nymphomaniac - volume 1 regia di Lars von Trier Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Belgio 2013
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nymphomaniac - volume 1 (2013)

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locandina del film NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

Titolo Originale: NYMPHOMANIAC: VOL. I

RegiaLars von Trier

InterpretiCharlotte Gainsbourg, Stacy Martin, Stellan Skarsgård, Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Udo Kier

Durata: h 1.58
NazionalitàDanimarca, Germania, Gran Bretagna, Belgio 2013
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2014

•  Altri film di Lars von Trier

•  Link al sito di NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

Trama del film Nymphomaniac - volume 1

Joe, una donna che viene trovata da Selingman in un vicolo, racconta le proprie vicende sessuali, dall'infanzia fino all'età di 50 anni. La storia è in due parti: la prima a sua volta divisa in cinque capitoli, mentre la seconda in tre.

Film collegati a NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

 •  NYMPHOMANIAC - VOLUME 2, 2014

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Voto Visitatori:   6,71 / 10 (97 voti)6,71Grafico
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Voti e commenti su Nymphomaniac - volume 1, 97 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  08/01/2024 19:23:41
   7 / 10
PICCOLI SPOILER PRESENTI

Commento valido per entrambi i capitoli che considero come un unico film. A voler bilanciare i due, va detto che la prima parte è migliore, più energica e meno persa in fronzoli, ma i due segmenti sono le due fasi, ascendente e discendente, di una parabola e devono perciò essere considerati indissolubili uno dall'altro.

Visti entrambi i capitoli nella loro versioni integrali (devo dire che guardarli uno dietro l'altro è stata una mattonata non indifferente) e prive di censure si fa strada l'idea che, con tutte queste sequenze di sesso esplicito, Trier abbia cercato soprattutto lo scandalo a tutti i costi, anche andando ben oltre a quanto strettamente necessario, facendo emergere la parte esibizionista del regista danese. Una voglia di scioccare messa in mostra non solo con il sesso ma anche con sequenze dure come pugni nello stomaco (vedere ad esempio la parte dell'aborto). Altrettanto evidente è che il film in questione non è solamente una messa in scena delle più disparate perversioni sessuali, anzi; "Nymphomaniac" è un cinema che ci racconta tutto l'arco di vita di un/una sesso-dipendente (una dipendenza spesso sottovalutata dalla pubblica opinione), un percorso attraverso tutti i tipi di esperienze dai rapporti occasionali a quelli con il vero amore, passando poi per il ménage à trois, l'omosessualità o esperienze più "estreme" come il sadomasochismo. Quella raccontata è la vita di una persona a tutti gli effetti normalissima, con un problema che in questo caso non è la droga o il gioco d'azzardo ma la dipendenza dal sesso, e che per questo motivo è vittima, oltre che della dipendenza stessa, dei pregiudizi cui solo il personaggio interpretato da Skarsgard ne rimane fuori (almeno fino al finale).
Quindi una storia che vale la pena essere raccontata ed ascoltata comprensivamente di tutte le sequenze esplicite che in questo caso sono lo zampino di un regista fuori dagli schemi come Trier. I pregi sono tanti e non vanno nascosti dietro un argomento, il sesso, che da sempre viene "malvisto" in molti ambiti; detto ciò siamo estremamente lontani dallo scomodare la parola "capolavoro" per un film che a mio parere non è neanche tra i migliori di Trier.

Jokerizzo  @  20/02/2020 15:32:01
   8½ / 10
Von Trier si mette a nudo!

leonecinema  @  22/12/2018 14:48:35
   8 / 10
Nymphomaniac director's cut è la combinazione perfetta tra il drammatico, l'erotismo e il pornografico. Il film è il racconto della vita di una ninfomane che parla della sua esperienza con un letterato. E' interessante inoltre il fatto che venga proposto un tema su cui parlare e la donna lo rielabora in chiave sessuale. La regia di Lars von Trier e il montaggio sono tecnicamente lodevoli. Se aggiungiamo poi una convicente recitazione di tutto il cast il film sembra rasentare la perfezione. Vi è però una scena in particolare che mi è rimasta in mente: quella con Uma Thurman, che qui sfodera un'interpretazione che oscura tutti gli altri attori. Nonostante la grande tecnica registica e il contenuto spinto del tema, il film risulta molto pesante per i svariati argomenti che vengono inseriti nella trama. Perciò non posso consigliarlo a tutti però merita, almeno la prima parte.

mmagliahia1954  @  24/10/2018 11:37:07
   7 / 10
Preso da mio nipote che voleva per forza vederlo per i contenuti e l'introspezione che questo regista propone. Devo dire che, sebbene a me diano fastidio i contenuti sessuali, qui questi sono alla base di una vicenda umana ovviamente portata all'eccesso e drammatica. Il film è tutt'altro che incentrato sul sesso, tratta temi come la morte e il dramma interiore in un modo impegnativo. Sicuramente valido

BenRichard  @  02/05/2018 15:26:04
   7 / 10
A mio parere un film di Lars von Trier un pò meno convincente rispetto ad altri del rinomato regista danese. Il mio non è un commento a caldo, l'ho guardato un paio di settimane fa e onestamente la voglia di ripropormi in una seconda visione non c'è, anche perchè me lo ricordo abbastanza bene e non è che mi abbia colpito così tanto. Una delle cose che non ho propriamente ben gradito è che il film sfocia un pò troppo nella pornografia, e per quanto come sempre la pellicola di von Trier sia colma di metafore e simbolismi ciò che più rimane impresso sono per l'appunto le varie scene di sesso e questo non lo vedo in realtà come nota positiva, è normale che come impatto visivo scene che si spingono fino a risultare pornografiche restino più facilmente nella memoria. Per fare un esempio, di "Antichrist", che personalmente considero un capolavoro sul tema della depressione, mi è rimasto molto di più che solo le singole scene sessuali.
Altra questione che non è risultata ottimale è il cambio delle due attrici che interpretano il personaggio protagonista di Joe, da Stacy Martin alla Gainsbourg. Passa troppo poco tempo per un cambio estetico così forte che è inutile dire che purtroppo stona non poco durante la visione. Mi è sembrato poi un errore facilmente evitabile, bastava far trascorrere più anni.
Tuttavia la qualità della pellicola è indiscutibile. Tecnicamente ottimo su tutti i fronti come quasi sempre capita con i film di von Trier.

mauro84  @  24/08/2017 20:41:39
   8 / 10
Visto in edizione Italiana, integrale!

"L'ingrediente segreto del sesso è l'amore..."

Ecco il gran giorno, decido di vedermi sto film per togliermi lo sfizio di vedermi il maestro in azione, parlo di Lars naturalmente. Trama pesantissima, sembra un film cult, ma ti trascina, ti invasa della sua storia, della trama, ai confini, della realtà, di tante realtà, drammatiche. Ha saputo vivere senza alcun sentimento. L'edizione integrale apre gli occhi, le scene di sesso esplicite, servono, coinvolgono, vero che danno quelle pause, sono dovute... Magistrali fotografie, Impressionato decisamente in ogni sua parte, dalla piccola ambientazione al colpo di scena..
Una prima parte già malata di suo, molto difficile da digerire, ma magistralmente curata di ogni sorta di dettaglio. Oggi come oggi difficile veder ciò.

Charlotte Gainsbourg, Uma Thurman, Shia LaBeouf: 3 donne 3 donne a cui bisogna dire grazie per aver interpretato al top, nel suo fine, nella loro totale realtà, magistrali corpi, scelto di far il gran passo ed è difficile ora tornare indietro!! top!

Stacy Martin, Stellan Skarsgård, Christian Slater, Willem Dafoe, Connie Nielsen, Udo Kier e Jamie Bell: gli uomini che si alternano sono tanti in questa prima parte, famosi e meno, tutti capaci di esser al posto giusto al momento giusto... Promossi!

Lars Von Trier, ecco il magistrale regista, capace di scrivere, narrare, trasmettere a noi tutto ciò, sto film assurdo, ai confini della realtà, malato come scene spinte, lui le ha volute e le ha messe... Ha curato ogni dettaglio fotografico, ogni dettaglio di scena... difficile non rimanerne impressi di questa sua ultima fatica.

Rimango sempre dell'idea... O si ama Lars o lo si odia.... a voi la scelta...

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DarkRareMirko  @  27/12/2016 04:17:05
   7 / 10
Visto cut, credo (ma anche qui, almeno una scena porno l'ho beccata, con LaBeouf); non mi ha fatto impazzire ma ne lodo originalità e stile, per certi versi (poi gli attori, in quel modo, non li avevo mai visti; molto bene LaBeouf, sgradevole ed ambiguo, funzionale la Gainsbourg).

Al solito Von Trier è provocante, compiaciuto, irrisolto, ma è un totale padrone, anche qui, del mezzo filmico.

E' a suo totale agio sotto tutti gli aspetti e c'è dello sperimentale nel suo modo di far cinema (numeri impressi on screen, montaggio per contrasti, ironia stramba, ecc.).

Coraggioso e di discreta fattura.

Sessuomane ma non necessariamente erotico, sgradevole, eccessivo, lancia più di uno spunto riflessivo.

Filman  @  26/12/2016 15:35:27
   6½ / 10
Lars von Trier ci fa presente, ancora una volta, di ciò che attira la sua attenzione, e nella propria narrativa, post-moderna e fondata sull'esasperazione compiaciuta, NYMPHOMANIAC: VOL. I è incapace di andare oltre all'endemico dramma insediato nell'isolato tema erotico, facendo apparire, nel primo atto dell'opera integra, il rapporto paterno e la scoperta del vero amore, ingredienti canonici e noiosi estranei alla prospettiva di una disamina vogliosa d'essere anticonvenzionale e profonda. La forma offerta dalla pellicola, oltre ad una binario illustrativo a tratti didascalico, traduce in soluzione occasionale l'alternanza dei formati cinematografici, intervallando un distanziamento dal barocco digitale scoperto nei precedenti lavori dal regista danese con un ritorno alla purezza emotiva del racconto.

marcogiannelli  @  20/03/2016 18:48:45
   8½ / 10
voterò entrambi i film con lo stesso voto e commento, in quanto è un unico mastodontico film diviso in 2, vedi Kill Bill
non mi permetterò di spiegare nulla, questo sta ad ogni spettatore
ma è un'opera immensa, pretenziosa sì, ma dà tantissimo al cinema
è un trattato non solo sul sesso, ma sull'uomo e le sue perversioni, sui diversi punti di vista anche su questioni su cui ci si aspetta che ce ne sia solo uno
grandissimo Von Trier, meglio la parte con la Martin, che rende meglio l'idea e istiga maggiormente lo spettatore rispetto alla Gainsbourg...bravissimo anche LaBeouf
insomma, un gioiello

Crabbe  @  07/03/2016 11:10:29
   6½ / 10
Un Von trier manieristico e che si autocompiace in questa prima parte di Nymphomaniac.

Metafore su metafore si susseguono, ma l'autoreferenzialità la fa sempre da padrona.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  23/11/2015 11:25:54
   8 / 10
Un film malato, che non fa nulla per nasconderlo. Von Trier esagera sempre più, ma l'esperienza per girare bei film non gli manca. Di grande livello la sceneggiatura.
Giudizio riferito alla versione "director's cut"; quella cinematografica falcidiata dai tagli non l'ho nemmeno considerata.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  01/08/2015 21:00:46
   6½ / 10
Lars von Trier è stato davvero bravo a pubblicizzare questo film spacciandolo per un porno d'autore, mentre è soltanto un film con molte scene di sesso (la censura era ovvia). E non è un porno perché c'è una storia, e anche abbastanza articolata. Nel complesso però, non è un gran film, dati gli standard di von Trier.

sweetyy  @  30/07/2015 14:35:36
   7 / 10
Non tra i migliori di von Trier ma scorre abbastanza bene e Charlotte è perfetta per la parte.

alex94  @  11/07/2015 14:43:17
   8 / 10
Visto in versione integrale di cinque ore e mezzo e non posso fare altro che ribadire che Lars von Trier è uno dei migliori registi europei degli ultimi anni.
Questa prima parte della sua ultima opera riesce a colpire sia grazie ad una trama intrigante ed interessante, piena di dialoghi ed immagini che sicuramente cattureranno l'attenzione dello spettatore sia grazie ad un aspetto tecnico praticamente perfetto,curatissimo sotto ogni punto di vista.
Eccezionale naturalmente la recitazione,bravissima come al solito Charlotte Gainsbourg nei panni della protagonista.
Azzeccata l'idea di inserire nella colonna sonora "Führe Mich" dei Rammstein.
Consigliato a coloro che apprezzano lo stile del regista danese,evitabile per tutti gli altri.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/05/2015 14:46:29
   7½ / 10
Se è vero che la versione "soft" dell'opera tolga solamente scene di sesso esplicite dalla versione originale penso che la valutazione sia piuttosto obbiettiva e completa, pur non guardando circa due ore di tagliato.
Lars von Trier tenta sempre di sorpredere il suo pubblico affezionato (penso sempre di meno) con storie estreme e immagini disturbanti. Cosi come aveva fatto con "Antichrist" per poi prendersi una pausa con il magnifico "Melancholia".
Il film racconta la vita di una ragazza ninfomane e delle sue "prede", di come aggirare ostacoli grazie al piacere sessuale e come convivere con questo bisogno sfrenato.
Ma, con l'inconfondibile stile del regista, non c'è sicuramente spazio per l'erotismo, qui siamo di fronte ad'una malattia vera e propria che la protagonista cerca di esorcizzare parlandone con il suo salvatore.
Trovo piu' completa questa prima parte (Anche se l'opera andrebbe commentata come unico film) dove assistiamo al procedimento evolutivo e alle prime manifestazioni della ninfomania.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  10/04/2015 19:11:52
   9 / 10
Premesso che ho visto la versione da 5 ore in ligua originale sottotitolata.
Con Von Trier siamo sempre lì . è in grado di spiazzarmi tutte le volte .
Gran film con così tanti argomenti che non saprei neanche da dove cominciare..
Provocatoria questa prima parte .. dove ci presenta la giovane Joe nella scoperta della sua ninfomania.
ottimo tutto dai colori alla scenografia della casa vuota di Skarsgård,alla prova di tutti gli attori, al montaggio che non annoia, ai riferimenti alla pesca ..
è così tutto ben calibrato da avere un senso che mi posso pensare solo che è un genio ..
Poi .. vabbè .. non lo scopriamo questa volta .. Von Trier ... o lo adori .. o lo odi!

Guy Picciotto  @  16/03/2015 18:32:26
   8½ / 10
Considero Antichrist e Melancholia più riusciti...ma ciò non toglie che bisogna tenere in gran conto quest'altra coraggiosa fuoriuscita di seme Vontrieriano.
Credo che questo regista meriti molto rispetto per ciò che fino a qua ha girato, certo io avrei spinto agli eccessi e avrei davvero girato un film porno spostando gli accenti su dei barocchismo spinti al parossismo del sacro vs profano, magari un omaggio a Bazin, del resto il Trier di ANTICRISTO non poteva avvicinarsi a Dreyer ed ha scelto di traslare l'immoto del regista di ORDET in pura nefandezza post sessuale, la natura morta del finale di Anticristo è cinema sovietico all'ennesima potenza ed eventualmente la sregolazione temporale del miglior Robbe-Grillet aggiornata all'evo di internet. La coprofagia è stata sdoganata da un poeta friulano, il sadismo estremo, l'analisi della pedofilia pure e da un mitologico Murgia autore a suo malgrado dell'arcobaleno sovversivo di MALADOLESCENZA, il snuff cannibalico anche, soprattutto da un JACOPETTI drogato di Castaneda e dalla Spirale anfetaminica delle morti da gustare nella loro avvilente oggettività de sacralizzata. Io avrei preso la Thurman per renderla pornoattrice stupefatta, rigorosamente filmata da una cinepresa neutralizzata da ogni ipotesi di mimesi, di soggettiva libera indiretta, ma anche così va già bene perchè la strada da percorrere è quella giusta, la stessa strada che imboccarono nella musica i Coil per intenderci, ovvero l'esistenzialismo spinto all'eccesso dell'escapismo, come Pasolini che gioca a fare De Sade, così come i Coil manipolarono la materia industrial trasformandola in post tramite quartetti d'archi che fanno all'amore con il sequencer, per delineare i confini di un perimetro musicale estasiante, oltre quindi il sesso, oltre la parola oltre l'arte, oltre l'organico per rivitalizzare proprio quest'organico che oggi tanto ci manca: sangue, sudori, spermi, cosmi.

jake1234  @  11/03/2015 17:18:58
   9 / 10
Trier ha un modo di esprimersi tutto suo che ami o odi, credo di essere della prima categoria. Questo film etichettato come film scandalo per le numerose scene di sesso è l'esatto opposto di un, come poi l'hanno chiamato "porno d'autore" (ok ho visto la versione corta ma il discorso non cambia). Trier ci rapisce con tutti i suoi concetti e le similitudini per fare una favolosa introspettiva dalla vita di una ninfomane visto da due sguardi opposti, il primo è della diretta, il secondo è di un signore ebreo e colto (rappresentante una sorta di barlume di luce (almeno fino quasi alla fine del secondo volume) rispetto alle altre persone da lei conosciute.
Questa introspezione viene spiegata attraverso concetti e similitudini da brivido, partendo dal satanismo (il mea vulva) ed arrivando a concetti musicali (triade di bach) fino ad arrivare alla sezione aurea e a fibonacci, tutto questo viene inserito nel film in maniera assolutamente perfetta.
Guardandolo ho avuto i brividi per gran parte del tempo.
Il concetto di "triade del sesso" è quello che ho apprezzato di più, la scena in cui viene espresso è la migliore dopo il prologo di Antichrist.
Favoloso

pernice89  @  04/03/2015 13:49:36
   7½ / 10
Lars Von Trier piace o no piace, e a me piace. Devo ammetterlo, non sempre lo capisco e ogni tanto lo trovo eccessivamente drammatico, anche in questo Nymphomaniac c'è stato qualche attimo in cui cadevo nella noia. Ma solo qualche breve scena. Nel complesso mi è piaciuto. Per raccontare la ninfomania è necessario inserire scene di sesso, quindi mi vergogno di sentir dire da alcuni che questo è un film porno. Ma va beh. E' bene evidenziato il risvolto psicologico di questa turbe. Particolari le analogie della ninfomania ad altri aspetti quali la pesca e la musica. Inoltre, come gusto personale, per quanto riguarda la colonna sonora ritengo ottima la scelta di una canzone dei Rammstein.
Quindi, se non vi piace Von Trier, lasciate perdere questo film. Altrimenti ve lo consiglio.

lord_arioch  @  17/02/2015 19:51:08
   9½ / 10
In questo caso c'è poco da dire: Il capolavoro di Von Trier

Elmatty  @  16/02/2015 14:56:44
   8 / 10
Lars von Trier non si smentisce mai.
In verità questo Nymphomaniac doveva durare cinque ore, la produzione però l'ho ha ridotto a 3 ore e mezza diviso in due film.
Il regista prende le distanze dal suo stesso film in questa versione tanto è vero che la prima cosa che si vede è la scritta che il regista non condivide questa versione cinematografica.
Durante il film si vede a volte che il montaggio sembra stato fatto per coprire dei tagli pesanti.
Tornando al film il regista affronta per l'ennesima volta il tema della depressione attraverso lo sguardo di una ninfomane.
Le metafore usate da Trier per cercare similitudini sui comportamenti della protagonista sono utilizzate in maniera eccelsa (la pesca, gli alberi, la sinfonia di Back) e aiutano la pellicola a procedere senza scadere nel ridicolo o nel volgare.
Anche se la voglia di Trier per la provocazione lo porta ad inquadrare in maniera esplicita gli attori intenti a compiere un rapporto sessuale, una scelta che pochi anni fà sarebbe stata senz'altro provocatoria ma al giorno d'oggi, con Internet e l'ampia disponibilità di video porno circolanti, fan si che questa provocazione scade fin dalla prima inquadratura.
In altri termini questo Nymphomaniac si pone come qualcosa di nuovo quando non lo è.
Questa prima parte della storia di Joe scorre in maniera ammirevole e non annoia mai, la prova degli attori è semplicemente stupenda anche dei comprimari.
Le immagini sono splendide e piene di significato.
Insomma un ottimo film di Trier che però senza la parte seconda non ha il minimo significato.

ValeGo  @  16/01/2015 10:30:27
   6½ / 10
Ho trovato intriganti e interessanti i paragoni che il vecchio Selingman tira fuori dopo ogni racconto di Joe; la metafora della pesca e della polifonia sono belle e raffinate; la storia del padre di joe sull'anima degli alberi, i tronchi nudi d'inverno, colpisce molto. Paradossalmente mi hanno colpito di più le scene e i dialoghi che non hanno a che fare col sesso, che nel film è talmente sbattuto in faccia ad ogni occasione che diventa routine. Forse potrebbe essere anche un effetto voluto dal regista, in fondo Joe stessa si è talmente abituata al sesso, elemento imprescindibile della sua vita che la accompagna in ogni eveno importante, da essersi quasi assuefatta al punto tale da non provare nulla con il suo unico vero amore, Jerome. Non mi sento di dare un voto più alto però, mi aspettavo che una tematica così coinvolgente e sconvolgente mi prendesse di più, invece in alcune fasi l'ho trovato un pò lento. Ah una cosa che non si può vedere (gusti personali): l'abisso tra la Joe ragazza (bella) e la Joe che racconta (brutta).

lupin 3  @  13/01/2015 02:47:08
   9 / 10
Nymphomanic è sicuramente un film ben narrato e ingiustamente criticato.
Ottimo lavoro.

william sczrbia  @  05/01/2015 19:27:30
   7½ / 10
sicuramente nn facile giudicare lars,per me l'idea è originale e nn l'ho trovato troppo estremo come temevo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  27/12/2014 12:10:56
   7 / 10
Da un film che dovrebbe essere durato più di 5 ore, ne è stato ricavato questo pilot di 2. Inutile girarci attorno, bisogna essere franchi, Von Trier è Von Trier, non guarda in faccia nessuno. Il capitolo 1 da solo non ha molto significato in sé, è il secondo il vero cuore dell'opera, per questo vi invito a leggere il mio commento del suddetto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  23/12/2014 17:50:46
   9 / 10
Dopo anni di depressione nichilista a tratti opaca, Von Trier torna ad affidare a un'eroina l'onere di una paradossale liberazione di genere: il suo cinema non cessa di apparire disturbante e contraddittorio, ma la sua ultima opera vola alto, sorretta nonostante la durata da grande ispirazione sia in fase di scrittura sia di messa in scena, e sfiorando in alcuni momenti il Bergman di "Sussurri e grida".
Questo primo episodio è a mio avviso, per tenuta complessiva, la parte migliore dell'opera, che va vista comunque come un unico film.

Beefheart  @  22/12/2014 12:13:10
   8 / 10
Meno male! Con questo il buon Lars, oltre alla sua media, ha risollevato anche il mio morale, nonchè la stima che ho di lui. Non che i due suoi precedenti lavori (quelli facenti parte della medesima trilogia di Nymphomaniac) fossero pessimi, ma soprattutto il tanto decantato Melancholia mi aveva lasciato un po... come dire... con il colpo in canna. Più belli che consistenti. Senza dubbio.
Qui invece si (o ci si) riscatta alla grande. Tutto funziona, tutto torna e tutto ha effetto.
Ottime la scelta del cast e la risultante recitazione.
(Parere personalissimo: forse quella che mi ha meno convinto è stata proprio la più osannata Uma Thurmann e più per colpa del regista che sua)
Perfette le scenografie, fluente la sceneggiatura, buoni i dialoghi ed interessante il soggetto.
Bocciatissima invece la campagna di lancio, solitamente troppo sensazionalista, nel marchiarlo come "porno d'autore", laddove porno non è ma solo d'autore.

Ora, siccome me lo sono sparato tutto per intero non sarei in grado di dire dove finisce il capitolo uno e dove inizia il due, ma si può senz'altro affermare che la densità erotica va via via diluendosi man mano che il film procede, sino ad arrivare quasi alla sola introspezione psicologica della protagonista come unico aspetto del film. Al netto di ciò, mi sono piaciute tutte e due le parti: quella più oscena in quanto sobria, sincera e priva di orpelli, e quella più parlata, per gli stessi motivi.
Ottimo, consigliato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  25/11/2014 17:14:25
   6½ / 10
Eccoci al capitolo finale della trilogia della depressiona firmata Von Trier, non c'è nulla da dire, Von Trier é un grande regista, e molto particolare, Nymphomaniac è lo stesso, un grande film e molto molto particolare.
Allora perchè dare solo un 6 e mezzo al primo capitolo(il secondo qualcosina in più, ma è da 7) e non un 8 o 9? il motivo e semplice, il film è strettamente personale e molto provocante, ma in alcuni momenti diventa troppo filosofico, troppo ripetitivo, e soprattutto lento, questo non possiamo negarlo, più di una volta mi son detto che due balotas, però non annoia e non diventa banale, riesce come pochi film a trattenerti e farti rimanere incollato alla poltrona, non è privo d'interesse, anzi e ricchissimo, e soprattutto ricerca nell'animo umano uno dei suoi anfratti oscuri, e a mio avviso ci riesce benissimo.
Poi la tecnica cinematografica di Von trier è indiscutibile, soprattutto le riprese, mi piacciono un mondo, molto particolari e convincenti.
Non voglio scrivere pappardelle lunghe un km di spiegazioni o altro, però è veramente intrigante, poco ma sicuro, Von Trier e un regista particolare, non c'è nulla da fare, o lo si ama, o lo si odia, come il suo film, può sconvolgere, può far arrabbiare, irritare, ma merita decisamente una visione.
Von TRIER innarestabile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  19/11/2014 11:38:15
   9 / 10
Chi avesse l'intenzione di avvicinarsi a Nymph()maniac col pungolo di sbirciare scene di pornografia e di sesso arrapante stia pure alla larga. L'opera di von Trier è altra cosa, votata com'è a un auto-indagine viscerale che coinvolge in prima persona le nevrosi dell'autore. Perchè il regista danese, nonostante le locandine e i trailer più o meno espliciti, è in realtà interessato a blandire l'indifferibile necessità di scoprire la mappa della sua anima, dei desideri più reconditi, degli impulsi più indicibili.

Nella prima scena, bello inzuppato d'acqua, lo spettatore è già pronto a farsi condurre all'asciutto attraverso il lento inabissamento in una botula oscura che altro non è se non il cosmo filmico trierano (calza a pennello un parallelismo con l'incipit di "Velluto blu" e l'entrata nel cervello/orecchio). La trappola è bell'e che costruita: il racconto in cui siamo sprofondati ha un profilo letterario (la storia svelata per capitoli e i lunghi dialoghi teoretici tra i due protagonisti) che svela con calma ogni dettaglio, esaltato addirittura da simbologie inequivocabili (l'ironia è abbondante e trascinante).

Il cinema di oggi, svenuto come Charlotte Gainsbourg nel vicolo, viene ridestato da un colpo di pistola (di nuovo al buio, il sipario si abbassa, la storia finisce) sparato dal suo autore in nome di un'arte sconvolgente e miracolosa, che insegue l'antinomia nodale per la sopravvivenza del contraddittorio, del senso critico, della cultura tutta.

lukef  @  02/11/2014 15:21:12
   6 / 10
Personalmente mi ha annoiato. Lento, verboso, auto-celebrativo, scioccamente provocatorio e scarsamente erotico. Non che quest'ultima caratteristica fosse dovuta ma un po' me l'aspettavo.
Poi certo ci sono i pregi che però, vista la regia, non perderei tempo ad elencare.
Mi riservo ulteriori commenti dopo la seconda parte.

deliver  @  14/10/2014 02:39:58
   6 / 10
Ho molto apprezzato i film di Lars, tanto che mi ritengo suo estimatore e sin dagli esordi. Sinceramente però, Nymphomaniac mi ha lasciato alquanto indifferente.
C'è da dire poi che tale opera arriva da noi in versione censurata - a beneficio del dubbio, guarderei la versione uncut. Per il resto, chiaro l'intento del regista di rappresentare il sesso come un qualcosa di matematico, freddo, algebrico. Meno chiari restano gli ulteriori contenuti allegati al tema principale; rischio che del resto corrono tutte quelle pellicole troppo "personali" e legate ad un esigenza intima e privata del regista. Azzardo un'interpretazione: Lars mi sembra molto spaventato dalle donne, intimidito, forse incapace di avere un rapporto maturo e sincero con loro. Quindi il cinema diventa il mezzo per addentrarsi in un orizzonte che nella realtà gli è negato, l'esigenza di spiegare razionalmente e quasi con metodo scientifico qualcosa che resterà inconoscibile per lui.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/10/2014 09.24.47
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Woodman  @  28/07/2014 21:34:25
   8 / 10
Il primo capitolo del gridatissimo e tanto atteso ultimo lavoro di Von Trier, a sorpresa, si è rivelato un film incredibilmente soave, quietissimo.
Tanto disteso quanto coinvolgente.

Ricco di immagini interessanti e intelligenti soluzioni visive, questo primo volume di "Nymphomaniac" srotola una vicenda intrigante e delicatamente -nonostante tutto- trattata, affidata alla recitazione di pietra dell'algida e sensualissima Gainsbourg.

Un racconto-fiume pregno di metafore grandi e piccole, narrato con perizia e cura meticolosa, sostenuto in tal senso anche da una regia appassionata e attentissima alle molteplici sfumature comportamentali dei personaggi.

Una messa in scena efficace, illuminata da una luce avvolgente e una fotografia dai toni caldi e terracei, garante un'atmosfera scarna e sacrale.

Un cast di altissimo livello nel quale si distinguono anche il fedele e ottimo Skarsgard e la giovane Martin, mentre la Thurman è semplicemente incredibile, ha soddisfatto pienamente le mie aspettative e reso memorabile un capitolo di indeterminabile carattere, sospeso su troppe corde per essere etichettato, sì, si può proprio dire stavolta. Purtroppo la resa ottimale del cast è macchiata dal pessimo La Beouf, attoruncolo di veramente poco conto e sostanza, privo quasi del tutto di carisma e interesse.

In alcuni momenti i dialoghi -cadenzati e coinvolgenti- toccano vette di assoluto incanto, le digressioni sono incastrate alla perfezione e quindi intonatissime, inoltre sono pieni di ironia squisita e intelligente, piacevolissima, sontuosità e raffinatezza si sovrappongono con una classe e una maestria unica, che conferisce al tutto una fluidità non comune per il cineasta danese.

Ottima la scena in treno, con corredo di cioccolatini e fili di sperma.

Sembrava un miracolo: Lars era riuscito a stare al suo stesso gioco con il ritegno e l'orgoglio più imprevisti, ovvero rendendo consuete, familiari, il più possibile accessibili le scene più scabrose e teoricamente scioccanti. La sua follia malata e la sua provocazione avevano trovato un quadro perfetto e coerente in cui inserirsi e parlare al pubblico, lo scandalo sembrava dunque essere riconosciuto da Lars come quanto di più naturale e normale ci fosse da rappresentare, era proprio in questo modo che il regista aveva trattato il suo materiale più impressionante. Sembrava davvero un traguardo, una seria considerazione del proprio lavoro e quanto di più benevolo si possa pensare e tante altre cose e bla bla bla, sì, grandioso, maturità raggiunta, finalmente...
Oppure si poteva pensare che Lars avesse fatto apposta a martellare i fanatici (e non solo) tradendo la sua primaria identità, cioè quella di furbacchione pronto a dare al pubblico esattamente ciò che vuole purchè urli di tutto e di più fra il suo nome e il suo scandalo.. per poi in realtà scioccare tutti quanti con un effetto opposto: aver impostato il tutto con una simile pacatezza e un simile rigore pluridirezionale e multisignificativo, con mille ricamini, significanti, emblemi, specularità, intrecci e fusioni, tutti immessi in un contenitore soffice e diseguale, imprevedibile, coeso e coerente, sarebbe significato fregare brillantemente tutti e con una classe magistrale ed esemplare, consegnando alle bocche, alle pance, ma soprattutto alle menti del pubblico non solo aria fritta, ma sostanziosi, riflessivi, ricchi, quantopiù possibile sinceri pezzi di grande Cinema contemporaneo. Un Lars finalmente impermeabile alle grossolane ma spesso purtroppo veritiere accuse di tromboneria.

Già, così sembrava...
Poi arrivò il Vol. 2.

topsecret  @  23/07/2014 17:50:19
   7 / 10
NYMPHOMANIAC non è il classico film scandalo di Von Trier, ma è qualcosa che esula dalla sola voglia di colpire il pubblico. E' una sorta di seduta psicologica sulla spinta sessuale che si ripercuote nella vita di una donna fondamentalmente sola, nonostante la miriade di uomini conosciuti.
La narrazione del film segue un percorso ben articolato che si divide in capitoli, cinque in questa prima parte, tutti a scandire il ritmo di una vita spesa alla ricerca del piacere fisico inteso come punizione verso l'amore, un sentimento difficile da gestire che comporta troppa fatica e dolore.
La storia raccontata da Von Trier, attraverso il viso stanco e consumato della Gainsbourg, ha un ritmo cadenzato, capace di mantenersi stabile per tutto il tempo coinvolgendo lo spettatore fino all'epilogo provvisorio. Il resto lo fanno gli attori regalando delle performance apprezzabili che contribuiscono al successo del film, che secondo me va visto senza preconcetti di sorta, apprezzandone le intenzioni e le emozioni umane e a volte crude che mette in evidenza.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  17/06/2014 14:07:00
   8 / 10
Una delle opere più ricche e riuscite di Trier (personalmente le posso contare sulle dita di una mano restando comunque larghi), affidato alla narrazione di Joe e Seligman, novelli Emmanuelle e Mario, per chi ha masticato la saga di Emmanuelle della compianta Kristel, danno vita ad un pamphlet verbale sul sesso, il 1° volume è un'indagine documentaria e sociologica sulla genesi del piacere, dagli albori all'estinzione di ogni segnale orgasmico. Ci conducono lungo le tappe di una dipendenza, tra aforismi di vita, metafore che spaziano dalla pesca, uomini che abboccano, alla gastronomia, la rugelach, la forchetta da dolce, citazioni (anche auto tanto per crogiolare il suo ego, ha modo di rievocare l'incipit di 'Antichrist'), funebri e non a Poe, c'è un parallelo sul suo decalogo Dogma, una ribellione nei confronti dell'amore colpevole di essere un movente più seminato nei delitti di quanto lo siano quelli a sfondo sessuale.
Addirittura spazia nella proporzione divina nell'arte, anche per esibire una conoscenza personale che spazia e sconfina in ogni campo, numerologia che sembrano ricordare il tediante ultimo capitolo, una 60ina di pagine di 'Guerra e Pace', in cui Tolstoj ammosciò il lettore tra matematica e teologia.
Finale quasi da serial ammicca il cliffhanger allacciandosi al 2° volume, è un Trier più complesso ma ordinato, audace lo è sempre stato, doveva andare oltre e lo ha fatto con scene esplicite (passo che osò anche in 'Idioti') non erotiche o sensuali ma carnali, libero da ogni retaggio, Dreyer e Tarkovskij riposti momentaneamente in un cassetto, il formalismo c'è ma risulta pertinente. Se appassionante è, il merito va anche ad alcune trovate estetiche, come il puzzle mentale di Joe ricercando negli altri passeggeri del treno componenti di Jerome. Mai amato, troppo compiaciuto, ego smisurato, sperimentalista di forma peccando di sostanza (troppe volte esibiva filosofia spicciola), sceneggiature trascurate, concept reiterati prosciugati da ogni novità, ma stavolta ho avuto la sensazione di un dosaggio più oculato nei suoi disparati riferimenti, autore non più a 180°, finalmente inizia a camminare con le sue gambe i suoi temi, questa trilogia della depressione seppur nata da un tributo al sovietico è indubbiamente la più personale del danese.

Oskarsson88  @  10/06/2014 19:14:19
   8 / 10
Tutto pazzo cane Lars, come al solito fuori dalle righe. La giovane attrice mi ha fatto impazzire, peccato non averla incontrata

chem84  @  27/05/2014 21:37:26
   8 / 10
Stesso commento che vale per i 2 episodi, in quanto la visione è stata consequenziale e il film non ha secondo me ragione di essere separato in due parti.
Già si parte coi Rammstein e se il buon giorno si vede dal mattino, siamo a buon punto.
Poi parte il doloroso e contorto racconto, tra un "Prima di tutto il piacere" e un "Non si può fare una frittata senza rompere qualche uovo", il tutto condito da aneddoti interessanti (a proposito Lars, sapevo già di essere abbastanza spensierato, non c'era bisogno di farmelo notare tirando in causa il giochino del taglio delle unghie).
E in questo racconto si finisce col perdersi senza rendersi conto delle ore che passano e dei tempi morti che indubbiamente ci sono, ma che davvero non lasciano traccia.
Charlotte Gainsbourg sempre ottima, anche se la Joe giovane aveva una marcia in più.
Un gran bel finale poi testimonia come L.V.T ci abbia positivamente fregato ancora, lasciandomi inoltre col sospetto che su quel set, nonostante diverse smentite, qualcuno si sia divertito sul serio.

7219415  @  19/05/2014 16:29:00
   7 / 10
un uomo che soffre della stessa malattia(quindi il 90%?) se così vogliamo chiamarla (Per quel che mi riguarda non lo è) non potrebbe mai avere tante gioie!

Macs  @  10/05/2014 11:42:28
   6½ / 10
Mi aspettavo qualcosa di meglio da LVT. Il film si lascia seguire, avvince anche abbastanza, ma non convince del tutto. Qualche metafora qua e là, anche aiutata dal montaggio comparativo, ma meno potente che nei primi due film della trilogia sulla depressione (Antichrist e Melancholia). La storia è anche meno surreale, più calata nella realtà nuda e cruda, e per un autore visionario come LVT questo non aiuta la sua poetica. Paradossalmente, la scena più surreale è proprio quella con la Thurman, cioè la meno riuscita perché calata su uno sfondo del tutto realistico che la fa risultare inverosimile. Si fanno preferire le scene in casa di Selingman rispetto a quelle in flashback, sia perché i due attori hanno uno spessore che quelli del flashback non hanno, sia perché Selingman stimola il dialogo e la riflessione con citazioni e paralleli colti decisamente apprezzabili.
Il Volume I comunque non fallisce il suo intento: tenere alto l'interesse verso il Volume II.

bluechip  @  03/05/2014 14:09:16
   7½ / 10
La storia di una ninfomane, tra un rapporto sessuale e l'altro. Smettere di fare sesso per una ninfomane non è semplice, ma ancora più difficile è allacciare rapporti umani che siano diversi dal sesso in sè. La protagonista non riesce a non intrattenere rapporti di amicizia, la vita dipende dal sesso, difatti non ha nemmeno un'amica donna, se non nell'infanzia, e anche quest'amicizia non ha nulla a che vedere con un'amicizia normale, ma è devota al sesso. Un film che riesce a non essere lento, sebbene il pericolo ci fosse, intrinseco nella storia.

Invia una mail all'autore del commento FlatOut  @  30/04/2014 16:13:05
   8½ / 10
Trier ha un modo di esprimersi tutto suo che ami o odi, credo di essere della prima categoria. Questo film etichettato come film scandalo per le numerose scene di sesso è l'esatto opposto di un, come poi l'hanno chiamato "porno d'autore" (ok ho visto la versione corta ma il discorso non cambia). Trier ci rapisce con tutti i suoi concetti e le similitudini per fare una favolosa introspettiva dalla vita di una ninfomane visto da due sguardi opposti, il primo è della diretta, il secondo è di un signore ebreo e colto (rappresentante una sorta di barlume di luce (almeno fino quasi alla fine del secondo volume) rispetto alle altre persone da lei conosciute.
Questa introspezione viene spiegata attraverso concetti e similitudini da brivido, partendo dal satanismo (il mea vulva) ed arrivando a concetti musicali (triade di bach) fino ad arrivare alla sezione aurea e a fibonacci, tutto questo viene inserito nel film in maniera assolutamente perfetta.
Guardandolo ho avuto i brividi per gran parte del tempo.
Il concetto di "triade del sesso" è quello che ho apprezzato di più, la scena in cui viene espresso è la migliore dopo il prologo di Antichrist.
Favoloso

BrundleFly  @  29/04/2014 10:49:02
   7 / 10
Trattandosi di un film unico, diviso in 2 parti per ragioni commerciali, aspetto di vedere anche il secondo volume (ancor meglio la versione integrale) per poter dare un giudizio complessivo.
Da quello che ho potuto vedere fino adesso, si può dire che tutto lo "scalpore" e lo "scandalo" montato dietro l'ultima fatica di LVT son stati più che inutili. Sinceramente trovo molto più volgare, per dire, la saga di "American Pie", ma quella piace e nessuno ha nulla da ridire, anzi la maggior parte delle volte escono al cinema senza neanche il divieto.
Il film è tecnicamente perfetto, come anche gli attori (pure Shia LaBeouf l'ho trovato meno insopportabile del solito). L'unica pecca, è che a tratti è davvero molto lento, ma si sa che è lo stile del regista.
To be continued...

Alex2782  @  27/04/2014 23:51:33
   6 / 10
Lento ma godibile, ma troppo troppo lenti, do un 6 ma aspetto di vedere il volume2 per un giudizio globale

GianniArshavin  @  26/04/2014 13:59:38
   7½ / 10
Profondo , provocatorio , sottilmente ironico e purtroppo a tratti trash sono solo alcuni dei tanti elementi che vanno a comporre il volume 1 dell'ultimo film di Lars Von Trier.
Come in ogni sua opera il regista danese ci trascina nelle sue paure e nelle sue ossessioni imprimendo alla storia un forte tasso simbolico che potrebbe far storcere il naso allo spettatore meno appassionato.
Già dal confronto fra Joe e l'uomo che le offre riparo si denota la forte vena surreale e metaforica della vicenda; tante le citazioni colte menzionate con un preciso scopo e\o significato , tanti anche i momenti da "decifrare" che hanno come base il sesso , fulcro della storia non solo per l'aspetto puramente erotico ma per tutte le sue connotazioni.
Molto poetiche e significative alcune sequenze, come tutto il capitolo della malattia del padre o il grottesco e sofferente sfogo della Thurman.
Purtroppo come detto Von Trier in alcune sue pellicole vuole provocare a tutti i costi e sovente questa sua fissa lo porta a scadere nel trash , e in Nymphomaniac tale difetto è presente in forti dosi. Scene come "la setta della vulva" proprio mi son sembrate fuori luogo.
Degne di nota la colonna sonora , la regia , l'ottima sceneggiatura e un paio di citazioni di "Solaris" di Tarkovskij.
Malgrado quindi qualche fastidiosa pecca il primo volume di Nymphomaniac mi ha convinto pienamente in attesa della seconda e conclusiva parte.

Light-Alex  @  20/04/2014 11:18:00
   7 / 10
Per commentare questo film devo sicuramente fare delle premesse, come probabilmente avranno già fatto in molti prima di me. Chiaramente è difficile avere una sincera valutazione del film avendo visto la versione tagliata e censurata del cinema italiano e inoltre non avendo ancora visto la seconda parte che immagino darà un taglio differente a tutta la storia.
Dunque, la strutturazione della storia a macro-capitoli mi ha ricordato Tarantino (forse non è nemmeno un caso che infatti sia presente anche Uma Thurman nel cast). Devo fare un plauso per la fotografia, e devo dire che anche il sonoro e la scelta della colonna sonora mi sono piaciuti.
All'inizio la prolungatissima scena di silenzio, con le lente immagini della neve che cadeva sul sobborgo, spezzate poi di colpo dalla cruda canzone dei Rammstein mi aveva fatto decisamente ben sperare.
In realtà la buona premessa si è un po' persa per strada…
Le pecche principali sono state secondo me l'eccessiva lentezza dei frammenti del dialogo tra la protagonista e il signore anziano che la soccorre. L'essere così tanto "old" e naif del signore delle volte era quasi comico, e secondo me stonava troppo con la storia e spezzava troppo il ritmo. Lei gli parlava di esperienze erotiche al limite e lui gli parlava di ami da pesca e sequenze di Fibonacci senza sconvolgersi minimamente… mha… non ho ben capito se la censura ha tolto qualche pezzo chiave del dialogo tra i due (qualcosa sicuramente si è perso) oppure se magari il rapporto tra questi due personaggi verrà meglio chiarito nel volume II. Possibile, probabile, staremo a vedere.
Devo dire inoltre non così esplicito come pensassi. O come al solito la critica pompa troppo qualcosa che era molto più soft di quello che si diceva, oppure seriamente la censura è stata massiccia in Italia. Tutto sommato ho visto di peggio, si inserisce in quei film che vogliono essere dei drammi, con però un "alto contenuto erotico", rimanendo un po' a metà strada e non convincendomi al 100%.
Comunque girato bene, trasmesso bene il senso di insoddisfazione e incomprensione della protagonista. Attori credibili. Il giudizio è tutto sommato positivo attendendo il seguito.

Larry Filmaiolo  @  19/04/2014 13:28:43
   7½ / 10
al di là di facili speculazioni pseudo pornografiche a livello di marketing e non, il film oltre ad essere di squisita fattura (dopotutto è Lars) affascina e, perchè no, fa pensare. aspettando la seconda parte.

Darkman lives  @  19/04/2014 03:25:09
   6½ / 10
Dunque, premetto che a me Von Trier piace ( anche se non incodizionatamente) e che considero grandiosi film come " Dogville" e "Le Onde del Destino" , "Europa"; mentre proprio non ci siamo con " Antichrist", una delusione. Una seconda premessa, doverosa. E' praticamente impossibile recensire " Nymphomaniac " adesso perchè questo è davvero solo il primo tempo di un film intero di quattro ore, e perchè qui vengono aperte una serie di trame e di interrogativi che con ogni probabilità saranno sciolti con la seconda parte. Ok, qui ci viene presentata la protagonista Joe e la sua storia viene raccontata all'anzianotto Seligman e somiglia un po' ad una seduta di psicoterapia con quel suo andare avanti e indietro nel tempo, ci mostra Joe bambina intenta a scoprire la propria sessualità insieme all'amica del cuore. Poi ce la fa vedere adolescente ansiosa di perdere la propria verginità, poi giovane ragazza che gestisce la propria vita sessuale in modo si direbbe matematico, cinico nell'avere rapporti sessuali multipli con svariati uomini nell'arco di una sola giornata, incurante delle conseguenze, delle famiglie che va a rovinare, dei sentimenti che potrebbe ferire, e via così. Ma le cose non stanno proprio come sembrano. Joe non dice tutta la verità ( non ancora). Pare avercela con se stessa, nasconde una parte di se; di fatto il sesso pare essere un'arma di difesa, non di offesa; e non è merce di scambio( Joe non si concede per avere favori). Tante, troppe cose sono oscure e non( ancora) spiegate. Von Trier da parte sua racconta tutto quanto senza inibizioni, mostra momenti di sesso esplicito che potrebbero starci in un hard ( e la versione italiana è pure censurata...) anche se non se ne compiace. Piuttosto, ci aggiunge un'ironia a volte feroce, spesso divertente però non necessaria ( i numeri di Fibonacci, la polifonia di Chopin...) poco o per nulla attinente alla trama. Se Charlotte Gainsbourg è piuttosto brava nel suo non facile personaggio e la giovane Stacy Martin ha certamente il volto giusto per la parte, nondimeno Von Trier sembra un po' girare a vuoto, come il film, probabilmente per via di un tono discontinuo, ora appassionato e conducente all' empatia, ora inspiegabilmente freddo e distaccato. Si direbbe quasi che Von Trier lasci volutamente in sospeso ogni interrogativo sulla vera natura di Joe, invitando a non perdere la seconda parte, anzi, il secondo tempo. Necessità di prendersi tutto il tempo necessario a raccontare la storia di una vita, un'identità, un'anima... oppure mania di grandezza, vi racconto una vita intera, non posso ridurre a due ore. Oppure, nella peggiore delle ipotesi cinico calcolo, prendi uno al prezzo di due? Non è dato sapere, per ora. Si può solo aspettare la fine della storia.

spoonji  @  18/04/2014 18:04:48
   8 / 10
Presentato dalla stampa e dal marketing quasi come un porno, Nymphomaniac è l'esatto contrario.
E' l'assenza di piacere e di amore, la mancanza di un qualsiasi contatto fisico "caldo". Von Trier fa vedere (quasi) tutto ma non fa provare nulla.
La simbologia presente in questo film è tanta e fitta, esattamente come in Melancholia e Antichrist, ci sono tantissimi elementi apparentemente secondari o inutili che si depositano nella mente e lì rimangono a fermentare.
La sequenza del trittico di Bach, dopo quella iniziale di Antichrist è la migilore di sempre.

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Ultima risposta 23/04/2014 17.46.32
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JOKER1926  @  18/04/2014 02:10:15
   7½ / 10
Lars von Trier agisce e si muove su fili anticonvenzionali, le produzioni del cineasta danese hanno lo scudo che protegge le ideazioni dell'anti e del contro.
Il pensiero di von Trier è obliquo, sproporzionato e spiazzante. "Nymphomaniac vol.1" un esempio pesante, totale.

Chi ha visto e preso in considerazione tale regia sa, con ogni probabilità del caso, di trovarsi di fronte ad un qualcosa di personale e di devastante, spesso per gli occhi ma non solo.
"Nymphomaniac" è la tenebrosa storia di una ninfomane catapultata in un gioco ove è schiava di un meccanismo più grande di se stessa. Il sesso come droga, il sesso che rende analitica ogni situazione, nel nome di una vuotezza di intelletto, o meglio di sensazioni. Impostato su una linea narrativa compatta, un interlocutore e una narrante, il film sa parlare al proprio pubblico in modo squisitamente lineare, ma anche in modo magico.
Fin da subito sale in cattedra, perentoriamente, Lars von Trier. L'inizio del film accompagnato da un buio di fotografia e da una musica rock pesantissima e potentissima vanno a sigillare un carrellata di immagini che meritano di essere abbracciate nelle concettualità dello sperimentalismo; operazione totalmente riuscita.
Preparato l'alone funesto e oscuro è von Trier a creare un banchetto di immagini, filosofia e cultura. La componente che congiunge tutto è quella del sesso. Sesso pretesto e fine di ogni circostanza.
Joe, la donna trovata dal Selingman, assume ben presto una portata misteriosa ed estrema, infatti i concetti di estremismo sono presenti perennemente, in ogni dinamica, in ogni segmento emerge un potenziale estremismo. Il sesso è caricato di un simbolismo non naturale. "Nymphomaniac" non presenta nel suo ventre alcun punto morto e prosegue, a testa alta, una battaglia con lo spettatore. Il regista introduce, spesse volte, nel film, aneddoti e pillole di cultura; nel finale la scena spezzettata in tre spazi è un qualcosa di classe epocale, fra audacia e stile inedito. Ma vincente.

La visione del controverso prodotto (che talaltro si scompone in due volumi) è da consigliare, assolutamente, sul grande schermo. Lo spettatore deve captare i silenzi e le debordanze di acustica e di immagini, siamo alla corte di un disegno che si schianta in un trasversalismo poetico e a suo modo bisognoso, "Nymphomaniac" diviene una gemma nera del Cinema.
Si potrebbe continuare in questa analisi, le percezioni sono tante; le situazioni si addensano in cose filosofiche e di impatto estetico; la pellicola preserva una forma e uno stile di categoria sopraffina. In alcuni momenti la totalità sessuale della protagonista, Charlotte Gainsbourg, porta alla mente le filosofie pasoliniane, sembra di esser giunti al pratone della Casilina...

Aztek  @  15/04/2014 22:28:08
   8 / 10
Folle, crudo, diretto, questo è Nymphomaniac Vol. 1 del sempre discusso Lars Von Trier.
Pellicola non per tutti, come dimostrano i tanti voti altalenanti, con una fotografia di altissimo livello. Ottimo anche il montaggio così come anche le interpretazioni della giovane Stacy Martin (personaggio non semplice da interpretare), di Slater e della Gainsbourg (oramai presente in quasi tutti i film del regista danese).
La sceneggiatura incuriosisce sin dalle prime battute.
Non vedo l'ora di vedere la seconda parte.

TheLegend  @  15/04/2014 05:16:50
   8 / 10
Per fortuna ci sono "pazzi" come Lars a questo mondo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/04/2014 00:53:55
   7 / 10
"Sono una persona malvagia"
Quanto declarato da Joe all'inizio di Nymphomaniac mi ha dato la sensazione di un'affermazione somigliante ad un marchio d'infamia imposto, non da una reale convinzione. La sessualità di Joe è la chiave principale per arrivare o per cercare di capire l'animo di questa donna. di quello che può essere considerato il male di vivere sotto certi codici imposti da una società borghese che nella pellicola di Von Trier ne costituisce il bersaglio principale, non privo di molte, forse anche troppe digressioni. Il ruolo di Skaalsgard è sostanzialmente neutro nella sua ostentata quasi, austerità. E' l'ascoltatore ideale perchè non giudica ma stimola la protagonista a vedere le cose da un'altro punto di vista. Nella prima parte di questo film il regista dipana il racconto, dispone le molte carte a sua disposizione in previsione del successivo sviluppo nel volume secondo. E' una pellicola complessa dove è facile perdersi perchè riassume un po' tutto il suo cinema, considerando anche lunghezza del film stesso.

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Ultima risposta 14/04/2014 14.33.05
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corey  @  12/04/2014 23:49:52
   6 / 10
Stavolta non ci siamo caro Lars, sufficienza raggiunta grazie allo stile inconfondibile di regia e alle interpretazioni degli attori Gainsbourg e Skarsgard su tutti, il resto l'ho trovato vuoto e spero che il volume 2 sia migliore... Avevo paura della voglia di esibizionismo del regista danese, per ora ahimè è confermata

slint  @  12/04/2014 15:54:49
   8 / 10
Bellissima la prima parte,l'ho trovata quasi Tarantiniana quando lui associava le azioni della "avventuriera" alla pesca..il resto sembra un vortice dove sei solo curioso di vedere dove si spingerà' la protagonista e Lars..cmq sono andato a cercare per informarmi per capire che non sono gli attori che fanno sesso,perché' in certi momenti sembra veramente che siano loro a farlo..alla profondità del film questo super lavoro di realistica credo porti poco, (credo serva solo per farne parlare) per questo gli do' mezzo punto in meno..

faby90  @  11/04/2014 17:13:15
   7 / 10
premettendo che avevo dietro di me persone che ridevano, e non capivano forse il significato del film, o gente che a 30 minuti dalla fine ha abbandonato la sala, questo film posso dire che lo avrei realizzato meno statico. Belle le metafore, lei molto brava, ma ..... ma forse anche fin troppo spinto. D'altronde è quello che si nasconde dietro la ninfomania, che..resta una cattiva dipendenza. D'altronde quale dipendenza sarebbe da considerarsi buon?Aspetto il secondo, ma avrei voluto scoprire alcuni perchè nella prima parte!

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Ultima risposta 12/04/2014 20.02.40
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Lory_noir  @  10/04/2014 22:37:34
   7 / 10
Non si può avere un giudizio completo senza vedere il secondo volume, comunque ho apprezzato questa prima parte, anche se me l'aspettavo diversa, forse ancora più incisiva in alcune scene.

suzuki71  @  10/04/2014 00:23:44
   6 / 10
Non sempre seguo la critica e me ne infischio di osanna e condanne, ma stavolta concordo con il ritenere non affatto riuscito questo attesissimo e anticipatissimo lavoro del grande regista danese: almeno il capitolo uno. Tra aperture punk e retrosie classicheggianti inscena una metafora della vita e della morte che sa di stantio, senza scalfire nè colpire come si deve e probabilmente si aspettava. e così, tra citazioni più o meno colte e improbabili situazioni il regista mette in scena in realtà il proprio mondo e le proprie nevrosi, usando il successo di pubblico come terapia e guarigione - a ben vedere, un vero disprezzo, una forma di incomunicabilità. Noioso, spesso divertente, quasi sempre arguto nei momenti verbali, si banalizza pesantemente proprio nei passaggi sessuali, risultando improbabile e inadeguato, quasi perbene. Poteva essere migliore, c'era da aspettarselo. Peccato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/04/2014 23:37:28
   8½ / 10
Tra vaghe reminescenze Bergmaniane e qualcosa di Bunuel, l'operazione Nymphomaniac mette a nudo piu' aspetti di uno dei pochi registi Punk rimasti, con il suo insolito modo di raccontare il Nuovo affidandosi al Vecchio (ehm i detrattori poco o nulla sanno chi fosse EADWEARD MUYBRIDGE e Von Trier ne fa un commovente omaggio). Lo spirito pioneristico del cinema forse poco si concilia con le astruse didascalie, ma poco ci importa. Invero, Nymphomaniac 1 ha un che di irrisolto ma trae grande energia dalla sua apparente...denutrizione. Non e' un film compiaciuto come per altri versi Idioterle, forse il piu' criticato (a torto secondo me) della sua carriera. Non e' un film scandaloso anzi le confessioni a Selingman (personaggio neutrale e proprio per questo partecipe e ambiguo) sono emozionanti, come l'ossessione di una magnifica figura paterna di Joe affidata a un bravissimo Christian Slater. L'unica perversione accentuata e' una chiave di lettura da psicanalisi, ed e' con buona pace di Schnitzler l'unico, immorale orgasmo della sua vita. Trovo straordinario il sipario della moglie tradita con i tre figli (sembravano monoliti biondi stile Villaggio dei dannati) dove il Mostro finisce per essere o sembrare l'anima Pura dalla parte della ragione. Film che trovo bellissimo, al di la' di tutte le divagazioni tra Poe Bach e Heidegger (non citato) che approda quasi a una visione ehm Virginale dell'utero o meglio ancora del Bisogno rispetto al Desiderio. Quasi una summa Laica di un mondo capovolto, dove il Peccato che si reclama non invita piu' al piacere

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Ultima risposta 14/04/2014 00.29.43
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filobor7  @  09/04/2014 19:30:01
   8 / 10
C'è poco da discutere, Lars von Trier o si ama o si odia, fin dai suoi esordi.
Il suo stile è unico e per chi lo ama il suo ultimo film è irrinunciabile, per gli altri, un consiglio, meglio astenersi.
Io l'ho trovato ovviamente irrinunciabile. L'unica cosa disgustosa di questa uscita è il fatto che si debba vedere censurato…Vabbè siamo in Italia…
Il film è fatto con una cura come al solito maniacale e non vedo l'ora di vedere tra non molto il secondo capitolo.
Due note sulla colonna sonora(secondo me strepitosa…) ed il legame indissolubile con lo svolgimento della storia…la musica nell'introduzione con un pezzo 'prepotente' dei Rammstein per accompagnare la sofferenza del corpo della protagonista fa da contarltare, alla fine di questo capitolo, al pezzo di Bach per spiegare l'armonia del piacere di Joe.
Per chi lo paragona, erroneamete, ad un film porno le possibilità sono due: o questa persona non ha mai visto un film porno o se qualcuno l'ha visto e ritiene che possano essere anche solo accostabili, la sua sensibilità è vicina a quella di una melanzana fritta.

NutriaDanzante  @  08/04/2014 11:29:56
   9 / 10
Questo film è un capolavoro del cinema odierno! Finalmente torna sugli schermi Lars Von Trier! Vi è una mente malata ossessionata dal sesso, i dialoghi sono maestosi fatti di metafore e doppi sensi, bisogna saperli capire e non è facile se nel mentre bisogna seguire una storia che a sua volta viene raccontata trattandosi di un passato non poi così remoto. Stupendo, peccato per la terribile censura applicatagli!

Invia una mail all'autore del commento OpheliaQueen  @  07/04/2014 21:26:44
   8½ / 10
Ho ritrovato il Lars che conoscevo, intenso, con una natura ricca di sentimenti, per nulla annoiata, anzi, la proiezione scorreva al passo delle intuizioni e insegnamenti che in modo geniale riesce ancora a rendere perfettamente. Ricercato come sempre , attendo la seconda parte...dal tristissimo finale del "non sentire niente"

valis  @  07/04/2014 18:02:10
   10 / 10
per me un capolavoro del genio danese.
Denso, ricco di citazioni, prima di tutte quelle relativi ai propri films, in particolare antichrist, di cui secondo me può essere considerato un ideale ed ideologico proseguimento.
Riferimenti alla letteratura erotica, chiara l'allusione a De Sade, nonchè all'opera di Poe.
Metalinguaggio e trame sotterranee percorrono tutto il film, dalla successione di fibonacci, peraltro presente anche in Oxford murders, alla sezione aurea, alle riflessioni sulla vita, sulla morte sull'amore e sull'erotismo.
Il regista si è poi tolto qualche sassolino dalla scarpa, innegabile l'autobiografica battuta sulla diversità tra antisionismo e antisemitismo, dopo le polemiche di Cannes.
Nodo fondamentale rimane a mio avviso la visione sessuofobica del regista, che aveva già esplicitato in antichrist.
Qui il sesso viene visto come origine del male e del dolore, sostanzialmente satanico, folgorante a tal proposito la setta della vulva e la parte di Uma Thurman.
Attendo di vedere il secondo volume di questo autore, sicuramente elaborato che getta uno sguardo diverso su questa nostra società.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  07/04/2014 14:13:18
   7 / 10
Larsy sembra rendersi conto che se vuoi fare un film devi anche coinvolgere, senza pretendere che la gente senta il tuo film così, per l'opera dello spirito santo, e dirige il tutto inserendo elementi, principalmente l'ironia, che aiutano rendere la pellicola non solo un mero esercizio di stile, ma qualcosa in più. Niente di eccezionale, intendiamoci (tranne la rpentesi con Uma Thurman, bravissima) ma comunque un racconto godibile e non noioso.

Poi perderà le redini e nella seconda parte il solito Von Trier, sciatto e ai limiti dl ridicolo.

Alex22g  @  07/04/2014 13:03:08
   10 / 10
Altro capolavoro di Von Trier nonostante la censura.Aspetto con ansia la seconda parte e dopo la versione non censurata in home video .Che film intelligente e provocatorio che ha creato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  06/04/2014 22:32:49
   9½ / 10
O si ama, o si odia.
Io lo amo alla follia, questo primo volume dell'ultima fatica di Lars Von Trier.
Sono dispiaciuto per chi si aspettava un hard core più o meno senza senso, cioè per chi ha abboccato all'amo del marketing del Gran Provocatore Danese: la netta divisione in due delle valutazioni fin qui postate dimostrano che Lars Von Trier non è proprio da grande pubblico. E va benissimo così.

Maestro Lars non lesina in beffardaggine e (auto)compiacimento cimentandosi in una dissezione senza anestesia "à la Haneke" di anime e corpi, dileggiandoci (a differenza del collega austriaco) con sontuosi movimenti di camera, primissimi piani, tagli di montaggio in stile Dogma 95 all'interno di un montaggio puramente analogico, una colonna sonora strepitosa (che spazia senza tabù dall'hard rock di testa e coda a Bach), una cura degli effetti audio puntigliosa e creativa fino allo spasimo (che dire dei primi due minuti su fondo nero?...), esperimenti di (computer)grafica, un uso disinvolto degli attori "sfruttati" senza requie né pudori in tutte le loro possibilità espressive e corporee (a chi la palma del più bravo e della più brava? Questo sì che è un compito... hard!!); poi, con la sua proverbiale nonchalance, getta il suo affilato rasoio lercio di umori corporei negli occhi di noi spettatori-guardoni accorsi a lasciarci violentare da lui, ebbri di (perverso) piacere (Hitchcock docet, no?).

Il discorso di Lars Von Trier è profondissimo e parte dai corpi per arrivare alle anime: raramente qualcuno ha avuto il coraggio di esplorare in maniera tanto esplicita la sessualità, l'idea che ci facciamo di essa, i suoi fantasmi, le sue fantasie e le sue pratiche, ma soprattutto cosa può esserci dietro e accanto a comportamenti apparentemente insensati o addirittura bollati moralmente come "disdicevoli" o "inopportuni". Le riflessioni sull'amore, sulla polifonia del sesso, gli arditi parallelismi con la pratica della pesca o con "La caduta della Casa degli Usher" di E.A.Poe, le insostenibili sequenze della morte del padre di Joe (girate in un significativo, stupendo bianco e nero con tanto di citazioni scenografiche della serie tv "The Kingdom"), l'incredibile capitolo dedicato a "H" (una delle scene più grottesche e tragicamente comiche mai girate), sono solo alcune delle pepite che tempestano un collier di diamanti appuntiti, tanto attraenti quanto pericolosi.

E una piccola segnalazione su una parte di dialogo dedicata al sionismo (o meglio all'antisionismo)... un'altra vendetta rivolta a Cannes firmata dal paranoico, depresso, ansiosissimo, psicanalizzato Lars Von Trier che dagli abissi delle sue fobie sa sempre tirar fuori uno specchio che ci riflette senza pietà alcuna. In attesa del secondo volume, che si preannuncia ben più cupo ed estremo di questo (WoW!).

P.S.: Ma perché qui da noi non è stata distribuita anche la versione "hard", cioè originale, magari vietata ai minori di 18 anni!?

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2014 00.55.18
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/04/2014 19:05:31
   8½ / 10
Il solito Von Trier, più narcisista e compiaciuto del solito (per questo, la seconda parte è uno spartiacque e potrà irritare molti).
La prima invece ci porta in un mondo crudele, pieno di sesso ma anche di sequenze maestose (tutta quella ambientata nell'ospedale col padre di Joe) e dove in due ore non ho avvertito punto noia, anzi a tratti ho creduto di essermi trovato di fronte ad un gran film migliore di Melancholia. Sfortunatamente la seconda parte mi ha sconfessato e siamo lontanissimi dal capolavoro. In ogni caso, da premiare sia l'ambizione che la maestria di quel mattacchione di Lars, capace di vendere il suo cinema come la peggiore delle operazioni commerciali e poi di farti trovare di fronte un opera che farà parlare di sé, molto.

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  06/04/2014 12:25:01
   9 / 10
in attesa della seconda parte intanto godiamo di questo nuovo folle viaggio con uno dei pochi registi di questi tristi anni che sarà ricordato per i prossimi secoli!
due anime solitarie, due facce della stessa medaglia si incontrano e il racconto di lei diventa un viaggio nel mondo femminile, ideale prosecuzione dell'analisi iniziata con Antichrist e proseguita con Melancholia.
Eros e Thanatos e la tesi che svela tutta la profonda umanità,nonostante le gaffe, dell'autore: per sentire abbiamo bisogno dell'altro. Sentire il piacere del sesso come la bellezza di un pezzo di Bach.
Il tutto narrato dal punto di vista di una ninfomane.
In questa mezza pellicola vince la donna, perde il sesso fine a sè stesso, vince l'amore e il maschio ne esce tremendamente segnato, un essere debole, accessorio.
L. Von Trier mi rassicura. Ciò che fa il regista danese è CINEMA PURO. II film non potrebbe che esser visto in sala. è una boccata di ossigeno in un calderone di filmacci americani, film banalmente narrativi, pellicole scritte con i soliti prevedibili codici e i medesimi cast da vetrina(italiani e non).
Grazie Lars!

Jambalaya  @  05/04/2014 13:26:45
   9 / 10
Ammetto di esser di parte, amo quasi tutti i film di Von Trier, ma anche sta volta sono uscito dal cinema completamente soddisfatto.Lo stile registico, l' ironia di molte scene,le autocitazioni (L'ingresso di The Kingdom!!) i dialoghi e i contenuti: non c'è una cosa che non mi sia piaciuta. Non vedo l'ora della seconda parte.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  04/04/2014 09:22:30
   8 / 10
Von Trier non ha bisogno di pornografia per parlare di pornografia ma la utilizza come strumento provocatorio (e commerciale) come un amo da pesca sperando che lo spettatore abbocchi una volta entrato nella storia.
L'inizio ne è una prova: non si vede nulla poi, dal punto di vista di Joe, iniziamo a vedere il luogo. Dinanzi ad uno dei peggiori vicoli della città scopriamo subito elementi drammatici e strazianti, un senso di vuoto esistenziale e la solitudine che circonda la protagonista per poi arrivare finalmente al momento dell'incontro tra Joe e Seligman con il sottofondo antagonistico della musica dei Rammstein.
I personaggi rapidamente si consolidano nel proprio gioco di ruolo: la ninfomane che vuole stupire lo spettatore racconta la sua caotica storia alla maniera dei "Soliti sospetti" con elementi copiati a Keyser Söze e viene puntualmente e intelligentemente interrogata da un anti narratore.
Le abbondanti metafore ed i parallelismi elevano le scene ad un livello di profondo significato: una perfetta armonia tra contenuti intellettuali ed emotivi.
Von Trier è consapevole di non inventare nulla in un film (porno o drammatico che sia) o di scioccare con qualche immagine, lui vuole esplorare tutti gli argomenti sessuali e i luoghi comuni transitando per tutte le stazioni che tracciano un lungo viaggio esistenziale e sessuale all'interno di un "fallico" treno (vagoni come capitoli) e mettere in discussione la sua costante: il cinema come motore e movimento.
E' lo spettatore che sceglie se salire sul treno, se vederlo passare con indifferenza o scappare intimoriti.

farfy  @  04/04/2014 01:08:08
   8½ / 10
Non aspettatevi un porno, neanche soft, pensate alla storia di una donna, al suo percorso infantile ed adolescenziale nell'universo sessuale che vive in modo istintivo, controverso e maliziosamente spietato.
Raccontato con stile, eleganza e poesia, è un'opera dalle venature celestiali, che ci proietta senza indugi nel mondo un po' tabù della sessualità femminile.
L'erotismo di cui pervasa la protagonista, non è maniacale, come annuncia il titolo del film, ma delicato e ingannato.

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Ultima risposta 22/04/2014 14.37.19
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  04/04/2014 00:38:13
   8 / 10
Valutare un film alla fine del primo tempo è impossibile, solo le impressioni possono essere valide ed è indubbio che questo Nymphomaniac dà l'idea di essere qualcosa di completamente diverso, un viaggio nella sessualità compulsiva della protagonista che nasconde un malessere di vita profondo.

Film che affronta con lucidità, profondità, cinismo e sarcasmo un tema tanto delicato, Von Trier non ci va giù leggero ma, anche se sembrerà un controsenso, è meno provocatorio di quanto promesso.
...in trepidante attesa della seconda parte.

TonyStark  @  31/03/2014 10:25:40
   8 / 10
non un film convenzionale, a me è piaciuto molto, o lo si ama o lo si odia.

benzo24  @  27/03/2014 13:42:47
   10 / 10
Il grande ritorno di Lars Von Trier!

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Ultima risposta 11/05/2014 11.58.06
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