primo amore regia di Matteo Garrone Italia 2004
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primo amore (2004)

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locandina del film PRIMO AMORE

Titolo Originale: PRIMO AMORE

RegiaMatteo Garrone

InterpretiVitaliano Trevisan, Michela Cescon

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 2004
Generedrammatico
Tratto dal libro "Il cacciatore di anoressiche" di Marco Mariolini
Al cinema nel Febbraio 2004

•  Altri film di Matteo Garrone

Trama del film Primo amore

Vittorio cerca una donna che corrisponda al suo ideale. Attraverso un annuncio incontra Sonia, una ragazza dolce, simpatica, intelligente, ma che pesa 57kg, troppi. Lui, che di mestiere fa l'orafo, vorrebbe modellare il suo corpo e la sua mente come il fuoco fa con l'oro dei suoi gioielli. Lei, resta prigioniera di quel vincolo amoroso che si trasforma, quasi inavvertitamente, in un reciproco gioco al massacro. In una torretta circondata dal verde delle colline venete due amanti si isolano perdendo progressivamente il contatto con la realtà e con il resto del mondo.

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Voto Visitatori:   7,14 / 10 (64 voti)7,14Grafico
Miglior colonna sonora
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior colonna sonora
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Voti e commenti su Primo amore, 64 opinioni inserite

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alex94  @  17/08/2023 12:46:34
   7 / 10
La storia di un ossessione, l'ossessione del corpo vista come una sorta di surrogato dell'elemento sentimentale che ovviamente non può che precipitare nella follia,follia assecondata dalla protagonista che si lascia plasmare a discrezione dell'amante.
Cupo e disperato, girato da Garrone in modo iperealistico e personale si lascia ricordare per l'intensa prova dei due protagonisti.
Un lavoro che non lascia indifferenti,da vedere.

Filman  @  26/08/2022 12:13:29
   7 / 10
Coerentemente con il suo modo di raccontare quasi in maniera decostruttivista, Matteo Garrone preme e schiaccia su una singola idea molto semplice, rendendola disturbante, pur in una maniera personale. PRIMO AMORE non ha chiavi di lettura aldilà del suo unico tema principale e alla costruzione narrativa preferisce quasi l'escavazione, che porta alla luce la maniera più surrealista e fantasiosa del regista di lavorare.

Jumpy  @  28/03/2021 17:46:00
   6½ / 10
Complessivamente non è male, bellissime le musiche e mi è piaciuta molto l'ambientazione nelle campagne tra Vicenza e Verona.
E' molto penalizzato, secondo me, dalla recitazione di Trevisan che vorrebbe essere spontanea e naturale ma... non si capisce quanto la sua totale inespressività sia voluta perchè fa parte del personaggio

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Ulteriore pecca l'audio in presa diretta, insieme all'accento veneto, più di una volta mi son trovato in difficoltà perchè le parole erano incomprensibili o confuse tra il rumore di fondo.
Ci sono delle scene che colpiscono nel profondo e mi è piaciuta l'idea

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  11/03/2020 21:23:32
   6½ / 10
Strano esperimento questo di Garrone, dove prende un'autobiografia e la trasforma in un film sicuramente particolare, senza tener però conto (volutamente e discutibilmente) della realtà che raccontava (la storia vera è finita in maniera molto diversa, purtroppo). La crudezza dell'umanità mostrata, così come le immagini, l'audio in presa diretta (spesso incomprensibile) e gli attori stessi, lasciano un'impressione quasi neorealista. Intensa e pluripremiata la colonna sonora. Peccato che, forse per via dei limiti degli attori stessi, verso il finale perda proprio di drammaticità e resti un po'incompleto.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/06/2019 15:42:14
   7 / 10
Garrone si sposta in Veneto e dipinge una storia di amore tossico, dove un imprenditore con turbe psichiche avvia una relazione malata con una donna che lui vuole rendere praticamente scheletrica. Pellicola cupa, che trasmette un senso di malattia, di perversione, di disagio. Bravo Garrone.

Goldust  @  30/04/2019 16:16:52
   7½ / 10
Un viaggio lento ed inesorabile dentro ad un incubo quotidiano, partorito da una psiche labile ma determinata. Potente nel messaggio nonostante riesca ad essere sottilmente ( e quasi elegantemente ) disturbante, il film di Garrone non lascia nulla al caso, a partire dal tratteggio di una distratta provincia veneta fino al ricercato comparto tecnico, con le meravigliose musiche della Banda Osiris da menzionare doverosamente. Una di quelle pellicole che a fine visione lasciano qualcosa, ben più matura ed a fuoco del rispettivo lavoro del regista, "L'imbalsamatore".

kafka62  @  09/03/2018 11:42:47
   6½ / 10
Insieme a "L'imbalsamatore" questa pellicola di Garrone forma una sorta di dittico sul desiderio patologico e autodistruttivo, il quale scava nelle pulsioni più morbose nascoste sotto la superficie dei rapporti amorosi con una forza tanto più originale e ricca di novità (tematiche, figurative, stilistiche) quanto più risulta vicina – almeno nel soggetto di partenza – a banali fatti di cronaca recentemente accaduti. Assimilazione attenta della realtà e sua decantazione in apologhi di fredda, icastica e torbida bellezza accomunano i due film, a partire dalle professioni dei protagonisti (taxidermista l'uno e orafo l'altro, e credo che, nonostante l'attenzione e la curiosità con cui la macchina da presa li metta in scena nei più minuti e misconosciuti dettagli, non vi siano dubbi sul fatto che entrambi i mestieri siano in qualche modo simbolici, quasi delle ipostasi dei caratteri dei due uomini) fino ad arrivare all'inevitabile e straordinariamente simile morte violenta. Cambia l'area geografica in cui i film sono ambientati (là Napoli, qua la provincia veneta), ma non l'impressione di realtà che si respira nei dialoghi in presa diretta e nei volti di attori bravissimi ma del tutto sconosciuti. Siamo comunque lontanissimi da un cinema minimalista, cronachistico, documentario, appiattito sulla riproduzione sociologicamente precisa del reale, perché Garrone è un regista che sa trascendere i comuni e triviali ingredienti di base per confezionare – metaforicamente parlando – piatti di altissima cucina.
Quel che non riesce al protagonista Vittorio, conciliare cioè il corpo con la testa, riesce invece, da un punto di vista cinematografico, a Garrone: nel suo film infatti la forma si sposa molto bene al contenuto, consentendo di raggiungere esiti artistici notevolissimi. Scene come quella del colloquio sul lago, in cui i volti di Vittorio e Sonia (non semplicemente piccoli dettagli, ma l'intero viso) sono fuori fuoco, mentre vediamo nitidamente lo sfondo, sono, oltre che belle, necessarie, in quanto i due personaggi sembrano quasi ridotti a presenze fantasmatiche e irreali, completamente avulse dalla realtà che li circonda. Che dire poi della scena dell'amplesso, in cui la cinepresa è talmente attaccata ai corpi da cogliere, astraendoli dal resto, particolari sorprendenti come le vertebre in rilievo sulla schiena arcuata della ragazza. La storia del rapporto tra Vittorio e Sonia non è poi solo quella tra un aguzzino e la sua vittima, perché l'uomo ha una profonda, sia pure distorta e schizofrenica, umanità e non riesce mai ad apparire veramente detestabile. Si riesce così a comprendere meglio l'attrazione, e di conseguenza la sottile complicità, che fanno imboccare a Sonia un tunnel che – lo si intuisce chiaramente, ma solo dal di fuori, dalla poltrona di un cinema – non può avere alcuna via d'uscita normale. L'ambiguità del rapporto vittima-carnefice era già stata messa in scena altre volte al cinema, con esiti anche pregevoli ("La passeggera" di Munk, "Portiere di notte" della Cavani), ma mai – credo – con tali e tante sfumature, che non escludono neppure (come nella sequenza del ristorante) il registro comico, sebbene il tono di fondo sia quello, doloroso e sofferto, di una tragedia, che la camaleontica prova d'attrice di Michela Cescon (capace di percorrere al contrario la strada di De Niro in "Toro scatenato", cioè di dimagrire nel corso delle riprese di quasi quindici chili) riesce a rendere incredibilmente coinvolgente e disturbante.

VincVega  @  29/05/2017 16:42:06
   7 / 10
Un'altra pellicola che conferma l'abilità di Matteo Garrone nel raccontare storie, in questo caso una storia d'amore inusuale e malata, talvolta disturbante, con una tematica di fondo sempre attuale, raccontata in modo originale e con personalità.
Buone le interpretazioni degli attori, non conosciuti, ma naturali.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  08/06/2016 16:08:18
   6½ / 10
Dopo "L'imbalsamatore" Garrone conferma di prediligere storie forti, tratte dalla realta', dipinte sempre con freddezza e uno stile tutto suo.
Dialoghi appena sussurrati e spesso incomprensibili. Trevisan poteva fare un corso di dizione prima di recitare in questo film...
Per uscire dalla noia bisogna concentrarsi sul personaggio della ragazza, anche questo con qualche lacuna. Non si spiega la sua totale abnegazione verso il folle piano dell'uomo.
Molte cose rimarranno oscure al termine della visione ma non si puo' negare un certo fascino nel modo in cui è girata la pellicola.
Promosso con riserva.

KitaVerde  @  21/02/2016 11:17:02
   6½ / 10
Film italiano interessante, tratta un tema delicato senza essere troppo eccessivo. Però Garrone non riesce ad essere incisivo in alcuni punti fondamentali della pellicola, e questo fa si che dopo la visione ti rimane in testa solo qualche sequenza. Trevisan pare Nosferatu, il principe di Vicenza.

DarkRareMirko  @  01/04/2015 00:04:17
   7½ / 10
Non male, anche se il regista ha fatto di meglio.

Cupo, inquietante, strano, perverso, è comunque un film più lineare e contenuto di quello che possa sembrare, che riesce più di quanto si creda a contenere morbosità e colpi bassi (primi 45 minuti linearissimi, per esempio).

Indicato Trevisan, molto carina la Cescon, con un bel corpo.

Buone le musiche della Banda Osiris, ottima fotografia e la regia dell'artista sa sempre distinguersi per comunicare un reale così credibile che pare di trovarsi li, a guardare di fronte ciò che sta accadendo.

Un'altra opera di Garrone quindi reale ma allo stesso tempo al limite del verosimile, comunque eccessiva, con buone idee alla base e qualche spunto sul quale poter riflettere.

Finale speranzoso o quantomeno liberatorio.

impanicato  @  07/03/2015 01:32:17
   7 / 10
Si puó desiderare il malessere della persona amata? Si puó farle del male?
Tratto dal libro autobiografico "Il cacciatore di anoressiche" di Marco Mariolini, attualmente in carcere per l'omicidio della sua fidanzata, questo film tratta di un amore malato, assurdo e quasi irreale. Tratta dell'amore di Vittorio, un orafo distante dalle ottime capacitá del padre, e di Sonia che, per accontentare il suo uomo, si fará plasmare e modellare secondo i suoi gusti macabri, cioé dovrá arrivare a pesare 40 chili. Quella che inizialmente sembrava una serena storia d'amore si trasformerá nel peggiore degli incubi per una donna che non riuscirá mai ad imporsi tramite le sue scelte. Ma in fondo come puó amare un uomo che non riesce a curare nemmeno un mazzo di rose?
Film veramente realista che tratta di cose vere. Film che ti angoscia e ti opprime, anche grazie all'ottima colonna sonora, per altro premiata a Berlino. Garrone sorprende per la sua regia, interessanti alcune scene come quella del bagno, i primi piani sfocati, il delirio al ristorante o gli occhi sempre in movimento durante la sessione di pittura. Sorprende anche, il modo in cui vengono fatti recitare gli attori: oltre che in dialetto veneto, che a volte mi é stato impossibile da capire, sembrava come se nessuno avesse dei copioni, come se tutto fosse improvvisato e quindi reale. Mi é piaciuta anche la fotografia, con buoni giochi di luci ed ombre. Gli attori protagonisti sono fondamentalmente due: Vitaliano Trevisan, bravo nell'interpretare il freddo e pazzo Vittorio, e Michela Cescon che si é calata benissimo nella parte, anche se avrei preferito si approfondisse di piú il suo personaggio, poiché molto importante nella trama, e le cause della sua schiavitú verso l'uomo amato. Peccato per la scelta di questa attrice, non per demeriti, ma perché avesse ai tempi delle riprese quasi 10 anni in piú di quanto detto all'interno dell'opera.
Anche il finale lo trovo enigmatico, con le parole del padre dell'orafo prima dei titoli di coda.

Lory_noir  @  28/06/2013 23:01:14
   8 / 10
Primo amore racconta la storia di Vittorio e Sonia che si incontrano dopo essersi conosciuti in chat. La loro relazione, malgrado qualche ostacolo iniziale, sboccerà e andrà avanti basandosi su meccanismi malsani che porteranno Vittorio a influenzare Sonia e specialmente il suo corpo.
Garrone usa molte carattiristiche tipiche del cinema del reale, come attori alla prima esperienza, con forte dialetto e alcune riprese che ricordano il documentario. Allo stesso tempo però, impone forte e chiaro la figura registica come filtro della narrazione usando delle tecniche che rendono soggettivo il racconto. Per esempio alcuni spostamenti della camera sul viso della protagonista, mentre entrambi i personaggi parlano, per focalizzare l'attenzione sulle sensazioni di lei, bravissima a manifestare il carattere del suo personaggio fragile, spesso imbarazzato e succube.
Altrettanto bella la scena di sesso iniziale che, concentrandosi su piccoli dettagli dei due corpi racconta in modo veramente efficace tanto la vulnerabilità di lei quanto la perversione di lui. Inoltre in una scena Garrone usa dei primi piani sfocati che rendono ancora una volta molto bene il racconto. Questa unione di elementi realistici, quasi documentaristici, ma anche di "mezzi artificiali" per fare arrivare un messaggio rende i film di Garrone sempre molto reali, crudi, sobri, ma anche molto originali e per niente piatti.
Anche la prova degli attori è molto buona, sono talmente naturali che sembrano recitare la parte di se stessi.
Un film che mi ha compito molto, per originalità del messaggio ed efficacia delle immagini. E mi ha lasciato ad una riflessione: prima che degli altri, si è sempre vittime di se stessi.

Gabo Viola  @  30/11/2011 23:14:15
   7½ / 10
Questo Garrone mi piace, perchè? Perchè è un buon regista che racconta le storie con i tempi della vita, senza le sviolinate e i fuorvianti virtuosismi a la Sorrentino. Era la speranza del cinema italiano, peccato per Gomorra.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/09/2011 22:51:50
   7½ / 10
Un amore davvero particolare, tragico e malato. L'ossessione mentale dell'uno che annichilisce il corpo e la mente dell'altro. Annichilire per poter rimodellare, togliendo il superfluo, arrivando all'essenzialità agognata dal protagonista. A livello formale il film è bellissimo, gli attori molto credibili, soprattutto la Cescon, a cui si aggiunge il gravoso impegno fisico. Qualche carenza di sceneggiatura però è presente: non si riesce a capire quale sia la motivazione per il totale assoggetamento di Sonia all'ossessione estrema di Vittorio, un particolare che mi è rimasto oscuro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  17/06/2011 20:00:42
   7 / 10
L'ho apprezzato ma non come mi aspettavo. Lo stile di Garrone mi piace molto,ultrarealistico nelle riprese e nella recitazione radicalmente naturale tanto da sembrare finta,tanto anche da far dire che gli attori recitino male quando invece sembra palesemente che non stiano davanti una telecamera ma lì a vivere davvero le situazioni morbose della pellicola. Quello che non mi è piaciuto è forse sia il finale mediocre e che ammetto di non aver capito del tutto,sia una storia che non riesce ad esprimersi fino in fondo.
Primo Amore racconta di un uomo evidentemente malato che,così come modella l'oro nel suo lavoro di orefice,come ragazza si sceglie un corpo da modellare più che un cervello. E la sua taglia perfetta sarebbe quella di uno scheletro e di portare la sua ragazza ideale ai limiti,se non nella completa anoressia. Se lui è malato è malata d'amore anche Sonia che quasi tacitamente si abbandona al controllo perverso di lui fino a diventare come lui la vuole.
Tutto molto apprezzabile perché Garrone non si lascia andare al dettaglio morboso a tutti i costi e gli basta riprendere un corpo in cui si intravedono gli anelli sulla schiena scheletrica per aumentare via via il senso di disagio nello spettatore. Disagio che nella parte finale quasi esplode in scene di incredibile tensione psicologica e quasi insopportabili quando Sonia comincia a ribellarsi nell'unica maniera possibile: tenta di fagocitare tutto come può.
La storia è anche vera,tranne accorgimenti significativi,e questo inquieta anche di più. Il problema è una piaga dei nostri tempi edonistici d'altronde,in cui il corpo è la cosa messa come pietra di paragone di tutto il resto e l'anima viene messa da parte. Non è detta che quella di Vittorio,evidente malato mentale con problemi,non sia una forma estremizzata di un problema che affligge tutta la nostra società contemporanea ossessionata dalle forme perfette di cui anoressia e bulimia sono le degradazioni più evidenti.
Senza voler ulteriormente allargare il problema e tornando alla pellicola,Primo Amore è bello ma non ai livelli di Gomorra o dell'incredibilmente sottovalutato L'Imbalsamatore,molto più claustrofobico,ansiogeno e malato.

polbot  @  11/03/2010 13:45:42
   7 / 10
Un lento lasciarsi sprofondare in una calma follia. Giusto il premio alla colonna sonora.

El_Baro  @  20/01/2010 22:41:46
   8½ / 10
Io l'ho trovato splendido, nella sua crudissima ricostruzione di una relazione perversa e appoggiata al mito di Pigmalione.
Film quasi impossibile da digerire (giustappunto), che inevitabilmente scatena reazioni isteriche e rifugi nella mera critica alla fredda tecnica.
Disturbante, tagliente e profondamente realistico, altrochè.

gandyovo  @  04/01/2010 19:56:29
   7½ / 10
dopo l'ottimo esordio, garrone propone una storia d'amore assurda in cui conferma un ottimo cinema

everyray  @  19/02/2009 17:57:33
   9 / 10
film straordinario,di un amore malato che non segue le leggi del cuore,ma le leggi di una mente disturbata.
Garrone rende il film il più fedele possibile alla realtà tanto da avere l'impressione in più punti che gli attori non stiano recitando,ma mettendo in scena la loro vera vita vissuta.
Specialmente il protagonista maschile mi ha fatto entrare in tutto e per tutto nel film con una prova del tutto incredibile...

paride_86  @  04/01/2009 19:34:12
   6½ / 10
Un film "terribile". E' la storia di una ragazza che si lascia plasmare da un uomo in cambio del suo amore. Il tema è interessante e si può trascendere la questione specifica del peso, tipica soltanto del personaggio di Vittorio e che attecchisce su Sonia per motivi sentimentali (il ricatto d'amore) e sociali (più magra uguale più bella, nella società odierna). Il nodo centrale della questione è, secondo me, il dover pagare un pegno per essere amati, l'accettare di essere modellati da qualcun altro per sentirsi importanti. Mi è capitato personalmente di assistere ad una storia simile (che però, fortunatamente, non ha niente a che vedere con i fatti del film), di vedere una donna plasmarsi all'idea (e alle idee) dell'uomo che ama. Il problema di "Primo amore", però, è il non indagare le cause che permettono ad una donna presentata come "normale", nel senso di "sana", di cadere nella trappola di un uomo disturbato. Il film approfondisce la psicologia di Vittorio, trattando Sonia alla stregua di una vittima bidimensionale, senza storia passata. Questo è un problema presente anche nel precedente film di Garrone, "L'Imbalsamatore", in cui Valerio è l'inerme oggetto del desiderio di due poli diversi, che si fa contagiare da entrambi senza che agli spettatori sia spiegato il perché. Visto che in quel caso si trattava di un thriller/noir d'atmosfera, la cosa poteva anche essere tralasciata o rimandata all'interpretazione dello spettatore; qui no. "Primo amore" è un film verista, ha uno svolgimento lineare e cronologico, interpretazioni genuine e realiste. Insomma, si tratta di una narrazione senza fronzoli, eppure per giustificare ciò che accade io penso che il personaggio di Sonia andasse approfondito di più, sia nella psicologia che nelle motivazioni inconsce che la portano a subire quello che succede nel film.

brunonight79  @  19/09/2008 21:32:41
   8 / 10
Film molto strano, intrigante, cupo e originale come tutti i film di Matteo Garrone, uno dei registi italiani più interessanti del cinema nostrano. La storia di un uomo che a tutti i costi vuole una ragazza eccesivamente dimagrita, lei per amore è capace di farsi modellare da quel uomo con disturbi mentali. Il film mi è piaciuto molto ma non ho capito molte frasi in dialetto per questo do un bel 8 (meriterebbe un 9 se avesse avuto dei sottotitoli).

EcceBombo  @  07/07/2008 04:03:41
   8 / 10
L'ho appena finito di vedere...
era un sacco di tempo che non soffrivo così...
stavolta l'immedesimazione ma hatirato un brutto scherzo e sono rimasto vittima anch'io delle turbe del protagonista!
Angoscioso ed angosciante...
Un plausa a Garrone e ai protagonisti che sono riusciti a portare sulla pellicola una sensazione,un sentimento,un turbamento...cosa sempre più rara...
OTTO

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  07/10/2007 17:03:16
   8 / 10
Ottimo sul piano e tecnico e dei contenuti. "Primo Amore" conferma sia le abilità di Garrone alla regia, sia le sua predilezione per quei temi o quelle situazioni tipicamente border-line che lo stesso riesce a raccontare con sì tanta efficacia; non è un caso, infatti, se questa pellicola riesce nell'intento di trasmettere un forte senso di angoscia, di inquietudine, nonchè di oppressione (aspetti riscontrabili, peraltro, anche nella pellicola precedente). Garrone raggiunge tale obiettivo anzitutto attraverso dei personaggi magistralmente delineati dalla convincente prova recitativa di Trevisan e della Cescon e, successivamente, immergendo gli stessi in un decisamente credibile realismo ottenuto in gran parte attraverso l’uso della presa diretta. Scelta quest’ultima che, per contro, va detto, rende le voci e più in generale l’audio non troppo limpidi tanto che a tratti si fa fatica a seguire i dialoghi. Ciò, invero, è dovuto anche al marcato e non sempre comprensibile dialetto che altro non è che un ulteriore effetto collaterale della ricerca di realismo.
Questi in realtà, proprio perché effetti collaterali di un aspetto assolutamente efficace ed essenziale della pellicola, sono comunque trascurabili e l’unico vero difetto è forse il non approfondimento, almeno inizialmente, dei motivi alla base di una dipendenza così totale da parte di Sonia nei confronti di Vittorio.

Ciò detto, ribadisco che questa resta una pellicola assolutamente riuscita e che, anzi, può vantare delle sequenze davvero ben costruite, in termini sia di regia, sia di sceneggiatura, sia di fotografia.

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Ultima risposta 07/10/2007 18.48.49
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jess  @  04/08/2007 09:21:18
   6½ / 10
Un filmetto come tutti gli altri film drammatici.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/08/2007 01:24:14
   7 / 10
Storia di un'"amore" brutale ispirato a una reale vicenda (la cronaca ha però risvolti ben più drammatici, finisce assai più tragicamente), il film conferma il talento personale anche se non completamente inedito di Garrone: diverse immagini restano impresse nella memoria, soprattutto quelle che riguardano il personaggio di Sonia, con la sua anoressia forzata che riporta per forza di cose - visto il tema trattato - ai ritratti di Schiele.
Purtroppo nel tentativo di enfatizzare questa brutalità coercitiva del Corpo e della Mente altrui un paio di sfasature, di stonature non mancano: irritante per esempio la sequenza al ristorante, dove tutta la drammaticità della vicenda rischia di apparire grottesca.
Comunque un film davvero sconvolgente, a ripensarci oggi l'unica cosa che mi infastidisce è proprio l'insistito dialetto veneto usato dallo scrittore-attore Trevisan: detto da un veneto come me, può apparire sorprendente

chiara80  @  22/01/2007 14:54:03
   9½ / 10
film disarmante, triste, con un protagonista bravissimo nel suo essere spento. il dialetto, o meglio il tono della voce è tipico del mio nord est ed è per questo che per me è talmente noto ed un pò odiato.
la bellezza di lei, la sua gioia, così come la bellezza della campagna fanno da contrasto con il buio della storia, con quella necessità dell'uomo di spegnere una donna, di annientarla.
bellissimo.

aiemmdv  @  24/12/2006 19:36:17
   7½ / 10
La ricerca della bellezza a tutti i costi , le perversioni di un uomo malato che desidera modellare il corpo di Sonia per eliminare tutto ciò che è superfluo..
Toccante in alcuni tratti, trasmette la solitudine e l'angoscia di Sonia nel cercare di essere ciò che vuole Vittorio , anche a costo della propria salute...
Non è assolutamente inverosimile il non ribellarsi di Sonia: il più delle volte chi entra in questo mondo non se ne rende nemmeno conto...e non si rende nemmeno conto della propria perdita di peso e di salute.
C'E' da dire però che in alcuni tratti i dialoghi sono incomprensibili (e tolgo un punto x questo motivo)

giax-tommy  @  14/12/2006 21:20:39
   10 / 10
un gran bel film
per le ambientazioni mi ricorda kim ki duk in "primavera estate autunno...etc..".che soggetto....che idea nuova dell'amore....che amore estremo
che metafora che diventa l'anoressia
come riesce a strapparti la pelle e graffiare direttamente le carni sto film.....ne voglio un altro come questo di garrone

ds1hm  @  04/09/2006 12:45:52
   9 / 10
ancora un film cupo, triste di Garrone.
conosci una persona, chiudi il mondo alle tue spalle e ti rivolgi alla Tua storia, non pensando più a nulla, a nessuna distinzione tra corpo e mente, distinzione che lui fa continuamente, mentre lei si lascia coinvolgere.
Travolgere in quel teorema assurdo ...."dopo aver tolto tutto si può iniziare a raschiare e poi bruciare e poi fondere le ceneri, solo allora resta ciò che è prezioso, ciò che conta davvero...."
così lei si spegne, e mentre lui la isola in quel verde silenzioso della campagna, le porta via chili su chili, le porta via il sorriso, la ragione, la voce (la sua bella voce all'inizio del film diventa debole, insicura), come i suoi occhi che non sanno più stare fermi durante le sedute del nudo artistico.
ho apprezzato Garrone che dalla periferia della Campania se ne va al nord, e seppur senza l'ambiente asfissiante e ambiguo dell'Imbalsamatore riesce a racchiudere tutta l'ansia del racconto sul volto di questo strano cacciatore che vuole trasformare le cose e le persone per paura di essere lui a cedere, di essere lui a vedersi plasmato, trasformato.

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Ultima risposta 04/09/2006 14.05.30
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  31/08/2006 13:04:45
   8½ / 10
Un amore malato scritto sul corpo. Un paesaggio di carne, di ossa sporgenti, epidermide fragile a far da scudo al un anima insana.
Amore totalizzante, tirannico dispotico, amore di se, del proprio ideale, amore dell'altro fino a lasciarsi plasmare, divenendo un ombra.
Intenso e struggente, disturbante e malato, fuori fuoco e centratissimo nello stesso istante... coglie ogni sfumaturadel disagio, dell'annullarsi, con pochissime parole e sapienti espedienti.

Babi_89  @  07/08/2006 14:24:32
   8 / 10
Angoscia, è quello che ho provato dopo la visione di questa pellicola che mi ha fatto rimuginare tutta la notte.
Pian piano, mi sentivo attanagliare dalla tristezza e dalla solitudine di Sonia e ribollivo di rabbia nei confronti di Vittorio.
Le uniche pecche, a mio avviso, sono i dialoghi in alcune parti poco comprensibili e, magari, la caratterizzazione della protagonista avrebbe dovuto essere più approfondita.

Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  05/08/2006 21:44:40
   8 / 10
Mezzo punto in piu' li vale solo la regia.
Da questo punto di vista è un film unico. Non ne ricordo altri.
Non sembra nemmeno un film, ma scene di vita reale.
Anche la trama, davvero originale. come si fa a dare un film cosi' meritevole in pieno agosto alle 22.30?
Guardatelo, ne vale la pena. Non avete visto niente di simile prima d'ora.

The Legend  @  05/08/2006 02:33:55
   6½ / 10
Appena visto, su Italia Uno (purtroppo, vedere ultima frase).

Cupa e angosciante favola nera ben diretta dal giovane regista Matteo Garrone, un vortice di emozioni e di inquietitudine che ci respinge e ci attrae, allo stesso tempo.

Vitaliano Trevisan e Michela Cescon perfetti nei propri ruoli, immersi in un racconto che seduce e fa stare incollati allo schermo, peccato che lo spunto, alla base, sia cosi’ inverosimile (quale ragazza - sana di mente - accetterebbe una simile e dolorosa schiavitu’?).

Se l’avvilita Sonia e’ costretta a digiunare e a mangiar solo verdure, ci pensa ItalIa Uno a farci ingozzare – di pubblicita’ – dal primo all’ultimo minuto del film, con una vera e propria abbuffata. Un ossimoro sorprendente e magistrale.

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orsetto_bundi  @  13/05/2006 12:09:39
   9½ / 10
Sapendo ke avevo preso 'sto film in Mediateca, Irene mi fa "Ti dirò....io l'ho trovato bello, ma...." ........poi è arrivato Jesus (il tipo ke la suddetta Irene si tromba) e non sono riuscito a kapire ke volesse dire quel "ma".....ovviamente appena la ribekko glielo kiederò, soprattutto perkè sekondo me questo è un film SENZA alkun "ma".......
è semplicemente uno dei più bei film italiani degli ultimi anni...e non ci sono "ma" ke tengano....bisogna solo spellarsi le mani ad applaudire....ke film straordinario, mado'.......
la storia è intensa, bellissima, tokkante, skonvolgente......gli attori so' due mostri......la fotografia lascia spesso a bokka aperta......i dialoghi (in presa diretta !!!) so' a dir poko meravigliosi......e la musika......bhe, è la klassika ciliegina sulla torta........e ke torta, mado'........
direi ke è un tiramisù guarnito kon panna e skaglie di ciokkolato, cioè- almeno per me- quasi il massimo della vita......ehehehehheh......
Voglio solo aggiungere ke la scena nella kucina del ristorante mi ha fatto venire la pelle d'oka: una delle più straordinarie e tokkanti scene "cinefile" ke mi sia mai kapitato di vedere in assoluto !!!!!!!!

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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  07/01/2006 17:58:26
   6½ / 10
Il film presenta dei tratti indiscutibilmente fascinosi. In primis la splendida fotografia e la magistrale tecnica usata nelle riprese (applausi a scena aperta per il bravissimo operatore che mette a fuoco i personaggi sfuocando lo sfondo).
Un ulteriore ovazione alla bravissima M. Cescon e alle belle musiche della banda Osiris.
Il film ha però delle pecche davvero grandi, soprattutto dal punto di vista della sceneggiatura.
Orrenda la scena fantozziana nel ristorante e l'inizio molto stentato.
In generale credo che si possa ritenere Garrone uno dei migliori autori italiani emergenti.

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Ultima risposta 22/12/2006 11.04.26
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vivi79  @  05/11/2005 12:18:24
   6 / 10
all'inizio nn capivo niente x via dell'accento veneto
poi sn quasi rimasta disgustata dalla storia.....
ma l'interpretazione era eccezionale
quindi risultato positivo!

KANE  @  01/09/2005 23:36:49
   7 / 10
film fatto molto,molto bene!
complimenti a garrone che si conferma ottimo regista. bravi anche gli attori che sanno rendere benissimo l'atmosfera surreale e terrificante delle manie di un folle che riesce a circuire una donna giovane e debole!
un film con tematiche forti e impopolari che possono arrivare anche a sconvolgere chi pensa di andare a vedere un film romantico!
il film è comunque sia "d'amore",...un amore molto particolare...micidiale!!

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  22/04/2005 13:49:25
   9 / 10
A mio parere Garrone è uno degli autori più interessanti del momento. Meraviglioso film che tratta dell'amore in cui si ci annula, per cui si ci perde. Bellissima regia; un'intensità e un'intelligenza che ultimanente è raro trovare al cinema.

norah  @  14/12/2004 13:09:56
   9 / 10
Dopo l'imbalsamatore Garrone mi stupisce ancora

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  30/07/2004 21:08:44
   7 / 10
Questo film mi ha lasciato un po' perplesso. Nonostante sia diretto ottimamente, sia fotografato ancora meglio, non mi ha convinto del tutto.
Secondo me, nonostante tutto, il regista avrebbe dovuto approfondire un po' di più il personaggio di Sonia, sopratutto nella prima parte. Secondo me c'è qualche errore nella scelta dei tempi, con alcuni salti abbastanza grossi.

"Primo amore" comunque è un film abbastanza riuscito. Secondo me Garrone ha visto il film "Martha" di Rainer werner fassbinder, ed è influenzato parecchio da tutto il cinema del maestro tedesco. Similarità anche con anche il bel "inferno" del grandissimo Claude Chabrol.

Bravi gli attori e molto belli i dialoghi, anche se bisogna dire che qualche volta risultano poco comprensibili.

Invia una mail all'autore del commento Dado  @  29/05/2004 19:32:47
   10 / 10
Bello fino a sconvolgere. le musiche sono da costante pelle d''oca. Dialoghi così realistici sfido chiunque a trovarli, e anche la recitazione è all''altezza. Ma invece di continuare con noiosi complimenti per regia e fotografia ecc, mi preme far notare ai superficiali che codesto film non parlava affatto dell''anoressia. O meglio: è tratto da un romanzo su quella malattia, ma la protagonista non presenta affatto le caratteristiche dell''anoressia patologica. Il suo dimagrire è dovuto appunto all'amore, quell'amore vero, il PRIMO AMORE vero, che consuma l'uomo, più interiormente che nel corpo (nel film non è che un simbolo), fino a fare emergere la parte più pura. Come l''oro. Superficiali miei, fatevi trascinare da ciò che vedete! baci


Gruppo REDAZIONE maremare  @  31/03/2004 01:45:06
   8 / 10
"Togliere tutto, bruciare tutto, bruciare le ceneri. Alla fine rimane solo ciò che conta".
Primo Amore


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Ultima risposta 15/02/2005 12.53.01
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aidualc  @  25/03/2004 20:28:38
   8 / 10
un'ossessione violenta malata, l'amore che rende privi di occhi per vedere e volonta per reagire, bisogna cercare la mente e il corpo insieme, per possedere il valore di un lingotto d'oro non bisogna spostarlo modificandolo ma alzarlo e prenderlo cosi com'è.

marta000  @  23/03/2004 13:18:13
   7 / 10
norah  @  08/03/2004 00:04:19
   7 / 10
un buon film tutto sommato,azzeccati i protagonisti tutti e due ,le inquadrature una vera chicca e checche se ne dica un tema originale,almeno non affrontato spesso in questa chiave.Ciliegina sulla torta del film( adatto ad un pubblico eletto)il tutto guarnito da un dialetto esclusivamente veneto che soprattutto nel protagonista
aumenta il patos e la tensione interiore.



Invia una mail all'autore del commento Giuseppe A.  @  26/02/2004 19:56:59
   10 / 10
Film sicuramente molto intenso ,ma la cosa che mi ha colpito di più è l'ottima regia di Garrone. Un regista così promettente e con il gusto per il perverso mancava nel nostro cinema. Spero che in futuro mi sorprenda ancora.



Invia una mail all'autore del commento piero  @  26/02/2004 00:15:08
   6 / 10
Con " l'Imbalsamatore" aveva davvero fatto il botto,attendevo con ansia la seconda opera di Garrone.....beh,ci sono luci ed ombre,non sono entusiasta.
La storia è bella,analizza a fondo il problema e ne coglie gli aspetti più crudi: c'era da aspettarselo,e va bene così.
Anche gli attori sono stati convincenti,più che i dialoghi sono stati importanti gli sguardi.
Allora,dov'è la debolezza?
Non saprei,di preciso....so soltanto che non mi ha convinto totalmente,non come l'opera prima,che secondo me è stata un capolavoro....

jewel79  @  25/02/2004 17:27:15
   9 / 10
A differenza di molti non m'aspettavo granchè dal secondo lavoro di Garrone.
Ho dovuto ricredermi...mai vista un'interpretazione così dettagliata e profonda della psiche di una donna anoressica. Gli occhi che giorno dopo giorno perdono di vitalità....le allucinazioni per la fame.....alterazioni improvvise dello stato d'animo...la fissazione di tenere costantemente sotto controllo il proprio peso.....desiderio di sapere come gli altri ti vedono.
Bella la descrizione di come il protagonista in modo subdolo....plagia la mente di Lei.
Qualcuno ha scritto che il film è poco sofisticato...trovo vero il contrario la sofisticazione del film sta proprio nelle lunghe pause, negli sguardi incerti, nel detto e nel NON DETTO.....emblematica la scena del lago dove lui dice di vederla già in futuro.....mantre lei si ostina ancora a vivere nel passato...nessuno dei due volti è visibile perchè per entrambe la loro mente è altrove.


Giulietta  @  25/02/2004 00:46:04
   8 / 10
Le mie aspettative erano alte dopo L'Imbalsamatore, e non sono rimasta delusa. Interpreti magnifici, specie Trevisan. Che emozione, fin dalla scena alla stazione dei pullman: quanto esprimono con poche parole banali, con le pause imbarazzate, gli sguardi incerti... Grazie Matteo Garrone, alla prossima.
PS. FILMSCOOP - avete dimenticato di elencare gli interpreti principali nella vostra scheda!!!

Consu  @  22/02/2004 15:57:18
   7 / 10
Se andate a vedere questo film fate attenzione hai dialoghi, non sembrano nemmeno scritti.
Sicuramente un film per palati forti.

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Ultima risposta 24/02/2004 08.27.19
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Invia una mail all'autore del commento Babs  @  21/02/2004 18:33:10
   9 / 10
Bello e basta. O è amato o è odiato; non ho sentito vie di mezzo per commentare questo film.

andreapau  @  16/02/2004 14:56:30
   6 / 10
sono andato a vederlo pieno di entusiasmo...quello che mi aveve trasmesso l'imbalsamatore.purtroppo sono rimasto deluso perchè dell'opera precedente mi colpì proprio la crescita continua e graduale del rapporto tra i protagonisti,che mi permise di entrare dentro il film.primo amore parte da una conoscenza tra i due attraverso un annuncio,seguita da un fugace incontro colmo di reciproca diffidenza,che si concretizza in una immotivata e prematura convivenza...perchè?nessuna spiegazione,nessun crescendo sentimentale e soprattutto non capisco perchè una ragazza apparentemente sana e intelligente dovrebbe sottomettersi al plagio di un uomo palesemente sgradevole e mentalmente disturbato...inverosimile.i tentativi di spiegare il punto di vista del protagonisti sono affidati ai dialoghi con il terapeuta,ma ne vengono fuori giustificazioni puerili e a mio avviso poco profonde.cioè,un individuo che vuole plasmarne un altro,almeno in un film dovrebbe essere piu' sofisticato...purtroppo garrone ha fatto un passo indietro tornando a quel cinema italiano volutamente poco comunicativo dove tanto è dato per scontato,e l'emozione è dovuta come stato d'animo di partenza per la visione del film......non va bene,l'emozione bisogna saperla suscitare e non pretenderla...vale pero' la pena di vederlo a parte l'audio fastidioso...va benissimo l'audio in presa diretta ma il fonico dovrebbe preoccuparsi di far sentire le voci e non i rumori d'ambiente

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Ultima risposta 17/02/2004 09.13.01
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Filippo  @  15/02/2004 00:38:30
   9 / 10
Film supremo, musiche bellissime. Garrone conferma la sua straordinaria tensione verso un cinema che, prima di tutto, è esplorazione epidermica.
In quanto a Ciccio, autore del primo commento: vorrei tanto sapere cosa c'era di tanto interessante ne "L'acqua e il fuoco" della Ferilli che hai tanto lodato. Si vede che nn ne capisci proprio di cinema. Vergognati TU Ciccio e risparmia questo sito dei tuoi inutili commenti

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Ultima risposta 17/02/2004 10.56.42
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Invia una mail all'autore del commento raffaellag  @  14/02/2004 00:18:26
   9 / 10
in risposta al commento che mi precede: siamo ancora ai film che devono mandare un messaggio? per favore.

4 risposte al commento
Ultima risposta 07/03/2004 23.26.24
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