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Grottesca tragi-commedia che alterna momenti realisti e sentimentali a demenziali e spassosi non sense (la scena del matrimonio e tutta la sequenza finale). La ricerca della normalità e conformismo è superata da quello che sembra l'unico modo per sopravvivere in un mondo di folli: il caos! La pellicola diretta dall'attore Alan Arkin è di impostazione smaccatamente teatrale, lo si denota anche dai dialoghi che si incastrano alla perfezione con frasi ad effetto e ben ponderate. Impeccabile il cast.
Piccoli omicidi è un film non di facile lettura ed altrettanto facile prendere un abbaglio, molto probabile quindi che lo abbia preso anche io. Lui, lei, la famiglia di lei, la (quasi) invisibile famiglia di lui sono le anime diverse di un'America in subbuglio. Per due terzi di film è come cercare un compromesso fra tutte queste componenti, un qualcosa che le avvicini e la surreale cerimonia condotta da un Donald Sutherland favoloso sembra il coronamento di un equilibrio difficile, che mostra tuttavia fin da subito la sua fragilità fino all'omicidio di Lei, dove il film diventa di una cupezza con pochi eguali. Arkin mantiene sostanzialmente l'impianto teatrale d'origine e lo condisce, cerimonia di matrimonio a parte, di un umorismo nero più feroce che divertente, con personaggi che vanno dall'apatico al parossismo puro. Una commedia molto atipica rispetto ai canoni del genere, forse nemmeno una commedia in fondo, ma dotata di un ottimo cast ben calato nei personaggi.
Mezza fregatura, dopo una lunga attesa per il recupero di questo esordio registico di Alan Arkin, mi sono trovato difronte un film di stampo teatrale molto verboso, dai toni cupi ma sopratutto disomogeneo in quanto la prima parte è di una noia abissale mentre la parte finale alza di gran lunga i toni diventando una commedia nera di ottima fattura. Piacevolissimo il matrimonio celebrato da Sutherland, Arkin invece si ritaglia la piccola parte (divertentissimamente grottesca) di un commissario di polizia frustrato per non riuscire a porre freno alla violenza che dilaga in città. Una satira sociale sulla violenza, sull'apaticità delle persone e sull'indifferenza...una pellicola cinica e spietata nel complesso e con un finale che lascia a bocca aperta nella sua ferocie ambiguità mista di comicità e disperazione. Peccato però per questa incostanza narrativa che mescola sequenze e dialoghi brillanti e geniali, oltre che divertenti, a momenti davvero noiosi e moralisti. Cast ad ottimi livelli comunque sia per un film particolare...comunque il titolo inganna visto che lo credevo un simil-giallo o comunque una commedia nera nella norma. Cinema d'autore che va visto solo se è quello che state cercando.