Nel 1945, a guerra finita, quattro militari sono invitati a bere in casa da uno sconosciuto che poi viene trovato ucciso. Che cosa ha spinto l'assassino?
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Più che il tema delicato del reinserimento sociale dei soldati di ritorno dalla guerra in questo film mi hanno colpito i dialoghi ad effetto e l'atmosfera malsana che si respira a pieni polmoni, merito di alcuni personaggi tanto ambigui quanto affascinanti. Non parlo dei protagonisti Ryan e Mitchum, abbastanza scolastici nelle proprie performance, quanto della Ginny della Grahame, entreneuse arrabbiata col mondo ma dal cuore gentile, il suo debole ed assillante marito ( credo ) e soprattutto all'insolito capitano di polizia tratteggiato da Young, un fine psicologo che quando interroga i sospetti non chiede neanche le generalità. I flashback soggettivi apportano alla vicenda punti di vista differenti con l'effetto però di intorbidire ancora di più i fatti. Anche se la mano del regista è sicura forse si poteva fare qualcosa di meglio. Resta una pellicola discreta.