paperhouse (1988)

Fantasy minimale che rappresenta l'esordio cinematografico di Bernard Rose.
Siamo davanti al classico low budget degli anni 80,caratterizzato da una trama semplice e da tanta inventiva.
Una pellicola che se da una parte non può fare a meno di colpire per l'atmosfera onirica dall'altra purtroppo soffre di alcuni cali di ritmo e fa sentire la mancanza dei colpi di scena che sarebbero serviti per smuovere un po le cose.....
Resta comunque un film che mi è piaciuto, realizzato con cura e per una buona parte della sua durata quasi un capolavoro.

Film molto buono e purtroppo poco conosciuto. Questo film è molto originale e ha della atmosfere è una fotografia molto particolare, con una storia non da meno che ti intriga fino alla fine. È un peccato che non sia molto conosciuto questo film dato che in Italia non è mai uscito in DVD e WHS. Consiglio la visione e spero che film venga recuperato da più persone...

Un fim più che buono, in Italia mai uscito in dvd o vhs, tratto da un romanzo non troppo famoso.

Molto ben realizzato, fa leva su inquadrature studiate e scenografie molto curate; molto riuscita l'atmosfera, sognante ed onirica.

Rose confermerà il suo talento visionario in altre opere, comprese quelle un pò pretestuose e solo sufficienti (tipo Snuff movie del 2005, un'opera comunque interessante).

Qualche caduta di tono e la trama gira sempre intorno alla stessa argomentazione, ma indubbi meriti tecnico/artistici sono rpesenti; Charlotte Burke ha poi un androginia abbastanza marcata che rende il tutto ancora più inquietante.

Grandi musiche di Hans Zimmer e, magari, qualche presa in prestito, almeno a livello figurativo, dal Nightmare di Craven di due anni prima (e, curiosamente, proprio nel 1988, Renny Harlin farà cominciare il suo Nightmare 4 con un'atmosfera a tratti molto simile, anche a livello di location, con quella di questo film di Rose).

Da vedere.

per un'ora l'opera prima di bernard rose è un capolavoro, magnifico ed inconsueto.
un fantasy minimale, spogliato da ogni frivolezza ed orpello artistico. scarno, diretto, plumbeo e terribilmente inquietante. mi sono ritrovato a sperare che la piccola protagonista smettesse di disegnare il mondo da incubo che lentamente la carpiva, prendendo vita.
dopo questa splendida prima parte (in cui, per inciso, rose ci piazza pure un finale già bell'e che fatto) il film diventa troppo confuso, cercando di spiegare cose di cui non si sentiva il bisogno e penalizzando inutilmente il ritmo narrativo.
la conclusione vera e propria sembra poi volere a tutti i costi regalare un epilogo consolatorio per il pubblico, quasi che il regista voglia andare incontro anche agli spettatori che avrebbero potuto non apprezzare la geniale prima parte, vergognandosi delle sue geniali intuizioni.
vabbè, nonostante ciò resta un film assolutamente da vedere, è scioccante quanto poco sia pubblicizzato.