perdutamente (1946)

Sarebbe quasi riduttivo definirlo "solo" un melodramma. "Humoresque" è un film meraviglioso, che va al di là del concetto sentimentale del genere per addentrarsi in un discorso di grande complessità che lega amore e ambizioni personali, lo scontro tra i due fattori porta irrimediabilmente il primo a soccombere. Ma se pur non fosse per le geniali implicazioni psicologiche della trama, il film è reso indimenticabile dalla regia fiammeggiante e visionaria di Negulesco (mai più ripetutosi a tali livelli), che unisce le influenze espressioniste europee con un magistrale senso dello spettacolo hollywoodiano, dalle musiche trascinanti di Franz Waxman e dall'inarrivabile allure divistico dei due protagonisti, lo sfortunato John Garfield (che nelle scene in cui suona il violino ha ben due controfigure per le mani) e soprattutto la divina Crawford, qui tutta un fremito alle prese con un ruolo dall'impeto travolgente ("è una donna complessa come una fuga di Bach"): forse mai come in questo caso attrice e personaggio sono state tanto vicine, non solo per una questione "alcolica". Gran finale sul "Tristano e Isotta" di Wagner, una pagina struggente e folle da consegnare alla storia del cinema.