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Mezza fregatura, dopo una lunga attesa per il recupero di questo esordio registico di Alan Arkin, mi sono trovato difronte un film di stampo teatrale molto verboso, dai toni cupi ma sopratutto disomogeneo in quanto la prima parte è di una noia abissale mentre la parte finale alza di gran lunga i toni diventando una commedia nera di ottima fattura. Piacevolissimo il matrimonio celebrato da Sutherland, Arkin invece si ritaglia la piccola parte (divertentissimamente grottesca) di un commissario di polizia frustrato per non riuscire a porre freno alla violenza che dilaga in città. Una satira sociale sulla violenza, sull'apaticità delle persone e sull'indifferenza...una pellicola cinica e spietata nel complesso e con un finale che lascia a bocca aperta nella sua ferocie ambiguità mista di comicità e disperazione. Peccato però per questa incostanza narrativa che mescola sequenze e dialoghi brillanti e geniali, oltre che divertenti, a momenti davvero noiosi e moralisti. Cast ad ottimi livelli comunque sia per un film particolare...comunque il titolo inganna visto che lo credevo un simil-giallo o comunque una commedia nera nella norma. Cinema d'autore che va visto solo se è quello che state cercando.