quo vadis, baby? regia di Gabriele Salvatores Italia 2005
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quo vadis, baby? (2005)

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locandina del film QUO VADIS, BABY?

Titolo Originale: QUO VADIS, BABY?

RegiaGabriele Salvatores

InterpretiGigio Alberti, Angela Baraldi, Luigi Maria Burruano, Elio Germano, Andrea Renzi, Claudia Zanella

Durata: h 1.42
NazionalitàItalia 2005
Generethriller
Tratto dal libro "Quo vadis, baby?" di Grazia Verasani
Al cinema nel Maggio 2005

•  Altri film di Gabriele Salvatores

•  Link al sito di QUO VADIS, BABY?

Trama del film Quo vadis, baby?

Giorgia è un'investigatrice privata che ama un po' troppo l'alcol. Passando le notti in locali dove si suona e si beve, viene assalita dal dubbio di aver sprecato la sua vita. Comincia così a scavare nel suo passato grazie alle lettere contenute in una scatola di scarpe consegnatale da Aldo, amico e confidente di sua sorella maggiore Ada che si è suicidata sedici anni prima. Questo viaggio tra ricordi e segreti di famiglia sarà la sua indagine più difficile.

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Voto Visitatori:   6,41 / 10 (70 voti)6,41Grafico
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Voti e commenti su Quo vadis, baby?, 70 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

DarkRareMirko  @  05/08/2019 23:25:39
   7½ / 10
Salvatores l'ho sempre adorato; l'unico capace, o comunque uno dei pochi capaci, di mixare bene innovazione e qualità.


Questo è un dramma filtrato dal punto di vista del noir, volutamente un pò irrealistico, con una grande atmosfera ed una storia non facilissima che va avanti con filmati indiretti e vhs varie.

Il vario cast presentava, 14 anni fa, anche nuove leve.


Cinema italiano di qualità, citazionista e metafilmico.

VincVega  @  08/01/2019 00:36:23
   6 / 10
Ammiro lo sforzo di Salvatores di proporre il giallo/noir nel panorama nostrano. In generale però, "Quo Vadis, Baby?" è solo un film guardabile con qualche buono sprazzo, ma poco originale in altre situazioni e con diverse forzature. Buono il finale.

Macs  @  31/10/2014 23:08:43
   7½ / 10
Mi è piaciuto molto, un film che ha tanti pregi e qualche piccolo difetto. Su tutti, recitazione e colonna sonora veramente ottime; gli attori sono ben diretti e riescono a essere convincenti, a far immedesimare. In molte scene mi sono trovato ad anticipare la battuta successiva, talvolta addirittura parola per parola, che non significa prevedibilità, ma che sceneggiatura e dialoghi sono realistici. e magari anche che Salvatores ormai lo conosco bene. Un noir italiano di pregevole fattura, peccato soltanto qualche forzatura e coincidenza di troppo nella trama. Non al livello sublime di "Mediterraneo" ma sicuramente da vedere almeno una volta.

Odoacre71  @  25/02/2014 21:48:33
   6½ / 10
Ah, ora leggo che è tratto da un romanzo di Verasani (chiunque sia), quindi di Salvatores giudico l'aspetto tecnico: ottimo.
La storia ci ha messo un po' a carburare, stavo quasi per fermare al 51esimo minuto, ma poi mi sono fatto forza, e devo dire che lo sforzo è stato abbastanza ripagato.
A tratti confusionario magari, ma passa bene il messaggio della desolazione delle vite dei protagonisti, ai quali poco mi sono affezionato a dire la verità. Abbastanza buonino (?!?).

pak7  @  05/01/2014 02:59:42
   7 / 10
Finalmente sono riuscito a recuperarlo. Una pellicola che mi aspettavo decisamente meno intensa, invece è uno splendido ritratto della solitudine e di come l'amore possa cambiare le persone, ma anche di come possa ingannarle. Un film atipico per Salvatores, che passa da un genere all'altro e lo fa piuttosto bene.

deliver  @  28/11/2012 16:37:52
   7½ / 10
Davvero un ottimo noir, niente da eccepire.

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  06/08/2012 10:20:54
   8 / 10
Un noir di Salvatores cupissimo e teso al massimo, che mi ha appassionato dall'inizio alla fine, nonostante qualche piccola lentezza nei primi minuti. Va detto ovviamente che il film stesso è molto pacato, buio e monotono: di conseguenza, per i non appassionati, è normale che la pellicola può essere pesante. Non starò a fare paragoni con altri film noir, sia d'oltralpe e che italiani, ma nel genere è molto di moda il fatto che la narrazione non deve essere frettolosa e dimanica, bensì lenta e ripetitiva. A livello recitativo, bravissima la protagonista femminile, Angela Baraldi, una 'nikita' italiana dei giorni nostri, triste e malinconica, ma in fondo anche affascinante e tenebrosa; ottimo Gigio Alberti in un ruolo ambiguo al 100 % e altrettanto buone le prove secondarie di Luigi Maria Burruano e di Claudia Zanella (nei flashback). L'unico che sfigura un po' è lo stesso Elio Germano, che non risulta incisivo, nonostante il suo talento.
Salvatores da' una grande lezione estetica e di stile, realizzando questo noir di grande suggestione, confermandosi ancora una volta uno dei migliori registi del periodo.

elmoro87  @  18/05/2012 12:46:45
   5 / 10
Ambientato in una Bologna dalle strade pressochè deserte e dagli interni molto fatiscenti, Salvatores si inventa il noir, un genere mai preso in considerazione prima di allora. Ne esce un film approssimativo, che deprime lo spettatore, che non ha grossi picchi di attenzione ma che sa dove andare a parare, e anche se alla fine il risultato è modesto anche a causa dell'ovvio finale, non si può certo dire che il film sia bruttissimo. Una cosa che mi fa storcere il naso è che ho trovato in questo film la voglia di Salvatores di inserire costantemente citazioni o comunque omaggi al cinema d'autore: il problema non esiste, se non fosse per il fatto che il tutto è forzato all'ennesima potenza, non è naturale... Quasi sufficiente!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  05/05/2012 19:42:07
   7½ / 10
Dopo "io non ho paura" Salvatores dirige un thriller ancora piu' cupo e drammatico...
Protagonista un investigatrice privata che ha rimosso dal suo passato la propria sorella morta prematuramente, fino a quando non arrivano delle cassette a riaprire la ferita!
Il suo lavoro l'obbliga moralmente a riaprire il caso per scoprire se si tratta davvero di suicidio...
Finalmente un buon prodotto Italiano di genere alla faccia delle porcherie che Dario Argento esporta nel Mondo in questi anni!
Convincente la regia che pur non mostrando scene d'azione riesce a coinvolgere a livello emotivo con una storia familiare che ci tocca l'anima...il tutto condito da gradite citazioni cinematografiche!

Ni-Co1989  @  11/01/2012 01:18:26
   5½ / 10
Mi ha annoiato e devo dire che ci sono rimasto male perchè pensavo fosse su altri livelli. Un po' anonimo e forzato in alcuni punti. Si salva la protagonista.

farfy  @  29/10/2011 17:16:45
   6 / 10
Alcuni salti temporali non mi tornano....e poi una ragazza di 16 anni che si comporta e parla come una di 30.....
La protagonista è brava, e l'atmosfera è intrigante...
Pensavo fosse meglio comunque.

gemellino86  @  05/09/2011 10:15:58
   6 / 10
Mi sarei aspettato di più considerando il nome del regista. Rimane un film guardabile. Si fatica a seguire certe volte.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  22/08/2011 21:35:49
   8½ / 10
Bellissimo film di Salvatores, sicuramente uno dei migliori registi italiani dell'ultimo ventennio. Una standing ovation per la protagonista, davvero convincente e mai odiosa. Buon cast di contorno (il personaggio di Germano non ha senso, ma stempera un noir italiano che sarebbe risultato a tratti pesante) per una storia autentica e appassionante. Ho un debole per tali "ghost stories": la ricerca di un Passato su cui si è passati sopra con troppa facilità è uno degli elementi più affascinanti che si può trovare in un film (che a mio parere rende meglio rispetto a un libro, in questo caso). Avrei dato anche un voto più alto, tuttavia ho trovato troppo macchinoso SPOILER l'incontro fra Giorgia e Berti SPOILER. Le coincidenze nel Cinema vanno prese con le pinze. La colonna sonora è strepitosa, anche se il sonoro è spesso irritante. Strepitoso il finale.

WrongImpression  @  14/06/2011 01:58:27
   6½ / 10
Il film non e' male, i dialoghi a volte vuoti ed abbastanza lento e poco originale. Pero' bravi gli attori e la locaion (credo fosse tra Bologna e Roma) il film e' un po' un noir.....Pero' mi dovete spiegare il finale....qualcuno me lo spiega. Alla fine cosa e' successo veramente?

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Ch.Chaplin  @  25/01/2011 14:45:19
   7½ / 10
buon film infarcito di citazioni cinematografiche. coinvolgente e girato nella mia bologna, ma a tratti un po' debole narrativamente.

gandyovo  @  04/01/2010 18:18:22
   5 / 10
film abbastanza inutile

paolo80  @  18/10/2009 19:24:13
   5 / 10
La storia è banale, la trama esile, e non riesce ad interessare più di tanto.
Ci sono comunque aspetti interessanti, come le numerose citazioni a capolavori del passato ("Jules e Jim" di Truffaut, "M" di Lang, tanto per menzionarne un paio).
Le scene sono poco luminose, i dialoghi scadenti, e la recitazione non è propriamente memorabile.
Si salva l'atmosfera noir.

goodwolf  @  24/11/2008 17:31:29
   5½ / 10
Secondo me il film si regge su una storia inconsistente, quindi non ha mai "preso" del tutto. Inoltre alcune rivelazioni mi erano già chiare durante lo scorrere del film

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In ogni caso contiene spunti interessanti, ma non mi ha entusiasmato più di tanto.

tarax  @  13/10/2008 02:30:10
   7½ / 10
A me questo film è piaciuto, non capisco il perchè di alcune critiche..mah. Comunque belle musiche, bravi gli attori principali, certo la storia non è granchè originale ma neanche è la piu noiosa del mondo...ah, do mezzopunto in piu solo solo per la canzone "impressioni di settembre" che si sente 2-3 volte nel film...
L'unica nota per cosi dire stonata è...

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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  20/09/2008 17:27:54
   8½ / 10
Ho amato entrambi i romanzi dell'investigatrice privata Giorgia Cantini scritti da Grazia Verasani, così era da tempo che volevo vedere questo film, finalmente ci sono riuscito e devo dire che ne sono rimasto completamente soddisfatto. Forse è un film troppo sottovalutato nella filmografia del regista, o forse per coglierne appieno lo spirito andrebbe visto dopo la lettura del libro da cui è tratto, anche se la sceneggiatura non gli è fedele. L'atmosfera grigia e malinconica è colta in pieno, anche se la Cantini del romanzo è molto più disperata e disillusa, e molte sottotrame e riferimenti alla musica, alla vita della donna, al passato di Bologna, che rendono il libro particolare rispetto agli altri gialli della stessa specie, nel film vengono saltati, il personaggio di Germano non è altro che la fusione di due personaggi diversi del libro.
Ma a parte questo (il cinema funziona con un altro linguaggio e il copia e incolla non ha senso) il film è riuscito benissimo, colpisce l'elegante regia di Salvatores e i suoi fludi movimenti di macchina esteticamente perfetti e curati nei dettagli, lontani dalla moda videoclippara, il montaggio semplice ed efficace e la fotografia eccellente di Petriccione, gli attori, in particolare la cantante Angela Baraldi (perfetta), il sempreverde Luigi Maria Burruano e la poco conosciuta Claudia Zanella. Forte di una colonna sonora d'epoca che salta dai Ramosed di Poison Heart all'X offender dei Blondie fino al Ragazzo di strada dei Corvi e Vienna degli Ultravox e dell'atmosfera di una Bologna sigillata dal freddo e dalla malinconia, il film analizza benissimo la vicenda che di giallo ha ben poco, ma che invece scava all'interno di un triste dramma familiare finito in tragedia per l'indifferenza di pochi. Bella la scelta finale del pianosequenza nel pianosequenza che risolve il mistero solo agli spettatori e lascia l'amaro in bocca. Il film è girato con telecamere digitali HD a costi contenuti, ma sembra pellicola.

5 risposte al commento
Ultima risposta 04/05/2009 22.12.42
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paride_86  @  15/09/2008 02:51:12
   7 / 10
Salvatores ci propone un film dalle tinte molto cupe. Il film sicuramente appassiona e coinvolge, ma non è privo di difetti: passaggi banali, prevedibili colpi di scena...per fortuna si recupera con il finale.
Buono il cast di attori poco conosciuti.

everyray  @  09/04/2008 15:27:24
   5½ / 10
Salvatores confeziona un Thriller senza troppe pretese,ma che non decolla mai del tutto!
La storia delle videocassette poi non convince fino in fondo..ma tutto sommato il film si lascia seguire,anche se l'epilogo è un pò imbarazzante e poco credibile!
La sufficienza non posso darla,ma non posso nemmeno sconsigliarne la visione!

giumig  @  22/01/2008 19:44:07
   6 / 10
Da Salvatres mi sarei aspettato di piu, certo non gli è mancato il coraggio di gettarsi su di un genere che in italia ormai da anni non si faceva piu. Tecnicamente buono, la storia è da rivedere, nonche le prove degli attori.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  18/01/2008 13:48:09
   5½ / 10
Non può dirsi affatto riuscita, a mio avviso, questa ennesima pellicola di Salvatores. Alcuni aspetti sono davvero ottimi ma la realizzazione nel suo complesso, no. Mi riferisco, in particolare, ad una fotografia stupenda, in grado da sola di dare alla pellicola un'stetica innegabilmente accattivante e proporsi come un’ottima comprimaria al fianco dell'altrettanto apprezzabile regia di S.. Apprezzabile è anche l’idea alla base : portare il noir più classico, nonché tutta la disillusione e l’amarezza del tipico personaggio maschile che abita il genere, in un tempo diverso e, soprattutto, in una protagonista femminile che, insolitamente, si ritrova, non nel ruolo della donna tanto affascinante quanto ambigua che si insinua nella vita del protagonista, bensì in quello del protagonista stesso. L’investigatore, quindi, non è più un investigatore ma un’investigatrice che si muove non per soldi ma per allontanare i fantasmi che continuano a tirarla indietro.
Insomma, gli elementi su cui costruire un’ottima pellicola, rivisitando un genere, ci sono.
Ciononostante il tutto riesce a perdersi in aspetti tanto superficiali quanto deleteri. Anzitutto, la storia è, non dico pessima, ma mediocre sicuramente. Non è in grado di coinvolgere neanche per sbaglio; non trasmette, benché ci provi, la disillusione della protagonista, la lascia lì sullo schermo ma non è in grado di farla andare oltre, dipingendo Giorgia come una povera disadattata e nient’altro; non inquieta quando deve inquietare e nessuno dei personaggi, tranne forse il padre, risulta, in fin dei conti, interessante. Quest’ultimo aspetto è forse il più importante perché anche laddove non sia la storia il punto forte (e questo nel noir più classico accade spesso, tanto che la stessa diventa solo un mezzo per far vivere il più a lungo possibile il personaggio, unico vero protagonista nel genere) sono, o nel caso in specie sarebbero potuti essere, i personaggi a mettersi in primo piano e ad occuparsi di portare avanti il tutto. Ciò, ovviamente, implica una introspezione degli stessi quanto mai efficace ma che puntualmente, per quanto riguarda il film in questione, non c’è stata o comunque è stata superficiale; dall’altra parte dello schermo, come dicevo, non arriva quasi nulla e non si riesce a vedere più in là di una figura, mi riferisco alla protagonista, impacciata e noiosa.
Certo non aiuta la recitazione. La prova di Angela Baraldi è a tratti dilettantesca. Ci si rende conto di ciò già dalle prime sequenze con conseguente calo dell’entusiasmo e delle aspettative, dato che non c’è niente di peggio in un film di un attore che non rende credibile il proprio personaggio; se poi è il protagonista, tanto peggio.

A conti fatti, questo “Quo Vadis, Baby?” a mio avviso non raggiunge neanche la sufficienza nonostante le premesse per una buona pellicola di genere(cosa già di per sé apprezzabile nel nostro cinema) ci fossero tutte.

P.s. Ah, dire che M, Il mostro di Dusserdolf non c’entra un *****, è un eufemismo. Inoltre, nonostante duri 2 ore, termina nei 2 minuti in cui lei si prepara per uscire. Ma vabbè.

InSaNITy  @  10/12/2007 22:43:20
   5½ / 10
Ma dico...un cast una tacchetta più degno di questo nome non potevano scritturarlo? Poi, la caratterizzazione dei personaggi, neanche a parlarne: sono tutti semplicemente irritanti, e nel caso della protagonista in preda alle sue turbe psichiche, insopportabili.
La trama.. O.o La trama..una serie di coincidenze e di colpi di scena da far impallidire gli sceneggiatori di Incantesimo. Mah, sono perplessa.
Non che Salvatore sia un genio, ma a questo punto preferisco i pur simpatici stereotipi di Marrakech Express o Puerto Escondido..

Niente da fare, il miglior Salvatores per me rimane Denti.

Jumpy  @  11/11/2007 18:29:35
   6 / 10
Ciò che mi è sembrato penalizzare tantissimo questo lavoro è proprio l'interpretazione di Angela Baraldi.
Troppe e troppo esagerati le "pose" e i modi di fare che la protagonista ostenta continuamente, dopo un po' annoiano e la fanno sembrare la caricatura dell'investigatrice tosta ma tormentata che vorrebbe sembrare.
Il film parte un po' a rilento ma recupera molto nella seconda parte.

Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  09/09/2007 21:56:02
   4½ / 10
secondo me stavolta salvatores ha toppato,questo è un film che fin dall'inizio pecca di inventiva ed è privo di scene toccanti,l'intento è di coinvolgere lo spettatore ma alla fine risulta essere inconcludente,pessima anche la recitazione.nè carne nè pesce

metafisico  @  03/09/2007 17:48:58
   1½ / 10
ma Germano quand'è che impara a recitare?

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/04/2008 15.18.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  23/08/2007 15:54:53
   5 / 10
Salvatores per la prima volta nella sua carriera tenta la strada del noir,ma lo fa con un prodotto piatto e sostanzialmente inutile....i momenti di ottimo cinema non mancano(inattacabile l'abilita tecnica del regista),ma e'la vicenda stessa ad essere priva di sfacciettature e dannatamente prevedibile.
Pessima anche la prova del cast,con un gruppo di personaggi ridotti a poco piu'che sbiadite comparse(soprattutto Gigio Alberti,attore chiamato ad interpretare un ruolo chiave all'interno del plot,ma delinato in maniera troppo approssimativa dalla sceneggiatura).In conclusione direi un notevole passo indietro nella filmografia del regista napoletano...

cinemamania  @  21/08/2007 10:42:26
   7 / 10
Bellissima fotografia, una film che ti trasmette davvero la ricerca della verità. Una ricerca fino all'ultima VHS. Bellissimo il finale. Bravissimo Salvatores.

vehuel  @  22/06/2007 15:46:56
   8½ / 10
splendida fotografia, suggestive le atmosfere, la storia fila via bene e diventa avvincente sul finale. Ancora una volta Salvatores non si smentisce, mai banale, sempre emozionante.
Salvatores sei grande!!!!

Sandpipers  @  27/05/2007 23:03:36
   7½ / 10
Veramente un gran bel film. Splendida fotografia.

John Locke  @  31/01/2007 11:00:08
   7½ / 10
Non sarà il film migliore di Salvatores, ma a me è piaciuto.
Temi insoliti per il regista, come l'introspezione delle donne protagoniste del film, Giorgia e sua sorella Ada (novella Laura Palmer?).
Citazioni cinematografiche a ripetizione, con Ultimo Tango a Parigi ovviamente in testa, per quella che può essere vista come una dichiarazione d'amore al cinema stesso.
Ottima la colonna sonora e bravi tutti gli attori, poco sfruttata la città di Bologna.
A mio avviso molto azzeccata la scena finale.
Consigliato.

astropelle  @  28/10/2006 00:00:54
   7½ / 10
Vedo con piacere che questo film è stato commentato a fondo: è evidente che la critica principale che gli viene fatta è la piccineria della trama. Vorrei approfondire questo punto visto che, paradossalmente, è proprio la TRAMA l'originalità di questo film. Essa APPARE semplice e talvolta banale perché è FORTEMENTE INTELLETTUALIZZATA. il film è da analizzare quasi con un testo di filosofia in mano: e questo chiaramente lo rende -giustamente- difficilmente apprezzabile.

. Vediamo meglio questo punto. La trama descrive la ricerca della protagonista GIORGIA intorno alle motivazioni del suicidio della sorella ADA. Si arriva alla conclusione che la sorella ... (spoiler1) e questo aveva ne causato il suicidio. Trama lineare lineare, facile facile... si può andare a dormire.

. Ed invece NO. Tutta la storia ha un altro centro di gravità, nascosto nei meandri della memoria e delle inquadrature del film. Esso è il RAPPORTO FRA PADRE (il CAPITANO) E FIGLIA.

. Il film dunque descrive il RAPPORTO CONFLITTUALE fra il padre e le sue due figlie: lui è il CAPITANO, nel flash.back egli appare soltanto come la striscia rossa dei pantaloni dei carabinieri. Dunque, autoritario, forse un padrone, sicuramente è tutto d'un pezzo. Non accetta le debolezze di Giorgia che tratta quasi con disprezzo.

. Giorgia tratta freddamente, quasi con paura, il padre: non lo ritiene capace di affetto e non si confida con lui in nessuna occasione.

. La vita di Giorgia è segnata dal padre: anche se non appare chiaramente, il fatto che lei sia incapace di uscire dalla sua solitudine sentimentale è un riflesso di questa conflittualità.

. Ed Ada... (spoiler1 e spoiler2)

. Ma qual è la causa di tutto ciò? (Spoiler3). Se si accetta questo, tutta la questione è chiusa e non c'è altro da dire. Ma allora, tutta la descrizione della vita di Ada, i suoi rapporti sregolati, il suo non sapere "chi sono io" (ad un certo punto si scopre che è lesbica)... giusto per far da cornice noir? Forse. Però c'è una seconda possibilità.

. Attenti ad una bella frase del film: quando alla TV appaiono le scene del mostro di Dusseldorf, l'ultima frase che si sente al processo è la voce di una madre a cui il mostro ha ucciso alla figlia che dichiara con disperazione che "bisogna vigilare sui figli".

. Ecco allora il vero punto del problema: la COLPA DEL PADRE è di non aver vigilato sulla famiglia e questo ha portato allo sfascio la vita delle due figlie.

. Ma come si mette con (spoiler3 - scusate la valanga di spoiler, ma in questo film tutto si svela alla fine) . E se ciò che Ada afferma non fosse vero? Perché dovrebbe mentire su una cosa così FONDAMENTALE e OGGETTIVA? Come potrebbe essersi sbagliata?

. Prestiamo attenzione all'ultimo dialogo (spoiler4).

. "Così è se vi pare" è una bella commedia di Pirandello. la realtà NON E' CIO' CHE E' ma E' CIO' CHE PERCEPISCI INTERNAMENTE.

. Non ha alcuna importanza se (spoiler3) è vero. L'unica cosa che conta è il rifiuto TOTALE del padre da parte di Ada. Ed a questo punto mi chiedo se ciò (spoiler3) sia la CAUSA del rifiuto o l'EFFETTO, cioè la cristallizzazione di un falso ricordo che giustifichi proprio quel rifiuto. Forse TUTTI E DUE I DIALOGANTI HANNO RAGIONE: uno ama e il suo ricordo è l'amore, l'altra odia e il suo ricordo è l'odio. Non ha importanza COSA E' SUCCESSO ma COSA UNO PROVA PER L'ALTRO. I ricordi sono solo un riflrsso dei sentimenti: essi vengono generati dall'animo, non dalla memoria...

. QUESTO E' IL PUNTO FONDAMENTALE DEL FILM. Bell'esempio di filosofia applicata...

. In ogni caso, la responsabilità di tutto è del padre e lui ne porta sulle spalle le conseguenze: il Capitano è incapace di mostrare l'affetto che ha avuto verso Ada e che ha verso Giorgia, costretto dal suo ruolo di uomo forte a tenersi tutto dentro. Solo il compare gay di Giorgia si accorge che il egli ormai è una pianta spezzata: e lo dice a Giorgia.

. E forse è proprio questo il turning-point di Giorgia, più che l'indagine sulla sorella: riuscire a comprendere che suo padre è stato INCAPACE di vigilare su di loro, ma che non le ha mai realmente abbandonate.

. Ed allora esce a cena...


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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  05/06/2006 13:52:42
   5 / 10
Il voto non è sufficiente per un polpettone pauroso come questo... Salvatores mi ha decisamente deluso. Dopo "Io non ho paura" è decisamente una caduta in basso, uno dei soliti, triti e ritriti film italiani dove tutto è immerso nell'ombra nel buio, tutto è negativo, tutti piangono... insomma, che palle, non decolla mai e non ci sono colpi di scena.
Tengo a precisare che il mio voto non corrisponde ad un "così così, solo se non paghi" ma a qualcosina di peggio

frangipani79  @  25/05/2006 02:29:48
   5 / 10
Vorrei parlare bene di Quo Vadis, Baby ? dato che per Salvatores ho un debole, diciamo non totale, ma l'ho spesso difeso.

QVB? non decolla mai. L'inizio è fumoso, non c'è nessuna presentazione dei personaggi e invoglia lo spettatore ad attendersi chissà quale intrigo.
Invece tutto prosegue, noir e "in*****so" come la Baraldi, se non nei tratti in cui la protagonista visiona le cassette, e allora si cade stecchiti di sonno.

Ok, alla fine il mistero si sbroglia e se vogliamo la storia è soddisfacente, ma non c'è nessun contorno. Il professore e la Baraldi stessa sono senza spessore, non si ricama nulla su di loro che non sia strettamente funzionale al film.
La colonna sonora è bella, ma le inquadrature sono piuttosto elementari, non c'è un tocco esperto.

Massacratore  @  08/01/2006 16:25:42
   4 / 10
Ho sempre amato Salvatores (fin da kamikazen), poi è arrivato "Io non ho paura" (libro che ho amato ma decisamente mal reso al cinema)... ora 'sta roba: scontato, brutti personaggi, troppo privo di speranze. Peccato

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/10/2006 10.12.55
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tati  @  06/01/2006 15:04:36
   9 / 10
veramente una bella sorpresa tanto la regia quanto la protagonista.salvatores non delude neppure dopo il capolavoro IO NON HO PAURA....e la BARALDI potrebbe tranquillamente cimentarsi nell'arte del cinema a tempo pieno,lasciando da parte le sue vocazioni musicali.da vedere

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Ultima risposta 10/12/2007 22.44.17
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Tsabo  @  24/12/2005 16:01:41
   9½ / 10
il film mi è piaciuto tantissimo, un salvatores originalissimo, il film è pieno di richiami, allusioni, ed elogi ai più grandi film della storia....(ultimo tango a parigi e tanti altri) i più attenti ed esperti se ne sono accorti..

Invia una mail all'autore del commento the passion  @  22/12/2005 15:16:51
   9 / 10
Mi è piacuto tantissimo il film, salvatores riesce sempre a sopprendermi, mi sono piaciuti tantissimo l'attori, specialmente giorga la protagonista... una donna normalissima con un forte carattere, ma piena di dubbi sul suo passato e quello di sua sorella...
un film polizzesco, che scivola bene..

genni  @  04/12/2005 11:23:21
   6½ / 10
E'strano che Salvatores dopo Io non ho paura,si sia cimentato di fronte ad un noir-poliziesco-investigativo tutto bolognese.La regia è forte e scontrosa,peccato che lo svolgimento della trama e dell'intreccio rimane prevedibile,anche per quanto riguarda gli interpreti.Il film non è brutto,anzi...però non convince a pieno.Sfruttato un pò parzialmente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR tylerdurden73  @  29/11/2005 09:55:53
   7½ / 10
Mi sento in dovere di fare i miei complimenti a Salvatores,un ottimo regista che non si adagia sugli allori ma che cerca sempre nuove soluzioni e nuove sperimentazioni per il suo cinema,un autore di grande importanza nel panorama italico che di registi buoni ne puo' vantare davvero pochi.
In questo caso si passa dall'assolato mezzogiorno italiano di "Io non ho paura" ad un Bologna oscura,claustrofobica,fredda grazie alla fotografia sempre tendente ad un grigio-bluastro sia che l'azione si svolga in interni o all'esterno.
Questo è il film piu' noir del regista,le ambientazioni,i personaggi, la trama riportano ad un certo tipo di cinema nel quale fino ad ora Salvatores non si era cimentato.Il risultato,secondo me, è buono.Registicamente notevole,con la macchina da presa pronta a marcare stretti i personaggi,in particolar modo la bravissima Angela Baraldi(al debutto sul grande schermo) il tutto impreziosito da un finale davvero originale per come viene rivelato il mistero.
Belli (i parecchi )riferimenti a grandi film del passato che Salvatores rende "vivi"facendoli diventare a sua volta personaggi della pellicola.
In definitiva un lavoro originale,che potra' anche non piacere,ma che dimostra la bravura del regista e la sua capacita' nel sapersi rinnovare con idee veramente valide.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  15/11/2005 17:56:15
   4 / 10
Se delude anche Salvatores, dopo il bel "Io non ho paura", siamo proprio alla frutta! Sembra quasi non crederci molto nel film, che dà l'impressione di andare avanti per inerzia. Soprattutto carente è la trama: mi è apparso un film molto confuso e prevedibilissimo. Angela Baraldi non se la cava malissimo come attrice.

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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  12/11/2005 18:33:57
   8 / 10
Decisamente un film interessante e un'ottima prova di regia, questo "Quo vadis, baby?". Condivido pienamente l'opinione di maremare (al cui commento mi associo e rimando): questo e Denti sono i migliori film diretti da Salvatores.
La trama, sotto alcuni profili prevedibile e banale, è un pretesto per parlare della potenza evocativa delle immagini e dei giochi della memoria.
Ho trovato sublime la sequenza in cui Giorgia distende le videocassette, l'una accanto all'altra, creando la suggestione di un oceano d'occhi bianchi che la spiano nel buio. Un'interessantissima trasposizione visiva della frase di Nietzsche "Se guardi troppo a lungo nell'abisso, ti accorgi che l'abisso guarda dentro di te".
Buone le interpretazioni e gli accostamenti musicali. In particolare è stato un piacere ascoltare gli Ultravox accompagnare scene, fra cui quella d'amore, alle quali io non avrei mai pensato fosse possibile accostare la loro musica.
Un film visivamente elegante e seducente, con risvolti psicologici e introspettivi azzeccati ed interessanti.
Eccellente anche la sequenza finale (che ovviamente qui non sto a descrivere). Lo consiglio vivamente e auspico che Salvatores continui su questa strada.

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/11/2005 03.31.07
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  25/10/2005 23:41:54
   9 / 10
Curioso film di Salvatores.
I primi dieci minuti sono stranianti e respingenti, al punto che ti invitano a maledire chi te lo ha consigliato. Poi ti coinvolge e non stai più a pensare all'inverosimilità delle coincidenze che si presentano alla povera Giorgia.
Infine pensi che sia strutturato come un sogno, funzioni per condensazione, e che il sogno è costituito dalla stessa materia del cinema.
Allora tutto ti è più chiaro e pensi che sia un film sulla 'rimozione' e che lo stesso amore per il cinema nasce da un desiderio di rimozione.
Rimani stupito -vedendolo in dvd grazie all'osceno aggeggio televisivo- di accorgerti che, potendo rivederlo velocemente e soffermandoti unicamente sulle scene di Giorgia e Ada bambine, la rimozione, così come il cinema, scompare.

Insieme a Denti il miglior film di Salvatores e -sempre insieme a Denti- il più sottovalutato.

10 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2006 14.05.54
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Diana blu  @  03/09/2005 17:21:15
   6 / 10
Mi aspettavo di piu, il film non è male, ma niente che già non si sia visto. Ci aspettiamo da Salvadores sempre meglio, forse invece sta iniziando la sua discesa.

*cla*  @  14/08/2005 00:51:34
   7 / 10
E' stato il mio primo film di Salvatores...che dire...era da parecchio che non mi sentivo così presa da un film!!
Poi riflettendoci più tardi l'ho trovato abbastanza alla muccino(il fratello maggiore),ma non ho niente da dire alla regia...le immagini di quel film mi hanno catturata una ad una..ogni scena mi dava un'emozione.
E credo che ogni personaggio abbia recitato bene la sua parte...persino la suicida...in fondo doveva fare l'attrice fallita,ed è risultata proprio tale,col suo modo di parlare sempre impostato, anche nella vita di tutti i giorni. Odiosa!
La trama era un pò scontata..anzi,molto!A volte risultava addirittura patetica
Ma mi è piaciuto molt,il film,a primo impatto..e ancora adoro il modo in cui è stato girato.

Invia una mail all'autore del commento toxicangel  @  05/07/2005 16:44:32
   4 / 10
Non conosco le ragioni che hanno guidato Salvatores a realizzare questo film, ma non credo che l'ispirazione fosse tra queste.
Questo film è stato diretto dal Salvatores di "Sud", "Nirvana", "Denti", "Amnesia", non dal Salvatores di "Marrakech Express", "Turné", "Mediterraneo" o "Io non ho paura".
Avrei dovuto capire tutto dalla locandina, da quella caviglia avvolta in una calza a rete con la riga, pronta a tuffarsi in una scarpa col tacco a spillo. Ricordo di aver visto almeno una quarantina di immagini simili su altrettante copertine di gialli dozzinali: a quale di esse ha voluto porgere il proprio tributo? No, perché ... chiunque l'abbia pensata, non può mica essere convinto di aver fatto qualcosa di fresco, vero?!?
Anche il film è travolto da icone stantie, Jim Morrison su tutte. Avrei apprezzato la comparsa di una freccia diretta verso la protagonista e la scritta lampeggiante: "Ci tiene a dare l'idea che le piace il rock! Una preghiera: se le vostre conoscenze in materia vi hanno portato a scoprire che oltre a Rolling Stones o Doors esiste altro, per favore non diteglielo, che ci rimane male!". Ecco, una simile didascalia mi avrebbe dato un profilo più onesto della protagonista: un esserino mediocre e privo di alcun interesse, che fa bene a stordirsi con l'alcool, anziché sopportare la propria pochezza. Sto parlando del personaggio, la Baraldi è forse l'unica nota positiva del film.
Gigio Alberti è agghiacciante, va bene per comparsate in feste di piazza, dove la gente è distratta da boccali di birra e salsicce, non in una sala dove l'attenzione di tutti è concentrata sulla recitazione. Questa è crudeltà!
Lo spettatore minimamente smaliziato si annoierà a morte durante la proiezione, a meno che non decida di divertirsi con gli amici più ingenui predicendo i dialoghi, tanto sono scontati.
Dovessi parlare della trama, mi troverei a disagio: semplicemente manca. Tolti i primi 5 minuti e gli ultimi 30 secondi, la storia semplicemente manca.
Ancora un 'brava' alla Baraldi nella interpretazione di "Impressioni di Settembre".
Ancora un 'cattivo' a Salvatores, che mi aveva piacevolmente illuso con "Io non ho paura", ma lì ci aveva pensato qualcun altro a scrivergli il film.

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Ultima risposta 10/12/2007 22.45.18
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thanatos  @  03/07/2005 22:15:28
   7 / 10
un giallo prevedibile ma avvolgente, che non cerca di stupire ma di coinvolgere lo spettatore. Salvatores rimane un autore che non ha perso la voglia di sorprendere ed essere sorpreso. Un noir reso ancor più vibrante dalla bellissima colonna sonora.

Invia una mail all'autore del commento Albertine  @  28/06/2005 18:55:42
   6 / 10
...non sono una fan di salvatores... mi è piaciuto moltissimo "denti" e non ho ancora visto quello che dicono essere il suo miglior film ossia "io non ho paura"... ho detestato Amnèsia anzi per fortuna l'ho anche dimenticato... i primi non li ho neanche visti quindi non sono certo un'esperta della sua storia e della sua filmografia... questo film sicuramente è tutt'altro che perfetto... la storia è scontatissima, i caratteri abbastanza stereotipati (l'attrice fallita e nevrotica che si fa e si dà, il padre-padrone violento, la donna sola e forte che si nasconde e fugge la vita, il gay simpatico e fraterno ecc.) e si capisce il senso di alcuni personaggi appena entrano in scena... nessuna sorpresa dunque, nessun mistero... anche perché alla fine tutto l'orientamento noir della trama si perde... la rivelazione finale lasciata alla videocassetta è una faciloneria eccessiva e la maggior parte degli attori non sono un granché... però la fotografia e la regia le ho trovate molto belle al punto da non farmi pesare troppo tutto il resto... mi è piaciuto il sistema narrativo, il montaggio... mi è piaciuto rivedere il bellissimo M anche se più che una citazione è una forzatura... mi è piaciuto il gattino bianco... diciamo che emotivamente mi ha coinvolto e mi ha convinto, nonostante tutto...

Tuko  @  28/06/2005 13:39:58
   3 / 10
Salvatores come hai potuto... sig ti ho perdonato amnesia dopotutto la colonna sonora era davvero carina ed il film era spassoso grazie anche al solito Rubini, ma questo ....... cos'è..... un aborto di giallo, molto meglio la signora in giallo o Derrik, loro almeno fanno ridere pensando alle imitazioni di max tortora e non hanno la pretesa di uscire nelle sale chiedendoti 6,50 EURI.
Ben descritta la categoria, sempre purtroppo piu nutrita, di ragazzedonne che hanno perso il senso della loro vita insieme alla loro sessualità, ma il resto... storia poco avvincente e mal presentata finle scontato e poi.....la sorella della protagonista ....non scrivo il suo nome per non infangare la categoria degli attori, ma anche tu caro salvatores...per farla recitare cosi' l'hai dovuta oltre che scegliere dirigere anche con i piedi.
capita a tutti stavolta e capitato a te nonmnollare

  @  26/06/2005 17:32:37
   9 / 10
Ho letto i commenti...ho aspettato un po' a votarlo. Bene...mi sembra chiaro che Salvatores non stia molto simpatico e viene tuttora confrontato con il giovane e inesperto regista della trilogia (Marrakech express, turnè e Mediterraneo)...ecco sono passati 15 anni e Gabriele ha scelto vie diverse per sperimentarsi ed ora ha raggiunto una vera maturità che con i film "io non ho paura" e il tanto denigrato "Quo vadis baby" si può dire consolidata. Non so... dal punto di vista della regia e della fotografia lo trovo un piccolo capolavoro. Chiaro la trama non è il massimo ma bisogna dire che anche il libro di Grazia Verasani non sia proprio un capolavoro avvincente. Brave le attrici...una sorpresa Claudia Zanella che non conoscevo. Il breve cammeo di Bebo Storti da solo vale il prezzo del biglietto. Non so...ma avete visto gli ultimi film italiani usciti facendo eccezione per alcuni registi come Sorrentino? L'ultimo di Marco Tullio Giordana come direbbe Villaggio è una ****** pazzesca.

CUBA

91 risposte al commento
Ultima risposta 12/07/2005 01.50.54
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Invia una mail all'autore del commento Pluto  @  19/06/2005 17:26:22
   4 / 10
Ma che razza di film è?!
TRAMA: C'è una paranoica che, all'improvviso, si mette ad indagare sulla morte della sorella, che si era suicidata ... quando? Cento anni prima?
Vabbè comunque, dopo un'ora passata a guardare questa pazza che indaga sulla sorella, che era una drogata, che la vendeva senza problemi (chi ha orecchie per intendere, intenda...), si scopre che alla fine si era trattato di puro e semplice suicidio. Bello, vero?

25 risposte al commento
Ultima risposta 01/07/2005 11.53.08
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Gruppo COLLABORATORI _Orion  @  16/06/2005 15:55:28
   6 / 10
Nn è sicuramente uno dei migliori lavori di salvatores, però nn è male. Ottima la regia mentre la recitazione nn è il massimo, bella l'idea del finale, ma la storia è un po strampalata.

KANE  @  14/06/2005 02:01:10
   6 / 10
bello.....carino.....non male....va bè....
ripensando ad altri film di salvatores effettivamente questo è quello meno convincente.
il caro S. ha già dimostrato di poter cambiare genere (nirvana) senza comunque non sfigurare; in questo caso si è difeso abbastanza bene anche se non è stato accompagnato dalla sceneggiatura che lascia molto a desiderare.
sembra aver detto:
"adesso vi faccio vedere che sarei capace di fare anche un film triller/noir in quattro e quattro otto!!"
alla fine riesce a cavarsela ma sicuramente con poco impegno

attori al di sotto dello standard salvatores, tranne forse che per bebo storti


Cesa77  @  13/06/2005 16:02:29
   8 / 10
Il film mi sembra davvero di pregevole fattura, tecnicamente curatissimo e con citazioni credibili.
Noto qualche banalità nella trama, poichè lo spettatore intuisce troppo facilmente lo svolgimento dell'azione/narrazione.
Essenzialmente è più un film sul cinema che un thriller. Credo che vi sia una notevole cifra segnica. Bella Bologna, bello vedere volti e luoghi noti. La Baraldi è sopra la media recitativa. Alberti paga un po' l'essere attore-feticcio di Salvatores.
Secondo me vale comunque i migliori film di Salvatores.
Splendida la colonna sonora

12 risposte al commento
Ultima risposta 18/06/2005 11.17.05
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lara93  @  10/06/2005 16:57:11
   6 / 10
Un film ben girato e interpretato, ma che pecca a livello di sceneggiatura.

tore  @  10/06/2005 13:13:50
   3 / 10
Eh, sì il cinema italiano è davvero in crisi...lo dimostra quest'ultimo film di Salvatores, secondo me l'unico bravo regista in Italia capace di sfornare capolavori come "io non ho paura" e film molto divertenti come "Amnesia"...a parte la recitazione scadente e la sceneggiatura datta ad una fiction di serie b quello che mi ha fatto più arrabbiare sono le citazioni fuori luogo del film (imbarazzante quella riferita a blade runner)...cmq la fotografia è molto bella e certi esperimenti di montaggio non male...dai Gabriele capita a tutti di sbagliare...

Ciccio  @  10/06/2005 12:06:05
   8 / 10
Gabriele con le immagini puoi fare ciò che vuoi

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/06/2005 12.45.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  08/06/2005 19:42:59
   5 / 10
Quo Vadis Salvatores????
e già....dove vuole andare Salvatores?Non mi esprimo sulle citazioni fatte nel film, di cui non riesco a trovare connessioni tematiche col testo... devo dire che Salvatores mi ha leggermente deluso. Peccato... e si perchè ero rimasto molto colpito da Io Non Ho Paura, che in fondo mi sarebbe piaciuto (rigurgiti di malinconico patriottismo?) se lo avesse preso quell'Oscar perchè in fondo lo meritava.

Sono comunque andato a vedere questo film,che da subito mi aveva attirato con questa citazione brondo-bertolucciana, senza alcuna particolare aspettativa, ecco perchè è stato molto più facile focalizzare il voto che ho dato.

Il film è un crescendo di tensione, lento e inesorabile e con tutti i rischi che questo comporta. In un certo senso l'intensità emotiva cresce a piccoli pezzi per accumulazione per sopirsi poi in quei cinque minuti di video finale. Scelta azzeccata dopo tutto e fin qui nulla da dire a Salvatores, preciso come sempre nel curare l'aspetto narrativo ed equilibrato nell'alternare calma e tensione sulla scena. Se andiamo poi ad analizzare il contenuto della trama il discorso cambia, perchè Quo Vadis sembra un pò essere la fiera del cichè, del già visto e delude invece di sorprendere.

Brava la Baraldi e Burruano e anche gli altri, eccetto l'attrica che interpretava la sorella secondo me moolto scarsa!! Bho forse lo faceva apposta per far la parte dell'attrice che non riesce a sfondare (proprio perche non sà recitare), ma l'ho trovata innaturale e finta.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  08/06/2005 19:34:16
   7 / 10
Bello questo noir di Salvatores, che si conferma abile regista, con il piacere di sperimentare, con il desiderio di proporre novità. E ci riesce bene: da molto valore all’immagine, esaltata da una splendida fotografia e da una tecnica di ripresa che accentua lo sguardo soggettivo dei protagonisti della storia. L’aveva già sperimentato in “Io non ho paura” dando valore alla visione personale dei bambini. Qui lo completa evidenziando l’aspetto emozionale dei personaggi. Esplora per la prima volta ( che io ricordi) il mondo femminile raccontato attraverso gli stati d’animo spesso contradditori delle due sorelle, Giorgia e Ada, protagoniste del giallo. Una storia che rimane come sospesa e che si chiarisce man mano che lo spettatore ne ricostruisce la traccia, grazie ad un ottimo montaggio che gioca con i flash-back in modo splendido. Il ritmo può apparire lento, invece è perfetto perché concede il tempo di riflettere e di assimilare la storia in ogni sua sfaccettatura mentre il regista indugia a lungo sulle immagini, sui primi piani, sui particolari degli ambienti, quasi a sottolineare come ogni nostro oggetto parli di noi, nasconda un segreto da svelare.
La prova degli interpreti è molto buona, eccezionale la scelta delle musiche, fra tutte la suggestiva “ Impressioni di settembre” della PFM. Lo sguardo del regista su Bologna è tanto malinconico quanto dolce, la città appare misteriosa, fra luce e ombra, e ben si adatta all’intreccio, alle solitudini che racconta spesso con dialoghi intensi, in un alternanza di cinismo crudele e amore sofferto ma appassionato, a ricordarci che “il dolore trova sempre la strada per tornare a casa”.

Insomma un bel film italiano……finalmente!


24 risposte al commento
Ultima risposta 19/06/2005 10.18.03
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andreapau  @  06/06/2005 11:17:34
   5 / 10
ho amato tutti indistintamente i film di salvatores,e non posso che coglierne l'involuzione,nemmeno graduale.questo mi fà ben sperare,nel senso che si puo' ipotizzare un incidente di perorso.nonostante la dirompenza degli argomenti trattati,rimane un film debole.debole nelle motivazioni e debole nella realizzazione,poco convinto.lo definirei una specie di giallo all'italiana,con tanto di penose gag tra colleghi poliziotti,degne delle ultime prove i dario argento.l'intreccio non si svela subito(o forse sono troppo tonto io),ma è l'unico pregio del film,affossato anche dalla poco credibile prova degli attori,veramente poco motivati.la magia di salvatores,cioè creare una sinergia creativa,stavolta non riesce.ma la pecca principale è a mio avviso,l'implosione dei motivi per.alla fine,rimane un film sconclusionato,senza anima,disseminato di indizi nostalgici fino all'autoreferenziale...il problema è che non ci credeva nessuno.forse nemmeno salvatores

5 risposte al commento
Ultima risposta 22/11/2005 11.08.04
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jorjol  @  05/06/2005 18:50:41
   7 / 10
Un bel film, ma non mi ha soddisfatto pienamente. In alcuni aspetti l'ho trovato prevedibile.
Splendida la colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/06/2005 01:46:11
   7 / 10
La P.F.M., le torri di Bologna, un'improbabile Signor Lattice (?). Tutto questo pensando a Fruttero e Lucentini e soprattutto a Scerbanenco. Come la strada aperta dall'ineffabile russo in trasferta, anche il film di Salvatores costruisce un magma antiborghese dove alla sopraffazione (ex) patriarcale della famiglia -tipo (uno script molto demodè se vogliamo, ma volutamente) prevalgono una serie di personaggi un po' fuori le righe, vaghi accenti lesbici e hippie, una sorta di minimalismo esistenziale che mina il moralismo sociale pur senza rifiutarlo, qualcosa del primo Soldini e certamente di Martone. Angela Baraldi ricorda sempre più Patti Smith (e il fatto non è mai puramente casuale), e quando l'eco della sua voce sostituisce quella di Mussida penso che davvero, questa donna è troppo brava e intelligente per diventare una cantante di successo. Buon per lei, che anima il personaggio di Giorgia nella ricerca estenuante di un passato che - guardacaso - si è fermato per tutti a quattordici anni prima, e non soltanto per chi ha lasciato questo mondo. Processo alle intenzioni potrei farle, se è vero che Salvatores ha spesso - e in maniera impropria - abusato di se', i clichè non mancano di certo (pedinamenti nelle vie notturne bagnate dalla pioggia, rivelazioni che in fondo avevamo già vagamente svelato da spettatori) ma resta tuttavia un ottimo esempio di cinema dell'"assenza" ("è sempre l'assenza la causa di tutto") che forse una dimensione meno tecnica e più personale avrebbe reso un capolavoro. Il problema, se c'è, è che Salvatores non esita a tracimare dietro i parametri tributivi creando un cinema vintage da cinefilè d'assalto. Niente male in tutto questo, ci mancherebbe: l'omaggio a Lang e al suo M - con il nastro che scorre mentre Giorgia lascia la casa e l'immagine (dentro l'immagine stessa) ci concede il brivido - quello vero - del terrificante Peter Lorre braccato dalla folla - è un momento di cinema che se l'avessimo visto in un film francese avrebbe promosso magari qualche premio (l'Orso D'Oro a Berlino perchè no?) Invece tutto resta nei ranghi del nostro acrimonioso confronto con il cinema italiano, nella frustazione di un'autore che, dopotutto, nel bene e nel male è il meno "italiano" di tutti. Giallo tutt'altro che tradizionale, malgrado le intenzioni, ben lontano dall'impellente suspense del genere, ma dall'impatto emotivo/psicologico non indifferente, "Quo vadis Baby" è probabilmente uno dei parti più felici dell'autore. Potrei soffermarmi sulla recitazione spesso blandamente televisiva (ma neanche questo è un male), su scorie e diramazioni già sfruttate ai tempi di "Nirvana" (abbastanza irritante il vernissaige virtuale centrale), sul modo sempre abbastanza prepoderante con cui usa il mezzo musicale a seconda delle immagini e del clima del film - la solennità di Vienna degli Ultravox in contrasto con la sempiterna Pugni Chiusi dei Ribelli - su un'elegia della Cannabis che neanche gli antiproibizionisti di Pannella, ma poi permane un'opera forse imperfetta, ma anche capace di incentivare una strada all'epopea del linguaggio medianico, con quella Ada che sembra ossessionata dal desiderio di immortalare la sua vita in qualche modo, di renderla letalmente filmica - come un epitaffio - come quella di Maria Scheider in Ultimo Tango.
"Dov'è il tempo reale? Chi l'ha nascosto?" si chiede Ada. Fotogrammi che spaziano nel proprio gruppo di famiglia aprendo il passato con il dolore amnetico di uno (Giorgia, una Baraldi incisiva e degna del miglior Garrell) o più (il professore, il padre) "testimoni della rimozione". Magari dove tutto si spegne viene lasciato al clamore della Nobile Arte (espressionismo et affini) con cui Salvatores gioca con affettuosa ma in fondo mai supponente riverenza. Non c'è nemmeno ombra di reducismo - un difetto del suo passato anche presente . Ma è nell'istante in cui la fine del gioco appartiene a ieri, e all'"assenza colpevole" (v. Scerbanenco, in diversi suoi romanzi) che il Presente condivide medianicamente la sua rivelazione effettiva. Un grido di dolore che acuisce il silenzio.

27 risposte al commento
Ultima risposta 25/10/2005 23.51.28
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  01/06/2005 12:47:36
   7 / 10
Un thriller di cui si indovina la soluzione alla fine del primo tempo fallisce nel suo intento. Ed è proprio questo che accade nell’ultimo lavoro di Gabriele Salvatores: la sceneggiatura, tratta da un libro (che non ho letto) è semplice e un po’ prevedibile. In più la storia si dipana con eccessiva lentezza mentre, paradossalmente, le svolte e i passaggi fondamentali sono descritti in modo affrettato.
Ma quello che il regista ci racconta, con il pretesto del “giallo”, è anche altro: un gioco di scatole cinesi in cui sono contenuti l’amore per il cinema, le citazioni, Ultimo Tango (da cui il titolo) e Fritz Lang, il diario filmato della sorella suicida, il tormento di Giorgia che non riesce a staccarsi dal passato, alla ricerca della soluzione del mistero della morte di Ada.
Il tutto confezionato con una fotografia molto bella, che mostra una Bologna livida, scrostata e cupa, lucida di pioggia. Con una colonna sonora stupenda, di cui cito in assoluto "Impressioni di settembre" della PFM, da strappare il cuore. Con un’Angela Baraldi davvero brava, che fa da contrappunto a una serie di comprimari non all'altezza (a tratti, purtroppo, la recitazione somiglia a quella delle fiction...).
Con un po' più attenzione per la trama, avrebbe potuto essere un film eccezionale, ma il mio è certamente un giudizio "drogato" dalle recenti ottime prove di Salvatores, ossia "Denti" e "Io non ho paura".



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6 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2006 18.03.30
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Clemi92  @  31/05/2005 20:08:58
   7 / 10
Un bel film ricco si suspense! Bravissima l'attrice protagonista!

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  31/05/2005 16:11:36
   10 / 10
Ragazzi non scherziamo, questo film a me è piaciuto molto… tutti i gusti son gusti ma a volte mi sembra che il cinema italiano debba essere fatto a pezzi per partito preso.

Detto ciò passo al mio commento: Gabriele Salvatores nel suo ultimo film ci offre un bel noir che naviga fra i ricordi sospesi, i conflitti irrisolti e i sogni infranti di due sorelle speculari e opposte: Giorgia e Ada.

Una storia color seppia, quasi un contrappunto al bagliore di “io non ho paura”, una storia ricca di silenzi densi e palapabili.
E poi un omaggio al cinema, il cinema come illusione, come sguardo, come moltiplicatore di punti di vista, il cinema puro che Ada sente dentro di se e che affida ad una vecchia telecamera.

Salvatores ha davvero una grande capacità registica, ha il coraggio di osare, già solo per questo merita un 10. Restituisce al cinema italiano un film di genere con una bellissima fotografia e colonna sonora.

Ci offre una storia sicuramente prevedibile, anche scarna, se volgiamo, ma secondo me il suo intento non è mai stato quello di stupirci con colpi di scena ma di avvolgerci, di coinvolgerci in questa storia di bugie e di silenzi, che ruota tutta intorno ad una splendida angela Baraldi. Una storia sull’infanzia, con un finale che non svela un mistero ma un amore.


43 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2006 14.04.52
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Delfina  @  31/05/2005 00:21:57
   5 / 10
Va bene per passare un paio d'ore senza pretese... il secondo tempo più lento del primo. Sceneggiatura e regia per flashback video prevedibili, in puro stile "Derrick". Brava, invece, l'attrice protagonista.
Supsence quasi piatta, specie nel secondo tempo.

Heyitsmeuthere  @  30/05/2005 16:27:28
   6 / 10
Tuttosommato interessante, attori in parte all'altezza

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  28/05/2005 11:52:08
   5 / 10
Film scialbo, attaccato con lo sputo. Trasuda sofferenza, nel senso che il film stesso soffre per arrivare alla fine. Sembrerebbe girato controvoglia, in un periodo di s*****. Dialoghi tirati, recitazione carente stile fiction (come buona parte della regia), personaggi e situazioni pressoché improbabili anche in una storia "thriller"; anzi, personaggi in attesa (più che in cerca) dell'autore. Miglior attore protagonista è il gatto, lui sì che è autentico recitando se stesso... Salvatores non ha molto da dire e si vede. Peccato, da lui ci si aspetterebbe sempre un film decente. Ma per ora solo mediocrità.

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Ultima risposta 10/12/2007 22.47.56
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