open water (2003)

Non male, non male davvero! Il film si ispira alla vera storia di una coppia di sommozzatori abbandonati erroneamente in mezzo all'oceano durante un'escursione di diving e la sviluppa in un'atmosfera angosciante e realistica che costringe lo spettatore ad immedesimarsi negli sfortunati protagonisti. Agghiacciante la scena in cui i due disperati, che galleggiano da ore grazie ai giubbini salvagenti nell'immensità del mare aperto, vengono destati dal loro ipnotico torpore dovuto al freddo ed al collasso nervoso, dall'inconfondibile sciabordio dell'acqua causato dal pinneggiare degli squali, che improvvisamente li hanno cirdondati ed hanno cominciato a sfiorarli, sino ad urtare loro le gambe. L'inquadratura è sempre dalla superficie e non stacca mai dai volti terrorizzati dei due che nonostante avessero la maschera da sub non hanno il coraggio di calzarla per guardare ciò che sta succedendo appena sotto la superficie dell'acqua; lei, in panico si domanda "oddio, non so se è peggio vederli o non vederli", lui infila la maschera, il respiratore ed immerge la testa per una frazione di secondo, riemerge convulsivamente ed esclama "è meglio non vederli!!!". Erano lì, dimenticati nell'oceano in mezzo ad un branco di squali e tutto stava accadendo realmente, lì ed in quel momento. Non ci potevano credere ma era vero.
Sconvolgente ma molto semplice. Bassissimi costi di produzione con un cast ridottissimo (praticamente due soli attori) per ottenere un ottimo risultato in termini di coinvolgimento dello spettatore.
Non un capolavoro ma meritevole.