermi, cosmi.

jake1234  @  11/03/2015 17:18:58
   9 / 10
Trier ha un modo di esprimersi tutto suo che ami o odi, credo di essere della prima categoria. Questo film etichettato come film scandalo per le numerose scene di sesso è l'esatto opposto di un, come poi l'hanno chiamato "porno d'autore" (ok ho visto la versione corta ma il discorso non cambia). Trier ci rapisce con tutti i suoi concetti e le similitudini per fare una favolosa introspettiva dalla vita di una ninfomane visto da due sguardi opposti, il primo è della diretta, il secondo è di un signore ebreo e colto (rappresentante una sorta di barlume di luce (almeno fino quasi alla fine del secondo volume) rispetto alle altre persone da lei conosciute.
Questa introspezione viene spiegata attraverso concetti e similitudini da brivido, partendo dal satanismo (il mea vulva) ed arrivando a concetti musicali (triade di bach) fino ad arrivare alla sezione aurea e a fibonacci, tutto questo viene inserito nel film in maniera assolutamente perfetta.
Guardandolo ho avuto i brividi per gran parte del tempo.
Il concetto di "triade del sesso" è quello che ho apprezzato di più, la scena in cui viene espresso è la migliore dopo il prologo di Antichrist.
Favoloso

pernice89  @  04/03/2015 13:49:36
   7½ / 10
Lars Von Trier piace o no piace, e a me piace. Devo ammetterlo, non sempre lo capisco e ogni tanto lo trovo eccessivamente drammatico, anche in questo Nymphomaniac c'è stato qualche attimo in cui cadevo nella noia. Ma solo qualche breve scena. Nel complesso mi è piaciuto. Per raccontare la ninfomania è necessario inserire scene di sesso, quindi mi vergogno di sentir dire da alcuni che questo è un film porno. Ma va beh. E' bene evidenziato il risvolto psicologico di questa turbe. Particolari le analogie della ninfomania ad altri aspetti quali la pesca e la musica. Inoltre, come gusto personale, per quanto riguarda la colonna sonora ritengo ottima la scelta di una canzone dei Rammstein.
Quindi, se non vi piace Von Trier, lasciate perdere questo film. Altrimenti ve lo consiglio.

Charlie Firpo  @  03/03/2015 10:37:16
   3½ / 10
Un film di una noia mortale del solito depresso Von Trie che cerca di stupire con i suoi ipotetici eccessi... eccessi dentro la sua testa , non c'è nulla di sbalorditivo è semplicemente lento, lento e ancora stralento e basta.

Una sorta di intruglio di scene di sesso... che per quelle si fa prima a vedere un film porno (ma forse qualcuno si vede che vuole vedere gli attori famosi senza le mutande), mischiate con una pletora di dialoghi inutili e ultraverbosi infarciti da concetti filosofici da quattro soldi e da aforismi da social network.

Ahoo!!! Lars e poi non abbiamo bisogno che ci sottolinei l'esistenza dei numeri di Fibonacci o l'esistenza della sezione aurea perchè già le conosciamo meglio di te !

Molto meglio una passeggiata o qualsiasi altra cosa a meno che il vostro obiettivo non sia quello di addormentarvi davanti allo schermo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/03/2015 08.58.17
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lord_arioch  @  17/02/2015 19:51:08
   9½ / 10
In questo caso c'è poco da dire: Il capolavoro di Von Trier

Elmatty  @  16/02/2015 14:56:44
   8 / 10
Lars von Trier non si smentisce mai.
In verità questo Nymphomaniac doveva durare cinque ore, la produzione però l'ho ha ridotto a 3 ore e mezza diviso in due film.
Il regista prende le distanze dal suo stesso film in questa versione tanto è vero che la prima cosa che si vede è la scritta che il regista non condivide questa versione cinematografica.
Durante il film si vede a volte che il montaggio sembra stato fatto per coprire dei tagli pesanti.
Tornando al film il regista affronta per l'ennesima volta il tema della depressione attraverso lo sguardo di una ninfomane.
Le metafore usate da Trier per cercare similitudini sui comportamenti della protagonista sono utilizzate in maniera eccelsa (la pesca, gli alberi, la sinfonia di Back) e aiutano la pellicola a procedere senza scadere nel ridicolo o nel volgare.
Anche se la voglia di Trier per la provocazione lo porta ad inquadrare in maniera esplicita gli attori intenti a compiere un rapporto sessuale, una scelta che pochi anni fà sarebbe stata senz'altro provocatoria ma al giorno d'oggi, con Internet e l'ampia disponibilità di video porno circolanti, fan si che questa provocazione scade fin dalla prima inquadratura.
In altri termini questo Nymphomaniac si pone come qualcosa di nuovo quando non lo è.
Questa prima parte della storia di Joe scorre in maniera ammirevole e non annoia mai, la prova degli attori è semplicemente stupenda anche dei comprimari.
Le immagini sono splendide e piene di significato.
Insomma un ottimo film di Trier che però senza la parte seconda non ha il minimo significato.

ValeGo  @  16/01/2015 10:30:27
   6½ / 10
Ho trovato intriganti e interessanti i paragoni che il vecchio Selingman tira fuori dopo ogni racconto di Joe; la metafora della pesca e della polifonia sono belle e raffinate; la storia del padre di joe sull'anima degli alberi, i tronchi nudi d'inverno, colpisce molto. Paradossalmente mi hanno colpito di più le scene e i dialoghi che non hanno a che fare col sesso, che nel film è talmente sbattuto in faccia ad ogni occasione che diventa routine. Forse potrebbe essere anche un effetto voluto dal regista, in fondo Joe stessa si è talmente abituata al sesso, elemento imprescindibile della sua vita che la accompagna in ogni eveno importante, da essersi quasi assuefatta al punto tale da non provare nulla con il suo unico vero amore, Jerome. Non mi sento di dare un voto più alto però, mi aspettavo che una tematica così coinvolgente e sconvolgente mi prendesse di più, invece in alcune fasi l'ho trovato un pò lento. Ah una cosa che non si può vedere (gusti personali): l'abisso tra la Joe ragazza (bella) e la Joe che racconta (brutta).

lupin 3  @  13/01/2015 02:47:08
   9 / 10
Nymphomanic è sicuramente un film ben narrato e ingiustamente criticato.
Ottimo lavoro.

william sczrbia  @  05/01/2015 19:27:30
   7½ / 10
sicuramente nn facile giudicare lars,per me l'idea è originale e nn l'ho trovato troppo estremo come temevo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  27/12/2014 12:10:56
   7 / 10
Da un film che dovrebbe essere durato più di 5 ore, ne è stato ricavato questo pilot di 2. Inutile girarci attorno, bisogna essere franchi, Von Trier è Von Trier, non guarda in faccia nessuno. Il capitolo 1 da solo non ha molto significato in sé, è il secondo il vero cuore dell'opera, per questo vi invito a leggere il mio commento del suddetto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  23/12/2014 17:50:46
   9 / 10
Dopo anni di depressione nichilista a tratti opaca, Von Trier torna ad affidare a un'eroina l'onere di una paradossale liberazione di genere: il suo cinema non cessa di apparire disturbante e contraddittorio, ma la sua ultima opera vola alto, sorretta nonostante la durata da grande ispirazione sia in fase di scrittura sia di messa in scena, e sfiorando in alcuni momenti il Bergman di "Sussurri e grida".
Questo primo episodio è a mio avviso, per tenuta complessiva, la parte migliore dell'opera, che va vista comunque come un unico film.

Beefheart  @  22/12/2014 12:13:10
   8 / 10
Meno male! Con questo il buon Lars, oltre alla sua media, ha risollevato anche il mio morale, nonchè la stima che ho di lui. Non che i due suoi precedenti lavori (quelli facenti parte della medesima trilogia di Nymphomaniac) fossero pessimi, ma soprattutto il tanto decantato Melancholia mi aveva lasciato un po... come dire... con il colpo in canna. Più belli che consistenti. Senza dubbio.
Qui invece si (o ci si) riscatta alla grande. Tutto funziona, tutto torna e tutto ha effetto.
Ottime la scelta del cast e la risultante recitazione.
(Parere personalissimo: forse quella che mi ha meno convinto è stata proprio la più osannata Uma Thurmann e più per colpa del regista che sua)
Perfette le scenografie, fluente la sceneggiatura, buoni i dialoghi ed interessante il soggetto.
Bocciatissima invece la campagna di lancio, solitamente troppo sensazionalista, nel marchiarlo come "porno d'autore", laddove porno non è ma solo d'autore.

Ora, siccome me lo sono sparato tutto per intero non sarei in grado di dire dove finisce il capitolo uno e dove inizia il due, ma si può senz'altro affermare che la densità erotica va via via diluendosi man mano che il film procede, sino ad arrivare quasi alla sola introspezione psicologica della protagonista come unico aspetto del film. Al netto di ciò, mi sono piaciute tutte e due le parti: quella più oscena in quanto sobria, sincera e priva di orpelli, e quella più parlata, per gli stessi motivi.
Ottimo, consigliato.

Signor K.  @  08/12/2014 17:02:04
   4 / 10
2+2=4
Il compendio culturale/cinematografico di Von Trier che fluttua "nell'aire" come il pulviscolo di una domenica pomeriggio qualsiasi.

Mi dispiace dare un voto così basso a un regista che tanto ho apprezzato, ma questo film è veramente insopportabile; non mi riferisco tanto alla facilità con cui ci rifila scene di sesso/"trasgressione" qua e là – d'altronde, come fai a parlare di una ninfomane senza mostrare amplessi a frotte?-, ma per la verbosità dei dialoghi e la vacuità della sceneggiatura in generale.
Davvero, ho assistito a due ore di parole filosofiche al vento e metafore forzatissime che paiono un copia-incolla di Aforismario.it. In una parola: iperfuffa. E anche lo stile, quello non si perde e rimane valido, finisce quasi condannato a disegnare una caricatura di sé. A questo punto mille volte meglio non dire niente e ricorrere a un estremo simbolismo (Antichrist) che ammorbare con le nozioni dei tuoi passatempi preferiti quali matematica, geometria, musica, pesca, giardinaggio, bricolage, subbuteo e origami. Mai visto film più ampolloso e didascalico di questo.
L'unica nota degna è l'intensa parte riservata a Uma Thurman.
Sono curioso di sapere come andrà a finire questa partita a scacchi tra Joe e Selingman nel secondo volume, ma forse è meglio una passeggiata nel parco.

Il buon Trier ha affermato in un'intervista: "Senza alcol e droga non riesco più a creare i miei film".
Io senza alcol e droga faccio fatica a vederli.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  07/12/2014 13:32:02
   5 / 10
Film provocatorio di Lars von Trier che ho trovato lento, abbastanza noioso e carente di contenuti, insomma deludente. Secondo episodio in linea con il primo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  25/11/2014 17:14:25
   6½ / 10
Eccoci al capitolo finale della trilogia della depressiona firmata Von Trier, non c'è nulla da dire, Von Trier é un grande regista, e molto particolare, Nymphomaniac è lo stesso, un grande film e molto molto particolare.
Allora perchè dare solo un 6 e mezzo al primo capitolo(il secondo qualcosina in più, ma è da 7) e non un 8 o 9? il motivo e semplice, il film è strettamente personale e molto provocante, ma in alcuni momenti diventa troppo filosofico, troppo ripetitivo, e soprattutto lento, questo non possiamo negarlo, più di una volta mi son detto che due balotas, però non annoia e non diventa banale, riesce come pochi film a trattenerti e farti rimanere incollato alla poltrona, non è privo d'interesse, anzi e ricchissimo, e soprattutto ricerca nell'animo umano uno dei suoi anfratti oscuri, e a mio avviso ci riesce benissimo.
Poi la tecnica cinematografica di Von trier è indiscutibile, soprattutto le riprese, mi piacciono un mondo, molto particolari e convincenti.
Non voglio scrivere pappardelle lunghe un km di spiegazioni o altro, però è veramente intrigante, poco ma sicuro, Von Trier e un regista particolare, non c'è nulla da fare, o lo si ama, o lo si odia, come il suo film, può sconvolgere, può far arrabbiare, irritare, ma merita decisamente una visione.
Von TRIER innarestabile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  19/11/2014 11:38:15
   9 / 10
Chi avesse l'intenzione di avvicinarsi a Nymph()maniac col pungolo di sbirciare scene di pornografia e di sesso arrapante stia pure alla larga. L'opera di von Trier è altra cosa, votata com'è a un auto-indagine viscerale che coinvolge in prima persona le nevrosi dell'autore. Perchè il regista danese, nonostante le locandine e i trailer più o meno espliciti, è in realtà interessato a blandire l'indifferibile necessità di scoprire la mappa della sua anima, dei desideri più reconditi, degli impulsi più indicibili.

Nella prima scena, bello inzuppato d'acqua, lo spettatore è già pronto a farsi condurre all'asciutto attraverso il lento inabissamento in una botula oscura che altro non è se non il cosmo filmico trierano (calza a pennello un parallelismo con l'incipit di "Velluto blu" e l'entrata nel cervello/orecchio). La trappola è bell'e che costruita: il racconto in cui siamo sprofondati ha un profilo letterario (la storia svelata per capitoli e i lunghi dialoghi teoretici tra i due protagonisti) che svela con calma ogni dettaglio, esaltato addirittura da simbologie inequivocabili (l'ironia è abbondante e trascinante).

Il cinema di oggi, svenuto come Charlotte Gainsbourg nel vicolo, viene ridestato da un colpo di pistola (di nuovo al buio, il sipario si abbassa, la storia finisce) sparato dal suo autore in nome di un'arte sconvolgente e miracolosa, che insegue l'antinomia nodale per la sopravvivenza del contraddittorio, del senso critico, della cultura tutta.

lukef  @  02/11/2014 15:21:12
   6 / 10
Personalmente mi ha annoiato. Lento, verboso, auto-celebrativo, scioccamente provocatorio e scarsamente erotico. Non che quest'ultima caratteristica fosse dovuta ma un po' me l'aspettavo.
Poi certo ci sono i pregi che però, vista la regia, non perderei tempo ad elencare.
Mi riservo ulteriori commenti dopo la seconda parte.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  17/10/2014 12:06:42
   5 / 10
La metafora della pesca è perfetta nell'inquadrare il modo in cui Lars Von Trier ama attirare l'attenzione. Le esche sono posizionate con consumata sapienza, i pesciolini allegri e felici si buttano a frotte nella rete, incantati dagli sproloqui proferiti sul sacro suolo di Cannes (con graditissime, almeno dal regista, polemiche al seguito) e con la consapevolezza, una volta tanto, di poter soddisfare la fame voyeuristica visionando un porno senza essere tacciati di perversione.
Ebbene, gli amanti dell'hard in fremente attesa di numeri d'alta scuola pornografica resteranno delusi, questa versione censurata potrebbe far arrossire giusto una monaca di clausura. Lasciata da parte la mera immagine, analizzando i contenuti, ci si imbatte negli arcinoti malesseri del filmaker danese sempre pronto a dare la caccia ai suoi fantasmi, ad impugnare la macchina da presa come fosse dallo psicologo di fiducia.
La cosa comincia a diventare ossessiva ed imbarazzante; se in film come "Antichrist" o "Melancholia" l'autoreferenzialità e l'egotismo erano supportati da storie all'altezza qui si frana nella noia più assoluta, sbadigli come piovesse per un'opera suddivisa in cinque capitoli attraverso i quali viene narrato il percorso e la maturazione sessuale di una giovane ninfomane.
Tutto inizia con Joe pesta e sanguinante ritrovata in un vicolo da un uomo piuttosto erudito, questi la porta in casa sua, la accudisce e la rifocilla, dopo di che, senza emettere giudizi, ne apprende la storia. Joe è il regista, l'uomo (Stellan Skarsgard) siamo noi; Von Trier mostra l'ennesima presunzione, quella di autoassolversi, rendendo passivo/comprensivo l'atteggiamento dell'ascoltatore. La morale è semplice: il sesso utilizzato come emblema assoluto di ogni errore o anomalia, punto di rottura inaccettabile per una società in cui è spesso ancora visto come qualcosa di sbagliato, di impuro.
Nulla di nuovo, Von Trier è sempre il solito, insiste con il sottolineare l'estraneità al mondo femminile questa volta evitando toni da pessimismo cosmico ma rivelando una certa ironia di fondo che non guasta.
Si prende l'arrogante libertà di autocriticarsi per la serie di (improbabilissime) coincidenze in cui incappano la protagonista e Jerome, per poi assolversi ancora dichiarando chiara e forte la paternità del lavoro e quindi il controllo esclusivo su di esso.
Non fosse per la sublime tecnica registica e i compiaciuti rimandi alti (Poe, Fibonacci, Bach, ecc) "Nymphomaniac" sarebbe un filmetto pruriginoso e poco altro, una sorta di "Emmanuelle" 2.0 versione d'essai; resta il fatto che alla fine di impresso rimane pochino.
Sicuramente la bravura e la bellezza di Stacy Martin, quindi la performance breve ma di rara intensità regalataci da Uma Thurman, per finire la fenomenale scena in bianco e nero dell'ospedale dove nemmeno il sesso può beffare la vecchiaia e la morte.
Grande regista, grande stratega, questa volta vende fuffa ma -ammetto- resta ammirevole e mai scontato anche in questo.

deliver  @  14/10/2014 02:39:58
   6 / 10
Ho molto apprezzato i film di Lars, tanto che mi ritengo suo estimatore e sin dagli esordi. Sinceramente però, Nymphomaniac mi ha lasciato alquanto indifferente.
C'è da dire poi che tale opera arriva da noi in versione censurata - a beneficio del dubbio, guarderei la versione uncut. Per il resto, chiaro l'intento del regista di rappresentare il sesso come un qualcosa di matematico, freddo, algebrico. Meno chiari restano gli ulteriori contenuti allegati al tema principale; rischio che del resto corrono tutte quelle pellicole troppo "personali" e legate ad un esigenza intima e privata del regista. Azzardo un'interpretazione: Lars mi sembra molto spaventato dalle donne, intimidito, forse incapace di avere un rapporto maturo e sincero con loro. Quindi il cinema diventa il mezzo per addentrarsi in un orizzonte che nella realtà gli è negato, l'esigenza di spiegare razionalmente e quasi con metodo scientifico qualcosa che resterà inconoscibile per lui.

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Ultima risposta 14/10/2014 09.24.47
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Woodman  @  28/07/2014 21:34:25
   8 / 10
Il primo capitolo del gridatissimo e tanto atteso ultimo lavoro di Von Trier, a sorpresa, si è rivelato un film incredibilmente soave, quietissimo.
Tanto disteso quanto coinvolgente.

Ricco di immagini interessanti e intelligenti soluzioni visive, questo primo volume di "Nymphomaniac" srotola una vicenda intrigante e delicatamente -nonostante tutto- trattata, affidata alla recitazione di pietra dell'algida e sensualissima Gainsbourg.

Un racconto-fiume pregno di metafore grandi e piccole, narrato con perizia e cura meticolosa, sostenuto in tal senso anche da una regia appassionata e attentissima alle molteplici sfumature comportamentali dei personaggi.

Una messa in scena efficace, illuminata da una luce avvolgente e una fotografia dai toni caldi e terracei, garante un'atmosfera scarna e sacrale.

Un cast di altissimo livello nel quale si distinguono anche il fedele e ottimo Skarsgard e la giovane Martin, mentre la Thurman è semplicemente incredibile, ha soddisfatto pienamente le mie aspettative e reso memorabile un capitolo di indeterminabile carattere, sospeso su troppe corde per essere etichettato, sì, si può proprio dire stavolta. Purtroppo la resa ottimale del cast è macchiata dal pessimo La Beouf, attoruncolo di veramente poco conto e sostanza, privo quasi del tutto di carisma e interesse.

In alcuni momenti i dialoghi -cadenzati e coinvolgenti- toccano vette di assoluto incanto, le digressioni sono incastrate alla perfezione e quindi intonatissime, inoltre sono pieni di ironia squisita e intelligente, piacevolissima, sontuosità e raffinatezza si sovrappongono con una classe e una maestria unica, che conferisce al tutto una fluidità non comune per il cineasta danese.

Ottima la scena in treno, con corredo di cioccolatini e fili di sperma.

Sembrava un miracolo: Lars era riuscito a stare al suo stesso gioco con il ritegno e l'orgoglio più imprevisti, ovvero rendendo consuete, familiari, il più possibile accessibili le scene più scabrose e teoricamente scioccanti. La sua follia malata e la sua provocazione avevano trovato un quadro perfetto e coerente in cui inserirsi e parlare al pubblico, lo scandalo sembrava dunque essere riconosciuto da Lars come quanto di più naturale e normale ci fosse da rappresentare, era proprio in questo modo che il regista aveva trattato il suo materiale più impressionante. Sembrava davvero un traguardo, una seria considerazione del proprio lavoro e quanto di più benevolo si possa pensare e tante altre cose e bla bla bla, sì, grandioso, maturità raggiunta, finalmente...
Oppure si poteva pensare che Lars avesse fatto apposta a martellare i fanatici (e non solo) tradendo la sua primaria identità, cioè quella di furbacchione pronto a dare al pubblico esattamente ciò che vuole purchè urli di tutto e di più fra il suo nome e il suo scandalo.. per poi in realtà scioccare tutti quanti con un effetto opposto: aver impostato il tutto con una simile pacatezza e un simile rigore pluridirezionale e multisignificativo, con mille ricamini, significanti, emblemi, specularità, intrecci e fusioni, tutti immessi in un contenitore soffice e diseguale, imprevedibile, coeso e coerente, sarebbe significato fregare brillantemente tutti e con una classe magistrale ed esemplare, consegnando alle bocche, alle pance, ma soprattutto alle menti del pubblico non solo aria fritta, ma sostanziosi, riflessivi, ricchi, quantopiù possibile sinceri pezzi di grande Cinema contemporaneo. Un Lars finalmente impermeabile alle grossolane ma spesso purtroppo veritiere accuse di tromboneria.

Già, così sembrava...
Poi arrivò il Vol. 2.

topsecret  @  23/07/2014 17:50:19
   7 / 10
NYMPHOMANIAC non è il classico film scandalo di Von Trier, ma è qualcosa che esula dalla sola voglia di colpire il pubblico. E' una sorta di seduta psicologica sulla spinta sessuale che si ripercuote nella vita di una donna fondamentalmente sola, nonostante la miriade di uomini conosciuti.
La narrazione del film segue un percorso ben articolato che si divide in capitoli, cinque in questa prima parte, tutti a scandire il ritmo di una vita spesa alla ricerca del piacere fisico inteso come punizione verso l'amore, un sentimento difficile da gestire che comporta troppa fatica e dolore.
La storia raccontata da Von Trier, attraverso il viso stanco e consumato della Gainsbourg, ha un ritmo cadenzato, capace di mantenersi stabile per tutto il tempo coinvolgendo lo spettatore fino all'epilogo provvisorio. Il resto lo fanno gli attori regalando delle performance apprezzabili che contribuiscono al successo del film, che secondo me va visto senza preconcetti di sorta, apprezzandone le intenzioni e le emozioni umane e a volte crude che mette in evidenza.

Tango71  @  10/07/2014 04:01:56
   3 / 10
Film monotono e inutile, proprio come una passeggiata quotidiana nel parco.

alessioscoop  @  28/06/2014 19:25:26
   1 / 10
ecco uno dei film che crea ulteriore degrado nella società. Tra l 'altro recitato male e molto forzato nella sceneggiatura. Un film che ho trovato disgustoso, nel vedere come una donna può arrivare a tanto nell 'avere più rapporti sessuali con un uomo.
Questo film diseduca alla famiglia vera. Quella famiglia dove una donna, deve dedicare tutta la vita. Una donna deve avere solo un marito. uno e per sempre. Non deve avere altri rapporti con nessuno.
L'uomo semmai può averli, ma la donna no.Solo con questa solida morale, la famiglia è duratura.
Questa pellicola,mira al contrario. a disfare le famiglie. Tra 'altro è inaudito come attori del calibro di Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe, si siano prestati a questo film,di degrado morale.Se volete che i vostri figli, crescano integri, evitate di fargli vedere questo film. Vi troverete poi delle figlie con una vita promiscua e instabile, e scusate la volgarità ma avrete in futuro solo una zoccola. Evitate questi film e date ai vostri figli tematiche correte per un rapporto affettivo duraturo e genuino.

un saluto
da alessio

23 risposte al commento
Ultima risposta 04/03/2015 13.57.41
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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  17/06/2014 14:07:00
   8 / 10
Una delle opere più ricche e riuscite di Trier (personalmente le posso contare sulle dita di una mano restando comunque larghi), affidato alla narrazione di Joe e Seligman, novelli Emmanuelle e Mario, per chi ha masticato la saga di Emmanuelle della compianta Kristel, danno vita ad un pamphlet verbale sul sesso, il 1° volume è un'indagine documentaria e sociologica sulla genesi del piacere, dagli albori all'estinzione di ogni segnale orgasmico. Ci conducono lungo le tappe di una dipendenza, tra aforismi di vita, metafore che spaziano dalla pesca, uomini che abboccano, alla gastronomia, la rugelach, la forchetta da dolce, citazioni (anche auto tanto per crogiolare il suo ego, ha modo di rievocare l'incipit di 'Antichrist'), funebri e non a Poe, c'è un parallelo sul suo decalogo Dogma, una ribellione nei confronti dell'amore colpevole di essere un movente più seminato nei delitti di quanto lo siano quelli a sfondo sessuale.
Addirittura spazia nella proporzione divina nell'arte, anche per esibire una conoscenza personale che spazia e sconfina in ogni campo, numerologia che sembrano ricordare il tediante ultimo capitolo, una 60ina di pagine di 'Guerra e Pace', in cui Tolstoj ammosciò il lettore tra matematica e teologia.
Finale quasi da serial ammicca il cliffhanger allacciandosi al 2° volume, è un Trier più complesso ma ordinato, audace lo è sempre stato, doveva andare oltre e lo ha fatto con scene esplicite (passo che osò anche in 'Idioti') non erotiche o sensuali ma carnali, libero da ogni retaggio, Dreyer e Tarkovskij riposti momentaneamente in un cassetto, il formalismo c'è ma risulta pertinente. Se appassionante è, il merito va anche ad alcune trovate estetiche, come il puzzle mentale di Joe ricercando negli altri passeggeri del treno componenti di Jerome. Mai amato, troppo compiaciuto, ego smisurato, sperimentalista di forma peccando di sostanza (troppe volte esibiva filosofia spicciola), sceneggiature trascurate, concept reiterati prosciugati da ogni novità, ma stavolta ho avuto la sensazione di un dosaggio più oculato nei suoi disparati riferimenti, autore non più a 180°, finalmente inizia a camminare con le sue gambe i suoi temi, questa trilogia della depressione seppur nata da un tributo al sovietico è indubbiamente la più personale del danese.

Oskarsson88  @  10/06/2014 19:14:19
   8 / 10
Tutto pazzo cane Lars, come al solito fuori dalle righe. La giovane attrice mi ha fatto impazzire, peccato non averla incontrata

Bartolocastelaz  @  06/06/2014 00:38:42
   5½ / 10
Tutto sommato non mi è dispiaciuto. Ma ho dovuto saltare totalmente le parti dove parla l'odioso pescatore. Talmente irritante da sembrare una parodia di uno di quegli odiosi tizi che si incontrano e mentre uno sta dicendo cose interessantissime questi interrompono dicendo cose insensate e noiose. Dopo pochi minuti ho deciso di saltare tutte le parti a lui relative.

A quel punto diventa un film vedibile, con parecchio sesso gratuito, nulla di sconvolgente comunque.

Gli darei anche 7, ma siccome esiste anche una parte saltata a cui avrei dato 1 non posso considerarla una pellicola sufficiente.

SANDROO  @  04/06/2014 11:44:03
   3 / 10
Un film senza senso! Parla di una ragazza che fa sesso in continuazione a destra e sinistra. Dialoghi noiosi che ti verrebbe voglia di staccare il film. Non credo che guarderò la seconda parte.
NO NO NO

chem84  @  27/05/2014 21:37:26
   8 / 10
Stesso commento che vale per i 2 episodi, in quanto la visione è stata consequenziale e il film non ha secondo me ragione di essere separato in due parti.
Già si parte coi Rammstein e se il buon giorno si vede dal mattino, siamo a buon punto.
Poi parte il doloroso e contorto racconto, tra un "Prima di tutto il piacere" e un "Non si può fare una frittata senza rompere qualche uovo", il tutto condito da aneddoti interessanti (a proposito Lars, sapevo già di essere abbastanza spensierato, non c'era bisogno di farmelo notare tirando in causa il giochino del taglio delle unghie).
E in questo racconto si finisce col perdersi senza rendersi conto delle ore che passano e dei tempi morti che indubbiamente ci sono, ma che davvero non lasciano traccia.
Charlotte Gainsbourg sempre ottima, anche se la Joe giovane aveva una marcia in più.
Un gran bel finale poi testimonia come L.V.T ci abbia positivamente fregato ancora, lasciandomi inoltre col sospetto che su quel set, nonostante diverse smentite, qualcuno si sia divertito sul serio.

Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  26/05/2014 16:57:26
   5 / 10
Regia particolare, questo é innegabile, ma il film non ha senso in gran parte delle storie che vive la protagonista...poi risultano troppe lente le riflessioni con il vecchio saggio/verginello.

7219415  @  19/05/2014 16:29:00
   7 / 10
un uomo che soffre della stessa malattia(quindi il 90%?) se così vogliamo chiamarla (Per quel che mi riguarda non lo è) non potrebbe mai avere tante gioie!

Macs  @  10/05/2014 11:42:28
   6½ / 10
Mi aspettavo qualcosa di meglio da LVT. Il film si lascia seguire, avvince anche abbastanza, ma non convince del tutto. Qualche metafora qua e là, anche aiutata dal montaggio comparativo, ma meno potente che nei primi due film della trilogia sulla depressione (Antichrist e Melancholia). La storia è anche meno surreale, più calata nella realtà nuda e cruda, e per un autore visionario come LVT questo non aiuta la sua poetica. Paradossalmente, la scena più surreale è proprio quella con la Thurman, cioè la meno riuscita perché calata su uno sfondo del tutto realistico che la fa risultare inverosimile. Si fanno preferire le scene in casa di Selingman rispetto a quelle in flashback, sia perché i due attori hanno uno spessore che quelli del flashback non hanno, sia perché Selingman stimola il dialogo e la riflessione con citazioni e paralleli colti decisamente apprezzabili.
Il Volume I comunque non fallisce il suo intento: tenere alto l'interesse verso il Volume II.

Ale-V-  @  09/05/2014 00:06:57
   2 / 10
Mi pento di non averlo visto come avrei visto un film porno, cioè saltando direttamente alle scene di sesso, ma anche quelle poca roba... Un mio amico mi disse: "Lars Von Trier non ti può piacere e basta, o le reputi un genio o lo reputi un c.oglione" dopo questo primo mio contatto con il regista Danese, sono più propenso ad optare x la seconda opzione...

bluechip  @  03/05/2014 14:09:16
   7½ / 10
La storia di una ninfomane, tra un rapporto sessuale e l'altro. Smettere di fare sesso per una ninfomane non è semplice, ma ancora più difficile è allacciare rapporti umani che siano diversi dal sesso in sè. La protagonista non riesce a non intrattenere rapporti di amicizia, la vita dipende dal sesso, difatti non ha nemmeno un'amica donna, se non nell'infanzia, e anche quest'amicizia non ha nulla a che vedere con un'amicizia normale, ma è devota al sesso. Un film che riesce a non essere lento, sebbene il pericolo ci fosse, intrinseco nella storia.

drobny85  @  02/05/2014 19:12:03
   4½ / 10
Se l'obiettivo di Lars von Trier era di provocare, c'è riuscito, se invece voleva stupire, non ci siamo proprio.
La trama di questo primo volume si rivela dopo pochi minuti inconsistente, per lo più ovviamente incentrata sul sesso e con qualche divagazione ad argomenti vari quali la musica, l'arte, le scienze naturali e matematiche e dulcis infundo il cinema.
Tutto il resto è noia, come cantava Franco Califano a cavallo tra gli anni 70 e 80. La regia, che come la sceneggiatura è curata dallo stesso Lars von Trier, sono prive di qualsiasi spunto artistico e quindi mancano di coinvolgimento nei confronti dello spettatore.

Invia una mail all'autore del commento FlatOut  @  30/04/2014 16:13:05
   8½ / 10
Trier ha un modo di esprimersi tutto suo che ami o odi, credo di essere della prima categoria. Questo film etichettato come film scandalo per le numerose scene di sesso è l'esatto opposto di un, come poi l'hanno chiamato "porno d'autore" (ok ho visto la versione corta ma il discorso non cambia). Trier ci rapisce con tutti i suoi concetti e le similitudini per fare una favolosa introspettiva dalla vita di una ninfomane visto da due sguardi opposti, il primo è della diretta, il secondo è di un signore ebreo e colto (rappresentante una sorta di barlume di luce (almeno fino quasi alla fine del secondo volume) rispetto alle altre persone da lei conosciute.
Questa introspezione viene spiegata attraverso concetti e similitudini da brivido, partendo dal satanismo (il mea vulva) ed arrivando a concetti musicali (triade di bach) fino ad arrivare alla sezione aurea e a fibonacci, tutto questo viene inserito nel film in maniera assolutamente perfetta.
Guardandolo ho avuto i brividi per gran parte del tempo.
Il concetto di "triade del sesso" è quello che ho apprezzato di più, la scena in cui viene espresso è la migliore dopo il prologo di Antichrist.
Favoloso

Scuderia2  @  29/04/2014 20:22:30
   3 / 10
Desideroso di comunicarci le sue conoscenze in fatto di pesca (!!!),trigonometria,musica e letteratura -e consapevole che potrebbe anche fregarcene poco- von Trier decide di buttarla sul sesso,scatenando gli strali della censura.
La curioità è donna ma, d'altro canto ,tira di più un crine di donna che un pesce attaccato alla lenza.
E allora ecco un inverosimile dialogo, con una ninfomane che racconta i caz.zi suoi ad un perfetto sconosciuto,il tutto con un vago retrogusto kaisersoziano.
Penetrazioni,vento tra le frasche,fiere:solo certezze e un po' di powerpoint.
Attori all'ultima spiaggia.
Discovery Lars

BrundleFly  @  29/04/2014 10:49:02
   7 / 10
Trattandosi di un film unico, diviso in 2 parti per ragioni commerciali, aspetto di vedere anche il secondo volume (ancor meglio la versione integrale) per poter dare un giudizio complessivo.
Da quello che ho potuto vedere fino adesso, si può dire che tutto lo "scalpore" e lo "scandalo" montato dietro l'ultima fatica di LVT son stati più che inutili. Sinceramente trovo molto più volgare, per dire, la saga di "American Pie", ma quella piace e nessuno ha nulla da ridire, anzi la maggior parte delle volte escono al cinema senza neanche il divieto.
Il film è tecnicamente perfetto, come anche gli attori (pure Shia LaBeouf l'ho trovato meno insopportabile del solito). L'unica pecca, è che a tratti è davvero molto lento, ma si sa che è lo stile del regista.
To be continued...

Alex2782  @  27/04/2014 23:51:33
   6 / 10
Lento ma godibile, ma troppo troppo lenti, do un 6 ma aspetto di vedere il volume2 per un giudizio globale

GianniArshavin  @  26/04/2014 13:59:38
   7½ / 10
Profondo , provocatorio , sottilmente ironico e purtroppo a tratti trash sono solo alcuni dei tanti elementi che vanno a comporre il volume 1 dell'ultimo film di Lars Von Trier.
Come in ogni sua opera il regista danese ci trascina nelle sue paure e nelle sue ossessioni imprimendo alla storia un forte tasso simbolico che potrebbe far storcere il naso allo spettatore meno appassionato.
Già dal confronto fra Joe e l'uomo che le offre riparo si denota la forte vena surreale e metaforica della vicenda; tante le citazioni colte menzionate con un preciso scopo e\o significato , tanti anche i momenti da "decifrare" che hanno come base il sesso , fulcro della storia non solo per l'aspetto puramente erotico ma per tutte le sue connotazioni.
Molto poetiche e significative alcune sequenze, come tutto il capitolo della malattia del padre o il grottesco e sofferente sfogo della Thurman.
Purtroppo come detto Von Trier in alcune sue pellicole vuole provocare a tutti i costi e sovente questa sua fissa lo porta a scadere nel trash , e in Nymphomaniac tale difetto è presente in forti dosi. Scene come "la setta della vulva" proprio mi son sembrate fuori luogo.
Degne di nota la colonna sonora , la regia , l'ottima sceneggiatura e un paio di citazioni di "Solaris" di Tarkovskij.
Malgrado quindi qualche fastidiosa pecca il primo volume di Nymphomaniac mi ha convinto pienamente in attesa della seconda e conclusiva parte.

zeta  @  20/04/2014 22:05:18
   4 / 10
Nella continua danza tra il genio e il ciarlatano che caratterizza la carriera di Von Trier a mio avviso questo film si colloca di diritto nella seconda sezione. Resta il dubbio per quella precisazione dei titoli di testa in cui si precisa che il regista non è responsabile del montaggio in post produzione. Inutilmente provocatorio, lontano dall' innovazione di Dogville e dalla visionarietà di Melancholia. Regge benino per i primi 15 minuti, aiutato da un ottimo inizio, poi diventa ripetitivo, lento, senza molto da dire. E' un film in cui traspare tutta la misoginia del regista. Vediamo dove vuole andare a parare con il secondo prima di massacrarlo del tutto.

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Ultima risposta 24/04/2014 13.07.08
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Light-Alex  @  20/04/2014 11:18:00
   7 / 10
Per commentare questo film devo sicuramente fare delle premesse, come probabilmente avranno già fatto in molti prima di me. Chiaramente è difficile avere una sincera valutazione del film avendo visto la versione tagliata e censurata del cinema italiano e inoltre non avendo ancora visto la seconda parte che immagino darà un taglio differente a tutta la storia.
Dunque, la strutturazione della storia a macro-capitoli mi ha ricordato Tarantino (forse non è nemmeno un caso che infatti sia presente anche Uma Thurman nel cast). Devo fare un plauso per la fotografia, e devo dire che anche il sonoro e la scelta della colonna sonora mi sono piaciuti.
All'inizio la prolungatissima scena di silenzio, con le lente immagini della neve che cadeva sul sobborgo, spezzate poi di colpo dalla cruda canzone dei Rammstein mi aveva fatto decisamente ben sperare.
In realtà la buona premessa si è un po' persa per strada…
Le pecche principali sono state secondo me l'eccessiva lentezza dei frammenti del dialogo tra la protagonista e il signore anziano che la soccorre. L'essere così tanto "old" e naif del signore delle volte era quasi comico, e secondo me stonava troppo con la storia e spezzava troppo il ritmo. Lei gli parlava di esperienze erotiche al limite e lui gli parlava di ami da pesca e sequenze di Fibonacci senza sconvolgersi minimamente… mha… non ho ben capito se la censura ha tolto qualche pezzo chiave del dialogo tra i due (qualcosa sicuramente si è perso) oppure se magari il rapporto tra questi due personaggi verrà meglio chiarito nel volume II. Possibile, probabile, staremo a vedere.
Devo dire inoltre non così esplicito come pensassi. O come al solito la critica pompa troppo qualcosa che era molto più soft di quello che si diceva, oppure seriamente la censura è stata massiccia in Italia. Tutto sommato ho visto di peggio, si inserisce in quei film che vogliono essere dei drammi, con però un "alto contenuto erotico", rimanendo un po' a metà strada e non convincendomi al 100%.
Comunque girato bene, trasmesso bene il senso di insoddisfazione e incomprensione della protagonista. Attori credibili. Il giudizio è tutto sommato positivo attendendo il seguito.

Larry Filmaiolo  @  19/04/2014 13:28:43
   7½ / 10
al di là di facili speculazioni pseudo pornografiche a livello di marketing e non, il film oltre ad essere di squisita fattura (dopotutto è Lars) affascina e, perchè no, fa pensare. aspettando la seconda parte.

Darkman lives  @  19/04/2014 03:25:09
   6½ / 10
Dunque, premetto che a me Von Trier piace ( anche se non incodizionatamente) e che considero grandiosi film come " Dogville" e "Le Onde del Destino" , "Europa"; mentre proprio non ci siamo con " Antichrist", una delusione. Una seconda premessa, doverosa. E' praticamente impossibile recensire " Nymphomaniac " adesso perchè questo è davvero solo il primo tempo di un film intero di quattro ore, e perchè qui vengono aperte una serie di trame e di interrogativi che con ogni probabilità saranno sciolti con la seconda parte. Ok, qui ci viene presentata la protagonista Joe e la sua storia viene raccontata all'anzianotto Seligman e somiglia un po' ad una seduta di psicoterapia con quel suo andare avanti e indietro nel tempo, ci mostra Joe bambina intenta a scoprire la propria sessualità insieme all'amica del cuore. Poi ce la fa vedere adolescente ansiosa di perdere la propria verginità, poi giovane ragazza che gestisce la propria vita sessuale in modo si direbbe matematico, cinico nell'avere rapporti sessuali multipli con svariati uomini nell'arco di una sola giornata, incurante delle conseguenze, delle famiglie che va a rovinare, dei sentimenti che potrebbe ferire, e via così. Ma le cose non stanno proprio come sembrano. Joe non dice tutta la verità ( non ancora). Pare avercela con se stessa, nasconde una parte di se; di fatto il sesso pare essere un'arma di difesa, non di offesa; e non è merce di scambio( Joe non si concede per avere favori). Tante, troppe cose sono oscure e non( ancora) spiegate. Von Trier da parte sua racconta tutto quanto senza inibizioni, mostra momenti di sesso esplicito che potrebbero starci in un hard ( e la versione italiana è pure censurata...) anche se non se ne compiace. Piuttosto, ci aggiunge un'ironia a volte feroce, spesso divertente però non necessaria ( i numeri di Fibonacci, la polifonia di Chopin...) poco o per nulla attinente alla trama. Se Charlotte Gainsbourg è piuttosto brava nel suo non facile personaggio e la giovane Stacy Martin ha certamente il volto giusto per la parte, nondimeno Von Trier sembra un po' girare a vuoto, come il film, probabilmente per via di un tono discontinuo, ora appassionato e conducente all' empatia, ora inspiegabilmente freddo e distaccato. Si direbbe quasi che Von Trier lasci volutamente in sospeso ogni interrogativo sulla vera natura di Joe, invitando a non perdere la seconda parte, anzi, il secondo tempo. Necessità di prendersi tutto il tempo necessario a raccontare la storia di una vita, un'identità, un'anima... oppure mania di grandezza, vi racconto una vita intera, non posso ridurre a due ore. Oppure, nella peggiore delle ipotesi cinico calcolo, prendi uno al prezzo di due? Non è dato sapere, per ora. Si può solo aspettare la fine della storia.

spoonji  @  18/04/2014 18:04:48
   8 / 10
Presentato dalla stampa e dal marketing quasi come un porno, Nymphomaniac è l'esatto contrario.
E' l'assenza di piacere e di amore, la mancanza di un qualsiasi contatto fisico "caldo". Von Trier fa vedere (quasi) tutto ma non fa provare nulla.
La simbologia presente in questo film è tanta e fitta, esattamente come in Melancholia e Antichrist, ci sono tantissimi elementi apparentemente secondari o inutili che si depositano nella mente e lì rimangono a fermentare.
La sequenza del trittico di Bach, dopo quella iniziale di Antichrist è la migilore di sempre.

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JOKER1926  @  18/04/2014 02:10:15
   7½ / 10
Lars von Trier agisce e si muove su fili anticonvenzionali, le produzioni del cineasta danese hanno lo scudo che protegge le ideazioni dell'anti e del contro.
Il pensiero di von Trier è obliquo, sproporzionato e spiazzante. "Nymphomaniac vol.1" un esempio pesante, totale.

Chi ha visto e preso in considerazione tale regia sa, con ogni probabilità del caso, di trovarsi di fronte ad un qualcosa di personale e di devastante, spesso per gli occhi ma non solo.
"Nymphomaniac" è la tenebrosa storia di una ninfomane catapultata in un gioco ove è schiava di un meccanismo più grande di se stessa. Il sesso come droga, il sesso che rende analitica ogni situazione, nel nome di una vuotezza di intelletto, o meglio di sensazioni. Impostato su una linea narrativa compatta, un interlocutore e una narrante, il film sa parlare al proprio pubblico in modo squisitamente lineare, ma anche in modo magico.
Fin da subito sale in cattedra, perentoriamente, Lars von Trier. L'inizio del film accompagnato da un buio di fotografia e da una musica rock pesantissima e potentissima vanno a sigillare un carrellata di immagini che meritano di essere abbracciate nelle concettualità dello sperimentalismo; operazione totalmente riuscita.
Preparato l'alone funesto e oscuro è von Trier a creare un banchetto di immagini, filosofia e cultura. La componente che congiunge tutto è quella del sesso. Sesso pretesto e fine di ogni circostanza.
Joe, la donna trovata dal Selingman, assume ben presto una portata misteriosa ed estrema, infatti i concetti di estremismo sono presenti perennemente, in ogni dinamica, in ogni segmento emerge un potenziale estremismo. Il sesso è caricato di un simbolismo non naturale. "Nymphomaniac" non presenta nel suo ventre alcun punto morto e prosegue, a testa alta, una battaglia con lo spettatore. Il regista introduce, spesse volte, nel film, aneddoti e pillole di cultura; nel finale la scena spezzettata in tre spazi è un qualcosa di classe epocale, fra audacia e stile inedito. Ma vincente.

La visione del controverso prodotto (che talaltro si scompone in due volumi) è da consigliare, assolutamente, sul grande schermo. Lo spettatore deve captare i silenzi e le debordanze di acustica e di immagini, siamo alla corte di un disegno che si schianta in un trasversalismo poetico e a suo modo bisognoso, "Nymphomaniac" diviene una gemma nera del Cinema.
Si potrebbe continuare in questa analisi, le percezioni sono tante; le situazioni si addensano in cose filosofiche e di impatto estetico; la pellicola preserva una forma e uno stile di categoria sopraffina. In alcuni momenti la totalità sessuale della protagonista, Charlotte Gainsbourg, porta alla mente le filosofie pasoliniane, sembra di esser giunti al pratone della Casilina...

Aztek  @  15/04/2014 22:28:08
   8 / 10
Folle, crudo, diretto, questo è Nymphomaniac Vol. 1 del sempre discusso Lars Von Trier.
Pellicola non per tutti, come dimostrano i tanti voti altalenanti, con una fotografia di altissimo livello. Ottimo anche il montaggio così come anche le interpretazioni della giovane Stacy Martin (personaggio non semplice da interpretare), di Slater e della Gainsbourg (oramai presente in quasi tutti i film del regista danese).
La sceneggiatura incuriosisce sin dalle prime battute.
Non vedo l'ora di vedere la seconda parte.

TheLegend  @  15/04/2014 05:16:50
   8 / 10
Per fortuna ci sono "pazzi" come Lars a questo mondo.

djciko  @  14/04/2014 11:14:44
   4 / 10
Pesante. Disturbante. Inutile.
Ho apprezzato "Melancholia" ma questo mi ha dato fastidio. Bocciato.

TheLory  @  13/04/2014 09:55:59
   1 / 10
Imbarazzante. Questo von trier mi sa di pederasta abbestia. incarceratelo prima che faccia danni anche nella vita reale!

bucho  @  13/04/2014 04:11:53
   2 / 10
questo non si può considerare cinema, ma sto lars von trier fa solo film così?

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Ultima risposta 21/04/2014 01.11.43
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/04/2014 00:53:55
   7 / 10
"Sono una persona malvagia"
Quanto declarato da Joe all'inizio di Nymphomaniac mi ha dato la sensazione di un'affermazione somigliante ad un marchio d'infamia imposto, non da una reale convinzione. La sessualità di Joe è la chiave principale per arrivare o per cercare di capire l'animo di questa donna. di quello che può essere considerato il male di vivere sotto certi codici imposti da una società borghese che nella pellicola di Von Trier ne costituisce il bersaglio principale, non privo di molte, forse anche troppe digressioni. Il ruolo di Skaalsgard è sostanzialmente neutro nella sua ostentata quasi, austerità. E' l'ascoltatore ideale perchè non giudica ma stimola la protagonista a vedere le cose da un'altro punto di vista. Nella prima parte di questo film il regista dipana il racconto, dispone le molte carte a sua disposizione in previsione del successivo sviluppo nel volume secondo. E' una pellicola complessa dove è facile perdersi perchè riassume un po' tutto il suo cinema, considerando anche lunghezza del film stesso.

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corey  @  12/04/2014 23:49:52
   6 / 10
Stavolta non ci siamo caro Lars, sufficienza raggiunta grazie allo stile inconfondibile di regia e alle interpretazioni degli attori Gainsbourg e Skarsgard su tutti, il resto l'ho trovato vuoto e spero che il volume 2 sia migliore... Avevo paura della voglia di esibizionismo del regista danese, per ora ahimè è confermata

slint  @  12/04/2014 15:54:49
   8 / 10
Bellissima la prima parte,l'ho trovata quasi Tarantiniana quando lui associava le azioni della "avventuriera" alla pesca..il resto sembra un vortice dove sei solo curioso di vedere dove si spingerà' la protagonista e Lars..cmq sono andato a cercare per informarmi per capire che non sono gli attori che fanno sesso,perché' in certi momenti sembra veramente che siano loro a farlo..alla profondità del film questo super lavoro di realistica credo porti poco, (credo serva solo per farne parlare) per questo gli do' mezzo punto in meno..

faby90  @  11/04/2014 17:13:15
   7 / 10
premettendo che avevo dietro di me persone che ridevano, e non capivano forse il significato del film, o gente che a 30 minuti dalla fine ha abbandonato la sala, questo film posso dire che lo avrei realizzato meno statico. Belle le metafore, lei molto brava, ma ..... ma forse anche fin troppo spinto. D'altronde è quello che si nasconde dietro la ninfomania, che..resta una cattiva dipendenza. D'altronde quale dipendenza sarebbe da considerarsi buon?Aspetto il secondo, ma avrei voluto scoprire alcuni perchè nella prima parte!

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Ultima risposta 12/04/2014 20.02.40
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Lory_noir  @  10/04/2014 22:37:34
   7 / 10
Non si può avere un giudizio completo senza vedere il secondo volume, comunque ho apprezzato questa prima parte, anche se me l'aspettavo diversa, forse ancora più incisiva in alcune scene.

suzuki71  @  10/04/2014 00:23:44
   6 / 10
Non sempre seguo la critica e me ne infischio di osanna e condanne, ma stavolta concordo con il ritenere non affatto riuscito questo attesissimo e anticipatissimo lavoro del grande regista danese: almeno il capitolo uno. Tra aperture punk e retrosie classicheggianti inscena una metafora della vita e della morte che sa di stantio, senza scalfire nè colpire come si deve e probabilmente si aspettava. e così, tra citazioni più o meno colte e improbabili situazioni il regista mette in scena in realtà il proprio mondo e le proprie nevrosi, usando il successo di pubblico come terapia e guarigione - a ben vedere, un vero disprezzo, una forma di incomunicabilità. Noioso, spesso divertente, quasi sempre arguto nei momenti verbali, si banalizza pesantemente proprio nei passaggi sessuali, risultando improbabile e inadeguato, quasi perbene. Poteva essere migliore, c'era da aspettarselo. Peccato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/04/2014 23:37:28
   8½ / 10
Tra vaghe reminescenze Bergmaniane e qualcosa di Bunuel, l'operazione Nymphomaniac mette a nudo piu' aspetti di uno dei pochi registi Punk rimasti, con il suo insolito modo di raccontare il Nuovo affidandosi al Vecchio (ehm i detrattori poco o nulla sanno chi fosse EADWEARD MUYBRIDGE e Von Trier ne fa un commovente omaggio). Lo spirito pioneristico del cinema forse poco si concilia con le astruse didascalie, ma poco ci importa. Invero, Nymphomaniac 1 ha un che di irrisolto ma trae grande energia dalla sua apparente...denutrizione. Non e' un film compiaciuto come per altri versi Idioterle, forse il piu' criticato (a torto secondo me) della sua carriera. Non e' un film scandaloso anzi le confessioni a Selingman (personaggio neutrale e proprio per questo partecipe e ambiguo) sono emozionanti, come l'ossessione di una magnifica figura paterna di Joe affidata a un bravissimo Christian Slater. L'unica perversione accentuata e' una chiave di lettura da psicanalisi, ed e' con buona pace di Schnitzler l'unico, immorale orgasmo della sua vita. Trovo straordinario il sipario della moglie tradita con i tre figli (sembravano monoliti biondi stile Villaggio dei dannati) dove il Mostro finisce per essere o sembrare l'anima Pura dalla parte della ragione. Film che trovo bellissimo, al di la' di tutte le divagazioni tra Poe Bach e Heidegger (non citato) che approda quasi a una visione ehm Virginale dell'utero o meglio ancora del Bisogno rispetto al Desiderio. Quasi una summa Laica di un mondo capovolto, dove il Peccato che si reclama non invita piu' al piacere

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Ultima risposta 14/04/2014 00.29.43
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filobor7  @  09/04/2014 19:30:01
   8 / 10
C'è poco da discutere, Lars von Trier o si ama o si odia, fin dai suoi esordi.
Il suo stile è unico e per chi lo ama il suo ultimo film è irrinunciabile, per gli altri, un consiglio, meglio astenersi.
Io l'ho trovato ovviamente irrinunciabile. L'unica cosa disgustosa di questa uscita è il fatto che si debba vedere censurato…Vabbè siamo in Italia…
Il film è fatto con una cura come al solito maniacale e non vedo l'ora di vedere tra non molto il secondo capitolo.
Due note sulla colonna sonora(secondo me strepitosa…) ed il legame indissolubile con lo svolgimento della storia…la musica nell'introduzione con un pezzo 'prepotente' dei Rammstein per accompagnare la sofferenza del corpo della protagonista fa da contarltare, alla fine di questo capitolo, al pezzo di Bach per spiegare l'armonia del piacere di Joe.
Per chi lo paragona, erroneamete, ad un film porno le possibilità sono due: o questa persona non ha mai visto un film porno o se qualcuno l'ha visto e ritiene che possano essere anche solo accostabili, la sua sensibilità è vicina a quella di una melanzana fritta.

barone_rosso  @  08/04/2014 22:06:50
   2 / 10
Partivo con aspettative bassissime, era Von Trier, era un film palesemente pseudo-pornografico, dato l'argomento e visto il trailer.... Ok, sembra incredibile, ma era ADDIRUTTURA PEGGIO DELLE ASPETTATIVE! Sono scoppiato in una fragorosa risata sul 3+5= 3 davanti e 5 nel ****, sono numeri di Fibonacci!!! :D :D :D.

Un interessante aspetto matematico, presente in natura, poteva essere fonte di mille ispirazioni per un regista... E lui cosa fa? 3 nella **** e 5 nel ****... Deve aver preso lezioni di poesia da Tinto Brass! Ahahahah!

Per il resto è un insulso porno da 4 soldi, con musiche messe a caso e prodezze da finto registone che forse era meglio risparmiarsi. Attendo con impazienza il capitolo 2, ovviamente va visto... Anche il cinema spazzatura a volte merita per farsi due risate. Do 2 al capitolo proprio perchè il secondo capitolo dicono sia peggio, non vorrei giocarmi già ora il voto piu' basso.

Shia labeouf???? Cioè, Shia labeouf???? Stiamo parlando dell'attore di Transformers??? Che piu' in filmetti d'azione americani non sa fare... Lo metti a interpretare una parte pseudo intellettualoide?? Ma stiamo scherzando??

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Ultima risposta 12/04/2014 19.30.39
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NutriaDanzante  @  08/04/2014 11:29:56
   9 / 10
Questo film è un capolavoro del cinema odierno! Finalmente torna sugli schermi Lars Von Trier! Vi è una mente malata ossessionata dal sesso, i dialoghi sono maestosi fatti di metafore e doppi sensi, bisogna saperli capire e non è facile se nel mentre bisogna seguire una storia che a sua volta viene raccontata trattandosi di un passato non poi così remoto. Stupendo, peccato per la terribile censura applicatagli!

Invia una mail all'autore del commento OpheliaQueen  @  07/04/2014 21:26:44
   8½ / 10
Ho ritrovato il Lars che conoscevo, intenso, con una natura ricca di sentimenti, per nulla annoiata, anzi, la proiezione scorreva al passo delle intuizioni e insegnamenti che in modo geniale riesce ancora a rendere perfettamente. Ricercato come sempre , attendo la seconda parte...dal tristissimo finale del "non sentire niente"

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