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Storia in apparenza semplice semplice, dove una donna in dolce attesa decide di far fuori tutte le persone rimaste coinvolte nella tragica morte del compagno. In realtà Alice Lowe -realmente incinta durante le riprese- debutta dietro la mdp e si ritaglia il ruolo di assassina mossa da istinti guidati da bisogni di vendetta catartica, derivanti dal marcio spaccato sociale in cui si muove. Il mondo in cui abita è infatti deplorevole, ipocrita e spietato, nella sua follia omicida si può leggere una rivalsa verso uomini che ambiscono a meri scopi sessuali o donne incapaci della minima empatia. Facendosi manovrare dalla voce insistente ed inquietante della nascitura denota un forte scompenso mentale, tuttavia non ravvisabile nella lucida spietatezza con cui colpisce. La Lowe parla dell'oggi attraverso una serie di uccisioni più o meno fantasiose, venando il tutto con tocchi umoristici azzeccati come nel caso della madre del deejay o durante l'aggressione alla fanatica dell'attività sportiva. Cattivo il giusto con sequenze mai troppo crude ma comunque incisive, "Prevenge" è lavoro molto più corposo dal punto di vista tematico rispetto a quello che potrebbe suggerire una visione superficiale. Davvero eccellente la performance della protagonista, notevole la colonna sonora elettronica per un esordio in cui la presa di coscienza coincide con un finale tutto da gustare.
Thriller psicologico in cui si percepisce chiaramente, almeno per due terzi del film, un'atmosfera allucinata, malsana, quasi malaticcia, forse anche con una punta di confusione poichè ci mette un po' a chiarire i passaggi principali. In corso d'opera si arricchisce di spunti grotteschi che gli conferiscono un'aura più stralunata, ma nel complesso ritmo e vicende tengono botta fino alla fine, culminando in un finale che un po' non ci si aspetta ma che è lineare con quello visto prima. Buona la prova della protagonista, abile nel far risaltare le caratteristiche del personaggio, discreta la regia ma complessivamente PREVENGE non mi ha coinvolto in maniera totale. Visione comunque sufficientemente valida.
Alice Lowe esordisce alla regia con questo Prevenge. Per chi non lo sapesse, l'attrice era l'interprete principale del recente Killer in viaggio partecipando fra l'altro anche in fase di sceneggiatura. Il tono di Prevenge ricorda molto la pellicola di Wheatley, caustico e piuttosto scorretto quando è il caso. Dietro una struttura semplice da revenge-movie (da qui anche l'origine del titolo) si dipanano le vicende di una donna ancora in fase di elaborazione di un lutto che ha preso delle pieghe decisamente paranoidi. Una donna in stato interessante (la Lowe lo era veramente) che cerca vendetta nei confronti di coloro che hanno causato l'incidente mortale del compagno ed incitata costantemente dalla vocina inquietante del nascituro che la guida nel suo viaggio di mattanza. Una storia drammatica e tragica che tuttavia viene costantemente stemperata da siparietti veramente esilaranti e divertenti alla stregua di Sightsears. Tutta la sequenza a casa del deejay è un piccolo gioiello di violenza ed humor che rimane nella memoria.