oliver twist regia di Roman Polanski Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Francia, Italia 2005
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oliver twist (2005)

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locandina del film OLIVER TWIST

Titolo Originale: OLIVER TWIST

RegiaRoman Polanski

InterpretiBen Kingsley, Barney Clark, Lewis Chase, Frances Cuka, Jake Curran, Harry Eden, Frank Finlay, Jamie Foreman, Chris Overton, Leanne Rowe, Mark Strong, Jeremy Swift, Joseph Tremain

Durata: h 2.10
NazionalitàGran Bretagna, Repubblica Ceca, Francia, Italia 2005
Generedrammatico
Tratto dal libro "Oliver Twist" di Charles Dickens
Al cinema nell'Ottobre 2005

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Trama del film Oliver twist

Adattamento del classico di Dickens: l'orfanello Oliver fa amicizia, nelle strade di Londra, con un ladruncolo e da questo viene instradato a far parte della famiglia di ladri addestrati dal perfido Fagin.

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Voto Visitatori:   7,19 / 10 (150 voti)7,19Grafico
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Voti e commenti su Oliver twist, 150 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/11/2005 00:11:53
   8 / 10
Prima di tutto dovrebbero vergognarsi gli spettatori che disertano le sale preferendo temi piu' rassicuranti (davvero?).
Secondo, è incredibile come ancora oggi la prosa di Dickens generi tanti malintesi e fraintendimenti: lo si poteva imputare di parlare un linguaggio edificante, di evocare orfanelli e sentimentalismo, il ricorso alla commozione facile, etc etc che comunque riguarda solo una minima parte della sua opera, ma dell'invettiva sociale in piena Era Vittoriana vogliamo dirne qualcosa? Se potessimo dimenticare gli stereotipi con cui si guarda oggi a Dickens scopriremmo una sorta di apologia degna di un successore tedesco (magari piu' ideologico) come Bertold Brecht.
Fatta questa premessa, il Dickens secondo Polansky è un film splendido, con un'ammirevole capacità di essere sobrio e ricco allo stesso tempo. Se nei primi venticinque minuti tutto sembra fin troppo calcolato, fin dai titoli iniziali che sembrano enfaticamente riproporre il linguaggio para-televisivo del celebre "Tess", successivamente entriamo in una dimensione che, pur fedelissima al romanzo, rispecchia la decadenza sinistra del cinema di Polansky, la sua aderenza alle immagini, immettendo un contrasto affascinante tra i colori della Londra diurna e quella - inquietante nebbiosa eppure così cool - delle luci della notte. Anche attraverso l'uso della mdp Polansky aderisce bene alla società Dickensiana fatta di folle giustizialiste, di barricate, di linciaggi popolari, di ingiustizia sociale, tanto che la sensazione (virtuale ma introspettiva) dello spettatore è lo sgomento davanti all'uso disinvolto della forca. Movenze da film muto fanno del nuovo Fagin una sorta di inquieta rappresentazione del Mr. Hyde dei tempi di Lionel Barrymore, a tratti pacioso e patetico, mentre accentua la spregevolezza di Bill come aveva già fatto la bellissima versione cinetelevisiva del 1982 inpersonata da un'incredibile Tim Curry nel ruolo appunto di Bill... Quindi, se non erro, dopo il classico di Lean, il musical, l'animazione del 1971, e appunto il film televisivo di Donner (con reminescenze horror), oltre a un inedito, questa di P, dovrebbe essere la sesta versione del romanzo. A parte la perfetta ricostruzione ambientale, di questo O.T. rimane tuttavia molto: sequenze come l'incontro di Nancy sul Tamigi coperto dalla nebbia, la fuga di Bill sui tetti, l'apologo dell'ultima visita a Fagin nei lunghi corridoi di un lugubre carcere, sono momenti di immenso lirismo scenografico, Puo' darsi che Polansky abbia perduto la voglia di disorientare lo spettatore (e a giudicare dai pochi spettatori presenti in sala, farebbe anche bene non se lo meritano), ma il "suo" Dickens non è mai inutilmente piagnone o edificante, e celebra soprattutto, anche attraverso gli occhi dei ragazzini di strada, un classico topoi del suo cinema: il Male non è mai frutto di esperienze individuali, e coinvolge anche l'impossibilità - per dirla alla De Andrè - di "far nascere fiori dal letame" E' tutto questo il segreto di un bellissimo film

9 risposte al commento
Ultima risposta 09/11/2005 23.11.32
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