paranoid park regia di Gus Van Sant Francia, USA 2007
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paranoid park (2007)

 Trailer Trailer PARANOID PARK

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locandina del film PARANOID PARK

Titolo Originale: PARANOID PARK

RegiaGus Van Sant

InterpretiGabe Nevins, Dan Liu, Jake Miller, Taylor Momsen, Lauren Mc Kinney, Olivier Garnier, Scott Green

Durata: h 1.30
NazionalitàFrancia, USA 2007
Generethriller
Tratto dal libro "Paranoid Park" di Nelson Blake
Al cinema nel Dicembre 2007

•  Altri film di Gus Van Sant

Trama del film Paranoid park

Alex ha sedici anni e frequenta il liceo a Portland. Un giorno un amico lo invita ad andare con lui a Paranoid Park, luogo malfamato della città in cui si confrontano i più abili esperti in materia di skateboard. Una notte, proprio presso il parco, Alex uccide accidentalmente un agente. Decide di continuare la sua vita senza dire nulla a nessuno.

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Voto Visitatori:   6,47 / 10 (134 voti)6,47Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Paranoid park, 134 opinioni inserite

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Jumpy  @  08/10/2021 16:13:54
   7 / 10
Potentissimo e shockante nella sua semplicità.
Racconta uno spaccato di vita, piuttosto verosimile, ed il dramma personale del protagonista, percorso e ripercorso attraverso salti temporali e flashback, tra pensieri ad alta voce e frammenti di dialoghi.
Un film solo apparentemente asettico e asciutto, trasmette invece emozioni molto forti

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si percepisce in modo vivido l'angoscia del protagonista

Filman  @  05/12/2018 17:01:59
   7 / 10
Dopo una carriera passata a raccontare storie più o meno reali sugli adolescenti e sulla gioventù americana in generale, si potrebbe pensare che Gus Van Sant possa aver detto tutto ciò che si poteva dire a riguardo. Ed effettivamente PARANOID PARK da la sensazione di non portare avanti grandi o piccoli discorsi, ma è indubbia la quantità di potenziale sotto l'aspetto formale, scatenato dalla solita vivacità narrativa del regista strutturata su salti temporali bi-direzionali e fatta di manierismi anti-estetici, compreso un amatoriale ritorno alle origini. Cospargendo l'intero film di emozioni giovanili (amore giovanile, amicizia giovanile, solitudine giovanile) e di problematiche giovanili (scolastiche e familiari) il regista da un tono a quello che alla fine risulta essere un dramma teso e per diversi aspetti originale.

InvictuSteele  @  22/09/2016 23:36:38
   7½ / 10
Dramma dal ritmo blando, dal tocco delicato e dalle atmosfere glaciali. Gus utilizza una regia minimalista, inquadrature fisse, primi piani oppure piani sequenza in rallenty sulle sequenze degli skateboard; il suo tocco è magnetico, poetico, ipnotizza lo spettatore pur restando lineare e abbastanza piatto nella narrazione. Nel film non succede molto, forse è questo il punto debole, ma la vicenda del ragazzino protagonista è trattata con classe e profondità psicologica. Non il miglior film di Van Sant ma pur sempre delicato e meritevole.

Federico  @  20/09/2015 12:35:30
   8 / 10
quei ragazzi potrebbero essere miei figli e sinceramente farei fatica a capirli (ammesso che ci sia qualcosa da capire). Film che descrive in modo impietoso l'universo giovanile anche se c'è la speranza che si tratti di una generazione non del tutto perduta (la ragazza che intuisce che l'apatia del protagonista nasconde un grosso problema e che gli suggerisce di trovare un modo per condividere in qualche modo questo suo problema).
Veramente pazzesca ed emblematica la scena in cui

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Mi è piaciuto anche lo stile con cui sono state fate le riprese. Film che racconta con semplicità la complessità di un modo di vivere giovanile.

TheLegend  @  08/07/2015 00:31:28
   7½ / 10
Un buon film sicuramente ma che lascia l'impressione di aver perso l'occasione di spingere fino in fondo.

pak7  @  15/05/2015 22:50:35
   7 / 10
Riacquistato e rivisto quasi 6 anni dopo, mi ha lasciato senz'altro una sensazione diversa, un film riuscito nel suo tempo con una regia ( e annesso montaggio) di Van Sant davvero di rilievo. L'introspezione nel protagonista è profonda, anche se volendo si poteva osare anche di più.
Per me inferiore a Elephant, ma comunque da tenere in considerazione.

bluechip  @  03/05/2014 14:36:30
   6½ / 10
Ritmo lento, pochi dialoghi, alla Van Sant, lo skateboard riesce a prendersi il suo giusto ruolo da protagonista indiscusso, fin dalle prime scene. Buona storia raccontata nel film, bravo Van Sant a trovare giovani protagonisti bravi a recitare (vedasi Elephant).

Oh Dae-su  @  15/11/2013 14:07:52
   6 / 10
Leggendo la trama, ero quasi sicuro che il film in questione sarebbe stato di spessore, molto interessante e qualitativamente eccelso.
Il film è qualitativamente eccelso, fotografia e regia impeccabili, ma non parte mai, anzi sembra spegnersi pian piano.
Atmosfere e contesti deprimenti, nei quali succede veramente poco.. l'apatia del protagonista non consente nemmeno una sorta di coinvolgimento emotivo dopo il fattaccio avvenuto, non c'è reazione.
Merita comunque una sufficienza per la qualità mostrata, ma è veramente freddo.

A.L.  @  21/10/2013 19:08:53
   6 / 10
Lavoraccio di passaggio per Van Sant che parla di disagio giovanile senza fornire una degna soluzione.

Anonimo

DarkRareMirko  @  07/08/2013 09:42:51
   9 / 10
Altro film di Van Sant sul mondo giovanile, che magari qui, più che da altre parti, fa il tifo per il piccolo protagonista.

Inoltre, come si può vedere dagli extra, molti sono i momenti nei quali il regista cita sue passate opere (Elephant, Belli e dannati e via dicendo), anche solo osservando lo stile mediante il quale è stata realizzata la locandina.

Per il suo modo di fare comprensivo e mai conformista, Van Sant è senz'altro da tenere d'occhio riguardo al modo di rappresentare i giovani, eterni innocenti, eterni colpevoli.

Cinema indipendente con un'anima, dove tutti sono bravissimi.

Badu D. Lynch  @  20/02/2013 12:39:30
   9 / 10
La meravigliosa freddezza di Gus Van Sant

mauro84  @  03/09/2012 19:45:06
   7 / 10
che dire.. film estreamente pesante. una bellissima trama quantomeno reale e legata alla dura realtà del disagio giovanile. l'unico regista in grado di far film su sto genere in Usa... sforna sto film che fà capire quanta fragilità c'è al giorno d'oggi in stà gioventù..
nel complesso buone location di Portland e un semplice cast di attori in grado di render partecipi chi vede la pellicola della tragedia che si stà formando.

secondo me il finale rimane aperto a giudizi ed etc come è accaduto per lo stesso Elephant. altro suo capolavoro indiscusso.

alescar84  @  20/07/2012 00:14:44
   7½ / 10
E' proprio il finale, incompiuto e da tanti criticato, a farmi dare mezzo voto in più al film, che riesce così a sfuggire ad un epilogo che altrimenti sarebbe stato in ogni caso scontato. Fantastica la figura del protagonista la cui apatia e senso di fredda alienazione, non possono non far riflettere. Musica e montaggio ottimi.

Ciaby  @  24/06/2012 13:21:23
   9 / 10
Ho sempre reputato Gus Van Sant un regista di indubbio talento, ma fortemente altalenante, capace di grandi cose e di scivoloni di basso profilo. Ero convinto che non potesse andare oltre, in fatto di qualità, allo straordinario "Elephant": film che reputo un assoluto capolavoro e "Paranoid Park", se non avesse avuto un finale abbastanza deludente ci sarebbe potuto andare vicino. Resta un film splendido, catatonico perchè raccontato dal punto di vista di Alex: immerso in un'atmosfera onirica (i frequenti ralenti) e disinteressata, è un film raccontato in "disordine", come il racconto di un ragazzo che ha la piena consapevolezza di aver ucciso qualcuno, ma ci gira intorno e racconta la sua storia alla rinfusa.

Straordinario cinematograficamente in più momenti (la scena in cui lascia la sua ragazza, il ralenti degli skateboarder che sfrecciano uno dopo l'altro, la scena della doccia, l'incubo dell'incontro con la guardia tagliata a metà), si attarda su momenti completamente (e volutamente) inutili dal punto di vista narrativo, ci gira intorno e non trova risposte. Perchè è giusto che sia così. Van Sant si risolleva dopo lo scivolone di "Last Days" riuscendo, ancora una volta, a raccontare perfettamente il male di vivere non solo adolescenziale. Tutto è un ripetersi di sensazioni, umori, apatia, come le perpetue scene di skateboard in super 8, che paiono quasi un mantra e diventano simboliche.

Colonna sonora atipica e straordinaria, capace di dileggiarsi tra l'avanguardia, il rap più grezzo e la classica. Fotografia di Christopher Doyle splendida e funzionale. Attori non professionisti assolutamente soddisfacenti.

kako  @  12/03/2012 19:26:17
   7 / 10
un film difficile e molto originale, sia per come è raccontata la vicenda sia per il modo in cui è girato. Mi ha colpito e incuriosito, lento ma non noioso, silenzioso e intenso, bellissime inquadrature e ottima fotografia.

7219415  @  08/03/2012 23:36:43
   7 / 10
Davvero niente male...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Peter Lyman  @  08/11/2011 23:08:32
   9½ / 10
Capolavoro, fotografia eccezionale, un Gabe Nevins straordinario alla sua prima esperienza cinematografica. Che dire di più? Una storia che sembra quasi un quadro che lentamente si dipinge da solo su uno scenario colmo di sfumature. Gus Van Sant è un maestro.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/02/2012 00.47.09
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gemellino86  @  18/10/2011 19:18:19
   6 / 10
L'ho trovato molto deprimente con un protagonista inespressivo. Un film che regala poche emozioni nonostante il tema interessante. La sufficienza vale solo per l'ottima fotografia.

Beefheart  @  30/09/2011 18:45:32
   7½ / 10
Buon film dalle ambientazioni ed atmosfere sub-urbane dove lo spaccato della vita ai margini del privilegio e degli Eventi assume contorni abbastanza ben delineati. Il regista è bravo, i virtuosismi non mancano, lo script tutto sommato semplice e lineare, gli interpreti credibili, le musiche ed i suoni suggestivi. Ritmo calmo ma non lento, zero schiamazzi o sensazionalismi, il dramma come protagonista non ingombrante.
Tra incomunicabilità ed apatia la pellicola scorre e funziona. Consigliato.

Kymmy  @  26/09/2011 22:17:59
   10 / 10
Nessuno, dio mio, è in grado di realizzare tutto ciò in questa maniera.. C-A-P-O-L-A-V-O-R-O!.. un film magistrale, nel suo essere colto, avant-garde, sperimentale, riciclatore, generazionale.. un mix di sensazioni e poesia per raccontare un altro capitolo, un altro drammatico atto sulle generazioni e sui giovani..

questa volta spostandosi lungo le piste degli skater van sant ci pone quella domanda estrema: cosa faresti al suo posto? al posto di alex, ovviamente, la cui fragilità e insicurezza, la sua apatia e il suo relaismo sincero nell'essere un adolescente come tanti rendono questo film semplicemente, dannatamente unico.

Attori sorprendenti (quasi tutti anonimi e non professionisti), musiche divine - si cita nino rota dal felliniano giulietta degli spiriti- ,regia affascinante, montaggio efficace e coinvolgente.

Applausi.

david briar  @  09/09/2011 21:29:56
   9 / 10
"Per me è questo il problema,Alex:a noi non frega niente di nessuno."
E' questa la frase detta da una delle amiche del protagonista,che va a simboleggiare una solitudine opprimente,interna ad Alex ma a volte anche esterna,tale da farlo sembrare un'anima persa nel mondo.

"Paranoid Park"racconta la storia di un ragazzo che entra in una crisi mai davvero evidente,ma che appare insostenibile quando viene mostrata.Mirabile in questo una corsa sotto la pioggia,il discorso con il padre o la scena di sesso,che Van Sant aveva sempre girato con insicurezza ma stavolta trova un senso all'interno della storia,grazie alle inquadrature ristrette e alla metafora del disagio giovanile.


Un film pieno di metafore,questo:dal tubo chiuso in cui a un certo punto si usa lo skate,a simboleggiare il mondo chiuso in cui ci si trova,oppure al paranoid park,che sembra un ritrovo di animo perse e disilluse,che non trovano il loro posto nel mondo,tant'è che a volte non se la sentono di andarci da soli.

Un film denso di significato,in cui il regista trova uno stile delicato e mai invadente,che rappresenta un crescente disagio,e trova tantissime sfumature in dei personaggi che,a prima vista,sembrano non averne.

Per questo film Van Sant dev'essersi in parte ispirato a "La rabbia giovane" di Malick, o anche al Raskolnikov di cui ha narrato Dostoevskij nel suo "Delitto e castigo"

"Paranoid Park" non è un film per tutti,ma chi ama lo stile del regista non verrà deluso.Una pellicola sensibile,appassionante e coinvolgente,in cui mi sono molto immedesimato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  22/05/2011 09:58:41
   8 / 10
Una matita e una panchina: sepolture sotto il cemento e vernice di sgomento.

James_Ford89  @  03/05/2011 02:15:34
   6½ / 10
Non è un film per tutti, questo è certo.
Lo sviluppo è molto lento, e i rallenty, già in un film noioso di suo, non aiutano.
Attori scadenti e monoespressivi.
Perchè la sufficienza allora? Perchè visivamente parlando è una prodezza..la potenza delle immagini abbinate alle musiche è strabordante.
Lo scopo è sicuramente mandare in paranoia lo spettatore, in un modo o nell'altro, Van Sant ci è riuscito.

Oskarsson88  @  01/04/2011 17:41:52
   8 / 10
Pellicola lenta e sognata come il suo protagonista, per il quale tutto è cambiato e ha perso di importanza a seguito di un avvenimento. Di breve durata, ma la sua lentezza lo sembra far durare di più. Più che godibile...

Hyspaniko9  @  28/01/2011 22:58:07
   7½ / 10
un bel film.. ho apprezzato lo stile di questo regista, il film è pieno di continui rallenty e flashback ( non in modo negativo anzi :) )

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  26/01/2011 03:08:17
   8 / 10
Uno dei più bei film di Van Sant, di cui prediligo sicuramente quelli in cui esplora il linguaggio cinematografico in modo decisamente non convenzionale (questo; Elephant, Last days: che poi costituiscono nel loro insieme una bellissima trilogia sul disagio giovanile).
"Paranoid park" in particolare, con tutti i suoi ralenti, le sue dissolvenze sonore, esplora un modo di scrutare il mistero del turbamento adolescenziale davvero delicato.
Per il tema e per la ricerca stilistica, "Paranoid park" mi ha ricordato "I quattrocento colpi".
Il protagonista di questo film fa i conti con un mondo di cui non ha assimilato, e non vuole assimilare, le categorie. C'è una pacata inquietudine, passiva e docile, attenta e disattenta, uno scarto rispetto alla realtà: uno scarto che vuole essere trattenuto il più possibile, che non vuole essere colmato. Quello scarto è la misura dell'indipendenza rispetto alla piattezza del vivere "adulto", di un conformismo che si percepisce confusamente ma al quale con chiarezza non si vole essere assimilati. Si desidera trattenersi il più possibile in questa atmosfera rarefatta e sospesa: si vorrebbe rifiutare di fare i conti con la brutalità (quella terribile scena dell'uomo spaccato in due), e si ha ancora il potere di coprire nella propria testa con la musica le parole di una ragazzina indignata.
Un film a suo modo struggente.

Lorenzo3  @  02/01/2011 15:36:11
   6½ / 10
Un film che può annoiarvi. La storia non è molto veloce e il fatto è che per questo non ha neanche un finale...Cioè, questo film analizza questa parte degli adolescenti che è relativa...Non so neanche io che dire a riguardo! Davvero! A me non è piaciuto così tanto ma do un 6 e mezzo perchè di adolescenti che ne combinano molte e non ne parlano con nessuno, ce ne sono molti. In fondo, tutti abbiamo segreti che non vogliamo confessare. Di questo ragazzo, è un omicidio. E non ne vuole parlare per non sconvolgere la sua vita.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  30/08/2010 22:50:36
   7½ / 10
Apprezzando l'originalità, non potevo che rimanere compiaciuto dalla visione di Paranoid park. Me l'ha fatto tornare in mente un amico, qualche tempo fa, e così non ho perso tempo.
E' un film lento, riflessivo, introverso, tutti aspetti che inevitabilmente portano a giocarsi i consensi della massa "bovina" che affolla i nostri cinema. Per contro, come sottolineato anche dal recensore, questo è anche il suo più gran pregio. Poche parole ma dosate, ritmo lento ma intenso; troviamo musiche di gran livello, inquadrature da brividi, silenzi più che mai rivelatori. Ottima la fotografia e ottima l'interpretazione del protagonista, Gabe Nevins, nel ruolo di chi si sente distante da tutto e tutti.
Semplicemente da non perdere, non fosse altro che per un po' di cultura cinematografica.

Gold snake  @  17/04/2010 19:51:23
   8½ / 10
Abbastanza simile ad Elephant, se ti piace uno è molto probabile che ti piace anche l'altro. Non è noioso, va solo saputo guardare. Do mezzo punto in meno che ad Elephant perché mi ha coinvolto di meno.

KILL 74  @  01/04/2010 11:51:29
   6 / 10
non di più si fa riflettere ma............

MidnightMikko  @  13/03/2010 20:57:08
   9 / 10
è difficile al giorno d'oggi vedere un film che parla attraverso la potenza delle immagini. E Van Sant,con questo (quasi) capolavoro c'è riuscito pienamente.
Peccato per la media bassa,questa opera brevissima (meno di un'ora e venti) è lacerante quanto realistica. Peccato che superficialmente i più siano rimasti delusi dal fatto che il "viene beccato o no?" non si conclude nel finale.
Ma questo non è un film di federico moccia,o michael bay o maestri del commerciale simili. Qua non ci interessa come va a finire,come non ci interessava in "Elephant". Qui Van Sant dirige egregiamente la storia di un adolescente che come tutti i suoi coetanei vive la vita per come viene,senza una meta da raggiungere,senza responsabilità,alla ricerca di un qualcosa che lo trascini fuori dalla quotidianità senza subirne le conseguenze (seguire il ragazzo/Lucignolo che lo porterà poi a spoiler).
Fantastico

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rapture  @  07/03/2010 22:11:32
   8 / 10
Questo film è uno spettacolo per gli occhi, le persone sono denudate dall'occhio della camera, ogni parola è secondaria e spesso non necessaria. Il finale e le musiche potevano essere più incisive.

fiesta  @  19/02/2010 14:52:37
   8½ / 10
gus van sant dovrebbe fare scuola a quel rincitrullito di Moccia(che Diò se lo prenda presto in grazia).
a parte il piccolo sfogo,io stimo tantissimo uno dei migliori registi della nostra generazione,ed il migliore nel ritrarne paure,sensazione,emozioni. oltre alle capacità di proporre contenuti
trattati in modo sempre molto intelligente,i suoi esperimenti con l'aspetto formale del film risultano molto interessanti,in questo caso abbiamo solo forma dalla quale scaturisce tutto il contenuto del film cioè le sensazioni,le emozioni e le paure prima citate. un esperimento complicatissimo che,unica pecca del film,non sempre riesce.

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/02/2010 15.15.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  17/02/2010 19:08:26
   7½ / 10
Secondo film di Van Sant che vedo e devo dire che il risultato non è per niente male. Questo film di Sant ripercorre ancora i drammi della adolescenza, seguendo il filo di Elephant, solo che Elephant secondo me a livello psicologico ti colpisce molto di più, anche se alla fine i risultati dei due film si equivalgono tranquillamente. Nel film mi sono piaciute due cose soprattutto: la prima e certamente il montaggio delle scene e le varie inquadrature che lasciano senza fiato, con l'utilizzo di una musica però che personalmente mi ha convinto molto poco sono sincero, la seconda cosa le prove degli attori, molto convincenti, soprattutto il protagonista Alex che maschera molto bene come sono andate realamente le cose. Il finale mi ha lasciato un pò così, speravo finisse in un altro modo,. ma comunque risultato molto positivo.

The Cane Family  @  16/02/2010 11:33:27
   7½ / 10
Buona prova di Van Sant.
Mi è piaciuto, peccato per alcune scene troppo lunghe.
Per il resto molto bello ma ancora distante dal capolavoro Elephant.
Finale irrisolto.

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Xavier666  @  28/01/2010 12:15:01
   9 / 10
Pazzesco , onirico, stilisticamente bello come una scultura del Canova. Non mi sorprende che abbia vinto al festival di Cannes come miglior film del 2007. Mi dispiace per la media così bassa, per me rimane un capolavoro del cinema, uno dei migliori film di Gus Van Sant.

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3 risposte al commento
Ultima risposta 28/01/2010 16.15.02
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Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  25/01/2010 14:43:19
   7 / 10
Film attento anche ai dettagli apparentemente insignificanti e che si prende comodamente i suoi tempi dalla "sterzate" alle "frenate". Colonna sonora mista e paesaggi che rasentano l'onirico fanno da cornice allo schiaffo impetuoso della pellicola: la nostra vulnerabilità di fronte alla fatalità... devastante nella fattispecie

aejfuture  @  12/01/2010 00:34:51
   8½ / 10
Gus Van Sant... folgorante.
Un film interessantissimo per la sua atmosfera, i personaggi, lo stile e la sceneggiatura. E' un film particolare, quasi introverso e "intimo".
Bellissime alcune scene

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER che rendono davvero tanto lo stato d'animo del protagonista. Il film trasmette, parla anche nella sua apparente lentenza e dispersione... dai vostri commenti vedo che sottolineate molto questo. In realtà penso che sia un film molto bello. Da rivedere più volte :)

gandyovo  @  05/01/2010 18:14:34
   7½ / 10
dispiace per la media così bassa. il film prosegue nella scia di Elephant e per me resta molto interessante. non è la trama che in questo caso fa il film, i personaggi e i loro comportamenti caratterizzano il film

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  06/12/2009 12:56:17
   6 / 10
Stesso discorso di “Elephant”, Van Sant con le sue sperimentazioni convince a metà, nel senso che il film è vedibile perché offre buone caratterizzazioni psicologiche e situazioni interessanti, ma il problema è che non va a parare da nessuna parte, le idee sembrano buttate giù a caso e il finale non è esauriente. Bella la musica ambient.

inferiore  @  11/11/2009 05:53:48
   8 / 10
Ennesimo film di Van Sant che mi colpisce particolarmente, adoro il suo stile registico, uno stile che fa si che lo spettatore segua in prima persona gli avvenimenti che si susseguono.
Qui il regista disegna per l'ennesima volta tratti di un'adolescenza difficile e complicata e lo fa in maniera eccellente.
Bravissimo il ragazzo protagonista, fantastica la storia e la tecnica di narrazione, incalzante e precisa, complice un montaggio perfetto.
Un film da vedere, però temo che solo i fan di Van Sant potranno apprezzarlo appieno, comunque consigliato.

john_doe  @  19/06/2009 12:26:00
   7 / 10
Storia interessante, lenta, molto particolare. Se ci si riesce ad immedesimare nel protagonista si prova un'angoscia infinita.

paride_86  @  27/04/2009 02:11:09
   7½ / 10
Dopo "Elephant", Van Sant continua la sua riflessione sugli adolescenti di oggi, dipingendone concretamente l'immaturità affettiva e l'incapacità di rendersi davvero conto delle proporzioni delle cose e dei gesti.
Un film in apparenza molto evanescente, ma denso di significato.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  09/04/2009 14:08:34
   7 / 10
Lo smarrimento affettivo e morale dell'adolescenza perlustrato con gelida lucidità dal regista attraverso lo scritto -confessione "alla rinfusa" di un ragazzino di fronte ad un dramma esistenziale inatteso, di cui sentirsi responsabile. La difficoltà e la noia di crescere di fronte ad un mondo esterno percepito come estraneo e ostile in questo film vengono impresse da un rapido flash nelle pieghe più nascoste della psiche, bello.

everyray  @  14/03/2009 16:26:51
   8 / 10
Paranoid Park è stata una piacevole sorpresa poichè ne avevo sentito parlar tanto male,ma a mio giudizio il film non è affatto noioso nè scontato,ma anzi è un film assai curato con minuzia di particolari che ti fanno entrare nel profondo inconscio del protagonista e ti fanno vivere in prima persona la storia del protagonista...chissà in quanti si comporterebbero così!
DAVVERO ECCELLENTE,lo consiglio anche se alla maggior parte del grande pubblico potrebbe non piacere!!

Neu!  @  10/03/2009 17:52:54
   7 / 10
perchè una media così bassa? non mi sembra venga molto apprezzato Gus Van Sant in questo sito. Paranoid Park è un buon film, la sceneggiatura passa in secondo piano per una scelta, da me apprezzata, del regista che rende la storia più umana e soggettiva, proprio come voleva essere. per me è un buon film

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  09/03/2009 13:06:47
   6 / 10
Certo che sorbirsi la faccia da ebete del protagonista per tutto il film non è un'impresa facile.
Detto questo esso è una anonima analisi del disagio giovanile, in certi tratti sin troppo superficiale: i ragazzini che prendono in giro il commissario, gli stessi ragazzi che ridono di fronte alla foto dell'uomo morto, il rapporto fra il protagonista e la sua ragazza così poco incisivo che Van Sant ha ben pensato di scomodare musiche di felliniana memoria ("Amarcord") per dargli un tocco forse più autoriale.
E' il cinema sperimentale del regista, che si discosta tantissimo da pellicole come "Scoprendo Forrester", "Will Hunting" o il più recente "Milk", per dedicarsi a una regia più intimista, fatta di primi piani, riprese di spalle e lunghi piani sequenza senza scopo.
Forse la durata del film doveva essere maggiore oppure bisognava fare a meno di certi escamotage puramente autoriali, alla fine non si arriva a nulla ed è questo il peggior difetto del film.

VikCrow  @  07/03/2009 12:31:19
   8½ / 10
L'eleganza di Van Sant si riscontra anche in questa perla, inspiegabilmente snobbata da molti.
Non mi affianco ai molti voti negativi, anzi, reputo la pellicola ben riuscita e soprattutto ben dosata. Pieno zeppo di pause riflessive, che non fanno altro che rispecchiare l'animo inquieto e silenzioso del ragazzo protagonista. Perderselo sarebbe un vero peccato.

Tirolese  @  22/01/2009 03:54:20
   8 / 10
Film particolare misterioso in certi momenti è quasi psichedelico....una regia sublime...Il film scorre via fra sbalzi temporali, rallenty improvvisi scene sfocate senza mai perdere di interesse e mantenedo sempre un suo filo logico nel descrivere il profondo disagio e la solutidine del protagonista...Il tutto contornato da un 'ottima colonna sonora...Davvero da vedere....

Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  19/01/2009 12:02:49
   7 / 10
qst film, rispetto a "elephant" mi è piaciuto molto di +
la trama ke segue sempre lo stile della delikata ma nello stesso tempo pesante monotonia stile Van Sant, fa molto pensare..soprattutto la paura e il tenersi tutto dentro!!buono

Gruppo COLLABORATORI julian  @  16/01/2009 19:04:06
   8 / 10
Dopo l'esperienza di Elephant, non avrei mai creduto che mi potesse piacere un film di Gus Van Sant, invece la potenza del cinema ha avuto l'ultima parola.
Il mio giudizio su Elephant non cambia, sia chiaro. Rimane un film pessimo perchè vuole fare della noia un pregio, vuole trasmettere grandi cose attraverso piccole scene quotidiane, ripetute alla nausea, senza accorgersi che nel frattempo ha perso l'attenzione del 90 % degli spettatori.
Paranoid Park sembrava simile, sotto questo punto di vista.
Ralenty dappertutto, specie sulle acrobazie degli skater, il che fa pensare ad uno che non è appassionato: cosa c'è di poetico nello skate ? (perchè il rallentamento dell'azione ha proprio il compito di suscitare riflessioni poetiche nello spettatore).
Invece si è riscattato e l'arma vincente è la disposizione anticronologica degli eventi.
La storia era scritta su un vetro, Gus Van Sant lo frantuma e lo rimette insieme quasi a caso, ma comunque in modo da far capire lo svolgersi degli eventi in maniera graduale e sempre più completa, anche se lo spettatore può intuire tutto dall'inizio.
E' un dramma costruito bene, perchè lo spessore dei personaggi aumenta col passare del tempo e all'improvviso quei ralenty non appaiono più nè forzati nè ruffiani. Alla fine suscitano davvero riflessioni.
Riuscito in pieno, ottimo !
Tuttavia il particolare cinema di questo amato/odiato regista non mi mette nella condizione di poter consigliare il film.
Può piacere davvero, ma può anche dare enormemente fastidio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/01/2009 01:25:54
   7 / 10
Costruito tutto intorno ad Alex,il protagonista, Paranoid Park è uno spaccato del mondo giovanile che presenta tratti di alienazione inquietanti. Quel suo volto volutamente inespressivo e anonimo, indubbiamente ha il merito di colpire lo spettatore che trova di fronte un personaggio ai limiti della amoralità, preoccupato più della rimozione dell'evento tragico piuttosto che un vero percorso di espiazione. Lo stile scelto da Van Sant, molto frammentario e poco lineare non mi ha convinto pienamente, ma è una questione di gusti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  25/12/2008 23:36:30
   7 / 10
Gia' dalla locandina e' facile intuire che e' il protagonista al centro della vicenda e il modo in cui la vive...i suoi continui primi piani ci fanno vivere come lui le stesse emozioni!
Gus van Sant sembra migliorare di film in film e forse questo e' quello piu' riuscito...come argomento ricorda un po' "elephant" ma realizzato in maniera piu' semplice e magari meno difficile da interpretare!Qui alla vicenda non si assiste di "spalle" ma tutto avviene in primo piano...La cosa che mi ha colpito di piu' e' il modo in cui e' girato il film,un montaggio particolare che ti permette di mettere tutti i tasselli a posto solo verso la fine della visione!
Poi l'utilizzo delle musiche...il film ne e' tempestato anche se a volte ti chiedi perche abbia scelto proprio quella...ad esempio nel caso di "amarcord"!
Ma a tratti troviamo il Van sant che in "last dats" e' stato eccessivo nel mostrare la stessa scena per piu' tempo...se non sei un amante dello Skateboard risulteranno ripetitive le sequenze di salti e voli nel vuoto...
Insomma il regista e' bravo,propone un film d'autore di ottima qualita' ma sono sicuro che puo' fare di piu' perche si vede che ne ha le potenzialita' e quindi posso dirlo con certezza che prima o poi Van Sant sfornera' un capolavoro!

Redrum83  @  22/12/2008 16:53:01
   8½ / 10
A Gus Van Sant va dato atto di essere di un regista capace di saper attirare l'attenzione di chi guarda con la potenza delle immagini. Dopo "Elephant" il regista torna a parlare nuovamente di adolescenza, e lo fa a mio modesto parere meglio di quanto possano aver fatto negli ultimi anni altri registi; "Paranoid Park" trasuda disagio, confusione, ha il coraggio di arrivare dove altri film del genere non osano nemmeno avvicinarsi, sembra in certi momenti provocare addirittura lo spettatore, raffigurando un personaggio di tale impotenza e freddezza, mentre in altri sciorina tenerezza e spirito paterno nell'accompagnare morbidamente le gesta acrobatiche dei ragazzi sugli skateboard.

Il film di Van Sant sembra essere preveggente di una società che nel suo evolversi porta all'isolamento dei soggetti che ne fanno parte e all'annichilimento dei loro sentimenti. Probabilmente adesso "Paranoid Park" non è una pellicola troppo conosciuta, ma sono sicuro che nel corso degli anni possa essere apprezzata da una fetta di pubblico più grande fino a diventare un vero cult.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  21/12/2008 11:11:16
   7½ / 10
Pochi registi riescono a mettere in scena cosi bene l'attuale generazione adolescenziale americana come GVS... non c'è bisogno di film eccessivi... di pugni nello stomaco... i giovani che descrive Van Sant non sono estremi, non sono iperviolenti, ma sono vuoti ed apatici... ed è questo che il film ci trasmette... la mancanza di ideali... l'impossibilità di comunicare di una generazione! Purtroppo il buon Gus non riesce come al solito a sfornare il capolavoro... colpa del suo eccessivo narcisismo

Gruppo REDAZIONE maremare  @  02/12/2008 09:33:17
   8 / 10
Lo stile di Van Sant può piacere o non piacere, ma questo è un film ben fatto e centra l'obiettivo. Descrive l'universo adolescenziale osservando la vita abulica di Alex, i suoi genitori assenti, la sua (nostra) società priva di modelli etici di riferimento. Il film è compatto e più riuscito del tanto acclamato Elephant: i vari salti temporali sono incastonati tra loro con incredibile fluidità rendendo il film 'liquido', come l'adolescenza che descrive. Come nella famosa scena della doccia 'purificatrice', il film apparentemente scorre via senza lasciare traccia. In realtà lo spettatore attento e non pregiudizievole, alla fine si troverà addosso molti detriti che, come per " l'incidente" capitato al ragazzo, non possono non accompagnarlo i giorni seguenti la visione.

6 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2008 19.43.56
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goodwolf  @  11/11/2008 15:24:57
   6½ / 10
La regia è assolutamente di qualità, e in alcuni punti si manifesta in tutta la sua classe. A mio avviso però il film non ha "argomenti" per giustificare un lungometraggio, infatti ci sono molti, moltissimi punti morti (le lunghe inquadrature con lo skate, scene ripetute più volte). Sarebbe stato un corto favoloso, secondo me.

Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  06/09/2008 18:46:59
   7½ / 10
mi è piaciuto molto questo paranoid park,descrive perfettamente lo stato d'animo di un ragazzo alle prese con i suoi sensi di colpa,mi è piaciuto il fatto di dare un'importanza secondaria alla sceneggiatura perchè sembra che si dia più spessore e rilevanza alla pesantezza delle riprese.
mi associo a quelli che pensano che sia un film complicato,sicuramente non per tutti

antonioba  @  27/08/2008 11:23:33
   6 / 10
Film difficile a tratti lento ma utile perchè riesce a fare un ritratto sull'adolescenza, sui loro costumi, problemi non dimenticando il ruolo delle istituzioni.

Tom24  @  25/06/2008 23:00:41
   7 / 10
amo la regia di Gus Van Sant, il progredire lento della sua narrazione, la cura per lo spazio e la scenografia. il film parte con una buona idea, ma purtroppo lo sviluppo non è certo dei migliori. per questo solo 7.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  01/06/2008 09:28:33
   7½ / 10
Gli amanti di Van Sant lo apprezzeranno di sicuro: per chi invece non ha mai visto un film del regista americano, "Paranoid park" è un film piuttosto difficile.
Lo stile è sempre lo stesso di Elephant e Last days: dei ragazzini allo sbando, qui Skaters, con il vuoto assoluto in testa, e senza alcuna possibilità di comunicazione con le persone delle generazioni precedenti, inseguite nel loro vagare dal regista con i soliti piani sequenza.

A conti fatti, comunque, mi è piaciuto di più dei precedenti. La costruzione è complessa, e le immagini degli skaters al parco, su cui il regista si sofferma spesso, sono molto suggestive.

Mi piacerebbe vedere anche "Gerry" che, vergognosamente, nessuno ha mai distribuito in Italia.

ingsissi  @  30/05/2008 19:16:57
   7½ / 10
Incredibile! Gente come Tony Howk spero si sia commossa vedendo i suoi cugini sketers sovra esposti, sfucati, rallentati, mentre si cimentano nelle loro evoluzioni.
La playlist non appartiene a nessuno dei loro Ipod. Poco hip hop, come la tradizione vorrebbe, ma musica classica, chitarrine e molta elettronica di tutto rispetto…Magicamente ingarbugliato, sospeso, evanescente, apatico. Da vedere senza pensarci troppo e soprattutto senza pensare che debba per forza esserci un un colpevole o un ammissione di colpa.

addicted  @  20/05/2008 15:53:58
   9 / 10
"Elephant" mi era piaciuto moltissimo, per la cadenza e lo stile. Questo "Paranoid Park" è ancora meglio. Si può davvero parlare di stile, quando si parla di Gus Van Sant, ricercato e sperimentale, tuttavia mai fine a se stesso.
Il racconto è algido e impassibile come il protagonista, ma alcuni momenti sono di una intensità estrema.
Davvero molto bello.

Neptunes  @  04/05/2008 01:14:50
   6½ / 10
a tratti molto lento ... tutto sommato mi aspettavo è un film carino ... ma mi aspettavo molto di più

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  24/04/2008 11:31:42
   8 / 10
Gus Van Sant continua la sua lucida analisi del mondo degli adolescenti.Utilizzando uno stile registico molto simile a quello ravvisabile negli ultimi lavori, il regista ci trascina nella vita del giovane skater Alex,un ragazzo come tanti per il quale però il destino ha in serbo un avvenimento che gli sconvolgerà la vita.
Van Sant pone immediatamente l’accento sulle mancanze del mondo adulto che inevitabilmente ricadono sui figli,l’incapacità di comunicare con questi diventa una barriera insuperabile al fine di imbastire un rapporto di fiducia reciproca.L’espiazione dell’ansia e del dolore causati dal suo atto tanto involontario quanto tragico quindi non troveranno naturale sfogo nell’ambito famigliare o al limite scolastico,ma troveranno asilo all'interno di un quaderno,interlocutore placebo,in grado di accogliere la disperazione e lo smarrimento di Alex.La trama è molto esile,ma riesce comunque a far passare le enormi distanze createsi tra mondo adulto e quello adolescenziale,la struttura narrativa è frammentaria ma ciò non rende affatto difficoltoso seguire lo svolgersi degli avvenimenti,ad impreziosire il tutto una colonna sonora ricercata ed azzeccata.Il livello recitativo non è eccelso,in particolar modo il protagonista pare non riuscire sempre ad esprimere i propri sentimenti affidandosi alla mimica facciale e in un film in cui i dialoghi sono piuttosto scarni questo è un difetto,mentre un po’ di autocompiacimento da parte di Van Sant nella messa in scena è indubbiamente ravvisabile.
Nel complesso però “Paranoid park” è un bel film,originale ed intenso e soprattutto capace di rappresentare il percorso di perdita e riacquisizione dei sogni da parte di un giovane,né migliore né peggiore di tanti altri,semplicemente non in grado di fidarsi di chi gli è vicino e questo forse è il vero ed unico dramma.

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Ultima risposta 03/10/2011 09.08.36
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marfsime  @  21/04/2008 14:33:51
   6 / 10
Merita la sufficienza..ma come è stato detto sembra che alla fine manchi qualcosa. Ottima fotografia ma come thriller è piuttosto lentino..molto più riflessivo e meno "americano"..si poteva fare di meglio..peccato.

Voto:6

bandafratelli  @  08/02/2008 19:08:33
   6½ / 10
Il film è ben fatto. La trama è curata e volutamente lieare quanto a narrazione dei fatti. Il regista ci offre uno spaccato generazionale, focalizzando l'occhio della macchina da presa solo sul protagonista teenager la cui vita è animata da una forte crisi che è anche generazionale. Innovativo per tecniche di ripresa il film Fa riflettere su certi temi della vita che ci circondonda meritando, a mio parere, la sufficenza piena.

Tiffano  @  08/02/2008 15:03:04
   7 / 10
Le inquadrature e le scelte tecniche valgono la visione.Molte sono state già usate,altre assolutamente nuove.Certo si è autocitato,ma credo l'abbia fatto "reiventandosi".
Non credo che Van Sant voglia in tutti i modi esser fuori dai canoni.
Qualcosa da ridire,forse,sul finale "un po' così",ma è questione di gusto e7o momenti.

Vincent_86  @  17/01/2008 02:33:08
   6½ / 10
Gus Van Sant conferma il suo stile personalissimo di fare cinema. Il film però non convince: c'è poco convolgimento emotivo e in alcuni casi i rallenty rischiano di annoiare. Anche la colonna sonora convince poco.

eraser_ed  @  16/01/2008 00:45:00
   7 / 10
Questo film è effettivamente ambivalente nei giudizi da dare. Gus Van Sant prende un pezzo di realtà, quella di una generazione alienata,apatica, senza stimoli, contraddistinta dalla noia, dal disinteresse, da un presente anonimo, vivacchiato in una pista da skate. Tutto ciò è filtrato attraverso il giovane Alex e il suo tentativo di autocoscienza appagante, derivante dall'omicidio, che fornisce l'unica componente di trama rintracciabile nella pellicola.
Il film appare anonimo, povero di contenuti, sostanzialmente perchè la realtà che ci mostra è di per se una realtà anonima e povera di contenuti.
Non vi è indagine su cause o motivazioni, non vi sono pensieri rilevanti o dialoghi interessanti. Il regista non pone una lente di ingrandimento sulla vita di Alex, su ciò che effettivamente prova o pensa (la questione della famiglia in difficoltà mi sembra troppo semplicistica come risposta ad una problematica così ampia e molteplice, in quanto generazionale)
E' un film che non si fa domande, ne pone risposte, semplicemente illustra ciò che sta sotto gli occhi di noi tutti.
E forse è questo il suo merito principale. D'altronde è un film che va percepito nei contorni, piuttosto che razionalizzato ad una trama, che appare semplice e volutamente non sviluppata, secondo me.

suzuki71  @  14/01/2008 13:25:00
   7½ / 10
Alcune decine di ore nella vita di un adolescente della provincia americana che si ritrova a dover fare i conti con una circostanza più grossa di lui. Bella fotografia e ritmo ben tenuto, con un buon montaggio puzzle che pian piano chiarisce cronologicamente gli eventi. Molto efficaci e ben fatte le rappresentazioni del mondo dello skate, dove le sequenze dei ragazzi rimandano allo sforzo per cercare qualcosa di vero oltre la realtà e la non-vita di esistenze dimenticate. Anche questi ragazzi, perduti e "altri", interagiscono come tutti, con le stesse gelosie, amori, speranze, e il distacco è solo di impatto. Certo, paranoid PRK è il simbolo della nuova sfida, del nuovo mondo che fuggiamo perchè "troppo" per noi, ci fa paura. Il fatto però è, come detto già da altri: fino a che punto questo film, questa storia adolescenziale può interessare lo spettatore? Forse un po' di nicchia, manca il respiro e "l'universalità" propria dei grandi capolavori. Mezzo voto in più per premiare gli attori, quasi tutti non professionisti: notevole.

debaser  @  10/01/2008 18:48:09
   7½ / 10
Non certo all'altezza del miglior Van Sant ma comunque un più che discreto film. Ottima la fotografia di una Portland notturna grigiae degradata. Un po' insipido il finale.

gabbo  @  06/01/2008 15:04:24
   7 / 10
Molto lento, come nel solito di Van Sant

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  02/01/2008 20:56:04
   6½ / 10
Gus Van Sant sembra voler riprendere il discorso intrapreso con l'ottimo "Elephant", in una sorta di ideale continuità sull'argomento del fankazzismo generazionale che porta alla tragedia. Ma con "Paranoid Park", pur riprendendo gli stessi ragazzi, con le stesse facce, abitudini, idiosincrasie e noie esistenziali degli adolescenti di "Elephant", GVS tenta di indagarne le forme di coscienza legate a un omicidio. Laddove in "Elephant" si progettava per noia una strage, qui il dramma giunge per caso. Un po' come abbiamo visto negli ultimi casi di delitti irrisolti qui da noi, la coscienza viene affidata ai diari e ai blog, nei quali però non si legge alcun segno di pentimento, rammarico o angoscia per il dramma che li vede coinvolti. Solo pura autoreferenzialità. E' quello che succede al protagonista Alex che tenta di riprendere a vivere la sua solita routine, delegando alla scrittura il bisogno della parola.
Anche la regia di GVS è una sorta di rimando a "Elephant", ma questa volta non riesce ad essere altrettanto efficace nella costruzione del delirio com'era successo per quel film.

tshiamo  @  02/01/2008 01:23:01
   6½ / 10
nessuno è pronto per paranoid park. ci si può fingere pronti. ed è il volto iperscrutabile d alex fissato dalla telecamera x granparte della pellicola a mostrare l'ermetismo di ki non comunica. di ki c prova, fa il numero del padre, ma lascia cadere il telefono; scrive la lettera e la brucia. le reazioni vere ke ha sono davanti al faccione del telegiornalista ke annuncia l'apertura dell'indagine; o qdo parla da solo al ritorno dall'omicidio. poi gli accade d tutto, non è il peggio d ki vive a paranoid park, per quanto la tua vita faccia skifo paragonata alla loro è bella (e lui è irresistibilmente attratto da quel posto, come la scoperta d un'appartenenza, ci va anke da solo), poi gli accade d tutto, scrivevo, divorzio genitori, fratellino sconvolto, omicidio, lascia la morosa. ma non sbotta mai. elenca puntigiloso gli ingredienti del panino. la maionese non l'ha presa x' gli fa skifo. le musike parlano, le immaigin, come sono prese. non il ragazzo attore. e lo spettatore non capisce. nessuno è pronto per paranoid park. però ci si può andare

rasta  @  27/12/2007 18:57:55
   6½ / 10
la sceneggiatura non è delle + brillanti; sono i dialoghi ed il montaggio ke reggono tutto il film. gli interpreti funzionano bene. si può vedere =]

kingdrone  @  23/12/2007 10:18:50
   7 / 10
film piacevole, buono lo sviluppo del racconto frammentato e le musiche.
un pò eccessive alcune scelte stilistiche. il finale funziona

onda  @  20/12/2007 23:06:56
   8 / 10
Un bel film sperimentale, con cui Van Sant tenta nuovamente di esplorare gli adolescenti. Qui si va al di là di Elephant, opera interessante, ma che si arenava negli stereotipi. Attraverso una narrazione discontinua, frammentaria e semionirica (a volte forse un pò compiaciuta), si instaura una corrispondenza con le sensazioni confuse di una psicologia acerba, afasica e tormentata al tempo stesso.
Allo stesso tempo, viene ben illustrata l'assenza di figure adulte importanti.
Il poliziotto costituisce l'unica parvenza di autorità (significativo che gli skater sembrino rappresentare una sorta di mondo a parte).

forzalube  @  19/12/2007 13:55:28
   8 / 10
Nella circostanza, sottoscrivo quasi interamente il commento di kowalsky, anche se il film è forse eccessivamente pessimista. Interessante la decostruzione temporale della vicenda ed altre scelte registiche/stilistiche, ho invece apprezzato poco gli inserti in Super8 ed un finale forse un po' troppo "tranchant".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  18/12/2007 14:48:27
   8 / 10
Splendida ennesima prova regististica dell'indipendente Van Sant....se ce n'era ancora bisogno, dopo il capolavoro Elephant......movimenti di macchina magistrali,soundtrack a dir poco eccezionale,ancora il mondo adoloscenziale nell'america malfamata di Portland......c'è una persona che ha messo 2 e mezzo come voto....non è possibile,le opinioni altrui si rispettano ma non quando si cade nel ridicolo......da stravedere

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