otello regia di Orson Welles Francia, Italia 1951
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otello (1951)

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locandina del film OTELLO

Titolo Originale: OTHELLO

RegiaOrson Welles

InterpretiOrson Welles, Micheál Mac Liammóir, Robert Coote, Suzanne Cloutier, Hilton Edwards, Nicholas Bruce, Michael Laurence, Fay Compton, Doris Dowling, Joan Fontaine, Joseph Cotten, Robert Rietti, Gudrun Ure

Durata: h 1.35
NazionalitàFrancia, Italia 1951
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 1951

•  Altri film di Orson Welles

Trama del film Otello

Per colpa del perfido Jago, suo alfiere, il moro Otello, generale della Repubblica di Venezia, uccide per gelosia la moglie Desdemona e si dà la morte. Dal dramma (1604-05) di William Shakespeare. Primo film girato da Orson Welles fuori dagli Stati Uniti tra innumerevoli traversie per mancanza di denaro. Incompreso quando uscì per la sua resa sanguigna e barbarica, espressionisticamente dilatata e frantumata, del dramma shakespeariano. Influenzato da Eisenstein. Vi compaiono Joseph Cotten come senatore e Joan Fontaine come paggio. Palma d'oro a Cannes ex aequo con Due soldi di speranza.

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Voto Visitatori:   9,13 / 10 (26 voti)9,13Grafico
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Voti e commenti su Otello, 26 opinioni inserite

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alex94  @  14/11/2023 15:37:55
   9 / 10
Capolavoro di Welles,un opera dalla lavorazione travagliata ( ben tre anni),tra controversie produttive e cambi di cast e location ma il risultato è immenso.
Una messa in scena straordinaria nella quale Welles da mostra di tutta la sua perizia tecnica con una composizione pittorica delle inquadrature ( ben 1500 in poco più di un ora e mezza di film) e per l'uso creativo che fa del montaggio,di altissimo livello anche la sua prova attoriale,riuscendo sempre a risultare intenso e credibile.
Se proprio bisogna cercarli un difetto si può dire, che a mio avviso,la sceneggiatura imponendo un ritmo elevato porta a sacrificare un po' la caratterizzazione dei personaggi ma è poca cosa.
Realizzato con pochi soldi ed affrontando ogni genere di difficoltà,eppure ne è venuta fuori un opera immortale,da vedere assolutamente.

Goldust  @  26/02/2021 10:06:46
   8½ / 10
Un adattamento cinematografico che arde di passione e che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, il genio registico di Welles nell'allestire un apparato filmico così caratteristico ( grazie ad esempio alla sapienza del montaggio, ai tagli di luce e alle inquadrature sbilenche poi estremizzate qualche anno dopo ne "Il processo" ) pur dovendo fare i conti con una evidente povertà produttiva. Più che Otello il vero protagonista della vicenda sembra Iago e la sua melliflua capacità di plagiare il prossimo: Welles infatti, per una volta, decide di non mettere la sua ingombrante figura davanti a tutto e tiene bilanciato il lato drammatico della vicenda con quello più intimamente ossessivo del proprio personaggio, divorato dalla gelosia e schiacciato dalle incombenze della sua posizione. Grande cast e relativa direzione, come è prassi con Welles. Tra le opere di derivazione Shakespeariana è la sua migliore insieme a "Falstaff", mentre "Machbeth" mi è piaciuta un pochino meno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  09/05/2020 17:12:34
   9 / 10
Forse la miglior trasposizione di un testo Shackespeariano mai visto al cinema.
Il genio di Welles riesce a migliorare i pochissimi difetti del precedente "Machbeth" rendendo piu' fluida la narrazione e piu' "umani" i suoi protagonisti, tutti ovviamente scritti e interpretati divinamente.
Tutto questo malgrado le solite peripezie che ha dovuto subire il regista durante i 3 anni di riprese...
La regia è sempre avanti anni luce, il funerale che apre e chiude il film è superbo, un gioco di luci e ombre che ti confonde e ti ammalia allo stesso tempo.
La tragedia di Otello come meglio non poteva essere rappresentata.

dagon  @  20/01/2019 17:45:05
   8½ / 10
Bellissimo adattamento del capolavoro Shakespeariano, è un film ancora modernissimo in quanto a regia. Per il tempo era avantissimo, in termini stilistici. Splendida fotografia che fa sembrare ricco un film girato, in realtà, con un budget risicatissimo. Le scene in interni sono girate con un taglio espressionista che ricorda molto "il terzo uomo".

DarkRareMirko  @  28/10/2018 21:25:00
   10 / 10
Capolavoro assoluto di Welles, fenomenale ad ogni inquadratura.

Trasporta come in un'altra dimensione, irreale e spettrale; bianco/nero di altissimo livello, regia inarrivabile, supera di gran lunga anche il MacBeth dello stesso artista.

Ne uscì dopo pure un making of di 90 minuti, sempre di Welles.


Film senza tempo, perfetto.

Dick  @  31/10/2014 17:13:36
   9 / 10
Dopo "Macbeth" Orson Welles traspone stavolta l' Otello in una bellissima e affascinante versione che si avvale di grandi paesaggi che sono parte integrante della vicenda evitando così come in "Rapporto confidenziale" un potenziale effetto cartolina. La regia si sofferma abilmente sul motore della vicenda, Jago. Bravi tutti gli interpreti.

ZanoDenis  @  25/08/2013 12:28:41
   9½ / 10
Unico film di welles, ispirato da Shakespeare che sono riuscito a vedere, uno spettacolo per gli occhi.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  24/04/2013 14:00:55
   8½ / 10
Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  16/01/2011 15:41:59
   7½ / 10
Nulla da dire sul genio di Welles. Questa volta ancor di più che in Macbeth riesce a coniugare cinema e teatro in maniera spettacolare e con un montaggio vertiginoso e barocco come suo solito. Le interpretazione di Iago e del moro,quest'ultimo Welles stesso,sono eccezionali come pure ogni cosa dai costumi alle musiche alla regia.
La gelosia furiosa di Otello e le invidie e le macchinazioni di palazzo non hanno tempo,non invecchiano mai. Non apprezzo molto il genere ma impossibile non riconoscerne la qualità di altissimo livello.
Qualità che sale ancora di più quando si pensa alle avversità che il regista e la sua troupe ebbero per realizzarlo tra anni di riprese,produttori che cambiano continuamente e costumi che non arrivano. Spettacolare la scelta dell'omicidio nel bagno turco,coniuga esigenza economica ed artistica di uno dei più grandi registi di sempre.

lampard8  @  26/10/2010 19:49:37
   8½ / 10
Visto illo tempore a scuola è una pellicola straordinaria, con una recitazione da brividi e una regia davvero sublime. Purissima poesia e un Welles straordinario fanno si che la tragedia di W.S sia trasposta in maniera sublime.
Grandissimo film pieno di pathos e intensità.

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/11/2010 23.41.30
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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  23/09/2010 19:40:59
   9 / 10
Capolavoro! Mi spiace di non poter dare di più, qui si tratta davvero di una delle vette dei registi più grandi di tutti i tempi. Il tocco di Welles lo si può sentire ad ogni inquadratura, ad ogni ripresa, ad ogni sguardo dei suoi personaggi, macchiette, come ha giustamente detto Terry Malloy.
E' un film epico nella sua riproduzione della tragedia(in questo senso è secondo solo a Ran di Kurosawa, ineguagliabile davvero)e nel rendere atmosfere perfettamente wellesiane.
Qui narra la storia di un uomo rovinato dal suo aver amato troppo, del dramma di una donna pura d'animo e fedele al marito, rovinati dall'altrui invidia.
E come nel miglior Shakespeare tutti, colpevoli e non colpevoli, sono destinati ad una tragica fine, segnata già dall'inizio: il film non a caso si apre e si chiude con i funerali di Otello e della moglie, forse omaggiando "narcisticamente"(o meglio, wellesianamente)il suo inizio di carriera, Quarto Potere.
Bellissimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/09/2010 17:12:38
   9 / 10
Eccellente - persino meno ortodossa del previsto - trasposizione della celebre tragedia Shakesperiana, a cui Welles conferisce un'ulteriore flemma ed emozione alla figura del Moro di Venezia trafitto dalla gelosia e dal tradimento. Sicuramente meno intenso ma più lineare del "Machbeth" di qualche anno prima, è una delle opere di Welles in assoluto più amate, più imitate e discusse di sempre, anche dallo stesso autore (cfr. il film-tributo Filming Othello, 1978 - chiude la sua carriera registica)

pinhead88  @  29/01/2010 03:18:19
   7½ / 10
Ottima trasposizione dell'opera di Shakespeare.regia in qualche modo spettacolare per l'epoca,molteplici inquadrature che girano vorticosamente creando un'opera in termini registici identica agli stili adoperati oggi nel cinema moderno,quasi da videoclip.un'opera degna del miglior Welles.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  03/07/2008 19:19:27
   9 / 10
Santoddio che doppiaggio stavolta quello italiano, complimenti davvero al doppiatore di Welles. E tutto il climax finale, li da pelle d'oca.
Ho preferito il "Macbeth", qui, il Barocco di Welles è spinto oltre ogni limite, e se ad esempio in "L'orgoglio degli Amberson" c'è un uso impeccabile del grandangolare, perchè a volte impercettibile, in questo caso l'ho trovato eccessivo, quasi d'esercizio. Evidentissimi rifacimenti a "Ivan il terribile", non un problema, comunque, e da manuale la direzione della fotografia. Nonostante i continui spostamenti(internazionali) di location, non ho notato incongruenze di luminescenza, un lavoro perfetto.
Ah sì, devo contare le inquadrature.

Peppo81  @  03/03/2008 14:25:13
   10 / 10
10imo film prefrito

ah! che CAPOLAVORO, che recitazioni, che regia...............ah!!!
uno dei miei film preferiti

da vedere assolutamente in lingua originale

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  30/01/2008 20:46:52
   9 / 10
Ottimo, direi.
Ripeto il discorso fatto per Macbeth, ma è evidente che qui la caratterizzazione è più evidente e studiata.
Bellissimo il particolare della spada di Iago che cerca di perforare Roderigo, quella lama che sale e scende, e qui Orson Welles aveva capito tutto: Othello come la tragedia dei tipi umani (o idealtipi).
Il tipo umano di Iago, magro e sottile quindi subdolo.
Il tipo umano di Othello, bestione e buontempone, quindi ingenuo.
Il tipo umano di Desdemone, fragile e biondo usignolo, quindi etereo.
Mai vi fu rappresentazione contenutistica da Teatro a Cinema più geniale di questa.
"Io non sono quello che sembro",
il Mito del Cinema, il Mito dell'Irrealtà.
e questa identificazione nei personaggi che rimabalza da Shakespeare a Welles...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  15/01/2008 00:29:04
   8½ / 10
Qualcuno mi dice quante ***** di inquadratura ci sono in questo film?
Welles è un mostro.
Strepitoso Welles (ben doppiato da Gino Cervi) e insuperabile McLiammor.

7 risposte al commento
Ultima risposta 04/07/2008 21.09.29
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/12/2007 23:48:05
   9½ / 10
Uno dei migliori film tratti dagli scritti di Shakespeare ed un' opera per nulla invecchiata malgrado gli oltre cinquant'anni dalla sua uscita, a dimostrazione di come Orson Welles fosse un passo avanti per i contemporanei dell'epoca, con una fotografia straordinaria, un montaggio frenetico e con tagli e angoli di ripresa che cambiano continuamente. magistrale l'interpretazione di Micheàl MacLiammòir, forse il vero protagonista del film: uno Iago perfido, maligno e crudele che offre uno dei migliori cattivi di sempre.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  05/12/2007 16:12:41
   9½ / 10
Una prova di come il linguaggio cinematografico si possa adattare oltre che al modo di raccontare la storia, anche alla descrizione dei personaggi: con Otello la telecamera non stacca quasi mai e, invece, con Iago il montaggio è veloce e frenetico.
Welles, qui più che mai avviluppato nel suo barocco stile registico, ci offre una rivisitazione del classico shakespeariano più che mai "cinematografica": il testo è invariato, ma Welles riesce con una certa sottigliezza a caratterizzare e a trasfigurare i personaggi in veri e propri (non)simboli che possono essere letti a più livelli: come personaggi psicologicamente caratterizzati in modo indipendente, come "strumenti" interpretativi del film, come elevatissimi o bassissimi sentimenti umani o come stili registici differenti.
Un incontro/scontro fra due modi di concepire la vita attraverso lo sguardo (cinema) e le parole (teatro).

Ch.Chaplin  @  21/11/2007 01:25:49
   10 / 10
magnifico! niente a che vedere col macbeth di soli 3-4 anni prima..si riconosce sempre il tocco alla welles (anzi, in alcune scene lo si nota moltissimo) e si tratta di una prova formidabile, in cui tutti hanno svolto un eccellente lavoro, dallo scenografo (che nel macbeth era probabilmente un bambino) al direttore della fotografia, dalle comparse al bravissimo Micheàl MacLiammòir interprete di Jago..inutile commentare la sempreverde trama di shakespeare, ma siam sempre a tempo x lodare il perfetto adattamente di welles.
ah, dimenticavo di citare il montaggio usato qui magistralmente. Ci sono meno piani-sequenza e molte più inquadrature in totale, ma questo secondo me non contrasta col realismo di cui welles infondeva tutte le sue opere.

Tom24  @  19/09/2007 18:07:03
   8½ / 10
Impossibile non restare ammaliati davanti alla patina teatrale del film, capace di incutere grandi emozioni grazie a dei personaggi splendidamente caratterizzati e una regia di altissimo livello (una prova ne sono le inquadrature durante alcuni, bellissimi dialoghi). L'atmosfera resa è sublime, penetrante, come le scene finali del film, capaci di dare ancora brividi ben più di 50 anni dopo. Non do un voto più alto perchè non è uno dei miei film preferiti, ma ha classe da vendere, considerando anche il budget così irrisorio utilizzato per girarlo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  17/01/2007 09:19:06
   10 / 10
L'unico film che ho visto finora diretto dal grande Welles si presenta come la migliore trasposizione da una tragedia shakesperiana tra le non poche che ho visto. C'è un senso della tragedia, della gelosia e dell'invidia come mai si era visto sullo schermo prima di oggi. Il miglior Iago possibile (una espressione diabolica) e un enorme carismatico Otello per un capolavoro senza tempo.

@Solaria@  @  10/09/2006 14:19:53
   10 / 10
Grandissimo Orson Welles in questo film che rimane uno dei miei preferiti del genere...Ottima interpretazione e direzione magistrale. la tragedia di per sè è una delle più coinvolgenti mai scritte da Shakespeare e lo spettatore si ritrova in un vortice di tensione senza fine pur sapendo come andrà a finire.....Geniale l''apertura con i funerali di Othello e Desdemona e le mucsiche, espedienti che danno da subito il senso di un destino tragico ormai compiuto e già dal principio inevitabile. Non ci sono parole, un capolavoro.

amnesia78  @  07/06/2006 20:17:24
   10 / 10
Si tratta di uno dei miei film preferiti. Crudo, reale, terribile, senza speranza per l'uomo. Il senso della tragedia procede in un crescendo di tensione e presentimento con pochi uguali nella storia del cinema. Una perla rara.

Invia una mail all'autore del commento Antonio.F.M  @  01/05/2006 05:54:09
   10 / 10
Il migliore.Ho per le mani un'edizione del 1978 fatta dalla BBC con Anthony Hopkins nella parte del Moro,ma non credo che arrivi a tanto.
(Regia di Jonathan Miller, uno che ha avuto una certa carriera anche in teatro)
Welles era fatto così, in ogni cosa che faceva dava (e costringeva a dare) il massimo.
E dunque, per l'Otello si vede il suo,per Amleto quello di L.Olivier,Enrico V° Kenneth Branagh,etc.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  07/05/2005 18:23:52
   10 / 10
Capolavoro!
Registicamente geniale, l'Othello di Welles è una delle migliori trasposizioni da un'opera di Shakespeare. Il film è immerso in un'atmosfera da incubo, con una fotografia superba. La maestria registica del regista - attore cancella tutti i pericoli che Welles dovette affrontare durante la lavorazione di quest'opera magistrale, fatta con un budget praticamente nullo.
Lo stesso regista fece successivamente un film - documentario su tutte le difficoltà che aveva incontrato durante la lavorazione ("filming Othello").
A noi oggi rimane un immenso capolavoro (anche migliore di Macbeth), come era ovvio che avvenisse dall'incontro tra due geni assoluti come Shakespeare e Orson Welles.

Purtroppo dopo aver visto dei film recenti inesistenti e veramente pietosi ai quali si danno molto ingenuamente voti belli solo perchè tratti da Shakespeare, o perche interpretati da grandi attori (come Al pacino) , viene decisamente voglia di rivedere le trasposizioni classiche come quelle (irripetibili) di Orson Welles.

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