pitza e datteri (2015)

Soggetto curioso. Proprio in queste settimane si combatte una battaglia, tra mille polemiche, che ha portato alla chiusura della "moschea" di un islandese nella chiesa sconsacrata della Misericordia. Politicanti prossimi a diventare sindaci (si spera di no), Curia di Venezia, ottusi insegnanti di religione hanno messo i loro bastoni fra le ruote a una storia di convivenza etnico-religiosa che poteva essere una bella testimonianza di civilta'. Ora il film ha le sue ragioni, al di la' della sua leggerezza, ma resta una cosuccia, e siamo ben lontani dai fasti di "Pane e tulipani" di Soldini. Forse qui si vuole replicare all'exploit di "Io sono Li" girato a Chioggia, ma non lascia alcuna traccia. Forse belle immagini della mia Venezia (la scena della festa del Redentore girata alla Giudecca) ma questa comunita'araba non e' divertente come quella del telefilm "Kebab a colazione", e' piu' che altro una caricatura. Battiston, nel suo istrionismo nordico, comincia a fare la caricatura di se stesso. In ogni caso un gradevole passatempo, ma c'erano i mezzi per fare meglio e con piu' coerenza